Ore 16.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Ha giocato quattro stagioni a Vicenza, collezionando 150 presenze accompagnate da una decina di reti. Stefano Botta conosce bene la realtà vicentina, ma allo stesso tempo anche quella bassanese per aver disputato la scorsa stagione con la maglia giallorossa. «Un anno fa se mi avessero detto che sarebbe potuto succedere quanto è accaduto in questi giorni, con Renzo Rosso che acquisisce il Vicenza e lo unisce al Bassano, non ci avrei creduto. Invece nel calcio, come nella vita, può accadere di tutto e siamo di fronte ad una svolta che cambierà il calcio a Vicenza e a Bassano». Botta, che ha un contratto che scadrà il 30 giugno, sa già che non rinnoverà con la società giallorossa e non ritornerà quindi a Vicenza. «Le cose stanno così — conferma il centrocampista — a Bassano sono stato bene e ringrazio la società per avermi dato la possibilità di indossare la maglia giallorossa, ma nel prossimo campionato giocherò altrove. Di Bassano avrò sempre un buon ricordo: una società seria e organizzata, riconosciuta nell’ambiente e tra gli addetti ai lavori. Una realtà dove tanti vorrebbero venire. Figuriamoci adesso con la nuova realtà a Vicenza, una piazza che conosco bene e dove giocare è il massimo». Un salto importante per i dirigenti, collaboratori e giocatori che si trasferiranno in via Schio. «Si tratta di due realtà diverse — sottolinea il mediano di Como — Bassano per come l’ho vissuta io è più provinciale, con una struttura adeguata al contesto. Il seguito che c’è nella città del Grappa non è paragonabile a Vicenza dove la tifoseria vive di calcio e segue la squadra con numeri da serie A. Vicenza ha il grande pregio di lasciarti lavorare con serenità, la pressione si avverte in partita perché se sbagli due palloni i mugugni li senti eccome… Ma devo dire che Vicenza è la città ideale per un calciatore e credo che i miei compagni che vestiranno il biancorosso troveranno l’ambiente giusto per fare bene». […]
Ore 15.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Non bastasse come spauracchio il tandem d’attacco Di Carmine-Cerri, che con 37 gol in coppia è secondo solo agli empolesi Caputo-Donnarumma, nel Perugia anti-Venezia ci sarà anche la classe di Alino Diamanti ad alzare tasso tecnico e pericolosità. L’inserimento del 35enne ex azzurro da trequartista (mezzala destra in fase difensiva) è la mossa tutt’altro che a sorpresa del neo tecnico umbro Alessandro Nesta, alla sua seconda panchina dopo aver perso 2-1 all’esordio a Empoli. Nel terzetto difensivo torna Del Prete, sulla fascia destra Buonaiuto avvantaggiato su Zanon, come lo svedese Gustafson sull’argentino Colombatto per agire con Bianco in mediana. «Il Venezia ha due risultati su tre e parte certamente favorito, ma possiamo farcela, in questa Serie B non c’è un Real Madrid così Nesta alla vigilia. Loro sono una squadra che ha un calcio chiaro, un gioco pulito. Abbiamo lavorato sull’aspetto mentale, spero di aver portato un po’ di entusiasmo, lavorando anche sul piano tattico. Mi auguro di aver fatto un buon lavoro. Ai miei giocatori dico di sognare, è difficile ma in Serie A noi possiamo andarci. La partita? All’inizio dipenderà dall’atteggiamento del Venezia, dovremo essere bravi ad adattarci a ciò che accadrà».
