Sono cresciuti insieme, fianco a fianco per anni, fino ad arrivare in prima squadra. Hanno esordito in Serie B fino a quella maledetta estate del 2014 che ha fatto sparire il Padova dal professionismo e separato le strade di Davide Voltan e Alessandro Bellemo, i due prospetti più interessanti dell’annata 1995. Ma l’amicizia coltivata in quasi un decennio non si è interrotta e mercoledì sera si ritroveranno in campo da avversari. E questa è anche l’occasione per metterli di fronte al loro passato, presente e futuro.Cosa rappresenta Padova per lei? Bellemo: «Squadra e città che mi hanno accolto da bambino e fatto diventare uomo. Su e giù da Chioggia per inseguire il sogno, realizzato, di esordire in B». Voltan: «È la mia città, sono entrato in biancoscudato a 5 anni e ne sono uscito dopo aver debuttato tra i grandi. Ho le radici, famiglia, fidanzata e amici».
[…]Un aneddoto che vi lega? B.: «Io, Davide e Luca Maniero formiamo un grande trio che d’estate si ritrova a Sottomarina». V.: «Ricordo le giornate spassose passate al Torneo di Viareggio e le sere in cui Alessandro si fermava a dormire da me, per non tornare fino a casa a Chioggia». Estate 2014, il Padova viene radiato e voi firmate con squadre professionistiche. Avevate mai pensato di restare? B.: «Si era creato il caos, ero pronto a ripartire con il Padova in Lega Pro ma non avevo nemmeno un contratto. Mi si sono presentate 3 o 4 offerte allettanti e non potevo rifiutare il progetto della Spal». V.: «Sarei rimasto per sempre a Padova, ho seguito la vicenda fino alla fine, quando sembrava che Cestaro avesse prenotato un jet per iscrivere la squadra in extremis. Ma quando è saltato tutto, per la mia carriera dovevo accettare il Crotone». Un pregio e un difetto dell’amico? B.: «Da attaccante, quando punta l’uomo è fantastico e fastidiosissimo per gli avversari. Deve fare qualche sacrificio in più in fase difensiva, ma è un giocatore di qualità». V.: «Un lottatore, imponente fisicamente e sbaglia pochissimo. Dovrebbe migliorare nell’uno contro uno ma per il suo ruolo non ne ha nemmeno troppo bisogno». Questa stagione cosa rappresenta per la vostra carriera? B.: «Sognavo di tornare a Padova e non mi aspettavo di avere tutte queste opportunità di giocare. Ora che sono rientrati Pulzetti e Belingheri potrò avere meno spazio, ma sono pronto a dare il mio contributo per il nostro sogno». V.: «Dopo un annata no, questa è la stagione migliore della mia carriera. Sto giocando con continuità e sono sereno, ho trovato la mia dimensione».
[…]Un sms al vecchio compagno? B.: «Davide, complimenti per la tua grande stagione, ma mercoledì, da padovano, mettiti una mano sul cuore e non farci scherzi!». V.: «Alessandro, mi conosci e sai che non potrò mai lasciarti strada facile in campo. Ma spero che a fine partita potremo abbracciarci ed essere felici entrambi di com’è andata».
(Fonte: Mattino di Padova, Stefano Volpe. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)