Ore 21.00 – (Il Piccolo) Sabato scorso, nell’ambito di BoraMata, è stata rievocata quella partita del 1953 nella quale la Triestina sconfisse la Juventus. Altre sfide fra bianconeri e alabardati, al momento non sono proprio all’orizzonte, ma invece comincia a essere molto probabile che si possa vedere nella prossima stagione un Triestina-Juventus B. E se non sarà proprio la squadra B dei campioni d’Italia, potrebbe essere comunque quella di un’altra grande società della massima serie. Come noto, la novità del prossimo campionato di serie C è rappresentata infatti dalle seconde squadre di serie A. Anche se per il momento sarà una novità piuttosto limitata. Nella prossima stagione infatti le seconde squadre delle società di serie A parteciperanno alla serie C solamente in caso di carenze di organico (fallimenti, mancate iscrizioni ecc.). E i ripescaggi avverranno secondo un preciso ordine di alternanza: prima una seconda squadra di società di Serie A, poi una società retrocessa dalla serie C e quindi una società che abbia vinto i play-off della serie D: quindi le seconde squadre di A saranno ripescate come prima, quarta, settima e così via. Insomma, dovrebbe esserci spazio al massimo per un paio di squadre. La scorsa settimana sono state definiti i criteri per creare il ranking tra le società di serie A eventualmente interessate: contano l’ultima classifica di Serie A, il numero di convocazioni nelle formazioni giovanili azzurre nelle tre stagioni precedenti e la media spettatori negli ultimi cinque anni. Dai primi calcoli, l’ordine sarebbe il seguente: Inter, Juventus, Milan, Roma, Atalanta, Fiorentina. Ma bisogna vedere chi è realmente interessato perché ad esempio in casa Inter si sta andando verso il no, soprattutto per il poco tempo a disposizione per allestire una squadra con i paletti imposti dalla Figc per la creazione delle rose: 23 calciatori, di cui 19 nati dal 1996 in poi e solo 4 over. […]
Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Sulla vicenda legata alla figura che dovrebbe entrare in società non intendo più dire nulla, perché il rischio è solo quello di fare confusione. A breve indiremo la conferenza stampa in cui parlerò e spiegherò tutto nei dettagli, ma fino ad allora non rilascerò più alcuna dichiarazione».
Il tassello fondamentale per il futuro del calcio Mestre, quell’imprenditore pronto ad entrare a far parte della società, rimane avvolto nel mistero vista la chiusura a riccio del presidente Serena. […] Ora, la pista più accreditata porta ad imprenditori legati ad un’azienda produttrice di carne collocata nell’hinterland padovano, che potrebbe corrispondere alla descrizione fatta da Serena in conferenza stampa, ma in questo momento solo il presidente del Mestre conosce per filo e per segno tutti i dettagli della questione, e sebbene le premesse facciano pensare al meglio, i giorni continuano a passare inesorabili facendo annerire sempre più il cielo sopra Mestre.
I giocatori infatti, dopo l’ottimo campionato disputato hanno ricevuto tante offerte alle quali a brevissimo dovranno dare risposta, e se queste scadenze dovessero arrivare prima delle parole del presiedente allora sì la strada si metterebbe decisamente in salita. Questa settimana Fabbri chiuderà con il Sudtirol, mentre è ormai concluso l’accordo tra Neto Pereira ed il Cjarlins Muzane, squadra sulle tracce anche di Emanuele Politti. Marco Beccaro, Dario Sottovia e gli altri pezzi pregiati della rosa restano alla finestra, ma le offerte sono concrete e non potranno temporeggiare ancora per molto, perché nonostante la prima scelta sia quella di rimanere a Mestre le garanzie sul futuro in questo momento non ci sono. Anche per il collante di questo biennio, il tecnico Mauro Zironelli, è quasi impossibile sciogliere le riserve, perché dall’oggi al domani le voci su suo conto cambiano radicalmente.
Ore 20.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) E’ attesa oggi la risposta dell’imprenditore contattato nelle scorse settimane da Stefano Serena e che dovrebbe, nelle idee dell’attuale presidente del Mestre, rilevarne il ruolo e proseguirne il lavoro alla guida del club. L’intenzione di Serena, se la manovra andrà in porto, è di rimanere comunque in società con una quota tra il 20 e il 30%. Se la fumata bianca non dovesse arrivare, le possibilità che il Mestre non si iscriva al prossimo campionato di serie C tornerebbero ad impennarsi, nonostante l’apertura del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, sulla ristrutturazione dello stadio Baracca. […]
Ore 19.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Un altro giorno è andato (come canta Francesco Guccini) e poco più di niente (aggiungerebbe Enrico Ruggeri) è definito. A fine settimana rientrerà dalle ferie all’estero Mauro Zironelli. In precedenza, già nelle prossime ore, dovrebbe essere pubblicamente definita la scelta di Stefano Serena, il presidente del Mestre, snodo di tutte le vicende dirette e indirette. Ben sapendo che uno più uno nel calcio non fa due, non essendo matematica e comunque nemmeno scienza esatta. Tradotto: se anche il tecnico fosse in qualche modo liberato dalla sua attuale società, ciò non significa che l’ex allenatore della Sacilese arriverebbe in automatico al Pordenone. […] Intanto non è da sottovalutare l’ipotesi – non confermata ufficialmente, ma nemmeno mai smentita – della presenza di una clausola rescissoria contrattuale dagli oneri economici piuttosto pesanti. Un dettaglio che potrebbe non fare parte del contratto ufficiale, bensì essere contenuto in una scrittura privata che può prendere tutti i crismi di un accordo fra le parti da far valere anche in sede giudiziale. I termini sarebbero particolarmente pesanti soprattutto se il cambio dovesse avvenire a parità di livello, come nel caso di permanenza in Lega Pro, transitando da Mestre a Pordenone. […] Ruotando tutto attorno all’allenatore, che non è il sole ma un pianeta che gravita sulla società, restano legati i destini anche dei giocatori. Diversi dei quali interessano il Pordenone: averli al Bottecchia diventerebbe certamente più agevole rispetto a definire questa lunga questione-mister. Le offerte non mancano nemmeno a loro, ma il pacchetto Zirolandia sarebbe ben assortito e pressoché allestito. In lizza per la panchina neroverde, in ogni caso, restano pure Sottili (Viterbese), Zanetti (Sudtirol) e altri candidati. […]
Ore 19.00 – (Messaggero Veneto) La Reggiana è uscita dai quarti dei playoff di serie C in seguito a un rigore parso inesistente, assegnato e trasformato dal Siena al 97′, subito dopo il gol dell’1-1 di Altinier. Una decisione che ha scatenato il putiferio in campo. Le sanzioni, pesanti, da parte del giudice sportivo non sono mancate: stangate dirigenza e staff, lo stesso Altinier è stato squalificato per 8 giornate per avere minacciato di morte l’arbitro nel dopo-gara. Due turni di stop sono stati comminati a Bastrini, uno a Manfrin e il club ha rimediato 10 mila euro di multa in seguito all’invasione di campo dei propri sostenitori. L’ex neroverde Luca Cattaneo, in forza alla Reggiana, non ha digerito l’eliminazione e chiamato in causa la semifinale del 2017 persa – anche in quel caso in seguito a una più che dubbia decisione arbitrale – dal Pordenone col Parma. «Anche quest’anno – scrive sulla sua pagina Facebook – gli episodi hanno fatto la differenza. Non ci stava di uscire così! Ed è la seconda volta che mi capita. Scritta una pagina nera dello sport».
