«Siamo consapevoli che ci attende una partita difficile dopo quasi un mese senza gare ufficiali, ma siamo carichi e convinti di fare bene. Faremo di tutto per regalare una gioia a noi stessi e ai nostri tifosi». E’ Giorgio Zamuner a suonare la carica in vista del derby di domani sera con il Vicenza al Menti, che rappresenta la prima uscita in campionato del Padova nel nuovo anno. Proprio il diggì biancoscudato nel suo passato da calciatore ha indossato anche la maglia dei berici nel 1990, e sa il clima che si respirerà allo stadio essendo per di più la prima partita casalinga del Vicenza dopo il fallimento. «Ci aspettiamo un derby più sentito degli altri, che arriva dopo un periodo travagliato del club berico passato attraverso il fallimento, per cui questo spingerà i tifosi di casa a dare una mano ulteriore alla propria squadra. Personalmente quando giocavo mi caricava molto scendere in campo con tanti tifosi avversari, e spero che sia lo stesso per i nostri ragazzi. Ci sarà più tifo del solito al Menti, siamo preparati per affrontare questa gara. Rispettiamo il Vicenza, ma dobbiamo guardare solo in casa nostra e ci auspichiamo di disputare una partita importante».
[…]Che derby si attende sul piano tattico? «Credo che il Vicenza proverà a metterla sulla corsa e sull’entusiasmo, e sul trasporto che può ricevere dal suo pubblico. Non penso che verrà ad attaccarci a viso aperto, ma userà le armi della voglia e della determinazione di mettere i bastoni tra le ruote alla capolista. Che sono poi le stesse di tutte le squadre quando affrontano il Padova».
[…]Lunedì il Padova compirà 108 anni. Festeggiarlo con un successo al Menti sarebbe il massimo. «Sarebbe un bel regalo per i nostri tifosi, anche se il regalo più bello può arrivare il 6 maggio», ossia la promozione in serie B. Domani ci sarà un esodo in massa del popolo biancoscudato. «In questo momento l’aspetto più bello è avere ridato entusiasmo alla nostra tifoseria. Se vengono in 1.800, pur trattandosi di una trasferta vicina, vuole dire che tengono alla squadra e che sono contenti per quello che sta facendo. Il loro appoggio è determinante per noi».
[…](Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)