Ore 22.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Il Venezia non molla mai, gioca sino alla fine con la stessa determinazione, lo stesso carattere. E così trova al 94′ la punizione magica di Leo Stulac che fa impazzire tutti, che conferma la quinta piazza e che rafforza le aspettative di un posto comodo nei playoff se il secondo posto resterà irraggiungibile. Ha ragione Pippo Inzaghi che continua a ripetere come questa squadra non smetta di stupirlo: il Venezia neopromosso che sta lottando – alla pari del Parma – in un poker di team in corsa per una promozione diretta, non era stato pronosticato nemmeno dal più ottimista dei tifosi. Invece i lagunari sono sempre lì e continuano a crescere a livello di rendimento, ponendo all’attenzione di tutti elementi concreti e determinati, rilanciando nel contempo il valore del gruppo, il peso del grande carattere e l’importanza della forti motivazioni. Quella con il Foggia non era gara semplice alla vigilia e non lo è stata in campo: ai pugliesi serviva una vittoria per rientrare in corsa-playoff, ai lagunari almeno un pareggio. Dopo il vantaggio su rigore (Litteri al 41′) il Venezia ha ceduto terreno e ha subìto il pari al 47′ della ripresa con Mazzeo (dopo tre legni centrati dai rossoneri), ma il poco tempo che mancava alla fine è bastato per trovare la punizione magica di Leo Stulac e sentire così il Penzo esplodere per il quinto successo consecutivo. […]
Ore 21.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) […] «È vero, il capitano era il primo rigorista ma io il secondo la replica divertita di Gianluca Litteri l’importante era segnare, sono andato sereno e ho fatto centro. Avevamo deciso di partire proprio così forte, avremmo potuto essere un po’ più concreti ma l’approccio è stato quello giusto, quello che ci ha fatto fare il salto di qualità nel girone di ritorno. Ora ce la giochiamo partita per partita, daremo il massimo. Per i playoff non ho un’avversaria preferita, di sicuro sarebbe fondamentale poter giocare in casa. Questa piazza con il suo grande entusiasmo ed affetto sta facendo vedere di meritare la Serie A».
Ore 21.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Prima la salvezza conquistata con nove giornate di anticipo, ora il pass per i playoff staccato quando restano altri 180′ per provare a migliorare l’attuale quinto posto. Il problema è che lì a -3 c’è la promozione diretta in Serie A, argomento che non può che tenere banco con un Pippo Inzaghi visibilmente e giustamente al settimo cielo. «La promozione? Io voglio essere realista, posso garantire che proveremo a vincere a Cremona e col Pescara per cercare il miglior piazzamento, visto che al Penzo ne abbiamo vinte 9 delle ultime 10 la premessa del tecnico lagunare . Non credo che tre squadre così forti come Frosinone, Parma e Palermo possano crollare tutte e tre, comunque vediamo cosa succede». Una sorta di proviamoci con una precisazione. «Stavolta sono io a dire che tutti quanti dobbiamo festeggiare i playoff, dopo la salvezza. Voglio godermi questi traguardi perché non è normale quello che stiamo facendo da neopromossi. Ora vedremo quel che verrà, nessuno ci ha chiesto nulla ma, da lunedì cercherò ancora di tirar fuori il massimo da questo gruppo eccezionale». […]
Ore 21.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) La lancetta ha superato il 93’ quando Leo Stulac prende il pallone, lo bacia e lo piazza al limite dell’area di rigore. La partita è ormai finita, il Foggia qualche secondo prima aveva segnato il pareggio, facendo rivivere l’incubo di mezzo campionato fa quando i rossoneri avevano trovato il gol nel recupero. Ma nessuno aveva fatto i conti con l’uomo più in forma del Venezia, che mezza serie A cerca e che ha cambiato le gerarchie di Inzaghi. «Avevo buone sensazioni, anche il giorno prima in allenamento mi era entrata. Ho calciato ed ho fatto gol», dirà negli spogliatoi. L’allenatore del Foggia Giovanni Stroppa, l’ha definito «capolavoro»: la palla supera la barriera e si insacca all’incrocio dei pali, mandando in delirio i seimila del Penzo e tutta la panchina (nei festeggiamenti sono stati espulsi l’allenatore in seconda D’Angelo e un massaggiatore). «Qualcuno ad agosto pensava che a quest’ora saremmo stati in fondo, invece siamo dentro i playoff. Arrivare secondi credo sia impossibile, perché davanti abbiamo tre squadre forti, dovrebbero perdere tutte…», tiene tutti con i piedi per terra Pippo Inzaghi. Ma i numeri fanno ancora sperare: la vittoria di ieri è stata la quinta consecutiva, la nona sulle ultime dieci disputate in casa, e oggi più che mai pesa proprio quell’unica sconfitta con il Brescia. […]
