Live 24! Padova-Sambenedettese, il giorno dopo: le inseguitrici frenano, c’è solo di che gioire…

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Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) “Dovremo vincere i duelli personali, avere grande aggressività e non avere alcun tipo di presunzione, ma solo tanta umiltà”. È Marco Beccaro ad illustrare le potenziali chiavi della gara che lunedì sera vedrà opposti Mestre e Triestina, una partita molto importante per ambedue le compagini sia per la classifica che per la rivalità che lega le due formazioni. […] “È una gara che ci stimola molto, perché andremo ad affrontare una delle squadre che sulla carta può vantare uno dei migliori organici del campionato. Noi dovremo essere bravi a mettere in campo le nostre qualità migliori, ovvero l’aggressività e la cattiveria agonistica cercando di trovare le giuste linee di passaggio”. […] “Non dobbiamo commettere l’errore di adattarci al gioco dei nostri avversari, ma dovremo essere pazienti senza forzare le giocate, senza affrettare i tempi”. Nelle ultime quattro sfide sono stati segnati complessivamente la bellezza di 19 gol, con una media che sfiora le cinque reti a partita, un chiaro segnale che gli scontri tra queste due squadre non siano mai prevedibili. “Sono certo che sarà una partita spettacolare, basta guardare i numeri delle ultime partite che abbiamo giocato contro gli alabardati, contraddistinte da tanti gol e da un ritmo di gara molto alto”. Oltre che da un sostegno impareggiabile dagli spalti, che anche lunedì giocherà un fattore determinante: conti alla mano, saranno oltre 150 i tifosi presenti al Rocco a sostegno degli arancioneri. “Daremo tutti il 100% e anche di più soprattutto per i nostri tifosi, che sono davvero da ammirare. Anche quest’anno, sia in casa che in trasferta, non ci hanno mai fatto mancare il loro sostegno, e noi faremo di tutto per ripagarli nel migliore dei modi”.

Ore 20.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) […] «Sono stato accolto benissimo – spiega Stensson – c’è uno spogliatoio molto unito e ragazzi molto divertenti come Dario Sottovia e giocatori da cui posso imparare come Zecchin e Beccaro». Stensson è rimasto piacevolmente sorpreso da Mauro Zironelli e dal tipo di calcio che l’allenatore arancionero propone: «Si gioca a velocità elevatissima — sottolinea Stensson — e dovrò imparare alla svelta l’italiano in modo da interagire il prima possibile con i compagni e con l’allenatore. Ho visto un calcio molto veloce e si gioca molto sull’uno-due, cercando il fraseggio nello stretto. Bello, è come piace a me. Spero di imparare nel calcio italiano e di dare il mio contributo al Mestre».

Ore 19.30 – (Il Piccolo) Le sfide fra Triestina e Mestre non sono mai banali, lo scorso anno hanno dato vita a girandole infinite di reti, mentre all’andata solo allo scadere su rigore la spuntarono i veneti. Merito o colpa, a seconda dei punti di vista, anche del modo di giocare sempre aperto del mister Mauro Zironelli, che però deve fare i conti con una certa discontinuità della sua squadra: «In effetti non abbiamo mai avuto una grande continuità – spiega il tecnico – paghiamo un po’ l’inesperienza della categoria. Però c’è la soddisfazione che fra tutte le neopromosse dei tre gironi siamo la seconda che ha più punti dopo il Monza, che però ha cambiato tutta la squadra, mentre noi per sette-otto undicesimi siamo quelli dello scorso anno. A livello di prestazioni, però, la squadra ha sempre fatto bene, purtroppo a essere altalenanti sono stati i risultati, ma i ragazzi si sono sempre impegnati a mille e da quel lato non ho nulla da dire». Sulla sfida di domani al Rocco, Zironelli assicura che sarà una sfida aperta, insomma l’Unione non si troverà di fronte una squadra tutta chiusa come spesso le accade: «Noi siamo sempre quelli, anche quest’anno giochiamo propositivi come la scorsa stagione. Del resto quelle con la Triestina sono state sempre belle partite, agonisticamente e tecnicamente valide. Anche all’andata nonostante il terreno scivoloso fu una bella partita, noi sfruttammo le nostre occasioni spuntandola nel finale con quel rigore. In ogni caso una partita contro una squadra come la Triestina è sempre difficile. Noi la stiamo preparando bene, speriamo sia una sfida bella e divertente, anche se certamente il fatto che si giochi di lunedì sera è decisamente penalizzante per il pubblico. Ma è lo spezzatino che dobbiamo accettare». […]

Ore 19.00 – (Il Piccolo) Bora, freddo, pioggia mista e neve: tutte condizioni meteo proibitive quelle di ieri mattina che hanno consigliato la truppa alabardata di lasciare in pace il terreno del Rocco, dove era programmato l’allenamento, e di ripiegare sul lavoro in palestra, per continuare a preparare la sfida di domani sera contro il Mestre (inizio ore 20.45). […] Solo oggi nella rifinitura si potrà capire qualcosa in più sullo schieramento alabardato anti-Mestre, maltempo permettendo, ma la sensazione è che l’ultimo arrivato Coletti possa essere gettato subito nella mischia, per portare sostanza, grinta e agonismo al centrocampo alabardato. Il sacrificato, almeno stavolta, dovrebbe essere Meduri, ma come detto al momento si tratta solamente di sensazioni. Difficile che invece cambi qualcosa nel resto dello schieramento: con Lambrughi recuperato, sarà lui a far coppia con El Hasni in mezzo alla difesa, mentre i terzini favoriti per partire dal primo minuto dovrebbero essere ancora Libutti e Pizzul. A centrocampo, con Coletti davanti la difesa, Porcari e Bracaletti saranno le mezzali, mentre il tridente offensivo dovrebbe rimanere lo stesso, con Arma punta centrale, Petrella a destra e Mensah a sinistra.