Ore 18.30 – (Messaggero Veneto) Ha segnato sei gol, di cui cinque nel girone d’andata. Quest’ultima statistica non è passata inosservata. Infatti sono molte le squadre di serie B e C a volere Patrick Ciurria, attaccante classe 1996, legato ancora da due anni di contratto al Pordenone. Sul ragazzo di Sassuolo, tra le altre, è piombata la Virtus Entella, appena retrocessa in terza serie, che a quanto pare vorrebbe costruire una formazione per centrare l’immediata risalita tra i cadetti.Non a caso – secondo indiscrezioni – i liguri hanno come obiettivo Bruno Tedino, ex trainer dei neroverdi, alla guida del Palermo sino a un mese fa. Secondo tuttoc.com il mister sarebbe lui il favorito assieme a Claudio Foscarini per la panchina biancazzura. L’esterno dei ramarri è un giocatore che potrebbe fare al caso dell’ex Pordenone, specialista nel far svoltare le carriere agli attaccanti. Ciurria non è l’unico giocatore del club cittadino ad avere richieste tra B e C: il portiere Simone Perilli, classe 1995, è ambito dalla Salernitana; i centrocampisti Salvatore Burrai (’87) e Gianvito Misuraca (’90) piacciono a moltissime società. Sia chiaro: entrambi rientrano appieno nel progetto del Pordenone 2018-2019, tuttavia la dirigenza è pronta ad ascoltare ogni offerta. Da sempre, per scelta della proprietà, nessuno è considerato totalmente incedibile. […]
Ore 18.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Oggi arriverà la risposta definitiva dei tre imprenditori (uno friulano, uno lombardo già in un club di Lega Pro e un terzo calabrese) intenzionati a far ripartire il Bassano. L’opzione non è la sola sul tavolo del sindaco Riccardo Poletto, che si è mosso sia con il presidente della Luparense Stefano Zarattini, sia con la famiglia Nardini. L’intenzione sarebbe quella di rifondare il Bassano chiedendone l’iscrizione in sovrannumero in serie D o, in alternativa, in Eccellenza per meriti sportivi. Zarattini, invece, vorrebbe migrare a Bassano creando una polisportiva. Il piano, però, non potrà decollare prima di aver chiare le intenzioni di Renzo Rosso, che ha manifestato nei giorni scorsi l’intenzione di mantenere il settore giovanile a Bassano. Si attendono, dunque, le mosse del patron di Diesel-Otb prima di dare l’avvio al piano.
Ore 17.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) La nuova società che nascerà dalla fusione del Bassano e del Vicenza, con Renzo Rosso al comando, sta muovendo i primi passi. I vertici del nuovo club hanno annunciato chiaramente di voler tenere un profilo basso: poche dichiarazioni e tanto lavoro per far partire un progetto sulla carta ambizioso e che potrebbe vedere la partecipazione di Paolo Bedin nel ruolo di direttore generale e addirittura di Paolo Rossi come uomo immagine. Le certezze, dal punto di vista tecnico, sono il ds Werner Seeber e il tecnico Giovanni Colella, che rappresenteranno i punti fermi su cui fondare la nuova struttura. Una squadra che dovrà puntare all’obiettivo minimo dei playoff ma che è ovvio non porrà limiti se il campionato offrisse la possibilità di puntare al primo posto e di conseguenza di centrare la promozione diretta in serie B. Per cercare di centrare l’obiettivo servirà rinforzare il gruppo che verrà trasferito da Bassano, una rosa con uomini di esperienza come capitan Bizzotto e giovani come Stevanin, Andreoni, Zonta, e Gashi. Con loro arriveranno in biancorosso anche Bianchi, Laurenti e Razzitti, con Pasini sotto valutazione per un’eventuale conferma. Un organico che avrà bisogno di diversi ritocchi con le prime voci che cominciano a circolare ma, almeno per il momento, prive di fondamento. La più clamorosa riguarda la possibilità che Cristian Maggio possa concludere la sua carriera dove l’ha iniziata. Ma il procuratore dell’ex terzino del Napoli, Massimo Briaschi, smentisce. «Non ho mai sentito parlare di questa possibilità che non posso che definire, almeno ad oggi, priva di fondamento».[…]
Ore 16.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) La Curva Sud sarà intitolata a Michael Groppello. È di ieri l’ok della Giunta Comunale, su proposta del sindaco Luigi Brugnaro, di ricordare così il giovane tifoso arancioneroverde scomparso in un incidente stradale. Intanto è attiva la prevendita per Venezia-Palermo e sta già sfiorando quota 2mila. Si può procedere su www.vivaticket.it, agli sportelli Venezia Unica e nella sede societaria di viale Ancona 43 a Mestre. Invariati i prezzi rispetto al match contro il Perugia: abbonati 2017/18, donne e under 30 curva sud 10 euro, distinti Solesin 14, tribuna laterale nord/sud 20, tribuna centrale 30; non abbonati 2017/18 curva sud 14 euro, distinti Solesin 20, tribuna laterale nord/sud 35, tribuna centrale 55 (anche domani allo stadio). Ai botteghini del Penzo non saranno emessi biglietti con tariffa ridotta. […]
Ore 16.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Un brutto anatroccolo probabilmente non lo è mai stato, di sicuro però oggi Leo Stulac è diventato un bellissimo cigno.
