«In una gara fondamentale per il nostro campionato sono riuscito a dare tutto me stesso e per questo sono felicissimo». Non necessariamente serve un gol per dare un senso alla prova di un attaccante, a maggiore motivo se il giocatore fa della generosità e del sacrificio uno dei suoi cavalli di battaglia. È il caso proprio di Ettore Gliozzi, schierato dal primo minuto nel derby vinto a Bassano e protagonista di una gara convincente, la migliore da quando è approdato all’ombra del Santo, in cui si è fatto apprezzare per il prezioso e continuo lavoro a servizio della squadra, spesso partendo dalle retrovie. «Sapevamo tutti che ci sarebbe voluto almeno un mese prima di vedermi a regime perchè ero reduce da un periodo non felicissimo a Cesena in cui avevo giocato poco e poi a Padova è cambiato il metodo di allenamento. Ora sto meglio fisicamente ed è più facile mettere in campo tutte le mie doti». Che, per chi non l’avesse capito, lui stesso descrive: «La cosa che faccio più volentieri è aiutare i compagni, anche con le cosiddette sportellate. Quando ho la palla al piede, poi, mi piace andare in progressione e sfruttare gli spazi che mi vengono concessi». Il tutto subendo sempre un gran numero di falli. «Ogni partita, bene o male, sono almeno una decina e a Bassano ho propiziato il cartellino giallo ai due centrali difensivi e la punizione da cui è scaturito il primo gol. Bisoli mi ha schierato seconda punta, con Guidone più avanti ripetto a me e Sarno allargato a destra». E proprio Guidone in un recente passato ha vissuto un analoga parabola in biancoscudato, con una costante esaltazione della sua generosità in avanti, prima che il giocatore si sbloccasse, arrivando a quota 7 reti. «Manca il gol – replica Ghiozzi ma io sono sereno e non ci penso più di tanto perché in campo sto facendo quello che mi piace. Se mi capiterà di segnare bene, ma quello che conta è portare a casa i tre punti, indipendentemente dal marcatore».
[…]E alle concorrenti è stato lanciato un segnale piuttosto chiaro. «Non guardiamo molto a questi aspetti. Lasciamo sfogare e sperare le altre, ma noi siamo consapevoli della nostra forza e lo dimostriamo in campo. Questo è un gruppo molto affiatato». Obiettivo vicino? «A Bassano abbiamo ottenuto un risultato fondamentale perché restano sempre meno partite da giocare. Si era perso all’Euganeo con il Teramo, il momento poteva essere un po’ delicato e giocavamo in casa di una delle compagini più attrezzate. Adesso manca davvero poco e non credo proprio che, con questo allenatore, ci sia il rischio di mollare a livello mentale». Una vittoria della squadra, ma anche dei tifosi. «Sono stati straordinari. Si è sentito tutto il loro calore e ci hanno emozionato».
[…](Fonte: Gazzettino, Andrea Miola. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)