Ore 20.30 – (Il Piccolo) Tre generazioni tutte assieme, a divertirsi con i giochi di una volta, nel giardino interno dell’Itis, l’Azienda pubblica di servizi alla persona di via Pascoli: i residenti anziani dell’istituto, i bambini delle elementari dell’istituto comprensivo Bergamas e i calciatori alabardati, impegnati nell’iniziativa sociale che aveva annunciato Mauro Milanese per chiudere la loro stagione. È questa l’istantanea più bella e suggestiva del gemellaggio celebrato ieri mattina tra Triestina Calcio e Itis, in occasione dei rispettivi anniversari della nascita: 200 anni per l’istituto e 100 anni per l’Unione. Milanese continua così la sua opera di portare la società alabardata (intesa a 360 gradi, visto che erano presenti anche i tifosi con rappresentanti di Centro coordinamento e Curva Furlan) nel tessuto sociale della città. L’Itis, da parte sua, ha dimostrato di essere una realtà aperta alla città, capace di interagire con le sue espressioni più dinamiche, «per vincere gli stereotipi», come detto dal presidente dell’istituto Aldo Pahor, per sottolineare «il concetto di comunità e di senso etico», come ha affermato il direttore Fabio Bonetta, «quasi la rottura di un tabù», come ribadito dalla vicepresidente Pamela Rabaccio. Insomma un esperimento di grande successo che ha unito bambini, anziani e calciatori, che si sono dimostrati sensibili e parte attiva dell’iniziativa. […]
Ore 20.00 – (Il Piccolo) È da almeno vent’anni che la Triestina ha la necessità di avere a disposizione almeno un campo cittadino per allenarsi e per far crescere il suo vivaio. Perché nessuna società può farne a meno. A Trieste c’è poi il fattore climatico non trascurabile. Da dicembre a febbraio le sedute quotidiane sui rettangoli carsici presentano problematiche che influiscono sul rendimento e sugli infortuni degli atleti. Il problema c’era ai tempi di Berti, per poi passare a Fantinel e da due anni è stato sollevato dalla coppia Milanese-Biasin. Quest’ultima però è disponibile a mettere sin da dubito mano al portafoglio per risolvere, almeno parzialmente (ci sono quasi 20 squadre della filiera da sistemare), la spinosa questione. Ci sono due strutture che possono fare al caso. Il Ferrini a Chiarbola e il Grezar rinnovato per le esigenze dell’altletica. PONZIANA Finalmente l’iter per metter mano alla struttura da quattro anni in stato di abbandono ha cominciato a muovere qualche passo significativo. Il glorioso campo che ha funzionato dal ’96 al 2014 (anno di fallimento del Ponziana) è in stato di degrado e con frequenti incursioni notturne che hanno devastato le strutture. La Triestina e il Chiarbola hanno presentato (deadline il 16 aprile scorso) la manifestazione di interesse richiesta dal Comune. […] Se tutto dovesse filare liscio comunque la nuova struttura non potrebbe essere disponibile prima di un anno. E allora in tempi brevi sarebbe opportuno attivare l’opzione Grezar. La struttura è ideale per ospitare qualche allenamento settimanale della prima squadra e magari qualche partita della Berretti. Non solo ma nel 2019 ci sono anche gli Europei under 21 e le squadre che giocheranno a Trieste hanno necessità di campi di allenamento. Sul piano strutturale il manto erboso è disastrato ma la Triestina sarebbe disposta a rimetterlo in sesto. […]
Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) “Nuovi soci per il Calcio Mestre? La notizia me la state dando voi, io non ne so nulla”. Ma nonostante la smentita del presidente Serena, la voce riguardante le figure che sarebbero in contatto per affiancarlo alla guida della società ha ricevuto ulteriore conferma: si parla di due imprenditori in serrata trattativa per concludere sia sul fronte calcistico sia su quello lavorativo. […] Oggi, con ogni probabilità, sarà il giorno della verità, anche perché i giorni passano e le prime scadenze si avvicinano sempre più. […] Sono ore davvero concitate, dopo le quali il quadro sarà più chiaro e sarà eventualmente possibile fissare la data dell’incontro con l’amministrazione riguardo allo stadio Baracca, che diveneterebbe uno snodo cruciale per il futuro. “Qui, per fare sport a certi livelli, non ci sono le strutture – ribadisce Serena – prima bisogna organizzarsi poi si può progettare il futuro. A prescindere dalla mia decisione non è detto che il mio sarà un addio, piuttosto un arrivederci fino al momento in cui le cose non si saranno sistemate. In questi anni siamo stati nomadi, passando da Mogliano, San Donà, Chioggia e Portogruaro, per questo ringrazio il mister, i giocatori, i tifosi e tutti quelli che hanno lavorato per permettere di sopperire alle difficoltà, ma è giusto dire le cose per quelle che sono”. […]
Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Lunga vita a re Mauro. In un calcio di Terza serie dove poche sono le certezze, la presenza di Mauro Lovisa al vertice del Pordenone è una garanzia per tutto il popolo neroverde, che nelle ultime stagioni si è innamorato sempre più del ramarro. Intendiamoci: non tutte le decisioni prese dal numero uno sono state perfette. Più di qualcuna ha destato perplessità o si è rivelata nel tempo poco opportuna. Ma lui ha sempre tenuto la barra dritta e in 11 anni ha portato i ramarri dai campi di periferia alla soglia della B e alla ribalta di San Siro in Tim Cup. Il tutto pagando sempre e quasi totalmente di tasca sua. Cosa chiedergli di più? Non è così in altre piazze. Per restare vicini a noi, basti ricordare le vicende della Triestina prima dell’arrivo di Biasin e Milanese, o tutto ciò che sta succedendo sull’asse Vicenza-Bassano. Dopo aver subito l’onta della retrocessione in C, il glorioso Lane ha vissuto l’ultima parte della stagione in esercizio provvisorio, essendo stato dichiarato fallito. Salvatisi solo ai playout, i biancorossi aspettano di conoscere il loro destino, fra l’imbarazzo e la preoccupazione dei loro tifosi. Più in ansia ancora i supporters del Bassano. Il team giallorosso, una costante nei playoff dal 2012, rischia di sparire. È stata di Renzo Rosso infatti l’unica offerta nell’asta fallimentare del Vicenza. Il patròn della Virtus e della Diesel avrebbe presentato, oltre alla somma di un milione e centomila euro, anche l’ipotesi di un trasferimento in blocco al Lane (e quindi al Menti) dell’intera struttura societaria bassanese, staff tecnico e giocatori sotto contratto. Se il Tribunale vicentino dovesse dare il via libera all’operazione, Bassano resterebbe senza prima squadra e il Mercante sarebbe utilizzato solo per le formazioni giovanili dei berici. Il tifo giallorosso è già in subbuglio. […]
Ore 17.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «Lo ripeto ancora: non ho avuto contatti con il Pordenone anche perché non posso (Zironelli è legato da contratto ai neroarancio sino a giugno 2019, ndr) e fino a prova contraria l’anno prossimo allenerò il Mestre». Ziro non può essere più chiaro di così. Posizione già espressa più volte nel corso delle ultime due settimane durante le quali il tecnico di Thiene ha pure continuato a ribadire: «Qualsiasi cosa deciderà il mio presidente Stefano Serena, io l’accetterò». Il riferimento è ai dubbi del numero uno mestrino sul futuro della società che guida e che ha portato dalla D ai playoff di C. […] È ovvio che, nonostante la serietà dimostrata da Zironelli e tutte le ipotesi sul tavolo per il futuro dell’Ac Mestre, sottotraccia, attraverso i procuratori, le trattative per portare Zirolandia al Bottecchia continuino. La dirigenza neroverde però starebbe cominciando (o riprendendo) a valutare anche opzioni alternative. Nelle ultime ore si è tornati a parlare di Paolo Zanetti, giovane (classe ’82) e promettente tecnico del Sudtirol, secondo al termine della stagione regolare e ora impegnato nei playoff. Il mister è però legato alla società bolzanina sino a giugno 2020. Un altro nome fatto al De Marchi è quello di Stefano Sottili, della Viterbese, avversario proprio del Sudtirol nei quarti di post. Suggestiva la voce di un nuovo contatto con Bruno Tedino, attualmente a casa a Corva, dopo l’interruzione del rapporto con il Palermo. Voce per altro smentita subito dall’interessato, che punta a una nuova esperienza in serie cadetta. Riprende quota Vincenzo Italiano. […]
