Ore 21.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) […] Uno dei migliori in assoluto è stato Abu Diop, al quale Colella ha praticamente consegnato le chiavi dell’attacco, ricevendo in cambio tanta energia e risposte eccellenti sotto tutti i punti di vista. Sua la migliore chance dell’incontro, sua la traversa che ha fatto tremare il Rocco e il portiere Boccanera, sue le azioni più pericolose. «Sapevamo di trovarci di fronte una squadra aggressiva — evidenzia l’attaccante giallorosso — il campo era molto pesante e alla fine il pari è il risultato più giusto. La traversa? Forse avrei dovuto sfiorare di più il pallone e a quel punto la traiettoria sarebbe stata meno pulita e probabilmente sarebbe finita dentro. Credo, in ogni caso, che sia giusto tenerci stretto il pareggio, adesso pensiamo al Padova, il campionato non è finito qui». Insomma, il Bassano ci crede eccome. E il secondo posto nella griglia dei playoff è un obiettivo alla portata.
Ore 21.00 – (Il Piccolo) Il destino ha voluto che la palla più semplice da buttare in rete, fra le tante occasioni avute dalla Triestina contro il Bassano, capitasse proprio sui piedi di Roberto Codromaz, che di professione non fa certo il bomber. E il rammarico per quel tiro alto dopo il palo di Arma, è ancora grande: «Dopo il palo di Arma, Bariti mi ha dato indietro una grandissima palla – racconta l’alabardato – io di istinto ho tirato, l’avessi tenuta più bassa sarebbe stato gol sicuro perché non c’era opposizione. Un peccato. Certo non è la mia specialità far gol, ma ci tenevo: sarebbero stati tre punti fondamentali contro un Bassano in gran forma che veniva da otto risultati utili consecutivi. Ma vista la prestazione, dobbiamo continuare su questa strada perché stiamo facendo un gran lavoro». […] Anche per Codromaz quella della Triestina è stata una gran partita. E un pizzico di rammarico arriva anche per alcune decisioni arbitrali: «Abbiamo fatto noi la partita, soprattutto nel secondo tempo li abbiamo messi nella loro metà campo. Un gran peccato non averla vinta. In alcune situazioni l’arbitro avrebbe potuto fischiare, soprattutto sul fallo di reazione di Bizzotto. Sotto questo aspetto siamo stati un po’ sfortunati, la partita dovevamo vincerla noi».
Ore 20.30 – (Il Piccolo) «Una partita perfetta per interpretazione e mentalità. Ma non è stata perfetta perché non l’abbiamo vinta». In poche azzeccate parole, Nicola Princivalli riassume la prova della Triestina contro il Bassano. Perché aver messo alle corde la squadra del momento, è l’ennesimo segnale che questa Triestina vale davvero tanto, ma quella di venerdì sera è anche l’ennesima conferma che pur giocando alla grande, l’Unione non raccoglie quanto semina. «Per me è stata una grandissima partita -afferma il tecnico – sono orgoglioso della prova dei ragazzi. Avevo chiesto una partita di carattere e di personalità: l’abbiamo fatta. Una super ripresa, ma sono stati 90 minuti ad altissima intensità, ci è mancato solamente il gol». Insomma uno 0-0 totalmente diverso da quello con la Fermana: «Ai ragazzi – spiega Princivalli – ho detto che dobbiamo mettere un mattoncino ogni domenica. A Fermo non l’avevamo fatto, era mancata un po’ di personalità, stavolta invece abbiamo messo un mattone importante sul piano della convinzione. Anche i ragazzi devono capire che possono fare grandi cose». […] Emblema delle occasioni sciupate, due contropiedi in superiorità numerica nei quali non si è riusciti ad andare al tiro: «Erano perfetti anche quei contropiedi, nella ripresa Bariti e Acquadro sono ripartiti con cattiveria scambiandosi la palla con i tempi giusti, ma poi bisogna andare a concludere. Poi si può anche sbagliare, ma se non concludi vuol dire che la perfezione manca». Continuano intanto i progressi difensivi, anche col Bassano si è rischiato davvero poco: «Se si rischia poco è perché la mia idea è che se andiamo ad attaccare in avanti e teniamo gli avversari lontani dalla nostra porta, poi loro devono fare 70 metri per arrivarci e non è facile. Una cosa che facevamo già prima, e che ora facciamo con maggior vigore e forse anche più testa». […]
Ore 20.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Alla fine ha vinto il maltempo. È stata rinviata a data da destinarsi la gara tra Reggiana e Mestre, che ieri avrebbe dovuto giocarsi al Mapei Stadium con inizio alle 18.30. Nonostante il maltempo che ha contraddistinto questa settimana, da Reggio erano arrivate rassicurazioni sul regolare svolgimento della partita, ma quando il Gruppo Operativo Sicurezza ha verificato nuovamente ieri mattina la situazione dello stadio ha constatato come non ci fossero le condizioni per poter disputare la gara. Il gelo della notte tra venerdì e sabato unito alla forte nevicata di ieri, proseguita durante tutto il pomeriggio, ha infatti reso inagibili parte delle tribune (specialmente quella scoperta occupata dai tifosi di casa) oltre alle vie di accesso allo stadio, che viste le condizioni meteo e l’orario d’inizio della partita fissato per il tardo pomeriggio avrebbero solo potuto peggiorare. In prima battuta, si è parlato di un possibile rinvio della gara nella data di oggi, ma la Questura di Reggio Emilia ha respinto la richiesta arrivata da ambedue le società decidendo per il rinvio a data da destinarsi a causa delle previsioni meteo sfavorevoli, che non avrebbero dato la certezza di poter avere le condizioni di sicurezza necessarie per giocare oggi. […]
Ore 19.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Se già il campionato di serie C 2017 in questa stagione è un caos, con due turni di riposo, una squadra uscita di scena (il Modena), una in esercizio provvisorio (il Vicenza) e continui stravolgimenti di orari, ci mancava soltanto il rinvio di una partita per maltempo a completare il quadro. È toccato ieri, oltre che a Fano-Gubbio e a Feralpisalò-Ravenna, pure a Reggiana-Mestre, per la quale fino a venerdì sera inoltrato tutti erano convinti che si sarebbe giocato sicuramente. Nella notte, invece, le temperature sono rimaste sotto lo zero, sugli spalti si è formato ghiaccio e la neve ha ripreso a scendere copiosamente dalla tarda mattinata. A quel punto è andata in scena una riunione operativa urgente del Gos, che ha stabilito il rinvio della partita. La prima ipotesi, condivisa da entrambe le società, era quella di giocare oggi alle 14.30, ma è arrivato il «no» della Questura di Reggio Emilia, sempre per motivi di sicurezza. Quando si giocherà? Il calendario è fitto e a ieri circolava l’ipotesi che il recupero non sarebbe avvenuto prima del mese di aprile. […]
