Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Cavalcando l’onda d’entusiasmo generata dalle vittorie contro Sambenedettese e FeralpiSalò, il Mestre prosegue nella sua preparazione in vista di un’altra partita di difficoltà assoluta, quella in programma sabato in casa della Reggiana. Una gara ostica che vedrà gli arancioneri affrontare per la terza settimana in fila la seconda forza del campionato, ma che come spiega Riccardo Gagno sarà un’altra ottima occasione per dimostrare il valore del Mestre. «Non abbiamo niente in meno degli altri – spiega il portiere arancionero – e sono sicuro che se metteremo in campo la stessa grinta e la stessa voglia che abbiamo avuto nelle ultime due partite possiamo portare a casa il risultato. Queste partite contro squadre molto forti ci danno una carica in più perché abbiamo voglia di dimostrare di essere alla loro altezza». Ad attenderli ci sarà una squadra che, proprio come Sambenedettese e Feralpisalò, ha un assoluto bisogno di punti se non vuole vedere scappare via il Padova. «Sarà una partita difficile, perché loro si sono rinforzati molto a gennaio e stanno andando bene. Noi ci stiamo preparando al meglio lavorando su ogni dettaglio, e forti dell’entusiasmo che circonda l’ambiente andremo li a testa alta cercando di fare la nostra partita. Dopo la sosta siamo tornati in campo con un’altra testa e con tante motivazioni in più, tra cui quella di dimostrare che meritiamo e possiamo stare in questa categoria. Ed adesso, vogliamo sempre di più». […]
Ore 20.00 – (Il Piccolo) Prosegue la preparazione degli alabardati in vista del match di domani sera contro il Bassano. Ieri allenamento regolare a Prosecco visto che le condizioni meteo l’hanno permesso; anche oggi il campo Rouna dell’altopiano è la sede designata per la seduta, ma ovviamente bisognerà vedere come sarà il clima. Tutti al lavoro gli alabardati, meno Petrella che purtroppo continua a effettuare solamente terapie personalizzate causa il problema alla caviglia. Il giocatore non aveva avuto ricadute dopo lo spezzone di partita giocata a Fermo, ma lunedì in allenamento ha preso un colpo proprio nella stessa zona e il dolore è ritornato a farsi sentire. A questo punto l’unica speranza è quella di riuscire a portarlo almeno in panchina, in modo che se ce la farà, possa essere eventualmente utile almeno per uno spezzone di match. […]
Ore 19.30 – (Il Piccolo) Se il campionato fosse scattato il 20 gennaio, data delle prime partite del nuovo anno solare, la classifica del girone B sulla base della media punti/partita riserverebbe delle sorprese. L’Unione rimarrebbe comunque in zona playoff (risulterebbe infatti ottava grazie ai 9 punti fatturati in 6 partite disputate), ma rispetto agli alabardati sugli stalli superiori ci sarebbero 7 formazioni: Reggiana, Bassano, Padova, Mestre, Vicenza, Sudtirol e persino Fano. La Reggiana precederebbe addirittura tutti grazie ai 10 punti guadagnati in 4 match giocati (con una brillante media di 2,5 punti a incontro), mentre a parità di incontri al deludente Renate di quest’inizio 2018 spetterebbe malinconicamente il fanalino di coda (0 punti in 4 partite), preceduto da Santarcangelo e Teramo. La capolista Padova risulterebbe terza (con 11 punti raggranellati in 5 partite), preceduta al secondo posto dallo scoppiettante Bassano, fiondato in alto dai 14 punti totalizzati in 6 partite, e davanti al dignitoso Mestre, quarto con 10 punti in 5 impegni. […]
Ore 19.00 – (Il Piccolo) La speranza è che davvero, come sembra dalle previsioni, domani sera il maltempo sia finalmente alle spalle. Perché Triestina-Bassano che andrà in scena al Rocco alle ore 20.45 (arbitra Carella di Bari) è davvero un big-match da non perdere e nonostante la diretta tv su Sportitalia, merita di essere visto dal vivo. Anche perché gli alabardati avranno bisogno di un grande sostegno dai tifosi. Di fronte avranno infatti la regina del girone di ritorno. E di gran lunga. Il Bassano è non solo la squadra più in forma dell’intero girone, ma l’assoluta dominatrice del plotone dal giro di boa in poi. Dall’arrivo a inizio dicembre del nuovo tecnico Giovanni Colella al posto dell’esonerato Magi, la squadra veneta ha innestato il turbo e nel girone di ritorno in otto partite ha ottenuto 6 vittorie e 2 pareggi: con questo ruolino di marcia, è di gran lunga la compagine che ha fatto più punti dal giro di boa in poi. In questa particolare classifica, infatti, il Bassano comanda dall’alto dei suoi 20 punti con un enorme distacco sulle inseguitrici. Il vantaggio sulla seconda, il Padova (che ha fatto 15 punti giocando una partita in meno), è addirittura di 5 lunghezze, che aumenta a 7 sulle terze Reggiana (che ne ha fatti 13 ma ha giocato due incontri in meno) e Mestre, che sta facendo un buon percorso da metà dicembre in poi. Come si nota dai distacchi, se anche chi ha giocato meno partite le vincesse tutte, il Bassano sarebbe comunque saldamente al comando. […]
Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) […] Toccò allora al mulo Maracchi segnare il gol che decise l’incontro all’11’ della ripresa, sfruttando un cross rasoterra di Placido. «Mi sembra di sentire ancora Federico riavvolge il nastro indietro il boato del Bottecchia. Non lo scorderò mai. Fu un’emozione fortissima. Con Rossitto in panca la squadra si era trasformata e aveva riconquistato i tifosi. Loro e noi eravamo una cosa sola. Da quanto leggo e mi raccontano continua sta succedendo di nuovo anche oggi. Fabio riesce a infondere a tutti una carica incredibile. Sono certo che accorreranno in massa anche sabato, per dare il loro contributo alla causa neroverde». Maracchi è certo anche che il Pordenone raggiungerà il traguardo playoff. «I ramarri hanno speso molto in Tim Cup motiva la sua convinzione e si sono ritrovati scarichi quando si è trattato di scendere nuovamente nella loro realtà. Ci voleva un motivatore e Rossitto è la persona giusta. Quando ho saputo che è tornato in sella gli ho subito mandato un sms con il mio in bocca al lupo». […]
Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Trentuno punti in classifica, due in meno del Pordenone (che però ha disputato una gara in più) alla vigilia dello scontro diretto. Frutto di 8 vittorie (come i ramarri), 7 pareggi (due in meno del Pordenone) e 9 sconfitte (una in più dei neroverdi). Sono i dati che sintetizzano il cammino della Celeste sino al riposo forzato dello scorso turno. Se l’approccio al match non è esaltante per Stefani e compagni (2 vittorie e 2 ko in 4 gare), quello della Celeste prima del riposo è anche più deprimente: scivolone a Santarcangelo (0-1), pareggio a Gubbio (2-2), pareggio in casa con il Bassano (1-1) e sconfitta (1-2) al Rocco con la Triestina. «Al Rocco dice Massimiliano Alvini nell’intervista riportata sulla pagina Facebook della società – non abbiamo giocato male. Avremmo meritato di chiudere la sfida con un risultato positivo e abbiamo pure avuto l’occasione per farlo. Non solo: siamo andati in vantaggio per primi con Montella e se avessimo chiuso la prima frazione davanti forse avremmo portato a casa il successo». Prima dell’intervallo invece a riportare in equilibrio il match è stato l’ex neroverde Rachid Arma. Nella ripresa poi Lorenzo Libutti ha completato rimonta e sorpasso. «Cosa c’è da salvare? si chiede Alvini – La prestazione contro una buona squadra, perché io considero l’Unione tra le formazioni più positive del girone». La battuta d’arresto rischia di compromettere il cammino della Celeste verso i playoff. «Chiarisco subito riprende il tecnico che il nostro obiettivo è la salvezza. Se poi saremo tanto bravi da agguantare un biglietto playoff, come nella scorsa stagione, tanto meglio». Dopo la trasferta a Trieste e il riposo, l’Albinoleffe è atteso a un’altra sfida diretta difficile con il Pordenone. «Tutte le gare sono complesse risponde Alvini -. Andremo al Bottecchia a giocarci la partita, come sempre. Se saremo bravi a eliminare certi errori commessi al Rocco, sabato potremo dire la nostra». […]
Ore 17.30 – (Messaggero Veneto) Fabio Rossitto sembra pronto a ridare fiducia alla squadra che ha vinto due turni fa a Gubbio. Pare questa l’intenzione del tecnico neroverde, in particolare alla luce della vittoria ottenuta in Umbria e della prestazione di spessore offerta. Fondamentale per agire in questo senso il rientro di Cristian Caccetta, centrocampista giunto dal Catania lo scorso gennaio e all’esordio dal 1′ nel match in Umbria: al tecnico il mediano piace molto per la sua intelligenza tattica e il suo impiego permette così l’utilizzo di Roberto Zammarini nel tridente d’attacco. In quella posizione l’ex Pisa, a parere del trainer del Pordenone, può essere un’arma importante perché nel suo modo di interpretare il ruolo non dà punti di riferimento.Per il resto in difesa tornerà Bassoli, che in settimana si è allenato regolarmente: prenderà il posto di Parodi, in campo lunedì scorso a Ravenna. Assieme a lui, nel reparto arretrato, di fronte a Perilli, agiranno Formiconi, Stefani e De Agostini. In mezzo spazio per Misuraca e Burrai mentre davanti, oltre a Zammarrini, dovrebbero giocare Nocciolini e Ciurria.
