Ore 20.00 – (Il Piccolo) A tre giornate dalla fine, tutto è ancora possibile. La Triestina, se non fa estrema attenzione, potrebbe anche uscire dalla zona play-off, ma allo stesso tempo è addirittura ancora in corsa per la quarta posizione. Più realisticamente, c’è soprattutto un obiettivo che la società si pone in questo momento, raggiungibilissimo vista la situazione, ed è quello di scalare almeno una posizione. Arrivare settimi, infatti (come del resto quinti o sesti, cambierebbe solamente l’avversario), permetterebbe di giocare il primo turno di play-off al Rocco e con due risultati su tre a disposizione.Certo, quinto o quarto posto lo permetterebbero sicuramente anche per il secondo turno, ma un passo alla volta. Ebbene l’obiettivo, come detto, è quasi a portata di mano, perché è vero che attualmente la posizione agognata dista 4 punti, ma è anche vero che ben tre delle quattro squadre a cui la Triestina dà la caccia, hanno giocato una partita in più e pertanto riposeranno in uno dei tre turni finali. Altro aspetto da non sottovalutare, il Mestre rischia 1 o 2 punti di penalizzazione per un ritardo nel versamento delle ritenute Irpef relative a gennaio-febbraio 2018. E proprio Mestre e Feralpi sono le due squadre sulle quali l’Unione deve cercare di puntare per scalare qualche posizione.È ovvio, prima di passare a cosa devono fare gli alabardati, che ai fini della griglia sarà importante lo scontro diretto Sudtirol-Feralpi di domenica prossima, con l’Unione che dovrà fare il tifo per gli altoatesini (del resto gli unici ad avere lo stesso numero di partite della Triestina e pertanto destinati a rimanere davanti). Se la Triestina infatti batterà il Fano e la Feralpi non vincerà a Bolzano, la squadra di Princivalli andrà poi a Salò alla penultima giornata a giocarsi il sorpasso, conscia però di avere poi un’altra cartuccia a disposizione nell’ultimo turno con la Sambendettese, mentre la Feralpi nella giornata finale riposerà. […]
Ore 19.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) […] E’ il direttore sportivo del Mestre Enrico Busolin a fare il punto su quella che, fino ad oggi, è stata una stagione andata oltre ogni più rosea previsione. «Se dobbiamo tirare le somme, non possiamo che essere pienamente soddisfatti di quanto abbiamo raccolto in questa stagione. Abbiamo creduto in questo gruppo di ragazzi, siamo cresciuti di settimana in settimana con l’esperienza e fino a domenica scorsa eravamo anche il miglior attacco del girone. Sono davvero tanti segnali positivi per una squadra che debutta tra i professionisti». Proprio per questo, la sconfitta maturata domenica non può far cambiare l’opinione sul campionato degli arancioneri. «È un ko che ci può stare, perché arrivavamo da tre partite in otto giorni dove è stato effettuato un turnover importante, che ha portato a Fano a schierare cinque giovani in campo dal 1′. E sono convinto fosse il momento giusto, perché ovviamente dobbiamo cominciare a buttare l’occhio alla stagione che verrà vedendo all’opera alcuni ragazzi che hanno giocato meno. Non manca molto al giorno in cui inizieranno gli incontri con i giocatori per capire chi resterà e chi se ne andrà – ad oggi, l’unico a cui non scade il contratto a giugno è Daniel Stensson – perchè molti hanno fatto particolarmente bene quest’anno e stanno ricevendo richieste. Sicuramente partiamo da una certezza, ovvero dal fatto che tutti hanno dimostrato di meritare appieno la categoria». E prima di arrivare al tavolo della trattativa, c’è da chiudere al meglio questa stagione. «Siamo ad un passo dai playoff, che come si sa hanno un’evoluzione complicata e sono davvero difficili da prevedere. Spero che il Mestre riesca a passare i primi due turni, trovandosi così ad affrontare le squadre degli altri gironi per poter avere un confronto anche con le realtà di questa serie C, in quella che sarebbe una ulteriore, enorme soddisfazione». […]
Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «I risultati che abbiamo ottenuto in questa stagione – ha ammesso con grande onestà il capitano Mirko Stefani – sono stati un po’ deludenti. Le aspettative di tutti, noi compresi, erano decisamente più alte, dopo le due semifinali playoff consecutive». […] «La stagione è ancora aperta, nel bene e nel male (intendendo la conquista della post season o l’esclusione dalla stessa, ndr). I playoff, come sempre, saranno un nuovo campionato. Noi faremo di tutto per farvi parte e per giocarli con un po’ di spensieratezza». Per non chiudere tutto il 6 maggio bisognerà fare il pieno con Sambenedettese e Renate al Bottecchia, oppure sperare nelle disgrazie altrui. Stefani non fa appelli, ma lascia capire quanto importante sia stata in passato la carica che dai gradoni investiva il rettangolo del Bottecchia. «Tanto di cappello – ha detto sempre a Sportitalia – al pubblico del Menti: erano in 8 mila a sostenere il Vicenza, ultimo in classifica». […]
Ore 18.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) La prima considerazione vale più di qualsiasi altra: nel girone di ritorno nessuno ha fatto meglio del Bassano. Capolista virtuale della seconda parte del campionato, da quando Giovanni Colella è in panchina, ha viaggiato a ritmi forsennati, confermandosi pure a Reggio Emilia, dove solo il gol mancato ha impedito di festeggiare il successo. E il Bassano, in queste ultime tre giornate, sembra voler tentare di scalare almeno un’altra posizione in classifica rispetto al quarto posto attualmente occupato. «Il punto di Reggio Emilia ci soddisfa a metà — spiega il centrocampista Stefano Botta — potevamo ottenere il bottino pieno, ma contro la Reggiana che è un’ottima squadra è comunque un buon punto. Visti gli altri risultati è comunque un punto che muove la classifica, noi come sempre abbiamo proposto il nostro gioco votato all’attacco, abbiamo avuto tante occasioni ma non siamo stati bravi a sfruttarle. Riusciamo comunque a mantenere un piccolo vantaggio sulle inseguitrici in vista delle ultime gare». […]
Ore 18.00 – (Messaggero Veneto) “Con sei punti siamo ai playoff”. Secondo Matteo Lovisa, uomo-mercato del Pordenone e figlio del presidente Mauro, bisogna vincere le ultime due partite con Samb e Renate per approdare alla post-season: è questo il suo pensiero espresso a Tuttoc.com. «Sappiamo che, sulla carta, la nostra qualificazione non dipende solamente da noi visto che dobbiamo riposare ancora una volta – afferma -, ma sono convinto che, se faremo due vittorie nelle gare che ci restano, entreremo nei playoff, anche perché l’ultima sarà uno scontro diretto col Renate». Domenica la sfida coi marchigiani: «Sarà durissima – riconosce Lovisa -. Noi abbiamo esaurito i bonus e non possiamo più sbagliare. Inoltre i marchigiani hanno un allenatore che stimo tantissimo come Capuano: vedendo la media punti, ha dato una grande svolta, da subentrato, ai rossoblù: erano a metà classifica, ora sono lì in alto». […]
Ore 17.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) L’attesa e l’attenzione, come è logico, sono rivolte all’asta del 27 aprile, quando si capirà chi avrà presentato la propria offerta per acquisire la società e risollevarla in breve, si spera, in un ambito più consono al blasone e alla storia del Vicenza. I rumors non mancano: si va da un gruppo legato al club basco del Deportivo Alaves di Vitoria (pista di una certa concretezza, per altro, anche se ancora racchiusa da uno strettissimo riserbo) a una cordata torinese fino a un paio di cordate «autoctone». Ancora pochi giorni e poi sarà tutto più chiaro e, magari, definitivo. Perché, come detto più volte, il tutto è legato alla salvezza della squadra sul campo: in caso di retrocessione in serie D ci si troverebbe a ripartire da capo. Tre le giornate al termine del campionato, con un calendario che metterà di fronte al Vicenza due avversari, Ravenna ed Albinoleffe, in lotta per raggiungere i playoff, e il Bassano che punta ai posti alle spalle del Padova capolista. Un trittico di gare che sulla carta potrebbe non essere particolarmente difficile, se a fare la differenza saranno le motivazioni, visto che Ravenna ed Albinoleffe, che il Vicenza incontrerà in trasferta, potrebbero non mettere in campo la forza della disperazione che accompagna chi lotta per la sopravvivenza. Stessa considerazione potrebbe valere per il Bassano, che arriverà al Menti alla penultima di campionato già sicuro dell’obiettivo. Fare tabelle è scontato, e valutando il calendario delle dirette concorrenti si può ipotizzare che per centrare la permanenza in serie C, senza passare per i play out, il Vicenza deve ottenere 7 punti. Obiettivo non facile ma nemmeno impossibile. […]
Ore 17.00 – Qui Guizza: termina l’allenamento.
