Live 24! Padova-Pordenone, la vigilia: rifinitura blindata, ultime prove lontano da occhi indiscreti…

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Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Un buon Venezia non riesce a tornare in laguna con un risultato positivo dalla trasferta in casa del Frosinone secondo in classifica, al termine di una gara intensa e ricca di emozioni, che ha visto però alla fine prevalere la maggiore qualità dei padroni di casa, protagonisti di un secondo tempo di altissimo livello. Nell’undici iniziale Longo schiera i giallazzurri con l’ormai consolidato 3-4-1-2. Nel Venezia, lo squalificato Inzaghi rimane fedele al suo 5-3-2. In porta schierato Vicario, preferito ad Audero al rientro dall’impegno in nazionale. Del Grosso e Frey cursori, Cernuto, Domizzi e Bruscagin centrali. In mezzo al campo Pinato è il regista, Falzerano e Stulac gli interni. In coppia con Litteri c’è l’ex di turno Zigoni. I padroni di casa provano sin dalle prime battute a imporre un ritmo alto al match. […] Il finale di gara vede i lagunari operare un vero e proprio forcing alla ricerca del pari, senza riuscire pero’ a creare pericoli dalle parti di un sicuro Vigorito.

Ore 17.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Forse, dopotutto, è giusto così. Forse era troppo pretendere addirittura di giocarsi la promozione diretta, perché in trasferta il Venezia continua a stentare. Lo dicono i fatti, visto che il successo lontano dal Penzo divenuto ormai fortino manca addirittura dal 4 novembre scorso. Il 2-1 di Frosinone conferma una tendenza, quella di una squadra in salute, ma che semplicemente di fronte alle più forti non riesce ad andare oltre i propri limiti. Ci si mette pure il caso, a complicare la vita a Filippo Inzaghi, ieri squalificato e in tribuna a osservare i suoi accarezzare a lungo il sogno di una vittoria che avrebbe avuto l’effetto di una scossa al campionato. Perché quanto sia mancato Alex Geijo a questa squadra lo si è visto anche ieri, quando l’assenza a sorpresa del centravanti spagnolo, rimasto a casa perché sta per diventare padre, ha creato un’improvvisa voragine. Non che Zigoni, scelto da Inzaghi per far compagnia a Litteri, demeriti, ma onestamente l’intesa che esiste fra Geijo e Litteri è un’alchimia che manca a tutta la squadra. […]

Ore 17.00 – (La Nuova Venezia) La resurrezione del Frosinone arriva proprio nella serata in cui il Venezia mette piede per la prima volta in questo stadio, fresco di ristrutturazione. Non va, finisce 2-1 per la squadra di Moreno Longo, che legittima il successo con un grande secondo tempo dopo aver sofferto le pene dell’inferno nei primi 45′. Il Venezia gioca la sua onesta partita, fa anche una buona figura, deve arrendersi però alla rabbia della squadra ciociara, che per larghi tratti ha visto in bilico anche la sua posizione, dietro l’Empoli. Immancabili i supporter arancioneroverdi, una cinquantina circa. Per loro deve essere un pugno sullo stomaco entrare in questo gioiellino che è il nuovo stadio “Stirpe” di Frosinone. Rifatto da poco tempo e in poco tempo, colorato e accogliente, con ottima visibilità in tutti i settori. A Venezia invece quella dello stadio nuovo è la favola infinita, nonostante il puntuale coro “Vogliamo lo stadio nuovo” che si alza al cielo di Sant’Elena ad ogni occasione.Inzaghi in tribuna, D’Angelo in panchina, le scelte dello staff sono ispirate ad un minimo di turnover, anche perché lunedì c’è un’altra partitona, a Carpi. Confermato Vicario in porta, fuori Modolo colpito da un attacco febbrile in extremis, Del Grosso in campo permette a Garofalo di tirare il fiato, così come Zigoni dà il cambio a Geijo. Stulac, non impiegato nella nazionale slovena, riprende i comandi del centrocampo. Meno rivoluzioni nel Frosinone, che soprattutto nelle battute iniziali conferma di attraversare un momento difficile. Si rivede in porta Vigorito, qualche anno fa passato in arancioneroverde. […]

