Ore 20.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) […] Magnaghi contro la Samb ha fatto la sua solita partita: niente di diverso, niente di nuovo. Ha lottato, corso per chilometri, fatto a sportellate con i difensori avversari, nessuno escluso. È andato a prendersi i palloni sporchi, rendendoli puliti per i compagni di reparto. Nel primo tempo ha avuto sul destro l’occasione di portare in vantaggio il Pordenone, ma l’ha mancata. Insomma: sembrava il solito Magnaghi, volenteroso ma impreciso, e soprattutto a secco, dettaglio che per un attaccante non è il massimo. Invece il secondo tempo ha chiuso il cerchio. La punta non segnava proprio dalla partita d’andata, quando la sua rete aveva permesso di guadagnare almeno un punto sul lungomare di San Benedetto del Tronto. L’acuto del 2-0 infilato al Bottecchia è stato il classico segnale della liberazione. Alla solita buona prestazione, così, si è aggiunta la gioia per aver visto la rete gonfiarsi. L’esultanza rabbiosa ha detto tutto: Magnaghi è tornato ed è pronto a raccogliere sulle sue spalle il peso dell’attacco del Pordenone, altrimenti troppo leggero in vista dei playoff. Contro il Renate, alla ripresa dopo la sosta, dovrebbe essere ancora lui il numero 9 scelto da Fabio Rossitto per scardinare la difesa avversaria. E l’attaccante che prese un clamoroso palo a San Siro è più che ansioso di raccogliere la sfida. […]
Ore 19.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Dare vita a una bolgia neroverde, vincendo anche la tentazione di restare davanti alla televisione, scongiurando una preventiva eliminazione fra regionali. Pordenone Renate dovrà ottenere pure un buon risultato di affluenza fra due domeniche. I 3 punti, che servono come il pane per piazzarsi nei playoff, in attesa di conoscere l’evoluzione della classifica determinata fra 3 giorni dal turno in cui i neroverdi staranno a guardare, necessitano di un companatico numeroso, sostenitore, complice dell’ultimo scatto per il posizionamento nel prolungamento stagionale. È già attiva la prevendita (al Bar Libertà di viale Libertà 67 e al Caffè Nogaredo di via Sclavons 194 a Cordenons) per la gara di domenica 6 maggio alle 17.30, che deve fare i conti con il rischio di essere influenzata dalla diretta televisiva. Per questo il club del presidente Lovisa ha stabilito in 5 euro il costo del biglietto per la gradinata (e gli Under 20 pagheranno solo 2 euro). Un prezzaccio, motivato anche dal fatto che sarà proprio Pordenone Renate la gara trasmessa in diretta su Sportitalia Tv, in occasione dell’ultima giornata della stagione regolare. Quando verranno emessi tutti i verdetti definitivi del girone B di serie C 2017-18. La possibilità di seguirla sul piccolo schermo è un diversivo che, soprattutto, dovrebbe ridurre la presenza di tifosi ospiti. Come dire: non è certo prevedibile una coda di pullman in arrivo dalla Brianza. Contemporaneamente, alla squadra di Fabio Rossitto serve tutto il sostegno del proprio pubblico per avere una spinta in più verso il traguardo. […]
Ore 19.00 – (Messaggero Veneto) Federico Gerardi non ha partecipato neppure alla doppia seduta di ieri, voluta da Fabio Rossitto dopo una giornata di riposo. Il centravanti del Pordenone soffre ancora di problemi tendinei legati all’infortunio dello scorso ottobre, quando a Fermo si lussò la spalla e dovette rimanere ai box per tre mesi. L’attaccante ha lavorato a parte e, salvo sorprese, continuerà a farlo anche oggi e domani: l’obiettivo è averlo in gruppo lunedì, quando riprenderanno i lavori in vista della partita del 6 maggio col Renate. È un anno molto sfortunato per il numero 9, acquistato per non far rimpiangere Rachid Arma, passato alla Triestina. Una volta entrato in forma, con 5 gol in avvio di stagione, è arrivato l’infortunio che gli ha compromesso la stagione: da allora gli unici squilli sono legati alla doppietta siglata con la Reggiana il mese scorso. Adesso si punta ad avere il giocatore in forma per i play-off, in cui (sempre se raggiunti) serve il contributo da parte di tutta la rosa viste le gare ravvicinate. Per quanto riguarda la sfida col Renate si profila una conferma di Magnaghi al centro dell’attacco: una maglia da titolare comunque meritata per il centravanti, tornato al gol con la Samb dopo un girone intero. […]
