Padova-FeralpiSalò, l’analisi de “Il Mattino di Padova”

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Un altro passo avanti sulla strada che porta alla Serie B. Ottavo pareggio stagionale, 19º punto su 30 in dieci partite del girone di ritorno. Il Padova è a quota 53, dopo 27 giornate effettive (anche se quella di ieri era la 31ª) ed è a + 8 sulla più immediata inseguitrice, diventata adesso la Sambenedettese (in realtà sono 9, considerati gli scontri diretti). Le avversarie, dietro ai biancoscudati, non riescono a ridurre il gap nei confronti della capolista ed è questo il dato che balza maggiormente all’occhio, insieme al numero di gare che rimangono da qui a maggio: 7. Bisoli non festeggia le 400 panchine in carriera con una vittoria – sarebbe stata la sedicesima – ma può ritenersi ugualmente soddisfatto: perché la FeralpiSalò, così come all’andata, si è rivelata squadra tosta e dotata di buona tecnica e personalità, poi perché, con la falcidia di influenzati che si è ritrovato all’inizio della settimana, è stato costretto a fare di necessità virtù, soprattutto in difesa. E ha comunque incamerato un risultato importante, nonostante le difficoltà incontrate, specie sulle corsie laterali. Ma va bene così, il gruppo c’è, è maturo e bada al sodo. E deve fare buon viso a cattiva sorte, perché quest’anno tutte o gran parte delle decisioni arbitrali, negli episodi-chiave, sono state infelici.

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Il punto ci sta tutto e ai fini del traguardo da raggiungere è un altro prezioso tassello che va ad infilarsi al posto giusto. Ora pensiamo al Mestre, che è andato a vincere a Bassano. Attenzione, perché questo è l’ostacolo più pericoloso in questo momento. Servono gambe e corsa per superarlo, ma anche testa e idee ben chiare. E al Padova non mancano nè gli uni nè le altre.

(Fonte: Mattino di Padova, Stefano Edel. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)




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