Ore 20.40 – (La Nuova Venezia) Dobro dan, buona giornata in sloveno. Ed è sempre buona giornata per il Venezia da quando Leo Stulac è diventato il leader del centrocampo. Terzo gol consecutivo, una punizione gioiello di rara bellezza in un momento – 94′, con il cuore che batte come un tamburo dopo il pareggio del Foggia – che può decidere non solo una partita, ma anche una stagione. Un gol che permette al Venezia di restare in corsa per il secondo posto, un gol che regala ai tifosi un’altra settimana di dolci sensazioni. Vale la pena, stavolta, cominciare dalla fine e tirare le orecchie a chi, deluso per il pareggio di Mazzeo al 92′, aveva già preso la via dei giardini, brontolando. Ve la siete persa, quella punizione che se l’avesse tirata un divo del calcio televisivo ci starebbero ancora martellando di filmati commentati dai nuovi telecronisti urlatori. Punizione per un destro, Stulac ha la botta giusta, ma stavolta la palla prende il giro liftato, vola sopra la barriera e all’improvviso si abbassa per infilarsi dove nessun olandese volante (dunque nemmeno Noppert) può arrivare. Il boato del Penzo è largamente superiore a quello della bomba carta scoppiata poco prima, mentre Superpippo Inzaghi per un momento, pochi metri, ha uno scatto che ricorda il dopo-gol della finale vinta prima da lui e dopo dal Milan contro il Liverpool. Momenti da brivido, adrenalina che esce di getto. Ed è il finale più bello che il Venezia potesse chiedere ad una partita rognosa come poche altre, contro un ottimo Foggia che a sprazzi ha anche messo in difficoltà Domizzi e compagni. […]
Ore 20.20 – (La Nuova Venezia) Sarebbe bastato il pareggio per i playoff. Invece sono arrivati questi tre punti che lanciano il Venezia verso la rincorsa alla Serie A. Per Leo Stulac un capolavoro da fermo al limite dell’area che suggella un girone di ritorno da primo della classe. «Tutta la squadra è cresciuta» dice lo sloveno «non penso di essere l’artefice di quanto stiamo facendo. Definirei importante la mia punizione; ero convinto di segnare, in settimana mi ero allenato sui calci piazzati ma è arrivata alla fine ed è stato bello. Un successo meritato, anche se giunto all’ultimo istante. Abbiamo fatto una buona gara, creando diverse occasioni e si poteva chiuderla prima». Se a Capodistria Stulac giocava dietro agli attaccanti, a Venezia è più un Pirlo davanti alla difesa. «Mi trovo bene in questa posizione di campo» rivela «perché gioco tanti palloni. Credo di aver trovato il mio ruolo».Capitan Maurizio Domizzi svela un retroscena sul rigore del vantaggio. «Avrei dovuto tirarlo io» racconta «ma ho visto Litteri convinto. Ci siamo meritati questi playoff; già dopo sette-otto partite si era capito che avremmo potuto lottare per questo traguardo. Siamo stati bravi a restare attaccati al gruppo di testa fra novembre e dicembre, quando faticavamo a vincere. Ma come gruppo e staff ci conoscevamo dallo scorso anno, sapevamo che da gennaio in poi la condizione sarebbe cresciuta, e così è stato». Sul finale di stagione, chiede al Venezia di tenere pigiato il piede sull’acceleratore. «Dobbiamo raccogliere più punti possibili» continua Domizzi «per giocare la gara secca al “Penzo”». […]
Ore 20.00 – (La Nuova Venezia) Il successo sul Foggia ha lasciato il segno. Lo si capisce dai volti e dai commenti dei giocatori, ma anche dalla voglia di scherzare di Filippo Inzaghi, consapevole che la sua squadra ha fatto qualcosa di veramente importante qualificandosi ai playoff. Il tecnico entra in sala stampa, dribbla Stulac che si è già seduto davanti ai giornalisti, e prende la parola indicando proprio il centrocampista sloveno, match winner di giornata. «Era ora che facesse gol su punizione, ci ha impiegato un campionato intero quando normalmente segna sempre in allenamento. Sono contento di questa vittoria, anche perché il gol del pareggio non era valido, e perdere tre punti in quel modo non ci stava. Abbiamo sbagliato due contropiede assurdi, e tenendo aperte partite del genere, poi finisci anche con il subire. Conosciamo le qualità di Stulac e speravo che mettesse il pallone proprio lì».Inzaghi parla anche del rigore non fischiato per il tocco di mano di Zambelli in avvio di partita. «Abbiamo giocato una grande gara contro una squadra in ottima forma, una vittoria penso meritata pur con un rigore non visto dall’arbitro. Nel secondo tempo abbiamo sofferto i primi 10′, perché il Foggia è forte e ci portava davanti sempre i due attaccanti. Dovevamo fare il 2-0 con le occasioni di Geijo e Falzerano, non si dovevano sbagliare. Eravamo in controllo del gioco e hanno pareggiato. Sarebbe stata una beffa, invece siamo qui a parlare della nona vittoria sulle ultime dieci partite giocate al Penzo».Come all’andata, il tecnico del Venezia ha messo in campo Soligo, dando un calcio alle superstizioni, visto che dopo il suo ingresso dal 2-0 si era passati al 2-3. «Per me gli scaramantici sono dei deboli» aggiunge Inzaghi, «faccio giocare chi merita e Soligo ha 39 anni e meriterebbe di giocarle tutte. Si allena ogni giorno come se ne avesse 19. A volte faccio finta, ma alla fine credo molto in tutti i miei ragazzi. Sappiamo soffrire e produrre un bel calcio, è giusto goderci un po’ il risultato». […]
Ore 19.30 – Fischio finale: Padova-Gubbio 1-0.