Ore 16.30 – (Mattino di Padova) Ad un passo dall’impresa. Incredibile ma vero. L’Abano, alla nona sconfitta consecutiva, torna a casa senza punti ma a lungo ha cullato il sogno di strappare un punto in casa della capolista Virtus Vecomp (i veronesi hanno però una gara in più rispetto al Campodarsego). Anzi, per come si sono messe le cose in campo i termali possono recriminare per le tre nitide palle gol fallite quando il punteggio era ancora bloccato sul pari con gli scaligeri in chiara crisi “esistenziale”. Troppo brutta la Virtus per essere vera. Una squadra incapace di far girare palla, senza idee in mediana e con scarsa spinta sugli esterni. Una involuzione negativa rispetto a domenica scorsa contro il Cjarlins. Merito anche dell’Abano che alla vigilia ha fatto pure i conti anche con le dimissioni del tecnico Gabrieli, sostituito in panca dal direttore sportivo Arnuzzo. Un’assenza che non ha pesato sulla testa degli aponesi apparsi tutt’altro che demotivati, pronti a difendere e a ripartire in contropiede. Carteri e soci hanno imbrigliato l’attacco locale, puntellato il centrocampo e portato scompiglio alla retroguardia rossoblù soprattutto lungo il binario di destra con Lacerti e Boreggio a tratti imprendibili. Il tutto in una partita non di grande ritmo e con scarne emozioni da rete e con il risultato deciso in pieno finale da un calcio di rigore conquistato da Burato, fallo commesso da Franceschini, e realizzato con precisione da Grbac che ha spiazzato il portiere con sfera che prima di rotolare in fondo al sacco incoccia contro il palo interno. […]

Ore 16.00 – (Mattino di Padova) Due squadre che si equivalgono: a livello tecnico, tattico e pure in classifica. Non c’è risultato più azzeccato per lo scontro diretto fra Este e Mantova che, nell’arco dei 90′, dimostrano di non essere capaci di superarsi. Un po’ per colpa (o, meglio, per merito) delle rispettive difese, troppo forti per regalare una gioia a Suriano e Carrasco da una parte, e a Florian e Fioretti (oltre a Bigoni) dall’altra. E un po’ – bisogna dirlo – pure per la puntigliosità delle linee mediane, in grado di alternarsi il possesso-palla mettendosi vicendevolmente in difficoltà. Ne esce uno 0-0 che non racconta un match votato alla noia, ma, a dirla tutta, neanche dal sapore indimenticabile. […] Con la “x” del Nuovo Stadio, i giallorossi restano a – 1 dal Mantova, quarto in classifica a quota 51 punti. Capitan Lorello e compagni devono, però, guardarsi alle spalle, visto che l’Union Feltre dell’ex Andrea Pagan si è portata a sole tre lunghezze.«Volevamo portare a casa questa partita ma non ci siamo riusciti», commenta nel dopo-gara il tecnico dell’Este Michele Florindo. «La squadra ha dato tutto, anche se eravamo un po’ più contratti del solito e meno sciolti nelle giocate. Bisogna comunque dare merito alla difesa avversaria, che ci ha concesso pochissimo». Sull’arrabbiatura dei giocatori atestini dopo il triplice fischio, Florindo taglia corto: «I ragazzi sentivano molto la partita, anche se avevo cercato di tenere i toni più bassi perché il rischio di creare tensione c’era e si è verificato. La prestazione, comunque, c’è stata, anche perché abbiamo affrontato una signora squadra».

