Live 24! Padova, giorno extra di riposo dopo le cinque “sberle” al Livorno…

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Ore 20.00 – (Il Piccolo) Milanese, qual è il suo giudizio finale su questa annata? «Secondo me il bilancio è positivo, perché bisogna guardare sempre da dove siamo partiti. Nel 2016 abbiamo preso la società che rischiava di retrocedere in Eccellenza e abbiamo festeggiato la salvezza. Poi abbiamo vinto i playoff contro squadre che quest’anno hanno dominato la D, dando la possibilità ai tifosi di tornare fra i Pro nell’anno del centenario. Nell’ottica del pian pianin ma sempre meglio, l’undicesimo posto in serie C ci può stare». Ma il rammarico resta, vero?«Certo, tanto che la squadra continua ad allenarsi, almeno finché non mi passa il giramento di scatole. Il rammarico è quello di essere stati nei play-off fino a tre giornate dalla fine. Ma non possiamo limitarci alle ultime partite e buttar via quanto fatto prima di buono. Il rimpianto, oltre che per i tifosi, è che si poteva avere un assaggio di play-off, fare un bagno di esperienza utile per imparare a vincere». L’ottica del pian pianin ma sempre meglio, dove porta il prossimo anno? «Se vogliamo progredire costantemente, dovremo guardare le posizioni dalla 1 alla 10. Qui forse non ci si rende conto della fortuna di avere con noi Biasin, con una proprietà sana e puntuale. Stavolta il fallimento avrebbe fatto sparire la Triestina, non dimentichiamolo, ecco perché il bilancio finora non può che essere positivo. E un Rocco che poteva chiudere i battenti, grazie anche a noi sarà un gioiellino pronto a ospitare gli Europei under».E stavolta non si partirà da zero… «Ci sarà già una solida base, penso a Lambrughi, a Coletti, agli altri giocatori con un biennale, anche se questo non vuol dire che resteranno sicuramente. E penso ai giovani che hanno acquisito esperienza come Boccanera, Pizzul e Libutti, e che ora saranno in competizione con gente più esperta». […]

Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) A Bergamo ha ribadito che davvero il Mestre non muore mai. Un gol caparbio quello con cui Marco Beccaro aveva rimesso in corsa gli arancioneri, capaci poi di raggiungere il 2-2 con Boscolo Papo e di sfiorare il ribaltone. «Più di così non avremmo potuto fare commenta l’eliminazione Beccaro e siamo orgogliosi, dopo un primo tempo fatto male e dopo una stagione così lunga e faticosa, di aver trovato le energie per raddrizzarla. Eravamo partiti bene, il portiere ha fatto un miracolo dopo 1′ sul mio tiro, lì poteva cambiare tutto». Un buon avvio dopo il quale l’AlbinoLeffe ha messo alle corde il Mestre. «Arrivavamo secondi sui rimpalli e sulle situazioni scaturite dai loro lanci lunghi, i due gol subiti sono nati così. Nel secondo tempo il mister ha cambiato modulo e ci siamo ritrovati, è arrivato il pari e al 95′ ci è mancato davvero pochissimo per vincerla. Peccato, fuori sì ma a testa altissima». Marco Beccaro quest’anno ha ritrovato il professionismo dopo le 22 presenze senza reti del 2010/11 nel Mezzocorona in Pro2. «È stata la mia prima vera volta nel ruolo di mezzala e, in tutta onestà, non avrei mai pensato di poterlo fare in Serie C. Ringrazio mister Zironelli, mi sono adeguato senza problemi e sono soddisfatto di aver chiuso con un buon bottino, 5 reti in campionato più una nei playoff e una in Coppa Italia. Per me e per molti dei miei compagni è un enorme motivo di soddisfazione aver dimostrato a tutti che tra i Pro ci possiamo stare. Ci davano tutti per spacciati perché dicevano sono quelli che hanno speso di meno e poi sono anche senza stadio. Bravo il mister a tenerci sul pezzo, bravi noi a seguirlo». […]

Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Archiviamo con enorme orgoglio una grande stagione, anzi un biennio eccezionale. Ora però chi può ci ridia la nostra casa». Come quando giocava morde a tutto campo un Mauro Zironelli, dopo l’agrodolce 2-2 con l’AlbinoLeffe, corre dalle soddisfazioni calcistiche alle gravi problematiche logistiche del club arancionero. […] Dopo aver costruito un Mestre capace di sorprendere, Zironelli seppur sottocontratto anche per il 2018/19, è già sul taccuino di parecchi club anche di Serie B. «Prima chiaramente parlerò col presidente Stefano Serena. Come tutti aspetterò notizie, mi auguro che i suoi dubbi attuali siano passeggeri, ma soprattutto spero si apra un dialogo proficuo e gratificante con le istituzioni cittadine che gli faccia riprendere entusiasmo. È una questione di prospettive, il Mestre ha bisogno della sua casa, anche per il settore giovanile». Il 48enne di Thiene parla senza mezzi termini a sostegno del ritorno al Baracca. «Senza esagerare, il Baracca è Wembley rispetto a tanti stadi nei quali abbiamo giocato quest’anno. Penso a Fano, Ravenna o Fermana, per non parlare della Virtus Vecomp che ha appena vinto la D e che l’anno prossimo farà la C nel suo centro sportivo. Un campo con tutto il rispetto da Prima categoria, sono ovviamente contento per l’amico Gigi Fresco (presidente-allenatore della terza squadra di Verona, ndr) ma tutto ciò non può non metterci un grande senso di tristezza». […]

Ore 17.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Ramarri già in ferie. Si ritroveranno al De Marchi mercoledì solo per una formale sgambata. In serata l’ultima cena. Sperando che intorno al tavolo non ci sia nessun Giuda. Poi tutti liberi. A turno verranno chiamati in sede per discutere la loro posizione. Il primosentito da Mauro Lovisa sarà Fabio Rossitto. Difficile dire oggi se sarà ancora il Crociato a guidare il Pordenone ad Arta, sede del ritiro estivo. La riconoscenza nel mondo del calcio è merce rarissima. Nell’eventualità che si decida un cambio, due sarebbero gli allenatori contattati dalla dirigenza: Massimo Pavanel (già giocatore e mister al Bottecchia), ora all’Arezzo, sul quale punta però anche la Triestina, e Mauro Zironelli del Mestre, che piace a molti club di B, compreso il Verona. Altrettanto difficile indicare da quali giocatori partirà la ricostruzione, anticipata dallo stesso Lovisa: «Sarà un Pordenone più giovane, con l’inserimento di 4-5 ragazzi del settore giovanile, ma non per questo meno ambizioso». […]

Ore 17.00 – (Messaggero Veneto) Il Pordenone, incassata l’uscita dai playoff dopo il ko al primo turno con la FeralpiSalò, già pensa al futuro. Per la prossima stagione, come ha dichiarato il presidente Lovisa, sarà costruita una formazione di qualità, con la conferma di alcuni “senatori” ai quali saranno affiancati 3-4 giovani del vivaio e non solo: a quanto pare, in questo senso, sarebbe a buon punto la trattativa per ingaggiare Luis Maldonado, centrocampista ecuadoregno classe 1996 dell’Arzichiampo, società che ha chiuso al terzo posto il girone C di serie D. Il curriculum del mediano sembra valere una scommessa: nelle ultime tre stagioni ha disputato 92 partite in Interregionale tra Este (un campionato) e il club vicentino, con cui nell’ultimo torneo ha segnato ben 13 gol. Uno score decisamente interessante visto il ruolo, tale da giustificare l’interesse da parte di un sodalizio di categoria superiore come il Pordenone. Ma il club neroverde, prima di tutto, sarà chiamato a scegliere l’allenatore che guiderà la squadra nel suo quinto campionato di fila in serie C. Difficile che il ruolo sia ricoperto ancora da Fabio Rossitto, il cui contratto scade a giugno: le parti non sembrano avere intenzione di proseguire il cammino assieme. Il nome che circola da tempo è quello di Mauro Zironelli del Mestre, con cui sembra anche esserci stato un contatto. Tuttavia il trainer ha ancora un anno di contratto coi veneziani e pare voglia aspettare una chiamata dalla B. Per quanto riguarda la squadra attuale, sembra esserci la volontà di ripartire da Stefani, Misuraca, Burrai, De Agostini e Berrettoni: gli ultimi due sono in scadenza di contratto, ma prossimamente sarà programmato un incontro con la dirigenza per estendere il vincolo sino a giugno 2019. […]

Ore 16.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Sarà tutt’altro che una passerella l’ultima giornata della regular season di Serie B. Venerdì 18 maggio allo stadio Penzo (ore 20.30) il Venezia ospiterà un Pescara che, perdendo 1-0 in casa con l’Ascoli, si è complicato il cammino verso la salvezza, non ancora certa dato che il margine sui playout è sceso a due soli punti. Dopo una domenica per rifiatare, oggi pomeriggio al Taliercio inizia la preparazione, delicata anche sul fronte disciplinare: tra gli arancioneroverdi nessuna squalifica in arrivo ma intanto sono saliti a 5 (Domizzi e Bruscagin si sono aggiunti a Litteri, Frey e Cernuto) i giocatori che con un’ammonizione salterebbero la prima gara dei playoff. Il tecnico Inzaghi potrebbe dunque tenere in considerazione i cartellini lavorando a qualche novità di formazione, compreso il rientro di Andelkovic fermato nelle ultime due uscite da un ginocchio dolorante. […]