Ore 17.00 – (Gazzettino) […] È sempre il bicchiere mezzo pieno che Venturato intende sottolineare: «Il gruppo è comunque da elogiare per quanto ha fatto non solo in questa stagione e anche in questa partita. Teniamoci caro questo punto, che è comunque importante, e guardiamo avanti. Sarà una lotta fino alla fine per definire la griglia dei play off. Davanti a noi questa volta hanno vinto tutte, ma abbiamo le nostre possibilità e cercheremo di giocarcele al meglio. Sabato prossimo a Carpi andremo per vincere, questa è per noi una costante». E prosegue: «Le ultime due partite con gli emiliani e la Pro Vercelli diventano ancora più importanti. Vogliamo finire bene il campionato per metterci nelle migliori condizioni in vista dei off». Le credenziali dei granata sono buone. «Siamo una squadra con una rosa importante e con il caldo avere la possibilità di ruotare i giocatori diventa fondamentale per avere più possibilità di vincere». Guardare indietro ai punti lasciati per strada non giova. «Il rammarico non ci aiuta. Abbiamo fatto bene in queste tre anni e cercheremo di fare meglio della passata stagione. L’opportunità ce l’abbiamo, dobbiamo coglierla e viverla con positività». Su alcuni episodi che hanno fatto discutere, conclude: «Su Settembrini a me sembrava fallo, l’arbitro ha detto di no. Il salvataggio sulla linea? Dalla panchina non posso dire se la palla fosse entrata. Mi auguro che la botta al ginocchio di Scaglia non sia nulla di grave». […]
Ore 16.40 – (Mattino di Padova) Due volte avanti e due volte ripreso: la prima nel giro di 2 minuti, la seconda nell’arco di 270 secondi. Il Cittadella si ferma a tre vittorie di fila, in questo combattutissimo ed incerto finale di stagione, bloccato sul pareggio casalingo – il settimo davanti ai propri tifosi su undici complessivi – da un Brescia tosto e determinato, che non ha mai mollato di un centimetro e che ha avuto il merito di reagire subito alle due “stoccate” granata che lo avevano messo sotto. Le “rondinelle”, del resto, avevano bisogno di punti perché non sono ancora salve – ma il + 5 sopra la zona playout garantisce una relativa tranquillità – e hanno opposto alla qualità di Iori & C., per la verità meno appariscente del solito, una prestazione caratterialmente e fisicamente forte, sfornando, in occasione del 2-2, un’azione di rimessa da manuale del calcio.Playoff matematici. Adesso l’aritmetica conforta Venturato e squadra sul primo obiettivo centrato: gli spareggi-promozione sono sicuri, “blindati”. Come un anno fa, ed è un grande traguardo. Merito del tecnico e del suo gruppo, che in tre campionati hanno conquistato una promozione tra i cadetti e, appunto, due mini-tornei finali per provare ad entrare nell’olimpo del calcio italiano. Se si pensa a cos’era il Citta quando ha iniziato la sua avventura, è un risultato straordinario, che rende merito ad una società e ad una squadra oggi legittimate a ritrovarsi fra le “elette” della categoria.Scaglia, ginocchio ko. Non è stata una delle migliori partite dei granata, anche per l’opposizione di un avversario che annovera buoni giocatori tra le proprie fila (e mancava un certo Caracciolo…), e lo si è capito all’inizio dei due tempi, quando il Citta ha faticato tanto, troppo nel rompere l’azione dei lombardi per avviare la propria, stentando soprattutto sulle fasce. […] Restano due partite, Carpi e Pro Vercelli (in casa), prima dei playoff. Il Citta può e deve provarci, nel senso di migliorare la sua posizione: ora è settimo. Per saltare il primo turno deve chiudere terzo o quarto. Difficile, ma non impossibile.
Ore 16.20 – (Mattino di Padova) Stefano Marchetti non ha proprio l’aria soddisfatta. «No, di sicuro non lo sono. Non posso esserlo perché stiamo parlando di una partita in cui siamo andati in vantaggio due volte e in cui, in entrambe le occasioni, ci siamo fatti rimontare nel giro di un paio di minuti, incappando in disattenzioni che non ci stanno. Resto contento per la prestazione, per il cuore che hanno messo i ragazzi, per le occasioni create e per i gol. Ma non posso essere soddisfatto».Se non altro, ora i playoff sono al sicuro.«I playoff sono un grandissimo risultato e un vanto per tutti. Giocarsi la possibilità di andare in A è qualcosa di straordinario. Adesso bisogna arrivarci a mille, cercando di fare il massimo. Per riuscirci occorre innanzitutto terminare il campionato nella migliore posizione possibile».Quanto rammarico c’è per il secondo posto sfumato?«Intanto dobbiamo essere orgogliosi, arriviamo ai playoff per il secondo anno consecutivo con qualche rimpianto, ma anche con la consapevolezza di quanto fatto. Ed è davvero un risultato strabiliante. Adesso serve stare bene da tutti i punti di vista». […]
Ore 16.00 – (Mattino di Padova) I playoff sono al sicuro, ma il sogno della promozione diretta in Serie A è sfumato. E la prestazione è stata meno brillante di altre volte, anche se ha prodotto occasioni da gol in quantità. L’analisi di Roberto Venturato, nel dopo-partita, non può che partire da queste annotazioni. Mister, stavolta a centrocampo avete sofferto un po’, ricorrendo spesso ai lanci lunghi. «Non è facile esprimersi al meglio contro squadre che pensano soprattutto a coprire gli spazi, rimanendo dietro. Questo ci ha costretto a giocare in verticale, per provare a stare alti a ridosso della loro area. Va anche detto che tra le qualità del Brescia c’è la bravura nel muoversi tra le linee, come si è visto anche in questa occasione. Noi siamo partiti male sia nel primo che nel secondo tempo, però credo che nel complesso abbiamo fatto qualcosa in più, impegnando Minelli in almeno tre interventi importantissimi, anche se pure Alfonso ha fatto almeno una grande parata». In difesa avete commesso errori evitabili. «Queste partite si vincono sugli episodi, e noi abbiamo incassato gol in modo banale, specie sul 2-2, in un’azione in cui abbiamo sbagliato un passaggio molto semplice. L’aspetto positivo della giornata è che portiamo a casa un punto che ci qualifica per i playoff». […] In tre stagioni lei ha ottenuto una promozione e due qualificazioni ai playoff, qualcosa di storico per il Citta. Quanto rammarico c’è per quel poco che è mancato sia l’anno scorso che quest’anno – il riferimento è ovviamente al secondo posto – per fare il salto in A? «Abbiamo sicuramente raggiunto risultati importanti, e per questo il gruppo va elogiato. Ma a me non piacciono gli alibi né rammaricarmi per quanto è successo: al contrario, mi piace pensare che possiamo fare ancora qualcosa in più per giocarci il nostro sogno e renderlo concreto». […]