Ore 17.00 – (Messaggero Veneto) Ai bergamaschi segnò due gol in maglia FeralpiSalò e, soprattutto, due reti in neroverde: la partita di sabato tra Pordenone e Albinoleffe riporta subito alla mente Federico Maracchi, centrocampista classe 1988, ora in forza al Novara in serie B e grande ex ramarro. Il suo gol ai biancazzurri nella sfida di maggio 2015, valsa l’accesso ai playout, è storica. In panchina c’era Fabio Rossitto: «Una grande persona – afferma la mezzala -. La gara del Bottecchia sarà quella della svolta: sono convinto». Anche la prima sfida con l’Albinoleffe, quella di gennaio 2015, vinta 4-2, vi fece cambiare marcia… «Sì, eravamo di fronte a un bivio. Una gara delicatissima. Eravamo ultimi e non vincevamo da mesi. Se avessimo perso per noi sarebbe stata durissima. Segnai e riaprimmo la corsa salvezza: una serata memorabile». Fu la prima vittoria della gestione Rossitto. «Il mister è un personaggio unico. Ci diede tanto, tantissimo: diventammo un gruppo grazie a lui e in campo si vedeva. Lottavamo su ogni pallone. Qualche sua frase celebre? Ce ne sarebbero molte da dire. Con la sua carica riuscimmo a fare una cavalcata incredibile». […] Rossitto è l’uomo giusto per questo Pordenone? «Credo di sì. Tra poco si vedranno i frutti del lavoro. A mio parere porterà senza problemi la squadra ai playoff e poi potranno ottenere un buon risultato: bisogna avere ancora pazienza ma il gruppo è forte, ci sono giocatori di qualità. Poi il mister è una persona vera». […]
Ore 16.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Quella di ieri giornata di buone notizie per il club biancorosso. La più importante riguarda la decisione della Corte Federale d’appello della Figc su alcuni ricorsi, tra i quali quello presentato dal Vicenza Calcio contro la sanzione dello scorso gennaio. Si tratta di un’ammenda di 40 mila euro e di trenta giorni di inibizione all’allora presidente Alfredo Pastorelli «per non aver fatto partecipare un rappresentante della società all’incontro sul tema della tutela della salute e della lotta al doping organizzato dalla Figc e dalla Lega nazionale professionisti di Serie B il giorno 28 marzo 2017». La società berica, su indicazione del curatore fallimentare Nerio De Bortoli, ha deciso di fare il ricorso che ieri è stato accolto, annullando le sanzioni inizialmente inflitte. L’ufficialità della decisione della Corte Federale è stata data dal club di via Schio con un comunicato. […] Buone notizie arrivano anche dal campo e dall’infermeria che si sta lentamente svuotando. Il più vicino al recupero completo è l’ex difensore del Venezia Alessandro Malomo che dovrebbe tornare a disposizione già nel prossimo turno di campionato di Serie C che vedrà il Vicenza affrontare la Fermana lunedì sera al «Menti» nel posticipo della 28esima giornata. Il tecnico dei berici Nicola Zanini contro i marchigiani potrà contare anche sul terzino sinistro Federico Giraudo che ha scontato il turno di squalifica. Migliorano anche le condizioni del centrale difensivo Luca Crescenzi che non sarà a disposizione per il match contro la Fermana, ma potrebbe essere convocabile per la trasferta di Trieste in programma domenica 11 marzo. Più lontano invece il rientro degli infortunati di lungo corso Salifu, Turi e Ferchichi che ne avranno per almeno un altro mese. […]
Ore 16.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Grazie anche al 2-0 sulla Ternana è un passo da prima della classe quello che il lanciatissimo Venezia sta tenendo ormai da sei giornate. Dopo il ko di Salerno alla prima giornata di ritorno gli arancioneroverdi hanno conquistato 14 punti su 18, tanti quanti l’Empoli capolista solitario, bottino superato (15) solo da un Foggia che conta gli stessi 37 punti di quel Carpi che domenica (ore 17.30) attende Domizzi e compagni. «Missione compiuta? Sì, siamo stati bravi, non era semplice segnare a una Ternana che si difendeva molto bassa la soddisfazione del tecnico Pippo Inzaghi . Abbiamo avuto un giro palla efficace perché veloce, oggi è bello vederci giocare. Una buonissima gara, sempre in mano nostra e nella quale non abbiamo rischiato quasi niente, che purtroppo andava chiusa sul 2-0 col rigore e l’espulsione. Lì forse è subentrata un po’ di paura anche se abbiamo continuato a costruire». Il Venezia è saldo al sesto posto in piena zona playoff con 43 punti a -7 dalla quota-salvezza. «Dobbiamo continuare così, giusto qualche punto ancora e avremo raggiunto il nostro primo grande obiettivo. Esserci arrivati a fine febbraio è un merito per questi ragazzi che stanno facendo qualcosa di impensabile. Vittorie come quella sulla Ternana ci danno consapevolezza e forza, tutti ci temono, siamo difficili da affrontare perché siamo diventati protagonisti in una categoria per noi nuova». […]