Ore 15.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Cinque palloni nella propria rete li aveva raccolti solo in allenamento e, va da sé, avrebbe volentieri evitato di provare la nuova sensazione a Cremona. Normale e umano, quindi, che Emil Audero abbia fretta di guardare subito avanti al match casalingo contro il Pescara. «Faremo di tutto per riscattarci con una vittoria, innanzitutto per difendere il nostro attuale 5. posto che ci consentirebbe di giocare in casa il primo turno dei playoff l’analisi del 21enne portiere arancioneroverde Vincere però ci consentirà di restare in corsa anche per la quarta posizione (se il Palermo non conquisterà i tre punti a Salerno, ndr) che ci farebbero partire direttamente dalla semifinale. Scontato dire che vogliamo provarci». […] Audero non nasconde la sua amarezza per le proporzioni assunte dalla sconfitta nei minuti di recupero. «Personalmente mi ha fatto arrabbiare il finale, perché c’è modo e modo di perdere e noi nell’ultimo quarto d’ora abbiamo mollato. Tuttavia, proprio per come è arrivata questa battuta d’arresto, credo non valga la pena analizzarla più di tanto. Forse tutto è dipeso dall’approccio alla partita, perché quando capita di sbagliare quello è inevitabile che diventi tutto più difficile, a maggior ragione contro squadre che si giocano la loro stagione». Il numero uno lagunare non perde comunque la fiducia. «Dopo una caduta del genere c’è inevitabilmente un mix di sensazioni, dalla delusione alla rabbia, però è giusto guardare avanti con filosofia, quindi meglio che una simile giornataccia sia capitata adesso piuttosto che nei playoff. Dobbiamo stare sereni, non ci sono colpe individuali ma solo collettive, probabilmente siamo scesi in campo pagando forse anche un po’ di stanchezza dopo una splendida lunga serie di vittorie e prestazioni. Possiamo dirlo, non è stato il solito Venezia, ma per fortuna in classifica alle nostre spalle non si sono mosse più di tanto».

Ore 15.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) […] «Il 5-1 con la Cremonese è arrivato del tutto inatteso, ma non ho dubbi che si sia trattato solo una giornata storta – le prime considerazioni del ds Leandro Rinaudo -. Con obiettività dico che non è stata una delle nostre partite migliori, come ce ne sono capitate per fortuna davvero di rado, nel 2018 solo nel primo tempo di Salerno quattro mesi fa. La si è notata di più proprio perché non siamo abituati a fare queste prestazioni». Il dirigente lagunare si sofferma sugli episodi decisivi. «Prima del riposo ci è stato dato un rigore per un fallo di mano netto ed evidente. Nonostante ciò i lombardi hanno protestato moltissimo, così ad inizio secondo tempo ce ne è stato fischiato contro uno semplicemente assurdo. La gamba di Modolo era a 40 centimetri dall’avversario, addirittura ha retratto il piede quando si è avvicinato». Una decisione che, Rinaudo non lo nasconde, ha avuto il sapore della compensazione da parte dell’arbitro Pinzani di Empoli. «Forse non vedeva l’ora di darlo, altre spiegazioni non ne vedo. Era anche lì vicino, capisco che il dribbling abbia potuto un po’ ingannarlo, ma anziché il rigore avrebbe dovuto vedere che si trattava di una clamorosa simulazione costataci il 2-1. Non sto cercando giustificazioni, si può anche perdere però prenderne 5 è stata una bella batosta che ci può e ci deve servire». Contro il Pescara è lecito attendersi il riscatto per accostarsi al meglio ai playoff. «Una gara determinante, potrebbe valere il 4. posto e vogliamo vincere per non avere rimpianti, pur sapendo che sarà dura con un Pescara col sangue agli occhi come la Cremonese. Il Venezia è fatto di ragazzi intelligenti, prenderanno la sconfitta nel modo giusto, accettiamola senza allarmarci perché siamo tuttora in una posizione privilegiata, che potrebbe esserlo ancor più venerdì sera». […]