Ore 15.30 – (Mattino di Padova) Il cielo è terso, ma la buona stella brilla lo stesso per il Campodarsego. Gli uomini di Fonti schiantano con un 4 a 1 senza storia la diretta concorrente per il primato Arzignano Chiampo, portandosi avanti di tre reti già nella prima frazione. E adesso possono guardare con ottimismo alla partita da recuperare contro la Calvi Noale, in programma mercoledì 4 aprile al “Gabbiano”. Mentre agli ospiti, mai rinunciatari al gioco ma lacunosi nella fase difensiva, resta l’amaro in bocca per gli errori commessi.La gara è vibrante fin dai primi minuti, con uno spunto per parte. Sugli spalti le rispettive tifoserie non si sono fatte scoraggiare dal maltempo e dal turno infrasettimanale e il colpo d’occhio è eccellente. La partita si sblocca per un rovinoso intervento di Dani su Caporali, lanciato da Radrezza sulla destra: l’arbitro assegna il rigore, che è netto. Batte Pietribiasi, che non sbaglia. […] Poi arriva il triplice fischio, accompagnato da un boato che scuote il “Gabbiano” e dalle esultanze dei biancorossi anche negli spogliatoi.

Ore 15.00 – Biancoscudati in campo all’Appiani per la rifinitura a porte chiuse.

Ore 14.00 – (Gazzettino) È amara la notte del Tombolato. Un Cittadella distratto nella fase difensiva e poco lucido in attacco ha rimediato la seconda sconfitta di fila, punito da un Gilardino in serata di grazia. La truppa di Venturato, che nelle ultime quattro gare ha raccolto appena due punti, è scivolata così al sesto posto: i play off restano sempre a portata di mano, ma il campanello d’allarme non va sottovalutato. La partita si è sviluppata inizialmente sui binari dell’equilibrio. Meglio sul piano del palleggio il Cittadella, che ha in panchina i tre reduci dalle nazionali oltre al brasiliano Chiaretti (Schenetti fa il trequartista). […] I liguri hanno colto al volo i disagi dei padroni di casa e al 40′ sono passati in vantaggio. Tutto è nato ancora da un’azione d’angolo. Il mancino di Lopez è stato raccolto da Gilardino che di fisico ha tenuto a distanza Adorni e con un preciso colpo di nuca ha infilato Alfonso.
Il gol ha avuto l’effetto di scuotere i granata che finalmente hanno spinto sull’acceleratore. E dopo quattro minuti è arrivata la rete del pareggio. Settembrini ha trovato uno spazio sulla destra, cross a mezza altezza e spettacolare girata in perfetta coordinazione di Arrighini che non ha dato scampo a Manfredini. […] Ma a spegnere i sogni di gloria del Cittadella ci ha pensato di nuovo un superlativo Gilardino che con un pregevole movimento in profondità alle spalle di Benedetti ha dettato il passaggio di Marilungo e poi di prima intenzione ha freddato Alfonso. Una giocata degna di un campione del mondo. […] E per la settima volta in questa stagione il Tombolato è diventato terra di conquista per gli avversari.

Ore 13.40 – (Gazzettino) Roberto Venturato anche dopo la sconfitta interna con lo Spezia cerca di guardare il bicchiere mezzo pieno, pensando positivo, anche se ammette che la sconfitta è frutto di errori da parte dei suoi: «Se c’è una squadra che doveva vincere questa è il Cittadella, non esserci riusciti vuol dire che ci manca qualcosa». Così in sintesi il tecnico granata Roberto Venturato riassume la partita persa dalla sua squadra con lo Spezia. «Mi dispiace dovermi ripetere – riprende – perchè sembra un ritornello, ma mi sento di fare un applauso a questo gruppo che sta facendo qualcosa di importante. Abbiamo perso due partite con Venezia e Spezia che potevamo vincere entrambe. Purtroppo dobbiamo accettare due risultati diversi, ciò ci amareggia, e c’è bisogno di assumerci le nostre responsabilità e fare autocritica. Io per primo, ma sono convinto che questo gruppo sta dando il massimo e ha le capacità per fare un positivo finale di campionato». Il tecnico passa quindi ad una analisi della partita: «Nel primo tempo non era facile esprimere il nostro gioco contro una squadra che si difendeva bene. Abbiamo certamente avuto delle difficoltà a manovrare fra le linee perchè non era facile trovare spazio. Ci sono state comunque delle situazioni importanti che siamo riusciti e costruire e che purtroppo non siamo riusciti a concretizzare. La determinazione e la voglia di vincere da parte nostra era evidente, non esserci riusciti è un ostacolo che dobbiamo superare». La fiducia sui propri giocatori rimane immutata. «Ribadisco che la squadra merita un plauso per l’impegno dimostrato, alla ripresa cercheremo di analizzare le cose che non siamo riusciti a capitalizzare con la ferma volontà di ripartire, perchè ci sono ancora un numero di partite sufficienti per riuscire in ciò che non siamo stati capaci di fare in queste ultime due partite. Volevamo fare un salto di qualità che non si è verificato sul campo, ma non dobbiamo demordere». […]