Ore 17.00 – (Messaggero Veneto) Non sono mancate le sorprese, nelle gare d’andata dei quarti di finale dei play-off di serie C. La Reggiana, quarta del gruppo B, ha battuto al Mapei Stadium il Siena, vice-capolista del girone A: 2-1 il risultato finale grazie ai gol di Manfrin e Altinier. Di Rondanini la rete dei bianconeri. Successo non scontato anche del Cosenza (quinto del gruppo C), che ha superato in casa la Sambenedettese (terza nel B): anche in questo caso 2-1 il punteggio in virtù delle reti di Bruccini e Baclet. Sono finite in parità le altre due sfide, quelle tra FeralpiSalò e Catania (1-1) e Viterbese-Alto Adige (2-2). In quest’ultimo match, il pari dei laziali è arrivato al 90′(rete di Jefferson) dopo le due reti di Costantino. Gara-2 è in programma domenica alle 20. 30 (in casa della testa di serie). […]
Ore 16.30 – (Messaggero Veneto) La serie C potrebbe tornare alla suddivisione orizzontale dei gironi già dalla prossima stagione. Ad annunciare la possibilità, in un’intervista al Tirreno, Gabriele Gravina, presidente della Lega Pro. Il Pordenone sarebbe collocato, in tal caso, nel gruppo dei club del Nord Italia, evitando così le trasferte nelle Marche e in Abruzzo come negli ultimi due tornei. Intanto, il fatto che per la panchina non si sia ancora conclusa la trattativa con il condottiero del Mestre, Mauro Zironelli, ha scatenato una serie di ipotesi attorno alla posizione di tecnico dei neroverdi, peraltro tutte smentite dalla società di via Stadio. Tra i nomi circolati, quelli di Vincenzo Italiano e di Eziolino Capuano. La nuova serie C. Per ora è null’altro che una ipotesi, sulla quale però Gravina ammette che ci sta pensando. La terza lega professionistica italiana potrebbe tornare all’antico, cioè con la ripartizione dei raggruppamenti tra nord, centro e sud. Il motivo è legato ai problemi di trasporto dei club isolani: «C’è l’esigenza da parte delle squadre siciliane che siano comprese le difficoltà logistiche con le quali si trovano ad affrontare le loro trasferte – afferma il presidente della serie C -, e quindi la loro richiesta di andare a giocare dove possono esserci trasferimenti più comodi: naturalmente sarà importante considerare gli interessi di tutti». Per il Pordenone, in questo caso, tornerebbero le trasferte in Piemonte, tra cui quella a Novara (retrocesso dalla serie B) e a Cuneo (salvatosi ai playout) e farebbe il suo esordio quella in Liguria, dov’è stata promossa l’Albissola. […]
Ore 16.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) […] Sono ore di autentica fibrillazione anche per quanto riguarda la rosa giallorossa. La situazione contrattuale è la seguente: il portiere Costa tornerà all’Inter per fine prestito, per Grandi c’è il diritto di riscatto e controriscatto a favore del Cesena. In difesa sotto contratto ci sono Andreoni, Bizzotto, Stevanin, Bortot e Bonetto, in scadenza di contratto ci sono Karkalis, che tornerà per fine prestito al Pescara e Barison. A centrocampo in scadenza di contratto Botta, Venitucci e Minesso (per quest’ultimo si sta ancora trattando), mentre Proia tornerà per fine prestito allo Spezia. Sotto contratto Salvi, Bianchi e Zonta. In attacco scadono i contratti di Fabbro (già al Chievo), di Grandolfo e Diop, mentre Gashi, Maistrello e Razzitti sono tutti vincolati. In un primo momento tutti i giocatori sotto contratti si trasferiranno nel nuovo Vicenza.
