Quando segna lui, il Citta vince. Bisognerà cominciare a considerarlo un amuleto, oltre che uno dei talenti più promettenti del nostro calcio. Christian Kouamé a Cesena è andato a bersaglio per la settima volta in campionato, l’ottava considerando anche il gol al Bologna in Coppa Italia. Era andato in rete pure nelle precedenti trasferte di Perugia, Foggia e Palermo, tutte vittoriose. «È già un bel bottino, ma sono un attaccante e devo sempre pensare che posso farne di più. Posso migliorare in un sacco di aspetti, ma soprattutto devo essere più freddo davanti alla porta», sottolinea il ventenne ivoriano nel giorno di riposo concesso da mister Venturato. Dopo il gol non ha mimato la chitarra come al solito: si è lanciato in scivolata verso la bandierina.«Devo cercare qualcosa di nuovo per festeggiare, chiederò suggerimenti ai compagni». Quali sono quelli che le danno più consigli? «Capitan Iori e Scaglia, ovviamente escludendo il mister ed il suo staff». Come mai un difensore centrale come “Pippo”? «Eh, perché per il suo ruolo affronta spesso attaccanti forti e sa come si muovono e come possono mettere in difficoltà gli avversari. Lui sa sempre darmi qualche dritta su come comportarmi». E Venturato cosa le dice? «Il mister a noi punte chiede di muoversi tanto e di pensare prima alla squadra, e soltanto dopo a noi stessi».
[…]Sarebbe un peccato fermarsi adesso, con il terzo posto occupato da una squadra come il Palermo a soli 2 punti di distanza. «Ma non dobbiamo guardare quello che fanno gli altri. Il segreto è pensare solo a noi stessi e a dare il massimo, senza fare calcoli su chi ci sta davanti». Il vostro traguardo sono i playoff? «Il nostro primo obiettivo è salvarci, ma poi non è detto che ci si debba fermare ai playoff, magari potremmo arrivare tra le prime due. Abbiamo dimostrato di potercela giocare con tutti: se andremo ai playoff, non sarà un semplice punto d’arrivo. Sono come una finale e, come diceva quel calciatore, “le finali non si giocano, si vincono”». Per la cronaca, la frase l’ha pronunciata Samuel Eto’o, da sempre uno dei modelli di Kouamé. Che sia un segno del destino?
(Fonte: Mattino di Padova. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)