Ore 19.00 – (La Nuova Venezia) Reggiana e Mestre entrambe battute da neve e pioggia ghiacciata. La sfida playoff, in programma ieri alle 18.30, è stata rinviata a data da destinarsi a causa della neve e soprattutto della pioggia ghiacciata caduta in mattinata su Reggio Emilia. Troppo pericoloso, in particolare per i tifosi che avrebbero avuto problemi a raggiungere lo stadio, ma avrebbero trovato anche gli spalti ghiacciati. Sarebbe stato pericoloso anche per i giocatori, per questo motivo il Gos, riunitosi alle 13, ha deciso per il rinvio della partita.Nella giornata di venerdì si era paventato il rischio rinvio, ma il sopralluogo delle autorità preposte avevano dato l’okay. Il peggioramento del tempo, però, dalle prime ore di sabato ha costretto il Gos a rinviare la sfida. In un primo momento era stato proposto di spostare il match ad oggi, una soluzione che avrebbero preferito entrambi i club, una soluzione che non avrebbe alterato più di tanto il calendario. Con le squadre che non erano ancora arrivate al Mapei Stadium, sono state le società a coordinarsi e a richiedere di spostare ad oggi la sfida, in modo tale da non scombinare i piani degli allenatori, che notoriamente non amano i turni infrasettimanale. L’idea di Reggiana e Mestre non è stata presa in considerazione dalla Questura di Reggio Emilia visto che le previsioni non erano certe. Una decisione definitiva, riguardo alla data del recupero, non è stata ancora presa. Si parla di aprile inoltrato, considerato il fitto calendario delle due squadre non essendo possibile recuperarla in settimana. […]
Ore 18.30 – (La Nuova Venezia) È uno Zironelli amareggiato quello che commenta il rinvio della partita con la Reggiana. «È stato un viaggio a vuoto perché si sapeva che era previsto un meteo proibitivo. Lo si sapeva da ieri e dispiace per la spesa, la trasferta e l’albergo». Nella valutazione dell’allenatore di Thiene considerazioni non solo economico-logistiche, ma anche tecniche. «C’è anche il rammarico che stiamo attraversando un ottimo periodo ed eravamo pronti a questa sfida. Noi eravamo pronti anche a giocare anche subito, ma non c’era nessuna certezza perché al 90% non si sarebbe giocato, a quel punto tanto valeva ritornare a casa». Ci sarà da individuare la data del recupero. «Ora rischiamo di giocare il recupero di mercoledì con la Reggiana, poi si dovrà giocare di domenica e sono sicure tre partite in una settimana e magari si può arrivare stanchi. Potevano avvisare prima per tempo come hanno fatto con altre squadre senza aspettare una decisione arrivata solo alle 14. Se ci avvisavano prima ci potevamo risparmiare il viaggio e la fatica». […]
Ore 18.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) E’ stata simpaticamente chiamata «operazione salvadanaio» e già il nome spiega tutto. E sono quelle cose che, lo si voglia o no, fanno bene al calcio. Ieri tre giovanissimi tifosi biancorossi, Alberto, Edoardo e Achille hanno deciso di donare al club biancorosso i loro risparmi. I tre bambini sono i figli di Andrea Berengo, la cui azienda Nordor batterie è il secondo sponsor di maglia del Vicenza calcio. «Prima di tutto voglio sottolineare come la decisione di donare i loro risparmi è nata dai bambini — sottolinea Berengo — l’idea è stata del più grande, Alberto, che ha poi trovato subito l’approvazione degli altri fratellini. E’ stato un bel gesto perché loro hanno deciso con quei soldi, che sono il frutto di qualche “mancetta”, di non acquistare giocattoli ma di aiutare il Vicenza. Lo hanno fatto in famiglia è quasi una tradizione il tifo biancorosso: così come mio padre mi portava al Menti a seguire le partite e mi ha trasmesso l’amore per la squadra della mia città, così io ho fatto con loro. Sanno della difficile situazione in cui si trova la società di via Schio perché in questi mesi ho spiegato loro le difficoltà economiche che ci sono, e per questo hanno deciso di compiere un gesto che, credo, non abbia bisogno di ulteriori commenti». […]
Ore 17.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) […] «Sappiamo che la penalizzazione arriverà e ormai abbiamo metabolizzato questa situazione — precisa Pietro De Giorgio — nello spogliatoio ci siamo detti che dobbiamo preparare una partita alla volta cercando di fare più punti possibile. Chiaro che contro la Fermana i punti valgono tanto e di sicuro sarà una partita diversa da quelle che abbiamo perso con Padova e Reggiana. Soprattutto perché nell’ultimo match al Menti la prestazione l’abbiamo fatta e giocando così di partite ne perderemo poche da qui alla fine del campionato». La buona notizia per mister Zanini è che in difesa l’emergenza affrontata contro la Reggiana è superata: il tecnico biancorosso potrà contare sul rientro di Giraudo, che ha scontato il turno di squalifica, e sulla disponibilità di Malomo e Crescenzi in difesa, che negli ultimi giorni si sono allenati con il gruppo e hanno dimostrato di aver superato i rispettivi infortuni. Zanini inoltre potrà contare su Bianchi, che contro la Reggiana ha dimostrato di attraversare un buon momento di forma e quindi contro la Fermana in difesa ci sarà la possibilità di scegliere. Qualche dubbio c’è a centrocampo, dove il solo Romizi sembra essere sicuro di una maglia con Alimi e Giorno in vantaggio su Tassi, che potrebbe iniziare la gara dalla panchina. In settimana nel ruolo di mezzala sinistra si è mosso bene anche Jakimovski, che sta migliorando la condizione atletica e si candida a poter coprire tutti i ruoli a sinistra. Zanini ha invece pochi dubbi in attacco, considerato che Giacomelli è stato fermato dal giudice sportivo e di conseguenza la conferma della coppia d’attacco formata da Comi e Ferrari è quasi scontata, con Giusti come alternativa in panchina. […]
Ore 17.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Il Pordenone non riesce più a vincere. Per la quarta volta nelle ultime cinque (due con Colucci e tre con Rossitto) i ramarri sono rimasti a bocca asciutta. Solo a Gubbio sono riusciti a segnare e a incassare i 3 punti. Lo spirito di Rossitto comincia a vedersi, ma evidentemente non basta ancora per trasformare la belva. Con l’Albinoleffe, oltre a tutto, i neroverdi hanno in pratica sprecato tutta la prima frazione. Si sono svegliati nella ripresa quando il tecnico ha lasciato negli spogliatoi l’inconsistente Caccetta per inserire Bombagi che ha rivitalizzato la squadra. Ramarri decisamente più attivi che hanno pure reclamato il penalty in due occasioni (fallo di mani in area di Kouko ed entrata scomposta di Solerio su Zammarini). Nel finale è entrato esso anche Emanuele Berrettoni che ha fatto subito vedere quanto sia importante la sua presenza nell’economia del gioco naoniano. Rossitto opta per il 4-3-1-2 con davanti Zammarini in supporto a Nocciolini e Ciurria. Alvini ha ruisposto con il suo 3-5-2 che vedeva Montella e ravasio in prima linea. […] Finisce 0-0. Tutto sommato deludente anche la risposta del pubblico, solo mille spettatori. Appuntamento con la vittoria rinviato a domenica 11 al Mecchia di Portogruaro, casa del Mestre di Zironelli.
