Ore 21.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Ottimo punto per un Mestre che gioca con grande personalità al Rocco e si mantiene così in zona-playoff. Nonostante le molte occasioni da gol create dalle due squadre, finisce a reti bianche lo scontro del Nereo Rocco tra Triestina e Mestre, un risultato giusto che premia ambedue le formazioni per l’ottima prova disputata. Per il Mestre, Zironelli sceglie di partire con Zecchin per cercare velocità e qualità nel palleggio, inserendo Lavagnoli sulla destra per l’infortunato Kirwan, mentre Sannino schiera il neo acquisto Coletti in cabina di regia. Si preannunciava una partita spettacolare, ed infatti dopo soli 20 arriva la prima occasione della gara con Arma che però non inquadra la porta alzando la palla sopra la traversa. Gli alabardati sembrano essere entrati molto bene in partita, ed all’8′ il pressing alto della Triestina porta ancora Arma in area di rigore, che come pochi minuti prima calcia sopra la traversa da posizione molto favorevole. Il Mestre è impreciso e fatica a trovare le proprie linee di passaggio, mentre la Triestina vola in velocità con Mensah fermato al 10′ da una provvidenziale chiusura in tackle di Perna che salva il risultato. Al 15′ è ancora Mensah ad andare vicino al gol, ma dopo un’uscita imprecisa coi pugni Gagno si supera bloccando coi piedi la conclusione dell’attaccante avversario. Col passare dei minuti il Mestre inizia a prendere le misure, ed al 17′ è Beccaro ad avere una ghiotta occasione per portare in vantaggio i suoi dopo essere stato servito da Sottovia, non riuscendo però a trovare la porta di un soffio. La partita è vivace, si viaggia su ritmi alti e le occasioni continuano ad arrivare: è ancora Arma al 20′ ad avere sul sinistro un’ottima palla che però calcia centrale trovando la risposta attenta di Gagno.
Ore 20.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Un paradosso, forse anche di più. Triestina-Mestre, una partita da «over» nel gergo delle scommesse sportive, finisce senza gol. Paradosso, appunto, soprattutto spulciando il taccuino e osservando la lunga serie di occasioni che fioccano per tutto il match al Rocco. A getto continuo, con Boccanera e soprattutto Gagno protagonisti assoluti. L’imprecisione degli attacchi è la costante della serata, soprattutto per l’Alabarda, che gioca bene, s’infila negli spazi che come sempre il Mestre lascia all’avversario, ma sbaglia praticamente sempre quando si tratta di colpire. Il Mestre, privo di tanti, troppi giocatori (le ultime defezioni maturate nella notte sono quelle di Stensson e di Martignago, fra influenza e risentimenti muscolari), se la cava egregiamente, considerata la qualità dell’organico a disposizione. Un organico che, come ripetono all’unisono lo stesso Zironelli e il presidente Stefano Serena «è stato costruito in tutto e per tutto per centrare la salvezza, se poi arriverà qualcosa di più meglio». E sono parole sincere e coerenti con la realtà, al primo anno di serie C dopo anni di buio, soprattutto per una squadra che gioca costantemente in trasferte per i ben noti problemi del Baracca. […]
Ore 20.00 – (La Nuova Venezia) Con l’infermeria piena e rinunciando durante la partita a Zecchin e Beccaro, per il Mestre un punto d’oro in una partita in cui le occasioni da gol non sono mancate. Nonostante le assenze importanti il Mestre continua a seguire la sua filosofia di gioco con giro palla e attacco. La Triestina, dalla sua, con l’esperienza di Sannino, gioca a viso aperto, fa esordire Coletti e i primi 10′ sono di targa alabardata con uno strepitoso Perna (alla fine il migliore dei suoi) che in scivolata in area evita a Mensah un facile gol senza sfiorare l’avversario. Al 14′ Gagno rischia la frittata. Sbaglia l’uscita non bloccando la palla che finisce sui piedi di Mensah che però trova Gagno pronto a riscattare l’errore e parando d’istinto. Risponde il Mestre con un diagonale di Beccaro che va a colpire il secondo palo a Boccanera battuto. […] La ripresa inizia con Beccaro costretto a uscire per un problema alla caviglia sinistra. Per Zironelli piove sul bagnato. Il ritmo è alto ma il pallino del gioco rimane agli alabardati che al 2′ con Petrella in spaccata mettono in difficoltà la difesa arancionera. Passano pochi minuti e ancora Gagno riesce a togliere la soddisfazione del gol ad Arma che aveva rubato palla a Perna. Tocca poi a Spagnoli all’11’ impegnare a terra di testa l’estremo giuliano. Zironelli gioca anche la carta Neto per uno spento Sottovia ma l’inerzia non cambia. Per il resto molto gioco a centrocampo ma nessun vero pericolo per i due portieri nonostante una decina di palle gol. Adesso al Mestre il compito di recuperare tutti gli infortunati e riportare la rosa al completo.
