Ore 20.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) […] Tornando al match in terra romagnola, un elemento chiave per scardinare la difesa locale sarà, certamente, l’apporto del bomber Dario Sottovia, capocannoniere arancionero con 8 reti all’attivo. «Stiamo preparando la gara col Ravenna come tutte le altre – dichiara il centravanti di Camposampiero – è chiaro che dovendo affrontare poi due partite importanti con Bassano e Padova può essere che venga effettuato qualche cambio di formazione ma siamo tutti pronti e a disposizione del mister. Siamo consapevoli che, dopo tre vittorie di grande livello ci attende un banco di prova importante. Vogliamo continuare questa striscia di vittorie, non sarà facile, ma ci proveremo. Io sto bene, sia a livello fisico che mentale, riesco ad ottimizzare bene il minutaggio che mi sta dando il mister: ho realizzato tre gol, in pratica in cinquanta minuti su tre partite». Che giudizio per la sua stagione finora? «All’inizio, per me, arrivare in doppia cifra, era quasi un sogno, ora sono già a otto segnature senza nemmeno un calcio di rigore ed è un grande traguardo. Sono molto soddisfatto, per essere alla mia prima stagione in Serie C. Il lavoro e il rimanere sempre sereno sta dando i suoi frutti». E per quanto riguarda la stagione del Mestre? «Erano in pochi, tra gli addetti ai lavori, a scommettere su di noi per un campionato a questi livelli. Beh quei pochi hanno avuto ragione ma il mister e noi ci abbiamo sempre creduto. Per i più che ci davano per spacciati siamo stati una sorpresa ma con il lavoro duro in campo abbiamo avuto la prova del nostro valore, ognuno, in fondo, ha quello che si merita».
Ore 19.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) La carta d’identità non mente e, inflessibile, ricorda che Neto Pereira fra dieci mesi compirà 40 anni. Il brasiliano, però, nelle ultime due partite ha sfoggiato una condizione tecnica e atletica invidiabile, segnando due gol contro Feralpi e Pordenone. Gol di una bellezza abbagliante, che testimoniano (se mai ce ne fosse il bisogno) la classe purissima di un attaccante che ha avuto dalla sua carriera molto meno di quanto meritasse. Il Mestre se lo gode e spera che in questo finale di stagione così importante i muscoli e i tendini di Neto reggano. «Sono felice per i gol, ma soprattutto per la squadra — sorride l’attaccante arancionero — è bello quello che stiamo vivendo. La classifica è sempre migliore, abbiamo battuto recentemente tre avversarie che partivano davanti a noi a inizio stagione e che hanno individualità di spicco. Questo campionato l’abbiamo cominciato con l’obiettivo di salvarci, se poi verrà qualcosa in più saremo felici». […]
Ore 18.30 – (Il Piccolo) Continua con grande successo l’iniziativa della Triestina per portare i ragazzi delle scuole della città allo stadio Nereo Rocco. Domenica scorsa è stata la volta del liceo scientifico Oberdan, dal quale sono arrivati allo stadio per Triestina-Vicenza oltre una sessantina di studenti.Per tanti si è trattato della prima volta a seguire direttamente una partita degli alabardati , per altri una piacevole sorpresa, alcuni hanno riscoperto il piacere dello stadio.Emozioni che sono state ancora più forti da vivere in curva in una partita del genere, con la curva Furlan piena e con un tifo caliente e spettacolare.C’è una larga fascia di età che purtroppo, a causa delle vicissitudini della Triestina negli ultimi anni, si è allontanata dallo stadio o addirittura non ha mai conosciuto la passione per l’Unione.Anche per questo motivo il lavoro che si sta facendo nelle scuole, anche grazie ai ragazzi della curva, è davvero prezioso. […]
