Ore 21.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) […] «È normale essere arrabbiati, perché se così non fosse dovremmo smettere di giocare – spiega Perna – ma come abbiamo sempre fatto, sia dopo una vittoria che dopo una sconfitta, dobbiamo ripartire da zero perché lunedì ci aspetta una partita molto impegnativa in uno stadio importante, dove dovremo continuare a mettere in campo il nostro credo calcistico senza mollare un centimetro». Quello che il Mestre ha fatto anche sabato, non riuscendo però a trovare la via del gol. «Alla fine è mancato solo quello, perché se produci tante occasioni senza concretizzare vuol dire che dobbiamo migliorare proprio in quella fase. E lo dobbiamo fare tutti, non è giusto parlare di reparti, perché attacchiamo in undici e difendiamo in undici». Un fattore che fino ad oggi è risultato essere una chiave di volta determinante per il Mestre, nel bene e nel male. Se guardiamo la partita della Fermana, hanno prodotto il gol su calcio piazzato e due ripartenze su palla lunga, per cui è chiaro come dobbiamo essere più concreti. Se produci tanto sia nel primo che nel secondo tempo alla fine è solo la concretezza quella che ci manca». […]
Ore 21.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) […] La stagione del Mestre fino ad oggi ha vissuto su delle montagne russe difficili sia da prevedere che da analizzare. «Non credo – spiega il presidente Stefano Serena – ci sia molto da commentare, perché abbiamo giocato male per gran parte della partita nonostante abbiamo creato qualcosa nel primo tempo, ma alla fine se crei e non concretizzi credo che sia necessario fare un esame e trovare nuove soluzioni. Vedere la squadra che corre in lungo in largo e non ricava ciò che produce fa male a tutti, società, giocatori e tifosi, per cui è chiaro ci sia qualcosa che non va. Bisogna essere sincere ed umili ad ammetterlo, spetta allo staff trovare la risposta a questo quesito». Un sali-scendi per il quale è difficile trovare una spiegazione. «Bisognerebbe chiedere ai diretti interessati – risponde Serena – perché io posso vedere la gara dallo stesso punto di vista di un tifoso. Non c’è una spiegazione apparente ma questa altalena fa parte della storia di questo Mestre, e dispiace perché sono sempre convinto di come i punti persi per strada non siano pochi. Potremmo essere a ridosso della vetta ed invece rischiamo di essere in zona playout, perché quest’anno la cosa più strabiliante sarebbe trovare quella continuità che ad oggi non abbiamo mai avuto. Nemmeno il salto di categoria può spiegarlo, posso solo sperare che lo staff tecnico riesca a trovare le giuste risposte per trovare equilibrio».
Ore 21.10 – (La Nuova Venezia) In vista della sfida di Trieste, Zironelli avrà tutta la rosa a disposizione tranne Kirwan uscito per un risentimento muscolare (da verificare in settimana) e Bonaldi, già fuori domenica per una contrattura rimediata in allenamento che lo terrà ai box per circa 15 giorni. Capitolo Spensson. «Tutto dipende da quando verrà richiesto il transfert ma prima di martedì non si saprà nulla» dice il ds Busolin. Quanto a Beccaro, non è detto che vada via. «Il contratto scade a fine stagione e cercheremo di trattenerlo» conferma Busolin « ma dipenderà dalla volontà del giocatore e del procuratore». Nota positiva della partita di domenica, nessuno si è fatto male a parte le gomitate prese in faccia da Gritti e Perna da Cremona che non impediranno ai due di allenarsi da martedì dal momento che Zironelli ha concesso un giorno di riposo in più in vista del posticipo di lunedì sera. […]
Ore 20.50 – (La Nuova Venezia) […] Bomber Sottovia è un fiume in piena. «Abbiamo preso un gol e dovevamo stare più attenti sulle posizioni e loro dopo hanno iniziato con la loro tattica fatta di falli, perdite di tempo, discussioni con gli arbitri ma dobbiamo riconoscere anche che non siamo stati brillanti come altre volte. Forse noi non siamo preparati per giocare così ma adesso andiamo a Trieste sapendo che si può rischiare un’altra partita frammentata da tante interruzioni ma non cambieremo mentalità né modo di giocare». Il discorso scivola sul mercato. «In teoria dovremmo prendere Spensson che non è male ma abbiamo ancora l’incognita di Beccaro ma in società non si parla di arrivi; forse è più probabile qualche partenza. Certamente fino alla fine del mercato le voci gireranno. Spero che presto si parli di rinnovi o di strategie per il prossimo anno, argomenti finora non trattati. La candidatura in politica del presidente? Non credo che questa sua decisione peserà sul futuro del Mestre. Ritengo che sia importante fare chiarezza al più presto su alcuni aspetti, altrimenti si rischia di non saper cosa aspettarsi. Sono le cose che non mi piacciono del calcio. A volte sembra che ci siano dei segreti da non rivelare ma così come costruiamo il futuro?».