Ore 18.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Era la partita di chi cercava conferme in chiave playoff e il Bassano ha regolato il SudTirol con un successo (1-0) di cuore e sofferenza. A decidere la gara ieri è stata una rete alla mezzora di Venitucci, con i giallorossi che hanno saputo stringere i denti, alzando una linea Maginot per tutto il secondo tempo e rintuzzando i tentativi bolzanini di riacciuffare il match. Meglio di così non poteva andare, con Bizzotto e compagni che restano in piena corsa per gli spareggi promozione. La partita è stata tirata, tra due squadre che hanno lottato su ogni pallone fino al termine. Nei primi venti minuti non succede molto al Mercante, col Bassano che cerca la spinta propulsiva per vie centrali e laterali. Dall’altra parte la gabbia del 5-3-2 messa in campo dall’allenatore ospite non consente di trovare spazi. Col trascorrere dei minuti gli ospiti si affacciano più volte dalle parti di Grandi e, dopo che il portiere deve fare gli straordinari per deviare un tiro di Flik, segnano con Costantino ma l’arbitro annulla. Alla mezz’ora è il Bassano a sbloccare la gara con Venitucci. Grande merito va a Minesso che riesce con un’azione prolungata a mettere la palla in mezzo, Botta non ci arriva e serve un assist involontario al centrocampista che la piazza alle spalle di Offredi. […]

Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Arriva anche Colucci che un paio di stagioni orsono poteva finire sulla panca dei diavoli. «Avevo due proposte dice Leo ai cronisti locali -. Alla fine ho scelto quella della Reggiana, ma da allora assicura diplomaticamente faccio il tifo per il Teramo». Poi il tecnico passa a commentare il ritorno al successo dei suoi: «Ci serviva. Sono contento soprattutto per i ragazzi, perché in allenamento non hanno mai fatto mancare l’impegno. Abbiamo fatto anche buone prestazioni, ma io che ho giocato lo so: quando c’è frenesia per vincere finisce che tutto si complica. Abbiamo vinto questa gara soprattutto grazie al rombo di centrocampo, con Bombagi che tornava per aiutare con il suo palleggio. Il Teramo ci ha creato problemi solo con un paio di ripartenze e alla fine, quando si è schierato con 5 punte». Colucci valuta l’esordio di Caccetta. «Avevamo bisogno dice di un giocatore con il suo carattere. Ha giocato praticamente sempre al Sud e sa cosa vuol dire lottare in campi caldi. Il gol di Bassoli? Se vinciamo solo quando segna lui scherza – speriamo che non si fermi mai». Infine la dedica: «È una vittoria che dedico prima di tutto a noi stessi, poi alla società che ha sempre creduto in me e infine ai tifosi. In particolare a quei 7 che si sono fatti 6 ore in macchina per venire a fare il tifo per noi al Bonolis». […]

Ore 17.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Alleluja! Il Pordenone torna al successo che mancava dal 24 novembre (3-2 al Vicenza). L’ultimo in trasferta addirittura dal 10 settembre (1-0 a Fano). A spezzare l’incantesimo è stato Alessandro Bassoli, che all’11’ della prima frazione si è rivelato abile a capitalizzare un rinvio sbilenco della difesa aprutina con un destro di grande precisione diretto nell’angolino basso alla sinistra di Calore. Certamente singolare il fatto che a segnare gli ultimi due gol dei ramarri siano stati altrettanti difensori (Formiconi con il Bassano), soprattutto in considerazione degli investimenti fatti dalla società per rinforzare nella finestra di gennaio l’attacco e il centrocampo. Vittoria sofferta, ma meritata, visto anche il legno colpito al 77′ dall’ultimo arrivato, Cristian Caccetta. Entrato al 68′ al posto di Bombagi, con un colpo di testa (la sua specialità) ha girato in porta un angolo di Burrai. Colucci ha schierato inizialmente il suo 4-3-1-2 preferendo Nunzella a De Agostini in difesa e inserendo Zammarini a centrocampo, con Bombagi alle spalle della coppia d’attacco Magnaghi-Nocciolini. Tanti i nuovi anche per Palladini, che ha disposto i diavoli abruzzesi con il 4-3-3, con Bacio Terracino, Gondo e Sandomenico nel tridente d’attacco. […]

Ore 17.00 – (Messaggero Veneto) «E ora risaliamo la classifica». Il messaggio di sfida, e pure di gioia, arriva da Alessandro Bassoli, ancora una volta match-winner. Il Pordenone, dopo il blitz di Teramo, primo successo dopo più di due mesi di digiuno, ha voglia di lasciarsi alle spalle il periodo nero e puntare ai vertici della graduatoria, mai così raccolta come quest’anno. «Avevamo bisogno di un risultato così: ci ridà entusiasmo e ancora più voglia di lavorare». Dalla gioia del difensore si parte per analizzare una vittoria che tutto il gruppo ormai sognava da tempo. «Non è stato facile – afferma a fine gara -. Abbiamo sofferto sino alla fine ma penso che ci abbia fatto bene. Era normale fare fatica, era da tanto che non riuscivamo a ottenere un risultato positivo. Siamo contenti e ora dobbiamo pensare al futuro e al big match di sabato prossimo con la Feralpi». Bassoli, che dedica il gol a sua moglie, racconta la prodezza. «Ci ho provato – spiega -. Ho stoppato bene il pallone e avevo spazio per concludere: così ho deciso di calciare. È andata bene. Penso sia la rete più bella che ho segnato. Mi era capitato già di segnare con un tiro di lontano ma quella volta fu col destro, che non è il mio piede». […]

