Festa doveva essere e festa è stata. Per il Padova, che ha chiuso in bellezza il campionato e che poi ha celebrato con tutti gli onori la promozione, ma anche per il Gubbio che nonostante la sconfitta ha potuto ugualmente tagliare sul filo di lana il traguardo della salvezza (a disputare i play out saranno Teramo e Vicenza). Gubbio che è allenato dal figlio di Mauro Sandreani, il tecnico che ha guidato i biancoscudati fino alla serie A. Quasi un segno del destino. Di calcio vero se n’è visto poco sul piano del ritmo e dell’intensità, ma era abbastanza facile prevederlo anche se la formazione umbra aveva bisogno almeno di un punto per mettersi matematicamente al sicuro senza attendere l’esito della sfida tra Teramo e Reggiana. Lo spettacolo, davvero coinvolgente, è stato però sugli spalti: quasi 7.500 spettatori, tante famiglie con bambini piccoli che esibivano con orgoglio la bandiera biancoscudata, una passione e un colore che non si respiravano da tempo. Dimostrazione tangibile del fatto che l’impresa del Padova non è passata inosservata, anzi. Il modulo ad albero di Natale scelto da Bisoli per l’occasione ha esaltato soprattutto la fantasia di Candido che fino a quando è rimasto in campo ha deliziato la platea con una serie di giocate davvero raffinate. A dargli man forte un ispirato Capello, che si è confermato ancora una volta bomber implacabile: suo è stato il gol che ha deciso la gara dopo una combinazione per palati fini proprio con Candido. Gol che è arrivato proprio nel momento in cui si è palesato in tribuna il nuovo socio Joseph Oughourlian, che è andato a sistemarsi tra il presidente Bonetto e il sindaco Giordani. Per il giovane attaccante di proprietà del Cagliari si tratta della rete numero tredici in campionato. E c’è da credere che il diggì Zamuner farà di tutto per fargli indossare la maglia biancoscudata anche in serie B.
[…](Fonte: Gazzettino, Claudio Malagoli. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)