Ore 20.20 – (Il Piccolo) Al cuor non si comanda. Parola del terzino triestino doc Luca Pizzul, ragazzo di casaclasse ’99 e una umiltà nel portamento che i tifosi alabardati hanno già potuto apprezzare il campionato scorso. A congedo dell’infelice partita del Druso, Pizzul traccia un disegno sui perché all’Unione sia rimasto solo il cerino in mano. «La classifica sicuramente non rispecchia il valore della squadra. C’è da dire che anche a Bolzano se fossimo andati in vantaggio nel primo tempo ci sarebbe stato poco da dire. Il palo, le occasioni di Mensah e Petrella, il colpo di testa di Arma. E’ un momento in cui non ci gira bene, con episodi più fortunati staremmo a parlare di un’altra situazione. Non dobbiamo certo aggrapparci a questo, dobbiamo migliorare nella gestione dei momenti ed eliminare gli errori individuali che sono quelli che ci stanno togliendo dei punti». Manca davvero la cattiveria a questa Triestina? «Non si può dire che a questa squadra manchi cattiveria, non voglio si pensi così perché questa squadra ha gli attributi grandi come tutta Trieste». […] Con la premessa che il discorso riguarda ovviamente anche l’avversaria di turno, i tanti cambi che possono arrivare nei secondi tempi sono un rischio? «Noi abbiamo un gruppo forte e siamo molto uniti. Credo sia la cosa più bella di quest’anno e per questo non vorrei che nessuno si attaccasse a questo. C’è più competizione, questo è vero, ma è una cosa sana e non fa mai male. Tocca a noi riscattarci già dalla prossima partita contro il Mestre, e sappiamo ancora dall’anno scorso quanto sia importante come partita».
Ore 20.00 – (Il Piccolo) […] La spintarella, il fallo tattico, la convinzione sui calci piazzati, la decisione nei contrasti sono la base che spesso fa difetto all’Unione. Ma chi deve trasmettere questo “valore”? Il tecnico scelto dalla società ha questo compito al pari delle scelte tattiche e tecniche. Ecco perché Sannino nel dopo-partita di Bolzano era piuttosto irritato. Ha l’esperienza per sapere come tutti si aspettano che lui faccia quanto ha dimostrato di saper fare in varie esperienze nel passato. E cioè un gioco che prenda l’avversario alto (e accade quasi sempre), ma anche una squadra lasci scappare gli avversari nelle inevitabili opportunità di contropiede (vedi Bolzano) e nemmeno che arretri quando è in vantaggio (vedi Ravenna al Rocco). Per quanto i risultati siano il sale dello sport, questi aspetti caratteriali in una stagione di costruzione con il solo obiettivo di arrivare più in alto possibile divertendo, sono più importanti dell’attuale posizione in classifica. Sannino finora ha fatto un lavoro apprezzabile che si vede nel gioco manovriero degli alabardati e nella loro capacità di creare palle-gol ma non ha ancora costruito l’identità necessaria per valorizzare al massimo gli uomini a disposizione. Il tempo per fare questo salto (almeno parzialmente) c’è ma non è infinito. La classifica è corta davanti e dietro all’Unione. Basta poco per dare entusiasmo come disperazione. Servono un paio di prestazioni convincenti non solo sul piano del gioco. Per imboccare la strada c’è davanti il match contro il Mestre lunedì al Rocco. L’impressione è che da lunedì sera non ci saranno più prove d’appello. Nè alibi.
Ore 19.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Rinviato ancora l’appuntamento con la vittoria che, come una bella donna, si fa attendere dal lontano 24 novembre 2017 (3-2 con il Vicenza). […] Nel mirino dei tifosi di tutte le generazioni (sia i frequentatori della Rete che quelli che preferiscono alle faccine di Facebook le espressioni vere sui volti dei vicini di poltroncina) c’è Leo Colucci che, secondo i più, «non ha saputo dare un gioco alla squadra», né prima, né dopo la campagna di riparazione invernale. Primo avvocato difensore del tecnico di Cerignola è però lo stesso Mauro Lovisa che ancora una volta, dopo il match con la Virtus, ha ribadito: «Leo resterà con noi almeno sino a fine stagione». Re Mauro ha poi aggiunto: «Pur non ancora al cento per cento, Gerardi si è fatto sentire al suo ingresso in campo, Nocciolini ancora in difetto di condizione è stato il migliore e presto rientrerà anche Berrettoni. Quando li avremo al meglio ha espresso tutto il suo ottimismo il Pordenone darà ai tifosi le stesse soddisfazioni delle due passate stagioni». Una battuta anche sulle contestazioni pre-gara (striscione in curva Basta parlare, dovete lottare) e sui fischi a fine incontro. «Io ha affermato non li ho sentiti». […] A credere nella rinascita neroverde è anche Francesco Bombagi, schierato sabato alle spalle di Magnaghi e Nocciolini. «So fare il trequartista afferma l’ex Ternana -, la mezzala e anche la seconda punta. Sono qui da poco e non posso parlare per il passato. Di certo con il Bassano ho visto la squadra in crescita rispetto alla gara con il Fano. Possiamo e dobbiamo dare di più e soprattutto ottenere di più. Se riusciamo a fare la partita ora con una squadra data in grande forma come i giallorossi, quando saremo tutti in condizione cosa sapremo fare?». È quello che aspetta di sapere tutto il popolo neroverde e che desidererebbe vedere già sabato, quando i ramarri andranno al Gaetano Bonolis di Teramo ad affrontare i diavoli aprutini, penultimi in classifica e orfani da sabato del ds Giorgio Repetto ritenuto, con il tecnico Antonino Asta silurato la scorsa settimana, principale responsabile della precaria situazione.
