Santarcangelo-Padova, l’analisi del “Corriere del Veneto”

Condividi

C’è profumo di primavera anticipata, al Valentino Mazzola di Santarcangelo. Ma soprattutto c’è un profumo inconfondibile, quello della Serie B. Il Padova vince ancora, incasella il settimo punto in tre partite del 2018 e molla definitivamente gli ormeggi. La marcia verso la promozione a questo punto diventa quasi trionfale, fra sette giorni all’Euganeo arriverà il Ravenna e sarà un altro impegno decisamente alla portata. La concorrenza sparisce, si affanna, annaspa, si annulla quasi giocando per la capolista: Samb e Reggiana pareggiano, il Pordenone esce definitivamente di scena crollando contro la Feralpisalò, di nuovo seconda ma distante ben nove punti e con una partita in più giocata. E nove punti, in tutta onestà, sono moltissimi, anche annotando che la Reggiana ha una partita in meno. Aveva ragione Alberto Cavasin, quando nell’antivigilia ricordava che «il Padova potrebbe perdere il campionato solo suicidandosi». E il Padova, nonostante una partenza a handicap come spesso accade quando si gioca in trasferta contro formazioni di secondo piano, incassa un gol, trema e ondeggia per 25 minuti, poi si sveglia e finalmente gioca come sa. Segna Pulzetti, il capitano che toglie la nave dalle secche, poi nella ripresa si scatena Capello, che timbra il 2-1 da grande attaccante qual è e poi chiude il conto su rigore concesso per un fallo di mano di Sirignano.

[…]

Capello fa dieci e undici in campionato, Sarno entra e, pur al 30% della condizione, illumina la scena, Salviato sulla fascia è un rullo compressore, Pinzi giganteggia e pazienza se Trevisan e Contessa non sono al massimo della condizione in una stagione altrimenti da applausi. Vola, Bisoli, che freme per chiudere il conto il prima possibile, che in sala stampa comincia pure a far due conti su quale possa essere la quota promozione diretta, fissandola attorno ai 65 punti. E magari sarà pur vero che il livello del girone non sarà quello del campionato scorso, che la qualità media è scesa e che il Padova vince per mancanza di avversari. Sarà. La verità, però, è che il Padova vince perché è la squadra più forte. Ha riserve di primo livello in tutti i ruoli, cambia e cresce, si difende e attacca. Dando la sensazione di essere una spanna sopra tutti. Non si può sempre dominare, vero. Però si può vincere. E il Padova di vittorie ne ha messe insieme sinora ben 13, perdendo soltanto tre volte. Una marcia trionfale, una marcia da serie B.

[…]

(Fonte: Corriere del Veneto, Dimitri Canello. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)




Commenti

commenti

About Gabriele Fusar Poli


WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com