Ore 15.40 – (Corriere del Veneto) Le sentenze del sabato pomeriggio: i playoff matematici, addio promozione diretta, 2-2 con tanti rimpianti ma che, alla resa dei conti, è giusto. Cittadella-Brescia finisce pari, i granata si infrangono contro il muro lombardo e al momento sarebbero settimi. Un risultato sempre lusinghiero, che conferma quanto fatto lo scorso anno e mette in palio ancora una volta gli spareggi promozione, conquistati con due giornate di anticipo rispetto al gong della fine della regular season. «Dobbiamo essere orgogliosi di quello che abbiamo fatto — spiega il direttore generale Stefano Marchetti — arriviamo per il secondo anno consecutivo ai playoff con qualche rimpianto, ma anche con la consapevolezza di quello che abbiamo fatto. Ed è molto, davvero molto. Adesso bisogna vedere come ci arriviamo, ai playoff, perché serve stare bene sotto tutti i punti di vista». La posta in palio è alta, la tensione è molta e pure in panchina i due allenatori se ne dicono di tutti i colori. Roberto Venturato è nervoso, rischia grosso quando protesta a lungo con il quarto uomo per un fallo non segnalato su Settembrini lanciato a rete. Sul taccuino appunti sparsi: un clamoroso gol fallito da Schenetti da pochi passi al 7’, una parata di Minelli su Settembrini al 22’ e soprattutto l’infortunio di Scaglia. Più o meno dodici mesi dopo il ko alla tibia, è ancora il ginocchio a tradire il centrale piemontese. […]
Ore 15.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) […] Nella settimana appena trascorsa Giovani Colella ha mirato la preparazione sulla prima che attenderà i giallorossi, anche se la griglia definitiva verrà definita solo dai risultati odierni. «Alessandria e Catania penso abbiano una marcia in più — sottolinea l’allenatore — soprattutto i grigi, che penso siano la squadra che nel girone di ritorno abbia conquistato più punti in assoluto. Ma noi sono sicuro che diremo la nostra in questi playoff. Il primo turno secondo me sarà il più difficile, perché comporterà un impatto emotivo superiore». Per questo sarà decisivo capire chi sarà l’avversario. Il rimescolamento dopo la penalizzazione inflitta al Mestre ha creato una situazione difficilissima da decifrare, con una volata per gli ultimi quattro posti disponibili. «Dobbiamo vivere questi playoff con grande entusiasmo — evidenzia Colella — e i ragazzi hanno voglia di giocarseli fino in fondo, possiamo mettere in difficoltà qualunque formazione, siamo pronti a tirare fuori gli artigli. Tutti i ragazzi hanno lavorato al massimo in questi mesi, in questi playoff dove si giocherà ogni tre giorni, alla lunga peserà la condizione fisica. Penso soprattutto alle squadre che salteranno diversi turni e si troveranno poi in difficoltà nella preparazione per tenere alti i ritmi. Da noi sono stati impiegati tutti i giocatori, quindi ogni calciatore ha 70-80 minuti a disposizione, cosa non comune rispetto a molte altre squadre». […]
Ore 14.40 – (Il Piccolo) Unione e Samb si misurano con un metro diverso, rispetto ai play-off: da una parte il lumicino della speranza per un miracoloso posto al sole, dall’altra la ringhiosa voglia di pronto recupero dopo il rabbioso esonero di Ezio Capuano. […] Attesa da una prova di riscatto dopo la quaterna subìta a Pordenone, la Samb domenica scorsa al Riviera delle Palme ha invece sbandato mostrando mancanza di lucidità e di precisione negli ultimi metri. A salvarsi, grazie ai dignitosi cross e all’abnegazione, solo gli esterni Tomi e Rapisarda, mancanti invece all’appello gli smarriti attaccanti Stanco e Di Massimo, incapaci di concretizzare le molte occasioni prodotte, spesso fuori dal gioco o superati nei duelli fisici dai centrali avversari. Effetti collaterali: un mesto finale, il mugugno ambientale e l’accusa da parte del N° 1 di essere una “squadra senza attributi”. Raccolta la miseria di 3 punti (grazie all’affermazione sul Teramo) in 4 match, al Rocco scenderà una compagine che dovrà dimostrare di aver innestato una marcia diversa. Sconfitta 9 volte su 16 dopo lo svantaggio iniziale, la Samb ha vinto 14 gare su 16 iniziate col piede giusto. I marchigiani schierano la 3.a miglior retroguardia con Bassano e Renate (30 buchi), l’8.o miglior attacco (37 timbri), e hanno finora segnato di più nella ripresa (22 volte), incassando anche tanto nella stessa frazione: 20 reti. […]
Ore 14.20 – (Il Piccolo) Ultima partita della stagione al Rocco. A meno che la Triestina non approdi ai play-off e poi vinca i primi due turni in trasferta. Al momento un’ipotesi decisamente remota, ma nel calcio, e soprattutto nella serie C di quest’anno, si è visto di tutto. Oggi contro la Sambenedettese e con la Curva Furlan che per protesta, viste le ultime prestazioni, priverà la squadra del suo tifo organizzato, gli alabardati devono innanzitutto chiudere con dignità e con una prova che riscatti le prove scialbe e svogliate delle ultime partite. Poi c’è anche lo spiraglio improvvisamente apertosi per i play-off dopo la penalizzazione del Mestre (il cui ricorso d’urgenza verrà discusso martedì o mercoledì, a due giorni dall’inizio dei play-off: misteri e grovigli del calcio italiano…). Per cui oltre alla doverosa prova di carattere, serve anche inseguire la vittoria perché se i risultati dagli altri campi lo permetteranno, non sfruttare la situazione sarebbe l’ennesimo e più grave motivo di rimpianto di una stagione che di recriminazioni ne ha già in abbondanza. […] Nella rifinitura di ieri sono emerse anche alcune novità rispetto a quanto visto in settimana, insomma dubbi ce ne sono ancora sullo schieramento anti Sambenedettese. La sensazione è che, almeno in partenza, si rivedrà ancora il 4-3-3: davanti a Boccanera, ci sarà la coppia centrale Codromaz-Aquaro, ma se Pizzul è sicuro a sinistra, a destra Libutti dovrebbe aver risuperato Bajic nelle preferenze. A centrocampo Coletti perno centrale con Porcari e, un po’ a sorpresa, forse Finazzi favorito su Acquadro per fare la mezzala sinistra. In attacco Mensah e Bracaletti come esterni e probabilmente Pozzebon centrale. Ricordiamo che la Triestina entra nei play-off se batte la Sambenedettese e una tra Pordenone o Mestre perde la sua partita (i neroverdi ricevono il Renate mentre i veneti giocato a Bolzano col Sudtirol). C’è anche un altro caso: se il Pordenone fa punti e il Mestre pareggia, la Triestina entra nella top ten se il Ravenna vince a Santarcangelo. In caso di arrivo a tre Triestina-Ravenna-Mestre, la classifica avulsa premia l’Unione. […]
