Per chiudere davanti a tutti, occorrerà giocare in maniera diversa di quanto visto l’altroieri allo stadio “Rocco”, dove la capolista è stata interprete di una prova opaca. «Non siamo stati i soliti», commenta il direttore generale Giorgio Zamuner. «La Triestina ci ha sorpreso, a dimostrazione che le insidie sono sempre dietro l’angolo. Volevano difendere la posizione playoff e vendicare anche la scoppola subìta in Coppa Italia lo scorso novembre. Fatto sta che hanno messo rabbia e intensità superiore alla nostra. Con un po’ di attenzione in più, senza quel gol preso su punizione, potevamo almeno pareggiarla». Come spiegare la differenza di prestazione tra una prova scintillante come quella contro il Pordenone e un’altra anonima come l’ultima, a distanza di una settimana? C’è il rischio che subentri un po’ di “braccino” tra i giocatori? «Nessun “braccino», spazza via i dubbi il d.g. «Ci è successo anche altre volte in campionato di incappare in giornate storte dopo un filotto di partite giocate bene. La realtà è che non possiamo mai permetterci di abbassare la tensione, altrimenti diventiamo vulnerabili. Contro l’Albinoleffe servirà il vero Padova. Quello lucido, cattivo e determinato che non si è visto a Trieste».
(Fonte: Mattino di Padova, Stefano Volpe. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)