Reggiana-Padova, l’analisi de “Il Mattino di Padova”

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Il Padova tocca quota 60, centra il dodicesimo pareggio stagionale (terzo 1-1 di fila) e, quel che è più significativo, relega la Reggiana, considerata sino alla settimana scorsa la più pericolosa delle concorrenti dirette nella corsa alla Serie B, alla distanza… siderale di – 8 dalla vetta, costringendola a dividere la seconda piazza con Sambenedettese (sconfitta in casa 0-1 dall’Albinoleffe) e Alto Adige (vittorioso a Ravenna), ma di fatto quarta per la differenza-reti legata agli scontri diretti (tutt’e tre hanno 5 punti nella classifica avulsa, ma i marchigiani sono a + 1 tra gol fatti e subìti, gli altoatesini a 0 e gli emiliani a – 1).Da una partita priva di grandi stimoli, visto che il verdetto del successo in campionato per i biancoscudati era arrivato lunedì scorso davanti alla tv, scaturisce una risposta ancora una volta positiva da parte del gruppo di Bisoli, che puoi rivoltare come una frittata in pentola, cambiandone gli ingredienti di base (leggasi utilizzo di diversi panchinari), senza tuttavia modificarne la sostanza, quella di un prodotto (calcio) buono, caratterialmente di spessore, in grado di soddisfare le pretese di un ambiente che tiene giustamente a chiudere in modo regale. E affrontando proprio la… Regia, quale miglior occasione per dimostrare che il salto tra i cadetti è stato conquistato proprio dai più forti e continui nella stagione? Per l’occasione, il tecnico si è inventato un’altra formula tattica, il “4-2-3-1”, con Capello sulla linea dei trequartisti (a destra Fabris, a sinistra Sarno) dietro l’unica punta, l’ex (fischiatissimo dai suoi vecchi tifosi) Guidone. In mezzo due playmaker come Mandorlini e Bellemo, piedi buoni entrambi e capacità notevole di rilancio dell’azione.

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Finisce con i biancoscudati in avanti, e la festa sotto la curva degli 800 tifosi arrivati dal Veneto, a cui i giocatori lanciano le loro magliette.Tutti allo stadio e in piazza. Domenica 6 maggio ci sarà la passerella finale, contro il Gubbio. Prima all’Euganeo (ore 17), poi in piazza della Frutta. E chissà che siano in tanti a fare da ala al pullman della squadra, perché è l’intera città chiamata a cantare e gioire per il Biancoscudo, tornato grande.

(Fonte: Mattino di Padova, Stefano Edel. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)




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