Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Il futuro del calcio Mestre passa per un sì. Dalla risposta di un imprenditore – che arriverà entro i primi giorni della prossima settimana – pronto ad affiancare il presidente Serena alla guida della società, si decide il domani degli arancioneri, ad oggi ancora in bilico. È questo quanto emerso nella conferenza stampa tenutasi ieri a Casa Mestre, dove Serena ha fatto il punto sulla situazione attuale affermando come le difficoltà legate alla gestione della società rendano davvero complesso un altro anno in solitaria alle redini del comando. A dare grande speranza però, c’è il resoconto dell’incontro di giovedì pomeriggio tra Serena ed il sindaco Luigi Brugnaro riguardante lo stadio Baracca, in cui il primo cittadino ha confermato, spalleggiato dai tecnici del Comune, l’assoluta disponibilità a riportare il Mestre nel suo stadio contribuendo in maniera concreta. Un fattore che potrebbe dare grande stabilità all’ambiente e convincere il possibile socio a dare risposta affermativa, perché come affermato da Serena, il sindaco avrebbe chiesto in cambio solamente la disponibilità della società di allestire una rosa competitiva, che inizierebbe il suo campionato al Mecchia di Portogruaro e tornerebbe al Baracca entro la fine del 2018. Le tempistiche dei lavori sono infatti stimate in circa due mesi e mezzo, lavori che in caso di risposta positiva del possibile futuro socio di Serena partirebbero rapidamente e permetterebbero di avere il Baracca pronto per ottobre. […]
Ore 18.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) È uno Stefano Serena combattuto fra cuore e ragione, quello che, in una sala stampa gremita in ogni ordine di posto a «casa Mestre», si presenta per comunicare le proprie decisioni dopo l’incontro avvenuto con il sindaco Luigi Brugnaro. E le possibilità che l’avventura del Mestre prosegua sono consistenti. «Ci sono concrete possibilità che il Mestre vada avanti — l’esordio di Serena — ho incontrato il sindaco Brugnaro e mi sono trovato di fronte i tecnici che mi hanno messo sul piatto la possibilità di ristrutturare e sistemare lo stadio Baracca. La disponibilità trapelata nei giorni scorsi si è tradotta in concreto, questo lo confermo. Quello dello stadio era un tema centrale e sono contento che ci sia stato un cambio di rotta. Tardivo o meno che sia, l’ho apprezzato molto. Se queste sono le condizioni, non ci sono problemi a iscrivere la squadra. Potremo indicare come stadio il Baracca e come alternativa il Mecchia. Entro il 15 giugno bisogna fare questo, entro il 30 bisogna iscrivere la squadra. Ma fare il quinto anno da solo sarebbe complesso». […]
Ore 17.30 – (La Nuova Venezia) Il Mestre è vivo e qualche raggio di sole filtra nella nebbia che si era formata negli ultimi tempi. È il “one man show” di Stefano Serena che si presenta da solo senza allenatore e giocatori alla conferenza stampa dei chiarimenti. «Il bene più prezioso è il tempo, che non ci restituisce mai nessuno ed è una riflessione che ho fatto per tutto quest’anno» attacca Serena «questa conferenza è per fare il punto su una situazione in cui troppi si facevano domande. Dopo le prime voci del sindaco, ho scoperto che le sue parole hanno trovato verità nell’incontro che ho avuto giovedì davanti a tecnici con disegni, progetti e proposte per permettere al Baracca di essere omologabile nel giro di pochi mesi per la Serie C. Mi sento di ringraziarlo anche se non ci speravo più». Poi Serena va sul personale. «Faccio fatica a sostenere un’impresa come il Mestre e gestirla pur avendo davanti un progetto a cui tengo tantissimo. Non volevo inquinare l’ambiente con le mie preoccupazioni. Di natura accetto le sfide ma devo avere le forze fisiche e mentali per andare avanti. Ora sono alla ricerca di partner per affiancarmi. Ho ricevuto offerte ma ho conosciuto imprenditori seri che hanno rispetto per questa città e capaci di prendere in