Ore 13.20 – (Mattino di Padova) Il Citta si pianta, come un ciclista in fuga che va di colpo in riserva di ossigeno, e scivola indietro di tre posizioni, complicandosi la vita in vista dei playoff per la Serie A. Lo Spezia fa bottino pieno, ultimo dei sette “corsari” che quest’anno hanno maramaldeggiato al Tombolato. Già, perché il conto delle sconfitte per i granata sale a 11, di cui ben 7 maturate davanti ai propri tifosi. Nelle ultime quattro partite Iori & C. hanno messo assieme solo 2 punti, frutto di altrettanti pareggi (con Cremonese e Bari). Ma non tutto capita per caso: il Citta di ieri sera è parso involuto, non brillante come in altre giornate. E tanto impreciso. Doveva vincere, invece, ripreso lo Spezia, ha commesso nuovamente l’errore di lasciare spazio ad un certo Gilardino, che ha spostato l’ago della bilancia dalla parte degli ospiti. E certe leggerezze si pagano a caro prezzo. I tre nazionali di casa siedono in panchina. A giudicare dal ritmo, molto basso, sembra più una gara di fine stagione che una sfida in ottica spareggi, dove i punti, arrivati a questo punto della stagione, pesano tanto. […] I fuoriclasse, quando ce li hai, si ricordano di essere tali e alla fine fanno la differenza. Così è per lo Spezia, perché Gilardino, a dispetto dei 36 anni dichiarati all’anagrafe, sfodera un “numero” di grande classe e, su lancio di Marilungo da sinistra, calcia al volo di prima intenzione, coordinandosi perfettamente e mandando il pallone nell’angolo opposto, dove Alfonso non può arrivare (17′). Da applausi a scena aperta. […] Ancora più clamorosa l’occasione del 49′, capitata a Chiaretti, il cui tiro viene deviato dallo stesso Manfredini sull’incrocio.Pasqua amara, dunque, per Venturato e i suoi, che scivolano al sesto posto, e si ritrovano il fiato sul collo anche del Carpi, la prima esclusa dai playoff, a – 3. Adesso diventa una battaglia e bisogna tornare a far punti in trasferta.

Ore 13.00 – (Mattino di Padova) «A me dispiace ripetere il solito ritornello dopo una sconfitta casalinga e, tuttavia, anche stavolta credo che occorra fare un grande applauso a questo gruppo, autore di una partita importante. Se non abbiamo vinto è perché non siamo stati concreti in zona-gol, ma spiace molto perdere una gara come questa, perché se c’era una squadra che doveva vincere era la nostra», sottolinea Roberto Venturato. «Se non ci siamo riusciti, significa che ci manca ancora qualcosa, ma non dobbiamo perdere la convinzione nei nostri mezzi».Le due sconfitte consecutive vi costano anche in classifica.«I punti che abbiamo sprecato quest’anno sono tanti, ma non dobbiamo buttarci giù, il mio compito, adesso, è anche quello di tenere alto il morale del gruppo, e lo dico proprio perché potevamo vincere qui e a Venezia, invece abbiamo perso. Siamo amareggiati, ma sappiamo anche che il cammino è ancora lungo. Dovevamo essere capaci di fare un salto di qualità, ma occorre avere la capacità di guardare avanti». […]