Ore 18.00 – (Il Piccolo) Potrebbe essere una Triestina diversa rispetto alle ultime occasioni, sia nei uomini ma forse anche nel modulo, quella che domani affronterà in Romagna il Santarcangelo. Il mix tra giocatori indisponibili, altri non ancora al top e la necessità di far rifiatare qualcuno in vista del tour de force di tre partite in sette giorni, potrebbe infatti dar vita a un’Unione inedita. Partiamo dalle assenze: in realtà di quasi certa ce n’è solamente una, quella di Davide Bariti, messo ko da un duro colpo alla caviglia. Ma visto che Petrella non è ancora al meglio, ha lavorato ancora in modo personalizzato e di sicuro non ha i 90 minuti nelle gambe, ecco che per mister Princivalli si apre una falla nella zona di esterno offensivo destro. Come rimediare? La soluzione va valutata anche sotto l’aspetto, già accennato, di un fisiologico turnover. […] Mescolando il tutto, e tenendo presente che il 4-3-3 è un’opzione sempre valida, si sta pensando anche di presentarsi a Santarcangelo con un 4-3-1-2, in modo da sopperire alla carenza di esterni offensivi. In difesa non c’è tanta aria di cambiamenti, se non uno e molto importante: giovedì in allenamento è stata provata la coppia Lambrughi-Aquaro, per cui forse per il capitano potrebbe essere arrivato davvero il momento del rientro. E in ogni caso in quella zona non ci sono problemi, visto che Codromaz e El Hasni sono a posto. A sinistra Pizzul è sicuro, mentre Libutti sembra ancora leggermente favorito su Troiani. Dalla cintola in su dovrebbero iniziare i cambiamenti maggiori. Da Coletti perno centrale non si prescinde, poi una mezzala dovrebbe essere Porcari, mentre l’altra va scelta fra Meduri e Acquadro. Attenzione però, che quest’ultimo potrebbe giocare anche da trequartista, subito dietro le punte, in una zona dove comunque è stato provato anche Hidalgo: sembra insomma che possa toccare a uno di loro due il ruolo che in passato, in questa stagione, è stato svolto solo da Bracaletti. In avanti, nell’attacco a due punte, toccherà alla coppia Mensah-Pozzebon, con quest’ultimo che potrebbe avere una grande occasione da giocarsi dal primo minuto. […]
Ore 17.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Fiducia a Nocciolini, non a Perilli. Barbasette figurerà nell’undici inziale che domani pomeriggio (16.30) uscirà dal tunnel del Bottecchia per affrontare la Fermana. Nonostante una prova non proprio brillante domenica scorsa al Mecchia, Rossitto non rinuncerà all’ex parmense. Gli metterà però alle spalle Emanuele Berrettoni, che avrà il compito d’innescarlo in attacco. L’artista quindi scenderà in campo sin dal primo minuto. La lunga convalescenza post infortunio al ginocchio sembra finalmente completata. Contro il Mestre, entrato al 52′ al posto di Ciurria, Emanuele ha letteralmente cambiato fisionomia alla squadra. E si è pure costruito praticamente da solo il gol del momentaneo 3-2 con una ubriacante serpentina fra le maglie della difesa neroarancio. Il Crociato pensa quindi che sia giunto il momento di avvalersi di lui sin dall’inizio e, auspicabilmente, per l’intera durata del match. Con Berrettoni nelle vesti di rifinitore, Rossitto si augura che anche Nocciolini ritrovi quella verve sottoporta per la quale era stato portato in riva al Noncello a gennaio. Da allora, in 8 partite, Manuel ha firmato un solo gol. Troppo poco per le aspettative della società e del popolo neroverde. È anche vero che finora non c’è stato nessuno in grado di lanciarlo a rete palla a terra, come piace a lui. Rossitto sta lavorando anche su questo aspetto per dare un’alternativa ai cross tanto cari a Colucci. […]
Ore 16.30 – (Messaggero Veneto) Non solo Marco Meneghetti. Oltre al portiere, classe 2001e più giovane esordiente della Lega Pro di quest’anno, conteso da Inter e Atalanta, ci sono altri giovani del Pordenone seguiti da società di serie A. Sembra destinato alla Fiorentina Luis Marinello, attaccante classe 2003: il club viola sarebbe a un passo dal giocatore, che sta facendo benissimo nell’under 15 serie C. Sinora, infatti, la punta ha messo a segno 21 gol ed è capocannoniere del campionato. […] Spal e Bologna hanno invece concentrato le attenzioni su Niccolò Nardini, difensore centrale dell’under 17 che piace molto per le sue doti tecniche e fisiche. Prima di lui, come pari-ruolo, ha spiccato il salto nel mondo dei “grandi” Matteo Anzolin, classe 2000 nativo di Latisana: l’ex neroverde è ora nella Primavera della Juventus e sta disputando la Viareggio cup. […]
