Al Centro Sportivo Memo Geremia, in un tranquillo lunedì che segue la vittoria sul Ravenna e apre la settimana che porta alla trasferta di Bolzano, Giorgio Zamuner si gode il suo bel primato in classifica.Dica la verità, il conto alla rovescia è già iniziato. Con il mister, per caso, avete già fissato un’ipotetica gara spartiacque per capire quando arriverà il gran giorno? «È naturale che ogni tanto ci pensiamo, dando un’occhiata al calendario. Una data particolare non c’è, ma ci siamo prefissati di fare il punto dopo Bassano (11 marzo, ndr). Se anche allora il vantaggio fosse di + 11, come oggi, avremmo un po’ più di certezze sul momento in cui poter tagliare il traguardo finale».
[…]La campagna acquisti di gennaio ha fatto il resto. Qual è stata l’operazione più complessa? «Quella di Sarno. Era vincolato al Foggia, sembrava che non trovasse modo di risolvere il contratto con il club pugliese per venire da noi, ho preso per tempo contatti con il suo agente e, quando finalmente la situazione si è sbloccata, il trasferimento è andato in porto». Proprietà solida, quella di Bonetto e soci, tanto più ora che è entrato nella compagine azionaria il finanziere Oughourlian… «Sicuramente. La famiglia Bonetto aveva bisogno di un sostegno economico importante per andare avanti. Il nuovo socio ha portato serenità, rafforzando il club. Adesso si può programmare il futuro con ancora maggiore tranquillità».
[…]Per quanto riguarda il gruppo, state procedendo con i rinnovi dei contratti. Ma in B, come afferma il presidente, basteranno 4-5 giocatori di categoria su un’ossatura già collaudata per far bene? «Siamo a buon punto. Discuteremo con Serena e Marcandella, poi ci resteranno solo gli “anziani” Pinzi e Trevisan. Noi contiamo di confermare gli artefici di questa splendida annata e di inserire, appunto, alcuni elementi di categoria. Per un campionato di assestamento». E Ravanelli, Capello e Gliozzi?«Sono prestiti, ma vorremmo tanto tenerceli. Vedremo al momento giusto». Che cosa ha in mente di fare quando la Serie B sarà certa? «L’ho già detto in tv: mi taglierò i capelli. Non troppo, però…».
(Fonte: Mattino di Padova, Stefano Edel. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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D’accordo i meriti di Bisoli e dei giocatori, che sono quelli ad andare in campo. Ma se il Padova viaggia con il vento in poppa è anche grazie al lavoro del diggì Giorgio Zamuner che ha allestito un gruppo di prim’ordine per qualità tecniche e umane. Emerse ancora una volta nella vittoria con il Ravenna. «Sono quelle partite nelle quali chi comanda la classifica ha tutto da perdere e niente da guadagnare: se vinci hai fatto il tuo dovere, se non lo fai sei sottoposto a critiche. Le partite vanno sempre vinte sul campo, e l’abbiamo fatto. Sbloccando subito il risultato e raddoppiando poco più tardi, per poi gestire la situazione».
[…]«Tutti noi guardiamo alla classifica, dalla società ai giocatori. Ovvio che il distacco è importante, però non ci deve portare ad abbassare la guardia e considerare già finito il campionato. Bisogna restare concentrati sull’obiettivo finale che non si materializzerà tra una, due o tre settimane, ma il 6 maggio. Poi se ci riusciamo un po’ prima, meglio. Ma non dobbiamo farci distrarre dalla classifica, che ti porta a compiere ragionamenti che non sono da fare in questo momento. Dobbiamo continuare a spingere restando umili e concentrati, a prescindere da quello che fanno le altre formazioni».
[…]Ma c’è già da pensare alla sfida di sabato con il Sudtirol, avversario che Zamuner è andato a visionare nel recupero vinto mercoledì scorso con il Pordenone. «Per fare risultato – sottolinea il diggì – dovremo mettere la tuta da operaio e non puntare sulla tecnica perché affrontiamo una squadra fisica e tosta, che non molla un centimetro su ciascun pallone: dovremo usare le loro stesse armi. Nella gara d’andata mi aveva fatto un’ottima impressione, per di più è in salute. Dobbiamo affrontarla con grande rispetto, cautela e umiltà, consapevoli comunque della nostra forza».
[…]Si è già fatto un’idea di cosa servirebbe a questa squadra in serie B? «Questo è un gruppo molto sano che se dovesse centrare il salto di categoria ha delle basi morali importanti, e andrebbe integrato con quattro-cinque titolari, e un po’ di giocatori per completare la rosa. Poi dipende anche da che tipo di programma intende fare la società, se cioè vuole fare un campionato di assestamento, o meno».
(Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)