Ore 21.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Botte, spintoni, ammonizioni ed espulsioni. Proteste, rigori reclamati e negati, traverse e tanto agonismo. Alla fine il derby triveneto fra Triestina e Bassano, anticipo della ventottesima giornata del campionato di serie C, finisce senza gol. Uno 0-0 che però non potrebbe essere più bugiardo, considerato quanto visto sul campo. Premessa fondamentale: il terreno di gioco era davvero in condizioni pessime, anche le migliori idee sopra un misto di fango, acqua e neve vanno a farsi benedire. Senza contare le temperature rigidissime. Triestina e Bassano, però, stanno bene e si vede. Giovanni Colella ha fatto un lavoro eccellente, entrando deciso nella testa dei giocatori e ricavandone il massimo. Dicono che parli in dialetto veneto alla squadra e lo fa pure a bordocampo, quando un paio di urlacci a Bizzotto e a Venitucci in «slang» nostrano si ascoltano nitidamente sia allo stadio sia davanti alla tv. Insomma, il Bassano che spinge, che litiga sul campo, che colpisce la traversa con Diop, che non rinuncia ad attaccare neppure al 95’, quando guadagna un angolo senza esito, è una squadra che potrebbe arrivare lontano pure ai playoff. Dove, in tutta evidenza, ci arriverà, per una notte al secondo posto in attesa di Reggiana-Mestre in programma oggi alle 18,30 e con tre partite in più rispetto alla rivale. Lunedì 12 marzo, poi, al Mercante arriverà la capolista Padova, per una battaglia d’altri tempi. […]
Ore 21.00 – (Il Piccolo) C’era un nome nuovo ieri sera, inserito in extremis tra i convocati, che sedeva sulla panchina alabardata: proprio ieri infatti la Triestina ha comunicato di aver perfezionato l’ingaggio del giocatore Saibou Maudo Keita, attaccante esterno classe 1997, norvegese (è nato a Oslo) di origine gambiana, che ha firmato con i colori rossoalabardati un contratto fino al 30 giugno 2019. Tendenzialmente di ruolo fa l’esterno offensivo alto, ma è in grado di ricoprire più ruoli su tutto il fronte d’attacco. Nonostante l’ancora giovane età, Keita ha già alle spalle esperienze significative nei massimi campionati norvegese e polacco con le maglie di Godset, Egersunds e Arka Gdynia. Come si ricorderà, Keita si era aggregato al gruppo alabardato già nel corso della pausa invernale, nella quale si era regolarmente allenato con gli altri e soprattutto si era messo in mostra segnando praticamente in ogni amichevole disputata in quel periodo. […]
Ore 20.40 – (Il Piccolo) Se il Bassano era lo spauracchio per il suo cammino nelle ultime gare (venti punti nel ritorno), la Triestina non si è spaventata. Anzi, per quanto si è visto nella fredda serata del Rocco, l’Unione avrebbe potuto, meritato e dovuto vincere. Andando avanti a testa bassa anche a dispetto di un arbitraggio molto approssimativo per non dire irritante. Il ritmo dettato dai ragazzi di Princivalli nella ripresa ha creato non poche difficoltà agli ospiti. Ma la Triestina, cosa che le capita spesso, ha sciupato le chance costruite con grande volontà e qualità. Il pari quindi sta bene solo perché stoppa il volo del Bassano ma non lancia in classifica gli alabardati pur autori di una gara maiuscola. Princivalli è costretto ad apportare un solo ritoccoin difesa. Vista l’indisponibilità improvvisa di El Hasni il ruolo di centrale di destra viene affidato a Codromaz. Sull’altro fronte il tecnico Colella, protagonista dal suo arrivo ai piedi del Grappa di una irresistibile scalata alle posizioni di vetta, conferma il suo pirotecnico 4-3-2-1. Uno schieramento capace di segnare otto reti negli ultimi due match. […] In campo c’è solo la Triestina che però non trova la stoccata vincente. Un contropiede gettato dal tandem Bariti-Acquadro per eccesso di generosità (e poi un sospetto di penalty, espulso Princivalli) è l’emblema di un match che ancora una volta è un’occasione sprecata.
