Ore 21.30 – (Il Piccolo) Il Comitato per il centenario della Triestina abbraccia i Giochi studenteschi. «Già l’anno scorso abbiamo avviato un progetto per avvicinare le scuole alla Triestina. Il Centenario dell’Unione è un’occasione unica per coinvolgere tutta la città». Mauro Milanese fa gli onori di casa (nella sede della Triestina) alla presentazione della manifestazione alla quale partecipano quasi tutte le scuole medie e superiori. Sono 44 le squadre con quasi 500 studenti coinvolti, che si confronteranno nella fase provinciale del torneo di calcio a cinque. Il fischio d’inizio e per domani mattina al PalaChiarbola concesso gratuitamente dal Comune (presente alla presentazione anche l’assessore Giorgio Rossi). Domani al calcio d’inizio al palasport ci sarà una delegazione della Triestina mentre il Comitato per il Centenario sta preparando delle iniziative per accompagnare il percorso di partite fino alle finali del 16 maggio. […]
Ore 21.00 – (Il Piccolo) Prima il bomber filiforme, poi quello più fisico e atletico, adesso quello tascabile. La storia dell’attacco della Triestina in questo campionato si può dividere in tre capitoli, che poi sono i tre giocatori schierati nell’attuale tridente offensivo da Sannino. La stagione si era aperta all’insegna di un brillante Arma, subito capace di sfoderare la sua arma micidiale, il feeling con il gol. Ma l’attaccante marocchino non segna da inizio novembre (gol a Pordenone) e da otto partite. Mensah è sempre stato nella sua scia, e grazie alla rete con la Sambenedettese lo ha raggiunto a quota 6. Quello attuale è invece sicuramente il periodo di Mirco Petrella, che grazie all’incredibile magia contro il Ravenna ha raggiunto a quota 6 reti i due compagni di reparto. Rispetto ai quali, però, vanta una media gol-minuti giocati nettamente superiore: basti pensare che Petrella ha giocato meno della metà dei minuti di Mensah e poco più di un terzo di quelli di Arma. […] Nelle ultime 5 partite, dei 4 gol messi a segno dall’Unione, ben 3 portano la firma di Petrella, mentre l’altro è di Mensah. Da sottolineare anche che i gol dell’esterno abruzzese non sono mai banali: prima della veronica di sabato scorso, va ricordato il chirurgico tiro in contropiede al Menti, l’altra sassata dal limite a Vicenza, il diagonale contro il Gubbio, la realizzazione di rapina contro la Feralpi e perfino il gol in testa di tuffo, sempre contro i bresciani. Senza dimenticare la verve, la velocità, l’inventiva che caratterizzano le sue giocate. […]
Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Colucci non ci sta, a fare da capro espiatorio della situazione in cui si è cacciato il Pordenone, ai margini bassi della zona playoff, a 12 lunghezze dalla capolista Padova (costretta al riposo sabato) e senza vittorie dal 26 novembre (3-2 al Vicenza). […] Il tecnico ammette di sentirsi in discussione, anche se Mauro Lovisa ancora una volta, dopo lo scialbo 0-0 con il fanalino Fano gli ha confermato la fiducia. «Faccio l’allenatore di mestiere e so che, quando le cose non vanno come si era ipotizzato, il primo a essere messo in discussione è il mister. Quello che posso fare io è continuare a lavorare a testa bassa, anche 24 ore al giorno». Ciò che invece non può fare, sembra di capire dalle sue parole, è andare lui stesso in campo. «Con il Fano abbiamo sbagliato tanto sul piano tecnico. I cross dalle fasce sono finiti quasi sempre sulle schiene degli avversari per troppa fretta e frenesia nella ricerca della vittoria subito e a tutti i costi, anziché ragionare e far girare palla. In area avversaria è mancata la qualità per la giocata individuale, quella del singolo che salta l’avversario e ti fa vincere la partita. Noi abbiamo elementi tecnici in rosa, come Berrettoni e Gerardi, ma sono o sono stati fuori per infortunio. Anche i nuovi hanno qualità, ma pochi minuti nelle gambe, avendo giocato poco e quasi mai da titolari nelle squadre dalle quali provengono. Dobbiamo avere pazienza. Con il tempo entreranno in condizione». Intanto però arriva una Virtus Bassano che fa riaffiorare dolci ricordi: un 6-0 in campionato, con i centri di Arma, Bulevardi e le doppiette di Cattaneo (tutta gente che non veste più neroverde) e Berrettoni (acciaccato), e un 2-0 nei playoff (Stefani-bis). Altri tempi. Ora viaggia con il vento in poppa la Virtus, reduce da tre vittorie. Come fare per invertire la tendenza? «Dando ciascuno di noi un piccolo, ma importante 1% in più – osserva Colucci -. Mettendoli tutti insieme, fa quel 25% in più necessario a uscire dal tunnel». […]