Ore 15.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Il simbolo della rinascita in laguna è uno dei giocatori meno reclamizzati, uno di quelli che a un certo punto a gennaio avrebbe persino dovuto togliere il disturbo. Per farsi le ossa, per andare a giocare, per non ammuffire in panchina. Poi è successo che Simone Bentivoglio, per la seconda volta nel corso della stagione, si è fatto espellere per fallo di reazione a Salerno e lui, Leo Stulac, lo sloveno che parla a monosillabi e che preferisce strabiliare sul campo, ha fatto una cosa che nessuno aveva mai fatto prima. Ha preso le chiavi del centrocampo, ha messo la quarta e poi pure la quinta e ha fatto cambiare marcia al Venezia. Che, da quando c’è lui a dirigere il traffico, non ha più sbagliato un colpo. Tanta roba, come direbbero in molti e guardando il calendario c’è da scommettere che il Venezia proverà ad andare sino in fondo. E così, se Luigi De Canio, allenatore della Ternana appena battuta nel freezer del «Penzo», «accusa» Filippo Inzaghi di nascondersi dichiarando di pensare alla salvezza quando il vero obiettivo è quello di un triplo salto — dalla Serie C alla A — che avrebbe dell’incredibile, il diretto interessato sorridendo continua a parlare di mantenimento della categoria quasi raggiunto. Poi, però, guarda il calendario e non può avere paura della trasferta di Carpi o dell’Ascoli da affrontare al «Penzo» e, perché no, neppure della capolista Empoli, già battuta all’andata con un gol di un attaccante che non c’è più, che ha salutato, ha fatto le valigie e si è trasferito a Palermo: Stefano Moreo. Adesso i gol li segnano altri, come quel Gianluca Litteri arrivato a gennaio fra mille dubbi e che si è calato nella nuova realtà come se fosse a Venezia da anni e non da poche settimane. Come i cugini del Cittadella, anche il Venezia osserva e scruta l’orizzonte, scopre che lo aspetta un derby fra meno di un mese, scopre che al «Penzo» arriveranno pure Palermo e Pescara, che si dovrà andare pure a Frosinone, oltre che a Empoli. Insomma, un calendario più difficile, ma il campionato ha detto finora che il Venezia non teme nessuno. E che gioca ad armi pari contro qualsiasi avversario. […]
Ore 15.00 – Lavoro in palestra alla Guizza per i Biancoscudati alla luce della copiosa nevicata.
Ore 14.20 – (La Nuova Venezia) Venezia subito in campo all’indomani della vittoria sulla Ternana e gran lavoro di buon mattino per sgomberare metà del campo in sintetico dalla coltre di neve che l’aveva ricoperto durante la notte. Falzerano è ancora out, Fabiano e Suciu sono fermi per l’influenza. Il Venezia “emigra” a causa delle condizioni dei campi del Taliercio: oggi allenamento a Martellago, venerdì e sabato a San Donà, sempre a porte chiuse. Intanto martedì, all’Hotel Monaco&Gran Canal di Venezia, è stato siglato l’accordo di partnership tra Venezia e Vodafone Italia, alla presenza del presidente arancioneroverde Joe Tacopina e del direttore Regione Nord-Est di Vofone Italia Mauro Marelli. Nei prossimi giorni verrà lanciato un concorso, inoltre il marchio sarà presente nell’attività negli store. […]
Ore 14.00 – (La Nuova Venezia) Il capitano ci ha preso gusto. A segno con l’Avellino, a bersaglio con la Ternana, “vittima” prediletta in questa stagione di Maurizio Domizzi che aveva castigato gli umbri già nel match d’andata. Sesta rete con la maglia del Venezia per l’ex giocatore dell’Udinese, tutte decisive. «Niente male, davvero, le mie reti o hanno sbloccato il risultato o l’hanno deciso». […] «Sapevamo che contro la Ternana sarebbe stato complicato trovare spazi», ha spiegato Domizzi, «per cui era fondamentale trovare il gol per sbloccare il risultato. Siamo cresciuti molto nelle ultime settimane, in passato ci saremmo fatti prendere dalla frenesia, dal nervosismo. Siamo stati invece tranquilli, cercando di proporre il nostro gioco per trovare prima o poi un varco. E poi sappiamo che il Venezia è in grado di far male sulle palle inattive». Venezia che ormai si sta avvicinando a grandi passi verso quota 50. «Per come ci stiamo proponendo, vedendo atteggiamento e convinzione, cercheremo di rimanere fino alla fine in questa posizione, sono veramente contento di come ci stiamo esprimendo. Il salto di qualità lo faremo completo quando torneremo a vincere in trasferta, successo che manca da troppo tempo, anche se tra La Spezia e Parma almeno una dovevamo portarla a casa vittoriosamente». […]
Ore 13.30 – (Gazzettino) Avanti insieme. Tra il Campodarsego e Attilio Gementi è amore vero, tanto che ieri la società ha ufficializzato il prolungamento del rapporto con il direttore generale fino al 30 giugno 2019. «Era il primo tassello da sistemare in vista della nuova stagione – sottolinea il presidente Daniele Pagin – e alla luce dei risultati c’erano tutti i presupposti per continuare. Da qui cominciamo a lavorare su prospettive e obiettivi futuri. Sono molto contento che la nostra avventura vada avanti insieme. Attilio è prima di tutto un amico e, ripeto, i risultati parlano per lui. Marzo sarà un mese cruciale, nel quale ci aspettano sfide molto importanti e forse capiremo in quale categoria giocheremo l’anno prossimo. Con il rinnovo Attilio avrà tutto il tempo necessario per iniziare a lavorare in ottica futura». Comprensibile la soddisfazione di Gementi, che