Ore 16.40 – Qui Guizza: partitella finale.
Ore 16.20 – Qui Guizza: schemi a profusione sotto le indicazioni di mister Bisoli.
Ore 16.00 – Qui Guizza: prove tecniche di 4-3-1-2.
Ore 15.40 – Qui Guizza: lavoro in palestra per Contessa, Pulzetti e Gliozzi.
Ore 15.20 – Qui Guizza: lavoro atletico.
Ore 15.00 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.
Ore 14.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Bravi Audero e Vicario, tra i pali il Venezia può stare tranquillo al presente e per il futuro». A promuovere i due giovani numeri uno arancioneroverdi è Beppe Aprea, ex portiere lagunare tra i più amati dai tifosi, oggi appassionato allenatore di ragazzi con la passione per tuffi e guantoni. «Non mi stupisce che il Venezia stia facendo bene, inseguendo i playoff da neopromosso in Serie B la voce del 41enne napoletano trapiantato a Mestre . Immaginavo non avrebbe faticato a salvarsi, a gennaio si è rinforzato nel modo giusto inserendo Litteri in attacco. Era esattamente la pedina che mancava nel girone di andata, un finalizzatore. Senza, sia chiaro, voler sminuire gli altri, punte con altre caratteristiche. A me piace molto Geijo, fa reparto da solo». Naturale con Aprea spostare l’attenzione sui suoi eredi, affidati al suo ex compagno Massimo Lotti. Ma prima dell’analisi una premessa: «Quello del portiere non è un ruolo come gli altri e non va confuso. È giusto che Vicario abbia giocato quando Audero era in nazionale, però una gerarchia ci vuole, soprattutto se vai ai playoff, altrimenti si rischia di togliergli certezze». […]
Ore 14.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Il Venezia riprende a correre dopo aver incamerato due punti in quattro partite: la vittoria sulla Virtus Entella rilancia le quotazioni dei lagunari che comunque non hanno mai abbandonato la zona-playoff e si confermano in settima posizione. Partita giocata con attenzione e con carattere, gestita bene ma senza acuti particolari, con una prima fase non esaltante alla quale è seguita una crescita di ritmo e concretezza che ha trovato il culmine nella ripresa quando il team di Inzaghi ha chiuso il match con la seconda rete. Il Venezia si presenta al via con lo schieramento abituale con Pinato a lavorare sulla sinistra del centrocampo e Geijo nuovamente a far coppia con Litteri. Tra i pali Audero con davanti il trio formato da Andelkovic, Modolo e Domizzi. Fasce affidate a Frey (che dopo poco più di mezz’ora deve lasciare per un guaio muscolare) e Garofalo. Sulla mediana regia affidata a Stulac. Avvio senza ritmi elevati ma con la Virtus per niente intimorita della solidità dei lagunari. Il continuo movimento della formazione ligure mette in difficoltà le retrovie veneziane. […]
Ore 13.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Un gol e un assist, il Venezia trova Geijo in giornata di grazia, batte l’Entella e si rilancia di prepotenza nei playoff staccando chi rincorre i posti per la serie A. «Noi ci crediamo» intonano i ragazzi della Sud e il sogno a tinte arancioneroverdi continua. C’è anche il tempo per ricordarlo a chi non avesse guardato la classifica: «Serie A serie A». Poco importa se non è la partita migliore del lagunari, la parola d’ordine era vincere e la vittoria è arrivata dopo un’astinenza che durava dalla gara con il Cittadella che aveva portato il presidente Tacopina a parlare d serie A diretta. Troppo forse per il Venezia, che però anche ieri sera ha dimostrato di stare bene di trovarsi a proprio agio tra le prime otto. Pippo Inzaghi deve guardare al calendario perché la serie B chiama agli straordinari con tre partite in una settimana. Sabato c’è il Novara, in trasferta prima dello scontro (quasi) diretto al Penzo con il Palermo, ma schiera lo stesso la formazione tipo preferendo ancora una volta Stulac a Bentivoglio. […]
