Filippo Lora vanta un grosso credito nei confronti della buona sorte. Il centrocampista del Cittadella si è rotto il legamento del ginocchio ben tre volte in quattro anni, l’ultima nel dicembre 2016, ma il giocatore non si è mai perso d’animo, ha sempre ritrovato la forza per ricominciare, per ripartire. E ha sempre vinto lui, anche nella vita, che lunedì gli ha regalato l’immensa gioia di diventare papà del piccolo Santiago. Due giorni prima, il debutto stagionale in campionato, dopo aver sinora giocato soltanto in Coppa Italia.
[…]Tifosi che all’ingresso sul rettangolo di gioco hanno fatto sentire il proprio sostegno a uno dei componenti della rosa più amati: «Li ringrazio tutti. Mi ha fatto molto piacere l’ovazione quand’è stato scandito il mio nome, mi ha riempito il cuore di gioia. E’ la dimostrazione che riesci a trasmettere qualcosa anche non giocando con continuità». Quanto mancava il campo, la partita? «Parecchio, ne avevo bisogno. Posso dire di aver rivisto la luce alla fine del tunnel dopo tutte le disavventure avute. E’ successo sabato, io lavoro ogni giorno per farmi trovare pronto».
[…]A gennaio, nel vivo del mercato di riparazione invernale, erano in tanti a scommettere sulla sua partenza. Quant’è stato vicino a lasciare la maglia granata? «Lo dico sinceramente, c’è mancato davvero poco. Era un’eventualità presa in considerazione, utile per me perché arrivavo da un lungo periodo senza giocare. Come si dice in questi casi, mi era scesa la catena, sono a Cittadella da un po’ di tempo e forse c’era il bisogno di cambiare per cercare la continuità altrove, che comunque avrei dovuto guadagnare perché non era scontato. Il direttore Marchetti, che ho ringraziato, s’era mosso parecchio per aiutarmi in questo senso, ma il mercato di gennaio è sempre molto particolare, e alla fine non si sono incastrati i pezzi del puzzle. Sono rimasto a Cittadella, e sono realista: sono un giocatore della squadra attualmente terza in classifica, e dal punto di vista personale si è ripresentata un’altra sfida, difficile da vincere ma entusiasmante, che sicuramente mi farà crescere ancora come uomo». Intanto è diventato papà: «E’ una sensazione strana, è difficile da spiegare a parole. E’ stato fantastico, ancora non riesco ancora a descrivere la gioia che sto provando».
[…](Fonte: Gazzettino. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)