Ore 13.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Sarà una partita al cardiopalma oggi allo Stadio Druso di Bolzano tra la formazione locale del Sudtirol e gli arancioneri di Zironelli. Un’ultima gara di Campionato ricca di motivazioni a dare il massimo da parte di entrambi i club vista la possibilità dei padroni di casa, nell’eventualità di una vittoria, di agganciare il secondo posto in classifica e, da parte mestrina, di mettere al sicuro l’obbiettivo playoff. Su questo punto, a causa della tegola penalizzazione che pende sulla società di Calle del Sale, la parola d’ordine non può che essere una, fare bottino pieno e portare tre punti fondamentali in cascina per mettersi al riparo da qualsiasi problematica extra calcistica di sorta. Certo, non sarà una passeggiata per gli arancioneri, visto anche il risultato dell’andata che vide i biancorossi espugnare il Mecchia per 1-0 e l’incredibile batosta subita domenica scorsa, sempre a domicilio, con il Santarcangelo. D’altra parte, anche gli altoatesini, però, dovranno sudare sette camicie per contenere la voglia di rivalsa dei mestrini e tenere l’orecchio teso anche a ciò che succederà alle altre due contendenti per la piazza d’onore, la Sambenedettese e la Reggiana, impegnate in due sfide tutt’altro che scontate. […]
Ore 13.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Prima i festeggiamenti per i playoff, poi il giorno dopo la doccia gelata dei due punti di penalità e tutto torna in discussione. Un camion, come lo definisce Mauro Zironelli. «Martedì avevamo festeggiato i playoff — sospira il tecnico — il giorno dopo ci è arrivato addosso un camion. Non voglio entrare nel merito visto che il presidente ha spiegato tutto con molta chiarezza, dico solo che a noi non è mai mancato nulla e che i pagamenti sono sempre arrivati puntuali. Adesso siamo in una situazione mentalmente difficile, alcune scelte le avevo fatte anche in ottica playoff visto che si comincerebbe venerdì e ci troviamo catapultati a Bolzano in una partita che diventa decisiva contro un avversario che può arrivare secondo». SudTirol-Mestre, dunque, diventa una partita da dentro o fuori in cui potrebbe non bastare neppure un pareggio. «Non è facile per nessuno — prosegue l’allenatore — neppure per i ragazzi che devono ricominciare tutto daccapo. Proveremo ad essere più forti di tutto questo, ho un gruppo di ragazzi eccezionale che ha sempre reagito con grande forza alle difficoltà. Sono orgoglioso di loro e di quello che hanno fatto». […]
Ore 13.10 – (La Nuova Venezia) Partita da dentro o fuori per il Mestre, con questa spada di Damocle che pende sulla testa. Inoltre, il ricorso d’urgenza richiesto dalla società è stato rinviato ai prossimi giorni, ossia a campionato concluso. Zironelli per questi giorni ha lavorato soprattutto sull’aspetto psicologico dei giocatori anche perché, come ammette lui stesso: «È stato peggio che ricevere un colpo di vanga sulla faccia a soli tre giorni dall’ultima gara». Con Spagnoli in panchina per affaticamento Zironelli si affiderà al 3-5-2 con Neto e Sottovia davanti e Beccaro come mezzala ma la sua analisi, per quanto amara è precisa e onesta. «Con un ricorso rimandato alla settimana prossima nessuno si aspettava una botta del genere o altrimenti io avrei fatto altre scelte diverse. Ribadisco che con 46 punti fatti sul campo noi i playoff ce li siamo strameritati al di là di ogni sentenza del giudice sportivo ma non ci aspettavamo una punizione così severa. Sicuri dei playoff avevamo impostato le ultime partite in una certa maniera e ho centellinato le forze dei ragazzi proprio in vista dell’obiettivo. Adesso è tutto da rifare ma avvisarci con così poco tempo è paradossale. A quel punto, l’avessimo saputo prima avrei anche rischiato Neto, Spagnoli o Zecchin per essere sicuri invece adesso devo sperare che nel barile delle risorse psicofisiche ci sia ancora qualcosa da raschiare. Ma noi siamo nati per andare in salita e faremo di tutto per arrivare al traguardo alla faccia della sentenza e se poi non ce la faremo non sarà colpa nostra perché noi siamo perfettamente a posto con il presidente e la società che ci ha sempre pagato regolarmente e ha investito soldi per lo stadio, la messa a norma e per trovare un posto dove farci giocare da professionisti». […]
Ore 12.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «Abbiamo bisogno di voi e di tutto il vostro caloroso sostegno». Fabio Rossitto chiama a raccolta il popolo neroverde per l’ultima sfida della stagione regolare in programma questo pomeriggio alle 17.30 al Bottecchia contro il Renate. Il popolo risponde. Dovrebbero essere almeno 2 mila gli spettatori sugli spalti del velodromo. Fra questi ci saranno anche gli amici della cooperativa sociale Il Piccolo Principe di Casarsa, chiamati a fare il tifo per i ramarri. Ai neroverdi (attualmente noni con 45 punti) basterebbe un pareggio per tenere a distanza di sicurezza Triestina e Ravenna appaiate sull’undicesimo gradino (42 punti), primo escluso dalla griglia della post season. Il Crociato però vuole domare le pantere nerazzurre per scavalcarle in graduatoria e disputare così il primo turno dell’appendice nobile in casa (gara secca). Nelle ultime tre partite in casa il Pordenone ha meso sotto nell’ordine Fermana (2-0), Reggiana (4-3) e Sambenedettese (4-0). «Il Bottecchia riprende Rossitto è tornato a essere il nostro