Ore 16.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Il gol per la seconda volta consecutiva non arriva. Il pubblico delle grandi occasioni latita, nonostante l’offerta a 5 euro che neanche in Terza categoria si trova. Al suo ritorno al Bottecchia, Fabio Rossitto coglie i lati positivi. «Abbiamo avuto buone occasioni – consuntiva l’allenatore – e, mi dicono tutti, anche un rigore clamoroso non concesso per tackle falloso su Zammarini. Difficile non vedere una cosa del genere, eppure». E poi? «Siamo arrivati tante volte lì, soprattutto nel secondo tempo quando abbiamo avuto più equilibrio. Nel primo loro ci hanno messo più in difficoltà, ma non abbiamo concesso tiri in porta. Temevo la loro gamba, siamo stati bravi sulle preventive. Continuiamo a lavorare. C’è stata una bella risposta, dopo l’intervallo la squadra si è come sciolta nel gioco. Mi è piaciuta la compattezza». Contenti così? «Vorremmo sempre vincere – risponde Rossitto -, ma si rischia adesso di non essere brillanti per i carichi che stiamo affrontando. Puntiamo a un gioco aggressivo. Abbiamo lavorato anche su verticalizzazioni e seconde palle, non possiamo concedere tanto campo». Si è insistito con un gioco fatto di cross buoni per Arma o Maccan, i quali sono impiegati però altrove. Da migliorare? «Con gli inserimenti di De Agostini, dobbiamo attaccare meglio gli spazi in area, è una delle cose da mettere a posto». […]
Ore 16.20 – (Messaggero Veneto) Lunedì scorso a Ravenna c’era la neve, ieri il Bottecchia era avvolto da una cappa di gelo e umidità. Ma non bastano le pessime condizioni climatiche a giustificare le gambe imballate e l’ennesima prestazione a metà del Pordenone, che stecca all’esordio casalingo di Rossitto pareggiando senza gol al cospetto di un Albinoleffe tutt’altro che trascendentale. I neroverdi rimangono noni in classifica, virtualmente ancora in zona playoff, hanno però giocato almeno una partita in più di quasi tutte le rivali che stanno davanti, compici anche i numerosi rinvii per maltempo di ieri. Vero che davanti non vola nessuno, tuttavia così non va: primo tempo letteralmente regalato, non giocato dai ramarri, tardivo risveglio nella ripresa e pure un paio di rigori inutilmente reclamati. Troppo poco, comunque, per una squadra che non riesce mai a compiere il salto di qualità dal punto di vista fisico, tecnico e soprattutto tattico.Letargo. Formazione annunciata per Rossitto, ancora fuori Bassoli in difesa (al suo posto c’è Parodi), Caccetta riprende una maglia da titolare a centrocampo affiancando Burrai e Misuraca, Zammarini torna a fare l’ala sinistra, con Nocciolini centravanti e Ciurria sulla destra. Neppure convocato Gerardi, acciaccato, mentre Magnaghi e soprattutto Berrettoni sono in panchina. […] Quando Rossitto all’89’ fa debuttare il 2001 Pier Francesco Bertoli (e non inserisce Magnaghi, per esempio) al posto di Ciurria, si ha la sensazione che si stia già cominciando a lavorare per il futuro. Eppure c’è un presente da vivere, e bisogna a tutti i costi farlo con un altro spirito. Altrimenti saranno fischi anche per Rossitto.
Ore 16.00 – (Messaggero Veneto) Fabio Rossitto, a fine gara, parte del rigore non concesso per il fallo su Zammarini: «Era clamoroso e non ce l’hanno dato». Il tecnico del Pordenone però non approfondisce l’analisi, non sfruttando appieno questo alibi molto invitante per giustificare lo 0-0: si sofferma su quanto di buono, a suo parere, ha fatto la squadra contro l’Albinoleffe. «Mi è piaciuta molto la compattezza che abbiamo avuto – afferma il trainer dei ramarri -. Sapevamo che era una partita difficile, contro un avversario molto preparato, in palla fisicamente e che avrebbe potuto sorprenderci in contropiede: sotto questo profilo non abbiamo subìto nulla, c’è stato ordine e di questo sono molto soddisfatto. È chiaro, non basta, ma la solidità che ho visto mi fa capire che siamo sulla strada giusta». […] Rammaricato Manuel Nocciolini, che ha sfiorato il gol a più riprese. «Peccato – attacca il giocatore toscano -. È mancata solo la rete, ancora una volta. Serviva forse il guizzo del singolo, che in un match così poteva fare la differenza: sotto questo profilo bisogna migliorare, così come l’attacco alla porta. Sicuramente ripartiamo dall’aspetto positivo di aver chiuso la gara senza subire alcun gol. Portiamoci a casa il punto e riprendiamo a lavorare con serenità». […]
Ore 15.20 – (Gazzettino) Il Cittadella vola in classifica. Il successo sul Pescara vale il terzo posto provvisorio, in attesa dei recuperi delle gare rinviate per il maltempo. E così anche il Tombolato è tornato a sorridere ai colori granata dopo un digiuno che durava dal lontano 25 novembre scorso, dalla vittoria sulla Salernitana. Non è stata la migliorr prestazione della squadra di Roberto Venturato, che in diverse occasione ha abituato i tifosi a ben altri spettacoli, ma il 2-0 sul Pescara è il frutto di una gara decisamente concreta: due conclusioni nello specchio della porta, altrettanti gol. I tre impegni in una settimana inevitabilmente si sono fatti sentire sulle gambe dei giocatori. Il Pescara – che martedì aveva invece riposato – dal canto suo non ha affatto demeritato, alla fine ha pure costruito di più rispetto ai padroni di casa, ma il problema per la squadra di Zeman è il gol: appena cinque le reti nelle ultime dieci partite. Dove non hanno fallito gli attaccanti abruzzesi ci ha pensato un grande Alfonso a mantenere inviolata la propria porta, dove non è arrivato il portiere ci ha pensato il palo a salvaguardare la rete granata. La fortuna, si dice, è ad appannaggio delle grandi squadre, e va cercata. Se vogliamo trovare un difetto nella manovra del Cittadella, è mancato l’ultimo passaggio, quello che mette l’uomo davanti al portiere. […] La sconfitta di Cittadella rischia di costare caro a Zdenek Zeman. Il presidente Daniele Sebastiani era furibondo dopo il ko e si è preso la nottata per riflettere sul futuro del tecnico boemo.