Ore 15.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Tre imprenditori (uno friulano, uno lombardo che ha già detenuto la presidenza di una squadra di Lega Pro nel recente passato e un calabrese) e un’idea: far rinascere il Bassano e i colori giallorossi da zero, ripartire iscrivendo il nuovo club e poi bussare alla porta del sindaco chiedendo la vidimazione per l’inserimento in serie D, per meriti sportivi e blasone, in sovrannumero rispetto agli organici ufficiali. E ci potrebbero essere addirittura più richieste per un nuovo Bassano. Un’altra strada porta alla famiglia Nardini, che nei giorni scorsi è stata accostata ripetutamente ai colori giallorossi. E questa è un’opzione che, al di là di prudenza e smentite di rito, resta attuale. Il sindaco Riccardo Poletto ha già avviato colloqui informali per non farsi trovare impreparato quando sarà ufficiale la svolta che, di fatto, cancellerà il Bassano e i colori giallorossi come fino ad oggi erano conosciuti. Nella giornata di ieri, intanto, allo stadio Mercante i «Fedelissimi» hanno issato e fatto sventolare a mezz’asta le bandiere giallorosse. […]
Ore 15.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Una nuova proprietà, la fine dell’esercizio provvisorio che ha permesso di traghettare la società fallita fino a fine campionato, ma anche lo scioglimento dei rapporti di lavoro di chi, fino al termine di questa stagione, è stato alle dipendenze della società di via Schio. Insomma, non è tutto oro quello che luccica per il «nuovo» Vicenza e a richiamare l’attenzione sugli undici dipendenti — ormai ex — è la Cisl, che spiega come questi «fino all’ultimo hanno lavorato per il bene della società e della sua maglia, pur avendo ciascuno di essi diverse mensilità in arretrato». A parlare in particolare è il segretario della Fisascat (che segue i lavoratori del turismo, del commercio e dei servizi) Giovanni Battista Comiati: «Dopo tante difficoltà e incertezze — sottolinea il dirigente sindacale — confidiamo che questo epilogo positivo su tutti i fronti, sportivo ma soprattutto societario e finanziario, sia la premessa per risolvere positivamente anche la situazione degli undici lavoratori del club biancorosso che negli ultimi mesi hanno continuato con la massima professionalità e impegno a garantire la continuità dell’esercizio provvisorio e di tutti i servizi necessari per sostenere la squadra». Lavoratori che potrebbero essere riassorbiti o meno nella nuova società (a quanto pare Renzo Rosso si sarebbe impegnato nell’offerta a far lavorare ancora cinque di loro). «Auspichiamo — prosegue Comiati — che l’offerta di acquisto pervenuta preveda anche la continuità di tutti i rapporti di lavoro in essere e l’apertura quanto prima di un tavolo sindacale per garantire, oltre a una squadra per la città di Vicenza, anche il lavoro per i suoi dipendenti». […]
Ore 14.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Vicenza, oggi la giornata decisiva per la società fallita a gennaio, per delineare il futuro, in mano alla nuova proprietà targata Renzo Rosso. Questa mattina, come già anticipato dal tribunale, scadono infatti i termini per il deposito dell’aggiudicazione da parte del giudice Giuseppe Limitone, presidente del collegio che nelle ultime 48 ore ha vagliato nel dettaglio l’offerta — l’unica pervenuta lunedì alla sezione fallimentare — presentata da Rosso e dalla sua holding Otb. Un’offerta di acquisizione del Vicenza usando il titolo sportivo del Bassano di cui la famiglia Rosso è proprietaria, ed ecco perché la cifra allegata all’offerta è di un milione 100mila euro e non di un milione 470mila. Già nelle prime ore della mattina dovrebbe arrivare la decisione dei giudici e solo allora, con il deposito dell’atto formale, si saprà se l’offerta-progetto di Mr Diesel ha «superato l’esame» e se il Vicenza passerà nelle sue mani. […] In città tra la tifoseria l’aria che si respira è di grande attesa. La posizione della Curva sud è stata delineata ieri in un comunicato in cui si sottolinea come «si invita tutti a riflettere con calma e ad aspettare prima di assumere prese di posizione drastiche senza ancora conoscere la verità. Non sappiamo bene quali siano i piani che verranno attuati a seguito di questa possibile nuova proprietà, e non vogliamo lasciarci trasportare da chiacchiere prima di aver ascoltato i protagonisti di questa vicenda». La cosa che però i tifosi del Vicenza vogliono sottolineare è che «oggi siamo sicuri solamente di una cosa, ovvero che finalmente chiuderemo la porta che ci ha portati sul baratro. Siamo inoltre convinti che, tra i vari personaggi che si sono avvicinati al Lane in questi anni, non possiamo paragonare un imprenditore di successo come Renzo Rosso alle tante persone che hanno tentato di avvicinarsi al Menti». La precisazione più importante che comunque i tifosi biancorossi vogliono rimarcare è che «siamo anche certi che il nostro amore si chiama Vicenza Calcio, è nato nel 1902 e indossa una maglia a strisce biancorosse. Prima di prendere posizione attendiamo che vengano esposti i dettagli dell’offerta e auspichiamo un incontro con chi di dovere nel breve periodo. Solo allora — chiude la nota — quando sarà chiaro cosa potrebbe succedere, ci muoveremo. E abbiamo già dimostrato che sappiamo muoverci in maniera forte, nel bene e nel male». […]