Ore 18.30 – (Messaggero Veneto) Tornare ad allenare il Pordenone? «Mai dire mai», risponde. A Mauro Lovisa, di certo, non dispiacerebbe, considerata la stima che nutre nei suoi confronti dal 2009, anno del suo ingaggio. «Nel calcio può succedere di tutto, ma per ora mi limito a osservare da fuori i neroverdi, che a mio parere possono essere la mina vagante dei play-off». Anche per Giovanni Bosi, tecnico degli under 17 dell’Atalanta con cui ha vinto il girone B del campionato nazionale, la formazione di Fabio Rossitto ha le carte in regola per far saltare il banco nella post-season. Ne è convinto il trainer, rimasto attaccato ai ramarri, cui regala un pensiero da amico: «Il Pordenone, come l’Atalanta, può costruirsi i giocatori in casa. Ha tutti i mezzi per farlo». Bosi, lei conosce bene il settore giovanile del club cittadino. «Sì, quando allenavo la prima squadra notavo che c’era molta cura del vivaio. La conferma l’ho avuta anche dopo, una volta tornato per alcune iniziative. A mio parere cercare di creare il futuro all’interno della società è la soluzione, soprattutto in serie C. Possono esserci solamente benefici anche in chiave di mercato futuro. Ho visto che Bertoli, Lovisa e Meneghetti hanno debuttato tra i grandi: è un buon segnale». […] I ramarri lottano per entrare nei play-off: se staccano il pass, cosa possono fare? «La vittoria con la Samb li ha caricati. Se stanno bene possono andare lontano. Ho fiducia in Rossitto, che conosco da anni e che stimo. Può dare tanto soprattutto sotto il profilo agonistico, un aspetto che conta molto nella post-season». […]
Ore 18.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) […] Brice Desjardins, perché non avete depositato l’offerta all’asta? «Non avevamo tutti i requisiti richiesti dal bando. Problemi tecnici, come le tre annualità fiscali, io sono in Italia solo da due. Anche per questo abbiamo bisogno di un sostegno dell’impresa locale». Un appello ad eventuali soci vicentini, italiani? «Sì e spero venga accolto. Vogliamo essere accompagnati, su tanti livelli, culturale e territoriale. Non vogliamo affatto che il Vicenza perda la sua identità e anche per questo abbiamo bisogno di una base italiana». C’è l’effettiva volontà di acquisire il club? «Sì, ci stiamo lavorando da oltre un anno, abbiamo provato quattro volte a comprare il Vicenza: siamo ancora qui, ci proviamo ancora». […] La vostra potrebbe essere l’unica offerta per il club biancorosso, lo sa? «Non lo so e non mi interessa. Mi preoccupo solo del mio gruppo, che ha fatto un lavoro enorme in questi quattordici mesi, sviluppando progetti e idee, dai giocatori all’abbigliamento». Sa che la prossima asta potrebbe avvenire a campionato finito, con il Vicenza già salvo o in balia dei playout, a rischio retrocessione? «Sì, se entriamo nella società oggi siamo convinti di poter aiutare la squadra con le competenze che abbiamo, di portare qualcosa in più per finire il campionato. La speranza è poter salvare il Vicenza». E se non dovesse accadere? «Saremmo pronti comunque, che sia serie C o D». […]
Ore 17.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Tutto da rifare. La prima asta per l’acquisizione del Vicenza è andata deserta: non c’era alcuna busta con offerta depositata in cancelleria alla scadenza fissata dal giudice, le 12 di ieri. Nessuna sorpresa, nemmeno dell’ultimo minuto, per quanto vi fossero cordate di imprenditori che si erano dette interessate a rilevare il «Lane», con un paio di referenti ieri in tribunale, per il termine ultimo per la presentazione. Ci sarà, però, un «secondo match», e in tempi rapidi. Ad assicurarlo il giudice della sezione fallimentare Giuseppe Limitone: «Seguirà a breve una nuova pubblicazione del bando, forse già domani (oggi, ndr ) e la seconda asta verrà fissata entro due settimane». Il prezzo rimane un’incognita. La base d’asta potrebbe essere invariata, ferma a un milione 470 mila euro; oppure, visto l’esito di ieri, subire un ribasso: per legge fino ad un massimo del 25%, arrivando a un milione 102 mila euro. Una risposta ufficiale al momento non c’è: di certo saranno fatte tutte le valutazioni del caso dagli addetti ai lavori. La curiosità, però, potrebbe essere soddisfatta già oggi, appena sarà tutto nero su bianco, pubblicato sul sito del tribunale di Vicenza, com’è avvenuto il 13 aprile scorso, con le firme del giudice Limitone, del curatore fallimentare, Nerio De Bortoli, e del suo coadiutore, Gianvito Giannelli. Non è appunto escluso che rispetto alla prima versione del bando qualcosa possa essere modificato, a partire dal prezzo. C’è, tuttavia, anche chi è pronto a scommettere che tutti i possibili acquirenti, con l’incubo retrocessione che aleggia sul club di via Schio, rimarranno comunque alla finestra. Se il Vicenza non dovesse centrare l’obiettivo della salvezza, la cessione della società verrebbe annullata e il curatore, come da norme, restituirebbe all’aggiudicatario l’assegno versato come caparra. In caso di retrocessione in D, inoltre, non è previsto il debito sportivo (sono tali i debiti verso federazione, altre società, giocatori, procuratori: tutto ciò che è legato alla Figc). Il titolo sportivo tornerebbe in mano al sindaco, che lo affiderebbe al miglior progetto sportivo e a costo zero. […]
Ore 17.00 – Qui Appiani: termina l’allenamento.
