«Potrebbe essere il giorno più bello della mia vita, lo aspetto da quattro anni». Occhi lucidi e sonno che se ne va.
[…]Edoardo Bonetto non si sbilancia, ma sulla promozione in Serie B del suo Padova ha lavorato per mesi in silenzio assieme a papà Roberto, presidente del club biancoscudato.
[…]«In queste settimane è stato un susseguirsi di emozioni di ogni tipo, positive e negative. Abbiamo giocato la miglior partita della nostra gestione con il Pordenone, poi ci siamo fermati a Trieste e abbiamo pareggiato con l’Albinoleffe. I campionati si vincono anche con i pari, nessuno a inizio anno pretendeva di dominare il campionato. Ma noi siamo in testa al girone B della Serie C da fine ottobre. Ora manca l’ultimo sforzo e domenica contro la Fermana per me sarà una partita speciale». Sembra quasi un segnale del destino, per chi aveva vissuto il suo momento più bello da calciatore proprio con la maglia della Fermana, con lo spareggio playout vinto contro il Taranto e con la convocazione nella Rappresentativa Under 20 della Serie C di allora. «Quello è stato un giorno fantastico, che non dimenticherò mai. E con me c’era un certo Trevor Trevisan – sorride Bonetto – ma lui si vedeva che era bravo e che avrebbe fatto strada, mentre io ero scarso (ride, Ndr ). Domenica lui magari sarà in campo, io sarò in tribuna a soffrire, spero per l’ultima volta. Stavolta dipende tutto da noi, se vinciamo non dovremo neanche sentire cosa fanno le avversarie, non sarà necessario. E sarebbe bello chiudere con un successo, ce lo meriteremmo dopo tutto quello che abbiamo fatto quest’anno».
[…](Fonte: Corriere del Veneto, Dimitri Canello. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)