mano la situazione. C’è intenzione di dare continuità al calcio Mestre e il Baracca è da preservare perché bene della comunità secondo Brugnaro». Poi un accenno alla società. «Non ci sono problemi di iscrizione: indicheremo come primo campo il Baracca e poi Il Mecchia e nella migliore delle ipotesi dopo due o tre mesi torneremo a casa nostra ma ora è importante sapere chi sale a bordo perché fare un quinto anno da solo è assai complesso. La squadra ha bisogno di presidente a tempo pieno e spero di poter dare una risposta al più presto. Il sindaco ha detto che il Mestre non può sparire ma nel caso le chiavi andranno al comune e ci dedicheremo al settore giovanile». […]
Ore 17.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Maggio se n’è andato senza portare un tecnico al Pordenone. «Già – annuisce Mauro Lovisa, che aveva assicurato di voler affidare la rosa neroverde al nuovo responsabile prima della fine del mese delle rose -, dobbiamo attendere ancora una settimana». Nella lista dei desideri di re Mauro al primo posto c’è sempre Mauro Zironelli, che però ha dichiarato di essere legato al Mestre sino a giugno 2019 e che si muoverà da lì solo con il consenso del suo presidente, o con il pagamento della clausola. Ziro ha pure programmato le meritate vacanze con la famiglia su un’isola lontana 1200 chilometri da casa sua e rientrerà in Veneto soltanto il 10 giugno. «Sì, puntiamo ancora su di lui – conferma il numero uno neroverde -, che però non è l’unico tecnico con le caratteristiche che prediligiamo». Lovisa vuole un allenatore che vinca e lo faccia pure divertire. Merce rara. Sul suo taccuino c’è anche il nome di Paolo Zanetti, tecnico impegnato con il Sudtirol nei playoff per la promozione in B. Il giovane mister, classe ’82, è però legato alla società altoatesina addirittura sino a giugno 2020. Difficile che Walter Baumgartner, presidente del Sudtirol, se lo lasci sfuggire, visto l’ottimo cammino fatto da Rocco Costantino e compagni. Un altro profilo interessante, secondo i siti specializzati, sarebbe quello di Stefano Sottili, della Viterbese, avversaria nella post season in corso proprio degli altoatesini. Lovisa ha smentito invece un interessamento per Vincenzo Italiano, nome che per altro era uscito dall’entourage dei ramarri, reduce da una stagione brillante in serie D. […]
Ore 16.30 – (Messaggero Veneto) La società si era detta pronta a ripartire anche dai suoi giovani. Dalla teoria alla pratica: il Pordenone è pronto a offrire un contratto “pro” a Marco De Anna, 27 presenze la scorsa stagione tra Arzignano e Tamai in serie D. Giovane – classe 1998 – cresciuto nel vivaio dei ramarri, una presenza nel campionato di serie C del 2015-2016 con Tedino, l’attaccante è stato poi girato in prestito al Rovigo da gennaio 2017 e la scorsa stagione tra il club vicentino e le “furie rosse”, dov’è esploso: col Tamai De Anna, oltre ad aver disputato 13 gare, ha segnato 4 gol e ha finalmente dimostrato di avere delle doti notevoli dal punto di vista tecnico. Una chance, la società è disposta a dargliela: sarà poi il giocatore, con l’aiuto del futuro allenatore, a dover dimostrare di valere la categoria. Per quanto riguarda il mercato degli altri calciatori, si aspetta sempre l’ufficialità legata all’ingaggio di Mauro Zironelli. In entrata, è giusto ricordarlo, definito l’acquisto del play Maldonado (’96) dell’Arzignano, il primo nome sulla lista è quello di Andrea Boscolo Papo (’90), fedelissimo di “Ziro” dal 2013. Esclusa dalla società la pista legata a Dario Sottovia (’89), attaccante del Mestre che ha quasi sempre seguito il trainer nelle ultime stagioni, la dirigenza tiene sempre monitorata la posizione di Federico Maracchi (’88), giocatore ambitissimo per la mediana ed ex neroverde. […]