Ore 20.00 – (Messaggero Veneto) Il Pordenone al momento è fuori dai playoff. È la conseguenza della vittoria dell’Albinoleffe sulla vicecapolista Renate, maturata a Bergamo nel posticipo della terza tappa di ritorno del girone B di serie C. Finisce 2-0 a favore dei biancazzurri, punteggio pervenuto grazie alle reti di Ravasio (al 53′) e di Sbaffo (62′). Grazie ai tre punti la squadra di Alvini – pur con un match in più – stacca la Triestina e i neroverdi, a 26 punti, con questi ultimi estromessi per ora dalla post-season in seguito alla sconfitta nello scontro diretto coi giuliani. Per quanto il cammino da qui alla fine sia ancora lungo, con la squadra di Colucci che deve ancora affrontare la gara di ritorno con gli alabardati, essere fuori dai playoff non è certamente un buon segnale. I gol: all’8′ della ripresa l’Albinoleffe passa in vantaggio. Montella in velocità va via a Malgrati e si presenta a tu per tu con Di Gregorio. Il numero uno ospite gli sbarra la strada e viene “calpestato” dalla punta di casa, ma l’azione prosegue e Ravasio deposita a rete sguarnita. Inutili le proteste nerazzurre. Il raddoppio 9 minuti più tardi :sul calcio di punizione di Giorgione, Agnello fa sponda aerea per Sbaffo, che da pochi passi ci mette la punta e propizia il 2-0. […]
Ore 19.30 – (Messaggero Veneto) Sarà Dejan Danza (classe 1995) e non Matteo Buratto (’94) ad approdare a Fano assieme a Eros Pellegrini (’90). Così lo scenario è mutato nelle ultime ore, con il regista di Ostiglia destinato al viaggio nelle Marche e con “Bura”, in neroverde dal 2013, ancora al De Marchi almeno sino a fine mercato. L’ufficialità delle due uscite sarà data oggi.Intanto ieri la squadra ha ripreso ad allenarsi: a disposizione tutti eccetto Berrettoni, che ha lavorato a parte. Si farà di tutto per averlo sabato nel match col Bassano, in cui sarebbe un illustre ex. La sua presenza è determinante. […] Infine il Teramo, avversario del Pordenone il primo weekend di febbraio, ha esonerato il tecnico Antonio Asta. Fatale per lui il ko al cospetto del già fallito Vicenza. Al suo posto è stato chiamato Ottavio Palladini, ex trainer e giocatore della Sambenedettese. […]
Ore 19.00 – (Messaggero Veneto) Nelle ultime ore, da buona parte dell’Italia di serie C, circolano voci su un possibile cambio di allenatore neroverde: si fanno i nomi di Bepi Pillon, Giorgio Roselli e Claudio Foscarini. Ma Mauro Lovisa è fermo sulle sue decisioni: «Non ho cambiato idea: il mister rimane. Sono i giocatori adesso a dover reagire». Il presidente del Pordenone tiene blindata la panchina di Leonardo Colucci, che ieri ha ripreso a lavorare per preparare il match col Bassano. «È un lavoratore è una persona seria – ha detto riguardo al trainer -. Arrivamo con lui sino a fine stagione». Colucci non si tocca nonostante gli otto punti nelle undici partite? «No. Sono convinto che attraverso il lavoro usciremo da questo brutto momento. Nella vita capitano momenti di difficoltà e noi dobbiamo essere bravi ad andare avanti. Sicuramente c’è qualcosa che non funziona, altrimenti parleremo di ben altro. Magari il mister è un po’ in confusione, ma non mi pare il caso di metterlo in discussione». In passato, in particolare nel primo anno di serie C, ha allontanato tecnici per molto meno: come mai stavolta ha deciso di non intervenire? «Al tempo dovevamo trovare un tecnico che riuscisse a tirar fuori l’impossibile dai calciatori: uno come Fabio (Rossito, ndr), che ci diede una grande mano. Qui il discorso è diverso. I giocatori ci sono, sono forti, sanno stare in campo: adesso devono anche loro darsi una mossa. Abbiamo una rosa che in serie C pochi si possono permettere. Colucci inoltre è una persona che stimo molto». […]
Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Via da Cittadella a caccia di nuovi stimoli, a Venezia da Superpippo per aprire un nuovo ciclo». Il neo attaccante lagunare Gianluca Litteri ha le idee chiare, la maglia arancioneroverde con il numero 29 per lui è un nuovo punto di partenza. Alle soglie dei 30 anni (li compirà a giugno) il catanese dopo Treviso, Vicenza e Cittadella fa tappa in laguna, pronto a dare il suo contributo a un Venezia bisognoso di gol per uscire dalla crisi. «La trattativa è nata e si è conclusa in una decina di giorni spiega Litteri . Il sentore che avrei potuto cambiare squadra ce l’avevo, era cambiato un po’ il rapporto con allenatore e direttore (mister Venturato e il dg Marchetti, ndr), dentro di me non sentivo più gli stessi stimoli. Ci siamo salutati in tranquillità, credo di aver dimostrato il mio valore in due anni e mezzo». […] «Ho visto il Venezia a Salerno, il primo tempo va da sé è da dimenticare, ma il secondo mi fa vedere il bicchiere mezzo pieno perché si poteva arrivare al 3-3. Non mi allarmerei più del necessario, la B non è mai scontata, contro Cesena e Bari sarà fondamentale fare punti perché il Penzo dev’essere la nostra forza». Intanto prosegue la trattativa col Lanus per l’attaccante argentino Denis che gradisce il Venezia, da oggi il ds Rinaudo è a Milano per provare a cedere Signori, Fabris e Geijo.
Ore 18.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) L’accelerata decisiva è arrivata in meno di ventiquattro ore. Gianluca Litteri al Venezia, scelta obbligata dopo gli eventi degli ultimi giorni e, soprattutto, dopo la sconfitta all’Arechi di Salerno. Come se non fosse bastato, poi, la preferenza accordata da Luca Vido al Cittadella ha scombinato tutti i piani. Ecco Litteri, dunque, legato a doppio filo dalla militanza passata dell’ex centravanti del Cittadella nell’Entella con il responsabile dell’area tecnica Leandro Rinaudo. E così domenica pomeriggio è arrivata la firma di un contratto fino al 30 giugno 2020 e un assegno di oltre 500mila euro per il club di Andrea Gabrielli. Che fino all’ultimo ha tenuto sulle spine tutti considerato che su Litteri c’era pure il Foggia. «Il Foggia era stata la prima società a muoversi – conferma Litteri – e mi aveva fatto un’offerta, rimanendo in corsa fino alla fine. Io, devo ammetterlo, ho preferito il Venezia, anche grazie alla telefonata di Inzaghi che mi ha fatto subito sentire importante. A Cittadella lascio un ambiente eccezionale e sono consapevole di non aver dato quello che ci si aspettava da me, almeno quest’anno». […] Il mercato, però, non si ferma. Sabato all’Arechi si sono visti a colloquio Inzaghi e Riccardo Bocalon, che vorrebbe tornare nella sua città, ma la pista aperta rimane quella su Denis. E c’è anche Matteo Ardemagni, fuori domenica a Brescia ufficialmente per infortunio. Ovviamente tutte ipotesi legate a un addio di Geijo. In uscita i soliti nomi: Vittorio Fabris e Francesco Signori in primis, sembra andata a vuoto almeno per ora l’offensiva del Parma per Del Grosso e Gerbo (Foggia) sembra una pista calda. […]
Ore 17.30 – (La Nuova Venezia) Rinaudo a caccia di altri rinforzi, dopo aver portato alla corte di Inzaghi prima Firenze e poi Litteri. «Sì, ma bisogna anche pensare a sfoltire la rosa» precisa il responsabile dell’area tecnica del Venezia, «ormai è iniziato il conto alla rovescia verso il 31 gennaio e l’obiettivo è trovare anche la miglior sistemazione possibile a chi deve andar via». Come Fabris, Signori, Geijo, mentre Mlakar farà ritorno alla Fiorentina. C’è da sistemare anche la difesa, ma questa non è una priorità in entrata per Rinaudo, con Denis e Bocalon sullo sfondo, ma anche il foggiano Gerbo, jolly di destra per difesa e centrocampo. Daniele Cacia, centravanti del Cesena prossimo avversario del Venezia, è finito nel mirino della Feralpisalò.Oggi arriveranno le squalifiche del giudice sportivo, saranno almeno due le giornate che dovrà scontare Simone Bentivoglio dopo l’espulsione di Salerno in pieno recupero. Ieri Inzaghi si è confrontato all’interno dello spogliatoio con i giocatori, visionando anche la prestazione di Salerno. «Bisogna reagire, e bisogna farlo subito» chiude Rinaudo. Contro il Cesena tornerà Marcello Falzerano, che ha scontato la doppia squalifica, mentre non sono gravi i problemi accusati a Salerno da Modolo (affaticamento muscolare) e Pinato (botta al ginocchio), che ieri hanno lavorato a parte. Confermato per giovedì 25 gennaio l’arrivo del presidente Joe Tacopina. […]