E ritrovatosi all’improvviso al centro di una favola calcistica, al classe ’94 sloveno va riconosciuto il merito di averla arricchita in un baleno con sette perle, una più preziosa dell’altra. L’ultimo gioiello il regista arancioneroverde l’ha esibito nella notte magica del Penzo, piazzando all’incrocio dei pali, con un destro a giro imparabile da oltre 25 metri, il primo dei tre gol che hanno rullato il Perugia. «Non ho dubbi, tra tutte le mie sette reti quest’ultima è sicuramente la più bella gioca svelandoci il suo podio personale e ha scavalcato la punizione contro il Foggia e l’altro gol da lontano contro il Bari. È ormai il mio marchio di fabbrica? Ci lavoriamo tanto, con Ago (Garofalo, ndr) ci alterniamo nel battere i calci d’angolo perché anche lui ha un gran piede, mi ha servito un rasoterra perfetto, ho preso la mira cercato di tirare proprio nel sette, per me è un momento magico e ho fatto centro. Sono felice perché era uno schema preparato, quando riescono la gratificazione è per tutti». […]
Ore 16.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Vittoria frutto della qualità e non solo della grinta, Pinato e Zigoni gli emblemi». Con Pippo Inzaghi squalificato è toccato al vice Maurizio D’Angelo il piacere di commentare lo spettacolare 3-0 al Perugia. «Meglio di così non poteva andare. Siamo stati bravi a sbloccare la partita mettendoci nelle condizioni di poter approfittare degli spazi che ci concedevano. Qualcosa all’inizio non abbiamo sfruttato a dovere, ma i ragazzi hanno confermato la compattezza di un gruppo affamato e da sempre predisposto al sacrificio». A far scattare in piedi 5000 arancioneroverdi (e a gelare i 700 perugini) è stato lo sloveno Stulac. «Leo ha grandi doti, su tutte probabilmente quella di saper calciare con naturalezza, facilità e precisione anche da distanze per altri proibitive. Tutto il Venezia è cresciuto molto, è consapevole delle qualità che ha, non è solo una questione di forte unità di intenti, ma anche di capacità tecniche davvero importanti». Difficile alla vigilia prevedere un 3-0. «Si potrebbe erroneamente pensare a una gara semplice, ma davanti avevamo Cerri, Diamanti, Di Carmine, Buonaiuto, tutta gente da categoria superiore. Siamo stati bravi noi a mascherare tutto. Una prestazione di questa sostanza ci dà grande fiducia per il Palermo, vogliamo fino in fondo farci conoscere e giocarci le nostre chance di realizzare un grandissimo sogno». […]
Ore 15.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Travolto il Perugia il Venezia vuole far piangere anche il Palermo per poi giocarsi la Serie A contro Cittadella o Frosinone.
Sogna ad occhi aperti e in maniera del tutto legittima un team arancioneroverde che, dopo lo splendido 3-0 agli umbri, ha ora nel mirino il team siciliano dell’ex patron Maurizio Zamparini. «Abbiamo due partite, anzi quattro guarda sempre avanti il presidente Joe Tacopina per scrivere un’altra pagina memorabile del calcio italiano. Ci aspetta un avversario molto forte, lo rispettiamo, ma noi siamo altrettanto forti, anzi di più. L’abbiamo affrontato un mese e mezzo fa ottenendo un ottimo risultato (3-0 al Penzo, ndr) ora si deciderà tutto in 180′ però non temiamo nessuno e non cambia nulla giocare il ritorno in trasferta». Domani sera il primo round a Sant’Elena (ore 21), domenica 10 (18.30) il secondo in quel Barbera dal quale il Venezia era tornato il 2 dicembre con un prezioso 0-0. Ad ogni modo a Domizzi e soci serve almeno una vittoria, poiché in caso di parità di punteggio dopo 180′ si terrà conto della differenza reti nelle due partite, e in caso di ulteriore parità andrebbe in finale (senza tempi supplementari) il Palermo grazie alla miglior posizione al termine della regular season di Serie B. «Dipende solo da noi giocare come sappiamo insiste Big Joe e se lo facciamo non ci deve spaventare nessuno. L’abbiamo dimostrato per come abbiamo battuto il Perugia, ho visto il Venezia che volevo, quello che piace a me perché dopo il 3-0 ha attaccato per segnare il quarto. Non sono rimasto sorpreso, avevo osservato da vicino i giocatori in allenamento toccato con mano il loro atteggiamento, quello giusto per una partita importante come quella che affrontavamo. Ormai abbiamo un certo feeling, non servono grandi parole e ci basta guardarci negli occhi per capirci». […]
Ore 15.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Un salto di categoria dalla C alla B a distanza di dodici mesi: nel 2016 toccò al Cittadella, nel 2017 al Venezia. E domenica hanno conquistato il secondo turno playoff in serie B: i granata impattando 2-2 un’autentica battaglia con il Bari, i lagunari vincendo 3-0 con il Perugia. I punti di contatto fra due delle quattro semifinaliste dei playoff, nel giorno in cui il calcio veneto sogna ad occhi aperti dopo la doppia conquista del pass per il penultimo atto per la serie A, finiscono qui. Cieli tersi, nuvole bianche e paradisi non più così lontani. Venezia e Cittadella, estraendo dal cassetto la lente di ingrandimento e scrutando anche i dettagli apparentemente più insignificanti, non potrebbero essere due mondi più lontani: come storia, pubblico, spesa, rappresentatività nel territorio, modus operandi. E che, chissà, potrebbero anche ritrovarsi di fronte per giocarsi la serie A. Una, il Venezia, ha un presidente che non potrebbe essere più internazionale: un affermato avvocato newyorkese di origini italianissime come Joe Tacopina, 52 anni, che muove capitali, investe e pensa, che scova soluzioni sorprendenti e che ribolle di passione. L’altroieri era nella capitale a salvare la Roma, ieri era a Bologna a rilanciare i rossoblù, oggi è a Venezia a tentare un clamoroso tris di promozioni. Domani, chissà. «Il mio vocabolario — tuona — non conosce la parola paura. Siamo noi la squadra più forte di tutti i playoff». Punto. Due anni fa lo prendevano per visionario. Oggi tutti vogliono salire sul suo carro. Perché comunque andrà domani con il Palermo, sarà un successo. […] E poi le spese. Il Venezia ha «il quarto budget della B e 13 milioni di costi per la gestione complessiva del club» (Tacopina dixit), il Cittadella è la Cenerentola della categoria con un budget tra i cinque e i sei milioni. Il monte ingaggi parla chiaro: 8,5 milioni il Venezia, tre il Cittadella. Eppure sono lì a braccetto, con due strutture e due filosofie di vita che più diverse non potrebbero essere. Da una parte una struttura extralarge: un Ceo (Andrea Rogg), un dg (Dante Scibilia), un ds (Leandro Rinaudo). […] E poi ci sono le stelle. Il regista Leo Stulac è in vetrina, a Venezia corre e sprinta che è un piacere. A gennaio sarebbe dovuto uscire per un prestito, poi il contrordine: «Resti». Ha un contratto fino al 2019 e il Genoa, giusto per fare un esempio, se vorrà tesserarlo dovrà bussare alla porta di Tacopina. E staccare un assegno cospicuo, magari sui 5 milioni. […]
