Il momento della verità è arrivato. Se il Cittadella vuole sul serio restare fra le “grandi” della Serie B, è adesso che deve dimostrarlo. Carlo Pelagatti, tra i meno peggio nella disfatta di Terni, ne è pienamente consapevole: «La trasferta di Parma servirà a vedere di che pasta siamo fatti». Facciamo un passo indietro. Ci può rivelare cosa vi siete detti nella riunione a porte chiuse di lunedì al Tombolato? «Hanno parlato il mister ed il direttore, come succede sempre, e abbiamo rivisto gran parte della partita. È stata una sconfitta pesante ed inaspettata. Noi ci siamo guardati negli occhi e ci siamo detti le cose come stanno, ma abbiamo anche chiarito che è inutile stare qui a pensare a quello che poteva essere e non è stato, perché venerdì arriverà una sfida bella e importante come quella al Tardini, in cui avremo l’opportunità di rifarci», afferma il duttile difensore aretino. «Di fronte avremo la squadra più in forma del momento, reduce com’è da sei vittorie nelle ultime sette giornate e con un Di Gaudio che, contro il Frosinone, ha praticamente vinto la partita da solo. Ma questa gara giunge nel momento giusto. Noi siamo sempre quelli che hanno vinto a Palermo, Empoli, Pescara e in tanti altri campi e questa sarà una sfida bella da vivere. L’affronteremo a testa alta». Dopo il 5-1 di Terni, Venturato si è preso tutte le responsabilità, anche per proteggervi. «La colpa è di tutti, in primis di noi giocatori, perché certe figure non vanno fatte. Ad acuire il rammarico è il fatto che nelle ultime giornate non abbiamo ottenuto punti e tuttavia siamo solo a 8 lunghezze di distanza dal secondo posto: sarebbe bastato raccoglierne 3 o 4 per essere teoricamente ancora in corsa. Oggi, tuttavia, non serve piangersi addosso, ma guardare avanti, e questa sconfitta può essere uno stimolo. Sarebbe stato meglio evitarla, certo, ma può solo farci bene. Di sicuro noi siamo arrabbiati e vogliamo rifarci. Non dimentichiamo che, nonostante tutto, siamo ancora lì e basterebbe un filotto di due o tre risultati positivi per risalire».
[…](Fonte: Mattino di Padova. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)