Ore 17.00 – (La Nuova Venezia) […] Il Venezia non sta attraversando un periodo felice, cinque punti conquistati nelle ultime otto partite, ma Gianluca Litteri rimane in Veneto, avendo giocato anche a Treviso e Vicenza. «Questa è un po’ la mia regione adottiva, conosco il dialetto, mi sono sempre trovato bene. Ho visto la partita di Salerno, in pratica due partite in una: io sono abituato a guardare il lato positivo, quindi mi tengo stretta la prestazione del secondo tempo giocato all’Arechi. Inoltre il Venezia poteva tranquillamente vincere alcune delle partite che ha pareggiato e quindi trovarsi più in alto in classifica». Al Venezia ritrova Leandro Rinaudo. «È stato mio compagno di squadra quando sono arrivato alla Virtus Entella, sarà un bel punto di appoggio visto che mi conosce bene».Un bel giro d’Italia per Gianluca Litteri, compreso un viaggio in Repubblica Ceca allo Slavia Praga, appena uscito dal settore giovanile dell’Inter dove ha giocato con Balotelli e Destro. «Ho avuto questa opportunità di andare a Praga, purtroppo mi sono infortunato al ginocchio, giocando solo una manciata di partite, ma è stata un’esperienza positiva». Anche perché nel suo personale palmarès compare il titolo nazionale vinto con lo Slavia. Sabato il Venezia prova a interrompere la striscia negativa con l’ultimo successo che risale al 12 novembre al Penzo contro il Perugia. «Ci aspettano due partite casalinghe contro Cesena e Bari» osserva Gianluca Litteri, «è fondamentale ritornare a fare punti, ancora di più giocando in casa, davanti ai nostri tifosi».
Ore 16.30 – Qui Guizza: termina l’allenamento.
Ore 16.10 – Qui Guizza: partitella finale. Serena lascia il campo, leggero problema al ginocchio.
Ore 15.50 – Qui Guizza: urlacci di mister Bisoli per tenere alta la tensione e il ritmo.
Ore 15.30 – Qui Guizza: prime prove anti-Vicenza, Biancoscudati in campo col 4-3-1-2.
Ore 15.10 – Qui Guizza: si lavora subito col pallone.
Ore 14.50 – Qui Guizza: lavoro in palestra per Guidone.
Ore 14.30 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.
Ore 14.00 – (Mattino di Padova) […] La 3ª giornata di ritorno ha portato una serie di eventi favorevoli per il “Campo”: per meriti propri e grazie al colpaccio della Virtus Vecomp sull’Arzignano, che ha permesso ad Aliù & C. di staccare, rispettivamente di 2 e 4 punti, le altre due “grandi” del girone C. Un piccolo vantaggio che capitan Grasjan Aliù (a segno contro il Cjarlins) considera comunque positivo: «In questo campionato si vive un po’ alla giornata, visto che ogni domenica cambia qualcosa», ammette il bomber. «Restare davanti è sicuramente positivo, com’è importante aver vinto le prime tre sfide del ritorno». Sul risultato della partitissima fra Virtus Vecomp ed Arzignano, vinta dai veronesi per 3-1, l’attaccante osserva: «Mi aspettavo la vittoria della Vecomp, che considero una squadra più quadrata e affiatata rispetto a quella vicentina». […] A – 5 dal podio si può ragionare in altri termini. Dalle parti di Este le sensazioni sono positive, considerato che il doppio acuto nei confronti di Adriese e Ambrosiana ha portato i giallorossi a ridosso delle “magnifiche tre” : «Ma noi dobbiamo sempre restare con i piedi per terra», sottolinea Davide Pizzolato, centrocampista 20enne cresciuto nel settore giovanile del Vicenza. «All’inizio del campionato l’obbiettivo era la salvezza. Abbiamo fatto meglio, certo, ed ora è impossibile non guardare le squadre che stanno davanti. Tuttavia, dobbiamo sempre restare concentrati e sul pezzo». […] Dopo il rigore che ha permesso all’Abano di portare a casa il match con la Calvi Noale, Mattia Cecconello si è tolto la maglietta per enfatizzare la corsa liberatoria sotto gli spalti: «In settimana, con il mister, ci eravamo detti “adesso o mai più”», svela il numero 9. «Anche perché con la Calvi pure un pareggio sarebbe servito a poco. Ora, invece, siamo a ridosso dei playout e possiamo giocarcela sino alla fine». […]