Ore 20.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Contro la Reggiana ha sofferto in tribuna, a causa del turno di squalifica inflittogli dal giudice sportivo, ma adesso è pronto a riprendersi il posto sulla fascia sinistra della difesa biancorossa. Federico Giraudo ha grande voglia di riscatto, così come tutto il Vicenza. «Non so se giocherò, questo dovete chiederlo al mister — sottolinea il 19enne terzino di scuola granata — ma se sarà chiamato in causa sono pronto. Mi sento bene, il turno di squalifica mi ha permesso di allenarmi anche se avrei preferito giocare: stare in tribuna a guardare senza poter fare nulla è proprio dura. Peccato per il risultato ma ormai è andata e contro la Fermana dovremo fare di tutto per tornare a vincere al Menti. Un successo davanti ai nostri tifosi manca da troppo tempo». […] Scelte che hanno premiato spesso Giraudo che rispetto a luglio è cresciuto molto in personalità e convinzione nei suoi mezzi. «Quando mi hanno detto che potevo andare al Vicenza ho detto subito sì perché il mio intento era crescere come giocatore, è innegabile che tra una Primavera e una squadra come il Vicenza c’è un abisso. Sapevo di dovermi irrobustire, di migliorare nella continuità di rendimento e nella concentrazione in campo e, pur avendo compiuto qualche passo in avanti, sono consapevole che ho ancora tanto da imparare». […] E Giraudo spende volentieri una riflessione anche sull’ambiente. «Grazie alla vicinanza dei tifosi che ci stanno sostenendo in maniera incredibile, sia sugli spalti che a livello economico con le loro donazioni, abbiamo una spinta in più ed è anche per loro che vogliamo portare la squadra in salvo al più presto: chi vuole acquistare il Vicenza deve poterlo fare senza timore di perdere la categoria».
Ore 19.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Né esaltarci né porci limiti. A Carpi un’altra tappa del nostro percorso di crescita per diventare davvero i rompiscatole della Serie B». Così Pippo Inzaghi indica la rotta al suo Venezia, oggi spettatore interessato di 8 delle 11 gare del 29. turno del campionato cadetto, e domani in campo (ore 17.30) nella tana degli emiliani attardati di sei punti dagli arancioneroverdi. «Se una squadra a gennaio può permettersi il lusso di prendere Di Chiara, Garritano e un Melchiorri evidenzia Inzaghi che con Mbakogu forma la miglior coppia di attaccanti del campionato, sicuramente sprecata per la B, allora si capisce quando sia difficile la gara che ci aspetta. Sarà un altro test importante per la nostra difesa, il Carpi punta ai playoff ma noi vogliamo almeno mantenere il +6 di vantaggio». L’obiettivo minimo è dunque tornare a casa con il settimo risultato utile di fila, provando però a centrare quei tre punti che lontano dal Penzo mancano da quattro mesi. «È chiaro, se cominciassimo a vincere anche fuori sorride sibillino . Ci teniamo e vogliamo provarci, facendo noi la partita perché siamo molto migliorati sul piano della personalità. Guai però a fare lo sbaglio di crederci imbattibili, noi siamo una squadra forte quando esaltiamo al massimo le nostre qualità migliori, anche su campi difficili. Al contrario diventiamo normali se abbassiamo la guardia». […]
Ore 19.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Uno sguardo al futuro con il presente ben scolpito nella mente. Mentre sul fronte nuovo stadio da tempo non ci sono più notizie e molti tifosi cominciano a manifestare un po’ di preoccupazione in merito ai passi in avanti fatti per il nuovo complesso che dovrà essere costruito nel quadrante di Tessera, il Venezia vola in campionato e domani alle 17.30 affronterà il Carpi al Cabassi. Ieri gli emiliani si sono allenati a Reggio Emilia e, captando qua e là i rumors in arrivo, si è scoperto che l’intenzione di Antonio Calabro è quella di attaccare il Venezia con la difesa alta con un pressing che metta alla frusta i portatori di palla arancioneroverdi. La società lagunare ha faticato molto ieri a trovare un campo disponibile