Ore 16.00 – (Messaggero Veneto) «È l’occasione giusta». Gigi Turci non ha dubbi: la gara con la Fermana può significare il ritorno al successo per il Pordenone. Il preparatore dei portieri della Sampdoria, ed ex neroverde, lancia la squadra allenata dal suo amico fraterno Fabio Rossitto, trainer di cui è stato il vice (oltre che allenatore dei numeri uno) tra i ramarri in serie D, alla Cremonese e alla Triestina. «La squadra sta crescendo – dice -: sono molto fiducioso». Turci, partiamo dalla gara col Mestre: il Pordenone stava vincendo quando ormai mancava poco… «È già un motivo per essere ottimisti in vista della partita con la Fermana. I ramarri domenica scorsa si sono fermati a un passo dal traguardo: basta continuare su quella strada per andare a ottenere quel successo che meritano». Rossitto è arrivato un mese fa: ha bisogno del suo tempo. È d’accordo? «Sì. Fabio è un grande lavoratore, fa dell’intensità e della cattiveria agonistica i suoi cavalli di battaglia. Sono aspetti che non trasmetti dall’oggi al domani. Io vedo un Pordenone in costante progresso: poi, una volta che si sblocca, saranno problemi per tutti» .Può diventare la mina vagante del campionato? «Ne sono convinto. Prima bisogna vincere domenica, chiaramente. Ma poi, a osservare bene, la classifica è corta. Con qualche risultato positivo scali posizioni. Ricordiamoci che la rosa è di grande qualità: Fabio è coperto in ogni ruolo sia sotto il profilo della qualità sia sotto quello della qualità. I suoi metodi stanno entrando nella testa e nelle gambe dei giocatori: ripeto, sono molto fiducioso». […]
Ore 15.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Evidentemente Menti fa rima con sconfitta: terza di fila, dopo quelle con Padova e Reggiana. Questa volta è il Sudtirol a uscire con i tre i punti in saccoccia, al termine di una partita non esaltante ma che i biancorossi non meritavano di perdere. Per quanto visto in campo il pari sarebbe stato il risultato più giusto; vero che il Vicenza ha creato troppo poco per vincere la gara, ma il Sudtirol forse ha fatto ancora meno eppure è bastato. Adesso la classifica ritorna a farsi minacciosa, anche in considerazione dei 4 punti di penalizzazione che verranno tolti nelle prossime settimane. È un vero peccato, perché tutte le volte che il Vicenza prova ad alzare la testa, succede qualcosa che lo ributta giù. E il pensiero va ovviamente alla situazione societaria e anche alla richiesta dei giorni scorsi del curatore De Bortoli ai giocatori di ridursi lo stipendio, in un finale di stagione ancora tutto da scrivere: segnali che, evidentemente, lasciano nella testa dei giocatori scorie e pensieri che poi in campo rendono tutto più difficile. La battaglia di Trieste ha lasciato segni e punti (di sutura) nei giocatori: sia Jakimovski che Alimi, usciti malconci dal Rocco, non ci sono. Al loro posto Bianchi, nel consueto ruolo di terzino destro con Milesi avanzato a centrocampo nella posizione di diga davanti alla difesa, e Giorno. In avanti non c’è Ferrari; al suo posto si rivede dal primo minuto Giacomelli a far coppia con Comi: rapidità e velocità al posto della forza e della potenza. L’inizio del Vicenza è a ritmi molto elevati e quindi fa ben sperare: pressing asfissiante, raddoppi costanti e squadra molto corta. […] Al 41’ la doccia fredda: angolo del Sudtirol, palla spizzicata sul secondo palo e per Sgarbi insaccare è un gioco da ragazzi. Un tiro e un gol, alle volte il calcio è spietato. Il Vicenza prova a riprendersi un punto in extremis: nel finale ci prova De Giorgio su punizione ma Offredi si esalta e devia in angolo. E l’appuntamento con la vittorie è rimandato a data da destinarsi.