Ore 14.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Venezia favorito sul Perugia per il fattore-Penzo». Il doppio ex Paolo Favaretto legge così la sfida che domenica metterà in palio la semifinale playoff col Palermo. «Un Penzo capace di fare sentire la sua voglia di Serie A può diventare una bolgia e spostare gli equilibri (4100 biglietti venduti, meno di 200 per esaurire la curva). Un buon vantaggio nel primo turno, sarà una bella partita. Nel calcio corsi e ricorsi esistono, nella scorsa Serie B salirono due neopromosse, la Spal diretta più il Benevento partendo da 5. nei playoff. Stavolta il Parma è già su e ad esser 5. è il Venezia, quindi». Favaretto nell’estate 1990 passò dal centrocampo del Venezia a quello del Perugia restando in C1. «Avevo finito un ciclo qui a casa, decisi di accettare la richiesta del Perugia. Fu una bellissima stagione, il Curi mi ha lasciato il segno, nel derby con la Ternana c’erano oltre 20 mila persone. Brividi che non svaniscono, al pari dell’affetto». Come quello dei tifosi per un Paolo Favaretto al quale è legata la partenza del Venezia americano. «Le promozioni certo non sono merito mio, però Modolo, Fabiano, Soligo, Vicario e Cernuto li avevamo scelti in D col ds Perinetti e oggi sono importanti in B. Non c’è la controprova ma quel campionato penso l’avrei vinto anch’io, fui sostituito dopo 40 punti su 45 e ne resto fiero». […]
Ore 13.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Due notizie nel mercoledì veneziano. La prima riguarda Pippo Inzaghi, il cui futuro come noto sarà lontano da Venezia. Superpippo non si sposterà di tanti chilometri, perché la direzione presa porta a Bologna. La decisione è ormai stata presa, tanto che il ritiro prepartita del Perugia, che avrebbe dovuto tenersi a Casteldebole, sede degli allenamenti rossoblù, è stato spostato in una località ancora sconosciuta. Probabilmente il suo ex compagno di squadra Alessandro Nesta ha scelto di cambiare sede proprio in virtù delle notizie trapelate nelle ultime ore, che confermano con chiarezza come il presidente del Bologna Joey Saputo abbia scelto Superpippo per la successione di Roberto Donadoni. La notizia ha creato qualche malumore fra i tifosi, anche se il fatto che Inzaghi non sarà il tecnico del Venezia nella prossima stagione era arcinoto da tempo. Le strade con il presidente Joe Tacopina si separeranno, ma la squadra è impegnata in una rincorsa entusiasmante verso la serie A che potrebbe sparigliare le carte. Ma potrebbe vedere rivoluzionata la sua guida tecnica e pure la direzione sportiva. Leandro Rinaudo, infatti, è in partenza e il suo futuro sembra orientato in direzione Cremona, accanto al nuovo direttore generale Paolo Armenia. […]
Ore 13.00 – (La Nuova Venezia) Agostino Garofalo, un’altra avventura. Di playoff in Serie B, l’esterno sinistro di Inzaghi se ne intende molto bene visto che affronterà per la quinta volta questo tipo di post season. Con il Venezia, dopo quelle vissute con Grosseto, Torino, Modena e Novara. Magari con un esito diverso. «Sì, spero davvero che questa volta vada diversamente. Non sono mai riuscito ad andare in Serie A…». Due le partite che Garofalo ricorda di più. «Quella di ritorno del primo turno quando giocavo a Grosseto, in trasferta a Livorno» ricorda il terzino di Torre Annunziata, «all’andata vincemmo 2-0, al ritorno finimmo in sette, fui espulso anch’io dall’arbitro Celi. In quel Livorno c’era Diamanti che ritroverò domenica da avversario nel Perugia». E poi il Bari contro il Novara. «L’anno prima di venire al Venezia, giocammo al San Nicola, avevamo solo un risultato a disposizione. Una partita pazzesca: 3-0 per noi con tripletta di Pablo Gonzalez, poi il Bari pareggiò e andammo ai tempi supplementari. Un’altra squadra si sarebbe sfaldata, noi invece trovammo nuovamente il gol del vantaggio con Galabinov». Una gioia effimera. «In semifinale incrociammo il Pescara di Massimo Oddo, che in quel periodo volava: 0-2 al Piola, 2-4 all’Adriatico». […]