fortino. Le nostre potenzialità sono cresciute insieme all’entusiasmo dei nostri tifosi. Per questo ancora una volta chiedo loro di darci una mano. Insieme agganceremo i playoff che sono il nostro primo obiettivo. Una volta assicuratici il prolungamento della stagione, sempre insieme, proveremo a costruirci altre soddisfazioni». Il match di andata giocato a Meda e perso (0-1) dai ramarri al 94′, coincise con l’inizio della parabola dicendente della gestione Colucci che venne esonerato sei turni dopo (0-3 al Bottecchia con la Feralpisalò). Quando fu chiamato Rossitto a sostituirlo si parlava più di pericolo retrocessione che di recupero. Dodici turni dopo non solo si riparla di playoff, ma fra i più ottimisti è rinato pure il sogno promozione. «Pensiamo al Renate invita il Crociato che è formazione temibilissima. A lungo è stata prima e seconda. Poi è calata, ma arriva ora al Bottecchia con sette risultati utili alle spalle. È squadra compatta che sa produrre buon gioco. Conosco bene Cevoli e non mi sorprende che le pantere siano già sicure dei playoff. Traguardo che noi dobbiamo ancora assicurarci. Ci arriveremo se sapremo restare umili e compatti aiutandoci a vicenda». […]
Ore 12.20 – (Messaggero Veneto) La domanda della vigilia è una sola: come sta capitan Stefani? «Meglio – risponde Fabio Rossitto -. Non abbiamo ancora la certezza del suo recupero ma credo stringerà i denti». Le parole del tecnico del Pordenone sembrano chiare: il difensore neroverde, salvo peggioramenti dell’ultima ora, dovrebbe essere in campo per la sfida col Renate. La sfortuna ha voluto che la colonna del reparto arretrato si procurasse un leggero infortunio alla caviglia in allenamento: da giovedì in poi Stefani si è allenato a parte, per cercare di gestire il problema.Oggi, prima della gara, per la quale è convocato, sarà deciso il suo impiego. Chiaro che il suo utilizzo è molto importante. Il reparto è già privo di Parodi, squalificato: lasciare la linea centrale a una coppia del tutto inedita, che potrebbe essere formata da Bassoli e De Agostini, sarebbe molto rischioso visto l’importanza della partita. Quasi impossibile, nonostante la possibile emergenza, un passaggio a una difesa a tre, meccanismo mai digerito dal presidente Lovisa. Stefani verosimilmente farà uno sforzo per vestire un’altra volta la maglia neroverde: al suo fianco giocherà Bassoli, pronto a rientrare.Per il resto la squadra sarà quella che ha battuto la Sambenedettese. In porta è confermato Perilli, così come sugli esterni Rossitto darà nuovamente fiducia a De Agostini (a sinistra) e a Formiconi (a destra). In mezzo al campo, al fianco del regista Burrai, Misuraca e Zammarini: quest’ultimo è reduce dalla tripletta con la Samb. Davanti Gerardi partirà dalla panchina, considerato che si è allenato poco tra i problemi al tendine e la nascita della figlia Beatrice. Al centro dell’attacco ci sarà Magnaghi, supportato a destra da Nocciolini e a sinistra da Berrettoni. […]
Ore 12.00 – (Messaggero Veneto) «È una finale». Fabio Rossitto sceglie uno slogan forse abusato, ma che descrive al meglio la partita di oggi. Pordenone-Renate è una gara che vale tantissimo per i neroverdi: può dare la qualificazione ai playoff. La squadra della città si gioca il pass alla 17.30 al Bottecchia, nell’ultima tappa della stagione regolare del girone B di serie C. Sulla propria strada il team lombardo, già certo di disputare la post-season grazie al successo di sette giorni fa con la Fermana. Ai ramarri, noni in graduatoria, basta un punto, ma nessuno si accontenta: «Giochiamo per vincere», sottolinea Rossitto. L’obiettivo, infatti, è conquistare il miglior piazzamento possibile – il settimo – che darebbe l’opportunità di affrontare la prima gara playoff in casa (l’11 maggio) con due risultati su tre a disposizione. […] Il tecnico del Pordenone è convinto di questo concetto. La sua squadra deve aggredire l’incontro, essere padrona del campo: solo così si può avere ragione del Renate, una formazione molto temuta nonostante possa arrivare al Bottecchia in parte appagata. «Per lunga parte del girone d’andata – sottolinea Rossitto – i nerazzurri sono stati secondi in classifica. Hanno avuto un periodo di crisi ma poi si sono ripresi: ora stanno bene. Dobbiamo far valere le nostre maggiori motivazioni. Il nostro obiettivo è centrare la qualificazione e in particolare essere nel miglior posto possibile nella griglia di partenza. Per noi – chiude Rossitto, evidenziando il concetto – è un’altra partita decisiva dopo quella di quindici giorni fa con la Samb». […]
Ore 11.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) A Bergamo con l’Albinoleffe il Vicenza gioca l’ultima gara della regular season di una stagione in cui è accaduto di tutto e con poche cose da salvare. Il risultato odierno ha poco valore, legato in parte ad una piccolissima possibilità di centrare il penultimo posto che ai play ut garantirebbe qualche vantaggio. Ma per centrare l’obiettivo il Vicenza deve vincere contro l’Albinoleffe, la squadra più in forma del momento, e sperare che il Teramo perda in casa contro la Reggiana che sta lottando per ottenere la seconda posizione in graduatoria. Possibile? Sulla carta senza dubbio, ma la realtà dice che le possibilità che i due risultati si concretizzino sono poche. E per questo Franco Lerda non ha ancora deciso se rischiare e schierare i giocatori diffidati che con un altro «giallo» salterebbero la gara di andata dei playout, oppure lasciare Malomo, Giorno e Giacomelli in panchina e dare spazio a chi finora ha giocato meno. Inoltre il Vicenza deve fare i conti con i soliti problemi di formazione in difesa dove mancano per infortunio Turi, Giraudo e Magri con solo quest’ultimo che è recuperabile per i playout. Nell’undici che scenderà in campo dal primo minuto, più che le scelte tecniche, sarà decisivo capire cosa intende fare Lerda che ha lasciato a casa Giusti che si è regolarmente allenato in settimana e non presenta nessun problema fisico. […]
Ore 11.00 – Probabile formazione Padova (Gazzettino): Bindi; Salviato, Cappelletti, Trevisan, Contessa; Serena, Pinzi, Belingheri; Pulzetti; Piovanello, Capello.