Ore 15.00 – (Gazzettino) «Siamo riusciti a portare a casa sette punti in sette giorni, con il rischio di farne nove». Il tecnico Roberto Venturato è visibilmente soddisfatto in sala stampa per il pareggio con l’Empoli e le due vittorie con Entella e Pescara. Particolarmente atteso dall’intero ambiente era il successo di ieri contro la squadra di Zeman, che è arrivato dopo oltre tre mesi dal 2-1 con la Salernitana datato 25 novembre 2017. Riferendosi alla partita con il Pescara, precisa l’allenatore granata: «Non siamo stati belli come in altre occasioni, ma il fattore estetico passa in secondo piano rispetto all’importante risultato. Era la terza partita in una settimana e abbiamo provato a giocarcela come è nelle nostre caratteristiche. Sono soddisfatto del comportamento della mia squadra di fronte a un avversario che ha messo in campo le sue indubbie qualità. Nel primo tempo non riuscivamo a tenere il ritmo come era nelle nostre intenzioni e siamo migliorati nella ripresa. È stata una partita non facile e questa è un successo molto importante». Dopo un digiuno così lungo al Tombolato una considerazione in merito è d’obbligo. «Abbiamo dimostrato anche in casa di essere capaci di prestazioni importanti e avremmo meritato molte volte risultati diversi rispetto a quelli ottenuti. Aver perso tanti punti in casa non dava soddisfazione nè a noi, nè ai tifosi». Il segreto per aver saputo mantenere i buoni livelli di gioco comunque espressi e in particolare gli ottimi risultati in trasferta, è presto detto: «C’è un grande equilibrio sia nella società che nella squadra e questo ci sorregge anche nei momenti poco fortunati per poter tornare in campo con la mentalità giusta». […]
Ore 14.40 – (Mattino di Padova) Tre punti in tasca, la cosa più importante. Adesso qualcuno dirà che la classifica è falsa, che ci sono tante partite da recuperare e magari questo è anche vero. Però il Cittadella è là, dietro Empoli e Frosinone, al terzo posto, e questo almeno per adesso non può smentirlo nessuno. Il conto lo paga il Pescara, un Pescara che al “Tombolato” delude i suoi tifosi e anche chi si aspettava di vedere qualche movimento di calcio griffato Zeman. Forse il boemo si è fatto più prudente, più “accorto”, dice chi lo difende. Niente fuorigioco pochi metri dopo la linea di centrocampo, niente tagli o verticalizzazioni dei bei tempi, per vedere un biancazzurro smarcato davanti al portiere bisogna aspettare un’ottantina di minuti, onori al Cittadella che impedisce tutto questo e teniamoci i ricordi di Zemanlandia di una volta che sfumano nell’album dei ricordi. Vittoria meritata, quella del Citta, frutto anche di qualche lezione patita di recente. Un Cittadella meno brillante e spumeggiante di quello ammirato con l’Empoli, un Cittadella che comunque arriva ai minuti finali – i minuti di tante partite volate via in modo beffardo – con buon margine di sicurezza. Bada molto al sodo stavolta la squadra di Venturato, e questo non è un male, e se lo spettacolo non è di altissimo livello poco importa, ci pensano i tre punti ad addolcire e rendere sereno anche un pomeriggio di tempo da cani.Turnover. Un’occhiata alle formazioni, Venturato rimescola le carte dopo la trasferta di Chiavari, ne cambia parecchi e presenta un Cittadella molto più vicino a quello che otto giorni fa ha impattato con l’Empoli. C’è Salvi a sinistra, Alfonso in porta, all’ultima ora Varnier accusa un problema muscolare e con la distinta già pronta cede il posto ad Adorni. Dall’altra parte un Pescara che ruota attorno all’estro di Brugman, l’unico capace di inventare qualcosa. L’attacco non graffia, l’ex granata Valzania non va oltre una prova di quantità e anche la difesa lascia perplessi, con il vecchio Hugo Campagnaro a cercare di tappare i buchi che il suo vicino, lo sfortunatissimo (e sprovveduto?) Gravillon, gli crea. […]
Ore 14.20 – (Mattino di Padova) Roberto Venturato, possiamo dire che ha vinto un Cittadella non proprio spietato ma sicuramente cinico? «Dal punto di vista estetico siamo in grado di comportarci meglio di così e in altre occasioni ci siamo riusciti, ma alla terza partita in una settimana non era facile, anche perché il Pescara è una squadra che, se la lasci giocare, riesce sempre a ripartire in modo pericoloso», risponde il tecnico granata. «Avremmo dovuto coprire meglio gli spazi e tenere di più la palla corta, invece nel primo tempo abbiamo spesso rinviato in verticale rimanendo troppo lunghi in campo e non tenendo il ritmo che volevamo in attacco. Nella ripresa, invece, ci siamo comportati un po’ meglio». […] Siete a 3 punti dall’Empoli (che deve ancora giocare la gara di Foggia, comunque non proprio agevole): non è che potete fare un pensierino alla promozione diretta? «Io credo che noi non dovremmo porci limiti in questo campionato. Pensare alla promozione diretta, con così tante partite da giocare, non è una cosa semplice, però possiamo lavorarci. Di certo dobbiamo crescere ancora per riuscire ad arrivare a confrontarci con chi abbiamo davanti in questo momento, squadre che contano su rose importanti. I nostri giocatori non sono molto conosciuti, ma hanno dei valori. Ora conta soprattutto mantenere l’equilibrio e tenere sempre i piedi per terra giocando le nostre partite con determinazione ogni sabato». […]