Ore 12.30 – (Gazzettino) «É il giusto riconoscimento a chi ci ha fatto vivere un anno di gioie e fatto diventare realtà un sogno. Se la nostra città è conosciuta in Italia è anche grazie alle vostre imprese sportive». A parlare è il sindaco Mirko Patron, che l’altra sera in piazza Europa ha celebrato i biancorossi del Campodarsego per la conquista della Coppa Italia di serie D. Sul palco, oltre al trofeo in bella mostra, sono saliti a uno a uno tutti i protagonisti della società e della squadra che hanno ricevuto il tributo di un pubblico numeroso tra tifosi, simpatizzanti e ragazzini del settore giovanile. L’amministrazione comunale, rappresentata anche dal vice sindaco nonché assessore allo sport Walter Gallo, ha omaggiato con una targa il presidente Daniele Pagin e riconoscimenti (il simbolo di Campodarsego) sono stati conferiti al direttore generale Attilio Gementi, al tecnico Gianfranco Fonti e al capitano Grasjan Aliù. La società ha ricambiato regalando un poster della squadra al primo cittadino. «Lo incorniceremo e lo metteremo in municipio», le parole di Patron, che ha aggiunto «Nei miei otto anni come sindaco ho assistito da vicino all’escalation della squadra che ha raggiunto la serie D, nella quale ha disputato le ultime tre stagioni fantastiche. Ho vissuto questi anni sempre a stretto contatto con il presidente Pagin, una persona umile che ammiro con tutto il cuore e alla quale va dato il merito di avere creato una società che è una famiglia. Insieme al suo staff ha portato a grandi livelli la prima squadra e il settore giovanile, al quale come amministrazione teniamo moltissimo dato che i bambini sono il nostro futuro. Il mio ringraziamento va anche a tutti i tifosi perché abbiamo dato sempre un esempio di sportività e di lealtà». Non manca un flash sullo stadio Gabbiano. «É vero che forse non abbiamo un impianto adeguato alle ambizioni della società, ma chi lo gestisce lo fa bene. Forse prima o poi riusciremo a fare qualcosa per migliorare una struttura che è vecchia, c’è l’impegno dell’amministrazione». […]
Ore 12.00 – (Gazzettino) Oggi nel primo pomeriggio la Commissione di Appello federale si riunirà per discutere il ricorso presentato dal Bari avverso la penalizzazione di due punti in classifica – da scontare nella stagione in corso – inflitta la scorsa settimana dal Tribunale federale per alcune irregolarità amministrative. La sentenza sarà resa nota in serata, e solo allora si saprà con certezza dove si disputerà il preliminare dei play off tra Cittadella e Bari. Se dovesse essere confermato il giudizio del Tribunale federale, la squadra di Roberto Venturato – che grazie alla penalizzazione ha scavalcato il Bari in classifica – giocherà in casa la gara secca, domenica 3 giugno alle 18.30, con il vantaggio di avere due risultati sui tre a disposizione, perché in caso di parità al termine dei tempi regolamentari e dei tempi supplementari, passerà il turno eliminatorio (e se la vedrà poi con il Frosinone, mercoledì 6 giugno, nell’andata delle semifinali). Ecco che la figura del portiere del Cittadella sarà tra quelle più importanti tra i ventidue in campo, perché se Alfonso riuscirà a mantenere inviolata la propria porta, i granata passeranno il turno anche senza i gol degli attaccanti. «Ci siamo meritati un’opportunità così importante. Tutto il gruppo deve essere consapevole e credere di poter arrivare sino in fondo, senza accontentarsi di tutto quello che di buono è stato fatto nella stagione regolare». […]
Ore 11.40 – (Mattino di Padova) Secondo quanto riportato nell’edizione pugliese di ieri del “Corriere del Mezzogiorno”, l’allenatore Fabio Grosso, il responsabile dell’area tecnica Sean Sogliano ed il centrocampista Liam Henderson lascerebbero comunque. Il tecnico sarebbe addirittura molto vicino all’accordo con l’Hellas Verona. Il ds, invece, è nel mirino della Cremonese, dove ritroverebbe Andrea Mandorlini, con cui, guarda caso, ha lavorato proprio a Verona, quando il tecnico romagnolo guidava i gialloblù. Il centrocampista, invece, piace al Parma, e per il bilancio del Bari una plusvalenza potrebbe essere oro puro. Intanto, ieri mattina i biancorossi si sono allenato al San Nicola. Dopo la parte atletica, il gruppo ha svolto lavoro tecnico-tattico con esercitazioni per reparti a campo ridotto. Successivamente, si è spostato in palestra. Lavoro differenziato per Andrada (palestra e corsa sul campo), Cissè (lavoro atletico sul campo), Salzano (palestra e lavoro atletico sul campo), Morleo (lavoro atletico sul campo) e D’Elia (palestra e lavoro atletico sul campo).