Ore 14.30 – (La Nuova Venezia) Novanta minuti alla fine, venerdì sera, tante storie ancora da scrivere: Frosinone (71 punti) a un passo dalla Serie A, ma se il Parma (69) passa a La Spezia, i ciociari devono battere il Foggia, essendo in svantaggio sia con i ducali (2-1 e 0-2) sia con il Palermo (0-0 e 0-1). I siciliani sono quasi out: devono vincere a Salerno, sperare che il Frosinone perda in casa e che il Parma non vinca a La Spezia. Rivoluzione a sorpresa a Perugia (63 punti), che si è aggiunto a Venezia, Cittadella e Bari nei playoff, avendo 3 punti di vantaggio sul Foggia (60) e lo scontro diretto a favore: sabato sera è stato esonerato il tecnico Roberto Breda con l’ingaggio di Alessandro Nesta, campione del mondo con Inzaghi a Berlino 2006. Il Venezia, attualmente quinto, può migliorare la propria posizione nell’ultima giornata, ma non può più ambire a sorpassare sia il Palermo che il Parma, avendo lo scontro diretto negativo con gli emiliani (0-1 e 1-1), anche in caso di arrivo a tre a quota 69 (Parma 8 punti, Venezia 5, Palermo 2).Per scavalcare il Palermo, gli arancioneroverdi dovranno battere il Pescara, che non è ancora salvo, e sperare che gli isolani non vadano oltre al pari a Salerno. Con un pareggio il Venezia (66 punti) non riuscirebbe a evitare il primo turno dei playoff, ma avrebbe il vantaggio dello scontro diretto al Penzo perché sarebbe irraggiungibile dal Cittadella (63) con cui ha gli scontri diretti in parità (2-1 e 1-2) e, al momento, una miglior differenza reti (+14 contro +11) e farebbe scattare le due vittorie contro il Bari (64 punti, 3-1 e 2-0), qualora i pugliesi superassero il Carpi al San Nicola. Il Perugia chiuderà all’ottavo posto qualunque siano i risultati dell’ultima giornata, quindi l’avversario più plausibile per il Venezia nel primo turno dei playoff. […]

Ore 14.00 – (La Nuova Venezia) Venezia verso l’ultimo atto della regular season, playoff in tasca, ma posizione ancora da definire nel match con il Pescara, nuovamente traballante dopo il kappaò casalingo con l’Ascoli. Prosegue la prevendita per la partita con gli abruzzesi di venerdì 18 maggio allo stadio Penzo. La squadra di Giuseppe Pillon non potrà contare sul centrale difensivo Coda, espulso sabato contro l’Ascoli, ma nemmeno sul centrocampista argentino Brugman, arrivato al quinto cartellino giallo della stagione e quindi squalificato per venerdì.A Cremona il Venezia ha rimediato due ammonizioni con Bruscagin, che raggiunge in diffida Frey, Litteri e Cernuto, e Domizzi, anche lui a rischio squalifica essendo arrivato alla nona ammonizione. Possibile quindi l’inserimento di Andelkovic, ritornato in panchina a Cremona, per tutelare il capitano con la riconferma di Cernuto al fianco di Modolo. Se poi ci saranno altre novità nella formazione, staremo a vedere le scelte di Inzaghi. Intanto il presidente Joe Tacopina, deluso per la sconfitta di Cremona, una delusione manifestata con un messaggio subito dopo il fischio finale allo “Zini”, ritornerà in Italia venerdì in tempo per assistere all’ultima gara della stagione regolare contro il Pascara (inizio ore 20.30). […]