Ore 13.20 – (La Nuova Venezia) Il Venezia riprende a correre e al Penzo ritrova i tre punti battendo l’Entella. Un successo per 2-0 ottenuto faticando a prendere le misure a una squadra che ha riposto le uniche speranze di gioco nel contropiede. La partita inizia al piccolo trotto con il Venezia che prova a imbastire qualche azione, ma l’imprecisione e la fretta portano regolarmente a un nulla di fatto e gli attaccanti in fuorigioco. I liguri dalla loro se ne restano chiusi e non pungono. Ne derivano 27′ pressoché di nulla, con una partita a tratti soporifera e qualche “sveglia!” che parte perfino dalla tribuna all’indirizzo dei giocatori in campo. Non si può infatti dire che le conclusioni di Domizzi e La Mantia – nei primi minuti – siano state apprezzabili. E’ chiaro che all’Entella il pareggio va più che bene, così come il fatto che solo un gol del Venezia può svegliare gli animi. Gol che per fortuna arriva grazie a una invenzione di Domizzi, che poco prima della metà campo lancia sulla sinistra Geijo: doppio controllo tra Ceccarelli e Cremonesi, e tocco di punta cadendo all’indietro, quel tanto che basta per infilare il pallone tra palo e Iacobucci. Al Penzo si respira gioia e sollievo, temendo una serata da sbadigli. […] La squadra di Aglietti è poca cosa e il 2-0 è nell’aria, perché i liguri dietro si fanno sempre pescare impreparati. Lo capisce Geijo che vede l’inserimento di Falzerano e Litteri. Il primo raccoglie l’invito, entra in area e aggira il portiere insaccando il raddoppio. Tra un petardo e l’altro lanciato dalla Curva Sud, Inzaghi e la sua panchina trovano il tempo per rispondere ad alcuni spettatori della tribuna alle loro spalle. Neppure con la vittoria in tasca il nervosismo si placa e un “vaffa” non si nega a nessuno… […]
Ore 12.50 – (Mattino di Padova) Semifinale di Coppa Italia di Serie D, atto primo. Con la sfida di oggi pomeriggio con il Crema (arbitro Costanza di Agrigento), il Campodarsego inizia la volata decisiva su due fronti, con i professionisti da una parte e il trofeo di categoria dall’altra nel mirino. Si riparte così dal match dello stadio “Giuseppe Voltini” di Crema, dove i “Gabbiani”, alle ore 15, affrontano una compagine imbottita di giocatori di esperienza e qualità, nonostante il decimo posto nel girone B. Il “Campo”, però, dopo la vittoria nel derby con l’Este ha ritrovato solidità e consapevolezza, fondamentali per imbastire la rincorsa alla capolista Virtus Vecomp (ancora a + 2) e per onorare la fase finale della Coppa. «Domenica scorsa i ragazzi hanno dimostrato di aver messo da parte il fioretto, preferendogli la spada», afferma il tecnico dei biancorossi Gianfranco Fonti. «Contro l’Este non solo non abbiamo preso gol, ma abbiamo anche colpito nei momenti giusti». Oggi, però, Aliù e colleghi troveranno una squadra altrettanto insidiosa: «Il Crema vanta giocatori come Porcino, che ho avuto il piacere di allenare al San Paolo Padova, l’ex Lazio Stankevicius, Erpen, Behirov e Pagano. Forse ha ottenuto risultati inferiori alle aspettative, ma i valori sono indiscutibili, tant’è vero che sabato scorso è arrivata la bella vittoria sulla Pergolettese».Con il “vantaggio” del match di andata in trasferta, il Campodarsego potrebbe pure permettersi qualche piccolo calcolo. «L’obiettivo è fare gol per avere un po’ di margine nella partita di ritorno, che giocheremo davanti al nostro pubblico», prosegue Fonti. «Un pareggio potrebbe bastare, ma vogliamo comunque affrontare l’impegno con l’atteggiamento opportuno: un eventuale risultato positivo potrebbe darci uno stimolo in più in vista della partita con il Tamai di domenica prossima». […]