Ore 11.20 – (Mattino di Padova) Cambio di programma: la prevista amichevole con la Primavera è slittata ad oggi pomeriggio, con ritrovo alle 17.30 e l’inizio vero e proprio della partita fissato per le 18. Venturato è solito mischiare le carte, ma potrebbe essere l’occasione per una prova generale in vista della gara di domenica con il Bari. Ieri, intanto, l’allenamento al Tombolato è iniziato sotto un intenso acquazzone, che ha disturbato soprattutto la fase dedicata al riscaldamento. Poi si è lavorato a livello tattico, sui movimenti da eseguire in campo. A disposizione regolarmente anche capitan Iori, che, più che altro in via precauzionale, nei giorni scorsi ha approfittato del rinvio per lavorare sul polpaccio reduce dall’infortunio, in modo da evitare ricadute. In gruppo anche Liviero: difficile che il tecnico del Citta possa utilizzarlo dal primo minuto contro i pugliesi, ma è molto probabile che torni a convocarlo, in modo da avere un ricambio per Benedetti sulla corsia mancina. […]
Ore 11.00 – (Mattino di Padova) […] Di sicuro è stata una settimana del tutto anomala per gli stessi giocatori, come conferma uno dei leader granata, il portiere Enrico Alfonso.«Purtroppo la concentrazione è stata spezzata dal rinvio, per via di una decisione che doveva essere presa prima. Questo ha fatto sì che ci sia stato uno stacco mentale di due o tre giorni quando abbiamo appreso la notizia del rinvio dei playoff, ma alla fin fine poco importa. Non ci lamentiamo: se giustizia sarà fatta, avremo la possibilità di giocare in casa con due risultati su tre a disposizione, evitando un ambiente ostico come quello del San Nicola, contro una squadra che è già di suo molto forte». Che clima si respira in spogliatoio?«Lavoriamo con l’attenzione con cui abbiamo preparato molte partite in questa stagione. Ci siamo meritati questa opportunità e ora spero che tutti abbiamo la consapevolezza di poter arrivare in fondo e che nessuno si sia accontentato di quello che di grande è stato fatto per essere qui. Ecco, l’anno scorso forse siamo arrivati alla partita di playoff contro il Carpi accontentandoci inconsciamente. Non dev’essere così».Anche perché a lungo avete coltivato il sogno della promozione diretta, adagiarsi sulla raggiunta qualificazione non avrebbe senso.«Ogni tanto torno a guardare la classifica: vederci a 6 punti dal Parma, che è salito in Serie A senza bisogno dei playoff, accresce il rammarico, perché in alcune occasioni avremmo potuto ottenere qualcosa di più, magari grazie ad un pizzico di fortuna che non c’è stata. Ora che siamo qui, la voglia è quella di arrivare in fondo». […]
Ore 10.40 – (Corriere del Veneto) […] Alle 15 è prevista la discussione in secondo grado e per la sentenza della Corte federale basterà attendere il tardo pomeriggio, quando si saprà con certezza se la partita verrà disputata al Tombolato o al San Nicola. Al momento i rumors confermano che le possibilità del Bari di un ribaltone sono inferiori a quelle di una conferma del primo grado. Nel frattempo le squadre proseguono la preparazione. Non sono al meglio né Vido né Iori: il capitano granata dovrebbe stringere i denti e scendere in campo, ancora dubbi per il centravanti dell’Under 21 segnalato però in evidente progresso.
Ore 10.10 – (Gazzettino) Resta in piedi, anche se tutt’altro che facile da raggiungere, il sogno Melchiorri di proprietà del Cagliari, ma ceduto a gennaio al Carpi in prestito con diritto di riscatto per una cifra vicina al milione e mezzo. Gli emiliani sarebbero interessati a esercitare l’opzione, ma per finanziare l’acquisto prima devono cedere Mbakogu, altro ex biancoscudato, sulle cui tracce ci sarebbero gli inglesi del Leeds. Su Melchiorri si registra pure l’interesse del Pescara. Anche in mediana, giovani a parte, arriveranno due volti nuovi e pure per questo reparto è girata una possibile candidatura che formalmente sembrerebbe coincidere con l’identikit del giocatore che il Padova vorrebbe, ma che il diggi smentisce. Stiamo parlando di Giuseppe Rizzo, mediano classe 91 di proprietà della Salernitana e ora in prestito al Catania, impegnato nei play off, con obbligo di riscatto in caso di promozione in serie B. 180 le sue presenze in B e a Perugia e Vicenza ha già giocato agli ordini di Bisoli.