Ore 19.10 – (Messaggero Veneto) Il Pordenone entra nelle ultime 72 ore di mercato con un giocatore ancora da “sistemare”. Il protagonista è l’elemento da più tempo in neroverde (dal 2013): Matteo Buratto. Il centrocampista, classe 1994, è stato messo ai margini sia da parte della società sia da parte del tecnico Leonardo Colucci. Magari a molti non è balzato all’occhio, ma la mezzala di San Donà non è stata neppure convocata per la gara col Bassano nonostante le sue condizioni fisiche fossero buone. Il messaggio è molto chiaro: il giocatore non rientra più nei piani e ora deve trovare un’altra sistemazione. […] Buratto, dal canto suo, in questo momento non ha molte richieste e deve trovare una nuova casa sportiva entro le 23 del 31 gennaio, momento in cui si chiude la finestra del mercato. Altrimenti deve restare a Pordenone sino alla scadenza del contratto – giugno 2018 -. In quel caso si allenerà con la squadra o da solo se il club decidesse di metterlo fuori rosa. Comunque vada, un epilogo triste per uno dei giocatori che più hanno dato alla causa negli ultimi anni e da ben cinque stagione tra i ramarri. […] In campionato, in neroverde, ha totalizzato 105 presenze: se dovesse andare via si chiuderebbe definitivamente un’epoca.
Ore 18.50 – (Messaggero Veneto) Ventisei novembre 2017: il Pordenone batte il Vicenza per 3 a 2 e prende lo slancio giusto per andare poi a superare il Cagliari nel quarto turno della Tim Cup. La data è ormai celebre tra tutti i tifosi neroverdi. Si riferisce all’ultimo successo della squadra di Colucci in campionato: due mesi senza vincere, è il digiuno da successi più lungo di tutto il girone B della serie C. I ramarri sono in crisi, come testimoniano i dati, e il pareggio col Bassano – per quanto ottenuto con una squadra forte e reduce da tre affermazioni filate – non può essere considerato positivo. Il secondo posto rimane a soli sei punti ma c’è da evidenziare al contempo che i playout sono a cinque lunghezze di distanza. Una pausa così lunga non si vedeva da un po’ dalle parti di Pordenone. Bisogna risalire al primo campionato di Lega Pro, quando i ramarri superarono l’Albinoleffe a gennaio del 2015 spezzando così un digiuno che durava da inizio ottobre del 2014 (successo con la Cremonese). È un momento difficile per la squadra cittadina, che i nuovi acquisti non sono riusciti a spezzare: per quanto si siano fatti apprezzare per l’impegno, nessuno tra Bombagi, Nocciolini, Zammarini e Cicerelli è bastato per ritrovare i tre punti, sempre più una chimera. La proprietà, in primis Mauro Lovisa, non intende tornare sui suoi passi e quindi vuole andare sino in fondo con Leonardo Colucci, anche se i numeri gli danno contro. Chi pensava, a proposito di score, di riuscire a totalizzare solo due punti in tre partite casalinghe di fila, peraltro con rivali non irresistibili (Santarcangelo penultimo, Fano ultimo e Bassano)? […] La speranza dello staff neroverde è recuperare prima possibile Berrettoni e riavere al top Gerardi. È normale all’interno di una stagione non poter contare su alcuni elementi, ma è innegabile che, i due giocatori, manchino. Da oggi, giorno della ripresa, si lavorerà per averli in Abruzzo.
Ore 18.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) […] «Al presidente posso solo dire grazie e che come tutti sono molto felice, perché ci tenevamo tutti moltissimo a ritrovare questi tre punti importantissimi esprime tutto il suo sollievo Audero Siamo riusciti a centrare l’obiettivo al termine di una prestazione positiva che ci ha consentito di ripartire dopo che nelle ultime gare i risultati non erano stati certamente dei migliori». Fino al 79′ l’unico rischio per Audero era quello di un senza voto in pagella visto che il Cesena si era tenuto alla larga dalla sua porta. Poi all’improvviso ha dovuto dire di no a Moncini, Laribi, Vita e Fazzi, a dimostrazione di come seppur inoperoso fosse del tutto in partita. «Essendo passati in vantaggio con Geijo ci aspettavamo un forcing finale da parte dei nostri avversari, è normale che loro abbiano alzato il baricentro tentando il tutto per tutto. La parata più difficile è stata la prima sul tiro dalla destra di Moncini, conclusione che ha dato il là a tutte le altre. Non vincevamo da otto partite, in sei delle quali avevamo subito almeno un gol, sapevamo che per ritrovare i tre punti sarebbe stato fondamentale riuscire a mantenere inviolata la nostra porta. Ci siamo difesi molto bene, aver tenuto quello zero è importantissimo». […]
Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) […] «La prima cosa da sottolineare, perché assolutamente fondamentale, è che abbiamo aumentato da 6 a 8 punti il nostro margine di vantaggio sui playout – pone in risalto il ds Rinaudo -. Io guardo sempre la parte bassa della classifica, sabato veder il nostro tesoretto più cospicuo mi ha fatto tirare un grosso sospiro di sollievo, non lo nascondo». Nel post partita il presidente Joe Tacopina aveva comunque sottolineato la sua soddisfazione per l’aggancio alla zona playoff. «Sicuramente, ma senza dubbio il Venezia ha dato l’ennesima prova di avere innanzitutto tutte le caratteristiche per salvarsi, il gruppo ha lavorato molto per arrivare dopo tanto tempo a una vittoria tutto fuorché semplice, contro un squadra solida ed esperta come il Cesena. Tra ansie, passioni e sacrifici possiamo constatare l’ottimo lavoro che si sta svolgendo dopo due anni di vittorie con una grande continuità nella competitività». Inzaghi