Ore 16.30 – (Messaggero Veneto) Pordenone guarito? Non proprio. Ma tornare alla vittoria dopo oltre due mesi era il primo passo da compiere sulla strada – ancora lunga – verso il ritorno ai livelli che competono a questa squadra. I neroverdi espugnano Teramo e per ora questo conta. Non Nocciolini, non Bombagi, non l’ultimo arrivato Caccetta, che peraltro si presenta colpendo una traversa al debutto: il gol decisivo lo firma Bassoli, proprio come fece a Cagliari in Tim cup il 28 novembre scorso, data dell’ultima vittoria di una formazione poi smarritasi inspiegabilmente. Che sia di buon auspicio? L’augurio è questo, aspettando di ritrovare, dopo i tre punti, anche un gioco più arioso ed efficace, in gradi di sfruttare al meglio le caratteristiche delle punte di diamante di Colucci. Intanto il secondo posto della Samb, che ferma il Padova, è a soli 4 punti di distacco.Ottimo avvio. Il tecnico pugliese i opta per il 4-3-1-2 con Nunzella e non De Agostini terzino sinistro, Misuraca, Burrai e Zammarini a centrocampo, Bombagi trequartista alle spalle delle due punte Magnaghi e Nocciolini. E nei primi 30 minuti il Pordenone sembra davvero rinato: difesa alta, pressing sulla trequarti avversaria, ottimo lavoro tra le linee di Bombagi. Di quest’ultimo la prima conclusione, al 10′, dopo un triangolo con Magnaghi sporcato da un “mani” involontario di Milillo. Sulla ripresa dell’azione gli ospiti trovano il vantaggio: ancora Bombagi mette pressione alla retroguardia di casa, Bacio Terracino rinvia alla bell’e meglio favorendo l’inserimento di Bassoli, che dai 20 metri lascia partire un rasoterra mancino preciso e potente: nulla da fare per Calore e palla all’angolino. […]

Ore 16.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Nel dopo gara è palpabile la soddisfazione in casa biancorossa, con il tecnico Nicola Zanini che spiega la scelta di far giocare Milesi davanti alla difesa. «E’ andata bene grazie all’applicazione perfetta del ruolo da parte del giocatore — spiega — in mezzo al campo avevamo tante assenze e ho preso questa decisione. Sono felice per Milesi che ha fatto una gran partita ma i miei giocatori sono stati tutti straordinari». Per un’ora non c’è stata quasi partita con il Vicenza che si è portato sul 3-0. «Forse la Feralpisalò è stata sorpresa dal nostro schieramento, ma non dimentichiamo che dispongono di un organico forte, costruito in estate per vincere il campionato e rinforzato a gennaio. La nostra vittoria ha un valore che va oltre i tre punti». Un successo arrivato grazie alle prestazioni super di molti biancorossi, con De Giorgio e Giorno in prima fila. «Di Pietro c’è ben poco da dire perché non lo scopro certo io – sottolinea Zanini – mentre Giorno all’esordio ha fatto bene segnando un gran gol al termine di un’azione da manuale». […]

Ore 15.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) A Salò vince il Vicenza di Nicola Zanini. E vince con pieno merito perché per almeno un’ora surclassa la Feralpisalò che alla vigilia godeva dei favori del pronostico. Una vittoria netta e piena, tre punti che fanno classifica ma fanno anche morale, per un gruppo che ha mostrato, ancora una volta, di non avere alcuna intenzione di mollare. Tra i biancorossi a centrocampo mancano Romizi squalificato e Salifu, Alimi e Ferchichi infortunati. Il tecnico del Vicenza ha poche alternative in organico ma dal cilindro fa uscire una soluzione tattica che è una delle chiavi della vittoria, schierando il centrale difensivo Milesi nel ruolo di centrocampista davanti alla difesa. E il difensore risponde alla grande, bravo anche quando deve avviare l’azione d’attacco. Ma fondamentale è stato anche l’esordio di Francesco Giorno, che ha segnato un gol bellissimo con un interno destro a giro che si è infilato sotto l’incrocio alla destra del portiere Caglioni. E fondamentale è stata la decisione di giocare con due punte e la disponibilità di Ferrari e Comi a correre e lottare. Ma tutta la squadra ha messo in campo una prestazione più che positiva, dimostrando unità e compattezza e una solidità in ogni zona del campo come forse mai era accaduto prima. Una trasferta di grande gioia per i quasi 6oo tifosi biancorossi ma che ha vissuto durante il viaggio di ritorno momenti di paura: nei pressi di Desenzano un pullman di supporter del Vicenza è stato attaccato da un gruppetto di persone non identificate (ma i sospetti potrebbero portare agli ultrà del Brescia) che con sassi e spranghe hanno rotto i vetri del mezzo. Nessun ferito ma il brutto episodio riporta alla mente l’agguato che i tifosi biancorossi subirono tre anni fa al termine della trasferta a Brescia, in cui un bambino riportò lesioni fortunatamente non gravi agli occhi, colpiti dai vetri andati in frantumi. […]

Ore 15.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Nel primo tempo il Venezia ha giocato il più bel calcio dei miei due anni e mezzo da presidente». Domani farà rientro a New York con un gran sorriso stampato in faccia Joe Tacopina dato il 3-1 rifilato al Bari dai suoi arancioneroverdi. «Sono davvero orgoglioso per come abbiamo vinto una gara tanto importante, con una prestazione molto diversa da quella col Cesena il numero uno lagunare non dimentica la sofferenza di sette giorni prima . Questo è il calcio, alla fine contano solo i tre punti, nel primo tempo abbiamo fatto tre gol in un quarto d’ora, nel secondo abbiamo giocato a lungo con un uomo in meno a conferma che siamo forti». Tacopina non risparmia una stoccata all’arbitro padovano Chiffi. «Di lui no non sono troppo contento, non ci ha dato un rigore netto su Falzerano e ha espulso ingiustamente Litteri, oltre a Pippo Inzaghi. Al nostro mister faccio i complimenti per la partita, per aver trascinato la squadra e guidandola al meglio da fuori seppur espulso. La mia trasferta a Londra? Ho avuto riunioni importanti per lo stadio, tutto prosegue». Dal tecnico Inzaghi altre stoccate nonostante la gioia analoga a quella di Tacopina. «Una prestazione straordinaria, questo Venezia regala sempre soddisfazioni anche se purtroppo non è amato quanto dovrebbe, e non mi riferisco alla curva che è sempre straordinaria. Se il primo tempo di Salerno (0-3 all’intervallo, ndr) ci fa fare processi allora forse non abbiamo capito le cose incredibili che stanno facendo questi ragazzi. Schieriamo giovani che sono il fiore all’occhiello di questa società. Basta vedere Stulac, un talento che ascolta, ha voglia di crescere, e ha dimostrato cosa può fare». […]