Ore 12.20 – (Gazzettino) Il Cittadella impatta con il Palermo in casa, il secondo pareggio consecutivo senza gol dopo lo 0-0 di Parma, e salva l’ultimo posto utile per i play off, considerando il pareggio del Foggia e la sconfitta interna del Carpi. Salgono così a sette le gare senza vittoria per la squadra di Roberto Venturato, che ieri sera avrebbe certamente meritato miglior fortuna, perché ha prodotto diverse buone occasioni ma è mancata ancora una volta la stoccata vincente. Ci si è messa anche la sfortuna, con un palo e un gol salvato sulla linea. Ci sono novità nell’undici di Venturato ipotizzato alla vigilia, con Alfonso che non viene rischiato dopo la contrattura che gli aveva fatto saltare Parma, al suo posto c’è Paleari. Non c’è Scaglia al centro della difesa, che pure ha scontato il turno di squalifica, accomodatosi in panchina al pari di Kouame. Al posto di Schenetti gioca Lora, alla prima da titolare in campionato. […] Venturato nel finale di gara ha mandato in campo forze nuove, prima Schenetti – con Lora uscito tra gli applausi del Tombolato – poi Kouame, che avrebbe potuto sfruttare gli spazi creatasi dalla stanchezza dei ventidue in campo, ma non ha praticamente avuto palloni giocabili. Adesso tre giorni per recuperare, perché sabato si tornerà ancora in campo, nell’insidiosa trasferta di Salerno.
Ore 12.00 – (Gazzettino) Al termine della sfida con il Palermo, il mister granata Roberto Venturato si gode la prestazione dei suoi, pur consapevole che è mancato davvero poco per portare a casa la posta piena: «Il Palermo è una squadra forte, che ha giocatori e qualità importanti, ma stasera ha trovato un’avversaria che ha saputo metterlo in difficoltà. Abbiamo fatto tutto il possibile per cercare di vincere la partita. Accettiamo il risultato di parità, ma ci teniamo anche la grande prestazione». Come sottolinea lo stesso tecnico, al Cittadella è mancato solo il gol, proprio come accaduto già con il Parma pochi giorni fa: «Purtroppo è stata l’unica pecca, abbiamo creato occasioni importanti ma non siamo riusciti a concretizzarle. Credo che la carenza di gol sia una cosa momentanea, nell’ultimo periodo abbiamo lavorato parecchio per cercare di migliorare in questo aspetto, di trovare sincronismi tra attaccanti e centrocampisti, per arrivare in questo finale di stagione con più idee e una maggiore capacità di trovare la stoccata vincente negli ultimi venticinque metri. Ma ribadisco che bisogna fare un applauso a questo gruppo, che una volta di più si è dimostrato capace di fare cose egregie in fase difensiva e di impostazione. Se avessimo fatto gol, sarebbe stata una partita perfetta. Dobbiamo essere contenti, e guardare alle prossime sfide». […]
Ore 11.40 – (Mattino di Padova) Un altro pareggio, il secondo di fila senza gol. L’emorragìa iniziata con il ko casalingo contro lo Spezia, e fattasi preoccupante con le cadute di Venezia e Terni (quest’ultima una vera e propria batosta), è stata tamponata dal Cittadella, ora assiso sull’ottava e ultima poltrona utile per gli spareggi-promozione, con due lunghezze di vantaggio sul Foggia e tre sul Carpi. La prestazione anche stavolta c’è stata, convincente sul piano della grinta e della “lettura” della sfida al cospetto di un avversario così titolato, ma purtroppo è mancato ancora una volta il gol. Sfiorato in almeno 5 occasioni, ed inseguito vanamente per tutta la gara. Peccato, perché se c’era una squadra che meritava l’intera posta, era quella di Venturato, superiore per lunghi tratti ad un Palermo in crisi, al terzo nullo nelle ultime quattro giornate (e con il peso della sconfitta di Parma sulle spalle) e adesso terzo in graduatoria insieme ai gialloblù emiliani.Gol mancato e due pali. L’allenatore granata cambia molto rispetto al match andato in scena al Tardini venerdì scorso: della