Ore 14.00 – (Corriere del Veneto) Vittoria e terzo posto per il Cittadella, che vola sempre più in alto in classifica e si assesta al terzo posto, in attesa dei posticipi e dei recuperi dei match rinviati per il maltempo. I granata tornano a vincere al Tombolato superando per 2-0 il Pescara del «guru» Zdenek Zeman e confermandosi fra le rivelazioni della serie B. Un successo più che meritato per la squadra di Roberto Venturato, che ha saputo dimostrarsi cinica e spietata nello sfruttare le occasioni avute nel corso di una partita condizionata dalla pioggia. Rispetto ad altre uscite, non si è visto certo un Cittadella esaltante per trame e fraseggi, ma letale nel concretizzare in rete le poche occasioni avute. Un discorso opposto rispetto alla formazione abruzzese, che torna a casa a secco di reti anche grazie alle prodezze di Alfonso che nella ripresa ha evitato il rientro della squadra abruzzese, fermata anche dal palo. Erano stati gli ospiti ad approcciare nel migliore dei modi alla gara, con il Cittadella costretto a sperimentare la difesa «last minute» con Adorni in campo al posto di Varnier infortunatosi nel corso del riscaldamento. […] Il Cittadella torna a riassaporare il gusto della vittoria interna, la prima del 2018: i granata non vincevano al Tombolato dallo scorso 29 novembre. E in attesa del recupero della gara di Palermo, si godono il terzo posto. «Il campionato è ancora lungo — dice capitan Iori — ma abbiamo dimostrato di saper stare in alto. E ora ce la possiamo giocare»
Ore 13.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Giocare in posticipo oggi pomeriggio (ore 17.30) dovrebbe aver scongiurato il rischio di un rinvio per Carpi-Venezia. Ad ogni modo tutti i dubbi spariranno solo nella tarda mattinata odierna dopo l’ultimo sopralluogo che verificherà la non pericolosità per i tifosi (circa 243 quelli arancioneroverdi in partenza per l’Emilia) dei vari settori del Cabassi. Ieri all’ora di pranzo una nuova fitta nevicata ha rischiato di vanificare i già ultimati sforzi per sgomberare prato e spalti dello stadio, al punto da rendere necessario un summit tra il club biancorosso e gli organi preposti all’ordine pubblico: alla fine, grazie al sopraggiungere della pioggia, l’ultima parola è stata rinviata con fiducia a questa mattina. Il Venezia è partito ieri per Carpi al termine dell’allenamento pomeridiano al Taliercio. Pippo Inzaghi ha escluso dai 23 convocati solo l’acciaccato Falzerano, con l’obiettivo di recuperarlo per il match con l’Ascoli di sabato al Penzo (ore 15). Nel terzetto mediano con Stulac e Pinato (suo il 2-0 dell’andata dopo il vantaggio di Marsura) possibile conferma di Firenze (favorito su Suciu) reduce dalla prima dall’inizio nel 2-0 sulla Ternana, mentre in attacco con Litteri si rivedrà dal 1′ Geijo per Zigoni. In difesa davanti ad Audero i titolari Modolo e Garofalo dovrebbero riprendersi il loro posto da Bruscagin e Del Grosso, con Frey a destra e Andelkovic-Domizzi a completare il terzetto centrale. […]
Ore 13.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) A quattro mesi esatti dal 2-1 di Brescia il Venezia ha vuole riscoprirsi corsaro nella tana del Carpi. Una trasferta quella odierna (ore 17.30) alla quale gli arancioneroverdi arrivano con il vento in poppa dei 14 punti conquistati nelle ultime sei gare, con quattro successi al Penzo e gli 1-1 di La Spezia e Parma. «Due pareggi e due prestazioni positive che ci hanno lasciato un po’ di rammarico non lo nasconde Maurizio Domizzi perché eravamo passati in vantaggio e, soprattutto con lo Spezia, avremmo potuto e dovuto chiuderla già nel primo tempo. Non dico quattro, ma almeno due punti li abbiamo lasciati per strada ed ora bisogna al più presto cercare di recuperarli. Carpi in questo senso è un’occasione, ben sapendo che ci aspetta l’ennesimo match difficile». Oggi si affrontano due squadre che non possono sbagliare in ottica playoff, Carpi in primis perché attardato, Venezia per non far avvicinare gli emiliani. «Ormai da tempo stiamo facendo bene e, sia per la buona classifica sia per il nostro atteggiamento da squadra, siamo obbligati a provare a mantenere la posizione che ci siamo guadagnati sul campo. Per stabilizzarci definitivamente in zona playoff dobbiamo ricominciare a vincere qualche partita fuori casa. I tre punti lontano dal Penzo mancano da tanto e credo che ottenerli ci aiuterebbe a rinsaldarci in posizioni che vogliamo tenerci strette fino a maggio». […]
Ore 12.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Un occhio all’infermeria, dove c’è solo Marcello Falzerano in attesa di tornare a pieno regime, un altro rivolto invece al cielo. Perché ieri pomeriggio dall’Emilia arrivavano notizie preoccupanti su Carpi-Venezia, vista la nuova fitta nevicata che dall’ora di pranzo in poi si era abbattuta su tutta l’Emilia. E così anche la partita del Cabassi qualche rischio lo presenta. Le notizie che filtravano erano in un primo tempo abbastanza rassicuranti, tuttavia la certezza che si giochi alle 17,30 non c’è: oggi verso mezzogiorno ci sarà un sopralluogo per verificare le condizioni del campo e l’eventuale presenza di ghiaccio sugli spalti e solo dopo la verifica si deciderà se giocare o meno. Sono quasi 200 i tifosi arancioneroverdi che oggi, salvo notizie in senso contrario dell’ultima ora, partiranno per coltivare un sogno, quello della promozione in serie A del Venezia, un traguardo che (se raggiunto) avrebbe dell’incredibile considerando che due anni fa si era ripartiti dalla serie D. «Questa squadra non mi ha mai deluso — sottolinea il tecnico Filippo Inzaghi — spero che non diventi tutto “normale” quello che abbiamo fatto. Siamo protagonisti di qualcosa di incredibile, possiamo diventare i rompiscatole di questa serie B e probabilmente lo abbiamo già fatto, riuscendo nell’obiettivo. Ci siamo allenati poco e male in questi ultimi giorni, ma è un problema comune di tutte le squadre vista la neve che è caduta. Abbiamo però il vantaggio di giocare domenica anziché sabato, questo sarà sicuramente un aspetto che ci può aiutare. Sono felice che tutti ora parlino di noi, significa che il nostro lavoro è stato notato e compresa la portata dei traguardi che stiamo raggiungendo». […]