Ore 16.30 – Qui Appiani: partitella finale.
Ore 16.00 – Qui Appiani: schemi in corso, mister Bisoli insiste con 4-3-3.
Ore 15.30 – Qui Appiani: a parte Pulzetti, Marcandella, Madonna e Contessa.
Ore 15.00 – Qui Appiani: Biancoscudati in campo per l’allenamento.
Ore 14.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Rispetto al vittorioso 3-1 di Novara presenterà più di qualche novità la formazione del Venezia. Contro un Palermo che nel girone di ritorno lontano dal Barbera ha conquistato soli 7 punti in 8 gare, gli arancioneroverdi inseguono l’ottava vittoria nelle ultime nove uscite a Sant’Elena. In difesa davanti ad Audero torna titolare l’ex Andelkovic al posto di Cernuto, al centro con Modolo e capitan Domizzi, a destra confermato Bruscagin per l’acciaccato Frey con Garofalo a sinistra per Del Grosso. In regìa ballottaggio Stulac-Bentivoglio con lo sloveno favorito, in campo dal 1′ Falzerano (tre assist a Novara) con Suciu favorito su Fabiano (nonché Firenze e l’ex Soligo) per non far rimpiangere l’infortunato Pinato (operato ieri al ginocchio destro con prognosi di un mese). In avanti Geijo non è al top, Marsura dopo la doppietta del Piola dovrebbe partire in coppia con Litteri per provare ad infilare la miglior difesa della B. […]
Ore 14.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Questa partitissima rappresenta il punto più alto del nostro percorso iniziato meno di tre anni fa tra i dilettanti della Serie D ne conferma l’importanza Marco Modolo . Abbiamo la possibilità di chiudere il discorso playoff, vincendo penso che al 99% saremmo dentro.Un’occasione da non farci sfuggire, vogliamo consolidare la nostra posizione per poi provare magari a migliorarla ancora, ma soprattutto per ricevere il 5 maggio il Foggia (nono a -6 e oggi primo escluso dagli spareggi per la A, ndr) con l’ansia di dover far risultato a tutti i costi». Il difensore arancioneroverde tiene nella massima considerazione il Palermo e lancia qualche simpatica frecciatina all’ex compagno Stefano Moreo. «Ho visto che su Instagram ha scritto andiamo a prenderci la Serie A, io glielo auguro però da un’altra parte, non a Venezia. Battute a parte, Stefano è un amico e un attaccante che qui fino a gennaio ha avuto un ruolo davvero importante, il fatto che nella sua nuova squadra fatichi a trovare spazio la dice lunga sull’organico che affronteremo stasera». Da baluardo della retroguardia Modolo (già tre gol all’attivo) non si dispiace per le assenze di Nestorovski e Coronado, senza per questo sentirsi sollevato. «Il Palermo è una grandissima squadra, all’inizio era strafavorito per la A e lo è anche ora per la seconda promozione. Ha sostituiti all’altezza, è pieno di nazionali, già oggi direbbe la sua nel massimo campionato. Di recente forse è un po’ in difficoltà in trasferta, spesso però si sono rialzati dopo un momento di difficoltà, quindi massima attenzione». […]
Ore 13.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Non ci sarà Maurizio Zamparini oggi allo stadio Penzo per Venezia-Palermo. Dopo le voci circolate nei giorni scorsi, che avevano ipotizzato la presenza del grande ex, ora presidente rosanero, ieri le possibilità di una sua presenza nell’anticipo di lusso della diciassettesima giornata di ritorno di Serie B in programma alle 19 erano in netta diminuzione. Anche se c’era comunque una richiesta di accredito da parte del Palermo, che gestirà direttamente le presenze dei propri dirigenti in laguna. Insomma, se Zamparini oggi probabilmente non sarà allo stadio, ci sarà sicuramente Joe Tacopina, che spera di vedere una grande partita e di assistere a una vittoria che potrebbe sparigliare tutte le carte in zona playoff. Perché non conta soltanto arrivarci, conta anche in quale posizione ci si arriva. «Questa squadra sta facendo qualcosa di incredibile – sottolinea Filippo Inzaghi – e ci giocheremo le nostre carte fino in fondo, anche se sappiamo benissimo la difficoltà di affrontare il Palermo. E’ un avversario fortissimo, con un grande allenatore come Tedino, che ha dodici nazionali e che può sostituire Coronado e Nestorovski molto facilmente». Ma non sarà neppure stavolta, almeno secondo i rumors della vigilia, il turno dell’ex Stefano Moreo, che torna per la prima volta da avversario nella squadra che lo ha lanciato nel calcio che conta e che, con la sua cessione, ha portato oltre un milione e centocinquantamila euro a bilancio nella sessione di gennaio. […]