Ore 15.10 – (La Nuova Venezia) Il Palermo si è trasferito domenica a Roma per un mini ritiro di due giorni dove ha appreso la sua destinazione per la semifinale d’andata. Roberto Stellone ha convocato 25 giocatori, sono rimasti in Sicilia gli infortunati Struna e Chochev, non disponibili per la gara di domani sera al Penzo, mentre potrebbe riaggregarsi Dawidowicz che non è entrato nella lista definitiva della Polonia per i Mondiali in Russia.Rispetto alla gara di campionato con il Venezia a Sant’Elena, Stellone, che subentrò a Bruno Tedino proprio all’indomani dello 0-3 di Sant’Elena, avrà a disposizione Bellusci, Coronado (squalificato quella sera) e Nestorowski. Il Palermo arriva oggi in laguna, ha giocato l’ultima partita il 18 maggio (2-0 a Salerno), quattro le gare con Roberto Stellone in panchina: due pareggi al Renzo Barbera (1-1 con il Bari, 0-0 con il Cesena), due successi in trasferta (3-2 a Terni, 2-0 a Salerno). […]
Ore 14.50 – (La Nuova Venezia) Venezia subito in campo all’indomani della trionfale cavalcata contro il Perugia. Seduta defatigante al mattino al Taliercio, stanno meglio anche Litteri e Falzerano, usciti claudicanti domenica sera. Per la partita con il Palermo torna a disposizione anche Frey, che ha scontato la giornata di squalifica. E ci sarà Inzaghi in panchina. Azzerate le ammonizioni al termine del campionato, pesano i cartellini gialli rimediati nei playoff così Garofalo, Suciu e Domizzi, ammoniti con il Perugia, devono stare attenti domani perché la seconda infrazione farebbe scattare automaticamente la squalifica per la gara di ritorno.Intanto è partita a buon ritmo la prevendita dei biglietti per la gara di domani sera (ore 21). Finora venduti circa 1.900 biglietti. I 5.732 spettatori che hanno assistito all’incontro con il Perugia si collocano al terzo posto come presenze stagionali al Penzo, dopo Venezia-Brescia (5.844) e Venezia-Palermo (5.767), ed è quinta miglior “prestazione” del triennio di Tacopina, alle spalle anche di Venezia-Padova (6.844) e Venezia-Fano (5.985) in Lega Pro. […]
Ore 14.30 – (La Nuova Venezia) […] Il presidente Joe Tacopina ribadisce invece il concetto che lui, la paura, non sa cosa sia. «Il calcio è questo, e non sono neppure superstizioso, contro il Palermo cambierò sicuramente maglietta. Domenica sera ho visto il Venezia che voglio vedere, quello che quando sta vincendo 3-0 cerca anche il quarto gol» dice il presidente «il Palermo è forte, lo sappiamo, ma non è molto più forte del mio Venezia, lo abbiamo dimostrato nelle due sfide di campionato. Modolo è il nostro Sergio Ramos, Stulac adesso vale ancora di più rispetto a prima del gol contro il Perugia, e Pinato lo avete visto? Rientrato dopo un mese come se nulla fosse e ha pure chiuso i conti domenica sera. Durante l’intervallo ho guardato negli occhi i miei giocatori, non è servito dire molto. Con loro avevo già parlato a lungo venerdì in allenamento, una bella chiacchierata in cui ho esaltato la forza di questo gruppo che è davvero molto speciale. Abbiamo la possibilità di cambiare la storia, nostra e non solo, e ho detto chiaramente che credo in tutta la squadra».
Ore 14.10 – (La Nuova Venezia) Non sarà una favola, ma sicuramente una bella storia da raccontare, una storia che ha al centro Marco Pinato. Un giocatore voluto la scorsa estate da Pippo Inzaghi, che lo aveva conosciuto direttamente nelle giovanili del Milan, arrivato in silenzio, dopo una stagione complicata a Latina, complice un grave infortunio al ginocchio. […] Tutto bello, fino alla trasferta di Novara (21 aprile), quel sintetico galeotto complice forse nel cedimento del menisco del ginocchio destro. «Avevo capito che non era un infortunio grave, le sensazioni erano diverse rispetto a un anno fa…». Il Venezia era ancora in corsa per i playoff, la stagione di Marco Pinato poteva essere terminata in anticipo. «E invece i miei compagni sono stati straordinari, centrando i playoff, mi hanno permesso di rientrare».Sospiro di sollievo anche per Inzaghi. «Se andiamo ai playoff, ci sarà anche Pinato» disse il tecnico quando lo staff medico formulò la diagnosi. L’intervento al menisco, a Bologna, effettuato dal professor Marcacci, giovedì 26 aprile, e ventiquattro ore dopo Pinato era già in tribuna al Penzo, sorreggendosi con le stampelle. «Mi è sembrato il minimo essere presente subito contro il Palermo. Non potevo dare il mio contributo in campo, ma volevo essere partecipe con la squadra». Un altro segnale della compattezza e dell’unità dello spogliatoio del Venezia. La bella storia di Marco Pinato ha segnato un altro capitolo l’altro ieri sera: minuto 23′ del secondo tempo, D’Angelo lo manda in campo al posto di Suciu, minuto 37′ il centrocampista segna in contropiede il terzo gol al Perugia. «Gli infortuni purtroppo devono essere messi in preventivo, non ci si può fare niente, bisogna essere ludici e imparare a gestire situazioni del genere. Un rientro del genere è bellissimo, si sta male quando si è fuori».Eliminato il Perugia, adesso doppio confronto con il Palermo. «Una squadra che si presenta da sola, basta leggere i nomi della rosa. Due pareggi non bastano, dovremo vincere una partita per forza, ci giocheremo la semifinale sperando di andare avanti. In campionato ci siamo imposti con un gran ritmo, faremo il bis».