Ore 10.50 – (Gazzettino) «Quando vai a comprare una macchina, non la prendi subito: ci pensi la notte. La stessa cosa è firmare per una società importante come il Padova. Ma non ho voluto prendere tempo per valutare altre squadre, per me è molto più importante uno sguardo affettuoso rispetto a un contratto: ho questi valori, se ne avessi altri non sarei venuto neanche all’inizio al Padova». […] Entra in scena il presidente Bonetto, non prima di un’altra precisazione di Bisoli: «Il vino per il brindisi l’ha scelto il presidente anche perché non me ne intendo, ma il conto al ristorante l’ho pagato io per sdebitarmi del fatto che ha portato mia moglie a vedere il Papa. Sono molto contento perché il presidente è una bravissima persona come ce ne sono poche nel calcio». A questo punto ecco Bonetto: «Siamo tutti felici. Quando raggiungi un traguardo ci sta un momento di riflessione, ma non c’è mai stato nulla di particolare. E’ ragionevole ciò che ha chiesto il mister, del resto si trattava di un telefonino in più o in meno. E non si dice di no a un telefonino». Subentra Bisoli. «Allora presidente me ne regala uno. Anch’io ho le mie scaramanzie e quest’anno per la prima volta non l’ho mai cambiato dato che abbiamo perso poco, altrimenti i miei telefonini volano via. Quello di quest’anno ha già vinto e lo terrò come un muletto, lo riprenderò solo nei momenti di difficoltà».
Ore 10.40 – (Gazzettino) Un calice di ribolla gialla per brindare al prolungamento del contratto fino al 2020. Il cin cin tra il presidente Roberto Bonetto e Pierpaolo Bisoli è avvenuto venerdì sera in un locale del centro, con consorti al loro fianco, suggellando così la fumata bianca per l’allungamento del rapporto con ritocco all’ingaggio del tecnico e del suo staff. È proprio Bisoli a raccontare come è andata, con il patron biancoscudato inizialmente defilato a pochi metri per seguire l’intervista al tecnico: «Non c’erano grossi problemi, ma solo da confrontarsi con il presidente e guardarsi negli occhi per proseguire un lavoro che ci ha portato a una grandissima promozione, e non c’era occasione migliore di questa cena. Del resto è normale che dopo avere raggiunto l’obiettivo due professionisti si ritrovino per volerne raggiungerne un altro, e ieri sera (venerdì, ndr) circa alle 23.30 il presidente mi ha fatto alzare un calice per suggellare l’accordo. Anche se non è mai stato nelle mie intenzioni lasciare il Padova perché ho un rapporto bellissimo con il presidente, con il direttore e con la città: per quale motivo avrei dovuto lasciare un lavoro che è a metà?». Giovedì dopo l’incontro in sede non ha rilasciato dichiarazioni, ma il suo sorriso diceva già molto. Come mai si è preso qualche ore di riflessione?
Ore 10.30 – (Gazzettino) La sfida con il Gubbio oggi alle 17.30 rappresenta l’ultimo atto del campionato, prima del doppio impegno in Supercoppa. Ma Bisoli mette in chiaro che il Padova scenderà in campo con il piglio giusto: «Nella mia concezione del calcio pensare che questa gara possa essere una passerella mi dà un po’ fastidio, perché sembra che andiamo a fare una sfilata. È giusto onorarla schierando all’inizio i giocatori che sono stati protagonisti della stagione avendo giocato più. Poi, se non saranno in partita, entreranno gli altri compagni. Abbiamo qualche problemino perché quando la tensione cala, viene fuori qualche acciacco: penso a Mazzocco, Sarno, Guidone e Mandorlini». Stando alle indicazioni di venerdì, dato che anche ieri la rifinitura era a porte chiuse, in porta ci sarà Bindi, in difesa Salviato, Cappelletti, Trevisan e Contessa, a centrocampo Serena, Pinzi e Belingheri, davanti Pulzetti in appoggio a Capello e a uno tra Piovanello e Cisco. Sempre out Gliozzi e Madonna. […]
Ore 10.20 – (Gazzettino) Sarà una giornata di festeggiamenti quella in programma oggi. Una festa che inizierà alle 17.30 all’Euganeo per l’ultima partita di campionato, durante la quale nell’intervallo saranno premiati gli sponsor che hanno sostenuto la società. Ospiti anche i ragazzi di Padova for Special, la squadra adottata dal club biancoscudato per il torneo Quarta Categorie (organizzato da Figc e Lega Pro) riservato ai ragazzi con ritardi cognitivi è difficoltà relazionali. E al triplice fischio Pulzetti e compagni alzeranno il trofeo di campioni durante la cerimonia ufficiale della Lega Pro che appronterà un podio a metà campo. A seguire la squadra si recherà in piazza della Frutta dove sarà allestito un palco per festeggiare la promozione in serie B: musica, bevande e cibo saranno a disposizione dei tifosi dalle 20, in attesa dell’arrivo dei biancoscudati che faranno la loro comparsa in piazza su un pullman scoperto. Sul palco saliranno tutti i protagonisti del campionato, special guests e associazioni benefiche vicine all’universo biancoscudato. Si terrà anche un’asta benefica con le maglie dei giocatori e la fascia di capitano di Pulzetti: il ricavato sarà devoluto all’associazione Giorgia Libero e alla Clinica Pediatrica di Padova. Per recarsi alla festa i tifosi dovranno utilizzare i parcheggi di Park Boschetti, dell’area di via Scrovegni o del silos Padova Centro Park adiacente a piazzale Boschetti. In alternativa si consigliano i parcheggi scambiatori alla Guizza e a Pontevigodarzere, per recarsi in centro con il tram. […]