Ore 10.00 – (Gazzettino) La conferma per un altro anno di Ravanelli, Zambataro e Capello, i tre giovani arrivati in prestito dalla serie A che tanto bene si sono comportati e poi la caccia a cinque giocatori, un difensore, due centrocampisti e altrettanti attaccanti esperti della serie B per far spiccare alla squadra un ulteriore salto di qualità. Queste le priorità del direttore generale Giorgio Zamuner di qui a metà luglio quando la squadra partirà per il ritiro a Masen di Giovo. Sul primo obiettivo, come già riferito nei giorni scorsi, c’è un certo ottimismo dato che le società proprietarie dei cartellini dei giocatori sarebbero intenzionate ad assecondare le richieste biancoscudate. Nel caso di Ravanelli (Sassuolo) e Capello (Cagliari), prima di formalizzare il nuovo prestito i club vogliono allungare i rispettivi vincoli dei giocatori e anche per Zambataro l’Atalanta si è dimostrata collaborativa. […]
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) La scorsa estate Pinzi era arrivato a Padova sul filo di lana, grazie soprattutto alla buonuscita che gli aveva elargito il Brescia, e aveva permesso alla società biancoscudata di pagargli solo una parte dell’ingaggio (all’incirca 30 mila euro). Ora che, ovviamente, il Brescia non contribuisce più al pagamento dello stipendio, il Padova deve contare solo sulle proprie risorse, ma al momento la proposta fatta a Pinzi non è stata accettata. «Stiamo lavorando per trovare un accordo», assicura Danilo Caravello, il procuratore del giocatore. «Ci siamo dati dieci giorni di tempo, anche perché poi diventa tardi. Contiamo in un modo o nell’altro di trovare la quadra e continuare il percorso con il Padova. È quello che vuole fortemente Pinzi, che si è trovato molto bene in biancoscudato». […] La volontà di venirsi incontro c’è, bisognerà vedere se sarà sufficiente per trovare l’intesa. Altrimenti Pinzi potrebbe continuare altrove, visto che ha diversi estimatori sia in Serie B che in C.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Non c’è ancora l’accordo per il rinnovo del contratto di Giampiero Pinzi e al momento la sua permanenza a Padova anche per la prossima stagione rimane in bilico. È un lungo “tira-e-molla” quello che da ormai un paio di mesi coinvolge l’ex centrocampista dell’Udinese, che a più riprese si è avvicinato, e poi allontanato, alla società biancoscudata, per quanto riguarda la sua conferma in Serie B. […] Il curriculum di Pinzi (più di 300 partite in Serie A, una presenza in Nazionale, medaglia di bronzo alle Olimpiadi) parla da sé, e nell’ultima trionfale stagione il mediano romano è stato riconosciuto come uno dei leader più importanti della squadra, capace di trascinare a più riprese i tanti compagni giovani, che lo vedono come un punto di riferimento. La società l’ha capito e con il benestare di Bisoli ha deciso di proporgli il rinnovo.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Passano i giorni e non si arresta l’azione a 360 gradi del dg Giorgio Zamuner per la costruzione del Padova in serie B e le prime operazioni che verranno definite riguardano i giovani. Ci sono più strade aperte con la Juventus per Beruatto, Macek e Clemenza, con il Sassuolo per Erlic, Broh e per il rinnovo di Ravanelli, con l’Atalanta per il rinnovo del prestito di Zambataro. Con il Cagliari si è parlato del giovanissimo talento Ceter , che tuttavia dovrebbe rimanere in prima squadra. Considerate le normative federali che premiano chi punta sui giovani, l’idea di Zamuner è quella di anticipare il più possibile i tempi per bruciare la concorrenza assicurandosi i migliori talenti di alcuni grossi club. Vale anche per il ruolo di portiere, dove la volontà è quella di affiancare all’esperto Giacomo Bindi un giovane di primissimo livello. Con la Juventus si è parlato ad esempio di Mattia Del Favero , classe ‘98 e considerato uno degli astri nascenti per il futuro bianconero. Il club di Andrea Agnelli sarebbe disponibile a concedere il prestito con valorizzazione e il Padova ci sta pensando. Si tratta anche per diversi big: la suggestione emersa nelle ultime ore porta ad Andrea Caracciolo , classe ‘81, che sta trattando il rinnovo con il Brescia per un’altra stagione. […] Per il centrocampo calde le piste per Rizzo e Suciu. La prossima settimana arriverà anche una risposta di Giampiero Pinzi che ha ricevuto una proposta, giudicata molto bassa, per continuare a giocare a Padova per un altro anno. […]