Ore 13.40 – (Gazzettino) […] Prima di pensare al Frosinone, inevitabile guardare ancora una volta indietro, con il pensiero rivolto al bellissimo colpo d’occhio che domenica offriva il Tombolato, vicino al tutto esaurito. Il popolo granata ha risposto presente nella giusta maniera, sostenendo per tutti i 120 minuti Iori e colleghi e rendendo, nel momento decisivo del campionato, quella di Cittadella una piazza che nulla ha da invidiare ad altre numericamente più importanti. I 5.703 tifosi presenti rappresentano poi il record d’affluenza nell’attuale stagione e il terzo dato negli ultimi cinque anni che hanno visto solo i derby con Verona e Vicenza farla da padrone su questo fronte. L’anno scorso con i gialloblù è stato raggiunto il top (5.967), mentre nel 2015 la sfida con i biancorossi fu seguita da 5.716 paganti. «Il segreto di questa stagione sottolinea il referente del Centro coordinamento club granata Pierluigi Basso è che il seguito di tifosi si è allargato nei comuni vicini anche di altre province e io stesso ho appena acquistato biglietti per alcuni sostenitori di Castelfranco e Bassano. Su tale fronte noi e il gruppo Supporters Cittadella abbiamo dato un notevole impulso». E già si guarda alla sfida di Frosinone. «Purtroppo l’orario delle 18.30 in una giornata feriale è un po’ particolare e ci penalizza perché molti stanno ancora lavorando, ma auspichiamo il massimo sostegno, sperando in una cornice simile a quella splendida con il Bari». Proprio ieri sera i due organismi del tifo granata si sono ritrovati per organizzare il sostegno di domani al Tombolato, con eventuali coreografie, e pianificare l’organizzazione o meno di un pullman per domenica diretto in Ciociaria (la partita avrà inizio alle ore 21).
Ore 13.20 – (Gazzettino) Una squadra più riposata, con due risultati su tre a disposizione, ma con una condizione mentale tutta da scoprire. Questo l’identikit del Frosinone, avversario del Cittadella nelle semifinali play off, ancora in parte sotto shock per una promozione in serie A che sembrava ormai in pugno a svanita a un minuto dal novantesimo. Il ricordo di quanto successo un anno fa, poi, con un campionato in pugno e un altro salto di categoria sfumato, questa volta in semifinale per opera del Carpi, non aiuta i ciociari. Eloquenti in tal senso le parole dell’attaccante Federico Dionisi che in avanti non potrà contare sulla presenza al suo fianco di Daniel Ciofani la cui stagione si è chiusa ad aprile per un problema al bicipite femorale dopo avere conquistato un bottino di 13 reti. «Abbiamo preso una botta forte le parole dell’ex Livorno – ma abbiamo avuto il tempo per riprenderci. Nei primi giorni c’era tanta delusione, poi è scattata un po’ di rabbia per quello che non siamo riusciti ad ottenere e ora stiamo provando a trasformare questa energia negativa in positività in modo di arrivare al meglio ai play off per andare fino in fondo». Il tutto indipendentemente dall’avversario che il Frosinone affronterà. «Non mi sono preoccupato se fosse il Cittadella o il Bari; entrambe hanno pregi e difetti e ci siamo concentrati su noi stessi perché siamo padroni dei nostri destini».
Ore 13.00 – (Gazzettino) […] Tra i più positivi Davide Adorni, che in campo non ha fatto rimpiangere l’assenza di Scaglia: «L’emozione c’era prima di scendere in campo, perché era una partita diversa dal solito, e credo di non essere stato l’unico a provarla. Una volta cominciata la sfida, però, tutto è stato superato in fretta. Mi sono concentrato sul gioco, cercando di dare il massimo». […] Anche nella gestione della palla, soprattutto nei tempi supplementari, la squadra se l’è cavata egregiamente. «È una cosa che avevamo provato in settimana, il tecnico ci chiede di mantenere il possesso del pallone così concediamo meno opportunità agli avversari. Non è facile farlo sempre, a volte ci vuole anche coraggio, ma rientra nelle nostre possibilità». Immaginiamo l’euforia al rientro negli spogliatoi dopo triplice fischio dell’arbitro. «È stato un momento di grande gioia, il passaggio del turno lo volevamo a tutti i costi, noi e il nostro splendido pubblico, che ci ha dato una carica in più. Quando poi le cose girano per il verso giusto siamo tutti contenti. Certe emozioni è bello viverle assieme: noi giocatori e nostri tifosi». Non c’è tempo però per i festeggiamenti: domani sera arriverà il Frosinone per l’andata delle semifinali play off. «La tensione non deve scemare, dobbiamo riuscire a tenere alto l’entusiasmo anche nel prossimo turno». Come si recupera da uno sforzo così intenso? «Siamo tutti ragazzi molto seri, in questi due giorni ci prepareremo al meglio per essere ultra competitivi per il Frosinone». Nelle cui fila mancherà forse il giocatore più rappresentativo, l’attaccante Ciofani. «L’avevo detto qualche tempo fa, dopo il suo infortunio, che il Frosinone mi era apparso un po’ spaesato senza il suo punto di riferimento in attacco. La rosa resta comunque di altissimo livello».