Ore 14.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Splendido Venezia, completa l’operazione rilancio e si stabilizza in zona playoff. Cancellato definitivamente il periodo nero che aveva bloccato per otto giornate il team di Pippo Inzaghi con un successo netto sul Bari che ha incoronato Litteri mattatore offensivo con una doppietta (prima dell’espulsione). Primo tempo da manuale del team arancioneroverde – che è stato riproposto a otto giorni di distanza dal successo sul Cesena con un solo cambiamento (Pinato per Suciu) – che ha trovato in Stulac l’uomo adatto a rompere il ghiaccio con uno dei suoi dardi imprendibili dalla lunga distanza: 25 metri di traiettoria con Micai comunque stupito e impotente. Poi in un quarto d’ora si è arrivati al 3-0 e la gara è diventata rilassata e godibile, con Geijo impegnato a… fallire occasioni. Un po’ più difficile la ripresa con un certo rilassamento lagunare e una crescita rabbiosa dei biancorossi (caduti otto giorni prima tra le mura amiche per 4-0 di fronte all’Empoli) che commettevano fallo da rigore su Falzerano (l’arbitro non vedeva), segnavano un bel gol al volo e giocavano in superiorità numerica (21′) per l’espulsione di Litteri (seconda ammonizione per simulazione). Qualche rischio i lagunari l’hanno corso ma si sono difesi con grande generosità, a livello collettivo, con il giusto sacrificio, riuscendo a portare a casa altri tre punti importantissimi che avvicinano la quota salvezza: Inzaghi ha posto l’asticella a 50 punti (un po’ tanti) per la sicurezza e ora ne mancano 15. Di sicuro si è visto un nuovo piglio in campo – seppur con il solito 5-3-2 non sempre convincente ultimamente – ben lontano da quello che aveva contraddistinto il recente periodo non brillante dei lagunari. […]

Ore 14.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Fa tutto Gianluca Litteri, nel bene e nel male. Segna due gol spianando la strada al Venezia, poi si tuffa in area, l’arbitro vede la simulazione e lo caccia per doppia ammonizione. Qui comincia un’altra partita e nonostante i due gol di vantaggio i lagunari soffrono fino alla fine aiutati anche dalla dea bendata, con il Bari che colpisce tre legni ma non sfonda. Peccato, perché il primo tempo è stato uno dei migliori dell’anno della squadra di Inzaghi («Il più bello visto in due anni e mezzo, sono orgoglioso di tutti», dice negli spogliatoi il presidente Joe Tacopina), anche lui cacciato dopo la bagarre scaturita in seguito all’espulsione del l’attaccante. Ma arriva comunque la seconda vittoria di fila al Penzo dopo quella sul Cesena. «Litteri è stato toccato, l’arbitro può dare rigore o meno, ma non meritava l’espulsione che ci priverà di un giocatore importante — spiega l’allenatore a fine partita — giocare in dieci contro il Bari è difficile per tutti ma i ragazzi sono stati straordinari». Sono state le ripartenza a fare la differenza, il Bari non è riuscito a sfruttarle e il Venezia sì. E poco importa se a sbloccare il risultato è stata una bordata dai 25 metri di Stulac che ha raccolto una respinta della difesa biancorossa: il Venezia ha continuato a spingere con insistenza riuscendo anche a bloccare gli attacchi pugliesi. Falzerano colpisce la parte alta della traversa dopo un contropiede innestato da Alex Geijo, tre minuti dopo il portiere si supera su Litteri mandando in angolo. […]

Ore 14.10 – (La Nuova Venezia) Un gran bel primo tempo e il Venezia fa due su due in casa in sette giorni. «Abbiamo disputato una gara straordinaria, giocato un bel calcio» dice l’allenatore Filippo Inzaghi «e giornate così ci rendono orgogliosi, nonostante non siamo amati come dovremmo. La Curva, ad esempio, è stata fantastica. Se dopo il primo tempo di Salerno (3-0 ndr) facciamo i processi, allora non abbiamo capito cosa stanno facendo i ragazzi: due anni fa erano in D». Il tecnico piacentino non ha concluso la partita in panchina per l’espulsione dopo il rosso a Litteri. «Ho solo chiesto delle spiegazioni all’arbitro» fa sapere «perché lui voleva tirare, è stato toccato, dopo è caduto ma il giallo, e conseguente rosso, mi sembrano eccessivi». Inzaghi elogia Stulac e i nuovi acquisti. «Leo ha voglia di crescere, d’imparare» continua «e ha dimostrato cos’è in grado di fare. Ora ho l’imbarazzo della scelta. Chi è appena arrivato può darci una grossa mano». Sugli avversari, Inzaghi continua a credere sia tra le maggiori pretendenti alla promozione. «Diamo tempo a Fabio Grosso di lavorare» aggiunge «anche se li abbiamo battuti due volte in questa stagione. Con l’applicazione e la voglia si ottengono i risultati».Raggiante anche il presidente Joe Tacopina. «Nel primo tempo ho visto il calcio più bello da quando sono a Venezia» osserva «anche se non mi è piaciuta la mancata concessione del rigore sul Falzerano. Complimenti a Inzaghi per il suo lavoro e Litteri è stato incredibile». In settimana l’avvocato americano è stato a Londra per portare avanti la questione stadio. «Tutto procede» spiega Tacopina. «ho avuto delle riunioni importanti». […]