Ore 14.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Andelkovic ko, Inzaghi costretto a cambiare in difesa nella tana della capolista Empoli. Ginocchio gonfio e niente recupero per il centrale sloveno, al cui posto ci sarà Bruscagin (favorito su Cernuto) accanto a Modolo e capitan Domizzi, con gli esterni Frey-Garofalo a completare il quintetto davanti ad Audero. In mediana fiducia rinnovata a Stulac (assente domenica prossima col Cittadella per gli impegni in Nazionale) rispetto a Bentivoglio, con Falzerano-Pinato mezzali e la coppia Geijo-Litteri in attacco. Rispetto all’1-0 di una settimana fa sull’Ascoli, firmato da Geijo su rigore, l’unica novità forzata dovrebbe quindi riguardare il reparto arretrato. Intanto la Lega B ha reso noto il posticipo di Venezia-Brescia da sabato 7 a domenica 8 aprile sempre alle ore 15 al Penzo. […]
Ore 13.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) L’esame più difficile e più stimolante attende il Venezia nella tana della capolista Empoli. Un bel banco di prova inaugura oggi (ore 15) il ciclo di ferro degli arancioneroverdi di Pippo Inzaghi, a secco di vittorie lontano dal Penzo da oltre quattro mesi e per questo motivati a provare a sbloccarsi proprio in casa dei toscani primi della classe. Un match durissimo, infatti il primo ad alzare le antenne è un Emil Audero che dopo alcune gare da quasi spettatore avrà davanti l’attacco più prolifico della Serie B. «Non dobbiamo pensare che mancando Caputo i loro attaccanti siano meno pericolosi, anzi non si fida affatto il numero uno lagunare . Ogni azione può essere quella decisiva, loro possono farti male anche con mezza palla, vanno affrontati con ancor più attenzione del solito». Nelle ultime 7 giornate d’oro il Venezia oltre ad aver raccolto 17 punti (unico ad aver eguagliato l’Empoli) ha incassato sole 4 reti. «Sarà una bella sfida tra una squadra prolifica e una ermetica. Il Venezia è solido perché i primi a sacrificarsi sono le nostre punte. Ultimamente siamo molto migliorati nella gestione della partita, concediamo sempre molto poco, faremo di tutto perché sia così anche per l’Empoli». […]
Ore 13.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Eccolo, l’esame di maturità tanto atteso dal Venezia. Oggi al Castellani di Empoli si va nella tana della capolista della serie B: la più forte, la più attrezzata, la più in forma anche a giudicare dagli ultimi risultati sul campo. Il vantaggio indiscutibile è che non ci sarà Francesco Caputo, il centravanti dei sogni, il capocannoniere del campionato nonché autore di ben 21 gol, un terzo di quelli messi a segno complessivamente dall’Empoli, che oggi proverà a vendicare la sconfitta dell’andata al Penzo. E che, se riuscisse a fare bottino pieno, andrebbe in fuga. «L’assenza di Caputo sarà pesante — ammette Aurelio Andreazzoli, tecnico dei toscani — e giocherà Rodriguez al suo posto. Di Ciccio è inutile parlare, perché tanto non lo avremo. Sono contento per Alejandro che avrà la possibilità di esprimersi e di aiutare la squadra. Ha già dimostrato le sue potenzialità. Luperto? E’ sicuramente un titolare aggiunto ed è anche di valore. Ha la possibilità di giocare in più ruoli, può fare sia la difesa a quattro che a tre e perfino fare il quinto di centrocampo. Averlo è molto importante». L’Empoli nutre un rispetto profondo per il Venezia, in serie positiva da due mesi ma che non vince in trasferta addirittura dallo scorso 4 novembre quando espugnò Brescia per 2-1. Andreazzoli, però, punta su altro e cioè sull’esiguo numero di sconfitte degli arancioneroverdi. Appena cinque, tante quante la prima della classe: «Affrontiamo un avversario che sta bene — puntualizza Andreazzoli — i numeri esprimono sempre i valori di una squadra. La classifica del ritorno li vede terzi e sono imbattuti da sette partite. Hanno perso cinque volte come noi, Palermo e Frosinone, segnano molto su palla inattiva e sono da tenere in grande considerazione».