Ore 16.00 – (Messaggero Veneto) La sua conferenza stampa era molto attesa: dai tifosi arancioneri per conoscere cosa ne sarà del calcio a Mestre, da quelli neroverdi per sapere qualcosa in più sul futuro di Mauro Zironelli. Stefano Serena, presidente del club veneziano, sotto quest’ultimo profilo ha aperto all’addio del trainer, promesso sposo dei ramarri ma attualmente ancora sotto contratto con la società veneta. «Il mister? Forse, qui, il suo percorso l’ha già fatto», ha ammesso. È un segnale importante quello lanciato dal massimo dirigente, il cui impegno nel sodalizio che ha portato dalla Prima categoria alla serie C potrebbe essere arrivato alla conclusione, se non dovesse arrivare un altro imprenditore ad affiancarlo.Battute finali. Il Pordenone, e lo stesso Zironelli, sperano che questa telenovela finisca presto con l’atteso lieto fine. Al momento, visto che a quanto pare c’è già un accordo tra club neroverde e tecnico, tutto è nelle mani di Serena, che ieri si è detto stanco di continuare a essere da solo nella sua avventura di proprietario del Mestre. […] Probabilmente le parti si vedranno a breve, magari già nel corso del fine settimana. Il presidente del Mestre, da un lato, vorrebbe ripartire da “Ziro”, ma dall’altro è consapevole che non può tarpare le ali al suo dipendente, che ha voglia di fare un salto di qualità. Pordenone e il Pordenone attendono a braccia aperte l’allenatore: la piazza ha voglia di novità e, in particolare, di un condottiero che faccia giocare in maniera propositiva la squadra. La piazza, pur consapevole che l’annata appena terminata non è stata del tutto da buttare – ci sono pur sempre state le indimenticabili partite di Cagliari e San Siro – è al contempo vogliosa di guardare a un futuro all’insegna del divertimento mixato a buon risultati. Zironelli è l’uomo giusto, lo pensano in molti. A oggi, non resta che far partire il conto alla rovescia.
Ore 15.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) […] In attesa di chiarire cosa accadrà, c’è da registrare che la tifoseria non ha alcuna intenzione di mollare la presa. E dietro le quinte continuano le manovre per garantire un futuro a tinte giallorosse al calcio in città. «Rosso può dire e raccontare quello che vuole — dice il responsabile dei Fedelissimi, Gian Antonio Bertoncello — ma la verità l’hanno capita tutti. Ma non è finita qui, perché Rosso crede di poter fare quello che vuole con il settore giovanile e di mantenerlo a Bassano. Questo è tutto da vedere, soprattutto se nascerà una nuova società. Dispiace, perché quello che proprio Rosso non comprende è che Bassano e Vicenza sono due cose lontane anni luce, come tradizione e come dimensione. Posso assicurare che saremo pure in pochi ma che la stragrande maggioranza dei tifosi la pensa così. Abbiamo intenzione di ripartire: ci sono diverse opzioni sul tavolo ma prima della fine della prossima settimana non succederà nulla». Fra le possibili alternative, una che conduce alla famiglia Nardini, un’altra al presidente della Luparense Stefano Zarattini e una terza che punta su tre imprenditori (un lombardo, un friulano e un calabrese) che attendono le prossime mosse di Rosso prima di bussare alla porta del sindaco. […]
Ore 14.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) […] Con un comunicato Zanini e Sterchele hanno ricordato ai tifosi «l’onore e l’emozione d’aver allenato, supportato ed accompagnato la squadra del nostro cuore, la squadra della nostra città, la stessa squadra in cui abbiamo voluto terminare la carriera da giocatori. Grande è stata la responsabilità che ci siamo sentiti cucita addosso nel “salvare” il nostro Lanerossi e per non deludere voi, vera ed instancabile anima di questa squadra. Indimenticabile sarà per noi il supporto, la stima, la fiducia che ci avete dato e che ci hanno permesso di affrontare anche il momento più buio della storia biancorossa e della nostra breve, ma intensa esperienza… Ma con voi “dal buio siamo tornati a splendere”. Solo grazie a voi non ci siamo mai sentiti soli. Siamo stati veri compagni in questa avventura, che ci legherà per sempre».
