C’è stata una sfida nella sfida che ha rappresentato una sorta di “passaggio di consegne” in casa biancoscudata. Nel derby di domenica a Portogruaro uno dei duelli più arcigni ha riguardato il 20enne Luca Ravanelli ed il 39enne Neto Pereira. Il giovane difensore, alla prima esperienza tra i professionisti, contro l’eterno brasiliano, ex capitano del Padova, uscito tra gli applausi dell’intero stadio. Ma alla fine il duello l’ha vinto il centrale trentino, dando dimostrazione di quella che è l’arma in più della capolista in questa stagione.
[…]«Non posso che essere felice dello spazio che mi viene concesso – sorride Ravanelli – e spero di continuare così. Sono sempre stato un giocatore che ha messo voglia e cattiveria agonistica, per sopperire anche a lacune tecniche sulle quali devo migliorare». Un esempio arriva dal derby contro il Vicenza: Ravanelli viene colpito al volto («E mi sa che è stato Salviato durante una fase concitata», ride il difensore), si rompe il naso ma non lo dice a nessuno e continua a giocare. «Eravamo nel finale di gara, una partita importantissima e non volevo uscire. Ho continuato come se non fosse successo nulla. Devo fare di questo aspetto la mia forza, metterci anche il naso, se serve, per aiutare la squadra. Bisoli mi dice che devo stare sempre molto concentrato, altrimenti divento un giocatore di Prima Categoria».
[…]Come avete accolto questo pareggio? «Benissimo, anche perché subito dopo il fischio finale abbiamo appreso della sconfitta della Reggiana e, quando abbiamo festeggiato davanti ai nostri tifosi, sapevamo di aver guadagnato un altro punto». Il traguardo è vicino… «Penso che, se dovessimo vincere le prossime due partite, diventerà molto dura riprenderci. Faremo di tutto per riuscirvi». Lei è in prestito dal Sassuolo, l’anno prossimo vorrebbe restare in caso di Serie B? «Decideranno le società, ma mi piacerebbe rimanere, soprattutto per continuare a vivere questo spogliatoio. Ho avuto la fortuna di capitare in un gruppo bellissimo, noi giovani stiamo sempre insieme ma pure con i “vecchi” c’è un feeling speciale».
(Fonte: Mattino di Padova, Stefano Volpe. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)