Ore 13.30 – (La Nuova Venezia) […] «L’assenza di Nestorowski e Coronado, in aggiunta a Bellusci e Szyminski non ci può far stare allegri» dice Tedino, «però è anche vero che se dobbiamo arrivare in fondo, lo dobbiamo fare con questo gruppo e questo spirito. Dawidowicz? Viene via, anche perché siamo in pochi».Empoli in volo, Palermo in lotta con Parma e Frosinone per la promozione diretta in Serie A. «Noi non abbiamo mai fatto la corsa sugli altri, ma a cinque giornate dalla fine occorre guardare tutto, anche le virgole. Innanzitutto pensando alla nostra partita e quella di Sant’Elena è molto difficile perché ci presentiamo con qualche defezione, ma anche con la voglia e l’energia per cercare di vincere questa gara». Nuovo confronto tra due allenatori vincenti, un anno fa il Pordenone si arrese nei playoff solo al Parma in semifinale. «Inzaghi? Mi fa solo piacere parlare di lui. È un allenatore che è partito dalle giovanili, nonostante un nome e un cognome altisonante, questo gli fa onore. L’anno scorso ha vinto il campionato e gli vanno fatti i complimenti anche per il cammino del Venezia in questa stagione con una squadra comunque esperta e intelligente, organizzata, che sviluppa un certo tipo di calcio. Sicuramente si vede il risultato di un lavoro».Il viaggio in laguna può diventare uno spartiacque fondamentale per il futuro del Palermo. «Non siamo in grado di fare scalette perché il calcio è imprevedibile, il Palermo deve compiere il suo percorso cercando di essere intelligente e umile. Ci aspetta una bella battaglia al Penzo, una battagliache però ci potrebbe consentite di spiccare il volo. Vincere a Venezia significherebbe infatti mettere un bel mattoncino per il futuro».
Ore 13.10 – (La Nuova Venezia) Non sarà mai una partita come altre, in qualsiasi categoria si giocasse. Il Venezia incrocia nuovamente il Palermo al Penzo, quasi quattordici anni dopo la calata dei rosanero di Luca Toni. In laguna sono passati tre fallimenti, proprietà trentina, padovana, russa e americana, sul fronte opposto c’è sempre Maurizio Zamparini. E il tifoso del Venezia non dimentica l’estate del 2002. Questo è il passato, c’è una partita che però vale tanto, molto. Più per il Palermo, in lotta con Parma e Frosinone per la seconda promozione diretta, che per il Venezia, tranquillo e sereno in zona playoff. C’è voglia di consolidare quel quinto posto acciuffato con il blitz di Novara, di mettere alle strette il Foggia, rimasto unico avversario nella rincorsa alla post season impegnato domani a Cittadella. C’è un Venezia rullo compressore, nel girone di ritorno, al Penzo (7 vittorie in 8 gare), c’è un Palermo titubante in trasferta dopo la sosta invernale (7 punti in 8 partite). C’è un Venezia che sta correndo più forte del Palermo dalla ripresa (28 punti contro 24 in 16 incontri), dove le assenze di Frey e Pinato peseranno meno dei forfait di Bellusci, Szyminski, Morganella, Balogh, Coronado e Nestorovski nel Palermo. In prevendita sono stati venduti circa 2.200 biglietti (241 nel settore ospiti).Inzaghi preserva Frey per la trasferta di martedì a Vercelli, Pinato è stato operato ieri in artroscopia al menisco del ginocchio sinistro a Bologna, prognosi di 30 giorni. Venezia che cambia volto rispetto al blitz di Novara, si va verso la conferma di Marsura, tenendo anche conto delle condizioni non ottimali di Geijo, con Litteri titolare. Bruscagin occuperà la fascia destra e Garofalo la corsa di sinistra, in difesa si ricomporrà la “diga” Andelkovic-Modolo-Domizzi con Stulac candidato a riprendersi la bacchetta in cabina di regia e Suciu favorito su Fabiano nella sostituzione di Pinato. […]
Ore 12.40 – (Gazzettino) Paolo Bartolomei è fra coloro che hanno avuto problemi fisici, ma adesso sta bene. «Ho passato un mese di marzo tribolato -racconta il centrocampista nato a Lucca- per una botta al malleolo della caviglia. E’ successo in allenamento e mi sono portato dietro questo acciacco per parecchio tempo: mi allenavo, ma non riuscivo a forzare per il riaffiorare di un dolore nella zona colpita. Adesso sento ancora dopo la partita un po’ di fastidio al tendine che è vicino alla caviglia, ma sono in grado di allenarmi e giocare senza problemi». Abile e arruolato quindi per essere a disposizione per lo spareggio in chiave play off domani al Tombolato con il Foggia. «Ci restano cinque partite che vanno affrontate tutte come delle finali. La prossima è senza ombra di dubbio la più importante perchè la squadra pugliese è quella che ci segue in classifica nella corsa ai play off. Abbiamo quattro punti di vantaggio nei loro confronti e portarli a sette vorrebbe dire molto, anche per restare attaccati alle squadre che ci precedono. Con il Foggia è una partita troppo importante, non possiamo permetterci di sbagliare perchè ai play off ci teniamo». Non solo play off, ma sarà strategico conquistarli nella migliore posizione di classifica possibile. Riprende l’ex Reggiana: «C’è molto rammarico per l’esperienza dell’anno scorso, quando la sconfitta contro l’Entella nell’ultima giornata ci costò il quarto posto e nel successivo turno preliminare siamo stati eliminati dal Carpi. Quest’anno ce la metteremo tutta per fare meglio, siamo molto carichi, ma bisogna concentrarci su una partita alla volta per dare il massimo». […]