Ore 12.30 – (La Nuova Venezia) Venezia a Carpi per continuare il volo, di fronte una squadra che vuole ritornare in zona playoff. Campionato e classifica condizionati dai rinvii dell’ultima settimana, la pioggia che è iniziata a cadere su Carpi sembra aver debellato i rischi di una trasferta a vuoto degli arancioneroverdi. Due squadre compatte, solide, con il Venezia che ha trovato dopo la sconfitta di Salerno continuità di risultati (14 punti in 67 gare), abbinata alla qualità del gioco. Continuità che fatica a ritrovare il Carpi, prima capolista solitaria della B, ma che poi si è infilato in uno slalom di risultati altalenanti, frenato anche da un attacco che produce pochi gol (23). Sei punti dividono le due squadre, ma il Carpi ha saltato la trasferta di Pescara nell’infrasettimanale. All’andata, il Venezia conquistò proprio contro gli emiliani la prima vittoria stagionale al Penzo (a segno Marsura nel primo tempo e Pinato nel secondo), dopo il pareggi con Salernitana e Spezia e la sconfitta con il Parma. Al Cabassi. Se non cambiano all’improvviso le condizioni climatiche, la partita si giocherà regolarmente. Un paio d’ore di apprensione ieri pomeriggio, quando Carpi è stata investita da una fitta nevicata, che verso le 16 si è però trasformata in pioggia. Il terreno del Cabassi è coperto da sabato scorso, al termine della gara contro l’Entella, e dalle 7 di questa mattina entreranno in azione gli addetti per spalare via la neve residua, mentre un’idropulitrice sarà azionata per liberare le vie di fuga. In mattina sarà effettuato un altro sopralluogo, soprattutto per accertarsi che non ci siano problemi per i tifosi, tipo ghiaccio sulle gradinate o vie di fuga bloccate. Sono poco meno di 250 i sostenitori del Venezia che seguiranno la squadra a Carpi.Qui Venezia. Rifinitura al Taliercio al pomeriggio e poi partenza per l’Emilia sotto la pioggia. Pippo Inzaghi ha lasciato a casa Falzerano con l’obiettivo di riaverlo a disposizione sabato prossimo contro l’Ascoli. Ritornano in difesa Modolo, ex di turno, e Garofalo, assenti con la Ternana per squalifica, mentre Firenze è il principale candidato a sostituire anche a Carpi l’acciaccato Falzerano. Ballottaggio tra Frey e Bruscagin sulla fascia destra, in attacco ritorna Geijo al fianco di Litteri. Qui Carpi. Calabro non potrà contare sullo squalificato Ligi, mentre sono out per infortunio Brosco e Belloni. In difesa si sistemerà Capela al fianco di Poli, Calapai e Garritano (favoriti su Concas e Pasciuti) a coprire le due fasce nel 4-4-2 di Calabro con Sabbione a centrocampo in tandem con Verna. Mbakogu non è al top, ma sarà in campo, insieme a Melchiorri, prezioso innesto del mercato di gennaio insieme a Di Chiara e Garritano. Carpi imbattuto in casa dal 24 ottobre (1-3 contro il Palermo) con 8 risultati utili consecutivi, ma nelle ultime 6 gare al Cabassi è arrivata solo una vittoria (2-1 con lo Spezia) e 5 pareggi.
Ore 12.00 – (Mattino di Padova) […] CAMPODARSEGO. Per quanto riguarda la sfida del “Campo” allo stadio “Mario Sandrini” di Legnago, il beneficio del dubbio è più che fondato. La copiosa nevicata di giovedì ha infatti ricoperto completamente il terreno di gioco, che, dunque, al momento sembrerebbe al limite della praticabilità. […] Formazione Campodarsego (4-3-3): Pirana; Sanavia, Colman, Leonarduzzi, Ndoj; Caporali, Marcolini, Trento; Kabine, Aliù, Michelotto. All. Fonti. ESTE. I giallorossi, invece, avranno un bel daffare contro il Belluno, che si sta giocando le ultime cartucce in chiave playoff (arbitro Edoardo Gianquinto di Trapani). L’eventuale vittoria dei dolomitici sui ragazzi di Michele Florindo accorcerebbe le distanze fra il settimo ed il quinto posto, con il gap che andrebbe dunque da 6 a 3 punti. […] Formazione Este (4-3-3): Lorello; Gilli, Ferrando, Munaretto, Ostojic; Pizzolato, Pozza, Viviani; Florian, Rondon, Bigoni. All. Florindo. ABANO. […] Mister Franco Gabrieli, a questo punto, può solo chiedere una botta d’orgoglio ai suoi (arbitro Marco Russo di Torre Annunziata), che dovranno mettere in campo tutta la voglia di risalire la graduatoria per fermare l’Union Feltre (ottava con 38 punti), altra compagine che punta forte ai playoff. […] Formazione Abano (4-3-3): Bettin; Ceccarello, Manuel Cecconello, Omeragic, Dabalà; Faggin, Carteri, D’Alessandro, Boreggio, Mattia Cecconello, Franceschini. All. Gabrieli.
Ore 11.30 – Le pagelle del Padova (Gazzettino): Bindi 5; Salviato 6 (Fabris sv), Cappelletti 5, Trevisan 4, Contessa 6; Serena 6, Pinzi 6 (Mandorlini sv), Bellemo 6 (Russo 6); Sarno 6 (Lanini sv); Capello 5.5 (Cisco sv), Gliozzi 5.5.
Ore 11.20 – (Gazzettino) Che sarebbe stata una partita dalle molte insidie lo si è capito subito sia per la grande applicazione del Teramo nella fase difensiva e sia per le oggettive difficoltà dei biancoscudati di tradurre sul piano del gioco la loro superiorità tecnica a causa delle pessime condizioni del campo. Quando poi alla mezz’ora si è materializzata la sciagurata espulsione di Trevisan tutto è diventato ancora più maledettamente complicato. Il capitano ha prima rimediato un’ammonizione dopo avere perso in maniera ingenua un pallone a metacampo sul pressing di Gondo, poi sulla successiva punizione è andato a saltare con il gomito alto sull’attaccante abruzzese. Rosso diretto e punizione dal limite a favore degli ospiti: giusto il provvedimento, ma sbagliata la valutazione perchè l’intervento del difensore è avvenuto un metro dentro l’area e dunque andava punito con il rigore.
Ore 11.10 – (Gazzettino) La prima espulsione (sciocchezza di Trevisan), il primo rigore sbagliato (errore dello specialista Capello), ma soprattutto la prima sconfitta all’Euganeo di fronte a un Teramo che, a proposito di prime volte, non aveva mai vinto in trasferta. Un sabato da archiviare in fretta, nel quale i biancoscudati hanno fatto di tutto per rovinarsi la vita da soli, aiutati in questo anche da un arbitraggio inadeguato e dalla scelta davvero incomprensibile di non mettere i teloni all’Euganeo nei giorni della nevicata, ritrovandosi così a giocare nel fango. I punti di vantaggio sulla Reggiana restano dieci, ma gli emiliani hanno ora due partite in meno (la gara di ieri con il Mestre è stata rinviata) e lo scontro diretto in casa alla penultima giornata. Morale della favola? Il Padova è sempre padrone del proprio destino, ma non deve assolutamente abbassare le guardia.
