La maledizione dei playoff colpisce ancora. Filippo Scaglia non ci sarà nemmeno stavolta e, proprio come nella passata stagione, dovrà rimanere ai box per diversi mesi, dai quattro ai sei. Dalla risonanza magnetica effettuata ieri pomeriggio all’ospedale di Cittadella è uscito l’esito peggiore: la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro. A breve sarà fissata la data dell’intervento chirurgico di ricostruzione, ma, come detto, i tempi di recupero, comprensivi della fase di riabilitazione, sono noti, perché si tratta di un infortunio grave ma relativamente frequente, e che va trattato con estrema cautela, considerato anche il rischio di recidiva. «Un po’ me lo sentivo, in un certo senso mi ero preparato al peggio», racconta “Pippo”, raggiunto telefonicamente in serata, mentre stava rientrando nella sua Torino. «Non avevo capito subito che fosse così grave, perché non ho avvertito il classico crac che, mi dicono, si sente in questi casi, ma il ginocchio aveva comunque fatto un movimento strano. Speravo fosse soltanto una botta, perché il gonfiore non era eccessivo. Invece no».Ora si deciderà quando e dove effettuare l’operazione. «Spero di farla il prima possibile, per accelerare i tempi. Stiamo valutando anche a livello logistico, perché vorrei svolgere la riabilitazione a Torino: mi sarebbe più comodo, essendoci l’estate in mezzo. Nel giro di un paio di giorni prenderemo una decisione a riguardo». Scaglia non si fa illusioni sulla data del rientro. «Spero di poter raggiungere i compagni almeno in ritiro per completare il recupero, oppure li ritroverò all’inizio della prossima stagione. L’importante è non forzare i tempi e che il percorso sia costante. È un tipo di infortunio che capita spesso nel calcio, ma speri sempre che non succeda a te. Però ho superato la rottura della tibia dello scorso anno, un infortunio insolito e più grave. E supererò anche questo». […]
(Fonte: Mattino di Padova. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)