Ore 20.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) […] «Non è stata una grandissima serata – ammette l’allenatore giallorosso – è stata una partita storta. Le polemiche le lascerei stare, lascerei stare l’arbitro. L’importante non è l’arbitro, ma la cosa importante è l’atteggiamento. Ci sono alcune volte dove fai meno e fai due gol, altre in cui Razzitti prende la traversa come accaduto mercoledì a venti centimetri dalla porta. Le assenze? Non hanno pesato, finitela con questa storia, chi è andato in campo per voi sono paralitici? Mi piace piuttosto che venga sottolineato che questa partita è un bello spot per la categoria… Chi vince ride, chi perde spiega, tutti a casa e pensiamo al futuro, perché adesso riposeremo e avremo il tempo di rinfrescarci le idee». Il Bassano, che rimarrà fermo nel prossimo weekend, tornerà in campo sabato 31 marzo a Salò contro la Feralpi in quello che, a tutti gli effetti, sarà uno scontro diretto d’alta classifica. «Purtroppo — spiega l’attaccante Andrea Razzitti — abbiamo preso gol dopo un minuto e l’1-0 ha reso la serata e la partita molto complicata. Il Mestre è una buona squadra, ha giocato una partita importante e ha fatto meglio di noi. Dopo il gol abbiamo cercato di reagire e lo abbiamo fatto, creando anche qualche occasione. Ci sono state su entrambi i fronti, loro le hanno sfruttate meglio. Adesso avremo il turno di riposo e poi dovremo ripartire subito. Non c’è tempo di piangersi addosso».
Ore 20.00 – (Il Piccolo) «Fu un anno di grande sofferenza. Come ricordate, non c’erano stipendi, non c’era niente, però c’erano grandi uomini. Chiudemmo una stagione che poteva rivelarsi un disastro, in modo trionfale a metà classifica. Il pubblico ci fu di grande aiuto, per cui ho un ricordo molto bello e quando torno a Trieste c’è sempre una grande emozione».Fabio Rossitto è uno di quei volti a cui l’Unione del presente deve dire grazie per quanto fatto nella pur breve parentesi giuliana. Era la stagione 2013/2014, l’Unione Triestina fu affidata a Rossitto dopo l’esonero di Maurizio Costantini. Nel corso della stagione, a livello societario, l’inizio della fine, con la sciagurata cessione della società dall’asse Puglia-Cergol a Mehmeti-Mbock. Una società assente non turbò il cammino della truppa di Rossitto guidata alla salvezza a suon di gol dal tridente Godeas-Bussi-Sessolo. Dal bel ricordo di Trieste, all’amarezza del presente. Il suo Pordenone aveva praticamente i tre punti in tasca.«Per noi era una bellissima partita, al 94′ avevamo praticamente vinto la partita. Eravamo consapevoli che ci sarebbe stato da battagliare, e tutte le partite in questo momento sono così, sia tatticamente ma anche a livello fisico. Noi il primo tempo non siamo partiti benissimo, eravamo un po’ in difficoltà, poi nella ripresa abbiamo messo le cose a posto, la squadra è salita bene e non avevamo subìto neanche un tiro in porta. C’è tanta amarezza veramente, pensavamo di averla già portata a casa e purtroppo è arrivato il rigore». […]
Ore 19.30 – (Il Piccolo) È vero, a tirare con grande freddezza il rigore che ha dato il pareggio alla Triestina contro il Pordenone proprio allo scadere, è stato Arma. Ma a procurarsi il prezioso penalty è stato Roberto Codromaz, cosa perlomeno atipica per un difensore. Lo stesso Princivalli, del resto, aveva spiegato a fine partita che una delle mosse della disperazione nel finale è stata proprio quella di spedire Codromaz in attacco, perché un difensore in area avversaria crea sempre confusione e qualcosa può succedere. E la storia alabardata ne è piena: ad esempio il gol della vittoria play-off dello scorso anno a fil di sirena arrivò per merito di Aquaro. Sta di fatto che Codromaz mercoledì sera è stato decisivo, come racconta lui stesso: «Il mister nel finale mi ha mandato in attacco: non è certo il mio ruolo, ho cominciato un po’ a muovermi dove andava la palla. Ma poi Bracaletti ha messo una buona palla dentro, io ho cercato di raccogliere il lancio e l’ho stoppata, poi è arrivato un avversario e il rigore c’era tutto. Certo, appena mi