Ore 19.30 – (Il Piccolo) “Onorate i cent’anni dalle battaglie in piazza d’Armi”. Lo striscione in Curva Furlan in stile centenario è il monito per una Triestina che deve smuoversi. E dalla piazza d’Armi del debutto alabardato cent’anni fa al Rocco oggi di acqua ne è passata sotto i ponti. Non è stata una battaglia quella con il Mestre ma una bella partita che però la Triestina non è stata capace di vincere. Ancora una volta non è bastato un primo tempo zeppo di palle-gol (anche sciupate da Arma). E non è bastata nemmeno una condotta di gara grintosa, specie da parte dei centrocampisti. L’inserimento di Coletti ha fatto bene al reparto centrale ma nella ripresa Zironelli è riuscito a imbrigliare la manovra alabardata. E alla fine la Curva ha manifestato il suo malumore. Per la prima volta quest’anno e forse nella partita meno adatta. La classifica piange. E su questo non ci sono dubbi.Ma tant’è. Il pareggio non serve a nulla anche se con una prova così gagliarda su altri campi qualche punto in più sarebbe arrivato.A Bolzano l’Unione ha perso ma non ha giocato male. E allora Sannino dà fiducia allo stesso undici di partenza visto in riva all’Isarco. L’unico volto nuovo è Tommaso Coletti appena arrivato dal Foggia che va a prendere il posto di Meduri. Zironelli non tradisce il suo credo a trazione anteriore schierando tre attaccanti e quattro uomini a centrocampo. L’Unione parte a spron battuto e colleziona quattro palle-gol nel primo quarto d’ora. […] Il match va in stallo con le due squadre un po’ stanche anche se la Furlan continua senza tregua il suo sostegno ai ragazzi di Sannino. Alla fine anche la Curva si stanca. Amen.
Ore 19.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) […] «Sapevamo di incontrare una squadra in salute come il SudTirol – evidenzia Venitucci – il fatto di aver vinto è importantissimo. Anche all’andata fu una gara tirata. Loro sono fisici e ben messi in campo, noi avevamo molte assenze e abbiamo stretto i denti su un campo pesante, riuscendo a fare bottino pieno». E Venitucci torna anche sulla rete segnata. «Ho avuto fortuna, è stato un tiro sporco entrato anche con l’aiuto della buona sorte. Lo dedico alla mia ragazza e alla squadra: se lo merita, perché ci stiamo allenando veramente molto bene dopo un periodo di appannamento, ora dobbiamo dare continuità».
Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Sabato Luca Cattaneo ha giocato meno di mezzora, essendo entrato al 66′ del match con il Renate, vinto 2-1 dai granata, ma a Reggio Emilia è già Veleno mania. Del resto, dopo essere stato uno dei beniamini a Savona, Bassano e Pordenone, il fantasista era riuscito a diventarlo anche a Brescia, pur dimenticato in tribuna. Ovvio che il suo arrivo al Mapei Stadium-Città del Tricolore venga considerato la ciliegina su una torta già gustosa per il popolo granata. […] Viste le precedenti esperienze a Pordenone e Bassano, gli è stato chiesto cosa manchi alla Reggiana per diventare protagonista all’overseason.
«Difficile dirlo ha risposto Luca -. Il gruppo mi sembra buono, ma il calcio è imprevedibile. La scorsa stagione con il Pordenone si è lasciato andare a un amarcord malinconico arrivammo ai playoff in condizione perfetta. Giocavamo benissimo, sicuramente meglio di Alessandria e Reggiana. Nella semifinale anche meglio del Parma, che passò solo grazie ai rigori e a un paio di decisioni molto discutibili del direttore di gara. Negli ultimi quattro anni Veleno ha sorriso amaro ho perso una finale e tre semifinali playoff per la promozione in B. In cadetteria sono arrivato ugualmente, grazie al passaggio estivo dal Pordenone al Brescia. Poi sapete com’è andata l’esperienza con le rondinelle. Evidentemente non era mio destino fare la B senza salirci con la squadra in cui milito». Scontato il passo successivo: «Ora che sono qui è la dichiarazione che suscita ulteriore entusiasmo voglio la promozione con la maglia granata. Sarà estremamente difficile, ma farò e faremo di tutto per chiudere la stagione al primo posto. Se non dovessimo riuscirci, ci giocheremo i playoff. E questa volta ha concluso – non intendo fermarmi, né in semifinale né in finale».
