Padova, Marcandella: “Orgoglioso e onorato di poter continuare a giocare con la squadra della mia città! E di lottare per…”

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Bisogna avere fiuto per le scelte. E Davide Marcandella ha mostrato di possederlo.

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E dire che Marcandella non aveva nemmeno il contratto in scadenza, ma il Padova ha preferito blindarlo, mostrando di voler puntare su di lui anche per un futuro che, se tutto dovesse andare per il verso giusto, dovrebbe essere in una categoria superiore. Il rinnovo è sicuramente il riconoscimento migliore per un ragazzo che poco meno di 4 anni fa ha dato prova con i fatti di credere a scatola chiusa nel nuovo progetto societario.

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Alla fine scelse di andare controcorrente e continuare a vestire una maglia che indossa da quando aveva 8 anni: «Una stagione in Primavera mi avrebbe dato molta più visibilità ma meno sicurezze sul posto in squadra», ricorda Davide. «Parlai con mister Grandini e accettai la proposta, tenendo conto del grande legame che ho con la città e con un club che mi ha cresciuto fin da piccolo e con cui sarò sempre in debito. Adesso che ho firmato anche il rinnovo, sono felicissimo». Avrebbe mai pensato, 4 anni dopo, di arrivare a giocarsi il sogno Serie B? «No, sopratutto non ci avrei scommesso lo scorso inverno. Scelsi di ripartire da una squadra in Serie D che lottava per salvarsi. Poteva sembrare un bel passo indietro, ma ne avevo bisogno, dovevo rimettermi in gioco e mostrare le mie qualità. Tornassi indietro, rifarei tutto». Anche perché è stata la sua fortuna, visto che Bisoli la notò proprio all’Adriese e decise di tenerla a Padova. Salvo… massacrarla (come i compagni, del resto) ad ogni allenamento. «Da una parte gli acciacchi che mi hanno condizionato in questa stagione sono dovuti ai ritmi di lavoro altissimi, che non avevo mai sostenuto prima. Da un’altra parte, invece, possono essere stati causati da un problema fisico, che ho risolto con l’operazione d’urgenza prima del derby con il Vicenza. Un guaio che mi ha tenuto fermo sinora, ma spero mi abbia permesso di eliminare i problemi accusati quest’anno».

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Come vive un padovano una stagione unica come questa?«A 20 anni sto lottando per la Serie B vestendo la maglia della mia città. Non capita a tutti e mi dà una gioia enorme. Nell’ambiente c’è euforia, ma nello spogliatoio l’attenzione è massima e spesso si ricorda come monito cosa successe all’Alessandria 12 mesi fa». Ora le manca solo il gol in campionato.«Già, sogno di farne uno decisivo in primavera».

(Fonte: Mattino di Padova, Stefano Volpe. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)

A inizio stagione aveva firmato il suo primo contratto con un biennale, ora il prolungamento per un altro anno con scadenza a giugno 2020. Comprensibile la soddisfazione di Davide Marcandella, padovano di Mestrino che è entrato a fare parte del mondo biancoscudato quando aveva appena otto anni. «Si era parlato con la società di prolungare il mio contratto, ma non me l’aspettavo che arrivasse così velocemente anche perché non è stata un’annata fortunata a livello personale. Sono molto contento, è un motivo d’orgoglio potere giocare per la squadra della mia città, l’ho sempre desiderato sin da quando ero bambino. Sono molto felici anche i miei genitori, che mi seguono sempre: anche per loro è una soddisfazione avere il figlio che gioca per il Padova».

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La sua ultima partita risale al 22 dicembre con il Renate. «Sono contento per i risultati che ha ottenuto la squadra in questo periodo, ma vorrei tornare a essere protagonista sul campo. Mi piacerebbe essere del gruppo già con il Teramo, ma credo che sia ancora un po’ presto anche perché non mancano le soluzioni in attacco. Conto di farcela per la partita successiva con il Bassano». Nelle occasioni in cui è sceso in campo, ha sempre fatto la sua parte. «Sono riuscito a ritagliarmi il mio spazio. Quando sono stato bene l’allenatore mi ha dato sempre fiducia. Mi sono prefissato l’obiettivo di giocare qualche partita da qui alla fine del campionato, fermo restando il traguardo da raggiungere con la squadra. Abbiamo davanti un filotto di partite impegnative, vincere le prossime tre vorrebbe dire mettere un bel mattoncino in ottica promozione. Di sicuro cercheremo di raggiungere il traguardo il prima possibile».

(Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)




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