Ore 14.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Scattano alle 18.30 dal Tombolato di Cittadella i playoff di Serie B, con sei squadre a caccia del terzo e ultimo pass per seguire in Serie A Empoli e Parma. Il Cittadella riceve un Bari cui la penalizzazione di 2 punti ha fatto perdere il fattore campo, quindi i padovani, come il Venezia contro il Perugia, voleranno in semifinale vincendo (al 90′) o anche pareggiando (al 120′). Eliminando gli umbri gli arancioneroverdi di Pippo Inzaghi giocherebbero mercoledì sera a Sant’Elena alle ore 21 contro il Palermo (l’altra semifinalista è il Frosinone) cui renderebbe visita tra una settimana in Sicilia (ore 18.30): proprio l’ex mister rosanero Bruno Tedino sarebbe, stando alle ultime voci, tra i papabili per sostituire un Pippo Inzaghi che, a meno di conquistare davvero la Serie A, pare ormai destinato al Bologna. Per squalifica oggi mancheranno proprio Inzaghi in panchina al suo posto il vice Maurizio D’Angelo e il terzino Frey, con Bruscagin nuovamente titolare davanti ad Audero nel quintetto difensivo completato dai centrali Andelkovic-Modolo-Domizzi e a sinistra da Garofalo, match winner il 12 novembre scorso al Penzo. In mediana Stulac avrà a destra Falzerano e a sinistra uno tra Suciu e Pinato con il rumeno favorito, mentre davanti dovrebbe toccare a Litteri-Geijo (con Marsura e Zigoni pronti alla staffetta) vale a dire alla coppia che certamente nel girone di ritorno ha raggiunto i picchi di rendimento più elevati. […]
Ore 14.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Diciassette anni dopo di nuovo in corsa per la Serie A, provaci Venezia! La gara senza appello di stasera al Penzo (ore 21) contro il Perugia è, per i colori arancioneroverdi, il punto più alto dai tempi dell’ultima promozione nel massimo campionato. Correva la Serie B 2000/01, i playoff ancora non esistevano e il quarto posto bastò per tornare in A dopo un solo anno di purgatorio. Oggi, invece, a poterci riprovare a sorpresa è il Venezia made in Usa di Joe Tacopina che appena due stagioni fa giocava ancora tra i dilettanti della Serie D. «La nostra annata rimarrà fantastica e indimenticabile a prescindere da come andranno le cose. Tuttavia guarda oltre l’attaccante spagnolo Alex Geijo faremo l’impossibile per renderla ancor più storica. Nessuno in Italia ha scommesso un euro sul Venezia, probabilmente nemmeno noi nello spogliatoio, invece oggi ci siamo e vogliamo arrivare fino in fondo ai playoff». Al Venezia può bastare anche un pareggio al 120′ grazie al miglior piazzamento in stagione regolare. «L’unico vero vantaggio è avere i tifosi al nostro fianco. Se nel 2018 abbiamo conquistato 28 punti su 33 in casa un grande merito va dato alla gente che si è unita a noi sempre più numerosa. Ci aspetta una corrida e sapere di non essere soli è uno stimolo enorme per tutti». Alla luce dell’imprevisto rinvio di una settimana dei playoff per il caso-Bari, è lecito chiedersi quali siano le condizioni del Venezia. «Se sia stato meglio o peggio fermarsi lo sapremo al fischio finale sorride Geijo di sicuro noi preferivamo giocare subito. Ora qualche incognita c’è, ovviamente per tutte le squadre, perché mentalmente hai staccato un po’ per quel finto accenno di vacanza non richiesto. Ad ogni modo nel nostro gruppo c’è una grande atmosfera, siamo consapevoli e felici di essere al momento clou, tutti vorrebbero giocarsi i playoff al nostro posto, invece per fortuna tocca a noi. La mia condizione? Sto bene, ho avuto un problemino muscolare giusto per non perdere l’abitudine altra risata ma oggi sono pronto al 100%». […]