Ore 18.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Neroverdi di nuovo vincenti a Teramo (1-0), dopo 71 giorni di astinenza. Fu vera gloria? Questa volta non servirà imitare Manzoni e lasciare ai posteri l’ardua sentenza. Lo sapremo già sabato, verso le 18.40, al termine del match in programma al Bottecchia con la FeralpiSalò. L’arrivo dei leoni del Garda fa sperare Federico Gerardi in una maglia da titolare dal 1′. A Salò il bomber pordenonese ha speso la stagione 2016-17, totalizzando 29 presenze e 8 gol. Federico ci terrebbe a disputare l’intero confronto contro la sua ex squadra e soprattutto contro Simone Guerra, capocannoniere del girone con 12 centri. Gerardi non è mai andato in doppia cifra in carriera. Ma in questa stagione, prima dell’infortunio alla spalla che l’ha costretto a restare fuori per oltre due mesi, aveva cominciato bene, firmando 5 acuti. Nonostante il lungo stop è rimasto il miglior marcatore dei ramarri, insieme a Patrick Ciurria. Anche con l’assenza di un vero bomber (come era Rachid Arma nel Pordenone di Tedino) si potrebbero giustificare le difficoltà incontrate nei mesi freddi. Guardando la classifica marcatori del girone B è infatti in testa Guerra della Feralpi con 12 sigilli. Seguono nelle prime posizioni Costantino (SudTirol), Altinier (Reggiana), Capello (Padova), Miracoli (Sambenedettese) e Marchi (Gubbio) con 9; Comi (Vicenza) e Gomez (Renate) con 8. […]
Ore 17.50 – (Messaggero Veneto) Un obiettivo, su tutti, per la gara di sabato: riavere a disposizione Emanuele Berrettoni. Staff tecnico e sanitario stanno lavorando duramente per recuperare il “genio”, fermatosi a inizio 2018 a causa di un trauma contusivo al calcagno. Peraltro il numero dieci si fece male l’anno scorso proprio nella gara con la FeralpiSalò disputata al Bottecchia: era l’ultima domenica di aprile e da lì cominciarono i suoi guai fisici. Il giocatore ieri si è allenato a parte, anche perché il suo impiego va dosato su un campo sintetico come quello di Torre dove ieri i ramarri hanno ripreso la preparazione. Viene monitorato anche Vincenzo Silvestro, assente a Teramo e la scorsa settimana. Per il resto tutti a disposizione di Colucci, anche quel Gerardi che pare destinato a rientrare dal 1′ con la sua ex squadra. Il centravanti potrebbe fare coppia con Nocciolini nel reparto avanzato con Bombagi alle spalle. Nel corso della settimana il tecnico valuterà anche l’impiego dal 1′ di Caccetta. […]
Ore 17.30 – (Messaggero Veneto) Con la vittoria di Teramo, il Pordenone sembra essere ripartito. Ora devono seguirlo anche i suoi attaccanti. È dal 3 dicembre scorso, giorno del pareggio con la Sambenedettese, che il reparto offensivo dei neroverdi non produce gol. L’ultimo a segnare, quel giorno nelle Marche, fu Simone Magnaghi, autore del provvisorio vantaggio. Da allora nulla: a superare il portiere avversario nelle ultime partite ci hanno pensato due difensori, prima Formiconi e poi Bassoli. Con la FeralpiSalò è giunta l’ora di sbloccarsi: da Magnaghi stesso, a Gerardi, candidato a rientrare dal 1′, passando per i nuovi arrivati Cicerelli e, in particolare, Nocciolini. […] Nocciolini sinora ha anche portato una ventata di ottimismo e di entusiasmo allo spogliatoio. Ce n’era bisogno, visto che l’ultimo periodo è stato duro per tutti i giocatori. Una dose di euforia che può contagiare anche gli altri compagni ultimamente in ombra (Ciurria) o che hanno bisogno di tempo per meritare la fiducia piena del tecnico (Cicerelli). Sicuramente il successo col Teramo è servito ed era ciò di cui aveva bisogno l’ambiente. Ma non può e non deve bastare: ora serve dare continuità e c’è bisogno dei gol di chi, per mestiere, è deputato a farli.