Ore 12.30 – (La Nuova Venezia) L’Empoli capolista aspetta il Venezia, che sta viaggiando sui ritmi dei toscani nelle ultime giornate. «Il Venezia è una squadra in salute. I numeri esprimono sempre i valori giusti: il Venezia è imbattuto da sette gare e ha subito solo cinque sconfitte nell’arco della stagione, come noi, il Palermo e il Frosinone» ha detto ieri il tecnico Aurelio Andreazzoli, «è una squadra che ha realizzato il 48% dei suoi gol su palla inattiva. Da tenere in considerazione, questo vale per qualsiasi avversario, ma quando ci sono questi numeri la considerazione deve essere ancora maggiore». Prima gara senza Caputo. «Giocherà Rodriguez al posto suo, confido nelle sue qualità e avrà la possibilità di esprimersi». E si scopre che Pippo Inzaghi giocatore è stato un “modello” per Aurelio Andreazzoli allenatore. «Lo ricordo bene e l’ho “usato” spesso con i filmati di come si muoveva tra le linee e dentro l’area di rigore per mostrare a calciatori giovani le sue qualità che erano straordinarie». […]
Ore 12.00 – (La Nuova Venezia) Al Penzo, lo scherzetto riuscì con Moreo nel ruolo del giustiziere. Dopo aver battuto l’Empoli a fine ottobre, anche allora capolista imbattuto, la squadra di Inzaghi prova a indossare nuovamente il panni della “rompiscatole” del campionato. Bari, Palermo, Parma sono state neutralizzate sul loro campo e la classifica consente al Venezia di arrivare in Toscana senza assilli, libero di giocare la partita a viso aperto. E nelle ultime sette giornate il Venezia ha viaggiato allo stesso ritmo della capolista con cinque vittorie e due pareggi. Altro segnale da tenere in considerazione e, rimanendo su questioni puramente numeriche, non si possono ignorare i 34 punti conquistati dall’Empoli al “Castellani” nelle quindici gare casalinghe finora disputate, con dieci vittorie, quattro pareggi e una sconfitta (0-1 con il Cittadella (23 settembre). Finora in 29 partite l’Empoli non ha segnato solo in due occasioni, con il Cittadella e a Venezia.Assenti. Venezia a Empoli senza lo sloveno Sinisa Andelkovic: il dolore al ginocchio, complice la botta rimediata mercoledì in allenamento, non è sparito tanto che Inzaghi ha deciso di lasciarlo a casa. L’ex difensore del Palermo si ferma dopo 16 gare giocate dal primo all’ultimo secondo, l’ultima volta che rimase seduto in panchina il Venezia scivolò a Cittadella. Toccherà a Bruscagin, più che a Cernuto, rilevare Andelkovic. Per il resto difficile che il tecnico opti delle variazioni di uomini confermando Stulac, fresco di convocazione in Nazionale e assente domenica prossima con il Cittadella, in cabina di regia con Falzerano e Pinato incursori, Frey e Garofalo a pompare metri sulle fasce. […]
Ore 11.30 – (Gazzettino) «Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare». La frase di John Belushi in Animal House si potrebbe coniare per il Cittadella che, archiviata la pratica-salvezza, nelle prossime dodici giornate di campionato proverà a sognare. «Abbiamo già fatto tanto e dobbiamo essere contenti. Adesso se vogliamo fare qualcosa di più occorre che tutti rendano al massimo delle proprie possibilità. Vogliamo provare a crescere ancora, rimetterci in gioco», è il messaggio che Roberto Venturato ha lanciato a tutto l’ambiente. Elmetto in testa e di corsa in trincea a battagliare partita dopo partita, a cominciare da quella di oggi con il Bari, che all’andata impartì una netta sconfitta ai granata. «La formazione pugliese merita grande rispetto, al San Nicola ci ha messo in grossa difficoltà disputando una buonissima partita. Ha grandi capacità. Il Cittadella nell’occasione ha sbagliato qualcosa, ma loro si sono mossi bene nell’arco dei novanta minuti, sviluppando l’azione dalle retrovie, con Marrone nato centrocampista e trasformato in difensore, che sa impostare la manovra e muovere il pallone sia sul corto che sul lungo. È una risorsa importante sulla quale può contare il Bari e noi dovremmo tenerne conto».
