Di Nardo, lei fu uno dei protagonisti di quella magica domenica a Busto Arsizio e della vittoria allo spareggio playoff contro la Pro Patria: che ne pensa di questo parallelismo? «Che rispetto al Padova di quella stagione e al livello di quel campionato, sicuramente l’attuale è almeno una spanna sotto, se non due. Ma non è solo il girone B, è tutto il calcio italiano ad aver fatto passi indietro evidenti sotto tutti i punti di vista. Poi, però, ci sono anche i grandi meriti di questo Padova, che sono indiscutibili». Li elenchiamo? «Io adesso alleno l’Under 17 della Casertana e per forza di cose osservo tutto da lontano. Ma mi sembra di poter dire che senza ombra di dubbio c’è una società sana e ben guidata, solida nelle sue componenti e che lavora con un’idea e con rispetto dei ruoli. Insomma, mi sembra che ci siano basi concrete per guardare anche al di là di quest’anno. Anche se…». Anche se…? «Sa com’è, io sono scaramantico e quindi aspetterei prima di parlare di promozione sicura. Nove punti sono tanti, ma li aveva anche il Livorno e fanno presto a ridursi se sbagli un paio di partite. Per cui è ancora presto per fare calcoli o ragionamenti. Possiamo farli, ma occhio a non correre…».
[…]Di Nardo, quanto vale il Padova 2017-2018? «Potrebbe fare bene anche in B e potrebbe puntare in alto. Il livello di B e C ormai è vicinissimo, non a caso tanto neopromosse poi o fanno il doppio salto o stanno nei quartieri alti. Mi sembra che a gennaio si sia lavorato in prospettiva, prendendo per esempio un ottimo giocatore come Vincenzo Sarno anche in prospettiva futura. Ma ci sono anche giovani molto forti come Capello, se riuscissero a convincere il Cagliari a farselo lasciare eventualmente anche in B…».
[…](Fonte: Corriere del Veneto, Dimitri Canello. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)