Ore 14.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) C’è un’aria strana, a Venezia, per quella che a tutti gli effetti dovrebbe essere (e lo è) la partita dell’anno. Venezia-Perugia vale un posto in semifinale playoff, mette in palio una piccola fetta di Serie A e rappresenta senza dubbio il punto più alto della stagione arancioneroverde. La cavalcata di Filippo Inzaghi ha portato la squadra a un passo dal paradiso e oggi alle 21 contro il Perugia ci saranno a disposizione due risultati su tre per raggiungere il Palermo in semifinale. In caso di parità al termine dei novanta minuti ci sarebbero i supplementari e, in caso di ulteriore parità, passerebbe il Venezia in virtù del miglior posizionamento in classifica nella regular season. Eppure ci sono tante, forse troppe variabili che si mettono di traverso fra il Venezia e la serie A. Prima il rinvio di una settimana della partita, poi le notizie di mercato che continuano ad accavallarsi di ora in ora e che, nell’ordine, hanno capovolto il mondo in laguna in pochi giorni. Inzaghi il prossimo anno allenerà il Bologna perché ritiene concluso il suo ciclo a Venezia; Rinaudo sta per firmare con la Cremonese; Angeloni potrebbe diventare il nuovo responsabile dell’area tecnica; diversi giocatori sono segnalati sul piede di partenza; per la successione di Inzaghi fioccano le alternative nel calderone, da Stroppa a Stellone, da Nesta a Tedino, giusto per citare i nomi più gettonati. Insomma, un’aria strana, dove quasi si è parlato più di mercato che di una partita che vale tutta una stagione. A sentire Inzaghi la squadra è sul pezzo, è carica a molla e non sembrano parole di circostanza, tuttavia l’incognita è quella di verificare alla resa dei conti sul campo se tutti questi elementi non abbiano creato un mix tossico per i giocatori. «La squadra non deve essere disturbata in alcun modo dalle voci e non lo sarà — taglia corto Superpippo, che ha compiuto un lavoro eccezionale nel corso della stagione — i ragazzi li vedo concentrati, non vedono l’ora di scendere in campo e sono sicuro che daranno tutto. Non mi preoccupano le ultime due partite contro Cremonese e Pescara. Noi siamo una squadra che, se non va a mille all’ora, diventa battibile da qualsiasi avversario». […]
Ore 13.40 – (La Nuova Venezia) Corsa al biglietto, fino all’ultimo momento, a ridosso della partita in notturna. Sono circa 5.300 i tagliandi venduti per la gara contro il Perugia, ma di questi quasi 700 (687 per l’esattezza) sono stati acquistati dai tifosi del Grifone, che quindi non riempiranno interamente la curva del Diporto Velico. Esaurita, invece, da giorni la curva sud, restano biglietti per gli altri settori del Penzo. Il Venezia potrebbe anche battere il record stagionale stabilito domenica 8 aprile nel match contro il Brescia (5. 844), anche grazie all’esaurito fatto registrare in quell’occasione dalla curva ospiti. Irraggiungibile il “tetto” stabilito nel triennio di Joe Tacopina alla presidenza, ovvero i 6.844 spettatori presenti nel derby contro il Padova in Lega Pro, al secondo posto (5. 985) la gara della promozione contro il Fano. I biglietti potranno essere acquistati anche in giornata. […]
Ore 13.20 – (La Nuova Venezia) Sguardi incrociati prima della partita, ma non in campo. Nesta starà in piedi davanti alla sua panchina, Inzaghi sarà in tribuna, a osservare la partita dall’alto e a scontare il turno di squalifica rimediato nell’ultima partita di campionato, a Sant’Elena contro il Pescara. Per Alessandro Nesta sarà la seconda gara alla guida del Perugia, dopo l’esordio di Empoli, ma stasera la posta in palio è la semifinale dei playoff. «Di sicuro non ci saranno rivincite, siamo ai playoff e il regolamento è chiaro sin dall’inizio» sottolinea l’ex difensore di Milan, Lazio e Nazionale, «abbiamo davanti una partita per fare qualcosa di importante. Il Venezia ha due risultati su tre a disposizione, gioca in casa, ma io e i miei giocatori siamo consapevoli di poter giocare una grande partita e di portare a casa la vittoria. Ho un’ottima squadra, abbiamo lavorato. In questo campionato non c’è il Real Madrid, nel senso che tutti ti possono battere, ma anche tu puoi battere chiunque». Il Perugia dovrà per forza cercare la vittoria, per continuare a sperare. «Ogni partita determina una lettura in campo. Puoi preparare una strategia come atteggiamento, ma devi anche essere pronto a osservare quando ti dice il campo». E a proposito di campo, Di Carmine ci sarà. «Sta bene, è rimasto fermo un paio di giorni, gli esami hanno scongiurato problemi» conferma Nesta «e poi due giorni gli sono serviti anche per rifiatare visto che è stato uno di quelli che hanno tirato la carretta tutto l’anno». […]
