Cremonese-Cittadella, Alfonso: “La parata su Scappini? Sono partito d’istinto. E il rigore di Brighenti…”

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Manuel Iori ed Enrico Alfonso: sono stati loro i protagonisti dell’1-1 di Cremona, un punto che se da un lato ha interrotto il favoloso score in trasferta delle cinque vittorie di fila, dall’altro ha restituito un Cittadella maturo, capace di recuperare lo svantaggio iniziale su un campo e di fronte a un avversario difficile per chiunque. La squadra di Venturato ha così allungato la serie positiva e raggiunto quota 49, che virtualmente significa salvezza. Ora nelle restanti dodici partite la truppa granata può davvero togliersi grandi soddisfazioni, trainato dal suo capitano che proprio oggi spegnerà 36 candeline.

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Il portiere indica la parata su Scappini come la più difficile dell’intero incontro. «È stato un riflesso, sono partito d’istinto, arrivando bene sul pallone. Sono interventi che a volte nemmeno riesci a spiegarti, arrivano da soli». Alfonso inoltre ha parato un rigore, e l’altro l’aveva intuito: «Conoscevo il modo di calciare di Brighenti, avevo visto le immagini. Ho fintato un lato per andare poi sull’altro. Non conoscevo invece Gomez, ho aspettato sino all’ultimo prima di tuffarmi, l’ha calciato davvero bene, era difficile arrivarci, ho soltanto sfiorato il pallone». La soddisfazione di parare un rigore sotto la curva della Cremonese, dove ha giocato in carriera, è stata doppia. «Non ci siamo lasciati troppo bene, sono andato via con l’amaro in bocca. A Cremona però ho amici e tifosi che tutt’ora mi vogliono bene».

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(Fonte: Gazzettino. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)




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