con il prossimo farà cinque anni al Campodarsego. «Per me è un record e mi fa immenso piacere. Nella realtà biancorossa mi sento di casa, posso lavorare in serenità, e questo semplifica molto il mio lavoro. Sono tranquillo in tutto quello che faccio, e non è cosa di poco conto. In questi quattro anni oltre ad avere ottenuto i risultati sportivi, c’è un ambiente che è cresciuto in tutti gli aspetti, compreso l’appoggio dei nostri sponsor che è sempre molto importante. Sono contento di potere continuare questo percorso, a prescindere da quella che sarà la categoria». Immaginiamo che a questo punto della stagione abbiate sul tavolo due piani: uno nel caso di promozione storica in serie C, un altro nel caso in cui restiate in D. «Certo. Ripeto, stiamo lavorando con tranquillità per gettare le basi a prescindere dal campionato che faremo, anche perché se saremo promossi avremo tutto il tempo per allestire la squadra. In questo momento ci stiamo occupando del consolidamento della società, che è l’aspetto più importante. Poi quanto ai giocatori ce ne sono tanti, ma ciò che sto già facendo è andare a vedere i giovani con un certo profilo sia se sarà serie D e sia se realizzeremo quel sogno al quale tutti ci stiamo preparando da un po’ di tempo». […]
Ore 13.10 – (Mattino di Padova) Attilio Gementi, quinto atto. Il presidente del Campodarsego Daniele Pagin ha deciso: il direttore generale dei biancorossi, a prescindere dalla categoria in cui si troveranno i “Gabbiani” a fine campionato, sarà ancora il suo braccio destro, come lo è stato per quattro stagioni. Al patron e al suo collaboratore più stretto è servito un brevissimo incontro per rinnovare il patto di fiducia, come conferma lo stesso d.g., che resterà dalle parti di Reschigliano (almeno) fino al 30 giugno 2019. «Ci siamo visti e ci siamo detti “Che facciamo? Qual è il futuro?”», svela il dirigente padovano. «E così si è deciso di andare avanti insieme, molto semplicemente e senza troppi giri di parole».«La cosa che mi ha fatto più piacere», prosegue Gementi, che ieri ha seguito l’amichevole della Rappresentativa di Serie D contro la Primavera del Chievo, «sono stati i sorrisi e i consensi degli altri membri di questa grande famiglia che è il Campodarsego, società in cui mi trovo benissimo e che mi dà anche la possibilità di sbagliare, cosa che non è affatto scontata nel calcio». Con i biancorossi ha vinto un campionato di Eccellenza e la Coppa Italia di categoria, oltre ad aver raggiunto un secondo e un terzo posto, giocandosela negli anni precedenti con “corazzate” come Venezia, Triestina e Mestre. «In questa società posso lavorare con la massima tranquillità», aggiunge Gementi. «Inoltre c’è grande sintonia e condivisione di idee e progetti con il presidente. In questi anni abbiamo raggiunto ottimi risultati e vogliamo migliorare ancora insieme». […]
Ore 12.40 – (Gazzettino) Andrea Arrighini, decisivo a Chiavari, è al suo secondo centro campionato con il Cittadella e al terzo centro stagionale. «I i primi due – racconta l’interessato – avevano giovato poco alla squadra: un punto quello con la Ternana, mentre l’altro con la Cremonese è meglio non ricordarlo». Questa volta invece ha regalato il bottino pieno alla squadra. Ed è stato anche un bel gol per potenza e precisione, quasi simile a quello realizzato due anni fa ad Avellino. «Al Partenio l’avevo messo a segno nei minuti finali su un campo sintetico contro un’altra squadra in lotta per non retrocedere. Questo è molto simile per esecuzione e per lo stesso risultato finale. È nato da una punizione calciata da Bartolomei con Strizzolo che mi ha fatto l’assist, io sono entrato con decisione colpendo al volo. Abbiamo così raccolto a Chiavari quanto ci era stato tolto dall’Empoli pochi giorni prima al Tombolato». […] Nelle ultime tre trasferte a Chiavari, Cesena e Perugia il Cittadella ha vinto su campi dove non c’era mai riuscito in precedenza. Le vittorie in trasferta adesso sono nove sulla scia del record di tredici del Palermo nel 2013-14: chiari segnali per il campionato. «Ci danno tanta forza soprattutto a livello morale e sono convinto che presto invertiremo anche il trend al Tombolato dando più soddisfazioni ai nostri tifosi». […] Ora avanti con il Pescara di Zeman. «È una squadra importante, costruita per vincere il campionato. Finora non ha raccolto secondo le attese, ma ha un grande allenatore e potrà dimostrare tutto il suo valore. Noi dobbiamo riuscire a confermarci come sappiamo, senza temere alcun avversario. Al Tombolato con Zeman potrebbe essere una delle poche partite dove la squadra avversaria non si mette quasi esclusivamente sulla difensiva, ma non mancheranno le insidie. Mi auguro che sia una bella partita. L’affronteremo con il morale alto dopo questi ultimi risultati. Con l’Empoli a fine gara eravamo affranti, ma già il giorno dopo era subentrata in noi la consapevolezza che avevamo giocato una grande partita mettendo sotto la squadra più forte del momento». […]