ha toccato, io ovviamente ho fatto di tutto per non rimanere in piedi». Detto dell’episodio finale, resta la soddisfazione per il pareggio raggiunto, ma anche un po’ di rammarico per l’ennesima partita casalinga terminata senza una vittoria: «Se non fosse arrivato il rigore, sarebbe stata una sconfitta immeritata – dice Codromaz – anzi a dire la verità non meritavamo neanche il pareggio, ma la vittoria. Abbiamo creato di più, abbiamo avuto più occasioni, il loro portiere ha fatto miracoli su Pozzebon. Servirebbe un po’ di fortuna in più in certe circostanze, perché nelle ultime partite stiamo davvero raccogliendo meno di quello che meritiamo. Ma dobbiamo continuare a lottare così e non mollare». […]
Ore 19.00 – (Il Piccolo) La spietata legge dell’ex. Rachid Arma aveva trascinato lo scorso campionato il Pordenone fino alle semifinali dei play-off per la serie B a suon di gol. Un addio ai ramarri con qualche striatura di risentimento, tanto che all’andata il gesto del ciuccio sul suo gol venne mal interpretato dai tifosi locali che gli imputarono un gesto volgare, non compiuto. Questa volta Arma si è tolto la soddisfazione (oltre la maglietta) di esultare sotto la Furlan per un gol siglato quando già scorrevano i titoli di coda della partita. Un gol valso un punto. «E’ stata una bella soddisfazione fare gol al 95°. E’ normale ci fosse un po’ di emozione, contro la mia ex squadra e in pieno recupero. Mi sono preso questa responsabilità ed è andata bene. Nel complesso secondo me meritavamo qualcosina in più perché se pensiamo al primo tempo abbiamo preso un palo e una traversa, oltre al tiro di Porcari uscito di poco. Sarebbe stato ingiusto perdere, e nonostante un po’ di confusione verso la fine, siamo stati bravi ad arrivare al pareggio meritato». Ci sono alcuni spunti su cui riflettere. Il secondo tempo non è stato giocato benissimo, la volontà non è però mancata. «La voglia c’è stata. E’ normale rimanere un po’ delusi a livello psicologico dopo un grande primo tempo senza gol e subendolo al rientro in campo al loro primo tiro. Abbiamo accusato il colpo, ma ce l’abbiamo messa tutta consapevoli che avremmo potuto rimontare come già fatto a Santarcangelo e ci è andata bene». […]
Ore 18.30 – (Il Piccolo) E anche il derby con il Pordenone se n’è andato con un pareggio. Tanto immeritato, per quanto riguarda il volume di gioco espresso dall’Unione (quattro-cinque palle gol contro una degli avversari), quanto giusto per come maturato e cioè con un rigore in extremis che ha evitato la beffa con buona pace della squadra di Rossitto. Quel che si è visto al Rocco è un cliché che quasi sempre ha contraddistinto le prestazioni di quest’anno della Triestina. La discontinuità di ritmo e di identità nell’arco di una stessa gara sono quel quid che fa difetto a una squadra che mai ha fatto il salto definitivo. Se in talune circostanze alle scelte dell’esperto Sannino si rimproverava l’assenza di coraggio, quelle del novizio Princivalli vanno in senso opposto (l’utilizzo di quattro attaccanti o di soluzioni alternative rischiose in questo frangente). Il carattere non è mai mancato e questo piace al Rocco che ha salutato con un boato il pareggio di Arma.Ma il prodotto, quanto a risultati, cambia poco. La Triestina, pur avendo l’attacco più prolifico, fa grande fatica a vincere le partite. Gli alabardati hanno toppato pochissimi incontri, ma in quelli centrati hanno sempre dovuto costruire molto più degli avversari per ottenere poco. […]
Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Forse Rossitto sabato scorso avrebbe firmato per un pareggio al Rocco. Visto come i rossoalabardati sono riusciti a impattare al 5′ di recupero grazie a un calcio di rigore per lo meno dubbio trasformato dall’ex Arma, fischiato da Schirru per un presunto fallo su Codromaz, oggi il Crociato non può che esprimere il suo disappunto. Fabio riguarda le immagini del penalty assegnato al 95′ e ripete il commento a caldo fatto subito dopo la fine della partita con la Triestina. «Sì conferma -, subire il pareggio al 95′ e in questo modo (Codromaz confermerà di essersi lasciato cadere appena toccato, ndr) fa male. Sino al 94′ avevamo la partita in pugno. Peccato, perché prima avevamo indovinato tutto: la gestione della sfida e i cambi. Brucia aver lasciato due punti al Rocco, ma mi resta la soddisfazione di vedere la squadra crescere continuamente. Stiamo facendo cose importanti in ogni partita. Le abbiamo fatte anche al Mecchia di Portogruaro, dove meritavamo di vincere con il Mestre e invece abbiamo perso 3-4, con la Fermana tornando alla vittoria (2-0, ndr) in casa dopo quasi quattro mesi e pure a Trieste, anche se il successo ci è sfuggito all’ultimissimo minuto. Ma adesso dimentichiamo il Rocco e pensiamo alla Reggiana, che sarà nostra ospite domenica». Appuntamento alle 16.30 al Bottecchia. […]
Ore 17.30 – (Messaggero Veneto) Una delle note positive della serata di Trieste è Roberto Zammarini. […] «Personalmente è stata una partita positiva – afferma il mediano, arrivato lo scorso gennaio -. Essere andato in gol mi dà fiducia e ne avevo bisogno. Gerardi è stato molto bravo a difendere la palla e a servirmi nel tempo giusto. Poi io con lo stop ho superato il difensore e ho spiazzato il portiere. Il merito non è solo mio, va anche a Federico per l’assist». Non è bastato per portare a casa i tre punti. «La partita è stata macchiata da quell’episodio finale molto dubbio che ha causato il rigore – spiega Zammarini -. Peccato, con una vittoria avremmo dato continuità al successo con la Fermana e invece ci siamo dovuti accontentare del pareggio. Adesso pensiamo però alla Reggiana: sarà una gara tosta e dobbiamo cercare di prepararla al meglio in questi pochi giorni che abbiamo a disposizione. Se giocherò dal 1′? Io mi metto a disposizione: qui per il mister siamo tutti titolari».
Ore 17.00 – (Messaggero Veneto) Il giorno dopo il Pordenone si rende benissimo conto dell’occasione che ha sciupato al Rocco. Non è stata smaltita la delusione per il pareggio nel turno infrasettimanale con la Triestina, incassato al 95′ con un rigore dell’ex Arma, implacabile dal dischetto come spesso non era capitato nella sua stagione in neroverde. Il penalty, a caldo, era stato contestato, ma a freddo, vedendo anche l’immagine a destra, il contatto tra Stefani e Codromaz potrebbe esserci stato e la decisione dell’arbitro, Schirru di Nichelino, non è stata così superficiale come sembrava in un primo momento.Ingenuità. È rimasto negli occhi l’intervento ingenuo e scomposto del capitano: il giocatore triestino, va detto, non ha fatto nulla per rimanere in piedi, ma questo atteggiamento – visto il punteggio e il minuto – può essere anche comprensibile. Il fatto che Stefani abbia commesso quell’intervento porta a una riflessione: se anche lui, impeccabile nelle due stagioni di Tedino, cade in un errore del genere significa che proprio non è stagione. Sicuramente nella gestione della gara, e nel portare il Pordenone ad abbassare notevolmente il baricentro negli ultimi minuti, qualche responsabilità ce l’ha il tecnico Fabio Rossitto. La scelta di togliere Burrai a pochi minuti dalla fine per inserire Bassoli si è rivelata sbagliata: in quel momento il trainer ha privato la squadra di un giocatore in grado di saper sempre cosa fare con la palla tra i piedi, qualità questa che sarebbe servita nel finale. […]
Ore 16.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) I biancorossi perdono a Sambenedetto del Tronto la seconda gara consecutiva, ma la sconfitta in terra marchigiana lascia tanti rammarichi e molte proteste per le decisioni arbitrali. «Anche contro la Sambenedettese ci è stato negato un rigore netto su Comi — sottolinea il tecnico dei berici, Nicola Zanini — A Trieste ci è stato annullato un gol e un evidente fallo da ultimo uomo di un avversario non è stato sanzionato. La settimana prima, contro la Reggiana, il gol era viziato da un netto fallo su Jakimovski e ci è stata annullata una rete per un fuorigioco dubbio. Del rigore evidentissimo contro il SudTirol non serve parlare, le immagini hanno dimostrato come il fallo di mano del difensore avversario fosse netto». Continua Zanini: «Purtroppo in questo momento gli episodi e le decisioni arbitrali ci stanno condannando, ma non abbiamo nessuna intenzione di mollare, vogliamo a tutti i costi mantenere la categoria per favorire e incentivare chi sta valutando di acquistare il Vicenza Calcio all’asta che si terrà entro aprile». […]