Venturato mette tutti in allerta, perché la posta in palio sarà ogni volta più alta. «Al Tombolato ci si giocherà molto, vale per entrambe le squadre», conviene Venturato. Che ritorna a parlare degli avversari, soffermandosi su Galano: «È un giocatore che sa fare la differenza, indipendentemente dalla posizione che occuperà in campo, ma non è il solo perché Grosso ha tanti giocatori di spessore e valore. Cito Brienza che non è più giovane ma è in possesso di tecnica e fantasia, poi ci sono Improta, Iocolano, tutti elementi bravi e imprevedibili. Mi aspetto un Bari con il 4-3-3, modulo con il quale ha giocato nelle ultime partite, ma so che può cambiare atteggiamento tattico e il Cittadella dovrà essere preparato a tutto, mantenendo sempre la propria identità e affrontando la partita con le proprie armi». […]
Ore 11.10 – (Mattino di Padova) Ci sono stati risultati persino difficili da spiegare a chi non ha visto la partita, nel girone d’andata del Cittadella. E c’è stata una sconfitta che proprio non è andata giù. È il 4-2 incassato al “San Nicola”, forse l’unica gara “sbagliata” sul serio dalla squadra di Roberto Venturato. Oggi ci sarà la possibilità di riscattarsi, in quello che, a tutti gli effetti, è un vero scontro diretto d’alta classifica, con il Citta avanti di tre lunghezze sul Bari (che, però, deve ancora recuperare la gara di Avellino). Mister, cosa non ha funzionato quel giorno?«Loro hanno disputato una buonissima prova e noi abbiamo sbagliato qualcosa. In particolare, sono riusciti a far partire l’azione da dietro, sfruttando Marrone, ex centrocampista molto abile nella circolazione della palla, sia sul corto che sul lungo. Noi non siamo stati in grado di arginarlo a dovere. Oggi sappiamo di affrontare una squadra costruita per essere protagonista, che ha delle idee e una sua identità. Dovremo essere molto bravi a interpretare la partita con il giusto atteggiamento. Entrambi ci giochiamo molto». Grosso è alle prese con diverse defezioni: anche Galano è in fortissimo dubbio. «Galano è un giocatore importante, ma credo il Bari abbia altri elementi in grado di fare la differenza, a partire da Brienza che, anche se non è più giovanissimo, ha tecnica e fantasia ed è in grado di regalare imprevedibilità alla manovra. Gli stessi Improta e Iocolano hanno grandi qualità, in più è tornato Kozak». […]
Ore 10.50 – (Corriere del Veneto) La consapevolezza che, all’andata, il Bari mise in difficoltà a tal punto il Cittadella, tanto da considerare il 4-2 un risultato persino stretto per Fabio Grosso e i suoi ragazzi, accompagna la vigilia di una partita che assomiglia molto a un bivio. Fu probabilmente la peggior prestazione stagionale granata, un mix di errori e di approssimazione ben lontano dalla qualità assoluta delle altre partite del Cittadella. Una lezione, quella del San Nicola, che Roberto Venturato ha ben memorizzato e che utilizza, nella rifinitura della vigilia, per spronare i suoi a dare il massimo. E forse pure qualcosa di più. A guardare la classifica i 49 punti già in cassaforte sono un trampolino ben più alto verso il cielo rispetto alla semplice salvezza, obiettivo da tempo solo formale. Tanto che in settimana persino il presidente Andrea Gabrielli un piccolo passo in avanti lo ha fatto, parlando apertamente di promozione e di sogno serie A ben vivo nella mente di tutti i protagonisti. Prudenza verbale o meno, il Cittadella dimostra ogni giorno di più che la voglia è quella di andare oltre i propri limiti, osando oltre quanto si poteva attendere a inizio stagione. «Abbiamo fatto già tanto — sottolinea Venturato — e dobbiamo essere contenti del punto in cui siamo arrivati. Se vogliamo fare qualcosa di più serve che tutti rendano al massimo, serve un ulteriore salto di qualità rispetto a quello che abbiamo messo in campo sinora. All’andata il Bari ha fatto qualcosa d’importante, ci ha messi in difficoltà e ha sfruttato qualche nostro errore. Ci sono giocatori di primissima qualità come Galano, ma anche Kozak, Brienza, Improta e Iocolano. Insomma la loro rosa è di ottimo livello. Ci aspetta un pomeriggio difficile, in cui dovremo far tesoro degli errori commessi all’andata e dare il nostro meglio». […]