Ore 13.30 – (La Nuova Venezia) L’immagine di un ragazzino, di spalle, con la testa rivolta verso l’alto, mentre guarda una grande tribuna piena di spettatori, una tribuna che sembra quella del “Bernabeu”. Una volta i sogni si mettevano nel cassetto, adesso si possono anche tatuare sul braccio. Come ha fatto Leo Stulac. Quel ragazzino del tatuaggio è lui. «Sono felice di quello che ho, ma come tutti i calciatori, il mio sogno sarebbe quello di arrivare ad un club di livello mondiale. Non mi illudo, oggi è già una grande cosa vestire la maglia del Venezia e io per questa maglia cercherò di fare il massimo. Arrivare in Serie A con il Venezia sarebbe fantastico. Il futuro non lo so. Il Real Madrid? Chi non vorrebbe…». Leo Stulac, nuova stella del Venezia di Inzaghi, ospite della Nuova. Due chiacchiere in amicizia, tanto il gol al 94′ contro il Foggia, quanto la sonora sconfitta di Cremona, sono già alle spalle. Che sappia tirare bene le punizioni è noto, cerchiamo di sapere qualcosa di più su questo ragazzo sloveno rimasto a soffrire per mesi in panchina, prima di dimostrare tutto il suo valore. «Da qualche mese la mia vita è cambiata» racconta «ma ero certo che prima o poi sarebbe arrivato il mio momento. A gennaio avevo la possibilità di andare in un altro club, ma ho scelto di restare e ho fatto bene. Il mio club è il Venezia». […] Il mister? «È una persona straordinaria. Da lui c’è solo da imparare. Quando ero ragazzo lo vedevo in televisione, uno degli attaccanti più forti del mondo. Una grande emozione essere un suo giocatore. Vedi che vive per il calcio, lo studia, sa coinvolgere tutti. E poi ha una voglia di vincere che non finisce mai e la trasmette a tutti noi». […] Chiudiamo con la Nazionale. Ci siamo? «Due mesi fa ho ricevuto la prima convocazione, ma sono rimasto in panchina. Ci spero, non mollerò è un sogno e anche questo può diventare realtà. Il campionato sloveno non è più come prima ma i grandi giocatori ci sono: Ilicic su tutti, ma anche Kurtic, Birsa, un giovane di valore è Zajc, che gioca nell’Empoli. Essere in questo gruppo è uno stimolo a fare sempre meglio».

Ore 12.50 – (Gazzettino) La delusione per l’esito finale è ancora tanta («Come se avessimo perso un campionato, perché come società abbiamo fatto il massimo e tutti ci accreditavano almeno al terzo posto», ribadisce il vice presidente Stefano Marchetti) ma in casa Este si sta già cominciando a pensare al futuro. La prossima, sarà la quattordicesima stagione consecutiva in serie D per i giallorossi che, dal punto di vista societario, ripartiranno da una certezza: il presidente Renzo Lucchiari. […] Meno amichevole è stato il divorzio dal tecnico Michele Florindo, reo di non aver messo al sicuro per tempo i play off e di aver in qualche modo demotivato la squadra, comunicando anzitempo la propria decisione di lasciare la panchina atestina (con probabile destinazione l’Adriese). […] Stabiliti organigramma e budget a disposizione, si metteranno sul tavolo i nomi di alcuni possibili allenatori ma l’ufficializzazione del prescelto a differenza di quanto prospettato domenica scorsa non sarà immediata e potrebbe anzi slittare verso fine mese. Segno, questo, che forse bisognerà attendere che il candidato vincente si liberi: si potrebbe pensare all’attuale tecnico dell’Adriese Gianluca Mattiazzi, impegnato nei play off, oppure a Carlo Perrone, visto sette giorni fa in tribuna al Nuovo Comunale e reduce da due buoni tornei con la Piovese. Colloqui molto fitti allo stadio anche per Franco Gabrieli, esonerato dal derelitto Abano, così come due vecchi pallini quali Massimiliano De Mozzi (Clodiense) e Vinicio Bisioli (Tamai).

Ore 12.30 – (Gazzettino) Rimonta che vale la finale play off per il Campodarsego che pareggia 2-2 e in virtù del migliore piazzamento in classifica accede all’atto conclusivo. I rodigini dell’Adriese vanno sul 2-0 grazie alla doppietta di Santi, alla truppa di Fonti però bastano sei minuti per trovare il pareggio con le firme di Colman Castro e Kabine. Dopo una prima parte di gara giocata a ritmi bassi si fa vedere in avanti la compagine ospite. Ci prova Busetto con una punizione da posizione centrale, palla che finisce fuori alla sinistra di Pirana. Resta in attacco la formazione granata che sull’azione successiva passa in vantaggio (32′): Marangon illumina con un passaggio rasoterra in verticale che taglia in due il Campodarsego e premia il movimento di Santi il quale supera Pirana con un tocco leggero. Sul finire di tempo acuto dei biancorossi di casa che sfiorano il pareggio. Lancio lungo di Colman Castro per Beccaro che salta il marcatore con lo stop a rientrare di destro, sinistro a giro e palla che finisce, dopo una deviazione, a pochi centimetri dal palo.
L’avvio di ripresa è shock per il Campodarsego che al 1′ incassa il raddoppio ospite.  Marangon ancora una volta confeziona e Santi realizza. Il numero dieci in maglia granata, sulla linea di fondo del settore di sinistra, salta con un numero Colman Castro, palla a centro area per Santi che appoggia in rete. Sembra finita per la truppa di Fonti. L’Adriese sfiora anche la terza marcatura con un piazzato di Marangon che esce di poco a lato a portiere battuto. Al 18′ però i padovani riaprono la partita. Angolo da destra di Radrezza, testa di Colman Castro che insacca sul secondo palo. Insiste la formazione biancorossa. Michelotto in fascia destra premia l’inserimento di Caporali che prova il cross da dentro l’area, tocco con il braccio di Boscolo Berto e calcio di rigore. Sul dischetto va Kabine che con freddezza spiazza Motti: 2-2 al 24′ della ripresa. […]