Ore 16.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) La nuova iniziativa è una maxi-cena in Fiera. Che viene dopo la serata al palazzetto dello sport, l’almanacco della storia del club, i seggiolini personalizzabili, i braccialetti. Per sostenere il Vicenza Calcio s’imbocca ogni strada specie perché, finora, i riscontri non sono del tutto positivi. «Ci aspettavamo di più — dichiara il sindaco, Achille Variati — specie dal mondo economico, da cui sono rimasto un po’ deluso. Finora molto di quanto la società è stata in grado di raccogliere arriva dai singoli tifosi, di cui sono orgoglioso». La situazione economica del club biancorosso, insomma, non decolla. […] Finora la società ha raccolto 250 mila euro dalle varie attività organizzate per sostenere le casse di via Schio. Gli organizzatori contavano, in modo particolare, sulla proposta di personalizzare le sedute del «Menti» per raccogliere «qualche centinaia di migliaia di euro», ma proprio quella è una delle attività meno proficue rispetto alle attese: i seggiolini hanno fatto raccogliere 141 mila euro, per lo più da aziende (qualche decina), mentre 25 mila euro sono arrivati dalla vendita dei braccialetti a sostegno del «Lane» e 80 mila euro dalle donazioni da parte dei singoli tifosi direttamente sui conti della società. «Non è abbastanza — osserva Variati — il curatore fallimentare ha necessità di fondi ulteriori per portare avanti l’esercizio provvisorio. Come sindaco sono rimasto un po’ deluso da come il mondo dell’economia vicentina ha risposto all’appello della società che ci tengo a rinnovare, affinchè si capisca che è in ballo il futuro di una società. Capisco le difficoltà a livello sociale e la crisi, che ancora si sentono, ma devo dire che ci aspettavamo di più. Invece ringrazio molto i tifosi, che come sempre non si tirano indietro nei momenti di bisogno». […]
Ore 15.00 – Biancoscudati in campo all’Appiani per l’allenamento a porte chiuse.
Ore 14.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Riempire il più possibile lo stadio vecchio in attesa di novità su quello nuovo. In vista dell’atteso derby-playoff Venezia-Cittadella di dopodomani (ore 18) la prevendita ha sfiorato ieri i 1400 biglietti, compiendo passi in avanti verso l’obiettivo di far segnare il record stagionale di presenze a Sant’Elena, a quattro mesi dai 4.800 che il 12 novembre scorso avevano assistito all’1-0 sul Perugia. Intanto però con il ritorno in città del presidente Joe Tacopina tutti attendono aggiornamenti sul fronte del nuovo stadio di Tessera, vero fulcro del progetto made in Usa. Le ultime dichiarazioni del patron arancioneroverde risalgono all’inizio di novembre, quando aveva ribadito «Stiamo stringendo i tempi per rispettare la data del campionato 2019/20 per entrare nella nuova struttura. In questi giorni abbiamo firmato il contratto col progettista Matt Rossetti e ci sono stati dei prelievi di terreno nell’area di Tessera per valutarne le caratteristiche». Stando a quanto ad oggi è dato sapere il sindaco Luigi Brugnaro è in attesa di conoscere il progetto dettagliato e definitivo, a quasi un anno da quanto il primo cittadino aveva dichiarato nell’aprile scorso all’Ateneo Veneto. «Il progetto dovrebbe essere pronto entro giugno (2017, ndr) per essere poi valutato e sottoposto a tutte le verifiche necessarie. Sarà indetto un bando di gara internazionale (la vendita dei terreni frutterebbe 30 milioni al Comune, ndr) e i lavori iniziare nel 2019». Un cronoprogramma al quale Tacopina si era ricollegato a giugno. «Entro luglio la presentazione del progetto, entro il 2017 lacquisizione dei terreni e, una volta posata la prima pietra, nel 2018, meno di due anni per inaugurarlo nella stagione 2019/20».