Ore 13.00 – (La Nuova Venezia) Joe Tacopina i playoff li ha già vinti. Tre anni fa, da presidente del Bologna. Ora ritenta alla guida del Venezia, e sarebbe la terza promozione consecutiva con il club arancioneroverde. «Il fattore campo in questi playoff è fondamentale» avverte il numero uno del Venezia, «perché giochi con due risultati a favore su tre, poi i nostri tifosi potranno essere veramente il dodicesimo uomo. Avere il 60% di possibilità di qualificarci, può condizionare. Noi dobbiamo andare in campo per vincere, perché quando una squadra gioca per pareggiare, può incappare in spiacevoli sorprese». Il Perugia non vince da tante partite, è una squadra che puntava alla Serie A. «Se temo qualcosa? No, davvero. Abbiamo la squadra più forte dei playoff: rispettiamo il Perugia e tutte le altre squadre che si giocheranno la Serie A con il Venezia, ma non temiamo nessuno».Il Venezia non potrà contare su Pippo Inzaghi in panchina. «Spero che la sua assenza non si avverta troppo. La squadra in questo momento della stagione sa cosa deve fare. Pippo e il suo staff hanno preparato la squadra nel miglior modo possibile in queste due settimane. I giocatori si sono allenati bene, a questo punto della stagione a bordo campo potrebbe esserci chiunque, ma la sua assenza si sentirà». Tacopina non sa nascondere le emozioni e vive le partite con grande partecipazione. «C’è tensione» ammette il presidente, «in questi giorni ci giochiamo molto, ma è una tensione positiva perché abbiamo un’ossessione per la vittoria. Per il Venezia è un momento eccitante, siamo in corsa per la promozione in Serie A attraverso i playoff, un palcoscenico che manca da molto tempo. Quindi, dobbiamo essere concentrati sul Perugia e sul giorno dopo, se stasera passiamo il turno». […]
Ore 12.20 – (Gazzettino) Niente di intentato, per passare il turno. Il Cittadella dalle 18 di ieri pomeriggio è in ritiro all’hotel Filanda per ricercare la migliore concentrazione possibile in vista della gara di stasera contro il Bari, che vale la semifinale dei play off. Una decisione inusuale per la squadra granata, a dimostrazione di quanto meticolosa sia stata la preparazione della partita secca del Tombolato: ieri sia il presidente Andrea Gabrielli che il direttore Stefano Marchetti hanno seguito da bordo campo la rifinitura della squadra. Il Cittadella, in virtù della penalizzazione inflitta al Bari per alcune irregolarità amministrative, ha chiuso la stagione in una migliore posizione di classifica, e potrà quindi contare su due risultati utili a disposizione: in caso di pareggio al termine dei tempi regolamentari e dei supplementari, infatti, passerebbe il turno la squadra di Venturato. Il tecnico ieri in conferenza stampa ha ribadito che il Cittadella comunque non giocherà per il pareggio. «Il doppio risultato è un’opportunità in più che abbiamo a disposizione, ma finire i novanta minuti in parità significherebbe disputare i supplementari. L’obiettivo di entrambe le squadre sarà quello di provare a vincere». Nel dna del Cittadella, poi, non c’è la gara di attesa dell’avversario: «Il Bari è molto forte, con una rosa di assoluto valore, l’ha dimostrato durante tutta la stagione. Sa rallentare i ritmi e palleggiare molto bene. E’ in grado di sfruttare le qualità individuali e le situazioni di gioco. Concedere al Bari il possesso palla significherebbe correre molto e rischiare, bisognerà stare attenti. Poi ci sono tanti altri aspetti che vanno considerati, di sicuro il Cittadella proverà a fare la propria partita, senza snaturare la propria identità, cercando di fare meglio di quanto ha saputo fare in campionato: ci fossimo riusciti avremmo lottato per qualcosa di diverso». […]