Ore 11.00 – (Gazzettino) Poi il tecnico aggiunge: «È chiaro che fa male perdere dopo una prestazione del genere, sarebbe stato meglio perdere dopo una prova deludente che ci avrebbe fatto riflettere su altri aspetti. Questi episodi non ci possono danneggiare, perché non spostano niente nel raggiungimento del nostro sogno. Dopo tanto tempo siamo tornati a perdere, dobbiamo voltare pagina e rimboccarci le maniche lavorando sugli errori che abbiamo commesso. Non sono preoccupato della prestazione, a volte in una sola gara si ammassano tanti errori che fai fatica a capirne il motivo». Il tecnico archivia la sconfitta come un incidente di percorso. «Era difficile immaginare che da qui alla fine non avremo più perso. Ripeto, in dieci abbiamo retto bene, e significa che ci sono condizione atletica e voglia di giocare. Abbiamo retto tre attaccanti anche con due mediani, non c’è alcun campanello d’allarme. Adesso abbiamo due giorni di riposo e da martedì ripartiamo. Nessuno ci ha chiesto di stravincere il campionato, dobbiamo solo raggiungere il nostro sogno». […]
Ore 10.50 – (Gazzettino) «Mi piacerebbe rigiocare la partita con questa intensità, perché su dieci volte ne perderai solo una. Ed è purtroppo successo in questa occasione». Bisoli non fa drammi per l’imprevista sconfitta dei biancoscudati e assolve tutti i suoi uomini. «Sarebbe facile parlare degli episodi che ci sono stati e tirarli tutti dalla mia parte. La squadra ha fatto una grande prestazione, poi dentro questa grande prestazione c’è stata una serie di errori che sono stati commessi da parte mia, dai giocatori e dall’arbitro. Però non dobbiamo campare scuse, per cui assolvo la squadra per la grande prova che ha fornito in inferiorità numerica. Siamo in un momento particolare e questi episodi possono cambiare l’esito di una gara. Ma non posso rimproverare alla squadra la prestazione e il grande gioco che ha fatto, anche se dovrò analizzare il motivo per cui abbiamo commesso una concatenazione di errori tutti nella stessa partita».
Ore 10.40 – (Gazzettino) È naturalmente un po’ abbacchiato il presidente Roberto Bonetto, anche se mantiene il suo aplomb: «Nel calcio ci stanno anche le sconfitte, per cui dobbiamo accettarla con serenità. Si vede che il Teramo doveva essere la nostra bestia nera, ci ha portato via sei punti tra andata e ritorno. Purtroppo la gara si è messa male dopo l’espulsione di Trevisan, che alla luce della sua esperienza avrebbe dovuto restare più tranquillo e sereno, però ci sta. Potevamo riprenderla, abbiamo sbagliato un rigore: se doveva sbagliarne uno, è capitato proprio questa volta. Nella ripresa abbiamo fatto la partita, ma siamo stati puniti». Vincendo le due gare che ha in meno rispetto al Padova, la Reggiana ridurrebbe il distacco a quattro punti. «Con i se e con i ma non si va da nessuna parte. La Reggiana dovrà vincere le partite per avvicinarsi, indubbiamente noi abbiamo commesso un passo falso. Ma non si poteva pensare di arrivare fino al termine del campionato senza perdere, vuole dire che nel dna del Padova c’è anche un po’ la parola sofferenza, e dovremo soffrire un po’ per arrivare a un certo obiettivo che è sempre nella nostra testa, per cui non cambiano programmi e intenzioni. Testa bassa e pedalare con maggiore umiltà». […]
Ore 10.20 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova): Bindi 5.5; Salviato 5.5 (Fabris sv), Cappelletti 5.5, Trevisan 4, Contessa 6.5; Serena 6.5, Pinzi 6 (Mandorlini sv), Bellemo 6 (Russo 6); Sarno 6 (Lanini sv); Capello 5 (Cisco 5.5), Gliozzi 5.5.
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) In sequenza cronologica, così come suggerisce il film della sfida, partiamo dal primo protagonista in negativo: il signor Luca Zufferli di Udine. Al 9′ ha sorvolato su una netta spinta in area di Caidi su Gliozzi, che, ricevuta palla da Contessa di testa, aveva le spalle alla porta. Il fallo è parso netto, non per il fischietto friulano. Venti minuti dopo Trevisan, appena ammonito sotto la tribuna, ha rifilato una gomitata all’ivoriano Gondo. Corbelleria enorme, punita giustamente con il “rosso” diretto. Solo che Zufferli non ha assegnato il rigore conseguente (che c’era tutto, essendo il fallo stato commesso all’interno dei 16 metri), ma ha indicato il limite dell’area. È stato l’unico “favore” al Padova, perché poi ha sorvolato su tante situazioni fallose da parte degli ospiti, compreso un secondo fallo, da “giallo”, su Sarno, non sanzionato nella ripresa ad Ilari, già ammonito al 33′. Non poteva, tuttavia, chiudere gli occhi quando, al 34′, Capello, entrando in area sulla destra, è venuto a contatto con Speranza cadendo. Il penalty è arrivato, magari meno netto di quello su Gliozzi, ma solo perché non ha potuto rifiutarsi di fischiarlo, dopo un attimo di esitazione. […] Ora nervi saldi e massima tranquillità. C’è tempo sino a lunedì 12 per preparare bene il derby di Bassano, dopo il quale ci sarà l’ultima sosta. Restano 9 giornate, 27 punti a disposizione. È sempre e solo il Padova il padrone del proprio destino.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Per fortuna, di Teramo ce n’è uno solo. Sei punti (su sei) gli abruzzesi hanno portato via al Padova, capolista (sin qui) incontrastata del girone B della Serie C, e non hanno rubato nulla, nè all’andata nè tantomeno al ritorno. Per loro il balzo in avanti, verso la salvezza, è probabilmente decisivo, mentre per i biancoscudati coincide con la prima sconfitta all’Euganeo dopo quasi 10 mesi, risalendo l’ultimo (amarissimo) k.o. casalingo al 14 maggio 2017, prima, e unica, partita dei playoff contro l’Albinoleffe, che stroncò (3-1) le velleità della squadra di Oscar Brevi, estromettendola subito dalla corsa al salto di categoria. C’è un po’ di tutto nella caduta, fragorosa, di ieri: alcuni gravi errori commessi dai singoli, che hanno prodotto un effetto domino sulla gara, un arbitraggio che definire sconcertante suona persino generoso (non perché abbia inciso sul risultato, quanto per la gestione complessiva, davvero irritante), e infine un terreno di gioco che ha penalizzato oltremodo il gioco dei padroni di casa (domanda: se la società non ha i teloni per proteggere dalla neve il prato, perché non fare come le altre formazioni del girone e cercare il rinvio della gara per cause di forza maggiore, visto che quattro incontri sono stati cancellati?). Buoni ultimi, aggiungiamoci i meriti degli avversari, che hanno fatto la loro figura approfittando di tanta… generosità e ringraziando alla fine. […]