Ore 14.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Quasi 250 presenze con la maglia biancorossa, tre promozioni (due dalla serie B alla serie A) e una Coppa Italia ne fanno il biancorosso più vincente degli ultimi anni. Fabio Viviani è rimasto molto legato al Vicenza calcio, di cui è stato anche allenatore nella stagione del centenario, non fosse altro perché vive in provincia e di conseguenza conosce bene quanto accade al club biancorosso. «Dopo quindici anni in cui non si è mai programmato e si è invece sempre guardato al massimo al giorno dopo — spiega l’ex “10” del Vicenza — si è arrivati dove purtroppo era scritto si finisse. Quella conclusa è stata una stagione in cui si è toccato il fondo, con un fallimento maturato nel tempo e un campionato in cui la squadra, per tanti motivi, non ha reso come avrebbe potuto. La permanenza in categoria raggiunta nei playout salva solo l’onore, adesso c’è da guardare al futuro». Un futuro che si chiama Renzo Rosso, che ha acquisito il Vicenza dopo il fallimento e sta procedendo alla fusione con il Bassano Virtus, di cui userà il titolo sportivo. «Rosso è una figura importantissima dell’imprenditoria, un uomo che ha dimostrato di saper programmare e raggiungere gli obiettivi che si prefigge — dice Viviani — per cui sono molto fiducioso, la squadra che nascerà potrà regalare gioie e soddisfazioni ai tifosi vicentini e bassanesi». […] «Magari Rosso vincerà al primo anno e ce lo auguriamo tutti — spiega l’ex centrocampista — ma bisogna considerare che ci sarà una società da completare e una squadra da costruire. Da questo punto di vista ritengo che la scelta di portare a Vicenza i giocatori sotto contratto a Bassano sia giusta. Ci sarà una base su cui lavorare, oltre al fatto che magari due o tre elementi della rosa biancorossa potrebbero essere confermati. Inoltre la conferma a direttore sportivo e tecnico di Werner Seeber e Giovanni Colella è un segnale: hanno dimostrato di essere professionisti validi e questo consentirà di non partire da zero. L’importante però è che l’ambiente non si faccia trascinare dal’entusiasmo e che si pensi che tornare in serie B sia scontato o anche solo facile». […]
Ore 13.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Parte domani al Penzo contro il Perugia (ore 21) la missione-Serie A del Venezia. Un traguardo impensabile alla vigilia del primo campionato di B dopo 13 anni, oggi invece un obiettivo concreto a sentire lo stesso Pippo Inzaghi. «Non dovessimo riuscirci rimarrebbe comunque fantastico ciò che il club ha fatto in tre soli anni partendo dai dilettanti prende la mira il tecnico lagunare . Tuttavia, per il bene di tutti, dobbiamo provare ad andare in A ad ogni costo, in primis perché questi ragazzi se lo meritano e domani una volta ancora lotteranno da leoni in un Penzo esaurito e che ci trascinerà, come ha fatto ieri il presidente Tacopina venendo al campo a darci ancor più carica». Da settimane Pippo Inzaghi è dato ormai per certo al Bologna in Serie A. «Non mi distraggo, ho il contratto in scadenza ed è ovvio se ne leggano molte, normale vogliano me e i miei giocatori avendo fatto tutti molto bene qui. Quando finirà tutto ne parleremo e troveremo la soluzione migliore. Ci stiamo giocando la possibilità di giocare a San Siro o all’Olimpico, in questo Venezia solo 4-5 hanno già assaporato la A, tutti gli altri l’hanno vista solo in tivù. Esser lì a inseguirla è qualcosa di troppo grande per distrarsi, centrarla conclude sibillino potrebbe cambiare tante carte in tavola per il futuro, fermo restando che il Venezia andrà avanti a prescindere dai nomi». Tranne lo squalificato Frey tutta la rosa è a disposizione di un Inzaghi che oggi, dopo la seduta mattutina, scenderà in Toscana per fare da testimone al fratello Simone, l’allenatore della Lazio che alle 18 si sposa a Montalcino. Domani, invece, Pippo sarà in tribuna per squalifica. «Mi spiace perché non la meritavo, ma hanno deciso così e lo accetto. Soffrirò dall’alto, per fortuna al Penzo sarò comunque molto vicino e i miei non sentiranno la mia mancanza. I primattori sono loro, stavano bene una settimana fa, c’è stato il rinvio e stanno ancora meglio tant’è che a volte devo frenarli un po’. L’attesa per il grande evento è tanta, non vediamo l’ora, viviamo un sogno e vogliamo provarci fino in fondo sperando di fare una grande partita. Come? Non pensando che passeremmo col pareggio dopo i supplementari, dobbiamo segnare e chiuderla per vincere». […]
