Padova-Pordenone, l’analisi de “Il Gazzettino”

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Difficile giocare meglio di così. Un Padova formato super ha schiantato la resistenza del Pordenone e compiuto un passo forse decisivo verso la serie B, anche se la Sambenedettese ha battuto in rimonta il Ravenna e la Reggiana affronterà domani il Sudtirol. A cinque gare dalla fine la squadra ha dato infatti una dimostrazione di strapotere che lascia ben poche speranze di rimonta alle dirette inseguitrici. Ritmo, intensità, compattezza, fisicità, corsa e tanta qualità: si è visto un po’ di tutto nella prova della truppa di Bisoli e gli applausi sono stati meritatissimi. In tanto splendore si è esaltato un protagonista a sorpresa, Davide Mazzocco, che all’esordio da titolare ha firmato la rete del vantaggio ed espresso una personalità da veterano. Da incorniciare anche la prestazione di Zambataro, debuttante pure lui dal primo minuto, e l’eurogol di Pulzetti per il sigillo del raddoppio. A completare l’opera di demolizione del Pordenone ci ha poi pensato Gliozzi, che ha festeggiato il suo primo centro con la maglia del Padova. Insomma, per i tifosi biancoscudati è sicuramente una Pasqua da incorniciare. E dire che la formazione ospite (sette punti nelle ultime tre partite, compreso il 4-3 rifilato nel turno scorso alla Reggiana) aveva avuto un buon approccio alla gara. Forti di un rapido palleggio a palla radente, i neroverdi hanno provato a guadagnare campo, costringendo il Padova ad abbassarsi fino ai limiti dell’area. Abbastanza ispirato Berrettoni, che ha cercato di trovare un po’ di spazio tra le linee. Efficaci anche un paio di avanzate sulla destra di Formiconi, tamponate con qualche affanno da Contessa. Ma è stato un fuoco di paglia. Non appena infatti il Padova ha acceso i motori, la partita è diventata a senso unico. I biancoscudati, schierati con il 3-5-2, sono andati a prendersi il successo vincendo praticamente tutti i duelli a centrocampo e arrivando sempre per primi sulle seconde palle: feroce il pressing, immediate le ripartenze, puntuali le sovrapposizioni sulle corsie esterne. Un dominio totale che non si è tradotto in gol soltanto per la scarsa lucidità degli attaccanti sotto porta.

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(Fonte: Gazzettino, Claudio Malagoli. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)




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