Ore 17.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) E’ commovente l’attaccamento dei tifosi del Vicenza ai colori biancorossi. A ieri sera erano arrivati a quasi 44.000 euro i versamenti effettuati tramite «Cuore Biancorosso» dagli appassioanti vicentini che, dopo aver accompagnato alla vittoria la squadra di Nicola Zanini sabato a Salò, continuano senza sosta a dimostrare con i fatti concreti l’affetto verso la loro squadra del cuore. Una iniziativa che sta trovando un grande successo, mentre slitta l’apertura della campagna abbonamenti che per motivi di carattere tecnico sarà attiva da domani. […] In un contesto che rimane incerto anche se con spirgali positivi, la buona notizia è che a brevissimo, forse già oggi o domani, le mensilità di settembre e ottobre (non pagate a dicembre) saranno onorate grazie alla fideiussione di 750mila euro che la Lega di serie C ha escusso ai soci Vi.Fin. Stelvio Dalla Vecchia e Marco Franchetto che l’avevano firmata a garanzia in estate. Con questa premessa fa meno paura la scadenza del 16 febbraio per le mensilità di novembre e dicembre, mentre le consuete voci attorno alla società cominciano a prendere quota, con qualche gruppo che ha deciso di uscire allo scoperto e rendere pubblico l’interesse per il club berico. […]
Ore 16.10 – Qui Guizza: termina l’allenamento.
Ore 15.50 – Qui Guizza: provate soluzioni da palla inattiva.
Ore 15.30 – Qui Guizza: prove tecniche di 4-3-3, contrapposto all’ipotetico 3-5-2 del Pontedera.
Ore 15.10 – Qui Guizza: corsa a parte per Serena, mentre Candido si reca in palestra con Ravanelli.
Ore 14.50 – Qui Guizza: lavoro atletico, assenti Marcandella e Ravanelli.
Ore 14.30 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per la rifinitura.
Ore 13.45 – Queste le dichiarazioni rilasciate da Pierpaolo Bisoli alla vigilia di Pontedera-Padova: “Sarà una partita importante perchè consentirà a chi ha giocato meno di mettere minuti nelle gambe. Ci teniamo a passare perchè è un prestigio arrivare in semifinale di Coppa Italia e quindi la prepareremo nei migliori modi. Ieri l’abbiamo preparata per un’ora e mezza contro l’ipotetico 3-5-2 del Pontedera, vogliamo vincerla anche perchè vincere aiuta a vincere. E speriamo di sfatare il tabù del campo sintetico… Turnover è un termine che non mi piace, gioca il Padova perchè gli undici che scenderanno in campo non sono delle riserve per me. 5-6 non hanno i 90 minuti nelle gambe e quindi altri 2-3 dovranno sacrificarsi e scendere in campo a partita in corso. Speriamo di chiudere la pratica prima dei supplementari… I nuovi giocheranno tutti dal primo minuto, l’unica preoccupazione è far partire Sarno dall’inizio ma prima o poi dovrà accadere. Verranno via anche Piovanello e Cisco, che si è reintegrato a noi e che potrebbe fare venti minuti con noi. Metterò Mandorlini centrale difensivo, l’ha già fatto con me in serie B essendo un giocatore molto duttile. E dovrò riportare indietro Cappelletti perchè perderò Ravanelli per dieci giorni a causa di un affaticamento muscolare, anche se rifarei la scelta di metterlo a centrocampo… Andremo in ritiro a Cesenatico per evitare due trasferte in tre giorni e quindi un affaticamento a livello fisico ma anche perchè la partita di sabato col Santarcangelo mi preoccupa molto. Non voglio lasciare niente al caso, e tornare mercoledì notte per ripartire venerdì mattina mi sembrava un sacrificio, e ringrazio anche la società per il sacrificio, ma vi confesso che quella di sabato è la partita più difficile che ci possa essere per come si deve preparare, per il campo che troveremo e per l’ambiente perchè ci saranno pochi tifosi. Questo è un mese fondamentale per dare una botta importante al campionato, chiedo a tutti di darci una mano perchè se nelle prossime quattro partite riusciamo non dico a fare quello che abbiamo fatto all’andata ma quasi allora vorrebbe dire aver raggiunto l’80-90 per cento del sogno che abbiamo messo in preventivo”