Ore 13.30 – (Gazzettino) […] Presidente Gabrielli, iniziamo dalle belle notizie provenienti dal campo, con la vittoria di Ascoli e i tre punti che hanno rilanciato prepotentemente il Cittadella nelle zone altissime della graduatoria. «È stato un successo importante e significativo, su un campo difficile contro un avversario bisognoso di punti per tirarsi fuori dalle zona pericolose. L’Ascoli era reduce da quattro risultati utili consecutivi, e stava percià attraversando un buon momento coinciso con l’arrivo di Cosmi in panchina. Si è pure rinforzato sul mercato con l’arrivo di tre giocatori di spessore come Martinho, Ganz e Monachello». […] Dopo i punti in classifca, le entrate derivanti dalla cessione di Litteri, che ha lasciato il posto libero a Vido. «Nella vita e nel lavoro certe cose si incrociano, definendo situazioni e incastri che nemmeno ti saresti sognato o programmato. Per quanto riguarda Vido, appena ci siamo accorti dell’apertura dell’Atalanta, ci siamo fiondati sull’obiettivo, e grazie anche alla volontà del giocatore siamo riusciti a prenderlo. È stato quindi meno doloroso cedere Litteri, elemento per noi fondamentale negli ultimi due anni: il Cittadella è cresciuto anche grazie al suo apporto. Domenica, quando l’ho chiamato per salutarlo, ci siamo fatti i complimenti reciproci». Luca Vido ha subito messo in mostra il suo repertorio, debuttando con il gol. «Se il buon giorno si vede dal mattino, ci attendono giornate soddisfacenti. Un anno fa ci mise un po’ di tempo per ingranare, adesso conosce l’ambiente e l’allenatore: gli manca il ritmo-partita, ma è giovane e forte, ha voglia, mi aspetto solo miglioramenti da parte sua. L’ho visto entusiasta al suo arrivo a Cittadella». Il diggì Marchetti dopo la cessione di Litteri ha detto che il Cittadella in attacco è al completo: non ci saranno altri movimenti sul mercato? «Cerchiamo di tenere ferme le acque, le trattative e le voci tolgono sempre un po’ di attenzione nei giocatori, a dispetto del campionato che è già ripartito e non ammette distrazioni. La prossima gara sarà contro la capolista e sarà molto significativa per il nostro futuro». […]
Ore 13.10 – (Corriere del Veneto) «Si era rotto qualcosa. Il rapporto con Venturato e Marchetti non era più quello di prima. Ma la responsabilità è soprattutto mia: non sentivo più gli stessi stimoli di prima». Gianluca Litteri e il Cittadella è una storia finita, la firma col Venezia è arrivata domenica poco dopo pranzo. Uno sprint deciso, quello arancioneroverde, per cercare di reagire a una situazione di evidente difficoltà. Sfociata in un periodo di due mesi senza vittorie e con Luca Vido soffiato proprio dal Cittadella. Dentro Vido e fuori Litteri, con una cifra di oltre 500mila euro con l’ennesima plusvalenza nelle casse societarie. Vido segna, Litteri parte. «Il Foggia era stata la prima società a muoversi – conferma Litteri – e mi aveva fatto un’offerta, rimanendo in corsa fino alla fine. Io ho preferito il Venezia, anche grazie alla telefonata di Inzaghi che mi ha fatto subito sentire importante. A Cittadella lascio un ambiente eccezionale e sono consapevole di non aver dato quello che ci si aspettava da me, almeno quest’anno». […]