ha proseguito sulla strada del 5-3-2, trovando negli unici 11′ col 4-4-2 la rete decisiva: dei due neo acquisti Litteri e Firenze solo il primo è stato impegato. «Un periodo di adattamento in una squadra già rodata ci vuole, il mister tutti in considerazione e Firenze avrà il suo spazio inquadra la situazione Rinaudo Inzaghi dimostra di essere bravo nella fase tattica, Pinato ad esempio è entrato molto bene: il Venezia è una squadra con grande spirito di sacrificio e adattamento alle soluzioni che sceglie l’allenatore. Creare più occasioni in attacco? Col Cesena quella davvero nitida è stata sfruttata al massimo, ripeto che non era semplice contro un avversario venuto al Penzo molto chiuso». […] «Geijo ha risposto da vero professionista, dopo la sosta si è allenato in maniera esemplare, tiene a questa maglia e credo possa darci tanto come applicazione e qualità. Il gol-vittoria è stato la ciliegina, con lui Zigoni, Marsura ed ora Litteri abbiamo quattro attaccanti importanti per la categoria». […]
Ore 17.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Sorriso ritrovato ed entusiasmo in crescita. Un tiro e mezzo in porta (la punizione di Stulac non era così pericolosa) e tre punti in saccoccia: il Cesena recrimina per un finale con tante occasioni neutralizzate da un super Audero, ma il verdetto del campo è 1-0. A firmarlo Alex Geijo, dato per partente in questo mercato invernale per fare spazio a German Denis, di ritorno dall’Argentina: ma la trattativa sembra ormai essersi arenata. Così un quasi ex è diventato trascinatore del Venezia verso l’uscita dal tunnel. Il cammino da compiere è lungo, però si intravvede in fondo già la luce. Sì perché sabato contro i romagnoli è arrivato il successo che ha riempito i cuori dei tifosi di grande gioia, ma la prestazione offerta è ben lontana da quella di una squadra guarita. È stato invertito un trend pericoloso e questo gioca a favore di Pippo Inzaghi e del suo team che in una sola gara è riuscito a ritrovare anche la zona-playoff. Campionato stranissimo, come sempre, quello della serie B, che permette di restare agganciato alla vetta nonostante in otto giornate – prima di questo successo – fossero arrivati solamente cinque punti su 24 a disposizione. […]
Ore 17.20 – (La Nuova Venezia) […] «Aspettavamo questi tre punti» dice Sergiu Suciu «sono tanto importanti e dobbiamo andare avanti così. Contro i romagnoli serviva il successo, più che fare una bella prestazione. Alla fine il risultato ci ha premiati». L’1-0 di sabato ha riportato la squadra in zona playoff, a testimonianza di come nel torneo cadetto sia una vittoria in più o in meno a fare la differenza. Tutti sono vicini e salire o scendere, come nelle montagne russe, è un attimo. «Sappiamo com’è la Serie B» continua il romeno «dove c’è parecchio agonismo e chi ne ha di più riesce a portare a casa il risultato. Il Cesena e il suo allenatore Castori conoscono bene questa categoria, loro erano ben messi in campo e fanno giocare male gli avversari». […] In settimana Inzaghi aveva elogiato Suciu, sempre utile quando chiamato in causa. «Sono sempre stato bene» dice «lo sono anche adesso. L’allenatore fa le sue scelte, com’è giusto che sia, ma mi sono sempre allenato con impegno». Archiviato il Cesena, sabato al “Penzo” arriva una grande della Serie B, il Bari. In Puglia, a settembre, era arrivata la prima vittoria stagionale per il Venezia e stavolta i biancorossi saliranno in Veneto con le quattro reti sul groppone subite al “San Nicola” dall’Empoli. «Dobbiamo continuare a crescere» precisa Suciu «e a lavorare bene questa settimana come abbiamo sempre fatto. Senza pensare alla sconfitta del Bari con l’Empoli. Pensiamo a vincere noi, ancora».
Ore 17.00 – (La Nuova Venezia) Un punto di riferimento, un esempio dentro e fuori dal campo, o più semplicemente un idolo. Per Gianluigi Buffon, che ieri ha compiuto 40 anni, Emil Audero spende parole al miele, con riconoscenza e ammirazione. Il portiere del Venezia da molti è indicato quale erede naturale di Buffon. Non fosse altro perché è di proprietà della Juventus, perché è già titolare dell’Under 21 azzurra e perché in certe situazioni, per la sua giovane età e la maturità che mostra in campo, il Gigi nazionale lo ricorda eccome. «Di questa storia se ne parla da un po’ di anni» ammette Audero, «ma ci sono tanti altri portieri che stano giocando bene in questo momento, e non mi ci focalizzo neanche tanto sulla faccenda. Posso invece dire che Buffon per me è stato ed è un punto di riferimento. Quando ero piccolo, più che compagno di allenamenti, lo vedevo come un idolo e lo è ancora certamente. Un riferimento tecnico, morale e umano, poi visto anche come compagno di squadra e amico. Abbiamo condiviso tanti momenti e giorni di allenamento che hanno rafforzato questo legame. Ho ricevuto moltissimi consigli sugli aspetti tecnici, da lui ho cercato di prendere anche qualità extra calcistiche». […] «Il mio futuro? Sogno di poter tornare ed essere titolare alla Juventus, il prima possibile. Al mio esordio in A contro il Bologna lo scorso anno, Buffon mi è stato vicino ma senza mettermi pressione, con saggezza. Quella vittoria è il più ricordo che ho finora, e lui lo vedrei bene da dirigente in futuro, ha il carisma giusto. Tanti auguri Luigi, sarai sempre il mio idolo!».
Ore 16.30 – Qui Guizza: termina l’allenamento.
Ore 16.10 – Qui Guizza: ultimi scampoli di partitella.
Ore 15.50 – Qui Guizza: lavoro col pallone in campo, grande intensità.