Ore 12.20 – (Mattino di Padova) È rientrato lui e ha ripreso a correre anche il Cittadella. Se gli si chiede se sia solo una coincidenza, Paolo Bartolomei si limita a sorridere, fatto sta che il centrocampista di Lucca è tornato a mettere muscoli e polmoni a disposizione di Venturato a Parma, dopo 4 giornate senza vedere il rettangolo verde, e i granata sono ripartiti, infilando poi il pareggio con il Palermo e la scorribanda di Salerno. «Marzo è stato un mese difficile per me», ammette il diretto interessato. «Ho avuto un problema al malleolo della caviglia sinistra, iniziato con una botta presa in allenamento. Avevo male di continuo, non riuscivo a correre e a forzare, appena provavo a farlo, sentivo dolore all’edema osseo che si era creato. Ora sono contento di aver recuperato, avverto ancora un po’ di fastidio al tendine dopo le partite, ma niente che non si possa sopportare». È rientrato in tempo per lo sprint decisivo. «Sabato vivremo la prima delle 5 finali che ci attendono. Quella con il Foggia è una sfida importantissima in vista del nostro obiettivo che, inutile nasconderlo, è uno solo: giocarci la Serie A. E, se sono tutte finali, quella con i pugliesi lo è più delle altre, perché si tratta di una gara da vincere per rimanere nelle zone alte della classifica». Ma un pensierino ad arrivare tra le prime 4 e saltare il primo turno dei playoff lo fate ancora? «Noi puntiamo a vincerle tutte e poi… chissà. Ci vedrete giocare con il sangue agli occhi, anche perché ripensiamo spesso a quanto accaduto l’anno scorso, quando abbiamo buttato via l’opportunità di avere davanti un calendario più agevole perdendo a Chiavari in casa dell’Entella. Non deve riaccadere». […]
Ore 12.00 – (Mattino di Padova) Pelagatti è tornato ad allenarsi in gruppo e sarà, quindi, a tutti gli effetti a disposizione di Venturato in vista del match di domani con il Foggia. Stamattina la rifinitura al Tombolato. Designato l’arbitro che dirigerà la sfida: è Daniele Martinelli della sezione di Roma 2. Sarà la sua 15ª presenza stagionale in B, la seconda con i granata, che ha già diretto nello sfortunato incontro dell’andata, perso 0-1, con l’Entella. Intanto, sono già oltre 700 i biglietti staccati per il settore ospiti, ma se il totale sarà quello già registrato anche in altre recenti trasferte nel Nord Italia, come a Novara e a Cremona, si arriverà almeno a 1.500 tagliandi venduti ai sostenitori rossoneri.
Ore 11.30 – (Gazzettino) Sin dai primi giorni di ritiro si vedeva che c’erano i presupposti per disputare un campionato importante. La partita decisiva? La vittoria con il Bassano perché venivamo da una brutta sconfitta con il Teramo e affrontavamo una squadra in forma. Vincendo abbiamo ripristinato nel gruppo tutte le certezze che avevamo perso con il Teramo». A chi dedica questo trionfo? «A tutti coloro che hanno voluto bene e che hanno aiutato questo gruppo di lavoro a vincere questo campionato che resterà nella storia di questa società super gloriosa e ambita». Ora attende la firma sul prolungamento del suo contratto. «Mi auguro che arrivi la prossima settimana, una volta passati un po’ i festeggiamenti. Ci siamo già parlati con la proprietà un paio di mesi fa, e in linea di massima siamo d’accordo. Non dovrebbero esserci problemi».
Ore 11.20 – (Gazzettino) […] «Quando vinci – spiega Giorgio Zamuner – non te ne rendi conto nell’immediato, deve passare un po’ di tempo, soprattutto in una piazza importante come Padova. Da giocatore ho avuto la fortuna di vincere il campionato a Ferrara e a Reggio Emilia, e ti rendi conto piano piano di quello che hai fatto, e che rimani nella storia di una società gloriosa. E’ naturale che ci sia comunque un mix di emozione, felicità e orgoglio». […] Ha ricevuto messaggi che le hanno fatto particolarmente piacere? «Tanti, ma non ce ne è uno più di altri. Sono una persona che va d’accordo con tutti, e i messaggi ricevuti da direttori più o meno importanti hanno per me tutti lo stesso valore». […] Quanto ci credeva a inizio stagione? «Ero convinto di avere costruito una formazione forte e di avere preso un allenatore carismatico e abituato a vincere.