Ore 12.20 – (Gazzettino) I primati si battono a fine stagione, ma il Cittadella sembra avere le carte in regola per ritagliarsi uno spazio nella storia della serie B e già può vantare un dato parziale migliore rispetto a club di rango come Juventus e Napoli. Ci riferiamo al cammino esterno dei granata che nell’attuale campionato, con i tre punti di martedì a Chiavari contro la Virtus Entella, hanno raggiunto quota nove sul conto delle vittorie in trasferta. Quest’anno nessuno ha fatto meglio, ma analizzando tutti e tredici i campionati cadetti a ventidue squadre si scopre che solo una squadra, a due terzi del proprio cammino, aveva fatto meglio, con dieci successi nelle prime 28 giornate. Si tratta del Pisa di Gianpiero Ventura (stagione 2007-08), protagonista di un’ottima prima parte di torneo, ma poi calato nel finale e giunto sesto. Alla fine le vittorie in trasferta furono undici. Stessi numeri dei granata a questo punto del cammino per il Sassuolo nel campionato 2012-13 e per il Chievo in quello 2007-08. Entrambe alla fine arrivarono primi con un bottino di undici vittorie esterne. Tutte le altre sono sotto i granata di Venturato, con un parziale mai oltre sei vittorie esterne. Tra queste, la Juve nel torneo 2006-07, il Pescara di Zeman (2011-12), il Bari di Conte (nella stagione 2008-09), il Cagliari di due anni fa, ma pure Verona e Spal nell’ultimo campionato. E aveva fatto peggio (sempre sei) pure il Palermo che in assoluto è la formazione che ha vinto di più fuori casa in un intero campionato di B (2013-14), raggiungendo quota tredici. […]
Ore 12.00 – (Mattino di Padova) Arrivo a Cittadella quando già erano passate le 4 di notte per gli uomini di Venturato, di ritorno da Chiavari. Nell’allenamento di ieri pomeriggio il gruppo è stato diviso in due, con una seduta defaticante per chi è sceso in campo e una più intensa per gli altri. La buona notizia è data dal rientro a tutti gli effetti di Alfonso e Chiaretti (quest’ultimo non era stato nemmeno convocato per la trasferta ligure): entrambi si sono allenati con chi non ha giocato. Curiosità: i giocatori hanno trovato il campo principale del Tombolato ricoperto di teli, in vista dell’imminente nevicata. È la prima volta che viene usato questo sistema protettivo: saranno rimossi solo sabato mattina prima della gara con il Pescara. […]
Ore 11.40 – (Mattino di Padova) Dal manuale del bravo giocatore. Punto primo: mai mugugnare se il mister non ti manda in campo. Punto secondo: allenati sempre al massimo per metterlo in difficoltà nelle scelte. Punto terzo: se ti viene concessa un’occasione, cerca di sfruttarla. Andrea Arrighini queste regole le sa a memoria. Non giocava titolare dalla trasferta di Ascoli dello scorso 20 gennaio e, di nuovo in campo dal primo minuto, ha ripagato Venturato con il gol che ha deciso la sfida in casa dell’Entella. «Ma io, per carattere, polemiche non ne faccio mai. Anzi, a volte sono anche troppo buono. E comunque so che in una squadra come questo Cittadella la sana competizione è necessaria e chi stava giocando al mio posto stava andando alla grande», commenta l’attaccante pisano.Fra i 3 gol siglati in questo campionato, quello di Chiavari è il più pesante e il più bello. «Senza dubbio, ed è servito per riprenderci quanto ci era stato tolto sabato contro l’Empoli. Ma guardate che, dopo l’1-1 con i toscani, il morale non era basso come si sarebbe potuto pensare, perché il mister ci ha fatto capire che quel pareggio doveva lasciarci ancora più consapevolezza dei nostri mezzi: abbiamo messo sotto una squadra che, a tutte le altre avversarie, rifilava ogni volta 4 reti. Il mio gol di martedì sera ricorda un po’ quello della scorsa stagione ad Avellino: conclusione potente, si era su un campo sintetico, in un turno infrasettimanale e a darmi la palla, anche allora, era stato Strizzolo». Dediche? «Alla mia nipotina Carlotta, che la scorsa settimana ha festeggiato i sei mesi. Questo gol è arrivato come una liberazione, perché per un attaccante è sempre importante segnare e in più ultimamente avevo trovato poco spazio. I compagni l’hanno capito e mi sono venuti subito incontro: mi ha fatto molto piacere. Purtroppo, in spogliatoio non mi sono goduto troppo il momento, perché ho avuto con Bartolomei il controllo antidoping ed è andato un po’ per le lunghe: io e Paolo, in pratica, abbiamo chiuso lo stadio…». […]