Ore 11.50 – (Gazzettino) […] Anche il capitano del Cittadella si rammarica dell’1-1 di sabato. «Abbiamo perso un’altra occasione. Guardando ai risultati delle dirette avversarie di classifica, potevamo addirittura superare il Bari e mettere a tiro il Venezia. È un peccato. A Carpi abbiamo subito un tiro in porta e ci hanno fatto gol, nell’unica occasione che abbiamo concesso loro. Noi ci abbiamo provato sino alla fine, siamo stati anche sfortunati nel recupero con le due conclusioni respinte a botta sicura, l’ultima proprio sulla linea di porta». Vincere le ultime due partite avrebbe portato un vantaggio non indifferente. «Avremmo giocato il preliminare in casa, o addirittura migliorato ancora il piazzamento. Carpi è ormai andato, pensiamo all’ultima partita della stagione regolare, poi ci concentreremo sui play off». […] Iori, al pari di Venturato, pensa solo a concludere bene il campionato. «Concentriamoci sulla Pro Vercelli, cerchiamo di vincere l’ultima partita e poi vedremo chi ci capiterà». Nessun calcolo a tavolino, nessuna squadra preferita alle altre da affrontare nei play off. «No, i calcoli li avevamo fatti prima di Carpi, nel senso che volevamo i sei punti per scalare la classifica, sapendo che gli scontri diretti ci avrebbero portato qualche vantaggio».[…] Iori non si sbottona, per noi invece l’ipotesi peggiore sarebbe giocare il preliminare a Bari, al San Nicola. «Il Bari è fastidioso da affrontare, ma come noi parliamo di avversarie da evitare, credo che anche gli altri vedano il Cittadella come una squadra ostica da trovarsi di fronte. Ci sono tante componenti da mettere in preventivo, in una partita secca dove ti giochi tutto servono grande cuore e lucidità». […]

Ore 11.30 – (Mattino di Padova) Manuel Iori, chiariamolo subito: sabato era in panchina a Carpi per scelta tecnica o per un problema fisico?«Ho avvertito un piccolo fastidio all’inserzione del polpaccio e, d’accordo con lo staff tecnico e medico, non abbiamo voluto rischiare», risponde il capitano del Cittadella. «Non credo che ci saranno problemi per le prossime gare».Ha assistito da spettatore all’ennesima occasione persa. «È così, specie alla luce dei risultati delle dirette concorrenti: avremmo potuto scavalcare il Bari e portarci ad un solo punto dal Venezia, che sarebbe tornato a tiro. Invece, nell’unica azione concessa, abbiamo subìto il gol dell’1-1. Poi non c’è stata partita: ci abbiamo provato più volte senza riuscire a metterla dentro, pensate solo alla triplice opportunità avuta nel finale».Ai playoff il prezzo da pagare per distrazioni difensive del genere sarà ancora più salato.«I playoff sono un altro torneo. Il primo turno è una partita secca e, se giochi in trasferta, sai che hai un solo risultato a disposizione: la vittoria. L’atteggiamento dovrà essere quello della squadra che vuole vincere, ma non cambierà molto se giocheremo in casa».State facendo calcoli di qualche tipo?«No. Gli unici nostri calcoli riguardano i punti persi in queste ultime due giornate, perché, come detto, se ne avessimo conquistati 6 il quadro ora sarebbe diverso. Con i “se” e con i “ma”, però, non si combina nulla». Ma siete “rassegnati” a giocare il primo turno al San Nicola, proprio la gara che Venturato si sarebbe augurato di evitare?«Non so quale sia l’ipotesi peggiore. Dico solo che, parlando con i compagni, ci chiediamo spesso quale potrebbe essere l’avversario più difficile. Ma se noi ci poniamo questo problema, anche gli altri se lo porranno e penseranno: il Cittadella è fastidioso. D’altra parte, parliamo di una partita secca, in cui ti giochi tutto: serviranno lucidità e cuore. Ma prima pensiamo alla Pro Vercelli, poi guarderemo cos’è successo sugli altri campi e la posizione in cui ci troveremo: non è che detto che i risultati degli altri siano così scontati». […]