per gli allenamenti pomeridiani: alla fine si è riusciti a liberare dalla neve il campo del Taliercio e la seduta si è svolta regolarmente. Inzaghi dovrà rinunciare domani ancora una volta a Marcello Falzerano, che verrà recuperato quasi certamente per la partita in programma contro l’Ascoli. « A gennaio il Carpi ha preso Melchiorri e Garritano — ha detto l’allenatore arancioneroverde — e non ho timori a dire che la coppia-gol del Carpi è la migliore della serie B. In questo momento dobbiamo avere quella sana follia di giocare nella maniera migliore e di ottenere il massimo risultato possibile. Turnover? Valuterò qualche cambio, abbiamo giocato martedì e ci mancava qualche giocatore importante ma il gruppo ha risposto alla grande. Non mi pongo il problema di chi giocherà, starà a me capire chi avrà recuperato meglio». […]
Ore 19.00 – (La Nuova Venezia) Evitato il trasferimento a San Donà, il Venezia ieri si è allenato al Taliercio. Oggi si vedrà, condizioni meteo e condizione dei campi permettendo, per la rifinitura. Falzerano più no che sì a Carpi, rientrano dalla squalifica Modolo e Garofalo. «L’unico vero problema è proprio quello degli allenamenti» ha spiegato Pippo Inzaghi nel tradizionale incontro dell’ante vigilia, «ma credo che sia un ostacolo per quasi tutte le squadre questa settimana. Non abbiamo molto tempo per preparare la partita di Carpi, che tra l’altro martedì non ha nemmeno giocato, mentre noi saremo alla terza partita in una settimana. Per fortuna giochiamo domenica, quindi c’è un giorno di recupero in più».Il Venezia punta ad allungare in Emilia la striscia di risultati positivi. «Come non ero preoccupato prima, non mi esalto adesso» puntualizza il tecnico «questa squadra non mi ha mai deluso sul piano del gioco, dell’atteggiamento e della voglia. A parte il primo tempo di Salerno, ma per un tempo non si poteva fare un processo. Stiamo facendo molto bene, al di là delle nostre stesse aspettative. Spero, però, che non diventi tutto normale quello che ha fatto questa squadra perché è qualcosa di incredibile. Non dobbiamo metterci limiti, nel senso di raggiungere quello che era il nostro grande obiettivo stagionale, e poi diventare quella squadra rompiscatole della Serie B che mi auguravo la scorsa estate. Mi sembra che siamo sulla strada giusta e dobbiamo proseguire su questa rotta». […]
Ore 18.30 – Fischio finale: Padova-Teramo 0-2.
Ore 15.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Nel girone di ritorno il Pordenone ha vinto a Teramo (1-0) e Gubbio (3-2), ma mai al Bottecchia. L’ultimo successo interno risale al 24 novembre: 3-2 con il Vicenza. È ora di far tornare il sorriso sulle labbra di tutto il popolo neroverde, non solo su quelle dell’ammirevole manipolo d’irriducibili che non molla il ramarro nemmeno nelle trasferte più lontane. Il match di oggi alle 18.30 con l’Albinoleffe è l’occasione giusta. La Celeste occupa il gradino immediatamente sotto la linea dei playoff a quota 31, con due soli punti di ritardo dal Pordenone che detiene l’ultimo posto disponibile per entrare a far parte delle 28 squadre che accederanno all’appendice nobile del campionato. Battere i lombardi significherebbe fare un passo importante verso l’obiettivo minimo imposto dalla società. Per riuscirci Fabio Rossitto chiede ai fan lo stesso supporto e lo stesso calore che fornì in quel famoso 10 maggio e promette nel contempo un epilogo ben diverso da quello del 2015 (sconfitta nel playout con il Monza), una volta conquistato il biglietto per la post season. «Mi aspetto tanta gente al Bottecchia è la speranza di Rossitto -, nonostante la sconfitta di Ravenna. Una battuta d’arresto ingiusta che ci ha lasciato addosso amarezza, ma anche tanta rabbia da scaricare sull’Albinoleffe. Sono convinto insiste il Crociato – che i nostri tifosi capiranno e verranno a darci una mano, come tre anni or sono. La squadra sta lavorando tanto sul piano atletico e qualche momento di appannamento è comprensibile, anche se non giustificabile. Stiamo lavorando per il futuro (leggi playoff, ndr), senza perdere di vista il presente. I carichi di lavoro sono pesanti e i ragazzi ora ne risentono. Ma fra un paio di settimane ne trarranno giovamento». […]
