Non ce n’è per nessuno. Il Padova prosegue implacabile la sua marcia verso la promozione in B e condanna anche il Ravenna alla sconfitta. È la quattordicesima vittoria su 23 partite, l’ottava all’Euganeo, fortino inespugnabile, dove i tre punti in un colpo solo mancavano però dal 22 dicembre scorso, quando i biancoscudati mandarono k.o. il Renate (2-1). Insomma, il vento soffia impetuoso a favore della capolista e la spinge con forza verso l’agognato traguardo, per la gioia della proprietà e dei “fedelissimi” (poco meno di 5.000, fra paganti ed abbonati), che stanno dimostrando, con un attaccamento encomiabile, la loro fede nella squadra di Bisoli accorrendo allo stadio anche se si gioca ad orari sempre diversi e con condizioni climatiche non proprio ottimali. I punti di vantaggio erano 9 sulla FeralpiSalò e sono aumentati, salendo a 11, con i bresciani, oltretutto, che hanno una partita in più. Il Padova è il più forte, e lo dimostra con la continuità di risultati fra casa e fuori, ora che ha ripreso a correre alla grande anche lontano dallo stadio amico. Dieci punti negli ultimi quattro incontri (con 3 successi e 1 pari) la dicono lunga sullo strapotere di Trevisan & C., che stavolta vanno applauditi per non aver sbagliato l’approccio al match, avendolo indirizzato subito dalla parte giusta. Significativo che a trascinare la squadra verso la vittoria sia stato proprio colui che aveva firmato la prima delle due reti rifilate al Renate nell’ultimo successo interno: Marco Guidone ha centrato la seconda doppietta stagionale, dopo quella realizzata contro il Mestre, e ha portato a 6 il suo score personale. Quando decide di pigiare forte il piede sull’acceleratore, il gigante milanese piazza colpi pesanti.
[…]In tribuna, a seguire la partita con tutta la famiglia, c’era il nuovo socio franco-armeno Joseph Oughourlian. È andato via contento, incrociando le dita e assicurando che tornerà presto: pure lui si aspetta di festeggiare, quando ci sarà la matematica certezza del salto nei cadetti. E se fosse già a metà marzo?
(Fonte: Mattino di Padova, Stefano Edel. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)