Ore 13.50 – (La Nuova Venezia) Tre palloni e Bari a casa. Il Venezia del primo tempo è bellissimo: corre, marca, pressa, vola e fa gol. Ne fa tre in mezzora e lascia un Bari tramortito a terra. Applausi. Applausi alla squadra, che ritrova brillantezza e concretezza (sei punti in una settimana), applausi alla società (ottima l’intuizione di puntare su Litteri), applausi ai tifosi (quelli che c’erano, hanno sfidato una giornataccia per stare al fianco della squadra), e naturalmente applausi anche a Inzaghi che sa tenere il gruppo sulla corda ottenendo il massimo dai titolarissimi come dai part time. Un Inzaghi che difende sempre e comunque i suoi, come fa il bravo allenatore, anche a costo di far finta di confondere la cronaca con i processi. E con questo anche la macchia del primo tempo di Salerno è cancellata. Ma restiamo su questa prima domenica di febbraio. Tre gol, un dominio, l’ombra di un rigore non dato, la capacità di reggere l’urto di un Bari ferito giocando anche con l’uomo in meno, dopo l’espulsione di Litteri. Un nome, se proprio bisogna farlo: Leo Stulac. Lo sloveno è il punto di riferimento dei compagni, riceve i palloni, li smista, gioca spesso di prima e quando può sgancia siluri terra-aria da brivido. Può, infatti, al 22′, con il coraggio di chi vede il portiere appena fuori posizione: botta di destro dai 30 metri, palla che si abbassa nella parte finale della corsa e va dentro sotto la traversa. Ancora applausi. […]

Ore 13.20 – (Gazzettino) Il Cittadella continua a dettare legge sul suo terreno preferito, quello in trasferta, dove mantiene una media davvdro irripetibile: sette vittorie, cinque nelle ultime sei partite, tre consecutive. Dopo Empoli, Pescara e Palermo anche la città di Perugia si è dovuta inchinare al potere granata, e il 3-1 finale testimonia di una partita a tratti pure sofferta, ma quasi sempre in mano alla squadra di Roberto Venturato. Adesso il Cittadella è chiamato ad esorcizzare lo stadio amico, il Tombolato, dove invece sta ottenendo una media punti da squadra che lotta per la zona retrocessione. Toccherà al tecnico granata lavorare soprattutto nella testa dei giocatori, perché distanti dal Tombolato certe disattenzioni non si registrano: se la squadra riuscirà a superare il mal di casa, allora sì che ogni traguardo diventerà alla portata del Cittadella. Nell’undici iniziale c’è Pasa in mediana al posto di Bartolomei, dietro le punte – i confermati Vido e Kouame – agisce Schenetti, dal momento che Chiaretti è squalificato per un turno. L’impatto migliore alla partita ce l’ha però il Perugia, con Bandinelli che non inquadra lo specchio della porta, quindi Kouan impegna a terra Alfonso. Senza problemi l’intervento del portiere. Il Cittadella ci mette una decina di minuti per prendere le misure ai padroni di casa e conquistare campo, e alla prima occasione sblocca la partita: perfetto il cross di Benedetti e perentorio lo stacco di testa di Kouame che infila il portiere sul primo palo. Venturato alla vigilia aveva chiesto concretezza, è stato subito accontentato dai suoi: un tiro, un gol. […] Il 3-1 basta e avanza per portare a casa la vittoria e il quarto posto solitario in classifica. E questa volta sì che il Cittadella è stato concreto ed incisivo: quattro conclusioni nello specchio della porta, tre gol.

Ore 13.00 – (Corriere del Veneto) Di solito il Cittadella funziona così. Magari cade ma dopo essere finito a terra si rialza subito. E lo fa con un’energia tale da cancellare qualsiasi recriminazione, anche in una partita in cui gli episodi hanno fatto la differenza e l’arbitraggio è stato pesantemente contestato dal Perugia, che ha chiuso il match in nove. Ma tant’è. Settima vittoria in trasferta stagionale, altro segnale importante dato al campionato, immediata reazione dopo il ko col Frosinone e quarto posto per il momento chiuso in cassaforte. Il Cittadella espugna il Curi per 3-1, supera un avversario che in casa raramente tradisce e trova i gol dal suo reparto offensivo. E chi non segna (Vido), si rende comunque protagonista con un assist. «Sapevamo che questa era una partita difficile — sorride a fine partita Roberto Venturato — venivamo da una sconfitta immeritata, ci aspettavamo una partita tosta di grande battaglia, credo che l’abbiamo fatta e che abbiamo creato qualcosa in più del Perugia. Abbiamo preso un gol su palla inattiva e su questo dobbiamo migliorare, ma per il resto sono soddisfatto, abbiamo fatto una partita di qualità. Il nostro obiettivo è quello di restare tra le prime nella parte sinistra della classifica e per quello che stiamo dimostrando meritiamo di essere lì e giocare per qualcosa di importante». […]

Ore 12.40 – (Mattino di Padova) C’è poco da fare, quest’anno il Citta regala soddisfazioni e gioie ai suoi tifosi lontano dal Tombolato. È arrivata l’undicesima vittoria in campionato, la settima – e nessuno ha fatto tanto sinora – in trasferta, la terza consecutiva, con in mezzo l’amara caduta casalinga contro il Frosinone di domenica scorsa. Mai, nella storia dei confronti diretti, Iori & C. avevano espugnato il “Curi” di Perugia e questo la dice lunga sul loro cammino esterno. Sono quarti da soli adesso, a 5 lunghezze dalla coppia Empoli-Palermo, insediatasi al secondo posto. In chiave playoff è un risultato eccellente, ma dietro l’ammucchiata è consistente. Se arrivasse la tanto auspicata continuità…Kouamé di testa non sbaglia. Venturato cambia due sole pedine dell’undici che ha perso, al Tombolato, contro la capolista ciociara. Una per necessità (Chiaretti squalificato, torna Schenetti trequartista), l’altra per scelta tattica (Settembrini al posto di Bartolomei), mentre in difesa e in attacco vengono confermati i soliti noti, compresi i baby Kouamé-Vido. Negli umbri si fa male, durante il riscaldamento, Dellafiore, per cui Breda inserisce Volta, spostando Gonzalez al centro della retroguardia a tre.Il Citta è sicuro di sè, e lo si vede proprio da come sta in campo. Padronanza del gioco, molta organizzazione e capacità di inserirsi fra le linee, con il risultato che il Perugia fatica nel proporre un’efficace controffensiva. […] Una vittoria pesantissima, oltreché storica, ma il Citta ora deve sbloccarsi in casa. È lì che può tentare di rendere sostanzioso l’inseguimento alle tre battistrada del torneo.