Ore 15.00 – (Messaggero Veneto) C’è decisamente un altro clima. E, per fortuna del Pordenone, una classifica ben diversa. Ma il ricordo di quella gara è ancora vivo nella mente dei tifosi neroverdi. Come dimenticarla? Era una sorta di finale quella disputata tra i ramarri e l’Albinoleffe nel maggio 2015. Il Pordenone di Fabio Rossitto, vincendo, ottennné il pass per i playout e condannò i rivali alla retrocessione. Un successo maturato al cospetto di un Bottecchia gremito e grazie al sigillo di Federico Maracchi, valso un memorabile boato. A distanza di quasi 3 anni, Rossitto torna ad esordire nel “suo” stadio e il destino vuole che l’avversario sia ancora l’Albinoleffe.«È una coincidenza che mi trasmette forti emozioni – fa sapere l’allenatore del Pordenone -, la voglia di tornare al Bottecchia è grande. Sia da parte mia che da parte della squadra. Affrontiamo una formazione forte, che ha tanta gamba, ma pure qualità. L’Albinoleffe ha messo in difficoltà un po’tutti. Ma in settimana ho visto grande concentrazione. E questo mi rende fiducioso». La vittoria al Bottecchia manca da oltre 3 mesi, precisamente dal 26 novembre dell’anno scorso, quando nel velodromo cittadino si arrese il Vicenza. Da allora, due pareggi e altrettante sconfitte. «Sembra incredibile – commenta Rossitto -, ma è così. Dobbiamo provare a invertire rotta, giocando a ritmi alti. E con una prestazione di grande sostanza. Ci sarà tanto da lottare e noi dovremo farci trovare pronti». […]
Ore 14.30 – (Messaggero Veneto) Nostalgia di casa. E, soprattutto, di vittoria. Il Pordenone torna oggi al Bottecchia dopo tre trasferte consecutive, con tanta voglia di riprendersi un successo che nel proprio stadio manca da tre mesi. La sconfitta, per quanto immeritata, di Ravenna ha reso ancora più impellente il bisogno dei 3 punti. A maggior ragione con una diretta rivale nella corsa ai playoff, come l’Albinoleffe. Neroverdi e orobici sono divisi da appena 2 lunghezze. Ma il Pordenone ha giocato una gara in più. Anche per questo, soltanto con una vittoria i neroverdi potrebbero allontanare lo spettro di un sorpasso al decimo posto, l’ultimo utile per accedere alla post-season che vale un biglietto per la serie B. […] Dunque, rispetto a Ravenna, Bassoli si riprenderà il suo posto in difesa. Mentre in mezzo al campo il rientro di Caccetta consentirà a Zammarini di tornare nel tridente offensivo, assieme a Ciurria e Nocciolini. Nemmeno convocato Gerardi, alle prese con un nuovo problema fisico. In panchina Berrettoni. […]
Ore 13.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Niente da perdere, tutto da guadagnare. Dopo le due splendide vittorie contro Samb e FeralpiSalò il Mestre oggi proverà a mettere la terza, nella sfida che oppone gli arancioneri alla Reggiana (ore 18.30, Mapei Stadium). Una gara di difficoltà assoluta contro la squadra più in forma del campionato, capace di collezionare 4 vittorie (ed un pareggio) nelle ultime cinque uscite ed un impressionante serie di otto successi consecutivi in casa. Numeri che parlano da sé, come spiega il tecnico Mauro Zironelli, ma non fanno cambiare la mentalità e l’approccio alla gara del Mestre. “In questo momento, con una gara in meno del Padova, sono secondi a pieno merito dopo aver inanellato una serie di risultati utili davvero impressionante. Il fatto che ora non siano in vetta è dettato dalla loro partenza con il freno a mano tirato in questo campionato, ma alla lunga i valori delle squadre stanno uscendo ed è chiaro come la Reggiana sia tra le favorite assolute per la vittoria finale. Noi cercheremo di fare la nostra partita, fatta di intensità, aggressività proponendo il nostro calcio, ed anche se non sarà facile ci proveremo perché questo è il nostro dna”. Nella speranza che il famoso non c’è due senza tre possa avverarsi. “In questo girone di ritorno abbiamo fatto dei bei risultati, ma dobbiamo mantenere l’equilibrio perché prima non eravamo scarsi ed adesso non siamo fenomeni. Stiamo limando tanto lavoro inutile che facevamo e questo ci sta rendendo più concreti. Andiamo contro ad una formazione che, come noi, prova a giocare a calcio, per cui credo che le premesse per lo spettacolo siano ottime. Ci proveremo, poi vincerà il migliore”. […]