conferma di Paleari fra i pali si era intuito alla vigilia, ma in difesa non rientra Scaglia, bensì solo Benedetti. Adorni e Varnier formano la coppia centrale. A centrocampo e sulla trequarti il turnover è ampio: confermato Bartolomei accanto a Iori, debutta dal primo minuto come titolare Lora e Chiaretti torna a fare il trequartista. Davanti giocano Strizzolo e Vido, ma appare strana la rinuncia a Kouamé, fuori per la seconda gara di fila.La partita la fa il Citta, mentre il Palermo, che ha cambiato modulo, dal 3-5-2 al 4-3-2-1, schierandosi con l’albero di Natale, è sorpreso dalla partenza a razzo di Iori & C. […] Il Citta ha dimostrato di aver superato la crisi sfociata nel clamoroso ko di Terni, eppure il successo manca dal 3 marzo scorso (2-0 contro il Pescara). Quattro punti in sette gare, frutto di altrettanti pareggi, non rappresentano molto, ma psicologicamente è importante essersi ritrovati. E adesso, sabato a Salerno, si annuncia un’altra battaglia. Da non perdere, per non compromettere i playoff.
Ore 11.20 – (Mattino di Padova) Quando si dice: è mancato solo il gol. Lo pensano in tanti sulle tribune del Tombolato, lo dice senza mezzi termini mister Roberto Venturato: «Avessimo segnato, sarebbe stata la partita perfetta», applaude i suoi il tecnico. «Abbiamo dimostrato di saper fare cose egregie sia in fase di costruzione che in quella difensiva. Dobbiamo essere contenti di aver disputato una gara di questo livello contro un’ottima squadra».Dopo la scoppola subìta a Terni, il Cittadella ha collezionato due 0-0 consecutivi, contro avversari di livello come Parma e Palermo, mostrando ottima attenzione difensiva ma anche poca concretezza sotto porta. La coperta è troppo corta e forse gli attaccanti si sbattono tanto in fase difensiva e perdono lucidità davanti?«Non credo sia così. Vero che ultimamente fatichiamo a segnare, ma penso sia un problema momentaneo. Abbiamo creato tanto, ci manca solo la stoccata vincente. In queste settimane abbiamo lavorato parecchio per cercare di trovare i sincronismi giusti tra gli attaccanti ed i centrocampisti che si inseriscono. Vogliamo arrivare al finale di stagione con maggiori idee per proporre soluzioni diverse in fase offensiva».Il tecnico, stuzzicato, si sofferma anche sui singoli e sulle scelte di formazione. Partendo da uno dei migliori in campo, Marco Varnier: «Un ragazzo che sta confermando ad ogni partita di avere qualità importanti, deve ricordarsi di mantenere l’umiltà giusta perché nel calcio ogni gara è un esame. Ma le sue qualità sono indiscutibili». […]
Ore 11.00 – (Corriere del Veneto) Sette partite, zero vittorie, con quattro pareggi e tre sconfitte. Il Cittadella frena ancora contro il Palermo, Bruno Tedino salva (per ora) una panchina traballante, Roberto Venturato abbozza ma non può certo essere troppo soddisfatto. Perché anche ieri ai punti i granata avrebbero meritato qualcosa di più, visto il palo di Chiaretti e almeno tre occasioni nitide per colpire. Alla fine è o-o, come a Parma e come col Bari. L’ottavo posto per il momento è salvo, i playoff pure, eppure la sensazione resta quella di un meccanismo inceppato, di un ingranaggio che non funziona più a dovere come prima. Si fatica a segnare e l’ennesima esclusione di Kouamé toglie imprevedibilità al reparto offensivo. Solito frullatore alla lettura delle formazioni: Venturato conferma Paleari in porta, rilancia Vido accanto a Strizzolo, mentre esclude a sorpresa Scaglia. Tedino si gioca la panchina e schiera un 4-3-2-1, con Nestorowski unica punta e Trajkovski e Coronado a sostegno. Strano ma vero, in mezz’ora di gioco si fanno male addirittura in tre: Dawidowicz e Nestrorovski da una parte, Pelegatti dall’altra. Tre cambi, tutti obbligati, e tutti per guai muscolari.
