«Qui vivo in empatia totale con tutto l’ambiente: in ritiro con la squadra, in curva con i tifosi – esordisce così il curatore fallimentare Nerio De Bortoli – d’altra parte, ho accettato l’incarico consapevole che si può svolgerlo solo così». Prossima mossa dopo la felice missione a Teramo? «Il derby di sabato con il Padova è, né più né meno, la partita della storia. E così la sto preparando assieme a mister Nicola Zanini, ai giocatori, ai tifosi». La partita della storia è definizione molto forte… «O anche della vita, se vogliamo. Nel senso che dobbiamo vincerla in campo e fuori, giocando alla grande e riempendo il Menti. L’incasso deve essere da record stagionale, perché la settimana dopo andrò in banca a ritirarlo per pagare anticipi a calciatori e dipendenti che non vedono da mesi lo stipendio». Si punta al grande spettacolo, par di capire. «Assieme ai capi della tifoseria sto preparando una curva che deve rimanere nella memoria di chi verrà allo stadio. Prometto effetti speciali che varranno da soli il prezzo del biglietto». Da dove nasce questa grande carica? «Dal dovere di ridare la giusta visibilità e credibilità a dei giovani professionisti, profondamente offesi da chi li ha abbandonati al loro destino. E quando parlo dei calciatori, non dimentico le loro famiglie, che stanno vivendo con disagio, ma con dignità, momenti così difficili».
[…]A proposito di economia, quando arriveranno i milioni per salvare il Vicenza? «Intanto pensiamo al Padova. E’ un derby che giocherò anch’io: un tempo in tribuna e un tempo in curva, pagando entrambi i biglietti». Complimenti… «Ci mancherebbe, se non do per primo l’esempio che curatore sono?».
(Fonte: Corriere del Veneto. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)