Ore 12.00 – (Mattino di Padova) Nemmeno l’avvicinarsi ai playoff ha convinto l’eroe dei Mondiali 2006 Fabio Grosso a rompere il silenzio-stampa che si trascina da un paio di mesi, in seguito ad un articolo della “Gazzetta dello Sport” mal digerito. Nessuna conferenza-stampa prima di lasciare la Puglia, anche se un vero e proprio incontro pubblico c’è stato venerdì pomeriggio, nel corso della seduta aperta ai tifosi svoltasi al San Nicola: erano circa in mille i sostenitori che si sono stretti attorno alla squadra biancorossa, un numero enorme per un semplice allenamento, con il tecnico che alla fine si è avvicinato loro con il pollice alzato, a ringraziarli per il calore. Per tutta la settimana Grosso ha lavorato su due moduli, l’amato 4-3-3 e il 3-5-2, alternando gli interpreti su entrambi, ma ci sono pochi dubbi sul fatto che alla fine opterà per la difesa a 4 ed il tridente offensivo. Tre i ballottaggi, relativi all’impiego di Sabelli o Anderson sulla corsia destra della difesa, con il primo favorito; fra Tello e Iocolano come mezzala, con l’ex Bassano in vantaggio; e nei due uomini fra Galano, Cissé e Improta che agiranno alle spalle di Nené. Floro Flores scalpita per una maglia, ma dovrebbe casomai entrare nel corso dell’incontro, così come Brienza. Di sicuro non saranno del match lo squalificato Empereur e gli infortunati Andrada, Morleo e Salzano. […]
Ore 11.40 – (Mattino di Padova) Il record di pubblico è a rischio, ma non ci sarà il “tutto esaurito”. Il dato a ieri sera è di 4.600 biglietti staccati, di cui solo 720 acquistati in Curva Nord, settore riservato agli ospiti. Dopo il boom all’apertura delle prevendite, con code anche di un paio d’ore alle casse di Tribuna Est e Ovest del Tombolato da parte degli abbonati che volevano esercitare il loro diritto di prelazione, le cose sono rientrate nella normalità già da venerdì pomeriggio e ieri non è andata molto diversamente, con 1.200 tagliandi venduti dopo i 3.400 del primo giorno. Nel “mirino” ci sono i 5.967 spettatori che hanno occupato lo stadio all’epoca di una delle giornate storiche per il Cittadella, il roboante 5-1 rifilato al Verona nel derby del 18 novembre 2016 (e, curiosità, anche allora a dirigere la gara fu Ghersini di Genova).Per quanto riguarda i timori che hanno animato gli scorsi giorni, dopo la pioggia di messaggi, spesso irriferibili, piovuti sui canali social granata, ufficiali e non, l’allarme sembra del tutto cessato. Non soltanto la temuta invasione di 20 mila tifosi baresi pronti a radunarsi fuori dallo stadio, ventilata da qualche “leone” da tastiera, non ci sarà, ma la passione biancorossa si è fermata ben prima di raggiungere il tetto dei 1.144 posti a disposizione nel settore ospiti. […]
Ore 11.20 – (Mattino di Padova) E finalmente a parlare sarà il campo. Dopo polemiche, istanze, rinvii, udienze, appelli e sentenze, è arrivato il giorno del primo turno dei playoff di Serie B. E che non sia una partita qualsiasi, questo Cittadella-Bari, lo si capisce anche da un dettaglio: da ieri sera alle 18 Iori e compagni sono in ritiro all’Hotel Filanda. Non era mai capitato che Roberto Venturato sentisse il bisogno di isolare i suoi uomini prima di una gara interna, a dimostrazione che adesso si fa davvero sul serio. Sono 22 i giocatori convocati: mancano i lungodegenti Scaglia, Caccin, Iunco e Siega, ma il resto della rosa c’è. Mister, è passato un anno dalla sfida con il Carpi degli scorsi playoff. Sulla base di quell’esperienza, quali errori non deve ripetere il Citta oggi? «È difficile rispondere, perché queste partite da dentro o fuori possono essere condizionate da un qualsiasi tipo di episodio: conterà la capacità di concedere il minimo possibile all’avversario. Di certo l’anno scorso avevamo tanti elementi che non stavano bene, specie in attacco, da Litteri con lo zigomo fratturato a Strizzolo, convocato ma praticamente non utilizzabile per un problema al tendine rotuleo, da Kouamé, che veniva da un infortunio al piede, a Vido, impegnato ai Mondiali Under 20. Non eravamo al top, oggi la condizione è migliore». I due risultati su tre per passare il turno sono un grosso vantaggio. E tuttavia, giocare “in attesa” non è nel Dna di questa squadra… «Contare anche sul pareggio è un’opportunità in più a disposizione, ma provare a vincere resta l’obiettivo. Il Bari sa rallentare i ritmi e palleggiare molto bene, sa sfruttare le qualità individuali ed alcune particolari situazioni di gioco. Concedergli il possesso della partita ti può costringere a correre molto, facendoti andare in difficoltà. Ecco perché dobbiamo mantenere la nostra identità. Vero è che in gare del genere è importante saper interpretare certe situazioni di gioco, cosa che non sempre ci è riuscita nella stagione». […]