Ore 13.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Far quadrare tutto è complesso, quasi un’impresa: il Bologna, il matrimonio del fratello Simone a cui farà da testimone oggi a San Miniato con una toccata e fuga di tre ore, la squalifica e il ricorso fallito, una sfida che sarà la prima di tre fette di serie A. È il giorno di Filippo Inzaghi, che torna davanti a microfoni e taccuini per la prima volta dopo un tourbillon di emozioni e di eventi che si fatica a tenere uno accanto all’altro. Si parte dalle voci, molto simili a certezze, sul suo passaggio al Bologna al termine della stagione. «Le voci non danno fastidio e non devono distrarci. Ho un contratto in scadenza, tutti lo sanno. A fine stagione ci troveremo prima di tutto con il presidente Tacopina per parlare e decideremo assieme il meglio. Oggi ci stiamo giocando un grande traguardo e la serie A può fare la differenza in tutti i sensi». E ancora, sul matrimonio di Simone a San Miniato, che vedrà Pippo nelle vesti di testimone. «Ho parlato con la società, è uno dei giorni più importanti della vita di mio fratello e sono orgoglioso di esserci. Partirò alle 18 con volo di rientro alle 21 — sorride — se non fossero stati rinviati i playoff non ci sarei potuto essere, così invece potrò stare vicino a Simone». Ma la testa è tutta per la partita dell’anno contro il Perugia. «Ci giochiamo la possibilità di andare a giocare a San Siro, all’Olimpico, allo Juventus Stadium… È un sogno che stiamo inseguendo e che siamo orgogliosi di poter vivere». E c’è pure un vecchio amico come Alessandro Nesta sbarcato nel frattempo sulla panchina del Perugia. «Sandro è un amico, abbiamo vissuto tante gioie insieme, per 90 minuti saremo nemici». […]
Ore 12.30 – (La Nuova Venezia) Due giorni di fuoco per Inzaghi: stamattina allenamento al Taliercio, poi trasferimento a Montalcino (Siena) dove alle 18 si sposerà il fratello Simone, di cui è il testimone di nozze, poi il ritorno a Mestre, la rifinitura domani mattina al Penzo per arrivare alla sfida contro il Perugia. E sullo sfondo il Bologna che sembra essere la prossima destinazione del tecnico arancioneroverde. «Ringrazio il presidente Tacopina per avermi dato la possibilità di essere presente al matrimonio di mio fratello. Per Simone è un giorno speciale, per me sarebbe stato un dispiacere non esserci». Ieri mattina staff tecnico e giocatori hanno ricevuto al Taliercio la visita del presidente Tacopina al termine dell’allenamento. «È venuto a caricarci, siamo rimasti tutti molto colpiti dalla sue parole» commenta Inzaghi, «qualcuno dei giocatori tre anni fa era in Serie D, solo quattro-cinque della rosa hanno calcato i campi della Serie A. Adesso siamo qua, tutti insieme, a lottare per coronare un sogno. Ci giochiamo San Siro o l’Olimpico, inimmaginabile tre anni fa». Un’altra sfida per il Venezia. «Vogliamo provarle tutte per andare in Serie A. Il rinvio? Ci ha colto un po’ tutti di sorpresa, eravamo pronti per giocare una settimana fa, ma non deve diventare una scusa. Speriamo di disputare una grande partita, conosciamo pregi e difetti del Perugia, e tra le qualità ci sono due attaccanti come Di Carmine e Cerri, oltre a un giocatore come Diamanti che centra poco con la Serie B. Dovremo stare molto attenti, ma credo che anche il Perugia dovrà temere il Venezia. Per quello che abbiamo fatto, perché lo stadio sarà pieno. Stiamo vivendo un sogno e vogliamo allungarlo ancora». […]