Ore 12.40 – (Gazzettino) Tutto bene, anzi benissimo. Domenica sera il Cittadella ha ottenuto due grandi risultati in un colpo solo: il passaggio del turno preliminare dei play off e il pienone al Tombolato. Non fosse stato per il neo del 2-2 subito nel finale di partita, quando oramai si assaporava la vittoria sul Bari, sarebbe stato il pomeriggio perfetto. «È stata una partita che resterà nella storia di questa società», sottolinea il diggì Stefano Marchetti. Infatti per la seconda volta il Cittadella giocherà le semifinali play off. «Per come poi è maturato il passaggio del turno, il ricordo resterà per sempre dentro di noi. È stata una settimana lunga e difficile, che ha portato poi un grande risultato. Adesso bisogna dare continuità perché il bello deve ancora arrivare». Dopo tutte le vicissitudini che hanno accompagnato il preliminare con il Bari, giocare la partita è stata una specie di liberazione. «Non è stato facile gestire tutto quanto successo, che non rientra nella normalità delle cose. Siamo però dei professionisti, dobbiamo essere all’altezza di tutto, e lo siamo stati. Abbiamo risposto nel migliore dei modi». […] Il diggì del Cittadella ha sottolineato la capacità di mantenere il pallone dell’extra time: impossibile non citare Iori, vero faro della squadra, che si è calato nei panni di regista e ha ripiegato in difesa quando serviva, evidenziando una forma fisica invidiabile. «E dovete pensare che Iori non si era allenato nel modo migliore durante queste settimane per il problema la polpaccio. Lui è il cuore del Cittadella, e in campo ha messo tanto, tutto direi. I complimenti però li voglio fare all’intera squadra, anche a coloro che non hanno giocato ma che hanno dimostrato una partecipazione straordinaria. È stata la vittoria di tutti, dal primo all’ultimo». […] L’andata delle semifinali con il Frosinone è già alle porte: sarà più importante recuperare la gamba o la testa? «In questo momento le gambe, l’aspetto fisico diventa fondamentale, perché mentalmente siamo preparati. Vogliamo continuare a stupire, prima di tutti noi stessi. Il Cittadella è una squadra forte, e realisticamente nemmeno noi sappiamo dove possiamo arrivare, a patto di riuscire a tirare fuori il meglio da ognuno. Ritrovando le forze dopo aver disputato 120 minuti molto intensi, sotto un grande caldo». […]
Ore 12.20 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “La fatica compensata dall’entusiasmo. E se domani sera…”) […] Ecco, il Citta è oggi una signora squadra, con la “S” maiuscola, in grado di fare davvero un pensierino alla Serie A senza timore di essere tacciata di presunzione o sfacciataggine. Il suo gioco è redditizio, l’organizzazione tra le migliori, la coesione fra i reparti un dato di fatto incontestabile, oltre alle qualità notevoli dei singoli, compreso l’ultimo “gioiello”, quel Paolo Bartolomei che, a parte le due “perle” incastonate nella bacheca della sfida dell’altra sera, ha un tiro-dinamite capace di far male in qualunque momento della partita. Adesso viene il bello, perché la suggestione di una finale tutta veneta, fra i granata ed il Venezia (che se la vede con il Palermo), è meno peregrina di quanto si possa credere. L’avversario che si staglia minaccioso davanti agli uomini di Venturato – tecnico di cui non finiremo mai di tessere le lodi per la mentalità che ha infuso nel gruppo – è al top della cadetteria: ha vinto entrambi i confronti di campionato (2-1 in tutt’e due le occasioni), è già stato in A e ha esperienza da vendere, conta su individualità di prim’ordine. Però… Però, è uscito moralmente distrutto dall’epilogo della stagione regolare perché, arrivato secondo alla pari con il Parma, è rimasto giù per la differenza-reti sfavorevole negli scontri diretti (2-1 e 0-2). Una sola rete che ha avuto l’effetto di un macigno piombato sulla testa di Dionisi e compagni. Ecco perché il Citta può giocarsela alla pari: e nell’arco di due gare nulla gli è precluso. Certo che se domani sera si dovesse vincere, metà dell’opera sarebbe fatta. Ma non diciamolo troppo forte, altrimenti…
Ore 12.00 – (Mattino di Padova) Sarà Christian La Grotteria il successore di Lucio Fasolato alla guida del settore giovanile del Cittadella. L’ex attaccante argentino di Palermo, Padova e Spal, 44 anni il prossimo 25 luglio, assumerà l’incarico a partire da fine mese, ma l’accordo è già stato raggiunto con il club granata, in particolare con il d. g. Stefano Marchetti. La Grotteria ha maturato una lunga esperienza di dirigente al Bassano Virtus, dove nel luglio 2011 è entrato a far parte dell’organigramma societario con il ruolo di coordinatore dell’area tecnica. Il contratto gli è stato poi rinnovato di altri due anni e successivamente è diventato responsabile dell’area scouting e ricerca partner. Il 5 gennaio scorso, dopo un’esperienza brevissima al Catania, è tornato al Bassano come collaboratore dell’area tecnica. […]
Ore 11.40 – (Mattino di Padova) Anche il giorno dopo una impresa storica, le abitudini in campo sono rimaste le stesse. Alla ripresa degli allenamenti Venturato ha diviso in due il gruppo, con una seduta defaticante per chi ha giocato domenica e una più intensa per gli altri. Facile immaginare che il tecnico del Cittadella, per avere una squadra più fresca di fronte al Frosinone, domani sera ricorra ampiamente a chi era in panca, con i probabili inserimenti di Pelagatti, Pezzi, Lora, Pasa, Chiaretti, Strizzolo e Arrighini. Ieri pomeriggio, l’allenamento è stato aperto da una seduta video, oggi Iori e compagni si ritroveranno alle 16.30. […] 14 giornate di squalifica complessive, 7.500 euro di multe da pagare. È il conto riservato dal giudice sportivo al Bari il giorno dopo l’eliminazione dai playoff. Puniti diversi calciatori biancorossi: a Galano sono state comminate tre giornate di squalifica con la prova tv per un calcio rifilato a Benedetti a palla lontana e non ravvisato dall’arbitro Ghersini. Peggio è andata a Sabelli, sanzionato con quattro turni di stop e un’ammenda da 5.000 euro per aver assunto comportamento minaccioso nei confronti dei membri della panchina del Cittadella, nel corso del parapiglia finale. Tre giornate sono state rifilate a Brienza (con ammenda di 1.000 euro) e due a Gyomber, espulsi durante i supplementari, ed è stato fermato per un paio di turni anche il collaboratore tecnico Giovanni Loseto, che dovrà pagare 1.500 euro. Ma un turno di squalifica se l’è beccato anche il secondo allenatore del Citta, Edoardo Gorini, perché “uscito dalla propria area tecnica e, raggiunta quella della squadra avversaria, si avvicinava all’allenatore con fare minaccioso”. Per la società granata anche una multa di 1.000 euro “per avere omesso di impedire l’ingresso nel recinto di gioco di persona non autorizzata che, sedendosi in panchina, impartiva disposizioni tecniche ai propri calciatori”. Resta oscura l’identità del “colpevole”.