Ore 15.30 – Qui Guizza: a parte Tabanelli. Lavoro in palestra per Guidone, Serena e Candido.
Ore 15.10 – Qui Guizza: già in campo col resto del gruppo Bellemo. Assente, invece, Chinellato.
Ore 14.50 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.
Ore 14.00 – (Mattino di Padova) Non c’è stata partita al Dal Molin tra i giallocelesti desiderosi di riscattare lo stop di Verona e l’Abano fanalino di coda, troppo timido per sperare di portare a casa qualcosa di buono e non certo in grado di arrestare l’Arzignano, facendo così un favore ai cugini del Campodarsego, come è riuscito all’Este, almeno in parte.La partita in terra vicentina, del resto, s’è risolta in appena mezzora, tanto è bastato per infilare due palloni nel sacco ospite e chiudere i giochi. La cronaca vede subito il rigore a favore dei vicentini, dopo soli 9′, che ha scombinato i piani di Gabrieli il quale aveva prudentemente schierato i suoi con un abbottonato 4-5-1 che aveva come primo imperativo quello di non prenderle. Ma non è servito a niente. In avanti, infatti Gashi è rimasto troppo isolato e senza rifornimenti utili, mentre sulle fasce il solo Franceschini sulla sinistra è riuscito a costruire qualcosa, mentre sulla destra si è visto ben poco, per non dire nulla.A mancare all’Abano è stato il pressing sui costruttori di gioco dell’Arzignano che ha potuto sviluppare a suo piacimento le sue trame per trovare sbocchi in avanti. La gran botta di Hoxha alla mezz’ora ha virtualmente chiuso la contesa con molto anticipo anche perché l’attenta difesa gialloceleste non ha concesso niente.Tra gli ex, Turea trova spazio nell’undici di base neroverde e dall’altra parte il vivace Fracaro farà la sua brava prestazione, mentre la punta Nobile giocherà solo l’ultima mezz’ora.
Ore 13.30 – (Mattino di Padova) Gira e rigira, l’1-1 va pure bene. Al Nuovo Stadio, l’Este fallisce il “colpaccio” contro la seconda della classe, ma può comunque accontentarsi senza troppi rimpianti di un pareggio con la Virtus Vecomp che, se da una parte rallenta la rincorsa dei giallorossi sull’Arzignano (ora a +7 in virtù del successo sull’Abano), dall’altra permette di confermare ancora una volta la propria dimensione in zona playoff. E poco importa se sulle rive del Mincio il Mantova si sbarazza del Belluno, ripigliando proprio gli atestini, perché i punti che separano la top five dalle inseguitrici più accanite, Union Feltre e Belluno, sono rispettivamente 5 e 6. Resta del match con i veronesi di “Gigi” Fresco, una prestazione di alto profilo, con un primo tempo fisicamente tosto e una ripresa all’arrembaggio, salvo qualche fiammata degli ospiti, solidi e pericolosi soprattutto sui calci piazzati. Eppure c’è pochissimo da raccontare almeno fino al quarto d’ora, quando N’Ze trova la zuccata (ma non la mira) sul cross di Burato. La compagine veronese insiste e, al 23′, il solito Burato – particolarmente vispo sulla corsia di destra – dimostra una certa familiarità con le traiettorie insidiose servendo Goh N’Cede: l’estremo di casa Lorello, stavolta, replica alla grande. L’insistenza della Virtus Vecomp finisce per riscaldare i motori avversari perché, al 25′, l’Este trova pure il vantaggio con Florian, che riesce a risolvere una mischia (sfruttando un rimpallo favorevole sulla linea di porta) sugli sviluppi di un corner battuto da Viviani. A dirla tutta, però, nel finale del primo tempo la Vecomp ha l’occasione per pareggiare con un contropiede orchestrato da Goh N’Cede per N’Ze sul quale Lorello salva tutto in uscita bassa. Nella ripresa l’Este parte con piglio garibaldino: Gilli tenta la botta dal limite dell’area e solo la sfortuna gli nega l’angolino alla destra di Sibi. Ma è proprio nel momento migliore degli atestini che i rossoblù hanno il guizzo vincente. Al 50′, infatti, Rossi si ritrova smarcato e firma l’1-1 sul calcio d’angolo di Alba. […]
Ore 13.00 – (Mattino di Padova) Il Campodarsego continua la sua corsa al vertice, ma quanta fatica contro un Montebelluna concreto e perennemente insidioso! Alla fine il risultato è un meritato 3 a 2 per i padovani, che hanno rischiato di doversi mordere le mani per non aver chiuso la partita prima. Anche se, nel contempo, possono compiarcersi per le notizie molto incoraggianti arrivate dagli altri campi: su tutte, il pareggio della diretta inseguitrice, la Virtus Vecomp che ha allargato il distacco a 4 punti, peraltro a una settimana dallo scontro diretto. […] Sono gli stessi trevigiani a passare in vantaggio poco dopo il quarto d’ora, grazie a un rigore concesso per un fallo di Trento su Veratti: batte lo stesso attaccante, che spiazza il portiere biancorosso. Il passivo mette in difficoltà il Campo, che soffre delle incursioni di Cosner e dei tentativi di Perosin. Senza riuscire a contrattaccare con la dovuta efficacia, tanto che le prime vere occasioni sono un tiro al volo di Pietribiasi, molto centrale, e un rigore in movimento di Aliù, che però manda clamorosamente fuori la palla. Non ha miglior fortuna neppure il bel tiro da fuori di Michelotto, sopra la traversa. Ben più ghiotta la palla di Pietribiasi per Aliù, che da distanza ravvicinata non inquadra lo specchio della porta. Lo stesso centravanti si rifà però poco dopo, rubando palla con perfetto opportunismo a Diop nel corso di una rimessa laterale e siglando il pari. E’ il 36 e i padroni di casa ritrovano gioco e coraggio. Al rientro degli spogliatoi il primo tiro è del solito Pietribiasi, ancora alle stelle. Non sbaglia invece il compagno Michelotto che, grazie a un rimpallo favorevole, s’infila nell’area piccola e supera Milan con un rasoterra chirurgico. La gara si fa ulteriormente in discesa per i padroni di casa, perché i loro avversari si ritrovano con un uomo in meno per la doppia ammonizione di Diop. […]