Ore 11.00 – (Corriere del Veneto) E’ il giorno tanto atteso. Cittadella-Bari vale un posto nelle semifinali playoff contro il Frosinone. E non ci sarà neppure il tempo di esultare, nel caso di un passaggio del turno, perché già mercoledì sera si tornerebbe subito in campo. In caso di avanzamento del turno, i granata giocherebbero al Tombolato la partita di andata ma oggi i pensieri sono tutti per il primo turno con il Bari, in carnet alle 18,30. Dopo il rinvio di una settimana e l’inversione di campo determinata dalle decisioni della giustizia sportiva sul «caso» Bari la tensione è alle stelle. E pure il pensiero di dove giocare l’eventuale serie A, eventualmente con una deroga di cui si parla dietro le quinte per il Tombolato, per il momento è lontano. «L’errore più grave che potremmo commettere – ammette Roberto Venturato – è quello di pensare di essere già passati perché abbiamo a disposizione due risultati su tre con il vantaggio del fattore campo. È vero anche che in campionato abbiamo fatto meglio più spesso fuori casa che al Tombolato, ma sono convinto che stavolta il nostro pubblico rappresenterà un aspetto determinante che ci aiuterà molto». Una partita che si giocherà anche con la forza dei nervi, considerata la reazione «di pancia» della tifoseria barese dopo la sentenza che ha ribaltato la classifica del campionato di serie B, determinando prima il rinvio e poi l’inversione di campo. Un aspetto, quest’ultimo, che entrerà nel gran calderone degli ingredienti di questi playoff. «Conteranno gli episodi – ammette Venturato – è chiaro che, rispetto all’anno scorso, quest’anno a livello di salute delle rosa siamo messi meglio. Stiamo abbastanza bene tutti e ci siamo preparati con attenzione. Non dobbiamo concedere al Bari di usare i loro punti di forza. Il fatto di avere due risultati su tre è una opportunità in più ma cercare di provare a vincere è l’obiettivo di entrambe le squadre. Lo slittamento ha dato più tempo per recuperare, quindi dal punto di vista fisico-nervoso è stato un vantaggio. Il Bari è una squadra che palleggia molto bene e sa sfruttare le qualità individuali, cercheremo di non far tenere loro il possesso della partita». […]
Ore 10.30 – (Gazzettino) […] Pur trovandosi in vacanza, Bisoli segue naturalmente le operazioni tenendosi aggiornato con il direttore generale Giorgio Zamuner che è operativo sul campo: “Ci sentiamo tutti i giorni, sappiamo di dover fare la squadra senza stravolgere il budget che ha messo a disposizione la società. Vediamo cosa proporrà il mercato, speriamo di allestire un gruppo importante come lo è stato quello di quest’anno”. Si è detto che serviranno cinque innesti navigati per la serie B da inserire come titolari: un difensore, due centrocampisti e altrettanti attaccanti. “Ne servono anche sei. Il profilo giusto? Si può racchiudere così: giocatori che mettono il noi davanti all’io. La prima cosa che il direttore Zamuner dice in ciascuna trattativa è che Bisoli non ha undici titolari, ma ne ha venticinque”. […] Due nomi accostati nelle ultime ore ai biancoscudati sono il centrocampista Andrea Schiavone e il difensore Massimo Volta, con quest’ultimo che è un suo fedelissimo avendolo allenato ai tempi di Foligno, Cesena e Perugia: “Li conosco, hanno quel profilo che va bene al Padova perché mettono il noi davanti all’io. Poi è naturale che tra il dire e il fare c’è di mezzo la trattativa. A volte bisogna rinunciare a qualcosa per venirsi incontro”.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Abbiamo visto quanto ci abbiano messo a carburare, fisicamente, i giocatori arrivati a gennaio. Mentre chi ha fatto la preparazione con me e il mio staff ha finito il campionato, Supercoppa compresa, in condizioni scintillanti. Questa è stata la nostra forza e dev’esserlo ancora. La serie B non ti permette di restare indietro». […] Rispetto al campionato precedente il minutaggio degli “under” si è quasi triplicato. Quanto può incidere questo aspetto anche in Serie B? «Molto. E questo a dispetto di chi ha sempre affermato che io sono un allenatore che non sa lanciare i giovani. Ho dato una risposta sul campo, i più giovani sono stati determinanti nel raggiungere il successo e mi hanno dato grandi soddisfazioni. Ho tanta voglia di lanciare altri ragazzi, di portare avanti i nostri “vecchietti”, ma soprattutto di creare un altro gruppo vincente nel quale tutti si possano sentire partecipi».