Ore 12.00 – (Gazzettino) Come nei giorni migliori della sua storia, domani sera per il preliminare Cittadella-Bari, inizio alle 18.30, ci sarà il Tombolato completamente esaurito in tutti i suoi 7.500 posti. Aldilà del risultato sportivo, la società del presidente Andrea Gabrielli potrà comunque ritenersi soddisfatta per la grande risposta della tifoseria locale. Nel primo giorno di vendita dei biglietti, infatti, è virtualmente già stato riempito mezzo stadio: 3.400 sono stati i tagliandi sottoscritti alla chiusura di ieri sera, di questi 650 della curva riservata ai tifosi del Bari. Si prospetta quindi un Tombolato esaurito per il preliminare di domani sera (7.500 posti è la capienza dell’impianto), con il Cittadella che potrà contare sulla spinta dei propri tifosi, al pari della squadra di Fabio Grosso che oltre ad avere l’intera curva (1.143 unità) pronta a sostenere i propri beniamini, avrà tanti altri tifosi presenti in settori diversi dello stadio. Ieri mattina, all’apertura delle biglietterie dello stadio, c’erano già colonne di tifosi in fila per acquistare il tagliando: nessuno voleva farsi scappare l’opportunità di assistere dal vivo all’importante appuntamento di domani sera, e praticamente tutti gli abbonati hanno fatto valere il diritto di prelazione. Oggi ci sarà la vendita libera della tribuna est online sul sito Listicket e in tutte le rivendite del circuito presenti nel territorio. Oggi e domani inoltre le casse dello stadio saranno aperte con orario continuato dalle 9.30 alle 19.30. I tifosi del Cittadella quest’anno spesso e volentieri hanno lasciato il Tombolato con l’amaro in bocca, sette le sconfitte maturate tra le mura amiche, nemmeno i precedenti nel Cittadella al Tombolato nei play off di serie B non sono mai stati gratificanti, con la vittoria 1-0 del Brescia nel 2010 (c’era Foscarini in panchina) e quella del Carpi lo scorso anno, che si impose in terra veneta 2-1 ed eliminò così la squadra granata. […]
Ore 11.40 – (Mattino di Padova) […] Ad Alessandro Sgrigna, doppio “ex”, abbiamo chiesto di fare le carte alla sfida. Quanto può aver disturbato la preparazione dei giocatori il rinvio di una settimana? «Non credo che abbia cambiato nulla. Quando hai davanti un obiettivo così importante, la concentrazione rimane alta», risponde l’ex fantasista romano, che nell’ultima stagione, alla sua prima esperienza da tecnico, ha guidato alla salvezza il Longare, formazione vicentina di Promozione. «Anzi: i giorni in più a disposizione possono aver aiutato a curare i dettagli con maggiore attenzione». Che idea si è fatto del “caso Bari”? «Ho seguito la vicenda, ma non conoscendo i documenti non entro nel merito, dico solo che non mi stupisce che le cose siano state tirate così per le lunghe, siamo in Italia. Altrove la sentenza sarebbe arrivata prima, senza creare tanti disguidi». […] Qual è l’errore che Iori & C. devono assolutamente evitare? «Quello di giocare per il pareggio. È una cosa che il Cittadella non è abituato a fare e sono sicuro che Venturato lo sa: la sua squadra deve comunque andare in campo per vincere, come sempre, perché ha le qualità per farlo, magari senza sbilanciarsi, ma di certo senza snaturarsi. Giocare in attesa potrebbe essere molto rischioso contro un avversario della qualità del Bari. In più teniamo presente che sbloccare la partita, con questo regolamento, sarebbe un grosso vantaggio». […] Non le chiediamo se tiferà Citta o Bari…«In Puglia ho giocato solo 6 mesi, per quanto importanti, perché mi sono serviti a crescere, ma il Cittadella è un’altra cosa per me: ha avuto un ruolo fondamentale per la mia carriera e ancora oggi non posso non ringraziare la famiglia Gabrielli e il direttore Marchetti».Chi è la favorita per la promozione?«Ai playoff la freschezza mentale, più ancora che fisica, conterà più di tutto. Per questo dico, facendo tutti gli scongiuri del caso, che il Cittadella può arrivare molto avanti. Sul Frosinone, presente nella sua parte del tabellone, potrebbe pesare la batosta ricevuta dopo essersi visto sfuggire la Serie A negli ultimi minuti. Il Palermo potrebbe, però, essere la squadra che si presenta meglio di tutte all’appuntamento, perché alla qualità unisce l’entusiasmo del nuovo allenatore Stellone».
