Padova-AlbinoLeffe, l’analisi de “Il Mattino di Padova”

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Quanto deve aspettare ancora, il popolo biancoscudato, per festeggiare il ritorno in B? La domanda è lecita dopo l’1-1 di ieri sera all’Euganeo. Un punto nelle ultime due partite ha raccolto il Padova, e adesso che mancano tre giornate alla conclusione della stagione regolare è d’obbligo fare i conti: se la Reggiana vince stasera il posticipo con il Bassano, riduce il suo distacco nei confronti della prima della classe da – 8 a – 5. La Sambenedettese, che ha battuto il Teramo ed è ritornata seconda, è – 6. Se domenica 22 il Padova sbanca il campo della Fermana, balza a 61 e potrebbe essere promosso, anche in caso di successo della Samb a Pordenone (per effetto del vantaggio degli scontri diretti con la squadra di Capuano). Ma nei confronti della Reggiana ogni calcolo è rimandato alle 22.30 di oggi: scendendo gli uomini di Eberini a – 5, bisognerebbe attendere lunedì e sperare in una loro sconfitta. Un bel guazzabuglio.Venendo a ieri sera, il Padova non è piaciuto. Pasticcione, impreciso, si è fatto irretire da un avversario che gli ha sempre reso la vita complicata, ma che lo ha messo per diverso tempo in scacco. Evidentemente la responsabilità di dover tagliare quel traguardo davanti a tutti pesa. Tanto, al punto che il gruppo di Bisoli ha frenato inaspettatamente sul più bello. Prima dell’inizio, il pubblico rende omaggio alla memoria di Ruggero Ranzato, mancato in settimana all’età di 80 anni. Due striscioni – “Ciao Ruggero, cuore scudato” in Fattori e “Ciao Ruggero Aicb” in Tribuna Est – ricordano il fondatore del tifo organizzato, e c’è anche l’applauso di tutto lo stadio.Si sarà arrabbiato anche lui, da lassù, nel vedere un primo tempo sciatto e giocato sotto ritmo da parte del Padova. Bisoli ha deciso di lasciare in panchina Pinzi, apparso in ombra a Trieste, e con Pulzetti non a posto del tutto rilancia Mandorlini, con Sarno trequartista. Ma i biancoscudati appaiono contratti e poco brillanti e, quel che lascia perplessi, sul piano fisico sono sovrastati, anche nei duelli uno contro uno, dai bergamaschi. Squadra tignosa e bene organizzata, l’Albinoleffe (e lo si sapeva), che si schiera in modo speculare rispetto all’avversario e che lotta con energia e decisione.

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All’ultimo minuto di recupero Coser vola a deviare provvidenzialmente un tiro di Candido diretto sotto la traversa.L’incubo del ko svanisce, eppure il Padova si è preso un bel rischio ed ora deve stringere i denti, perché è atteso da due trasferte, Fermo e Reggio Emilia, che decideranno la sua stagione. Un finale di campionato di cui avremmo fatto volentieri a meno, anche se restiamo convinti che solo Pulzetti & C. possono gettare alle ortiche una promozione sin qui sacrosanta.

(Fonte: Mattino di Padova, Stefano Edel. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)




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