Ore 12.40 – (Corriere del Veneto) I granata si imbattono sul ciclone Alberto Gilardino e trovano la sorpresa più amara dentro l’uovo di Pasqua. Ieri sera il Cittadella è stato battuto al Tombolato 1-2 dallo Spezia che ha trovato nell’ex campione del Mondo l’uomo decisivo per la sua rincorsa a un posto nei playoff. L’attaccante prima porta in vantaggio i liguri, poi nel secondo tempo si inventa un gol strepitoso con un tiro al volo da standing ovation. Nel mezzo il Cittadella aveva trovato il pari con Arrighini ma la partita ha palesato le difficoltà dei ragazzi di Venturato tra le mura amiche. A inizio gara regna l’equilibrio con le due formazioni ben disposte in campo. Le occasioni col contagocce nascono per disattenzioni reciproche o sbavature, più che per azioni collettive. Si gioca sul corto e le mire offensive granata vengono affidate alla vena di Schenetti libero di giocare dietro le punte e all’abilità di Strizzolo e Arrighini in fase di realizzazione. […] Nel momento migliore dei granata lo Spezia torna avanti con un capolavoro di Gilardino estratto dal cilindro di bravura che è nelle sue corde. L’ex attaccante azzurro si inventa un gol alla Van Basten su cross verticale di Marilungo, incrociando al volo e insaccando un impotente Alfonso. La bellezza della rete vale il prezzo del biglietto. Per recuperare Venturato si gioca le carte Kouamé, Vido e Chiaretti. I cambi velocizzano la manovra ma la sfortuna si abbatte sui granata. Prima Iori centra il palo con un destro a 5’ dal termine con Manfredini che salva la sua porta su Settembrini, poi, a dieci secondi dal triplice fischio, Chiaretti stampa la palla sull’incrocio con un tiro che poteva regalare in extremis un pareggio meritato.

Ore 12.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Il Crociato è l’eroe del popolo neroverde, a prescindere dai risultati e dalla sua presenza in panca. Lo è stato anche dopo la sconfitta a Monza nello sfortunato playout del 2015 e pure quando veniva al Bottecchia da semplice tifoso. Adesso che, tornato in sella, ha fatto rinascere il ramarro (7 punti nelle ultime tre gare), lo è ancora di più. A ogni match interno la curva, indipendentemente dal risultato, gli dedica un coro personale. Grande anche la dimostrazione d’affetto di ieri pomeriggio, quando Fabio Rossitto si è recato al Caffè Nogaredo Fan Club per la riapertura degli incontri legati agli Aperitivi neroverdi. Una manifestazione d’affetto ricambiata. «A nome mio e di tutti i ragazzi ha detto Fabio vi ringrazio per il supporto che ci state dando, sia in casa che in trasferta. Domenica con la Reggiana (1600 paganti al Bottecchia, ndr) ho veramente risentito il tifo della stagione della grande quanto sfortunata rimonta. Speriamo che tutto il vostro amore abbia quest’anno una ricompensa decisamente diversa da allora». Rossitto ha poi rassicurato gli aficionados sia sulle condizioni della squadra che sulle intenzioni di tutti i giocatori di offrire una grande prestazione all’Euganeo domani alle 16.30. «È un Pordenone ha garantito in costante crescita. I ragazzi hanno ritrovato la voglia di faticare in settimana per essere al top durante le partite». Alle preoccupazioni di chi ricordava l’assenza per squalifica di Salvatore Burrai, il Crociato ha risposto: «C’è pronto Caccetta, che scalpita per dimostrare di valere un posto fra gli 11». È tornato ad allenarsi con il gruppo anche Manuel Nocciolini, costretto a disertare il match con la Reggiana per un risentimento muscolare. Ha svolto invece lavoro differenziato per un indolenzimento ai muscoli Gianvito Misuraca, la cui presenza all’Appiani però non appare in dubbio. […]