Ore 11.20 – (Mattino di Padova) A Frosinone si sta lavorando per smaltire le scorie per la tremenda delusione dello scorso 18 maggio, con la promozione in Serie A sfumata negli ultimi minuti della sfida con il Foggia, a vantaggio del Parma. Soprattutto su questo aspetto ha insistito in queste settimane il tecnico Moreno Longo, che ieri ha incontrato i giornalisti, prima della partenza per il Veneto, fissata per oggi. «Non avevo preferenze tra Cittadella e Bari. È uscito il Cittadella e dovremo affrontarlo con grande rispetto. Una realtà che dalla Lega Pro porta avanti un modo consolidato di giocare, con lo stesso allenatore, e che dispone di ottimi elementi. Non andremo a giocare a Bari davanti a 30 mila spettatori, ma affronteremo una compagine che ha fatto la differenza per compattezza e organizzazione, per umiltà e disponibilità di giocatori che oggi non sono dei nomi ma potranno diventarlo. Con i nomi, l’ho sempre detto, in Serie B non si va da nessuna parte, conta il campo. Di sicuro, per quanto il Tombolato possa essere uno stadio caldo, non è mai il San Nicola. Però dobbiamo fare attenzione: tutto si riazzera anche se non abbiamo mai perso con il Cittadella in passato». […]
Ore 11.00 – (Mattino di Padova) Presidente, possiamo dire che finalmente giustizia è fatta? «Lasciamo perdere questi discorsi. Sul campo abbiamo passato il turno con merito, e i complimenti vanno rivolti in particolare a Roberto Venturato, che ha saputo infondere calma nei giocatori, gestendo una situazione che non era facile».Ma lei ha avuto paura che le cose precipitassero, dopo il fortunoso pareggio di Nenè a tempo quasi scaduto? «Un po’ di spavento c’è stato, soprattutto perché, a quel punto, c’era il rischio del contraccolpo psicologico nella testa dei nostri giocatori, mentre il Bari poteva rianimarsi. Però confesso che ero più convinto di altre volte, perché avevo visto che la squadra c’era. Aveva già saputo reagire alla grande dopo essere andata sotto per la rete di Galano, mostrando carattere e sicurezza». A completare una serata magica c’è stato un Tombolato degno dei playoff. «In altre occasioni abbiamo avuto una cornice simile per numero di presenze sugli spalti, ma mai come stavolta il nostro pubblico ha saputo regalarci emozioni intense, con coreografie e cori, e i ragazzi hanno sentito quella spinta. Tra l’altro, dopo i timori che potevano esserci nelle scorse settimane per quanto era stato scritto sui social, va rimarcato che anche i tifosi del Bari hanno contribuito alla riuscita della serata con il loro comportamento». E adesso che succede? «Succede che non c’è troppo tempo per godersi il risultato, perché domani sera si tornerà in campo. E mi auguro che il pubblico risponda allo stesso modo, anche se l’orario, le 18.30, non è il più propizio per richiamare gente in un giorno lavorativo. Ma chi domenica era allo stadio e ha vissuto quei momenti, sicuramente ci terrà a riviverli un’altra volta». […] Dall’altra parte del tabellone vola il Venezia di Tacopina, che, dopo il 3-0 al Perugia, sfiderà il Palermo. Come vedrebbe una finale tutta veneta? «Sarebbe bella, ma facciamo un passo alla volta. Tacopina lo conosco meno di altri presidenti, ma ho avuto modo di parlarci assieme a margine di un paio di riunioni di Lega: già quand’era al vertice del Bologna aveva espresso un apprezzamento che credo fosse sincero per come è organizzato il Cittadella. Ha mostrato di conoscere bene la nostra realtà e mi sembra una persona diretta. Gli auguro di far bene, ma, intanto, pensiamo a noi…».
Ore 10.40 – (Corriere del Veneto) Un salto di categoria dalla C alla B a distanza di dodici mesi: nel 2016 toccò al Cittadella, nel 2017 al Venezia. E domenica hanno conquistato il secondo turno playoff in serie B: i granata impattando 2-2 un’autentica battaglia con il Bari, i lagunari vincendo 3-0 con il Perugia. I punti di contatto fra due delle quattro semifinaliste dei playoff, nel giorno in cui il calcio veneto sogna ad occhi aperti dopo la doppia conquista del pass per il penultimo atto per la serie A, finiscono qui. Cieli tersi, nuvole bianche e paradisi non più così lontani. Venezia e Cittadella, estraendo dal cassetto la lente di ingrandimento e scrutando anche i dettagli apparentemente più insignificanti, non potrebbero essere due mondi più lontani: come storia, pubblico, spesa, rappresentatività nel territorio, modus operandi. E che, chissà, potrebbero anche ritrovarsi di fronte per giocarsi la serie A. […] Il Cittadella ha un presidente che sembra l’esatto opposto. Padovano, 61 anni, radicatissimo nel territorio, a capo dell’impresa di famiglia del padre Angelo (da una vita proprietari del club) e a una squadra che non finisce di stupire. L’antipersonaggio per eccellenza, gentile e riservato, presente ma capace di delegare. I riflettori non li cerca e, anzi, ne farebbe volentieri a meno. Orgoglioso del pubblico che cresce: «Sono contentissimo della presenza e della partecipazione dei nostri tifosi, la partita con il Bari ha dimostrato che siamo cresciuti sotto tutti i punti di vista. E adesso vediamo cosa succede col Frosinone». […] 5703 al Tombolato per Cittadella-Bari. Vent’anni fa al Tombolato andavano in mille appassionati, adesso gli spettatori sono come minimo tre volte tanto e il bacino d’utenza si allarga a vista d’occhio. I risultati sportivi sono il volano che permette di rosicchiare pubblico a Padova e Vicenza e c’è da scommettere che, in caso di serie A, il trend aumenterà ulteriormente. […] Cinque come i milioni che vale il gioiello granata Marco Varnier. Prelevato nel 2014 dal vivaio del Padova, il difensore granata ha scalato le vette fino all’Under 21. In estate arriverà una plusvalenza a cinque stelle per la gioia delle casse del Cittadella. E ora le semifinali. Per sognare, ancora.