Ore 11.20 – (Mattino di Padova) Code alle biglietterie raramente si sono viste a Cittadella. E invece ieri, già di buon mattino, gli abbonati hanno preso d’assalto i botteghini per prenotarsi per la sfida playoff con il Bari di domani. Segno che l’entusiasmo è tangibile. Qualche mugugno per l’ora o due in fila sotto al sole, poi la situazione è migliorata man mano che la giornata andava avanti. Alla fine, il bilancio del primo giorno di prevendita è di 3.400 tagliandi staccati, praticamente mezzo Tombolato. Di questi, 650 sono stati acquistati on line dagli ospiti in Curva Nord. Oggi, invece, aprirà la vendita libera anche per i non abbonati, per i tifosi granata ma anche per quelli biancorossi non residenti in Puglia, che potranno sistemarsi in Tribuna Est. In questi due giorni le casse del Tombolato resteranno a disposizione in orario continuato dalle 9.30 alle 19.30 per entrambe le tribune (ma anche, solo per la Tribuna Est, on line e nelle rivendite Listicket). E poi, finalmente, domani sera tutte le polemiche degli scorsi giorni lasceranno il posto al calcio giocato. […]
Ore 11.00 – (Corriere del Veneto) […] A ieri sera dalla Puglia segnalavano 3.400 tagliandi venduti in prevendita di cui 650 tra gli ospiti e sono segnalate diverse proteste da parte della tifoseria granata per lunghe code alle biglietterie. Anche nel tardo pomeriggio di ieri sui gruppi social di riferimento della tifoseria granata abbondavano le voci critiche: «È ora di cambiare registro — protesta Mauro sul gruppo Citta nel cuore — perché se su certe cose siamo all’avanguardia, sul discorso biglietterie siamo indietro anni luce. Una cosa è certa, se passiamo il turno la prossima partita la guarderò dal divano di casa. Sold out con questo sistema pura utopia. E se sì, con larga rappresentanza barese a mezzo ticket telematico». E Lorenzo rincara: «File interminabili e lentezza impressionante alle biglietterie dello stadio stamattina. Chiedo alla società di intervenire urgentemente altrimenti domani i baresi acquistano tutta la tribuna est via internet». A ieri sera i social abbondavano di foto da Bari, con almeno 800 tifosi a seguire l’allenamento al San Nicola. Saranno in tanti, anzi in tantissimi domani al Tombolato. […]
Ore 10.20 – (Gazzettino) Perché solo se costruiamo tutti insieme qualcosa d’importante restando uniti e compatti potremo assorbire al meglio i momenti difficili che potranno esserci. É una stagione da affrontare con grande voglia e determinazione, consapevoli che va fatto un passo alla volta». «In questo momento il nostro obiettivo è confermare quei giovani che vogliamo tenere, ossia Capello, Ravanelli, Zambataro, Gliozzi e Cisco. Allo stesso tempo stiamo facendo molteplici valutazioni andando a vedere anche tante partite, con il direttore Zamuner che sta prendendo informazioni su più fronti. Al di là dei nomi, ciò che conta è avere idee chiare sul tipo di giocatore del quale la squadra ha bisogno, e Zamuner e Bisoli hanno convenuto su ruoli e caratteristiche. Senza dimenticare che prima del professionista, guardiamo all’aspetto umano come hanno dimostrato di avere i ragazzi di quest’anno». […]
Ore 10.10 – (Gazzettino) É chiaro che saranno un po’ più alti rispetto alla stagione appena conclusa considerato che è uno spettacolo di serie B e che l’anno prossimo è maggiore il numero di partite casalinghe alle quali si assisterà, però i prezzi saranno molto competitivi se paragonati a quelli delle altre società. I tifosi potranno godere di uno spettacolo importante nel quale figurano piazze di alto livello». […] «Credo che il prossimo campionato di serie B sarà il più complicato degli ultimi dieci anni, al quale ci dobbiamo approcciare con umiltà per cercare di fare il meglio possibile dopo avere appena vinto un campionato difficilissimo come è stato il nostro. Per noi sarà un anno di transizione e di maturazione, una crescita che deve riguardare tutto l’ambiente: società, tifosi e media.