Ore 11.10 – (Gazzettino) Ci siamo detti che non eravamo là perché si sarebbe potuto festeggiare, ma perché gli emiliani potevano vincere e dunque c’era da stare calmi e concentrati pensando allo scontro diretto in casa loro che sarebbe diventato cruciale». Quando ha ritenuto fosse l’anno buono? «In maniera precisa mai perché ritenevo si dovesse arrivare fino in fondo; a posteriori, sono state le partite a Bassano e con il Pordenone, avversarie in gran forma, a dare un segnale grosso». E qui arriva una delle chiavi di lettura più significative del successo biancoscudato: «Possiamo avere alternato bel gioco a momenti meno brillanti, ma mai ci è mancata la consapevolezza derivata dal fatto di non avere mai sbagliato le grandi partite, anche nel momento in cui poteva esserci maggiore tensione, e penso alla sfida di ritorno con il Renate in cui venivamo dalla sconfitta a Gubbio. Questa è stata la nostra arma perché quando vinci tutti gli scontri diretti dai anche un segnale alle altre squadre. E comunque continua – quando ci siamo messi testa non ci siamo più fermati per cui anche qualche pareggio in casa poteva essere accettato, anche se da fuori si percepiva un po’ di ansia». […]
Ore 11.00 – (Gazzettino) La promozione in serie B del Padova è diventata una piacevole realtà da quattro giorni, ma chi ha già vissuto simili soddisfazioni sa bene che la gioia legata a un risultato del genere è un qualcosa da gustare un po’ alla volta. Giacomo Bindi all’ombra del Santo ha appena festeggiato il suo terzo salto nel campionato cadetto e dunque è un esperto in materia. «Al momento conferma il portiere – non ci si rende ancora conto di quello che si è fatto e inizi a capirlo solo quando poi vai in ritiro perché ti metti a pensare alla stagione precedente, rivedi le foto e i ricordi riaffiorano. Ora sei inondato da tante sensazioni, la vivi di getto, c’è l’ebbrezza per la vittoria e prevale la voglia di condividerla con la gente, la società e la città in un grande abbraccio che fa capire quanto è bella». Il flash di questi giorni rimasto nella mente dell’estremo senese la dice lunga sull’importanza che ha rivestito il gruppo in questa affermazione: «Una bella immagine a cui penso è il momento che ha preceduto il posticipo di lunedì della Reggiana in cui ci siamo ritrovati tutti prima che iniziasse la partita fuori dal centro Geremia, anticipando il rientro a Padova.
Ore 10.50 – (Gazzettino) Al riguardo il suo agente Pastorello ha già avuto un contatto con Zamuner. Come con il diggì ha avuto un contatto anche Bastianelli, agente di Beccaro, anche lui cresciuto nelle giovanili biancoscudate e attualmente punto di forza del Mestre. Intanto, hanno sicuramente il contratto per la prossima stagione Bindi, Madonna, Salviato, Cappelletti, Russo, Contessa, Mazzocco, Serena, Pulzetti, Belingheri, Mandorlini, Sarno, Candido, Marcandella, Cisco e Guidone. A proposito di quest’ultimo con la promozione in serie B il suo contratto si è allungato automaticamente fino a giugno 2020. Sotto contratto, e attualmente in prestito ad altri club, ci sono Favero (Mestre), Chinellato (Alessandria) e De Cenco (Pistoiese).
Ore 10.40 – (Gazzettino) Tanto per cominciare comunque la sensazione è che il gruppo che ha centrato il salto in B non sarà smantellato, fermo restando che per qualche giovane attualmente in organico sarà da sondare le intenzioni dei club proprietari del cartellino: è il caso di Ravanelli e Gliozzi con il Sassuolo e di Capello (bomber della squadra con dodici sigilli) con il Cagliari. Scontato immaginare che il club biancoscudato voglia puntare ancora su di loro anche nella categoria superiore, sperando nel via libera di emiliani e sardi. Giovani a parte, per affrontare il campionato di B ci vorrà comunque l’inserimento di giocatori di categoria: almeno cinque-sei elementi che possano essere considerati titolari. Un nome da non scartare, anche perché in scadenza a fine stagione con il Brescia, è il ritorno alla base di Gastaldello che vorrebbe terminare la carriera nella squadra che lo ha lanciato, tanto più che potrebbe figurare come giocatore bandiera.