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Il tecnico di Porretta Terme, tuttavia, vuole spazzare via ogni “pericolo di alibi” : «Sarebbe troppo facile, dopo un risultato negativo tirare dalla nostra parte gli episodi. Non dobbiamo assolutamente accampare scuse: siamo in un periodo particolare, in cui gli episodi finiscono per condizionare i risultati delle partite». […] Nonostante la sconfitta, a detta dell’allenatore, non c’è alcuno scricchiolìo nella tenuta psicologica della capolista: «Non sono assolutamente preoccupato», conferma Bisoli. «Questa era una partita difficile, e lo sapevamo. Ma, come ho già detto, la colpa è da attribuire al cumulo di episodi. In questi casi subentra pure un pizzico di sfortuna: evidentemente il Teramo, che ci ha battuto anche all’andata, non ci porta così bene». […]
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) «Nessun campanello d’allarme». Pierpaolo Bisoli, nel post gara, preferisce minimizzare la sconfitta con il Teramo, terz’ultima della classe ma già fatale ai biancoscudati nel match d’andata. «A mio parere, abbiamo disputato una buona gara», afferma l’allenatore del Padova. «E il k.o. di oggi (ieri, ndr) è dovuto principalmente ad una serie concatenata di errori, attribuibili a me, ai giocatori ed all’arbitro, del quale preferisco non parlare. Anzi, se faccio un accenno al direttore di gara, fermatemi!». Poi, a denti stretti, si lascia scappare una piccola protesta: «Vogliamo che il Padova venga lasciato tranquillo e che gli venga dato il suo. Se poi gli arbitri ci daranno contro, ci impegneremo il doppio».
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Mastica amaro la dirigenza biancoscudata dopo la prima sconfitta casalinga della stagione. Il vice-presidente Edoardo Bonetto non riesce a trattenere la rabbia per una direzione arbitrale che, a suo modo di vedere, ha penalizzato parecchio il Padova: «Nelle ultime due partite gli arbitri hanno condizionato il risultato», le sue parole nel dopo-gara. «A Bolzano c’erano due rigori che non ci hanno concesso, in quest’occasione invece il direttore di gara ha avuto un atteggiamento che ha innervosito i nostri giocatori. Sono nel calcio da tanti anni, ma un arbitraggio del genere l’ho visto veramente poche volte». Il presidente Roberto Bonetto, invece, tralascia la direzione di gara e si concentra sulla prova della squadra: «Dobbiamo riflettere su quello che è successo. La partita non è andata per il verso giusto, abbiamo commesso errori ed ingenuità che ci sono costati la sconfitta. Il Teramo è diventata la nostra “bestia nera”, ma ricordiamoci che abbiamo perso solo una gara, non la guerra. Traiamo insegnamento dallo scivolone di questa sfida e pensiamo alla prossima». Il numero uno di viale Rocco non vuole assolutamente fare drammi: «Stiamo sereni e tranquilli, non disperdiamo quanto di buono fatto sinora. La Reggiana ha due gare in meno, ma deve ancora giocarle e la nostra sconfitta dimostra che non c’è nulla di scontato. Abbiamo ancora un discreto vantaggio». […]
Ore 09.10 – Le pagelle del Padova (Corriere del Veneto): Bindi 5.5; Salviato 6 (Fabris 5.5), Cappelletti 5, Trevisan 4, Contessa 6; Serena 5.5, Pinzi 5 (Mandorlini 6), Bellemo 5.5 (Russo 5.5); Sarno 6 (Lanini sv); Capello 5 (Cisco 5), Gliozzi 5.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) La sentenza delle 18.25 di sabato: il campionato è riaperto. Succede quello che nessuno immaginava perché il Teramo, che sgomita e lotta per la salvezza, porta via sei punti al Padova capolista tra andata e ritorno. Euganeo violato per la prima volta dall’inizio del campionato, 2-0 che non fa una grinza e tutti i conti fatti vanno a farsi benedire. La Reggiana ha dieci punti di svantaggio ma due partite in meno e potenzialmente potrebbe avvicinarsi a -4 con lo scontro diretto da giocare al Mapei Stadium alla penultima di campionato. Scenari potenziali e futuribili, certo, ma se qualcuno pensava che il Padova avesse già blindato il primo posto e che la stagione fosse in archivio a marzo, dovrà rivedere le proprie convinzioni. All’Euganeo piove a dirotto, il campo è un acquitrino e succede quando accaduto a Gubbio. Il Padova non segna, perde il controllo dei nervi per un arbitraggio disastroso (ma che distribuisce errori sui due fronti, è bene sottolinearlo), vede Trevisan farsi espellere per una gomitata a Gondo e Capello fallire un rigore. Non solo. Nella ripresa Salviato prende una traversa e Gliozzi fallisce da pochi passi il gol del pari. Insomma, una giornata in cui il vento spira in direzione contraria e fa il paio con alcune scelte discutibili di Bisoli. Se il Padova dopo oltre 30 anni è primo in classifica con distacco il merito è anche suo, ma Bellemo mezzala sembra una forzatura quanto lo era stato Cappelletti. L’esclusione di Mandorlini è una scelta sbagliata, considerato che contro il Ravenna era stato il migliore in campo e mettere giocatori fuori ruolo quando in rosa ce ne sono almeno tre (Mazzocco, Fabris e Mandorlini) non è sembrata una grande idea. Partita strana e tesa, decisa dagli episodi, dalla parata di Bifulco sul penalty di Capello, dalla prodezza di Bacio Terracino e dal raddoppio di Graziano; dalle mancate ammonizioni che indirizzano il match. Gliozzi, che gioca male, prende botte e falli a ripetizione, a Ilari viene risparmiato il rosso. Insomma, l’arbitro Zufferli sbaglia tantissimo ma a ben guardare non è lui la causa del ko. […]