Ore 10.20 – (Gazzettino) Il terzo anno avevamo una squadra ottima, ma ero impiegato come quinto di centrocampo, per cui era meglio che non giocassi. Mentre l’ultima stagione era una baraonda a livello dirigenziale dopo il cambio di presidente ed era una baraonda anche in panchina. Non c’erano i presupposti per fare meglio. Fortunatamente a gennaio sono andato via, anche spinto dalla dirigenza. Alla fine però si è visto che il problema non eravamo io e Trevisan che siamo stati mandati via». Tornando ai ricordi piacevoli, quale è quello più bello? «A livello puramente calcistico la semifinale play off sul campo del Varese, un pareggio incredibile nel quale ho anche segnato e che ci ha portato in finale. Poi non scorderò mai quando, dopo avere perso proprio quella finale, siamo andati sul palco in piazzetta Pedrocchi e intorno era pieno di gente, come se avessimo vinto. Lì ho capito davvero l’importanza di quello che avevamo fatto per i tifosi e per la città». Tornando all’attualità, i biancoscudati sono in fuga verso la promozione in serie B. «Stanno stradominando il campionato, va dato atto che meritano pienamente la vittoria finale».
Ore 10.10 – (Gazzettino) Tre anni e mezzo al Padova scanditi da 113 partite e tre sigilli, sfiorando anche la promozione in serie A. Non è un ex qualunque Elia Legati che mercoledì sera per la prima volta tornerà da avversario all’Euganeo con la Feralpisalò, nella quale si è trasferito a gennaio. […] «So che ci sono persone serie, per cui sono contento per l’ambiente e per ragazzi come Trevisan con il quale sono in contatto tutti i giorni. Ci siamo sentiti dopo la vittoria dei biancoscudati con il Bassano, era felice per la squadra perché è stato un successo importante anche se lui non ha giocato per la squalifica». A distanza di qualche anno che accoglienza si aspetta mercoledì? «Sinceramente non mi aspetto niente, fermo restando che i tifosi veri li ho sentiti sempre vicini. A Padova sono stato bene, le prime due stagioni sono state molto belle, anche se poi si è conclusa male un’esperienza che è stata comunque importante». Male in che senso? «Nei primi due campionati abbiamo raccolto 130 punti, che adesso in serie B ti permetterebbero di andare sempre ai play off.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) La scorsa estate, invece, è tornato il suo grande amico Trevisan che mercoledì non ci sarà in quanto squalificato. Vi state sentendo in questi giorni? «Certo. E gli ho fatto i complimenti perché ha dato una risposta a tutti quelli che sono i pregiudizi di un ambiente su un giocatore. È ritornato a Padova tra critiche immeritate, perché è uno che ha sempre dato tutto. Ma ha risposto sul campo, con grande umiltà, dimostrando di tenerci alla piazza». In queste parole si avverte anche un pizzico di rivalsa per lo stesso Legati, anch’egli oggetto di più di una critica nei suoi ultimi anni padovani: «Io ho un carattere particolare e non ho mai cercato la pacca sulla spalla dei tifosi. Forse è un comportamento che in questo mondo non conviene, ma ci ho sempre messo la faccia, finendo a volte anche per essere massacrato prendendomi responsabilità che magari non mi spettavano. Ma, come ripeto, ho bei ricordi di Padova e sarà speciale tornare da avversario». […]
