Il “Profeta” ritrova il suo passato. L’amichevole in cartellone questo pomeriggio alle 15 tra Marosticense e Cittadella (allo stadio di via Maroso 23, a Marostica, con ingresso ad offerta libera) potrebbe sembrare un test qualsiasi, di quelli che la squadra più quotata affronta a metà settimana per provare schemi, ricevere applausi e dare spazio a chi ne trova poco. Non è così.La partita di oggi ha un sapore speciale, perché sulla panchina della squadra di casa, che milita in Eccellenza, siede proprio Ezio Glerean, l’uomo del “miracolo” granata, quello che portò per primo il Citta in Serie B, nel 2000, facendo rumore in tutta Italia con il suo iper-offensivo 3-3-4. «Quando da Cittadella ci hanno proposto quest’amichevole, per far riposare i loro campi provati dal maltempo, siamo stati ben contenti di accettare», rivela il 61enne tecnico di San Michele al Tagliamento. «Tutto il nostro settore giovanile assisterà alla partita, sarà una festa».
[…]«Guardate, sabato ho avuto la possibilità di tornare al Tombolato dopo un po’ di tempo per vedere la partita con il Pescara. Ritrovare ancora all’opera le stesse persone che lavoravano quando c’ero io, dai massaggiatori sino al direttore Marchetti, che ha iniziato con me nel 2000 partendo dal settore giovanile, e poi vedere com’è stato migliorato lo stadio in questi anni, beh… mi ha inorgoglito. È una delle poche realtà in cui alle parole si preferiscono i fatti e in cui ogni figura rispetta il suo ruolo. E Venturato, oltre che un allenatore, è anche un educatore, un po’ come lo è Bisoli nel Padova. Ormai, invece, i presidenti hanno spesso più contatti con i procuratori che con i propri dipendenti. Ma si può?». Quindi, facendo due più due, non è troppo stupito dall’attuale terzo posto del Citta in Serie B. «No, perché questa è una squadra che propone un bel calcio e punta su un’intelaiatura rodata negli anni, la sintonia si vede. E poi, se permettete, allargherei il discorso: mi sembra che negli ultimi anni il tasso tecnico generale sia sceso, oggi non vedo in campo attaccanti come Maniero, Di Napoli o Flachi. L’impressione è che i valori si siano livellati, mentre, per contro, è aumentato il ritmo di gioco. Ne consegue che le squadre più organizzate, come il Cittadella, hanno più possibilità di emergere rispetto ad un tempo. Poi è chiaro che chi conta su elementi di qualità, come ad esempio il Frosinone, è destinato a stare in alto, ma il Citta si potrà giocare la promozione sino alla fine».
[…](Fonte: Mattino di Padova. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)