Ore 12.20 – (Mattino di Padova) Roberto Venturato non nasconde la soddisfazione al termine dell’ennesima scorribanda esterna del Citta. «Sapevamo che questa sarebbe stata una partita difficile, tantopiù perché venivamo da una sconfitta immeritata», esordisce il tecnico granata nella sala-stampa del “Curi”. «Ci aspettavamo una gara tosta, di grande battaglia, e credo che l’abbiamo fatta. Nel complesso abbiamo creato qualcosa in più del Perugia, cercando sempre di essere propositivi. Abbiamo preso un gol su palla inattiva, e su questo dobbiamo migliorare, ma per il resto sono soddisfatto, la nostra è stata una prestazione di qualità».A chi gli chiede quali siano gli obiettivi risponde così: «Restare tra le prime, nella parte sinistra della classifica. Per quello che stiamo facendo vedere, meritiamo di essere lì. Certo, se vogliamo giocare per qualcosa d’importante, dobbiamo migliorarci ancora». La chiusura è dedicata agli avversari: «Il Perugia è buona squadra, con giocatori molto bravi, vincere su un campo così difficile dà soddisfazione». […]

Ore 11.50 – (Mattino di Padova) CAMPODARSEGO. Quattro punti di vantaggio da gestire sono utili, ma non abbastanza. Ecco perché il Campodarsego vorrebbe cercare l’allungo contro la Virtus Vecomp (arbitro Tremolada di Monza), compagine che sin dall’inizio della stagione si è affermata ai vertici della graduatoria. I “Gabbiani” si sono portati in vetta con una strepitosa rimonta, frutto di un gran recupero nella seconda parte del girone d’andata e delle 4 vittorie nel primo scorcio del 2018. «Arriviamo all’appuntamento vogliosi di mettere in mostra un bel calcio e di sviluppare il nostro gioco», le parole alla vigilia della partita del patron Daniele Pagin. «Se giochiamo come sappiamo, con la nostra forza e le nostre qualità, possiamo toglierci tante soddisfazioni». […] Formazione Campodarsego (4-3-3): Pirana; Ndoj, Colman, Leonarduzzi, Sanavia; Caporali, Radrezza, Trento; Aliù, Pietribiasi, Michelotto. All. Fonti. ESTE. Dopo aver fermato fra le mura amiche proprio la Virtus Vecomp, l’Este deve tornare a fare bottino pieno. Con il Cjarlins Muzane (arbitro Paletta di Lodi), però, non sarà facile, perché i ragazzi di Luca Lugnan hanno dimostrato di avere il “colpaccio” facile, nonostante una situazione di classifica che li vede nel classico limbo fra la salvezza diretta e i playout. […] Formazione Este (4-3-3): Lorello; Gilli, Munaretto, Ferrando, Ostojic; Tomasini, Pozza, Viviani; Fioretti, Florean, Bigoni. All. Florindo. ABANO. Conclusa la campagna acquisti con l’ingaggio di Matteo D’Alessandro, l’Abano si rituffa nella lotta per non retrocedere con ulteriore entusiasmo. Alle Terme, tuttavia, arriva un Mantova (arbitro Prior di Ivrea) che ha dalla sua un organico di livello e un duello rusticano con l’Este da vincere a tutti i costi, anche per andare a ripigliare il trio di testa, vera ambizione dei virgiliani. […] Formazione Abano (4-2-3-1): Castaldo; Turea, Manuel Cecconello, Cherfa, Dabalà; Faggin, Carteri; Santiago Rodriguez, Franceschini, Boreggio; Mattia Cecconello. All. Gabrieli.

Ore 11.20 – Le pagelle del Padova (Gazzettino): Bindi 7; Salviato 6, Ravanelli 5.5, Trevisan 5.5, Contessa 6.5; Cappelletti 6, Pinzi 6 (Mandorlini sv), Belingheri 5.5 (Sarno 6); Pulzetti 6.5 (Fabris sv); Guidone 6 (Gliozzi 5.5), Capello 7 (Lanini sv).

Ore 11.10 – (Gazzettino) L’episodio ha acceso qualche discussione tra le panchine: un copione quasi inevitabile visto il carattere fumantino dei due allenatori. Il Padova ha continuato a premere e al 17′ ha raccolto i frutti della sua pressione. La verticalizzazione di Pinzi, dopo una respinta della difesa ospite, è stata raccolta sul filo del fuorigioco di Capello, abile poi a puntare il portiere e a scavalcarlo con un tocco elegante. Nono gol per l’attaccante, sempre più decisivo per le sorti della squadra. La reazione della Sambenedettese non è tardata ad arrivare. Un po’ alla volta i marchigiani hanno alzato il baricentro, sfruttando soprattutto la rapidità di Esposito, spesso largo sulla sinistra ma sempre pronto ad accentrarsi. Così è stato poco dopo la mezz’ora quando il guizzante numero 10 degli ospiti è entrato pericolosamente in area: provvidenziale l’intervento a liberare in extremis di Contessa davanti alla porta. Sullo sviluppo dell’azione però la sfera è finita sui piedi di Miracoli che dal limite dell’area, quasi in caduta, è riuscito in girata a indovinare un sinistro beffardo che si è insaccato sotto l’incrocio dei pali. Bravo e fortunato l’autore del gol, ma poco decisi nella marcatura Ravanelli e Cappelletti che erano alle spalle dell’attaccante. […]

Ore 11.00 – (Gazzettino) Classifica alla mano, è un pareggio che va accolto con il sorriso. Innanzitutto perchè consente al Padova di tenere sempre a distanza la Sambenedettese, staccata ancora di otto punti ma che di fatto sono nove visto che il Padova ha il vantaggio negli scontri diretti. C’è poi da tenere conto che le altre squadre che affiancavano i marchigiani al secondo posto alla vigilia di questo turno di campionato sono state sconfitte: la Feralpisalò in casa dal Vicenza, il Renate nella tana della Reggiana. E proprio la Reggiana diventa sulla carta l’avversario potenzialmente più insidioso per i biancoscudati nella corsa verso la promozione: gli emiliani sono sì staccati di dieci lunghezze, ma hanno giocato una partita in meno e giocheranno davanti ai propri tifosi lo scontro diretto con il Padova. Avvincente fino all’ultimo la sfida dell’Euganeo. Favoriti dalla tattica troppo attendista degli avversari, schierati con la difesa a cinque nella fase di non possesso, i biancoscudati hanno preso subito in mano le redini dell’incontro. Buona l’azione di palleggio e anche il movimento senza palla, che ha esaltato le capacità di Pulzetti di muoversi su tutto il fronte offensivo. Sul primo angolo a favore la truppa di Bisoli ha anche trovato il gol (incornata di Ravanelli), ma l’arbitro ha annullato per una presunta trattenuta.