Ore 10.30 – (Gazzettino) Ritiro che porta bene, non si cambia. La società biancoscudata ha già deciso che la preparazione estiva in vista del prossimo campionato di serie B sarà effettuata per il secondo anno consecutivo nella località trentina di Masen di Giovo, tanto che la struttura è stata bloccata con data di arrivo compresa tra sabato 14 e lunedì 16 luglio. Del resto è l’ambiente ideale per potere lavorare al meglio, considerato che l’albergo è in una posizione isolata rispetto al paese e soprattutto è adiacente alla struttura sportiva composta da due campi da calcio (uno in sintetico) e dalla palestra, per cui non necessita di spostamenti con i pullmini. Considerato che prima della partenza la squadra dovrebbe ritrovarsi per effettuare test atletici e visite mediche, è logico supporre che la nuova stagione scatterà per i biancoscudati tra il 10 e il 12 luglio. […] L’ultimo impegno ufficiale infatti è fissato per sabato 26 maggio, ultima delle tre tappe (12 e 19 maggio le altre due) della sfida valida per la Supercoppa di serie C che vedrà Pulzetti e compagni impegnati con le altre due formazioni vincitrici dei rispettivi campionati. Tra l’altro sabato 26 maggio il Padova ha già chiesto alla Lega di giocare in trasferta, dato che lo stadio Euganeo non sarà agibile dovendo ospitare il 6 giugno il concerto di Vasco Rossi.
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) E Bisoli? Le sue parole sul volersi sedere ad un tavolo per parlare di obiettivi con la proprietà hanno messo in allarme qualcuno. «La sua dichiarazione è in funzione del fatto che, vincendo con due settimane d’anticipo, si può programmare per tempo il futuro. Sta bene qui e credo proprio voglia restare». Che Padova ha in mente per la Serie B? «Credo non serva smantellare il gruppo e prima di tutto ci sono da definire le situazioni dei vari Capello, Ravanelli e Gliozzi, giovani arrivati in prestito e che possono far bene anche il prossimo anno. Poi andranno presi 5 o 6 giocatori di categoria, ma la cosa a cui tengo di più sarà quella di individuare i giovani giusti. Poi tutto dipenderà dagli investimenti che vorrà fare la proprietà». Quanto peso avrà la sinergia con il Lens? «Andremo lì il 10 maggio per l’ultima partita di campionato, l’idea è quella di vedere se ci sono i presupposti per qualche scambio di giocatori». La Serie A concluderà il “mercato” il 18 agosto, si augura che si adegui anche la B? «Assolutamente sì. Sono sempre stato favorevole ad un “mercato” chiuso in anticipo».
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Adesso c’è quel mix di soddisfazione e orgoglio, ma forse solo tra un po’ capirò veramente che abbiamo scritto la storia di una società gloriosa». Come ha festeggiato privatamente la notte di lunedì? Bonetto si è fumato un sigaro in terrazza, lei è tornato a Ferrara o è rimasto a Padova? «Sono tornato a casa a Ferrara, mi sono fumato una bella sigaretta in macchina in viaggio, ascoltando la radio, alzando il volume e cantando le canzoni che mi piacciono». Il messaggio di congratulazioni che più le ha fatto piacere? «Ne ho ricevuto tanti dai personaggi del mondo del calcio. È logico che in questi momenti pensi alla famiglia, anche perché le tensioni che non si riesce a scaricare al campo si portano a casa e l’ultimo mese l’ha un po’ pagato anche mia moglie Federica. Mio figlio più piccolo, Filippo di 5 anni (il grande, Roberto ne ha 11, ndr), lunedì mi ha mandato un messaggio vocale urlando: “Padova in Serie A”. L’ho corretto, ma mi ha risposto subito: “L’anno prossimo andiamo in A”». […] Lei sta già programmando il futuro, ma prima deve firmare il rinnovo… «L’accordo a grandi linee c’è già da due mesi, credo che la prossima settimana metteremo tutto nero su bianco, non ci sono problemi».