Ore 11.10 – (Mattino di Padova) Ripresa degli allenamenti, oggi pomeriggio, con le condizioni di diversi elementi da monitorare: in primis quelle di Vido, che ha saltato la trasferta di Carpi per un problema al polpaccio, ma anche quelle dello stesso Iori e di Benedetti, che al “Cabassi” è uscito per una botta all’inizio del secondo tempo. Gli uomini di Venturato prepareranno la gara con la Pro Vercelli, che venerdì sera chiuderà la stagione regolare al Tombolato: tutte le partite si disputeranno in contemporanea alle 20.30, con l’attenzione dei tifosi del Citta (oggi settimo a 63 punti) che sarà rivolta anche a quello che succederà nelle sfide tra Bari (64) e Carpi e tra Venezia (66) e Pescara. In ogni caso è sicuro che i granata dovranno giocare nel primo turno dei playoff, o sabato 26 maggio o domenica 27, a seconda del piazzamento. Queste sono ore speciali per Marco Varnier, che, stasera, al locale “Coconuts” di Rimini sarà tra gli ospiti d’onore dell’11ª edizione del “Gran Galà Top 11 Serie B”: gli sarà consegnato il premio di miglior difensore del campionato, votato dagli allenatori della categoria. […]

Ore 10.40 – (Gazzettino) Quanto all’ex Udinese, ne parlerò ancora con Bisoli, ma l’idea è quella di confermare pure lui. Ha dato tanto, sia in spogliatoio che in campo, e dunque, al di là del numero di partite che disputerà, pensiamo possa fornire al gruppo un apporto di rilievo anche in termini di esperienza». Ha già raggiunto l’accordo informale per qualche giocatore? «Non ancora. Stiamo valutando alcuni profili, qualche telefonata c’è stata, ma senza approfondire i colpi. L’idea è quella di avere a disposizione per il ritiro una squadra formata al settanta, ottanta per cento e per ogni ruolo stiamo cercando di stilare una rosa di candidati. L’organico sarà un po’ più ampio rispetto all’attuale stagione dato che si giocano otto partite in più con turni infrasettimanali più frequenti e al tempo stesso vedremo se si può promuovere qualche altro ragazzino delle giovanili». […]

 

Ore 10.30 – (Gazzettino) In particolare per Capello, anche il suo agente ritiene che con noi seguirebbe il percorso giusto, ma bisogna vedere che campionato disputerà il Cagliari che in serie B potrebbe trattenerlo». Quanti ai volti nuovi, Zamuner ha già parlato di un difensore, due centrocampisti e due punte. «Il tutto precisa – dando per scontata la permanenza dei tre in prestito, altrimenti il numero salirebbe. Vorremmo qualche giocatore di categoria che conosce la B avendoci giocato tre o quattro anni, non necessariamente giocatori molto esperti perché quelli già li abbiamo. Poi, strada facendo, si vedrà». A proposito di esperienza, questa è la settimana in cui dovrebbero essere tirate le fila sui rinnovi dei contratti in scadenza di Trevisan e Pinzi. «Al primo la cosa è già stata promessa e potrebbe dunque esserci il nero su bianco.