Ore 13.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Un anno dopo, la morale è sempre la stessa. Una città, due squadre che corrono e che sprintano, che sognano e non si fermano. Venezia e Mestre volano, la prima in Serie B puntando al massimo campionato, la seconda in Serie C puntando ai spareggi-promozione. Sempre nelle prime posizioni, sempre a pensare in grande. Sesto il Venezia, settimo il Mestre, entrambe in piena zona playoff, con tanta voglia di primeggiare e di giocarsi le proprie chance fino in fondo. E con alle porte una domenica da cornice: Venezia-Cittadella al «Penzo» (rispettivamente sesta contro quarta), Mestre-Padova (settima contro prima) al «Mecchia» di Portogruaro, perché il vecchio e glorioso «Baracca» non ha i requisiti di sicurezza necessari agli attuali regolamenti. Filippo Inzaghi, tecnico del Venezia, si è sbilanciato: «La salvezza l’abbiamo raggiunta, ora possiamo inseguire un sogno». Il sogno si chiama playoff, ma se non si fosse perso sabato scorso ad Empoli, persino la promozione diretta (sarebbe la terza consecutiva dalla Serie D dopo il fallimento, un record assoluto nel calcio italiano), sarebbe stata alla portata. Adesso, con una partita in meno, meglio pensare al Cittadella. […]
Ore 13.00 – (La Nuova Venezia) Andelkovic, recupero complicato. Allenamento ancora a parte per il difensore sloveno, che prova a smaltire l’infortunio al ginocchio accusato una settimana fa. Scalpita invece Bentivoglio, al rientro da titolare dopo aver lasciato spazio per un mese e mezzo a Stulac. Oggi allenamento a porte chiuse per il Venezia. Curiosità: durante la squalifica, Bentivoglio ha giocato contro il Cittadella nel campionato Primavera 2.Biglietti. Sono circa 1.400 i biglietti venduti in prevendita per il derby di domenica, di cui 260 nel settore ospite, anche se sono attesi al Penzo, nei vari settori, circa 400 tifosi della squadra di Venturato. Numeri lontani dai 6.166 spettatori presenti nell’ultimo derby giocato in Serie B il 10 settembre 2000 (2-2). Garofalo. All’andata ha visto il derby dalla panchina. «Ero rientrato dall’infortunio qualche partita prima» ricorda l’esterno sinistro di Inzaghi, «giocai al sabato contro l’Empoli, poi quella sera con il turnover rimasi fuori, ma quella sconfitta brucia ancora per il modo in cui è maturata. Toccherà al Venezia fare la partita, ma senza concedere troppi spazi ai nostri avversari: il Cittadella è pericolosissimo nelle ripartenze, anche se sarà priva di Kouamè e Vido. Non a caso è la squadra che ha conquistato più punti in trasferta». […]
Ore 12.20 – (Gazzettino) Gianluca Litteri, il grande ex che ha messo a segno la rete della vittoria granata per 2-1 all’andata, sta catalizzando l’interesse della sfida con il Venezia, che pesa molto nella corsa ai play off e sancisce la leadership del Veneto. Filippo Scaglia ha più di altri il compito di fermare il bomber catanese e trovarselo da avversario dopo due anni e mezzo vissuti insieme fa un certo effetto. «Litteri a gennaio ha fatto una scelta diversa -sostiene il centrale difensivo granata-, mi fa piacere rivederlo dopo aver condiviso tante battaglie insieme. E’ stato per noi un giocatore importante, ma in campo domenica prossima sarà un avversario come tutti gli altri, su queste cose sono poco romantico». Giocando in ruoli contrapposti vi troverete l’uno di fronte all’altro e cercherete di superarvi. Chi riuscirà a prevalere darà una grossa mano alla squadra. Riprende l’ex torinista: «Noi non marchiamo a uomo, per cui dipende da come saremo disposti in campo. Conoscendo le sue caratteristiche sappiamo che si muove molto sul fronte d’attacco, per cui spesso entrerà nella mia zona d’azione. Sarà una sfida molto stimolante». Il fatto di conoscervi a vicenda comporterà dei vantaggi e degli svantaggi. «Ci siamo confrontati per due anni e mezzo in allenamento, ma in partita è una cosa diversa. Prima del suo arrivo a Cittadella l’ho marcato con l’Entella e con il Latina. Lui conosce i miei punti forti e quelli deboli e così io nei suoi confronti. Sarà una gara particolare dove cercheremo di dare qualcosa in più a sorpresa. Può essere più avvantaggiato lui che ci conosce tutti, mentre noi ne conosciamo uno. Ma al giorno d’oggi ci sono strumenti e si studiano i particolari della squadra avversaria, pertanto si conosce tutto, credo che in fondo cambi poco». […]