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) «Mi sto godendo il mare e il riposo, in attesa di tuffarmi in un campionato estremamente difficile come quello di Serie B», confessa Bisoli. «È venuto a trovarmi il direttore e abbiamo parlato del “mercato”, anche se è ancora troppo presto per fare dei nomi precisi. Abbiamo tracciato l’identikit dei giocatori che speriamo possano venire a Padova, non tanto dal punto di vista tecnico, quando sotto l’aspetto mentale e dell’atteggiamento. Come è stato per la stagione appena conclusa, i nuovi arrivati devono lasciare da parte l'”io” e concentrarsi sul “noi”. Mettersi a disposizione del gruppo è una cosa fondamentale ed è quello che noi stiamo cercando». […] «La società sa come la penso e ho chiesto un piccolo sforzo al direttore. Per l’inizio del ritiro mi piacerebbe lavorare con la squadra praticamente fatta, diciamo al 95%. So che non è facile, ma lo considero un aspetto di grande importanza.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Un faccia a faccia in riva al mare, a godersi il primo grande sole estivo della Riviera romagnola, tracciando uno schizzo iniziale di quello che dovrà essere il Padova in Serie B. Se il direttore generale Giorgio Zamuner non può certo permettersi di prendere un periodo di ferie in questo momento, l’allenatore Pierpaolo Bisoli si sta godendo le vacanze, ma è già proiettato alla prossima stagione. Ieri mister e direttore si sono visti per la prima volta dopo il “rompete le righe” di Lecce, per un aggiornamento sulle trattative iniziali di “mercato”. Zamuner ha raggiunto Bisoli a Cesenatico, dove il tecnico ha casa e sta trascorrendo il primo periodo di vacanza, tra un giro in moto, un bagno al mare e un po’di relax sotto l’ombrellone. Ha staccato la spina, finalmente, e ne aveva bisogno, vista la grande tensione con cui ha affrontato l’intera stagione. L’allenatore è rilassato e sereno, anche se, ovviamente, la testa è già proiettata all’inizio della prossima stagione.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Una settimana di vacanza, nella sua Cesenatico. E la voglia di staccare la spina per davvero, dopo un anno massacrante come quello appena vissuto. Pierpaolo Bisoli si gode le meritate vacanze dopo aver sollevato, non più tardi di otto giorni fa a Lecce, la Supercoppa di serie C. Un trofeo meritato, che ha reso indimenticabile una stagione già coronata dalla promozione- «Sto seguendo poco o nulla del calcio giocato — ammette l’allenatore del Padova — forse mi guarderò la serie B e i playoff, perché ci sono due belle partite da seguire. E poi ci sono i playoff di C, che sono molto equilibrati e appassionanti. Le mie favorite? Vedo molto bene il SudTirol e spero che venga promossa una squadra del nostro girone, il perché lo avete capito… E per la serie A penso che il Palermo alla fine abbia qualcosa in più delle altre». C’è tempo pure per uno sguardo veloce al mercato. Il nome più caldo e gettonato, nonché il colpo più vicino ad essere realizzato è quello di Andrea Schiavone, 25 anni, in scadenza di contratto con il Cesena. «Schiavone è bravo — taglia corto Bisoli — ma i nomi non vorrei farli perché prima di tutto mi interessa che chi viene qui sappia a cosa va incontro. Deve entrare in un gruppo e deve capire che cosa chiedo ai giocatori. Perché la nostra forza è stata sempre il gruppo e dovrà esserlo anche nel prossimo campionato di B». […] Bisoli passa in rassegna anche qualche nome caldo del prossimo mercato. Tiene i puntini sospensivi su Vincenzo Sarno: «Verrà in ritiro con noi e poi vedremo quello che succederà… Io un’occasione ho dimostrato di darla a tutti, sta ai giocatori sfruttarla». Su Zambataro e Ravanelli: «Spero e penso che saranno ancora con noi. Eyob ha fatto passi da gigante nelle ultime partite — sottolinea il tecnico — se potrò lavorarci penso che potrebbe regalarci tante soddisfazioni. Luca ha dimostrato di avere grandi qualità, ha un grande futuro e può fare ancora molto bene».