Ore 10.20 – (Gazzettino) […] Ecco invece i prossimi passi in chiave mercato interno. «In questi giorni – spiega Giorgio Zamuner – cercherò di vedermi più possibile con l’allenatore e la società per stilare una sorta di programma e avere le idee ancora più chiare, anche perché tra sette o dieci giorni si saprà quale è il budget a disposizione. In realtà sui ruoli, più che sui giocatori, le idee già ci sono e sentirò le società più importanti per sapere che giovani si potrebbero avere». I primi giovani a cui il Padova sta pensando sono però quelli avuti in prestito già quest’anno dai club di serie A proprietari dei loro cartellini. La speranza è che Cagliari, Sassuolo e Atalanta concedano per altri dodici mesi ai biancoscudati rispettivamente Capello, Ravanelli e Zambataro. «Spero la cosa vada a buon fine anche perché con tutti e tre le società di appartenenza avrebbero modo di sviluppare il progetto di crescita, sapendo quanto hanno giocato, che tipo di lavoro è stato impostato e con che allenatore.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Il Citta c’è e può far bene nei playoff. Il Padova? Superbo”) […] Quanto al Padova, non ci stupiremmo affatto se dovesse mettere le mani sulla Supercoppa di Serie C. Più che il punteggio, peraltro indiscutibile, è l’atteggiamento esibito contro il Livorno a certificare ulteriormente la bontà del lavoro svolto da Bisoli e dal suo staff. I biancoscudati stanno bene e puntano ad arricchire la bacheca di viale Rocco di un altro simbolo del successo.A questo proposito, sarebbe bene che chi ha dubitato della forza e del carattere della rosa del Padova, sino ad ipotizzare clamorose rimonte (di Reggiana, Samb o chi per esse) nei confronti di Pulzetti & C., si ricreda una buona volta, ammettendo di essersi sbagliato. Il tifoso, si sa, è emotivo, non vede mai grigio, ma bianco o nero, tuttavia in molti casi si è esagerato con commenti e previsioni sinceramente fuori luogo (per non dire di peggio…).Quando si lavora in un certo modo, e lo si fa con intelligenza, serietà e competenza, è giusto riconoscere i meriti, non dubitare per partito preso. E qui il mondo calcistico (inteso come tifo) padovano deve crescere parecchio, auguriamoci che la Serie B ritrovata dopo 4 anni contribuisca ad elevarne sensibilità critica e a fargli ritrovare un certo equilibrio di giudizio, perché altrimenti saremmo davvero a terra.Nelle ultime ore si è acceso il dibattito sul pubblico scarso e poco “legato”, a parte lo “zoccolo duro” dei soliti 4.000 spettatori che non mancano mai allo stadio, alla squadra della città. L’Euganeo, per quanto brutto sia, è un alibi di comodo, se uno ama il calcio e il Biancoscudo va a vedere le partite, senza farsi condizionare dall’impianto in cui si gioca. È ora che Padova si svegli dal torpore che sembra averla avvolta, lo meritano la (nuova) società, Bisoli ed i suoi collaboratori, i giocatori. E svegliarsi significa più abbonamenti e più presenze sugli spalti. Tutto così complicato?

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Stiamo bene fisicamente, siamo liberi mentalmente e lo si è visto con tutte le occasioni create». Questa è stata la stagione della sua definitiva esplosione. Il segreto? «Credo che mister Bisoli sia stato fondamentale nella mia crescita. È riuscito a farmi tirare fuori alcune qualità che ancora non avevo espresso, soprattutto a livello caratteriale. Ogni giorno mi sprona a dare sempre di più, continua sempre a… martellarmi e grazie a lui ho capito diverse cose. Mi ha sempre dato fiducia e lo devo ringraziare». […] Il suo futuro, inevitabilmente, passa dalla salvezza del Cagliari, società che detiene il cartellino. Se i sardi dovessero retrocedere in B, molto difficilmente rinnoverebbero il suo prestito al Padova. In caso contrario, ci sarebbe più di una speranza. «Ovviamente non ho sentito nessuno da Cagliari, vista la delicatezza del momento. Aspetto anch’io la fine del campionato, poi si vedrà. A Padova sono stato benissimo e mi piacerebbe restare. Vediamo che succede». […]

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) […] L’uomo del momento in casa Padova è ancora Alessandro Capello, il 22enne attaccante bolognese esploso in questa stagione di Serie C. […] I 15 gol stagionali (suo record in carriera) gli sono valsi il titolo di capocannoniere della squadra, con tanto di targa celebrativa consegnatagli dopo l’ultima giornata contro il Gubbio dal club “Fossa dei Leoni”.«Un riconoscimento che mi ha veramente fatto piacere», sorride “lo Squalo”. «È stata una stagione meravigliosa sia dal punto di vista personale che per la squadra, ma non è ancora terminata e vogliamo chiudere in bellezza alzando anche la Supercoppa». Maggiori motivazioni, forma fisica nettamente migliore: contro il Livorno non c’è stata partita e tra due settimane a Lecce punterete a brindare al secondo trofeo stagionale. «Abbiamo dimostrato che non molleremo sino alla fine. Senza le pressioni del campionato contro il Livorno siamo riusciti a divertirci, mettendo in pratica tante giocate provate in allenamento.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) […] Mister Bisoli ha concesso un giorno di riposo ulteriore alla squadra, che tornerà ad allenarsi domani pomeriggio alla Guizza. Sarà una settimana particolare, senza gara nel week end, aspettando di giocarsi la Supercoppa a Lecce sabato 26. Gli appuntamenti, però, non mancano. Mercoledì mattina Bisoli e il suo staff onoreranno il “fioretto” per la promozione e raggiungeranno a piedi il santuario del Monte della Madonna a Teolo. Venerdì, invece, la squadra sarà impegnata in amichevole a Sandonà di Piave contro la squadra locale, neopromossa in Serie D.




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