Ore 11.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Quello che si affaccia alla supersfida di domani all’Euganeo di Padova è un Pordenone in altalena, incapace di trovare un vero equilibrio per tutta la stagione. La vittoria contro la Reggiana ha ridato morale alla squadra di Fabio Rossitto, reduce da una settimana nella quale è riuscita a raccogliere 7 punti in 3 partite. Ma restano ancora dei nodi da sciogliere, come quello relativo al rapporto tra gol fatti e gol subiti. […] Nelle 30 giornate giocate dal club neroverde, Federico Gerardi e compagni sono riusciti a segnare 40 reti. Ci si trova abbondantemente al di sopra del singolo gol ogni 90 minuti. Nemmeno la capolista è riuscita a fare tanto: il Padova, infatti, è fermo a 37 reti all’attivo, così come la FeralpiSalò. Il secondo miglior attacco è quello della Triestina, con Rachid Arma e soci che sono andati a bersaglio gol per 38 volte. Il Pordenone in questa classifica è primo grazie al poker rifilato domenica alla Reggiana. Poi però c’è l’altro lato della medaglia. La stessa squadra che segna praticamente sempre non è quasi mai in grado di mantenere la propria porta inviolata. La gara contro la Reggiana in questo senso è stata lo specchio del momento: 4 gol fatti, ma 3 subiti al Bottecchia. Insomma, è una vera altalena. La difesa dei neroverdi ha incassato la bellezza (si fa per dire) di 39 reti. La media a partita è praticamente identica a quella dell’attacco, solamente che in questo caso c’è poco da stare allegri. […]

Ore 11.30 – (Messaggero Veneto) Fabio Rossitto riesce sempre a scaldare gli animi dei tifosi. E l’ha fatto anche ieri sera al Caffè Nogaredo, sede del fan club del Pordenone, dov’è tornato ospite a distanza di tre anni dall’ultima volta. Nel 2015, quando sfiorò l’impresa di salvare i ramarri in serie C, aveva creato attorno a sé un entusiasmo notevole. Adesso si sta ripetendo, come dimostrato ieri: sono stati in tanti ad accoglierlo.Il tecnico, come sempre, ha avuto una parola per tutti e ha dispensato fiducia ai cuori neroverdi. Ha detto che la corsa verso i playoff è aperta e che bisogna crederci, a cominciare dalla trasferta di Padova in cui tutti i tifosi saranno fondamentali per spingere la squadra alla vittoria. Inoltre ha ringraziato per il calore con cui la gradinata nord (e non solo) segue il Pordenone quando gioca in casa e in esterna. In particolare si percepisce fiducia relativamente alla conquista di un posto nei playoff. […]

Ore 11.10 – (Messaggero Veneto) Manuel Nocciolini ha ripreso ieri ad allenarsi con la squadra: l’attaccante toscano ha smaltito il problema muscolare accusato sabato scorso e tornerà a fare parte dei convocati col Padova. Difficile però che venga impiegato dall’inizio. Tutti regolarmente a disposizione gli altri giocatori, con Fabio Rossitto ormai convinto a non modificare l’impianto base della formazione che domenica ha battuto la Reggiana. L’unico cambio sicuro sembra essere quello di Caccetta per Burrai, squalificato per una giornata. Un solo ballottaggio: Parodi-Bassoli per affiancare capitan Stefani. Per il resto, nel 4-4-2 previsto, Mazzini difenderà i pali, Formiconi, Stefani, uno tra Parodi e Bassoli e De Agostini comporranno la linea difensiva; Bombagi e Zammarini esterni di metà campo, Caccetta e Misuraca gli interni. Davanti spazio a Gerardi e Berrettoni, che hanno bisogno di continuità dopo essere stati fuori a lungo. […]

