«Sappiamo di avere un buon margine, ma non è sufficiente per staccare le mani dal manubrio. Dobbiamo pedalare a testa bassa per arrivare al traguardo». Il paragone ciclistico rende perfettamente l’idea del sentimento che prevale in seno ai biancoscudati, a maggiore ragione se a farlo è il direttore generale Giorgio Zamuner. Considerato che se la Sambenedettese vincesse le sue restanti sei gare arriverebbe a 64 punti, mentre se la Reggiana vincesse le sue sette partite si porterebbe a quota 65, al Padova basterebbero dodici punti negli ultimi sei match per essere irraggiungibile a 66. «Ma penso che da qui alla fine possano bastarci anche otto-dieci punti – prosegue il diggì – Anche noi siamo ansiosi di arrivare all’obiettivo dato che siamo in vetta da molto tempo, e spero di arrivarci il prima possibile. Ma sappiamo di avere dietro formazioni che faranno di tutto per renderci la vita difficile. Come noi devono disputare partite toste e altre meno, fermo restando che ogni domenica riserva sempre una sorpresa. Ora inizia anche il caldo, per cui verrà fuori la squadra che sta meglio fisicamente. La priorità è stare sul pezzo e dare continuità ai risultati senza pensare che sia facile. Poi se tagliamo il traguardo prima o all’ultima giornata non fa differenza».
[…]Intanto sabato all’Euganeo arriva proprio il Pordenone che ha giustiziato la Reggiana. «Ci aspetta un’altra partita difficile come è stata quella con il Mestre che veniva da una serie di risultati positivi, e che abbiamo affrontato nel modo giusto. Il Pordenone è una formazione che sicuramente ha fatto meno di quello che si poteva ipotizzare essendo una squadra con valori importanti, e lo dimostra il fatto che ha rifilato quattro gol la Reggiana. Se è in palla può mettere in difficoltà chiunque, per cui va affrontata con le dovute cautele, concentrazione e attenzione. Ripeto, sarà un’altra partita difficile». Con la rosa al completo, diventano inevitabili. È toccato prima a Zambataro restare a casa, e nell’ultimo turno a Zivkov e Lanini. Ma se il terzino era reduce da un periodo d’influenza, per l’ex Vicenza arrivato a gennaio come rinforzo per l’attacco la mancata convocazione è suonata come una bocciatura. «Bisoli ha sempre detto di fare giocare chi va forte in settimana, evidentemente ha visto Lanini andare più piano e l’ha dovuto escludere. Oggi siamo nella condizione di avere una rosa ampia e con il rientro di Trevisan dalla squalifica il tecnico dovrà lasciarne fuori addirittura tre. Sono scelte dolorose da fare indipendentemente dal curriculum o dall’idea che si aveva in precedenza per tutelare l’interesse del gruppo e il risultato finale. Dobbiamo perseguire un obiettivo importante e va fatto a prescindere da quelle che sono le esclusioni, tenendo sempre presente il bene del Padova».
(Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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[…]«Avevamo preparato la partita in un modo preciso — spiega il dg Giorgio Zamuner — abbiamo utilizzato un modulo più conservativo per poi tentare di ripartire. E due occasioni importanti le abbiamo avute, con Guidone e Pulzetti. In entrambi i casi non siamo stati precisi ma in una giornata così le cose sono rimaste invariate e sulla Reggiana abbiamo allungato di un punto. Il traguardo è sempre più vicino, andiamo avanti senza guardare troppo in là. Ogni cosa a suo tempo». La squadra sembra reggere dal punto di vista fisico, visto che nel secondo tempo ha tenuto testa al Mestre in modo energico, ma allo stesso tempo fatica a segnare e nelle ultime quattro partite ha pareggiato due volte, vinto a Bassano e perso col Teramo. Insomma, una marcia ad andamento lento che tuttavia è sufficiente a scacciare ogni fantasma. E di sicuro la quota promozione diretta, sia pure in un campionato particolare come quello attuale, sarà proporzionalmente più bassa rispetto allo scorso anno. «Noi abbiamo ben chiaro l’obiettivo — prosegue Zamuner — affrontiamo una partita alla volta senza prenderci inutili rischi. Sono gli altri che devono correre. Abbiamo un vantaggio importante da amministrare e lo stiamo facendo, la cosa che conta è solo quella di arrivare al traguardo».
(Fonte: Corriere del Veneto, Dimitri Canello. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)