Ore 12.00 – (Mattino di Padova) Davide Adorni è pronto. Con ogni probabilità toccherà a lui sostituire Varnier nel derby di domenica a Venezia, andando ad affiancare Scaglia nel cuore del reparto arretrato del Citta. «È un derby e, come tale, è un incontro diverso dagli altri. Te ne accorgi nei giorni precedenti, anche parlando con i tifosi, che non a caso hanno risposto numerosi al richiamo», sottolinea il 25enne difensore parmigiano. A spargere pepe sul match (che sarà diretto da Pezzuto di Lecce) c’è la sfida con il grande “ex” Litteri. «In allenamento ci siamo confrontati spesso, anche se immagino che marcarlo in partita sia un’altra cosa. È uno che, in quanto a “fare a sportellate” con i difensori avversari, non si risparmia. Un attaccante che lavora molto con il fisico e le braccia, calcia sia di destro che di sinistro e in area è molto pericoloso. Sarà stimolante incontrarlo». […] A voi mancheranno Varnier, Vido e Kouamé, a loro Audero e Stulac. Chi ci rimette di più? «Mi baso sui numeri e rispondo: noi. D’altra parte, è il prezzo che si paga quando si fa bene. E c’è pure chi è messo peggio, come il Palermo, che sarà senza 6 uomini». Ma si aspettava che il derby sarebbe stato uno scontro diretto in chiave playoff? «Per quanto ci riguarda, arrivare fra le prime due in classifica è un sogno, ma siamo in zona playoff dall’inizio dell’anno ed è una posizione che rispecchia quanto stiamo facendo. Nemmeno il Venezia mi stupisce. Già l’anno scorso, in C, tutti puntavano sul Parma e poi a metà campionato ci siamo trovati gli uomini di Inzaghi in fuga. Vedendola giocare in pochi ci scommettevano, ma era una squadra molto concreta, che riusciva sempre a portare a casa il risultato». […]
Ore 11.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) […] Zirolandia continua a mietere vittime illustri, riuscendo a sbancare Bassano con un netto e meritato 2-0 che permette di lasciarsi alle spalle il ko di Ravenna ed arrivare lanciatissima alla super sfida di domenica contro il Padova. […] «È stata una partita perfetta – ha commentato Spagnoli, autore del gol del 2-0 – al termine della quale abbiamo festeggiato tanto. Noi ce l’abbiamo messa tutta, ed è uscita una prestazione straordinaria durante la quale ci siamo tanto divertiti. Questo tipo di calcio ci esalta, il mister ci da le indicazioni e noi in campo cerchiamo il fare il massimo per mettere in pratica le sue indicazioni, credendo appieno nelle nostre qualità». E pensare che il 2-0 finale avrebbe potuto essere ancora più rotondo. «Siamo andati nello spogliatoio con la sensazione di poter fare qualcosa in più, di poter essere più incisivi. Siamo stati bravi al rientro i campo a trovare il gol che ha chiuso la partita, e ci ha permesso di conquistare tre punti che ci fanno stare molto più tranquilli». Perché nonostante l’aritmetica non dia ancora la certezza assoluta (il numero magico, destinato ovviamente a scendere, in questo momento è 47 punti) è chiaro come in questo momento il Mestre sia quasi certo di aver raggiunto il proprio obiettivo stagionale. «I numeri parlano chiaro – continua Spagnoli – e adesso, con maggior leggerezza, sappiamo che tutto quello che verrà sarà guadagnato. E già domenica proveremo a prenderci altri tre punti, una gara importante che può permetterci di toglierci un’altra grande soddisfazione». […]