Ore 11.20 – (Mattino di Padova) […] Presidente Andrea Gabrielli, non le sembrano tutti segnali premonitori? Il fatto che abbiate sconfitto per la prima volta sul suo campo la vostra “bestia nera”, che abbiate infranto i tabù di Perugia e Cesena, che nessuno vi fermi più in trasferta… «Non vorrei che passasse l’idea che siamo lassù perché c’è la buona sorte ad accompagnarci. È vero, invece, che la squadra sta dando prova di essere matura a certi livelli e forte in campo, e di saper reagire, come ha sempre fatto, a certi risultati demoralizzanti ottenuti al Tombolato. Tre giorni prima era successo quel che sappiamo, martedì sera ci siamo ripresi quanto avevamo perso con l’Empoli. Avete visto la capolista? Le è successo un po’ quello che era accaduto nella sfida diretta con noi, raggiunta all’ultimo minuto sugli sviluppi di un calcio d’angolo contestato. Il calcio è bello anche per questo…». Certo che questo filotto di successi esterni, che fa da contraltare alle sconfitte interne, accentua il rammarico per quanto lasciato per strada. Con 5-6 punti in più sareste oggi la “regina” della Serie B. «Qualche volta faccio anch’io la stessa considerazione, però mi è stato giustamente fatto osservare che noi non sappiamo cosa hanno realmente perso le altre concorrenti dirette. Quest’anno sicuramente nel nostro stadio le cose sono andate in un modo un po’ più sfavorevole rispetto al passato, ma è anche vero che abbiamo recuperato in fretta le posizioni cedute per colpa nostra e della malasorte. In ogni caso, il latte versato è versato, non si può mica continuare a rimpiangere ciò che non avremo più». […] Papà Angelo vi aveva chiesto, quando passò la mano lasciandovi la società, di portare davvero il Citta così in alto? Era questo lo scopo della mission? «Nostro padre aveva tracciato il solco, noi abbiamo proseguito su quella linea. Oggi sarebbe felice di vedere cosa è stato realizzato, soprattutto nel rapporto con i tifosi ed il territorio». […]
Ore 11.00 – (Corriere del Veneto) L’essenza del credo di Roberto Venturato sta tutto in quei novanta minuti al ghiaccio, nel turno infrasettimanale di martedì a Chiavari, contro l’Entella. Restano a guardare tanti primattori, giocano le cosiddette seconde linee (ma non si possono chiamare così perché altrimenti l’allenatore si arrabbia) e il risultato è sempre lo stesso: 1-0, vittoria, altri tre punti in cassaforte. No, non può essere un caso, anche perché quando un tecnico prosegue per la sua strada con una politica premiata dai risultati incontestabili che sta ottenendo, non si può che levarsi il cappello ed applaudire. Dove arriverà il Cittadella, in queste 14 giornate che mancano alla fine del campionato, non lo sa nessuno. Ma è certo che questa squadra può andare fino in fondo, senza porsi limiti. […] «Siamo alla nona vittoria in trasferta stagionale — spiega il match winner di Chiavari, Andrea Arrighini — Questo ci fa capire che siamo una squadra forte con un rendimento da primissimi posti. Però ci manca ancora quella vittoria in casa che ci farebbe fare il salto di qualità definitivo. Sabato arriva il Pescara, poi più avanti avremo altre occasioni e lo scontro diretto con il Palermo. La prossima è una squadra forte costruita per vincere il campionato, ma noi dobbiamo fare risultato in casa, a cominciare da sabato. A quel punto si potrebbe sognare. Il Pescara potrebbe essere la squadra giusta per rompere il digiuno casalingo, perché di solito al “Tombolato” gli avversari vengono per chiudersi e ripartire». […]
Ore 10.30 – (Gazzettino) Un risultato che, una categoria più in alto, potrebbe ripetersi quest’anno. «Il Padova è in assoluto la squadra più forte del campionato e sta vincendo a man bassa; la società ha fatto le cose per bene, sbagliando poco o niente, e in questi casi il risultato viene di conseguenza. Ci sono i giocatori giusti, gente importante e di esperienza che si è subito calata nella realtà padovana, e in panchina Bisoli è una garanzia, basta guardare quello che ha fatto in passato. A parte un po’ la Reggiana, poi, mancano avversarie con un’analoga continuità». […] Ai colori biancoscudati Pillon resta sempre molto legato. «Avevo lasciato un bel ricordo da giocatore, meno da allenatore (esonerato nel torneo di B 1997-98, ndr) e dunque due anni fa ero tornato i corsa per farmi rivalutare su questo fronte. Anche se alla fine le strade si sono divise, cosa che fa parte del calcio, a maggiore motivo quando cambia il direttore generale, credo di avere raggiunto l’obiettivo, sfiorando i play off, allora riservati alle prime quattro, e marciando alla media di due punti a partita che fa vincere i campionati». L’attuale Padova (2,04) lo conferma.
Ore 10.20 – (Gazzettino) Quello di sabato pomeriggio all’Euganeo contro il Teramo si preannuncia per il Padova un impegno tutt’altro che morbido, di fronte a un avversario reduce da un pesante rovescio casalingo, assetato di punti salvezza e tradizionalmente indigesto per i colori biancoscudati. […] Un altro dispiacere nella prima sfida tra le due squadre giocata il 19 ottobre 1980, sempre in C2, decisa da un gol a tempo scaduto di D’Agostino. Tra gli undici in campo per il Padova in quella gara c’era pure Giuseppe Pillon, poi tornato in biancoscudato in due momenti diversi nelle vesti di allenatore. «Siamo molto indietro nel tempo per cui di quel periodo l’immagine costante e immemorabile che mi resta maggiormente impressa riguarda, più che le singole gare, la muraglia umana dell’Appiani, con ventimila persone allo stadio e una sinergia tra tifosi e squadra che faceva la differenza e ti metteva in condizione di dare il doppio. Poi ricordo un inizio di campionato un po’ difficile che portò infatti all’esonero di Mammi. Al suo posto arrivò Caciagli e vincemmo il campionato».