Ore 10.00 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Merelli; Salviato, Cappelletti, Trevisan, Contessa; Serena, Pinzi, Belingheri; Pulzetti; Piovanello, Capello.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Avevo voglia di proseguire il lavoro, non ho mai avuto intenzione di abbandonare Padova, perché ho un grandissimo rapporto con proprietà, dirigenti e città. Perché abbandonare un lavoro che per me è ancora a metà?». Giusto. Ma come mai allora il temporeggiamento?«Non ho mai pensato di trovare altre squadre. La tensione nell’ultimo periodo ha creato qualche problema, ma è normale quando vedi l’obiettivo a portata di mano e non riesci a raggiungerlo subito. Non ho mai dubitato della vittoria del campionato e sono orgoglioso di quanto fatto. Penso che la gente abbia capito che sono un uomo che ha dato tutto per il Padova». […] La gara di oggi sarà l’occasione per rivedere all’opera quasi tutti i big della stagione, sebbene mancheranno gli infortunati Guidone, Mandrolini, Mazzocco e Sarno, oltre a Gliozzi e Madonna. Probabile il debutto del baby Piovanello, contro il Gubbio allenato da Alessandro Sandreani, il figlio di Mauro. «Nella mia concezione questa partita non sarà una passerella, ma credo sia giusto che i protagonisti della stagione siano quelli che iniziano l’incontro», conclude Bisoli. «Affronteremo con grande impegno queste ultime tre sfide, compresa la Supercoppa, che cercheremo di vincere».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Alla fine è andata com’era logico, prevedibile e auspicabile da parte dell’intero ambiente. Mister Pierpaolo Bisoli ha accettato la proposta di allungamento ed adeguamento contrattuale del presidente Roberto Bonetto, legandosi al Padova, assieme al suo staff, sino a giugno 2020. Il “tira-e-molla” si è concluso nel giro di una settimana, con allenatore e proprietà che hanno un po’ recitato “il gioco delle parti”, consapevoli che il matrimonio si sarebbe celebrato. Con tanto di brindisi, visto che l’intesa è stata sancita venerdì sera ad un tavolo di un ristorante del centro, con un bicchiere di Ribolla gialla, nel corso di una cena che Bisoli ha offerto a Bonetto e alla moglie, per ringraziare il presidente di aver portato la propria consorte a far visita al Papa. Insomma, stima e feeling non sembrano mancare in vista delle prossime tappe che porteranno dirigenza e staff a costruire la squadra per la Serie B. «Non c’erano problemi sulla mia permanenza», ha commentato ieri mattina il tecnico all’Appiani. «Volevo solo confrontarmi con il presidente e guardarlo negli occhi. Lo sguardo spesso vale più del contratto. Bonetto è una bravissima persona, come ce ne sono poche nel calcio.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) E festa promozione sia, finalmente con una cornice di pubblico degna di nota. Dovrebbero essere almeno 6mila gli spettatori che questo pomeriggio assisteranno a Padova-Gubbio, ultima giornata di campionato, con la prevendita che ieri sera si è chiusa a quota 1.800 biglietti strappati. La prevendita resterà attiva anche oggi fino alle 15, mezz’ora prima che aprano i botteghini dello stadio. La gara dell’Euganeo sarà solo la prima tappa di una grande festa che si concluderà in tarda serata con il bagno di folla previsto in piazza della Frutta. Allo stadio, invece, le celebrazioni inizieranno all’ingresso in campo delle squadre, momento in cui la “Tribuna Fattori” ha previsto una coreografia speciale. All’intervallo andranno in scena le premiazioni agli sponsor stagionali e la sfilata dei ragazzi di Padova for Special, la squadra “adottata” quest’anno dalla società biancoscudata per il torneo Quarta Categoria, organizzato da Figc e Lega Pro per i ragazzi con ritardi cognitivi e difficoltà relazionali.Il momento più suggestivo, però, si avrà al fischio finale, quando la squadra alzerà al cielo il trofeo di campioni del girone B di Serie C su un podio allestito a metà campo, prima di sfilare in passerella con la coppa. Nell’occasione il club “Fossa dei leoni”, come da tradizione, premierà con una targa celebrativa il capocannoniere stagionale Alessandro Capello.Dopo la partita la festa si sposterà in piazza della Frutta, dove il Padova arriverà su un apposito pullman scoperto che viaggerà dall’Euganeo verso il centro.
Ore 09.10 – Probabile formazione Padova (Corriere del Veneto): Bindi; Salviato, Cappelletti, Trevisan, Contessa; Serena, Pinzi, Belingheri; Pulzetti; Cisco, Capello.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Eccola qui, la firma tanto attesa. Eccolo qui, il nero su bianco che sancisce il rinnovo delle promesse matrimoniali tra il Padova e Pierpaolo Bisoli. La stretta di mano è arrivata venerdì in serata davanti a un bicchiere di vino in un noto ristorante della città con il presidente Roberto Bonetto e le rispettive mogli: via libera, dunque, al prolungamento del vincolo in scadenza il 30 giugno 2019 di un ulteriore anno, con un ritocco economico a lui e allo staff. Un premio per la promozione in B conquistata e una conferma di un legame che si è rinsaldato dopo qualche piccola incomprensione. Bisoli ha voluto vederci chiaro, nel senso che ha voluto verificare di persona se la fiducia nei suoi confronti dopo il girone di ritorno, condotto con qualche frenata di troppo, aveva fatto emergere un po’ di malumore ai piani alti. Nulla di irreparabile, tanto che alla fine l’intesa è stata molto rapida e che le parti, ieri mattina all’Appiani, prima dell’allenamento di rifinitura di Padova-Gubbio (ultima partita della stagione) si sono presentate rilassati, sorridenti e con la voglia di brindare idealmente alla prosecuzione di un legame che può portare lontano. «Non c’erano grossi problemi per il rinnovo — evidenzia l’allenatore — c’era solo da confrontarsi con il presidente e il meglio da fare era una cena come quella che abbiamo fatto. L’accordo c’era già, dovevamo solo guardarci negli occhi come due professionisti per proseguire il lavoro. La serie B l’ho masticata parecchio, sarà una stagione lunga e difficile. Volevo solo questo, non era per aspettare un’altra squadra, altrimenti forse ci sarebbe stato qualcosa da tempo con qualche altro club. Io voglio costruire rapporti umani, qualcosa che duri a Padova. Abbiamo messo un bel tassello con la serie B, bisogna seminare le piantine per il futuro. E a cena ce lo siamo detti». […]