Ore 11.10 – (La Nuova Venezia) Contro il Bassano ha impiegato un solo minuto per aprire la partita ed è il secondo gol in tre gare. Alessandro Fabbri ci scherza sopra. «Il nostro allenatore dall’inizio del campionato mi urla di provare a tirare di più ma forse non avevo capito bene il vicentino. C’è voluto l’intervento di Stensson, che me l’ha detto in svedese. Non nego che ci sto prendendo gusto ma non nascondo che è uno degli aspetti in cui devo migliorare. Sono più abituato alla giocata per il compagno che a essere egoista come una vera punta ma magari mi sono sbloccato». […] Non c’è il rischio di rilassarsi? «E perché dovremmo? Adesso ci concentriamo per un obiettivo maggiore, prenderci i playoff dalla posizione più alta. Ci hanno definito “ammazzagrandi” e vogliamo meritarci questo titolo, magari anche anche domenica, visto che affrontiamo la capolista». Non solo gol, comunque. Alessandro Fabbri domani si toglierà una soddisfazione personale in più, la laurea in relazioni estere nella magistrale in scienze politiche a Bologna. «Mi toccherà offrire a tutto lo spogliatoio ma è una grande soddisfazione, si fa volentieri. Tornando al calcio se siamo arrivati a questo punto è perché abbiamo sempre pensato partita dopo partita e solo adesso penseremo al Padova. Certo sgambettarli sarebbe un gran risultato e da neo promossa stiamo esprimendo uno dei giochi più belli del girone». […]
Ore 10.40 – (Gazzettino) «Abbiamo raccolto un punto prezioso considerato che il distacco di nove punti dalla Reggiana è rimasto invariato, mentre è cambiato qualcosa solo rispetto alla Sambenedettese. Tutti avremmo messo la firma per essere in questa posizione, c’è da essere molto soddisfatti. Ma non bisogna abbassare la guardia, dobbiamo continuare a essere determinati per raggiungere il traguardo». […] Intanto nel mirino c’è il Mestre. Si attende di essere confermato nell’undici iniziale? «Non mi aspetto niente, penso solo a lavorare per farmi trovare pronto che debba giocare cinque minuti o tutta la partita. Siamo una squadra formata da giocatori forti, che è fondamentale per stare in vetta. Quanto al Mestre, ci ha messo in difficoltà all’Euganeo, per cui è una gara da interpretare con attenzione e spirito di sacrificio».
Ore 10.30 – (Gazzettino) Russo invece non partiva titolare dalla trasferta vinta con l’Albinoleffe a fine novembre, e si è fatto trovare pronto. Tanto più che non è stato lui a commettere il fallo che sarebbe potuto costare il secondo penalty come erroneamente è sembrato dalla tribuna, per cui la sua prova merita di essere sottolineata con la sufficienza piena. «Fa sempre piacere giocare. Abbiamo trovato una squadra molto forte in attacco che ci ha fatto lavorare. Siamo stati bravi a soffrire e a rimanere compatti e uniti, che è una delle grandi qualità che abbiamo. Sono contento per la mia prestazione: del resto quando hai un gruppo così unito come il nostro, chiunque scende in campo dimostra sempre di essere importante». Un flash sulla classifica.
Ore 10.20 – (Gazzettino) Marco Guidone ancora decisivo sotto rete, Michele Russo di nuovo protagonista dal primo minuto al centro della difesa. Entrambi si sono messi in evidenza nel pareggio con la Feralpisalò che consente ai biancoscudati di restare saldi in vetta alla classifica quando mancano sette partite. Con il sigillo di mercoledì sera Guidone è salito a quota otto, confermando il suo feeling con la porta nel 2018: gol nel derby con il Vicenza e doppietta con il Ravenna che sono valse altrettante vittorie, e sigillo del pareggio con il Sudtirol prima appunto di fare centro anche con la Feralpisalò. «Sono contento perché sto trovando il gol con più continuità nel girone di ritorno, ma soprattutto sono contento perché abbiamo superato un grande ostacolo e un pareggio con una formazione tosta come quella bresciana va bene. Non so quante squadre possono vincere con la Feralpisalò, per cui è un punto prezioso. La classifica? Non dobbiamo guardarla, dobbiamo continuare il nostro percorso. Sono le rivali che devono preoccuparsi di noi». […]
Ore 10.10 – (Gazzettino) Era regolare il gol annullato per fuorigioco a Guidone la cui posizione nella rete assegnata appare invece quantomeno dubbia. Più netto il rigore non concesso alla Feralpi rispetto a quello trasformato poco prima. Della serie, cambiando l’ordine dei fattori, il risultato non cambia. Questo il responso del giorno dopo, una volta visionate le immagini della partita pareggiata con i bresciani.