Ore 13.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Con due centri in cinque presenze ha una media-gol da attaccante o quasi. Il bello è che Leo Stulac segna alla sua maniera, calciando di forza e precisione da distanze che all’inizio sembrano azzardate vedi i 25 metri abbondanti di sabato scorso contro il Bari ma riuscendo poi a far scattare in piedi i tifosi. Il portiere barese Micai è solo l’ultima vittima della specialità del 23enne sloveno, come lo scorso anno in Coppa Italia infilò Reggiana e Padova, mentre nell’attuale Serie B la sua punizione nella rete del Cittadella non ha portato punti solo per colpa di Litteri, con il quale ha appena firmato il bel 3-1 del Venezia sul Bari. «È una mia caratteristica, i compagni mi invitano sempre a tirare più che posso appena ho un po’ di spazio, così quando vedo uno spiraglio ci provo dalla distanza sorride Stulac mentre cerca di minimizzare . Contro il Bari è andata proprio così, per fortuna c’è stata la respinta di un difensore su Pinato e la palla è uscita semplicemente perfetta. No, facile non lo è mai, averla spedita lì dove il portiere non poteva arrivare è una grande gioia». Scoperto nel Koper dall’ex ds Perinetti, che nell’estate 2016 scommise sulle sue qualità portandolo a Venezia da perfetto sconosciuto, Stulac sta dimostrando in campo quanto gli stia stretto il ruolo di vice-Bentivoglio. «Insidiare? Deve decidere l’allenatore, io sono qui a disposizione e il mio modo di lavorare non cambia mai. Ho dato una mano alla squadra ad ottenere una vittoria importante, però non ho fatto ancora niente, la stagione è molto lunga e voglio pensare solo a giocare sempre così. La mia Nazionale? Certo che ci penso, so che i loro occhi sono sempre puntati su chi gioca in campionati importanti, e la Serie B italiana lo è». […]
Ore 12.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Stulac e Bruscagin in rialzo, Zampano in ribasso. «Radio Venezia football club» gracchia notizie in controtendenza rispetto alle solide certezze del girone di andata e che ben spiegano le manovre della società effettuate sul mercato di gennaio. Ad esempio si è capito in modo chiaro che a gennaio non si stava cercando una semplice alternativa a Francesco Zampano, ma è del tutto evidente osservando le ultime scelte che Filippo Inzaghi non è soddisfatto del rendimento dell’esterno ex Crotone. E infatti non solo è arrivato Nicolas Frey e non altri nomi trattati come Alberto Gerbo e Daniel Semenzato, ma addirittura sabato contro il Bari a Zampano è stato preferito Bruscagin come laterale di destro. Questo nonostante in conferenza stampa un paio di mesi fa lo stesso Inzaghi avesse smentito di voler utilizzare l’ex Latina come alternativa a Zampano. Insomma, gli equilibri cambiano, le voci circolate negli ultimi giorni di mercato su una possibile cessione dello stesso Zampano al Brescia non erano fantasie, bensì tentativi concreti di dare una svolta a quella fascia. Ecco, dunque, una realtà nuova. Zampano scavalcato da Bruscagin e, quando starà bene, pure da Frey. Tempi duri per l’ex Crotone, che evidentemente non ha soddisfatto troppo il suo allenatore. Il tutto mentre le scelte sul campo danno ragione a Inzaghi e Bruscagin mostra di meritarsi la chiamata alle armi. […]
Ore 12.30 – (La Nuova Venezia) A Cittadella aveva colpito su calcio di punizione, con il Bari ha scagliato un missile terra-aria da 30 metri che si è infilato sotto l’incrocio dei pali. Leo Stulac fa il bis e questa volta il suo gol ha aperto la strada al tris rifilato ai pugliesi. […] «So di avere un bel tiro e spesso mi dicono tutti di provarci quando posso. Sabato mi è venuto naturale piazzare la botta dalla lunga distanza ed è andata benissimo» spiega Leo Stulac, che sta sostituendo egregiamente lo squalificato Bentivoglio, «se a Cittadella, il mio gol era servito a poco, con il Bari ha aperto la strada a una bella vittoria». Con il Venezia protagonista di una prestazione da incorniciare. «Sì, soprattutto nel primo tempo» osserva il regista sloveno, «siamo riusciti a riprodurre in partita tutto quanto avevamo preparato in allenamento con il mister, squadra compatta e pronta a ripartire». […] Chiuso da Bentivoglio, Stulac non ha mai tradito quando è stato chiamato da Inzaghi. «Io so che devo farmi trovare pronto, ma mi alleno sempre con la stessa intensità anche quando non gioco». Andando in campo con maggior frequenza e segnando, magari anche i tecnici della Slovenia si accorgeranno di Stulac. «Beh,non ci penso troppo, logico che più gioco e più ho la possibilità di mettermi in mostra, ma so quale è il mio ruolo nel Venezia. Non ci sono state tante voci sul mio conto durante il mercato di gennaio, ma ho sempre ribadito che il mio desiderio era di rimanere al Venezia». […]