Ore 12.30 – (Gazzettino) Un copione già visto al Tombolato: il Cittadella paga a caro prezzo gli errori difensivi e non concretizza quello che riesce a creare. Quasi scontato che una corazzata come il Frosinone ne abbia approfittato per fare bottino pieno e riprendere in vetta il Palermo. Di nuovo rimandato il salto di qualità dei granata che davanti ai propri tifosi non vincono ormai da più di due mesi (2-1 alla Salernitana il 25 novembre scorso). Incisivo l’approccio alla partita del Frosinone che si è subito insediato nella metacampo granata e al primo vero affondo è passato in vantaggio: bravo Dionisi a liberarsi sulla sinistra, letale Ciano a seguire centralmente l’azione e a tradurre in rete da distanza ravvicinata l’assist al bacio del compagno. Poco attenti nell’occasione i granata che si sono fatti infilare troppo facilmente dalla combinazione a palla radente degli avversari. Il Cittadella ha affidato la sua reazione al sinistro di Chiaretti che prima su punizione dai 20 metri ha colpito in pieno la barriera e qualche minuto più tardi ci ha provato con una velenosa traiettoria che ha lambito l’incrocio dei pali. […] L’occasionissima del 2-2 è capitata sui piedi di Kouame dopo una sventola di Bartolomei rimpallata da un difensore: il giovane attaccante ivoriano si è avventato in perfetta coordinazione sul pallone vagante e per una questione di centimetri non ha inquadrato la porta. Dopo un rigore reclamato anche dal Frosinone, una giocata aerea di Strizzolo ha illuso il Tombolato, ma la sfera si è persa sul fondo. E le speranze del Cittadella di raddrizzare in extremis la partita sono sfumate.
Ore 12.10 – (Gazzettino) Il Cittadella non supera l’esame di maturità di fronte alla capolista Frosinone, avversario che si è dimostrato troppo forte per la compagine di Venturato. Il buon finale dei granata, però, lascia margine a qualche rammarico indicando dove c’è da lavorare e crescere ancora. Il gol preso dopo soli quattro minuti offre una precisa chiave di lettura. «Per l’ennesima volta – ammette il tecnico – siamo caduti in errori già visti concedendo a un avversario forte come è il Frosinone a incanalare a proprio favore la partita. Ci eravamo proposti di fare un salto di qualità e di solidità, invece dobbiamo lavorare ancora per migliorare dove già stiamo cercando di eliminare lacune che erano emerse anche in precedenza». Dopo essere stato sorpreso nell’avvio di partita, il Cittadella si è riorganizzato e ha fatto vedere le cose migliori nella ripresa. «Siamo stati capaci di esprimere il nostro gioco – prosegue Venturato – e nel secondo tempo la squadra è riuscita a creare parecchio, rendendosi più volte pericolosa, tanto che alla fine poteva anche non starci la sconfitta. Va riconosciuto comunque al Frosinone il valore che già si conosceva e che la classifica testimonia in modo evidente». […]
Ore 11.50 – (Mattino di Padova) «I sogni muoiono all’alba» è il titolo di un lavoro teatrale, scritto da Indro Montanelli, diventato poi film. E il sogno del Cittadella – battere una delle due capolista della Serie B per insediarsi da solo al quarto posto – svanisce proprio agli albori del big match con il Frosinone, che si porta via l’intera posta dal Tombolato. Morale: i granata scivolano a – 8 dalle due battistrada (oltre ai ciociari, c’è il Palermo) e confermano di essere più squadra da trasferta che casalinga. Ottava sconfitta stagionale, la quinta davanti ai propri tifosi (le precedenti con Entella, Cremonese, Parma e Carpi). In 23 giornate il bilancio è emblematico: dei 35 punti conquistati, Iori & C. ne hanno messi assieme 20 fuori e 15 sul terreno amico. La contraddizione evidente di una stagione che, pur positiva, evidenzia un limite palese: per essere “grandi” manca la continuità, qui si procede a… strappi. Niente da dire sul successo (l’undicesimo) degli uomini di Longo, che rispondono benissimo all’allungo dei rosanero siciliani. A comandare sono sempre loro, grazie ad una fisicità che si sente sul campo e alla concretezza degli attaccanti (Ciano e Daniel Ciofani, nella circostanza). Se hanno perso solo due volte, la leadership è più che meritata. Semmai, è il Citta che deve fare “mea culpa” per aver spianato subito la strada agli avversari, con il gol di Ciano realizzato dopo poco più di 3′, e poi per essersi svegliato tardi, una volta ridotte le distanze con un bel colpo di testa di Varnier, quando mancavano 10′ allo scadere. […] Adesso, con il sesto posto ancora tale, è meglio pensare ad una gara alla volta. E la prossima è da… guerriglia, a Perugia. Lontano da casa, sin qui, il Citta ha tradito pochissimo. Dunque…