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) È stato uno dei protagonisti del periodo migliore del Padova degli ultimi 20 anni. Entrato nel club dei “centenari” con 113 presenze, Elia Legati ha vissuto in biancoscudato una lunga e tormentata storia d’amore. Tre stagioni e mezza in Serie B, l’apice in una prima annata memorabile con la promozione sfumata solo nella finale playoff a Novara, e Legati a segno (da difensore) nella storica semifinale a Varese. […] A quattro anni di distanza dal suo addio il difensore emiliano tornerà a Padova mercoledì da avversario con la FeralpiSalò, in una partita che lui non ha dubbi nel definire: «Diversa da tutte le altre. Padova è la squadra nella quale sono stato più tempo, dove ho superato le cento presenze e dove ho lasciato tanti ricordi, alcuni positivi, altri meno». […] Avrebbe mai pensato, in quel gennaio 2014, che non sarebbe più tornato a Padova nonostante i 3 anni di contratto? «No, non avrei mai pensato al fallimento sportivo. L’estate successiva si vociferava di un ritorno di Cestaro che avrebbe salvato la società, io sarei stato pronto a ripartire anche dalla Lega Pro perché in qualche modo mi sentivo parte in causa della retrocessione, ma poi la società non si iscrisse».
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Fiocco rosa in casa biancoscudata. È nata ieri Gioia Mandorlini, secondogenita del centrocampista biancoscudato Matteo, che ha assistito mamma Sonia durante il parto e ha fatto in tempo anche a raggiungere i compagni per la parte finale dell’allenamento pomeridiano alla Guizza. Hanno recuperato Serena, Gliozzi e Ravanelli, che alla ripresa degli allenamenti di giovedì si erano allenati a parte. Non sono stati con il gruppo ieri, invece, Belingheri e Pulzetti, che hanno svolto un programma differenziato visti i recenti infortuni muscolari accusati da entrambi i centrocampisti. Assieme a loro si è rivisto correre e svolgere alcuni specifici esercizi a bordo campo Nicola Madonna, che a fine novembre ha riportato la rottura del legamento crociato del ginocchio destro. Il suo recupero procede bene ma è impensabile vederlo in campo prima della fine di questa stagione, sia per non rischiare un rientro affrettato, sia perché è stato messo fuori lista permettendo l’inserimento del neo acquisto Salviato. Non si è visto in campo Lanini, bloccato da qualche linea di febbre. […]
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) […] Il Padova si prepara a un weekend di riposo, con i popcorn in mano davanti agli schermi di smartphone o pc per osservare la concorrenza all’opera. Fari puntati su Reggiana-Gubbio e su Fano- Samb, mentre la Feralpisalò, prossimo avversario dei biancoscudati nel turno infrasettimanale di mercoledì all’Euganeo, osserverà anch’essa un turno di riposo. Lunedì ci sarà un cda societario in cui verrà ufficializzato l’ingresso di un nuovo consigliere. E poi un lieto evento che ha portato il sorriso: venerdì Matteo Mandorlini è diventato padre per la seconda volta. È nata la secondogenita Gioia, il centrocampista si è presentato ieri ad allenamento iniziato e ha svolto una seduta di lavoro differenziata. Da segnalare alcune assenze e situazioni da monitorare: Pulzetti, Belingheri, Lanini e Madonna hanno prima lavorato in palestra e quindi corso senza palla. Ieri Pierpaolo Bisoli ha effettuato schemi e movimenti improntati alla continuità dopo il blitz di Bassano: continuano i test sul 4-3-3, con alternanza di uomini nella probabile formazione titolare. […]