Ore 12.00 – (Mattino di Padova) […] CAMPODARSEGO. «Penso che neanche i giocatori della Virtus Vecomp saprebbero spiegare come hanno fatto a vincere», afferma con una buona dose di amarezza lo stopper del “Campo” Omar Leonarduzzi. «Abbiamo dominato per tutta la partita dimostrando di essere nettamente superiori ai veronesi. Ecco perché il 2-1 fa ancora più male. Stanotte (ieri, ndr) non sono manco riuscito a dormire». […] ESTE. Anche se il Cjarlins Muzane deve difendersi dall’incubo dei playout, e non gode dunque di una classifica invidiabile, il punto dell’Este raccolto in Friuli non può considerarsi un passo indietro. «Con un campo così piccolo e pesante una squadra come la nostra fa molta fatica», afferma il difensore centrale Andrea Munaretto. «Il Cjarlins ha dato del filo da torcere a tutti ed è una compagine molto fisica, con almeno 4-5 giocatori sopra il metro e novanta. Un punto con loro è guadagnato». […] ABANO. Il derby servirà anche (e soprattutto) all’Abano, che dovrà riscattare la mezza imbarcata col Mantova, che allo stadio delle Terme ha segnato con troppa facilità: «Avevamo studiato per tutta la settimana gli schemi su calcio piazzato dei nostri avversari», allarga le braccia l’esterno d’attacco Damiano Franceschini. «Eppure, abbiamo incassato due gol in pochi minuti proprio da calcio d’angolo. Il Mantova ha soltanto dovuto gestire il vantaggio, dilagando dopo l’espulsione di Boreggio». […]
Ore 11.30 – (Gazzettino) […] Non è la prima volta che capita alla squadra granata di tenere a battesimo la prima di un nuovo tecnico, la prossima sarà quella di Di Carlo dunque, che il diggì Stefano Marchetti conosce benissimo: «Ha un curriculum di tutto rispetto, ed è una persona a modo, della quale nutro grande stima. A fine partita gli farò un grosso in bocca al lupo per la sua nuova esperienza. Se lo merita». Ma come giocano le sue squadre? «È un allenatore molto concreto e dunque troveremo una squadra preparata, che saprà come e dove muoversi. Le difficoltà per il Cittadella saranno doppie». Di Carlo ha prevalso su Foscarini, che tanti avevano indicato come possibile nuovo allenatore specie dopo averlo visto in tribuna sabato scorso al Piola. «Ho sentito Foscarini domenica, ci ha fatto i complimenti per quanto sta facendo il Cittadella in campionato. Spero tanto possa tornare ad allenare al più presto, perché oltre ad essere un tecnico preparato è una grandissima persona. Credo che uomini e allenatori bravi come Foscarini debbano sempre trovare una squadra, e non restare a casa». I complimenti se li merita tutti il Cittadella, che sabato ha vinto a Perugia la sua settima gara in trasferta. Nessuno come la squadra di Venturato. «Ho rivisto il Cittadella che piace a me, che ha giocato a calcio con grande personalità anche dopo avere incassato il momentaneo 1-1. Un gioco bello e propositivo, tanto possesso, non abbiamo mai buttato via un pallone, e abbiamo sbagliato davvero poco». Anche davanti, dove si è capitalizzato il massimo di quanto creato. Quattro conclusioni nello specchio della porta, tre gol. «Oltre ai punti, importantissimi, a me è piaciuto il modo in cui li abbiamo ottenuti, attraverso una prestazione di spessore, su un campo difficile e contro un’avversaria forte. Abbiamo dato un bel segnale». E raggiunto poi il quarto posto in classifica, solitario. Una responsabilità in più per i colori granata. «È una bellissima responsabilità, da vivere con grande entusiasmo. Adesso il Cittadella deve provare a fare in casa tutto quello che gli riesce in trasferta. È difficile, perché troviamo squadre che da noi si chiudono, per questo bisogna essere estremamente concreti. Le occasioni che si presenteranno al Tombolato vanno sfruttate». […]