Ore 11.30 – (Mattino di Padova) L’onestà non fa difetto a Roberto Venturato. A fine gara il tecnico del Cittadella non accampa scuse, piuttosto ha l’aria dello studente di fronte ad una bocciatura dolorosa, «perché non siamo stati in grado di fare quel salto di qualità a cui stiamo lavorando intensamente». […] «In un campionato così difficile, riuscire a trovare la solidità che ti consente di tenere una partita sullo 0-0 è fondamentale. Non si possono subìre gol come quelli che abbiamo preso, il secondo addirittura sugli sviluppi di un fallo laterale. E non si possono regalare occasioni importanti sbagliando lo stop con l’ultimo uomo o dando indietro il pallone con leggerezza invece di verticalizzare, come ha fatto più volte Salvi. Se togliamo dal conto queste opportunità, concesse direttamente da noi, il Frosinone ha tirato in porta tre volte. Certi errori ci penalizzano in modo disarmante, tanto più se di fronte hai attaccanti come Ciano, Dionisi e Ciofani. Occorre essere più bravi nei momenti decisivi della partita e il momento decisivo può anche arrivare subito, come stavolta, condizionando tutto il resto della sfida. Se non miglioriamo in questo aspetto, quanto è successo stavolta potrebbe ripetersi. Noi abbiamo cercato di lavorare con grande concretezza per eliminare certi difetti, e ancora non ci siamo riusciti. Bisogna insistere e riprenderci, già dalla trasferta di Perugia del prossimo turno». […]
Ore 11.00 – (Gazzettino) Tornando alla squadra, avete iniziato al meglio il nuovo anno facendo un bel regalo alla società che oggi festeggia 108 anni. «Era importante dato che eravamo fermi da quasi un mese e c’era un po’ di paura su come potevamo ripartire. Meglio di così non poteva iniziare. Adesso ci attende un mese cruciale che può darci molte soddisfazioni in vista dell’obiettivo finale. Otto punti di vantaggio sono tanti, ma dobbiamo stare sempre in guardia». Anche sul piano fisico nella ripresa avete dato dimostrazione di grande forza. «Abbiamo svolto un lavoro mirato in ritiro. Nel primo tempo sapevamo di poter essere un po’ imballati, e il Vicenza ci ha messo tanta quantità. Li abbiamo aspettati, e nella ripresa siamo usciti alla grande creando tante occasioni». […]
Ore 10.50 – (Gazzettino) «Non avevo mai fatto un gol così pesante, per di più in un derby. È stato bello ed emozionante». Marco Guidone è stato l’eroe del derby, firmando il sigillo che ha consentito ai biancoscudati di sbancare il Menti. […] E ha festeggiato anche con Bisoli, che sin dal riscaldamento e per tutta la gara è stato insultato pesantemente dai suoi ex tifosi. «Durante il riscaldamento a bordo campo l’ho visto un po’ nervoso e gli ho detto: mister, stai tranquillo che vinciamo e poi esultiamo. Sono contento anche per lui perché ci è rimasto male. È una persona di cuore, mi ha detto che con Vicenza ha avuto un bel rapporto e che non riusciva a capire tutto questo accanimento nei suoi confronti. Sono state travisate delle sue parole e rivoltate contro di lui in maniera ingiusta, però ne esce vincitore lui». […]
Ore 10.40 – (Gazzettino) Mercato e ripresa della preparazione. È un Padova impegnato su due fronti quello che oggi si ritrova per iniziare la settimana dopo l’importantissima vittoria nel derby con il Vicenza. Caldo il fronte del mercato, che chiuderà mercoledì alle 11 di sera. Oggi sarà perfezionato l’ingaggio con la formula del prestito dalla Spal del centrocampista Bellemo, che già nel pomeriggio dovrebbe aggregarsi alla squadra. Nel suo caso si deve parlare di ritorno a casa essendo padovano ed essendo cresciuto nel settore giovanile biancoscudato, salvo poi passare appunto agli estensi quando è sparito il vecchio club. Ed essendo classe 1995, non rientra nella lista degli over. Occhio poi a Chinellato: è molto calda la pista con l’Alessandria, e già oggi potrebbe essere formalizzato il trasferimento. La sua partenza comporta l’ingresso di una nuova punta, con Zamuner già attivo. […]
Ore 10.30 – (Gazzettino) La meritata vittoria regala un’ulteriore spinta verso il traguardo che tutti sognano di raggiungere a maggio, ma si spera porti un valore aggiunto anche in termini di affluenza all’Euganeo, con un seguito che porterebbe benefici non solo alla squadra, ma pure alla società, con possibili maggiori investimenti e sponsorizzazioni da parte dell’imprenditoria locale e non, e sul fronte stadio, con un motivo in più per renderlo più attraente. In occasione della presentazione di Vincenzo Sarno il presidente Roberto Bonetto auspicava di vedere diecimila tifosi sabato prossimo (ore 16.30) nella sfida casalinga con la Sambenedettese e questo Padova li meriterebbe. Parliamo di un altro appuntamento dal peso specifico enorme, dal momento che un successo biancoscudato metterebbe definitivamente fuori causa nella corsa per il primo posto i marchigiani che verrebbero a trovarsi attardati di undici punti e con il saldo negativo negli scontri diretti, il tutto nel sabato che prevede pure lo scontro diretto tra Reggiana e Renate, altre concorrenti da tenere alla larga. […]