Ore 13.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Vigilia agitata, quella di Reggiana-Mestre, in programma oggi al Mapei Stadium alle 18,30. Proprio l’argomento stadio è stato al centro di uno sfogo del presidente del club emiliano Mike Piazza, per il canone di affitto giudicato troppo elevato che la Reggiana deve corrispondere al Sassuolo, proprietario dell’impianto. E così la tensione ieri si tagliava a fette, con il Mestre può approfittarne e tentare un’altra impresa dopo quelle contro Samb e Feralpi. «Le condizioni del campo saranno una variabile importante — spiega Mauro Zironelli — dovremo essere “da bosco e da riviera” e adattarci alla realtà che troveremo».
Ore 12.30 – (La Nuova Venezia) […] Oggi a Reggio Emilia (ore 18. 30) allo stadio “Città del Tricolore” (Mapei Stadium quando gioca il Sassuolo) i ragazzi di Zironelli cercano il tris con tutta l’intenzione di rovinare i piani della Reggiana che sta inseguendo il Padova. «Kirwan non sarà al 100% per una botta rimediata domenica scorsa, ma verrà in panchina» avverte Zironelli presentando la partita, «per il resto ho tutti i ragazzi recuperati. La Reggiana viene da un bel filotto e i suoi valori stanno uscendo adesso dopo una fase in salita. Ha preso un solo gol nelle ultime gare e ha giocatori di categoria essendo costruita per la promozione, Genevier è di fatto il leader in campo vista anche l’esperienza in Serie A. In casa non ha mai perso e non nascondo che ci piacerebbe molto continuare a essere considerati l’ammazza grandi. L’incognita della temperatura rigida? Vale per tutti. Noi siamo cresciuti a livello mentale, facciamo meno errori anche in difesa, giochiamo e arriviamo, per qualità, molto più vicini alla porta e siamo diventati cinici. Ora, poi, con Neto al massimo abbiamo trovato più equilibrio. Andiamo a Reggio a giocarcela a testa alta come abbiamo fatto nelle ultime due gare. Le vittorie ci hanno dato morale e fatto capire che se diamo il 200% è difficile per tutti. In più la Reggiana pratica un gioco arioso e non si chiude e queste sono le partite dove abbiamo sempre reso meglio. Per certi versi l’avversario ideale al momento giusto». […]
Ore 12.00 – (Gazzettino) «La nostra sfida è quella di fare qualcosa in più di quanto fatto finora. Se ci riusciremo, staremo a contatto con le prime e verso la fine del campionato vedremo cosa succederà». Roberto Venturato alla vigilia del confronto con il Pescara prova a lanciare il suo Cittadella verso mete prestigiose, forse nemmeno ipotizzabili a inizio stagione. Del resto la squadra è in ballo per qualcosa di importante e sta dimostrando con il gioco e con i risultati di poter competere con le cosiddette grandi del torneo. Perché non sognare? «Sappiamo che è difficile, ma crediamoci e proviamo a farlo, con grande equilibrio e serenità» è il messaggio del tecnico, il quale nutre tanta fiducia nel suo gruppo che sta tenendo testa a realtà decisamente più attrezzate. «Empoli, Frosinone, Palermo, Bari possono contare su giocatori abituati a lottare per traguardi importanti, che hanno militato anche in serie A. Il Cittadella non ha in squadra elementi con questa esperienza, ma la nostra sfida è quella di far crescere e valorizzare elementi con qualità ma che sono magari sconosciuti. Dobbiamo superare questo gap nei confronti delle squadre che ci precedono attraverso la crescita. Non è affatto semplice, ma la voglia di andare oltre il nostro limite dev’essere una risorsa da sfruttare e sulla quale puntare da qui alla fine del campionato».