Ore 11.10 – (Mattino di Padova) Annali alla mano, il record appartiene al Palermo che, nella stagione 2013/14, riuscì a totalizzare ben 13 affermazioni esterne in Serie B. Teoricamente il Cittadella può arrivarci. Con quella di Perugia sono salite a 7 le vittorie raccolte lontano dalle mura amiche da capitan Iori e compagni su 12 partite disputate, e mancano ancora 9 gare in trasferta per completare la stagione. I primati, però, contano sino a un certo punto. E, dal tecnico Roberto Venturato all’ultimo tifoso, tutti baratterebbero l’eventuale record con qualche punto in più raggranellato in casa. Il confronto tra rendimento interno ed esterno delle 22 partecipanti dice che i granata viaggiano a una media da playout al Tombolato, ben lontani dall’equilibrio che le altre rivali d’alta classifica hanno raggiunto. Il Frosinone capolista con 46 punti complessivi, ad esempio, ha nel nuovo stadio intitolato a Benito Stirpe un fortino, ma fuori casa non se la cava male. E anche Empoli e Palermo, che al momento, completano il podio, hanno comunque mantenuto un’andatura abbastanza omogenea. Il Citta, che guarda tutti dall’alto per i punti raccolti in trasferta, crolla invece davanti ai propri tifosi. Le ragioni di questa discrepanza? Quella più ovvia è che le avversarie hanno imparato a chiudersi quando sono di scena a Cittadella e puntano su quelle ripartenze che Iori & C. hanno dimostrato di soffrire. Ma questa considerazione non basta a liquidare il problema. Da un lato, in trasferta la squadra riesce a essere più attenta nei momenti topici. Dall’altro, e sono parole del mister, «dobbiamo trovare il modo di vivere le sfide interne con maggiore serenità, affrontandole con quella spensieratezza che ci consente di esprimerci al meglio». […]
Ore 10.40 – (Gazzettino) Ne prendo atto: del resto dove posso intervengo, dove non posso come per lo stadio e per gli orari non lo faccio. Speriamo che più avanti se siamo in questa posizione e si crea ulteriore entusiasmo, ci sia più voglia di venire a fare festa. Intanto mi auguro che nel minore tempo possibile si faccia l’intervento della curva annunciato dall’assessore». […] Intanto, però, domani c’è l’impegno di Coppa Italia a Pontedera. E fermo restando che il campionato rappresenta l’obiettivo numero uno, anche su questo fronte i biancoscudati vogliono fare bella figura. «Teniamo anche alla Coppa. Abbiamo un gruppo di giocatori competitivo nel quale chiunque va in campo è considerato un titolare. Sono convinto che andremo a fare bene anche a Pontedera, la società vuole andare avanti in questa competizione».
Ore 10.30 – (Gazzettino) «Vedo il bicchiere mezzo pieno, sono contento di avere guadagnato un punto sulle rivali». Il presidente Roberto Bonetto non disdegna il pareggio con la Sambenedettese, anzi. «Abbiamo disputato una buona prestazione. Di solito sono sempre nervoso in tribuna, ma nei primi trentacinque minuti ero sereno e tranquillo. Siamo andati in vantaggio, poi in campo ci sono anche gli avversari e la Sambenedettese è una signora squadra. La gara ha preso una piega diversa rispetto alla fase iniziale, ma va bene così». Anche sui tifosi il patron ha parole al miele, anche se era lecito aspettarsi qualche presenza in più considerato l’appello lanciato alla vigilia. «Sono più che soddisfatto di quelli che sono venuti e li ringrazio. C’è uno zoccolo duro che ci segue, per il resto ci sono tante variabili: dallo stadio che non piace alla stragrande maggioranza dei nostri tifosi, agli orari di gara ballerini e alle temperature che sono quello che sono in questo periodo.
Ore 10.20 – (Gazzettino) […] Passando alla squadra, l’allenamento è iniziato con una quarantina di minuti di ritardo. Dopo una prima fase di riscaldamento tutti insieme, i biancoscudati si sono divisi con Trevisan, Pinzi e Guidone che hanno lavorato in palestra, mentre Cappelletti, Belingheri, Contessa, Salviato e Pulzetti si sono cimentati in un lavoro atletico. Gli altri, tra i quali anche Cisco che è rientrato in gruppo, hanno effettuato agli ordini di Bisoli una seduta tattica finalizzata a preparare la sfida di domani con il Pontedera valida per i quarti di finale di Coppa Italia: chi passa il turno affronterà la vincente tra Alessandria e Renate in semifinale, che è prevista sulla doppia sfida tra andata e ritorno. Il tecnico ha schierato la squadra con il 4-3-3, nel quale troveranno spazio i giocatori non utilizzati, o impiegati con basso minutaggio, con la Sambenedettese. […] Conclusa domani la partita, il Padova andrà in ritiro a Cesenatico, ancora all’hotel Da Vinci, per preparare al meglio la gara di campionato di sabato a Santarcangelo.