Ore 10.20 – (Gazzettino) Oggi il Padova, fondato dal barone Giorgio Treves de’ Panfili in Piazzetta Garzeria il 29 gennaio 1910, celebra 108 anni di vita e non poteva festeggiare meglio questo compleanno, anticipato sabato dai tifosi con un corteo in centro città prima del derby. E proprio la sfida al Menti rende ancora più bello l’appuntamento, con un successo che nella testa del popolo biancoscudato vale triplo e con la squadra ora avanti di otto lunghezze sulle più immediate inseguitrici. Della magica serata a Vicenza, a parte le poche note stonate (di cui riferiamo a pagina V), resta impressa l’immagine dello stadio berico vestito a festa, ma con i supporter del Padova protagonisti di un ruolo non certo da comprimario: millecinquecento e più persone a riempire la curva ospiti, pareggiando a livello di coreografie, sostegno e decibel il pubblico di casa dopo due giorni di passione per procurarsi con grande difficoltà il prezioso tagliando per la sfida.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “La gloria mancata e la chance concreta della promozione”) […] Il Padova naviga a vele spiegate verso la cadetteria. Ha riannodato i fili con il successo in trasferta che gli mancava dal 25 novembre 2017 (2-1 sul campo dell’Albinoleffe) e ora, con lo scontro diretto con la Sambenedettese di sabato all’Euganeo, ha la carta in mano per eliminare dalla corsa-promozione i rossoblù marchigiani. Questo è un campionato da vincere per manifesta superiorità da parte biancoscudata e conseguente palese inferiorità delle avversarie in lizza per i playoff. Bisoli, che l’altra sera ci ha sorpreso con l’invenzione azzardata di Cappelletti centrocampista, ha una rosa di qualità e spessore, che ora verrà ulteriormente arricchita. Pensiamo solo alle doti di un giocatore come Sarno, cui sono bastati pochi minuti per illuminare la scena e risultare decisivo (ha propiziato il gol-partita di Guidone). Con 41 punti e 14 gare davanti, al Padova possono esserne sufficienti 25-26 per avere la certezza del salto di categoria. E festeggiare magari già a metà aprile, invece che il 6 maggio. Si accettano scommesse.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Sentire il boato dei nostri tifosi è stato magico». Quarto gol in campionato. Non saranno tanti, ma sono tutti pesantissimi. Dalla doppietta al Mestre, al centro decisivo nello scontro diretto con il Renate. «E infatti preferisco farne 4 pesanti che 10 inutili. In ogni caso sono sempre stato sereno. Ero contento anche quando non arrivava il gol perché credo di aver fatto buone prestazioni per la squadra. E quando si lavora nel modo giusto il gol prima o poi arriva». La dedica è multipla. «Alla squadra intera e a tutti i tifosi che ci hanno raggiunto a Vicenza. Erano tanti e rumorosi, si è formata una bellissima cornice e siamo contenti di aver dato loro questa gioia. E poi lo dedico anche a Robert Kindt, il nostro fisioterapista che sono andato ad abbracciare dopo aver segnato. È stato lui che mi ha rimesso in piedi, visto l’infiammazione al ginocchio che mi porto dietro da un po’di tempo». […]
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) […] «Penso sia stato il gol più importante della mia carriera» sorride raggiante Guidone. «Certo, ne ho fatti altri, lo scorso anno ho segnato anche ai playoff, ma a livello di campionato non avevo mai realizzato un gol così pesante, in un derby sentito e proprio sotto la nostra curva. È stata un’emozione indescrivibile, meravigliosa». Una rete nata da due fattori: la rabbia per una precedente occasione non sfruttata e la conoscenza dei compagni. Anche quelli appena arrivati.«Sì, ero molto arrabbiato per aver fallito una grande chance a inizio secondo tempo. Il portiere aveva rinviato male e mi sono trovato la palla tra i piedi, ma sono stato poco reattivo e mi sono fatto recuperare. Poi c’è da dire che per il resto della partita abbiamo creato veramente tantissimo, forse più che nell’intero campionato. La palla non voleva entrare, fino a quel tiro di Sarno. Sapevo che avrebbe fatto partire un bolide, così mi sono avventato verso la porta sperando in una respinta corta del portiere ed è andata bene.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Un weekend di festa, prima del ritorno al lavoro da oggi, sia sul campo che dietro la scrivania. Il Padova si è goduto nel migliore dei modi la vittoria nel derby, valsa anche l’allungo in classifica. I giocatori e i dirigenti hanno festeggiato negli spogliatoi, tra salti e cori, ripresi da un video diventato virale tra sabato e domenica sul web. Da oggi, però, si torna a sudare sui campi della Guizza per preparare il big match di sabato prossimo all’Euganeo contro la Sambenedettese. Quella che si apre, però, è anche l’ultima settimana del mercato di riparazione. E il direttore generale Giorgio Zamuner potrebbe avere in serbo qualche colpo a sorpresa. Innanzitutto sarà sistemato il centrocampo, come richiesto da mister Bisoli. La trattativa per acquistare Matteo Rossetti (classe 1998) dal Torino è ormai sfumata, visto che l’Alessandria, dove il giovane è stato prestato a inizio stagione, sembra potergli offrire maggior spazio nel girone di ritorno. Ecco perché Zamuner si è fiondato su Alessandro Bellemo, centrocampista di proprietà della Spal e cresciuto proprio nel vivaio del Padova. Bellemo lo scorso anno ha giocato da protagonista in Lega Pro con il Fano, mentre in questa stagione non ha mai trovato spazio in serie A. Oggi potrebbe essere definito il suo arrivo in prestito che non intaccherà la lista degli over essendo ancora in età per rientrare tra i giovani. […]