Ore 10.10 – (Gazzettino) Va poi considerato il fatto che i play off di serie B e C sono ancora in svolgimento, e tra i papabili che sono finiti nel mirino del club potrebbe esserci qualche giocatore che è attualmente impegnato nell’appendice post campionato. […] Di pari passo con le trattative per i nuovi acquisti (Bisoli ne vuole sei con esperienza alle spalle in categoria), il direttore generale Zamuner dovrà portare avanti il capitolo relativo ai rinnovi. Tanto per cominciare quello che riguarda Pinzi: la società gli ha formulato una proposta economica per vestire il biancoscudo anche nel prossimo campionato, ed è in attesa di una risposta del centrocampista. Tra offerta e domanda non ci sarebbe ancora la quadra, ma l’impressione è che il club non abbia alcuna intenzione di ritoccare al rialzo la proposta già avanzata. Della serie, prendere o lasciare. Da monitorare anche i rinnovi dei prestiti di Capello con il Cagliari, di Ravanelli, Gliozzi e Cisco con il Sassuolo, e di Zambataro con l’Atalanta. […]
Ore 10.00 – (Gazzettino) «Il direttore ci ha fatto presente alcune situazioni di mercato che sono sotto valutazione e noi gli abbiamo dato l’input per agire. Stiamo lavorando sotto traccia per avere la giusta riservatezza e portare a buon fine le trattative». È il presidente Roberto Bonetto a parlare dopo il summit andato in scena ieri pomeriggio con Giorgio Zamuner, e al quale era presente anche Edoardo Bonetto. Incontro che è andato in scena negli uffici della Thema Italia a Piazzola sul Brenta, che per questa settimana sarà il quartiere generale biancoscudato dal momento che allo stadio Euganeo sono in corso i preparativi per il concerto di Vasco Rossi. Oltre che di mercato, si è fatto il punto anche su altri argomenti relativi alla struttura organizzativa che ruota attorno alla prima squadra. Tornando ai possibili obiettivi della campagna di rafforzamento, bocche cucite appunto riguardo ai profili nel mirino del diggì proprio perché si vuole procedere con la massima discrezione.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) La società romagnola, tuttavia, spera ancora di convincere il centrocampista a restare e gli ha formulato una nuova proposta di rinnovo contrattuale. La palla passa al mediano che deve valutare le offerte e decidere che strada prendere. Zamuner si sta muovendo anche per rinforzare il reparto difensivo, e nelle sue intenzioni dovrebbero arrivare un centrale difensivo giovane e uno di categoria. […] Nel corso del summit tra Bonetto e Zamuner non si è parlato solo di mercato. La società, su richiesta dello staff tecnico, sta valutando dei lavori da fare sui campi da gioco del centro Geremia alla Guizza. Il presidente ne parlerà nei prossimi giorni con il Petrarca Rugby (proprietario dell’impianto) e l’intenzione del Padova sarebbe soprattutto quella di migliorare le condizioni dei terreni di gioco di un paio di campi, che quando c’è maltempo diventano molto pesanti e quasi impraticabili.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Le strade di Giampiero Pinzi e del Padova sembrano sempre più lontane. Non è un addio definitivo, lo scenario è ancora aperto e tutto può succedere, ma più passano i giorni più le percentuali di un rinnovo contrattuale per l’ex centrocampista dell’Udinese diminuiscono. Al momento, infatti, le parti restano ognuno sulla propria posizione, con la società biancoscudata che la settimana scorsa ha recapitato la propria offerta di prolungamento annuale a Pinzi e il giocatore che non ha accettato la proposta, ritenendola piuttosto bassa. […] Per il resto ieri il dg Zamuner ha incontrato i due Bonetto (il presidente Roberto, di ritorno dall’Indonesia, e il vice Edoardo), per aggiornarli sulle trattative di mercato. La società punta a stringere per piazzare i primi acquisti già nel giro di una decina di giorni e il nome più caldo per il centrocampo resta quello di Andrea Schiavone, 25enne in uscita da Cesena.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) E’ di ieri un incontro fra il presidente del Padova Roberto Bonetto e il dg Giorgio Zamuner. È stato fatto il punto della situazione sulle trattative sinora imbastite, impostando le strategie per i prossimi giorni. Non ci sono, a quanto pare di capire, affari imminenti, neppure la fumata bianca per Andrea Schiavone è così vicina così come sembrava fra venerdì e sabato. Il Padova ha recapitato una proposta al suo agente, ma non ha ricevuto per ora l’accettazione del giocatore, che da ieri ha sul tavolo pure l’offerta di rinnovo da parte del Cesena. «Quest’oggi — ha spiegato Lugaresi a Tuttomercatoweb — abbiamo presentato ad Andrea e al suo agente la nostra proposta di rinnovo. Attendiamo la loro risposta: a mio avviso il ragazzo ha grande voglia di continuare con noi. Vediamo cosa accadrà». Il procuratore ha ricevuto nei giorni scorsi gli interessamenti di Verona e Benevento e gioca su più tavoli. Il Padova non ha alcuna intenzione di alimentare aste. Per lui come per Massimo Volta, il primo nome sulla lista di Bisoli per rinforzare la difesa, ma che ha un ingaggio fuori dalla porta del club biancoscudato. Per la fascia sinistra Michelangelo Albertazzi, reduce da un grave infortunio e da una causa vinta con il Verona per mobbing. […] Capitolo giovani: Del Favero, Macek e Clemenza (Juve) sono idee concrete, così come Erlic e Broh (Sassuolo). Per il ruolo di mezzala diverse opzioni in ballo: Lollo (Empoli) e Suciu (Venezia) le più calde.