Ore 10.50 – (Gazzettino) «Sono contento della prestazione della mia squadra. Abbiamo avuto anche le occasioni per vincerla, ma se non ci si riesce va bene anche il pareggio». Bisoli si tiene stretto il punto che consente, in virtù del vantaggio negli scontri diretti, di essere a +9e sulla Sambenedettese. Poco prima di lui in sala stampa Capuano aveva sottolineato che se c’era una squadra che doveva vincere, questa era la sua squadra, pur riconoscendo la forza del Padova. Tanto che lasciando la sala stampa si becca con il vice presidente Edoardo Bonetto, che gli replica: «Allora forse io ho visto una partita diversa«. Stizzita la replica del tecnico che non sapendo di avere a che fare con il vice presidente biancoscudato afferma: «Cosa ci fanno i tifosi in sala stampa!». E se ne va. Le parole di Capuano vengono riportate naturalmente anche a Bisoli da uno dei numerosi cronisti al seguito dei marchigiani. «Ciascuno tira acqua al suo mulino. Io parlo della mia squadra, non degli altri. Siamo arrivati quattro volte davanti alla porta e siamo a +9 in classifica, fate bene i conti». Un altro cronista ospite sentenzia: il Padova vincerà il campionato. «Non lo so, ma mi state gufando». E giù una risata. Un altro giornalista marchigiano domanda al tecnico: il gol di Capello era da annullare? «Non lo so se era fuorigioco. Ma se non ci danno due rigori del genere in casa, mi chiedo quando ce li danno. All’arbitro comunque ho fatto i complimenti a fine partita per come ha diretto una gara così combattuta». […]

Ore 10.30 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova): Bindi 6.5; Salviato 6, Ravanelli 6, Trevisan 6, Contessa 6; Cappelletti 6, Pinzi 6.5 (Mandorlini sv), Belingheri 6 (Sarno 6); Pulzetti 6.5 (Fabris sv); Guidone 6 (Gliozzi 6), Capello 7 (Lanini sv).

Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Il Padova sblocca lo 0 a 0 al 17′, quando Capello, su lancio magistrale di Pinzi, si ritrova solo soletto oltre i difensori marchigiani e punta dritto su Perina. Non è in fuorigioco, secondo Affatato, l’assistente che opera sotto la Tribuna Est, e l’attaccante bolognese ha tutto il tempo per guardare il portiere, aspettarlo e batterlo con uno “scavetto” nell’angolo alla sua destra. Tre minuti dopo l’arbitro annulla un’altra rete ai primi della classe, realizzata da Belingheri, che ribatte un pallone non trattenuto dall’estremo difensore su conclusione di Capello, ma è in posizione di fuorigioco.Il pareggio ospite. Da qui in avanti la partita cambia gradualmente corso, perché la Samb si scuote, prende campo, approfitta di un calo del Padova, che nel settore centrale soffre gli scambi in velocità dei marchigiani e le loro ripartenze. Il fatto è che Cappelletti non ha il passo del mediano, ci mette tanta buona volontà ma sembra un pesce fuor d’acqua in quel ruolo. Domanda: non sarebbe meglio schierare un centrocampista vero, da scegliere tra i vari Mandorlini, Bellemo, Fabris e Mazzocco? Succede così che intorno alla mezz’ora suonano i campanelli d’allarme nell’area biancoscudata. Contessa sbroglia una situazione pericolosa, su un cross basso di Esposito con la palla che danza davanti alla linea prima che il terzino rinvii di… tacco su Miracoli (31′), ma pochi secondi dopo i marchigiani centrano l’1-1 con l’invenzione di Miracoli, che, spalle alla porta, controlla la sfera al limite, si gira su se stesso, manda a vuoto Ravanelli e supera Bindi con un bellissimo tiro all’angolo (32′). […] Gli dei del pallone sono dalla parte del Padova e lo proteggono. Avanti così, non lo ferma più nessuno.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Tutto resta come prima, con una differenza: che le partite da qui al traguardo finale del 6 maggio scendono da 14 a 13 (visto che il secondo riposo coinciderà con la giornata in cui si sarebbe dovuto affrontare il Modena). Il Padova mette sempre più a fuoco l’obiettivo della Serie B, conservando il vantaggio di 8 punti sull’immediata inseguitrice, la Sambenedettese, contro la quale raccoglie un pareggio, che, visti i risultati delle altre, va più che bene. Ha perso (in casa) la FeralpiSalò, per mano del rinato Vicenza, ed è rimasto al palo il Renate, che ha ceduto l’intera posta alla Reggiana, staccata dai biancoscudati di 10 lunghezze ma con una gara in meno, e che forse, in prospettiva, rappresenta l’unica vera minaccia da cui guardarsi.È il sesto nullo della stagione, il quarto all’Euganeo (dopo quelli con Vicenza, Fermana e Reggiana), e tutto sommato rispecchia meriti e demeriti delle due avversarie. Perché i biancoscudati hanno saputo approfittare dell’errata posizione dei difensori rossoblù, nell’applicazione della tattica del fuorigioco, in occasione del vantaggio di Capello, e perché la squadra di Capuano ha rimesso in piedi il match con una gran giocata del suo attaccante migliore, Miracoli (di nome e di fatto). La navigazione della capolista procede, dunque, sicura e senza intoppi, confermando quella che, più che una sensazione, appare come una verità difficilmente confutabile: il Padova è superiore per manifesta inferiorità delle concorrenti dirette, non ce n’è una che dia l’impressione di poter ridurre il divario attuale. E questo è un merito da ascrivere a Bisoli e ai suoi ragazzi. […]