Ore 10.00 – (Gazzettino) «I prezzi saranno molto agevolati. La nostra priorità è portare più tifosi possibile allo stadio, mi auguro che ci siano un migliaio di abbonati in più rispetto a quest’anno», che sono stati 3.555. Le parole sono del vice presidente Edoardo Bonetto che sta seguendo in prima linea la campagna abbonamenti in vista del prossimo campionato di serie B, con l’apertura della sottoscrizione delle tessere che dovrebbe essere inaugurata verso fine mese. Naturalmente lo staff biancoscudato ci sta ancora lavorando. «Stiamo studiando nuove iniziative, come dare dei vantaggi ai fedelissimi, ossia coloro che si sono abbonati negli ultimi tre anni. Abbiamo tante idee in mente e ne stiamo valutando la fattibilità. Del resto vogliamo venire incontro a più persone possibile e per questo cercheremo di tenere i prezzi molto agevolati.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Il giocatore, nonostante sia ancora giovane, ha già accumulato un’ottima esperienza in Serie B, collezionando più di 150 presenze nelle ultime 5 stagioni. In scadenza di contratto a fine mese, non ha trovato l’accordo per il rinnovo con i bianconeri e così si è inserito il Padova, che gli ha proposto una prima offerta informale. Su Schiavone c’è il gradimento di Bisoli, il giocatore sta riflettendo, mentre Zamuner aspetta il colloquio con Bonetto per capire se è in grado anche di alzare leggermente la proposta. In difesa il d.g. ha in mente di puntellare il reparto centrale con un esperto (in stand-by il figliol prodigo Gastaldello) ed un giovane (piace Martin Elric di proprietà del Sassuolo, ancora impegnato nei playoff di erie C con il Sudtirol). In attacco, in attesa di ufficializzare il ritorno di Capello, dovrebbe arrivare per l’inizio del ritiro un solo centravanti. Zamuner ha parlato con l’Atalanta di De Luca e Marilungo, ma al momento le cifre per arrivare ad uno dei due sono inavvicinabili per il Padova. Ecco perché non è da scartare il nome di Federico Macheda, nell’ultima stagione e mezzo in forza al Novara, dopo aver peregrinato a lungo nelle serie minori inglesi, a seguito dello sfavillante esordio a 18 anni con il Manchester United di Sir Alex Ferguson. Macheda ha il contratto in scadenza con il Novara, e negli ultimi mesi era stato anche messo un po’ in disparte dalla società piemontese, dopo che non aveva trovato l’accordo per il rinnovo. […]
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Oggi l’incontro con mister Pierpaolo Bisoli, lunedì il faccia a faccia con il presidente Roberto Bonetto di rientro dall’Indonesia. Solo a quel punto Giorgio Zamuner potrà tirare le prime somme e accelerare sul “mercato” per arrivare ai primi acquisti del Padova. Questa l’agenda del direttore generale biancoscudato, che stamattina si vedrà a Cesenatico con l’allenatore, che sta trascorrendo sulla Riviera romagnola (dove ha casa) il primo periodo di vacanza. Con Bisoli ci si confronterà sui nomi e sulle strategie da attuare in questa prima fase di campagna acquisti, anche se poi dovrà essere l’incontro con Bonetto a dare il via libera ad eventuali offerte ufficiali. Ovviamente Zamuner si è già mosso non solo sul rinnovo dei prestiti, ma anche sui primi tasselli da inserire nella rosa. Tre sono i ruoli principali che il Padova punta a coprire entro l’inizio della preparazione estiva: difensore centrale, mediano davanti alla difesa e centravanti. Proprio sul “vertice basso” di centrocampo, in attesa di definire la posizione di Pinzi, che ha rifiutato la prima proposta biancoscudata, sono emerse alcune novità nelle ultime ore. Il Padova, infatti, ha virato su Andrea Schiavone, 25enne centrocampista centrale di scuola Juve, nell’ultima stagione a Cesena.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Potrebbe essere Andrea Schiavone, centrocampista del Cesena, il primo acquisto del Padova per la serie B. Il venticinquenne torinese, in scadenza di contratto con il club romagnolo, sta trattando in modo serrato con il club di viale Rocco dopo lo stallo che negli ultimi giorni ha fatto diventare decisamente in salita la strada verso la sua conferma a Cesena. Giungono importanti conferme sia da Cesena che dalla città del Santo su come Schiavone sia in pole-position per occupare il ruolo di regista basso nello scacchiere di Bisoli. Le richieste dell’agente del giocatore non sono basse ma rientrano nei parametri del Padova e all’inizio della prossima settimana si potrebbe anche arrivare a un’intesa definitiva. Al momento prevale la prudenza e nulla è stato deciso, ma tutti confermano quantomeno che la trattativa sia ben avviata. Dovesse andare in porto Schiavone, a quel punto almeno in un ruolo chiave il nuovo Padova avrebbe un giocatore importante, ma i fronti aperti sono altri. Uno di questi riguarda il ruolo di portiere, in cui Bisoli deve decidere se dare il via libera all’acquisto del giovanissimo Mattia Del Favero, classe ‘98, di cui Padova e Juventus hanno parlato durante gli ultimi incontri fra i direttori Zamuner e Cherubini. L’idea sarebbe quella di tentare di ripetere l’operazione effettuata dal Venezia con Emil Audero, affiancandogli un portiere esperto. Bindi non avrà la certezza del posto da titolare e bisognerà capire se accetterà o meno di essere eventualmente una riserva. […]