Ore 11.40 – (Mattino di Padova) Zeman è sempre Zeman. E misurarsi col tecnico boemo – uno che può essere amato o odiato, ma che di sicuro non lascia indifferenti – regala sempre stimoli particolari. È così Roberto Venturato? «Zeman ha saputo sempre proporre un calcio che a me piace molto e noi lo affrontiamo con rispetto, ma anche con la voglia di provare a giocarcela», risponde l’allenatore del Cittadella, che già ha battuto il Pescara all’andata, per 2-1. «È un piacere sfidare una figura così importante, ma bisogna saper guardare oltre e pensare solo alla partita, senza soffermarsi su cosa c’è alle spalle». Il match con gli abruzzesi arriva dopo una settimana particolare: la trasferta di Chiavari e la neve vi hanno impedito di preparare l’incontro come al solito. «Sul campo abbiamo potuto lavorare poco, in effetti, ma l’impegno infrasettimanale era fissato per tutti e il brutto tempo ha colpito l’Italia intera, non può essere una scusa. Giunti a questo punto della stagione abbiamo già un patrimonio di conoscenze indipendenti dal giorno in più o in meno di allenamento, si tratta di applicarle nel corso della partita. E, comunque, abbiamo avuto modo di prepararci su determinate situazioni di gioco, nelle quali sappiamo come si comporta il Pescara». In molti sottolineano che questa non sembra del tutto una squadra di Zeman. «Io ho visto un Pescara che ha un’idea di movimenti da seguire, che lavora molto sulle catene esterne e che sa farlo con i tempi giusti. Forse, questo sì, non riesce a esprimersi con continuità nell’arco della partita, ma certi principi li ha immagazzinati, per cui se gli lasci la possibilità di creare sovrannumero partendo da dietro – caratteristica comune a tutte le sue squadre – sa farlo. Molto dipenderà da noi, da come sapremo essere propositivi e metterlo in difficoltà». […]
Ore 11.20 – (Corriere del Veneto) Uno sguardo verso l’alto e un altro verso il basso. L’erba del Tombolato tiene, la pioggia scende dopo la neve ma il campo fa egregiamente il suo lavoro di drenaggio, aiutato dai teloni apposti dai solerti inservienti scelti dal Cittadella per scacciare il rischio di rinvio della partita con il Pescara. La prevendita è freddina, come l’atmosfera e il tempo da lupi fuori. Calda, invece, anzi caldissima è la classifica con i granata sempre più in alto, a soli cinque punti dalla zona promozione diretta. Sarebbe un risultato clamoroso, se il Cittadella riuscisse ad agganciare il secondo posto, ma guardando l’andamento del campionato non era un azzardo a inizio anno ipotizzare che i granata sarebbero stati là fino in fondo a giocarsela per il traguardo massimo. Oggi sarà ancora una volta Roberto Venturato contro Zdenek Zeman, due allenatori che si conoscono e si stimano. All’andata vinse il Cittadella, che espugnò l’Adriatico con una prestazione sontuosa, stavolta il boemo vuole la sua rivincita. […] Miele su Zeman arriva da Venturato, che dice a chiare lettera cosa pensa su di lui. «Zeman è un allenatore che ha fatto molto per il calcio italiano — sottolinea — ha avuto l’abilità e la capacità di trasferire alle sue squadre un modo di fare calcio che a me piace molto. Rispetto, stima e voglia di giocarcela, sarà un piacere giocare contro un mister del suo livello e contro la sua squadra».