Ore 10.50 – (Messaggero Veneto) «Finalmente il Pordenone ha ritrovato Gerardi e Berrettoni. Con loro si può vincere a Padova e disputare dei playoff di alto livello». Parola di Matteo Nichele. L’illustre doppio ex della sfida di domani all’Euganeo (inizio alle 16.30) individua nei due attaccanti ritrovati le chiavi di svolta della stagione. Sono le armi per ottenere in casa dei veneti «una vittoria che nobiliterebbe un campionato molto difficile» afferma il difensore classe 1981, ora al Treviso in Promozione e in passato vincitore di due tornei di serie D con neroverdi (2014-2015) e biancoscudati (2015-2016). Che partita sarà? «Complicata per i ramarri. Il Padova e il suo tecnico Bisoli hanno una rosa in grado di impostare la gara in base alle esigenze. Inoltre hanno la voglia di chiudere il prima possibile questo campionato che li vede lanciati verso la serie B». Cosa deve fare il Pordenone? «Resistere all’urto iniziale del Padova, che vorrà subito indirizzare la gara a suo favore. La prima parte dell’incontro sarà determinante: se i neroverdi la passano indenni possono fare grandi cose. Sono sicuro che, conoscendo bene il loro allenatore e lo spirito che lo contraddistingue, la mentalità sarà giusta». […]

Ore 10.30 – (Gazzettino) Ma quale è il vero punto di forza del Padova? «La voglia di uscire da questa categoria in cui, non voglio peccare di presunzione, c’è poco del calcio professionistico. La serie C è qualcosa di diverso, duro e tosto che non compete a una piazza come questa che merita ben altri palcoscenici. Siamo avanti, ma manca lo sprint finale e c’è ancora tanto da fare». Niente conto alla rovescia, insomma: «Il destino è nelle nostre mani e abbiamo la fortuna di dovere contare solo su noi stessi. Non vedo il rischio di cali di tensione, perché siamo un gruppo di gente umile, con l’allenatore che ci tiene sempre sul pezzo e ci fa dare il massimo. L’insidia, semmai, è un altra». Ovvero? «Quando intravedi il traguardo, vorresti raggiungerlo prima possibile e invece c’è da restare calmi e fare un passo per volta, consapevoli di essere i più forti. Io sono arrivato dopo il ko all’esordio col Renate, c’era un po’ di passione e il derby con il Vicenza già sembrava potesse diventare la sfida spartiacque della stagione. Già l’attuale situazione, dunque, è un successo, anche se nulla si è ancora fatto». […]

Ore 10.20 – (Gazzettino) Per un paio di stagioni hanno formato a Udine una delle coppie di mediani più attrezzate della serie A e domani, a distanza di una quindicina di anni, i due si ritroveranno per la prima volta da avversari, sia pure in vesti differenti. Il derby all’Euganeo contro il Pordenone vedrà così in scena la personale sfida tra Fabio Rossitto, approdato sulla panchina dei friulani e Giampiero Pinzi, dieci anni più giovane e nessuna intenzione di appendere le scarpe al chiodo. Il ruolo in campo e i precedenti in bianconero non sono gli unici elementi in comune. Entrambi si sono stabiliti definitivamente a Udine, e non solo. «Fino a un paio di mesi fa, quando giocavamo di sabato e lui ancora non era stato chiamato a Pordenone – racconta Pinzi – ci si ritrovava le domeniche al campo perché entrambi abbiamo un figlio che gioca nella locale under 15. Rossitto è una grande persona e come giocatore lo consideravo un esempio: sempre sul pezzo, bravo a leggere le situazioni in campo e tatticamente intelligente». […]

Ore 10.10 – (Gazzettino) Seduta a porte chiuse ieri per la squadra all’Appiani. Contro il Pordenone, mancheranno gli squalificati Trevisan (ultimo dei quattro turni di stop) e Belingheri e difficilmente ce la farà Mandorlini, ancora a parte, mentre è rientrato in gruppo Gliozzi. I friulani, sempre per squalifica, dovranno rinunciare al regista Burrai. Il calcio d’inizio della sfida di domani è stato anticipato alle 16.30 e ieri è stato ufficializzato un altro cambio di programma, con il successivo derby a Trieste dell’8 aprile che si giocherà alle 14.30 anziché 16.30. […]

