Padova-Livorno, l’analisi de “Il Mattino di Padova”

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I biancoscudati hanno già staccato la spina? Il girone B era il più debole dei tre? Il risultato che esce dal primo turno di Supercoppa di Serie C regala una risposta inequivocabile. Il Padova stende il Livorno con un perentorio 5-1, dominando la prima gara del triangolare, divertendo lo scarso pubblico dell’Euganeo e candidandosi ad alzare il secondo trofeo stagionale. È stata una gara a senso unico, che ha messo in vetrina sia i tanti giovani scesi in campo che qualche protagonista della stagione, come Capello (altri due gol per lui) e Belingheri, autore di una prova maestosa, al di là della doppietta. Adesso il Padova si giocherà il trofeo nell’ultima gara del torneo, sabato 26 in casa del Lecce, con i salentini che debutteranno tra sei giorni a Livorno. Ex, tra fischi e gol. Nessuna sorpresa nella formazione biancoscudata, con Bisoli che lancia l’undici ipotizzato alla vigilia: Pulzetti alle spalle di Capello e Marcandella, e Zambataro riproposto nell’inedita posizione di mezzala. Dei tanti “ex”, da una parte e dall’altra, Bisoli li schiera tutti dal primo minuto (oltre al capitano, anche Salviato e Belingheri), mentre Sottil deve fare a meno degli infortunati Franco e Mazzoni, lascia Giandonato in panchina e si presenta con il solo Vantaggiato, punto di riferimento offensivo e capitano. Come ampiamente prevedibile, il “torello” è stato ricoperto di fischi dall’esiguo pubblico (appena 1.411 le presenze sugli spalti) ad ogni tocco di palla in avvio di gara. D’altronde, è sempre stato tormentato il rapporto fra il centravanti brindisino e i tifosi biancoscudati, mentre a Livorno Vantaggiato si è riscattato soprattutto in questa stagione, centrando anche il titolo di capocannoniere del girone A. La squadra toscana ha vissuto un campionato simile a quello del Padova, seppure molto più tribolato, con una partenza sprint, il calo in primavera e il successo finale. Il tecnico Sottil era stato pure esonerato, prima di essere richiamato e condurre la missione in porto.Di sicuro, a livello fisico, il Livorno ha dimostrato di essere molto meno in palla rispetto al Padova, e lo si è visto fin dalle prime battute. Bisoli aveva promesso un approccio combattivo e così è stato, il centrocampo ha imposto subito ritmi alti ed un paio di giocate in velocità hanno anche strappato gli applausi del pubblico. Il Livorno ha provato a chiudere i varchi e ripartire in contropiede, ma in più di un’occasione ha allargato troppo le maglie della difesa.

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(Fonte: Mattino di Padova, Stefano Volpe. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)




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