Ore 10.30 – (Gazzettino) Quando Bisoli incontra i cronisti, deve ancora iniziare l’allenamento. Cosa dirà ai suoi ragazzi? «Intanto li ringrazierò, dal primo all’ultimo vanno elogiati con grandi applausi. Sono orgoglioso di allenare questa squadra, anche se non abbiamo ancora oltrepassato il traguardo, ma ci siamo vicini. Hanno dato tutto quello che avevano, sono convinto che solo noi potevamo riprendere il pareggio con l’Albinoleffe, non ci sarebbe riuscito nessun altro. Non abbiamo mai avuto una débacle nel corso della stagione: con il Mestre la Reggiana dopo avere preso il primo gol ne ha presi altri tre, noi non abbiamo mai sbragato. Con l’Albinoleffe siamo stati lì, abbiamo tessuto la nostra tela per cercare di ottenere un risultato positivo che si è rivelato importantissimo». […] «Adesso tutti dicono che per il Padova è stato facile vincere il campionato perché non abbiamo avuto un’antagonista, io invece dico che ne abbiamo avute tanti. Noi eravamo la lepre, i cacciatori erano molti e si sono alternati alle nostre spalle: Renate, Feralpisalò, Reggiana, Sambenedettese. Alla lunga il logorio di stare dietro alla lepre e il non riuscire a prenderla ha creato questo divario in classifica».
Ore 10.20 – (Gazzettino) È la settimana più importante della stagione, che si può concludere coronando il sogno. Basta una vittoria al Padova nella trasferta con la Fermana per sigillare con la matematica il primato in classifica con tanto di approdo in serie B. Tutto possibile in virtù del pareggio nel posticipo della Reggiana con il Bassano, che ha dato un altro significato all’1-1 con l’Albinoleffe. «Vuole dire che bisogna aspettare tutti i risultati per vedere se un pareggio come il nostro può valere quasi come una vittoria – esordisce Bisoli – Quando giocavo io tutte le gare erano in contemporanea, se fosse stato così anche domenica il nostro risultato poteva essere accolto subito diversamente. Il pareggio della Reggiana? Ho visto la partita da solo, e l’ho accolto con grande gioia perché adesso dobbiamo pensare a fare solo tre punti e abbiamo altrettante partite a disposizione: prima li facciamo e prima vinciamo il campionato. Con l’Albinoleffe non è stata una prestazione esaltante sul piano del gioco, ma lo è stata per come la squadra è riuscita a recuperare una gara così difficile, per cui significa che ha una grande condizione mentale e fisica. È un pareggio che ci ha avvicinato ulteriormente al traguardo, e domenica abbiamo il primo di tre match point».
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Anche per questo partiremo venerdì mattina, un giorno prima rispetto al solito, per il ritiro. Credo sia la scelta giusta per allentare una pressione che inevitabilmente si alza quando sei nella tua città e tutti aspettano di festeggiare. In ritiro potremo trovare la concentrazione e togliere la tensione che ultimamente può aver bloccato qualche nostra giocata».Se lo spiega così il calo di prestazioni?«Il pari con l’Albinoleffe non è stato esaltante dal punto di vista tecnico, ma ha evidenziato ancora una volta la nostra ottima condizione fisica. Io penso che per giocare bene serva avere anche pochi obiettivi. Guardate la Juve, che non gioca bene ma stravince. Anche noi abbiamo un obiettivo importante e a volte capita, proprio per questo, che il fraseggio possa non essere bello da vedere».