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) «Ne sono orgoglioso e tutti sanno quanto sia stato speciale quel campionato. Sono arrivato che avvertivo fortemente la responsabilità del ruolo, avendo giocato in biancoscudato conoscevo le dinamiche della città e ho sempre provato a favorire la coesione di un blocco unico tra tifosi e squadra. E fu veramente così. Ad ogni trasferta c’era una marea di gente in festa che ci seguiva, creando un’atmosfera magica. Sono ricordi indimenticabili. Come quando eravamo nel tunnel che conduce al campo, all’Euganeo, e partiva l’inno cantato da tutto lo stadio. Trenta secondi da pelle d’oca, per me e i giocatori». […] Come vede la gara di domani? «Il Pordenone dopo la vittoria con la Reggiana ha ritrovato consapevolezza dei suoi mezzi. Ma la squadra di Bisoli è un carrarmato che sa giocare bene quando serve e menare quando deve. Mi auguro sia una bella partita e non me ne vogliano da Pordenone, dove sono stato alla grande, se il mio cuore pende di più verso Padova».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Se Padova e Pordenone domani torneranno ad affrontarsi in Serie C, parte del merito è soprattutto sua. Carmine Parlato, il 47enne tecnico napoletano, ma padovano d’adozione, è uno specialista in promozioni e sia all’ombra del Santo che in Friuli lo sanno molto bene. […] «Sono veramente felice per la stagione del Padova», sorride Parlato. «Sono felice per i tifosi e per la dirigenza. Roberto ed Edoardo Bonetto, e assieme a loro Moreno Beccaro, se lo meritano. Non diciamo nulla, ma il treno mi sembra incanalato sul binario giusto e c’è da levarsi il cappello di fronte a quello che ha fatto la dirigenza in questi anni, prima con Bergamin, quindi con Bonetto. Hanno ricostruito da zero, quando non si sapeva nemmeno che fine avrebbe fatto la squadra, e la stanno portando dove merita. In un calcio in cui una città come Padova deve assolutamente stare». Il primo mattone l’ha messo anche lei con quell’annata strepitosa in D.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Altro anticipo di orario per il Padova, che domenica 8 aprile a Trieste scenderà in campo alle 14.30 e non più alle 16.30 come previsto inizialmente. Uno spostamento d’orario, come ha spiegato la stessa Lega, arrivato su richiesta delle autorità competenti per motivi di ordine e sicurezza pubblica. Alla base della decisione, infatti, sembra esserci il fatto che il Vicenza gioca a Mestre domenica alle 16.30 e le forze dell’ordine vogliono evitare possibili incroci tra le tifoserie. Ieri, intanto, allenamento a porte chiuse allo stadio Appiani. Hanno lavorato ancora a parte sia Mandorlini che Gliozzi, i quali a questo punto potrebbero recuperare al massimo per la panchina domani pomeriggio (ricordiamo: alle 16.30) contro il Pordenone. Gli altri assenti saranno Trevisan e Belingheri, entrambi squalificati. […]

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Porte chiuse allo stadio Appiani. Pierpaolo Bisoli prepara Padova-Pordenone blindando la squadra, a cui mancano ormai pochi punti per tagliare il traguardo del primo posto e festeggiare la promozione. Ma non è ancora fatta e le prossime due tappe sono complicate, prima il Pordenone e poi la Triestina, che a inizio anno partivano con i favori del pronostico o comunque fra le squadre più accreditate nello sprint alla B. La notizia del giorno è che Matteo Mandorlini quasi sicuramente non ci sarà contro i neroverdi. Anche ieri ha svolto lavoro differenziato e, nella migliore delle ipotesi, andrà in panchina contro la sua ex squadra. Il centrocampo al momento è un rebus, considerato che mancherà anche Belingheri, squalificato dal giudice sportivo e che la squadra ha dimostrato di soffrire particolarmente la presenza contemporanea nell’undici titolare sia di Pulzetti che di Sarno. […]




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