Ore 10.50 – Probabile formazione Padova (Gazzettino): Bindi; Salviato, Cappelletti, Trevisan, Contessa; Serena, Pinzi, Mandorlini; Sarno; Gliozzi, Capello.
Ore 10.40 – (Gazzettino) Probabilmente il Teramo se ne starà rintanato, tanto più che un campo non in condizioni ottimali avvantaggia chi si difende. «Prevedo una partita sulla falsariga di quella con il Gubbio, anche se mi auguro che il risultato sia diverso. Però la partita sarà quella, ossia tosta, maschia, su un campo nel quale è difficile giocare. Non ci dobbiamo fare trovare impreparati, una vittoria ci avvicinerebbe alla nostra meta». […] Bisoli non recupera nessuno rispetto a una settimana fa, e agli indisponibili si aggiunge lo squalificato Guidone che sarà rimpiazzato da Gliozzi. «Penso che sia arrivato il suo momento, anche perché mancando Guidone è l’unico davanti che ci dà un po’ di forza e profondità. Ho provato anche Lanini, ma non puoi avere tutti piccolini, considerato che lo siamo anche a centrocampo. Bisogna avere più centimetri perché il Teramo è una formazione molto fisica, e va tenuto conto anche di questo aspetto». […]
Ore 10.30 – (Gazzettino) Tre punti per mettere un altro mattoncino verso la serie B. Non ci sono mezze misure oggi per il Padova che vuole tornare alla vittoria nella sfida con il Teramo. Avversario che non se la passa bene in classifica, anche se all’andata è riuscito a fare lo sgambetto ai biancoscudati, che hanno così uno stimolo in più per fare proprio l’intero bottino. Ci sarà da fare i conti però anche con un terreno di gioco non in condizioni ottimali, dato che la neve ha provato a scombussolare i piani della squadra. «Non ci siamo potuti allenare come al solito negli ultimi due giorni – sottolinea Bisoli – E domani (oggi, ndr) il campo sarà pesante, per cui non agevolerà le nostre caratteristiche. Niente scuse comunque, dobbiamo adattarci anche perché vincere ci permetterebbe di mantenere invariato il vantaggio in classifica, a prescindere dai risultati delle inseguitrici. Ci attende una partita molto importante, da affrontare con la massima concentrazione perché fa parte di quelle gare che sulla carta sembrano facili e invece non lo sono».
Ore 10.20 – (Gazzettino) Il campo di gioco ripulito dalla neve e pronto a ospitare oggi la sfida tra Padova e Teramo. Ieri mattina una decina di addetti della Green Carpet di Udine, ditta che già dall’anno scorso ha in gestione la manutenzione del campo, ha provveduto a liberare il terreno dal manto bianco. Per l’operazione sono stati utilizzati un paio di trattorini, muniti di ruote leggere per non danneggiare il campo. Nel primo passaggio i mezzi sono stati attrezzati con una pala di gomma per togliere lo strato più consistente, nella tornata successiva invece sono stati muniti di spazzola per rifinire il lavoro di pulizia. Nel frattempo la neve è stata caricata su un camion e depositata nello spazio dietro alle due porte vicino alle curve. Fino al fischio d’inizio il campo resterà scoperto. A lavoro ultimato, anche Bisoli ha avuto modo di dare un’occhiata alle condizioni del terreno di gioco. […]
Ore 10.00 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Bindi; Salviato, Cappelletti, Trevisan, Contessa; Serena, Pinzi, Mandorlini; Sarno; Gliozzi, Capello.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) «L’unica volta che abbiamo trovato un campo veramente pesante abbiamo perso. Mi riferisco alla sfida di Gubbio. Dovremo essere bravi a non ricadere nella trappola e a non farci trovare impreparati». In campionato il Padova ha perso solo tre volte in stagione. Una all’esordio con il Renate, una, come detto, a Gubbio, e l’altra proprio all’andata contro il Teramo. Una gara beffarda rimasta sul groppone a Bisoli non tanto per il risultato, quanto per i diversi screzi avuti con pubblico e dirigenza di casa durante e dopo la partita. «Non ho ricordi piacevoli dell’andata per il trattamento che abbiamo ricevuto. Non voglio alimentare polemiche, devo accettare tutto e, come si suol dire, “tanti fischi, tanto onore”. Quella gara però scatenò polemiche, per cui mi aspetto una rivalsa sul campo, senza eccessi. Abbiamo una squadra molto corretta che finora non ha mai subìto espulsioni. Per me è un motivo di vanto». […]