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Dal primo all’ultimo meritano solo applausi e sono orgoglioso di allenarli perché non hanno mai risparmiato nemmeno una goccia di sudore per la nostra causa. Nessun’altra squadra, per come si era messa la sfida, sarebbe riuscita a pareggiare contro l’Albinoleffe». È innegabile che le ultime due settimane siano state contraddistinte da una certa tensione, tipica di chi sente il traguardo a portata di mano, ma ancora non riesce a raggiungerlo. Cosa farete per allentare l’ansia? Il presidente Bonetto, ad esempio, ha proposto una giornata al cinema tutti insieme… «Anche se andassimo al cinema, una parte della nostra testa sarebbe concentrata sulla prossima partita e non sul film. Non è per nulla facile togliere la tensione, ma non ci è venuto il “braccino”. È logico che, man mano che si avvicina un obiettivo importante, ci si pensi sempre di più, ma dobbiamo continuare a lavorare come sempre.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Mister Pierpaolo Bisoli, ci siamo. Il pareggio della Reggiana nel posticipo contro il Bassano ha regalato al Padova il primo match point promozione. Vincendo domenica in casa della Fermana, sareste matematicamente in Serie B. A meno di 48 ore dal pareggio contro l’Albinoleffe, com’è cambiato il vostro stato d’animo? «Abbiamo imparato che bisogna aspettare che si completi il quadro della giornata prima di giudicare un risultato. Un pareggio può valere quanto una vittoria, e così è stato per noi. Il punto contro l’Albinoleffe è da accogliere con estrema gioia, come ho fatto io al fischio finale di Reggiana-Bassano. Ho visto la gara da solo, mi è toccato soffrire ancora, ma adesso il traguardo è distante solo 3 punti». Cos’ha detto alla squadra? «Questi ragazzi vanno elogiati e io li ringrazio per quanto stanno facendo.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Sono già 360 i biglietti acquistati dai tifosi biancoscudati nel settore ospiti dello stadio “Recchioni” per assistere a Fermana-Padova, in programma domenica prossima alle 16.30. Anche ieri c’è da segnalare qualche piccolo disagio, con il punto-vendita di Cittadella, segnalato come attivo dalla Fermana, in realtà non disponibile all’emissione dei tagliandi. Resta un unico punto, la tabaccheria Casa della Fortuna al centro commerciale La Corte di Mortise, oltre al sito per riceverli on line, www.bookingshow.it. Con ogni probabilità i biglietti a disposizione dei sostenitori padovani potrebbero esaurirsi già nella giornata odierna, visto che la capienza della curva dello stadio marchigiano non può ospitare più di 700 spettatori. Solo a quel punto la società biancoscudata deciderà il da farsi, tastando anche il polso della tifoseria. Ci potrebbe essere la possibilità di richiedere altri biglietti oppure di allestire la visione collettiva della partita con un maxi-schermo in città. Al momento, per precauzione e anche un pizzico di scaramanzia, non è ancora stato organizzato nulla, né per quanto riguarda eventuali maxi-schermi né per la festa con i tifosi in caso di vittoria. C’è da tenere conto, infatti, anche dello svolgersi contemporaneo della maratona, che condizionerà traffico e viabilità cittadina per quasi tutta la giornata festiva. […]
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Tre punti per sognare. Tre punti per chiudere definitivamente il discorso promozione e allontanare tutte le incertezze delle ultime settimane. Il Padova «punta» Fermo e mette in ghiaccio lo champagne. […] «Visti i risultati – sottolinea l’allenatore – il pari con l’Albinoleffe è quasi da considerarsi una vittoria. Adesso abbiamo tre match point da sfruttare, a cominciare da domenica. Domenica non è stata una grande prestazione, l’Albinoleffe ci ha tenuto testa e ci ha messo in difficoltà. Ringrazierò sicuramente i ragazzi per quello che hanno fatto, noi non abbiamo mai sbracato, non abbiamo mai perso male. Questa squadra non ha il braccino e neppure tensione, quando ci pensi troppo è chiaro che ti crei più problemi». La squadra partirà con un giorno d’anticipo: appuntamento a venerdì mattina per il ritiro di Porto San Giorgio. […]