Ore 10.10 – (Gazzettino) Un premio che il giovane centrocampista mestrino si è comunque guadagnato sul campo. «Siamo qui tutti i giorni, impegnati per dare il massimo ed evidentemente il lavoro paga. Se penso che l’anno scorso ero in serie D la gioia è ancora più grande. Già venire a Padova era un bel salto e, devo dire la verità, all’inizio facevo fatica a tenere il ritmo degli allenamenti. Poi, parlando con i compagni, ascoltando i consigli del gruppo e soprattutto dell’allenatore, il lavoro ha dato i suoi frutti e sono più che soddisfatto per come sta andando la stagione». Una notizia, quella del suo rinnovo, che ha reso felici in molti, compreso papà Michele, già allenatore del Padova e poche settimane fa dimissionario dalla Feralpi Salò. «Ci siamo sentiti prima per telefono ed era molto contento, come del resto mia mamma, perché questo è un traguardo importante. Anche i compagni mi hanno tutti stretto la mano complimentandosi, mentre Bisoli, scherzando, ha detto che ora si aspetta un premio per le sue dichiarazioni». […]
Ore 10.00 – (Gazzettino) Riccardo Serena sarà un giocatore del Padova per altre due stagioni. Il giovane centrocampista ieri mattina ha firmato il contratto che lo legherà al biancoscudo fino al 2020 al termine di una trattativa lampo. «La scorsa settimana Andrea Baldin, mio agente con Massimiliano Tiozzo si era incontrato con il direttore Zamuner e questa mattina (ieri, ndr) c’è stata l’ufficialità con la firma in sede. Non ci è voluto molto tempo per mettersi d’accordo perché c’era la volontà da entrambe le parti di rinnovare e io sono più che felice». Accontentato così anche il procuratore honoris causa Bisoli che due settimane fa, al termine della gara con il Ravenna, aveva invitato pubblicamente la società a rinnovare il contratto al giocatore per evitare di perderlo. «Mi ha fatto molto piacere sentire quelle sue belle parole e lo ringrazio per avermi dato modo di restare qui altri due anni».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Con 5 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte (ovvero tante quante quelle racimolate sinora in un girone e mezzo), il salto di categoria sarebbe assicurato, ma potrebbe bastare anche meno. Ad essere decisivi, comunque, saranno proprio i due step sopra indicati. […] Al di là di tutti i calcoli, in questa settimana la testa, e così continuano a ripetere tutti i protagonisti, è rivolta soltanto alla prossima gara casalinga. C’è da vendicare la rocambolesca sconfitta dell’andata in Abruzzo e tornare ad accelerare dopo l’1-1 di Bolzano. Come ventilato nelle scorse settimane, ieri è stato ufficializzato anche il rinnovo contrattuale di Riccardo Serena. Il centrocampista, classe 1996, ha allungato l’accordo, in scadenza il prossimo giugno, sino al 2020. Proprio Serena dovrebbe essere riconfermato titolare dopo la buona prova con il Sudtirol. Bisoli dovrà quasi sicuramente fare a meno di Belingheri, Pulzetti, Ravanelli e Marcandella, che continuano ad allenarsi a parte. […]
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Si apre sabato pomeriggio, con la sfida casalinga contro il Teramo, il ciclo decisivo per il campionato del Padova. Inizia il mese di marzo e scatta il conto alla rovescia con le ultime dieci gare da disputare per raggiungere la promozione in Serie B. Sono due gli step che la tabella di marcia biancoscudata ha fissato come intermezzi decisivi in questo rush finale. Il primo (a detta dello stesso Bisoli) è quello della prossima trasferta, il posticipo della 29ª giornata, lunedì 12 marzo, in casa del Bassano. Il secondo è la sfida di Reggio Emilia alla penultima giornata, domenica 29 aprile. L’allenatore di Porretta Terme ha fissato la quota-promozione a 63 punti, ma per essere molto cauti si potrebbe anche alzare l’asticella a 66. Vorrebbe dire che il Padova, che al momento è a quota 49, dovrebbe raccogliere 17 punti nelle ultime 10 partite.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) La notizia del giorno, al quartier generale del Padova, è che Riccardo Serena, figlio dell’ex allenatore di Padova a Venezia Michele Serena, ha firmato il rinnovo di contratto fino al 30 giugno 2020. Un epilogo atteso, quello che matura dopo le belle parole spese da Pierpaolo Bisoli e che consegna al club un rinforzo importante anche in prospettiva futura: Serena a giugno si sarebbe liberato, in caso di mancato accordo, a parametro zero. «Felice di questo prolungamento di contratto — spiega il giocatore — Un momento importante della mia carriera, non mi aspettavo di giocare così tanto. Fino all’anno scorso ero in Serie D ad Abano, ho fatto un grande salto di qualità. Spero di salire in Serie B con questa maglia che mi sta dando tante soddisfazioni».