Padova-Teramo, l’analisi del “Corriere del Veneto”

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La sentenza delle 18.25 di sabato: il campionato è riaperto. Succede quello che nessuno immaginava perché il Teramo, che sgomita e lotta per la salvezza, porta via sei punti al Padova capolista tra andata e ritorno. Euganeo violato per la prima volta dall’inizio del campionato, 2-0 che non fa una grinza e tutti i conti fatti vanno a farsi benedire. La Reggiana ha dieci punti di svantaggio ma due partite in meno e potenzialmente potrebbe avvicinarsi a -4 con lo scontro diretto da giocare al Mapei Stadium alla penultima di campionato. Scenari potenziali e futuribili, certo, ma se qualcuno pensava che il Padova avesse già blindato il primo posto e che la stagione fosse in archivio a marzo, dovrà rivedere le proprie convinzioni. All’Euganeo piove a dirotto, il campo è un acquitrino e succede quando accaduto a Gubbio. Il Padova non segna, perde il controllo dei nervi per un arbitraggio disastroso (ma che distribuisce errori sui due fronti, è bene sottolinearlo), vede Trevisan farsi espellere per una gomitata a Gondo e Capello fallire un rigore. Non solo. Nella ripresa Salviato prende una traversa e Gliozzi fallisce da pochi passi il gol del pari. Insomma, una giornata in cui il vento spira in direzione contraria e fa il paio con alcune scelte discutibili di Bisoli. Se il Padova dopo oltre 30 anni è primo in classifica con distacco il merito è anche suo, ma Bellemo mezzala sembra una forzatura quanto lo era stato Cappelletti. L’esclusione di Mandorlini è una scelta sbagliata, considerato che contro il Ravenna era stato il migliore in campo e mettere giocatori fuori ruolo quando in rosa ce ne sono almeno tre (Mazzocco, Fabris e Mandorlini) non è sembrata una grande idea. Partita strana e tesa, decisa dagli episodi, dalla parata di Bifulco sul penalty di Capello, dalla prodezza di Bacio Terracino e dal raddoppio di Graziano; dalle mancate ammonizioni che indirizzano il match. Gliozzi, che gioca male, prende botte e falli a ripetizione, a Ilari viene risparmiato il rosso. Insomma, l’arbitro Zufferli sbaglia tantissimo ma a ben guardare non è lui la causa del ko.

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(Fonte: Corriere del Veneto, Dimitri Canello. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)




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