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Ha mantenuto la promessa, e possiamo assicurare che farglielo fare sia stata un’impresa pari a quella della promozione. Giorgio Zamuner ha pagato il suo pegno alla vittoria del campionato e ieri mattina, al barbiere di fiducia della città natale di Sandonà di Piave, si è tagliato la folta chioma di capelli. Non esageratamente, ma quanto basta per fargli assicurare che «era da 15 anni che non me li accorciavo così tanto, da quando ero ancora calciatore». Sorride il direttore generale, che tre anni e mezzo dopo aver cominciato la sua carriera dietro la scrivania può festeggiare il suo primo successo: «Era il lavoro che volevo sempre fare, poi, dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, circostanze e imprevisti mi hanno portato a ricoprire il ruolo di procuratore. Mestiere che ho fatto con grande entusiasmo, ma dopo qualche anno ho provato a coronare l’obiettivo che mi ero prefissato quando avevo smesso di giocare». Che sapore ha questo primo trionfo da dirigente? «Quando vinci, non te ne rendi conto nell’immediato. Deve passare un po’ di tempo, soprattutto in una piazza importante come quella biancoscudata.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Il tecnico ha spronato i suoi anche nella seduta di ieri all’Appiani, dove non hanno lavorato con il gruppo, oltre a Madonna e Gliozzi, anche gli acciaccati Trevisan (anch’egli ha pagato pegno e si è tagliato i capelli corti), Pulzetti, Contessa e Marcandella. Tutt’e quattro difficilmente recupereranno per domenica. Dopo le ultime due partite di campionato, il Padova affronterà la Supercoppa di Serie C contro le vincenti degli altri due gironi. Il calendario prevede tre sfide le ultime tre domeniche di maggio. La società ha fatto richiesta di non giocare in casa l’ultima gara del 27, per permettere di preparare lo stadio in vista del concerto di Vasco Rossi. Così è probabile che il Padova esordisca in casa domenica 13 e giochi la sua gara in trasferta o il 20 (in caso di sconfitta o pareggio all’esordio) o il 27 (in caso di vittoria). […]
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) La vittoria del campionato non ha esaurito l’entusiasmo dello “zoccolo duro” dei supporter biancoscudati in una stagione per certi versi anomala dal punto di vista del tifo. La sfida di Reggio Emilia si conferma molto sentita e così dovrebbero essere almeno 500 i padovani che domenica prossima prenderanno posto nel settore ospiti del “Mapei Stadium-Città del Tricolore”. Quattro i pullman al momento già riempiti, uno della Tribuna Fattori, uno del club Alta Padovana e due dell’Aicb. Staccati sinora 384 biglietti, la prevendita durerà sino a domani sera sul circuito Listicket. Si giocherà alle 14.30, un orario in cui il Padova è sceso in campo poche volte e sopratutto che non ha portato fortuna, come ha sottolineato ieri pomeriggio mister Bisoli in campo ai suoi ragazzi: «Forza, ricordiamoci che non abbiamo ancora vinto alle 14.30 quest’anno».
Ore 09.20 – (Corriere del Veneto) Uomini di calcio come lui sono una manna dal cielo per questa città. E anche l’allenatore è stato bravo. Per mia linea personale, sono sempre stato un “conservativo”. Una volta che trovo la squadra giusta, tendo a portarla avanti, ma la scelta spetta a Bonetto». Bonetto dice di avere in mente un progetto per rifare l’Euganeo. E sa bene che non si potrà fare un centro commerciale in quell’area per recuperare l’investimento… «Ci sono anche altre opzioni legate alla medicina dello sport, all’aspetto ludico sociale. Se lui con il suo socio Oughourlian riescono a far quadrare i conti, non è che ci sia il 90% di possibilità che l’amministrazione comunale li aiuti…. C’è il 100%! Noi faremo la nostra parte, anche se gli stadi ormai li costruiscono tutti i privati». […] Il 6 maggio restituirà lo scudo societario al calcio Padova… «Torno apposta per fare festa e per ridare lo scudo al club. E ho anche in ballo una sorpresina. Quale? Non vi dico nulla, solo che sarà legata al passato e alla Serie A…».
Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) […] Sindaco, il Calcio Padova è tornato in Serie B. E’ contento? «Non potete immaginare quanto. Con mia moglie abbiamo guardato gli ultimi cinque minuti di Albinoleffe-Reggiana. E ogni volta che c’era un’azione pericolosa della Reggiana, sobbalzavo dalla sedia. Poi, quando è arrivato il fischio finale, ho esultato come quando ero presidente». […] Lei è stato presidente. Che consigli si sente di dare a Bonetto per la Serie B? «Non vedo difficoltà, anzi vedo una strada in discesa. La cosa fondamentale era liberarsi della Serie C, chi fa questo mestiere sa che quella categoria è una sciagura, finanziaria e tecnica. Tanti grandi club ci sono rimasti invischiati per tantissimo tempo prima di risalire. Roberto è riuscito a riportare la squadra in quatto anni in B, ha fatto qualcosa di eccezionale. E secondo me non è finita qui». Se fosse il presidente del Padova confermerebbe Zamuner e Bisoli? «Il direttore ha fatto un lavoro eccezionale, gli ho fatto i complimenti personalmente.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) La settimana prossima il presidente Roberto Bonetto, il vicepresidente Edoardo Bonetto e il direttore generale Giorgio Zamuner incontreranno Pierpaolo Bisoli per discutere la situazione dell’allenatore di Porretta Terme. Legato, sì, da un contratto fino al 30 giugno 2019 al Padova, ma che ha lanciato messaggi piuttosto chiari sulla sua volontà di prolungare il contratto, con aumento di stipendio. Dietro le quinte, in agguato c’è il Brescia di Massimo Cellino. Per ora la situazione è aperta a qualsiasi soluzione. Bisoli vuole garanzie economiche, oltre che tecniche, sulla squadra che affronterà il prossimo campionato di B. Difficilmente la società gli aumenterà il compenso, per cui nessuna soluzione può essere esclusa a priori. Le parti potrebbero trovare un punto d’incontro, oppure anche separarsi. […]