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Poi aggiunge con un filo d’orgoglio: «Per un girone ho sentito dire da tutti gli avversari che il Padova è scarso, lento e quant’altro. Eppure siamo ancora là davanti, in un raggruppamento molto equilibrato, dove, se non vai a giocare in casa dell’ultima con il coltello fra i denti, come ci è successo a Fano, rischi pure di perdere». Il tecnico, dopo aver replicato con un divertito «ma mi sta tirando una gufata?» ad un giornalista marchigiano che gli pronosticava la «sicura» vittoria del torneo, si dice soddisfatto della prestazione dei suoi ragazzi: «La mia squadra mi è piaciuta soprattutto nei primi 35’», sottolinea. «Abbiamo avuto delle occasioni, anche se a volte è mancata un po’ di cattiveria, soprattutto negli ultimi dieci minuti del primo tempo in cui ci siamo un po’ sfilacciati e disuniti, ma per il resto sono contento. E potevano darci pure due rigori…».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) In campo se le dicono da un’area tecnica all’altra, in sala-stampa a suon di dichiarazioni rimbalzate dai giornalisti. Il tecnico del Padova Pierpaolo Bisoli ed il collega di sponda Sambenedettese Ezio Capuano non si risparmiano. Nel post-gara, infatti, l’allenatore del Padova risponde per le rime all’avversario, convinto a sua volta che «la Samb ha dimostrato di essere nettamente più forte del Padova». Parole che il mister di Porretta Terme fatica a digerire, aspettando pure qualche secondo prima di partire in quarta con le dichiarazioni di rito: «Ognuno tira acqua al suo mulino», la replica di Bisoli. «Io penso sempre alla mia squadra. Anzi, faccio già fatica a pensare agli affari miei, figuriamoci se vado a commentare in casa degli altri! In ogni caso, se Capuano dovesse arrivare davanti a noi, sarò il primo a stringergli la mano ma, per ora, il Padova è in testa con 8 punti di vantaggio, 9 se contiamo pure lo scontro diretto».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) La Samb protesta per il suo gol, sostenendo fosse in fuorigioco. Sensazioni dal campo? «Non saprei, ma mi sembra di essere partito da dietro dopo il lancio di Pinzi e quindi di essere tenuto in gioco dalla difesa. La dedica? Come sempre alla mia famiglia e alla squadra. Poi, dopo aver segnato, sono andato ad abbracciare Zivkov, il mio compagno di stanza da inizio anno e con cui mi trovo molto bene. E ogni volta prima della gara mi dice che segno». […] Applaude alla prova dei suoi, nonostante la mancata vittoria, il vice-presidente Edoardo Bonetto, protagonista (come riferiamo a parte) di un battibecco con l’allenatore ospite Capuano nel dopo-partita. «A mio modo di vedere abbiamo offerto un’ottima prestazione», spiega. «Per la prima mezz’ora la Sambenedettese non ha quasi mai superato la metà campo. Poi, forse, ci siamo un po ‘rilassati, e questo è il nostro difetto. Quando ci specchiamo troppo, molliamo la presa e non possiamo permettercelo contro una buona squadra come la Samb. Poi Miracoli ha fatto proprio un…miracolo, un gran gol».

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Lo squalo è ferito, ma è riuscito a mordere lo stesso. Nel Padova che resta saldo in vetta alla classifica c’è ancora la firma di Alessandro Capello, che contro la Samb ha timbrato il nono gol in campionato, sfoderando una delle prove migliori, e non sottraendosi ad una battaglia che ha concluso con il sopracciglio destro incerottato per colpa di una gomitata.”Shark”, ovvero squalo, è il soprannome che davano a Capello nelle giovanili del Bologna e che Bisoli ha rispolverato nelle ultime settimane, ripetendolo spesso durante gli allenamenti. «Sono contento per il gol, per la prestazione e anche per il risultato», sorride il capocannoniere biancosucudato. «Anche se non è arrivata la vittoria, il pareggio ci permette di tenere inalterate le distanze dalle inseguitrici. Lo considero un punto guadagnato. È stata una vera e propria battaglia, i loro giocatori sono molto strutturati, si è dovuto lottare su ogni pallone ed è stata dura».

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Mettere insieme i pezzi del puzzle stavolta è un’impresa. Novanta minuti rompicapo, un pari che soddisfa (molto) Pierpaolo Bisoli e che invece manda di traverso la cena del sabato sera a Eziolino Capuano. Padova-Sambenedettese è 1-1, la capolista rimane a +8 sulla concorrenza con una giornata di meno da giocare. Sotto questo profilo, un successo su tutta la linea. La Reggiana spinge, ma è molto dietro anche se ha una partita in meno e sabato andrà proprio al Riviera delle Palme, mentre il Padova andrà a Santarcangelo. Scintille in campo (botte da orbi, insulti fra le panchine, spinte, tensione alle stelle ma nessun cartellino rosso), scintille pure fuori dal campo. […] Sul campo ne succedono di tutti i colori. Capello timbra per la nona volta dall’inizio dell’anno al 17’, la Samb tutta grida allo scandalo per un fuorigioco che a velocità normale è impossibile da certificare con certezza. Bisoli lamenta due rigori non concessi, insomma solito tran tran e solite schermaglie: «Ognuno tira acqua al suo mulino», per usare le parole di Bisoli. Al tirar delle somme il pari sembra tutto sommato giusto. La Samb pareggia con un’autentica prodezza di Miracoli (voluta e cercata), poi costruisce altre due palle gol nitide con Bellomo (bravo Bindi) e con Marchi, che spreca l’impossibile nella ripresa. Il Padova non sta a guardare, sfiora il gol con Sarno, Salviato e attacca a testa bassa. Trema, ondeggia, restituisce ogni colpo subito. Alla fine porta a casa l’1-1 e pazienza se più di qualcuno storce il naso a vedere Cappelletti mezzala. Cosa si può dire a un allenatore primo in classifica con otto punti di vantaggio su chi insegue? Niente, appunto. Solo dettagli.




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