Tutti nel primo tempo gli episodi contestati. Al 10′ punizione di Sarno dalla trequarti, Russo di testa impegna il portiere e poi Guidone ribadisce in rete dopo la sua respinta, con l’arbitro che convalida. Al momento della battuta la punta sembrerebbe leggermente più avanti dei difensori e pure dopo la sponda del compagno, l’impressione è che Ranellucci non lo tenga in gioco, anche se le immagini non chiariscono completamente il dubbio. Diverso il discorso per il gol annullato a Guidone al 38′ su angolo di Sarno e sponda di Salviato sul cui tocco l’attaccante è tenuto in gioco da Voltan, vicino alla bandierina del calcio d’angolo e sfuggito alla visuale dell’assistente che si trovava sull’altra fascia. […]
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Questo Mestre, alla fine, sembra proprio rappresentare l’ago della bilancia del campionato. La squadra di Zironelli, infatti, aspetta ancora di recuperare la gara contro la Reggiana (che delle inseguitrici è l’unica che vanta un incontro in meno rispetto al Padova), in un appuntamento che si preannuncia fondamentale per la lotta promozione e messo in calendario l’11 aprile tra la 34ª e la 35ª giornata. Potenzialmente, infatti, i granata potrebbero spingersi fino a – 6 dai biancoscudati e, mantenendo questo distacco fino alla penultima giornata, avrebbero la possibilità di giocarsi tutto nello scontro diretto in programma domenica 29 aprile al Mapei Stadium. Ma nel mezzo il calendario è ricco di insidie. Da qui allo scontro diretto il Padova avrà tre gare in trasferta (Mestre, Triestina e Fermana) e due in casa (Pordenone e Albinoleffe). Anche la Reggiana tre fuori casa (Pordenone, Ravenna e Albinoleffe) e due tra le mura amiche (Sudtirol e Bassano). […]
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Nove punti da difendere in sette giornate. Non è fatta per la Serie B, ma non è nemmeno un’impresa così ardua quella che si trova davanti il Padova da qui al 6 maggio prossimo, data della giornata conclusiva del campionato di C. Al termine dell’ultimo turno infrasettimanale della stagione, i biancoscudati sono riusciti a tenere invariate le distanze sulle inseguitrici, nonostante il pareggio casalingo contro la FeralpiSalò. […] Per il Padova quella col Mestre sarà una trasferta-chiave. Nel girone di ritorno gli arancioneri hanno sconfitto tutte le squadre che li precedono in classifica, cominciando con la Sambenedettese, proseguendo con la FeralpiSalò ed andando a finire al successo di mercoledì sera a Bassano. Per il momento il Padova, sebbene abbia leggermente sporcato la sua media di due punti netti a partita, nella seconda parte del torneo sta viaggiando a ritmi praticamente identici a quelli delle prime dieci giornate del girone d’andata. […]
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Mister Bisoli ha deciso di chiudere le porte dei tre allenamenti che separano la squadra dalla prossima trasferta di Portogruaro. Quindi, così come hanno fatto ieri, oggi e domani i biancosucudati si alleneranno a porte chiuse all’Appiani. L’impressione è che il tecnico abbia intenzione di cambiare più di una pedina dell’undici sceso in campo contro la FeralpiSalò, in tutti i reparti, fermo restando che torneranno a disposizione Marcandella e Serena, fermati mercoledì dall’influenza. […]
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) […] Zamuner, soddisfatto del pari contro la Feralpisalò? «Passata un’altra giornata e i punti di vantaggio sulla Reggiana sono rimasti gli stessi. La Sambenedettese ci ha recuperato due punti, ma abbiamo il vantaggio dello scontro diretto, per cui possiamo essere soddisfatti: affrontavamo una delle squadre migliori della categoria». La squadra, però, ha sofferto molto per tutta la partita? «Ci sta. Le partite non si possono vincere tutte e la Feralpisalò a inizio stagione era una delle squadre più accreditate per vincere il campionato. Tecnicamente è una squadra forte, ha un attacco con Guerra e Ferretti che sono fra i migliori della categoria. E anche Toscano ha dato la sua impronta». Come sta il Padova? «Sta bene. Abbiamo superato indenni questo doppio scoglio Bassano-Feralpisalò facendo quattro punti e adesso ci prepariamo ad affrontarne un altro. Il Mestre sta giocando davvero molto bene ed è una delle squadre più in forma del momento, siamo pronti a giocarcela nel modo migliore possibile, sfruttando le nostre potenzialità e le nostre caratteristiche». Sta facendo qualche tabella-punti? «Qualche ragionamento si può anche abbozzarlo, ma sono dell’idea che dobbiamo pensare a una partita alla volta, senza fare troppi calcoli. Siamo davanti, abbiamo anche un margine d’errore, man mano che le partite diminuiscono gli avversari non possono sbagliare praticamente nulla. È tutto in mano nostra, dobbiamo soltanto mantenere la lucidità necessaria per arrivare in fondo». […]