Bassano-Padova, Colella: “Biancoscudati di categoria superiore, hanno un’identità precisa e giocatori che sanno come si vince!”

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Da quando si è insediato sulla panchina del Bassano, i giallorossi hanno cominciato a volare. Sei vittorie, tre pareggi e una sola sconfitta (all’esordio contro il Vicenza) rappresentano l’ottimo ruolino di marcia tenuto da Giovanni Colella dopo essere subentrato a Giuseppe Magi.

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Tra il suo lungo peregrinare anche due parentesi padovane in Eccellenza, a Monselice nel 2009 e alla Vigontina nel 2012. «Ho ottimi ricordi di entrambe le esperienze. Monselice è una piazza molto calda, presi la squadra a metà classifica e arrivammo terzi. A Vigonza, invece, subentrai che la squadra era ultima e ci salvammo». Un altro aspetto lo lega al Padova: le origini comuni al d.g. Zamuner. «Siamo cresciuti insieme al Sandonà. Ha due anni più di me, ma siamo stati insieme per un periodo in prima squadra, prima che lui spiccasse il volo verso il professionismo. Ci conosciamo da più di 30 anni, ogni tanto ci sentiamo, splendida persona e ottimo professionista».

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Come ha risollevato il Bassano? «Sono convinto che nelle prestazioni di un atleta professionista incidano molto preparazione, serenità e autostima. Ho lavorato molto proprio sull’aspetto mentale della squadra, ma non sono un mago. Questo è un gruppo che ha dei valori importanti, altrimenti non avrebbe fatto risultati». Dicono che sia un allenatore di “carattere”, di quelli che si fanno sentire nello spogliatoio. Un po’ come Bisoli… «Non conosco il tecnico del Padova, posso solo dire che la sua carriera parla per lui. Quanto a me, mi piace lavorare sull’aspetto mentale ma non solo. Poi, certo, ho il mio caratterino…». Come vede il Padova? C’è chi dice che ha fatto il vuoto per mancanza di avversari. «Chi lo dice non sa di cosa parla. Il livello del campionato è molto alto e lo dimostrano alcuni risultati sorprendenti e il fatto che la classifica sia corta. Se i biancoscudati sono in fuga, è perché sono squadra di categoria superiore, con un’identità precisa, costruita bene e con giocatori che sanno come si vince». Il Padova finora ha sofferto più con le piccole che con le big. Giocherete da “piccola” lunedì? «Banalizzando, potrei anche dire di sì. La nostra forza è quella di non sentirci affatto grandi. La realtà è che sarà una bella partita tra due ottime compagini». Il Bassano dove vuole arrivare? «Ai playoff, migliorando il decimo posto della scorsa annata».

(Fonte: Mattino di Padova, Stefano Volpe. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)




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