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Se finora le avversarie (e la classifica lo conferma) non sono riuscite a mettere sufficientemente in difficoltà il Padova, ci provano adesso un po’ di fattori esterni. In ordine sparso: maltempo, campi impraticabili, infortuni e squalifiche. È stata una settimana turbolenta quella che ha accompagnato i biancoscudati alla sfida casalinga di oggi contro il Teramo. […] «Ci sarà un campo molto pesante che non esalta le nostre qualità, ma dobbiamo adattarci, non piangerci addosso né cercare alibi», spiega Bisoli. «La preparazione non è stata quella di sempre e ci siamo allenati negli ultimi giorni soprattutto sul piano tattico. Le assenze di giocatori muscolari ci tolgono un po’ di fisicità, ma abbiamo una rosa ampia che potrà sopperire». Più che gli indisponibili, Bisoli sembra temere un terreno che non sarà ottimale.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Come previsto sono entrati in azione ieri mattina i mezzi spalaneve allo stadio Euganeo. Il terreno di gioco non è stato coperto dai teloni, i quasi dieci centimetri di neve che si sono posati sono stati spazzati, con la speranza (supportata dalle previsioni meteo) che oggi non scenda qualche altro fiocco. Il bollettino prevede pioggia per quasi tutto il pomeriggio e le condizioni atmosferiche non dovrebbero certo favorire un grande afflusso di pubblico. Anche l’appeal dell’avversario non aiuta a scaldare l’ambiente biancoscudato e oggi all’Euganeo difficilmente si raggiungeranno i 5mila spettatori. Il Teramo, dal canto suo, è reduce da un momentaccio. Nel 2018 non ha mai vinto e dopo l’ultima sconfitta per 4-1 in casa contro il Bassano è piombato al penultimo posto a un solo punto dal fondo della classifica. In più, la squadra passata lo scorso 22 gennaio dalle mani di Asta a quelle di Palladini (che deve ancora cogliere il primo successo sulla panchina abruzzese) è l’unica del girone a non aver mai vinto in trasferta e oggi potrebbe dover fare a meno anche del suo miglior giocatore, Bacio Terracino, che complice un problema al ginocchio dovrebbe partire dalla panchina. […]
Ore 09.10 – Probabile formazione Padova (Corriere del Veneto): Bindi; Salviato, Cappelletti, Trevisan, Contessa; Serena, Pinzi, Mandorlini; Sarno; Gliozzi, Capello.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Nevica e tira vento, ma uno sguardo attento alle previsioni meteo indica che oggi Padova-Teramo si giocherà regolarmente. All’Euganeo la neve è stata spazzata, alla Guizza grazie al lavoro di due volenterosi spalatori, Stefan e Valentino, si è riusciti in qualche modo a mandare in scena un allenamento di rifinitura in un clima da tregenda. Insomma, non le migliori condizioni per preparare una partita molto importante per una classifica già bellissima ma che attende la capolista alla prova dell’ultimo impegno abbordabile prima di una serie di partite molto complicate. A cominciare dalla trasferta di Bassano, quando Bisoli ha chiarito che verrà fatto un primo punto in prospettiva promozione. « Non ho un bel ricordo di Teramo — chiarisce l’allenatore — quella sconfitta ci brucia, ci ha creato dei problemi e attirato critiche. Ho una buona memoria, su questo non temo confronti con nessuno. Mi viene da dire “molti fischi molto onore”, visto quello che è accaduto all’andata… Non abbiamo mai subito un’espulsione diretta, evidentemente quando arrivo io stimolo determinate reazioni. Penso che sia un vanto per me e per la squadra, dalla serie A alla C credo che siamo l’unica squadra a non avere mai ricevuto cartellini rossi». […]