Seconda in serie C per numero di abitanti, sia a livello comunale (209.829) che provinciale (936.274), solo settima per affluenza media allo stadio. La piazza padovana, al contrario della squadra che sta dominando il proprio girone e marcia a vele spiegate verso il traguardo da tutti sperato, fatica ancora a intraprendere una marcia da promozione. Anche sabato scorso, nella partita vinta 2-0 sul Ravenna, la risposta del popolo biancoscudato è stata al di sotto delle attese e il colpo d’occhio sugli spalti poco entusiasmante, alla presenza del socio e possibile futuro investitore Joseph Oughourlian, non ha certo aiutato chi si sta dando fare per reperire risorse economiche con l’obiettivo di dare un volto più accattivante all’Euganeo. Di fronte ai romagnoli, al termine di una settimana in cui giocatori e dirigenti sono andati nelle scuole per promuovere tra i giovani la causa biancoscudata, c’erano 4.789 persone, per un dato complessivo stagionale di 61.553 presenze (media a gara di 5.129). Il confronto con il recente passato vede un saldo positivo, dato che quelli relativi all’attuale stagione sono i numeri più alti da quando nell’estate 2014 il Padova è ripartito dalla serie D con il nuovo corso, ma l’affluenza di sabato nella classifica di quest’anno occupa una modesta sesta posizione, con maggiori presenze contro Vicenza (9.168), Mestre (5.430), Sambenedettese (5.368), Bassano (5.317) e Triestina (5.254).
[…]Resta comunque penalizzante il confronto con le altre piazze della serie C, soprattutto se comparato alla popolazione residente nelle province rappresentate. Prima per numero di tifosi (media 9.742) e abitanti (1.116.168) è Catania, ma poi i biancoscudati sono preceduti da altre cinque squadre, tutte portacolori di aree meno popolate. Il Lecce (814.495 abitanti in provincia) vanta un valore medio di 9.442 supporter; seguono Vicenza (865.062) con 7.241 spettatori, Pisa (421.851) a quota 6.697, Reggiana (532.483) con 5.872 tifosi e Livorno (337.334) con un’affluenza media di 5.394 spettattori. Morale della favola? Si può fare decisamente meglio.
(Fonte: Gazzettino, Andrea Miola. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)