Nuovo intervento del “Comitato Sì allo Stadio Plebiscito” contro l’attuale stallo che imprigiona anche le migliori intenzioni per il riammodernamento delle attuali strutture sportive nella città del Santo: “Nello scorso mese di dicembre – si legge – una delegazione del “Comitato Sì allo stadio Plebiscito” venne ricevuta dall’assessore Bonavina, che ci aveva illustrato il suo “bizzarro” progetto di ristrutturazione dell’Euganeo, ancor prima che egli lo rivelasse all’opinione pubblica.
Tale idea prevederebbe:
– l’eliminazione della pista d’atletica, attraverso l’avvicinamento del terreno di gioco verso la curva sud;
– la realizzazione della copertura della curva sud;
– il mascheramento degli anelli obliqui che oggi uniscono le tribune alla curva sud;
– il mantenimento delle tribune nelle stesse condizioni in cui oggi versano; – l’esecuzione di una parete dietro la porta, verso la curva nord (soluzione dovuta, a detta dell’assessore, dalla necessità di mantenere lo stadio usufruibile dalla società Zed per i numerosi concerti ed eventi che hanno reso Padova la “capitale della musica”, i cui oneri di montaggio/smontaggio sarebbero stati a carico della Zed stessa, a seconda delle proprie esigenze);
– la zona compresa tra la suddetta parete removibile e la curva nord (quindi con una buona fetta di tribune est e ovest) da destinarsi come area per far sorgere un nuovo palasport (alla faccia di chi sostiene che a Padova c’è già uno stadio: invece di palazzetti scommettiamo ce ne sia solo uno ?!).
L’importo dei lavori, per questo primo stralcio, ci fu spiegato da Bonavina, ammonterebbe a 3,2 milioni di euro: 2 milioni proverrebbero dal “bando periferie” (facenti parte dei famosi 100 milioni messi a disposizione dallo Stato), mentre i restanti 1,2 milioni se li accollerebbe il Comune di Padova.
Secondo gli auspici più rosei dell’Assessore, l’esborso delle casse comunali sarebbe legato in primis dalla salita in B dei biancoscudati e, poi, legato all’esecuzione di 20 Sky-box, affittati a 20.000 €/anno per 3 anni (ecco il rientro della somma di 1,2 milioni….).
Premettendo che, a noi come Comitato, questo progetto utopistico lascia in essere più di qualche perplessità, oltre per quanto poc’anzi espresso, ma anche perché l’avvicinare la sola curva sud lascerebbe pressoché invariati tutti gli altri problemi dello stadio.
Inoltre, una volta ultimati i lavori ci si troverebbe probabilmente nella situazione che, a migliori condizioni di visibilità ed a prezzo inferiore, a quel punto anche molti tifosi della Est “emigrerebbero” in curva sud col risultato di lasciare un’intera tribuna inutilizzata (quello che succede a tutt’oggi con la sud, ormai chiusa da anni).
Tuttavia abbiamo deciso di attendere l’evolversi degli eventi, anche per vedere se sarebbero arrivati quei famosi soldi del “bando delle periferie”, senza i quali mai nessuno avrebbe messo mano all’Euganeo.
Ebbene, dopo circa due mesi di silenzio assordante, dobbiamo constatare che, se si prova a fare una ricerca su Google, non si trova nemmeno traccia del progetto presentato da Bonavina due mesi fa; addirittura apprendiamo che la Giunta attuale sta pensando di costruire proprio a fianco dell’Euganeo una nuova struttura, un’arena per i concerti.
A questo punto ci poniamo qualche domanda:
1) A che serve un’ulteriore arena per i concerti, se già nel progetto di Bonavina è previsto l’utilizzo dell’Euganeo per i concerti, addirittura privando il calcio del “lato nord” dello stadio (con gli ospiti che probabilmente a questo punto verrebbero dirottati in tribuna fianco a fianco col pubblico padovano e con tutte le problematiche del caso).
2) Non sarebbe stato meglio destinare a questo punto il calcio al Plebiscito, progetto che incontrava il favore del 99% della tifoseria e per il quale erano già stati stanziati i fondi prima ancora che cadesse la precedente Giunta, riutilizzando poi i soldi del bando delle periferie per rendere l’Euganeo una vera arena per la musica? Avremmo avuto due impianti entrambi utilizzati nel pieno delle proprie potenzialità ed avremmo soddisfatto pienamente le esigenze di Zed, appassionati di musica e tifosi del Calcio Padova.
3) Quando stava prendendo corpo il progetto Plebiscito con l’allora sindaco Bitonci, più di qualche fazione politica aizzava la parte ecologista della città, affinché si opponesse ad una nuova cementificazione del territorio.
Ebbene, dove sono ora questi personaggi politici e solerti cittadini ?
Una nuova arena sarebbe costruita, forse, con il pongo o i Lego ?
Che fine hanno fatto i sedicenti comitati che ai tempi del Plebiscito si battevano contro la cementificazione ed il consumo del suolo? Si sono sciolti come neve al sole? Abbiamo l’impressione che tali comitati esistessero solo sulla carta, giocando sulla paura della gente per inesistenti “problemi di ordine pubblico”, ma che in realtà fossero solo un modo per dare una collocazione a personaggi squallidi in cerca di visibilità politica. Di fatto, se il Plebiscito fosse stato proposto da qualche sindaco di centrosinistra, non ci sarebbe stata la benché minima opposizione.
4) In tutta questa vicenda non abbiamo ancora capito che fine farà il Plebiscito, impianto che a tutt’oggi è abbandonato a se stesso. Siccome a pensar male si fa peccato, ma molto spesso ci si azzecca, non vorremmo mai che nel futuro prossimo venisse concesso a qualche società bisognosa della provincia di Padova.
Di fatto, la sensazione che abbiamo è che il Calcio Padova ed i suoi tifosi per anni siano stati assoggettati ai capricci dell’Assindustria, mentre oggi lo siano ai capricci della Zed. Assoggettati perché per 24 anni è servita una società che potesse prendersi carico di uno stadio concepito non per il calcio, ma per l’atletica o i concerti. E chi meglio del Calcio Padova avrebbe potuto gestire un impianto di questo tipo, con la scusante perfetta che “serviva uno stadio per la serie A”?
I risultati di questa politica “vincente” li sperimentiamo settimanalmente sulla nostra pelle, con uno stadio assolutamente inadeguato al calcio ed al tifo, con una rastrelliera per biciclette perennemente vuota e dei bus navetta quasi non pubblicizzati (come se rendere un servizio ai tifosi del Padova fosse un disonore per questa città), con un parcheggio dal quale per uscire ci vogliono 45 minuti, con una media spettatori che non riesce a salire sopra le 5000 unità nonostante il campionato di vertice del Padova, con molti potenziali tifosi che ti dicono chiaramente che in questo stadio non ci metteranno più piede.
Il tutto per accontentare non meglio definiti personaggi che hanno a suo tempo bollato il calcio come sport da zotici , avulso alla loro classe di uomini istruiti ed illuminati.
A NOI DEL COMITATO É CHIARO CHE A PADOVA SI VUOLE FAR MORIRE IL CALCIO !!
Comitato Sì allo Stadio Plebiscito