Intanto, ieri la società ha ufficializzato il prolungamento di un anno del contratto di Bindi che vestirà biancoscudato fino a giugno 2019.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Sebbene non tutti possano vantare fino a questo momento un grande utilizzo in termini di minutaggio (specialmente a centrocampo), ben 23 giocatori della rosa hanno avuto una chance dal primo minuto almeno una volta in campionato, compresi i tre che sono stati ceduti e due tra i sei nuovi acquisti. L’esempio più significativo delle tante rotazioni riguarda proprio il ruolo, fondamentale nello schema principale del Padova, di trequartista. Fino a ad oggi si sono alternati dietro le punte cinque giocatori. Candido, il trequartista per eccellenza, è stato frenato da troppi infortuni e così a giostrare più volte tra linee è stato un centrocampista di “strappi” come Pulzetti. Belingheri è stato provato in posizione avanzata appena arrivato dalla Cremonese, mentre in tre occasioni è stato arretrato Capello che, oltre al fiuto del gol, ha mostrato una grande duttilità. A Vicenza, quindi, si è visto da “falso 10” anche Pinzi (che quel ruolo ricopriva al Chievo), il tutto in attesa del “vero 10” per eccellenza come Sarno, atteso a sua volta al debutto dal primo minuto. […]
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Squadra che vince, domina il campionato e va anche a caccia della Coppa Italia, si… cambia. Eccome se cambia. Pierpaolo Bisoli ha imposto a piene mani il suo metodo di lavoro, per ora i frutti si vedono e i risultati gli stanno dando ampiamente ragione. D’altronde il tecnico l’aveva annunciato fin dalla conferenza stampa di presentazione: «Abituatevi a tanti cambiamenti». E così è stato, nel pieno rispetto della proprietà commutativa, che si impara fin dalle elementari: cambiando l’ordine dei fattori il risultato non muta. Ciò che più stupisce è constatare la varietà di formazioni che Bisoli è riuscito a mandare in campo in poco più di metà stagione. Soltanto in campionato l’allenatore romagnolo ha proposto 16 schieramenti iniziali diversi in 21 partite disputate. Spesso si è trattato di aggiustamenti, in alcune occasioni i cambi dell’undici titolare sono stati forzati da qualche infortunio, altre volte si è trattato di vere e proprie sorprese. Restando fedele nella maggior parte dei casi al suo 4-3-1-2, Bisoli ha provato dal primo minuto altri tre moduli e soltanto in un’occasione (tra la terza e la quarta giornata d’andata) ha riproposto lo stesso undici per due partite di fila.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Il Padova che domani pomeriggio (ore 17.30) scenderà in campo a Pontedera per i quarti di finale di Coppa Italia di C, non potrà avere il supporto dei propri tifosi. L’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive ha infatti stabilito il divieto di vendita dei tagliandi per i residenti nel Veneto. La decisione è il frutto degli incidenti che si sono verificati, all’ingresso del settore ospiti, prima del derby contro il Vicenza. Certo, non era previsto un esodo di massa per una gara del genere giocata in un pomeriggio di mercoledì, ma il provvedimento può avere ripercussioni anche per la prossima sfida di campionato. Al momento, infatti, l’Osservatorio ha sospeso la vendita dei biglietti ai residenti in Veneto anche per Santarcangelo sabato prossimo. Il provvedimento non è definitivo: si aspetta, come si legge dal comunicato “un’analisi dei rischi connessi alla gara”, e è non è escluso che la vendita dei tagliandi per il settore ospiti possa essere aperta nei prossimi giorni.Intanto, la società e l’allenatore hanno deciso che, dopo il match di Pontedera, la squadra non rientreràa Padova ma stara in un altro mini-ritiro a Cesenatico a preparare proprio la gara con il Santarcangelo, nella medesima “location” già utilizzata durante la pausa del campionato. […]
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Furto al campo di allenamento. Nella notte tra domenica e lunedì ladri si sono intrufolati al centro Memo Geremia e hanno scassinato la porta in lamiera della cassetta degli attrezzi situata sul prato che divide i vari campi da gioco (in foto). All’interno c’era una parte del materiale tecnico con il quale si allenano la prima squadra e le giovanili e secondo una prima stima sono stati rubati attrezzi da palestra, palline da tennis utilizzate per esercitare i portieri ed una sacca di palloni. Il tutto dal valore complessivo, più o meno, di un migliaio di euro. […]
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Trasferta vietata per la partita di Coppa Italia in programma domani a Pontedera e che vale l’accesso alle semifinali della competizione. E potrebbe non essere finita qui, perché a rischio di divieto trasferta c’è pure Santarcangelo-Padova, in calendario per sabato 10 febbraio allo stadio Valentino Mazzola di Santarcangelo. La «mannaia» dell’Osservatorio nazionale per le manifestazioni sportive si abbatte sulla tifoseria biancoscudata dopo i fatti di Vicenza. Nella prima parte della stagione si erano già verificati episodi che avevano portato, di fatto, alla diffida della Tribuna Fattori per cori di discriminazione razziale e i cinquemila euro di multa per lancio di fumogeni e di petardi in campo nel corso di Vicenza-Padova hanno ulteriormente peggiorato la situazione. […] Ieri è stato ufficializzato il rinnovo di contratto di Giacomo Bindi, che era già stato predisposto nei giorni scorsi. L’idea della società, se a fine stagione si riuscirà a centrare la promozione in serie B, è quella di tenere l’attuale custode della porta biancoscudata come secondo, acquistando un altro portiere. Il fatto che gli sia stato rinnovato il contratto, però, indica chiaramente la fiducia riposta in Bindi da parte della dirigenza.