Tutto fin troppo facile di fronte a un Livorno con la testa già in vacanza. E i gol potevano essere anche più di cinque, tanto è stata netta la superiorità della truppa di Bisoli. Ora per conquistare la Supercoppa il Padova deve guardarsi dal Lecce che sabato prossimo sarà di scena in casa dei toscani e tra due settimane ospiterà i biancoscudati. Sin dall’avvio la squadra di casa dà l’impressione di crederci decisamente di più. Funziona soprattutto la catena di destra dove il giovane Zambataro, schierato nell’insolita posizione di mezzala, si muove in perfetta sintonia con Salviato. Il Livorno sta invece molto raccolto e solo di rado riesce a innescare gli attaccanti (tra cui il fischiatissimo Vantaggiato), pagando sul piano delle geometrie le assenze a centrocampo di Luci e Valiani. I biancoscudati riescono a rendersi pericolosi con un paio di accelerazioni. Sono invitanti i palloni, prima di Capello e poi di Zambataro, che tagliano in due l’area avversaria, ma nessun compagno indovina il movimento per andare a chiudere la giocata. La pressione produce i suoi effetti al 20′: Capello premia il taglio in profondità di Belingheri che incrocia di destro sul palo più lontano e non dà scampo a Pulidori. Il Padova ha quasi subito l’opportunità per raddoppiare con Pulzetti, liberato davanti alla porta da uno spunto in velocità di Zambataro. Il capitano conclude di prima intenzione, ma questa volta il portiere ospite non si fa sorprendere. Il Livorno assiste impotente alla supremazia biancoscudata e neppure l’ingresso di Giandonato (uno dei tanti ex della partita) sembra cambiare le carte in tavola. Maiorino e Vantaggiato provano con poca fortuna ad insidiare la porta di Bindi. Decisamente più minaccioso appare il Padova quando sviluppa le sue trame offensive. E puntualmente arriva la rete del raddoppio. Una giocata da applausi: Zambataro attende la sovrapposizione di Salviato, assist al bacio per Capello che da distanza ravvicinata fulmina Pulidori. E all’intervallo la partita sembra già decisa.
[…](Fonte: Gazzettino, Claudio Malagoli. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)