Ore 12.50 – (Mattino di Padova) Veni, Vido, vici. Viene sul serio voglia di storpiare la massima di Giulio Cesare dopo la vittoria sull’esercito di Farnace. Perché pure lui è arrivato, si è guardato un attimo attorno e ha subito colpito. Mezz’ora in campo ed è stato gol, per Luca Vido, bravo a stendere l’Ascoli. […] «È stata una settimana movimentata, per tutte le “voci” che si erano susseguite», confessa il non ancora 21enne attaccante, alla corte di Venturato da giovedì scorso e mandato in campo al “Del Duca” senza nemmeno un allenamento alle spalle con i nuovi/vecchi compagni di maglia granata. «Ma volevo il Cittadella e la speranza era quella di poter essere impiegato da subito almeno per uno spezzone di partita. Aver re-iniziato la mia avventura granata con un gol è un sogno. Ora sono contento, ma so anche di dover lavorare ancora tanto. Mi mancano minuti nelle gambe, era da tanto tempo che non giocavo e sabato ho fatto un po’ di fatica. La rete, però, mi aiuterà a lavorare ancora meglio, regalandomi ulteriore fiducia». …chiamato Serie A. Nella prima metà di stagione, con Gasperini, aveva messo assieme appena 70′ in campo. Alla prima uscita con il Citta, Vido è già a metà strada. Il suo ingresso, assieme a quello di Settembrini, ha dato la scossa ai granata. «Il mister ci motiva tutti, ci vuole tutti sul pezzo, e “Sette” è stato bravo a dare il massimo. Io nei giorni scorsi non c’ero, ma mi ricordo bene dall’anno scorso come lavora Venturato. Per tutta la settimana prima della partita non si sa mai chi giocherà. Così siamo tutti pronti e si è visto anche ad Ascoli: nel primo tempo abbiamo stentato, ma nel secondo abbiamo dominato, occupando stabilmente la metà campo avversaria. Per noi era importante ripartire con una vittoria perché… non si sa mai, vogliamo provare ad arrivare in Serie A! » […]
Ore 12.30 – (Mattino di Padova) Carico, è bello carico, Gianluca Litteri, pronto a rituffarsi nella mischia sabato pomeriggio contro il Cesena. Nuova maglia, quella arancioneroverde del Venezia, primo allenamento rinviato ad oggi in quanto il nuovo centravanti di Pippo Inzaghi ha dovuto rinviare l’arrivo al Taliercio per motivi personali. Sabato ad Ascoli non ha giocato contro il Cittadella («Un piccolo infortunio, niente di particolare, sono a posto fisicamente»), società che ha rappresentato il trampolino di lancio per il 29enne attaccante di Catania. «Il Venezia mi ha voluto a tutti i costi», ha spiegato Litteri ieri pomeriggio. «Mi aveva cercato anche il Foggia, poi è arrivata la telefonata di Inzaghi. Sono felice di poter essere allenato da uno dei più grandi attaccanti italiani. Uno stimolo in più per imparare e migliorare». Cittadella-Litteri sembrava un binomio indissolubile. «Da qualche settimana avevo il sentore che avrei anche potuto cambiare squadra a gennaio», ha ammesso. «Il rapporto era cambiato con il direttore e l’allenatore, principalmente per colpa mia. Sono arrivate le offerte, ci siamo lasciati in assoluta tranquillità, anche perché Cittadella mi ha dato tanto in questi anni, io avrei potuto fare di più in questo campionato. Ho vissuto, però, stagioni molto importanti, e se ho attirato le attenzioni del Venezia, e non solo, è per quanto ho fatto a Cittadella». […]
Ore 12.10 – (Mattino di Padova) È il big match del secondo turno del girone di ritorno in Serie B, e a Cittadella è già iniziata la corsa al biglietto per non perdersi la sfida al Frosinone capolista, domenica pomeriggio al Tombolato. Sale dunque la “febbre” nella tifoseria granata, con i display luminosi del Comune che annunciano da ieri la partita, nelle strade del centro storico e in quelle extraurbane.Numerose le locandine, condivise ampiamente anche via web, e prossima la distribuzione delle 4.000 copie di “Cittanews”, l’opuscolo della società, nel comprensorio e nelle zone limitrofe. Fino a venerdì è stata riaperta la campagna abbonamenti, con prezzi promozionali per le 10 partite interne della seconda parte del campionato, mentre ieri sera nella sala-stampa del Tombolato c’è stata la periodica riunione del Centro Coordinamento Club Granata-CCCG: l’obiettivo è gremire le due Tribune coperte Ovest ed Est per assicurare il massimo sostegno alla squadra di Venturato. […]
Ore 11.40 – (Corriere del Veneto) […] «Qui vivo in empatia totale con tutto l’ambiente: in ritiro con la squadra, in curva con i tifosi — esordisce così il curatore fallimentare Nerio De Bortoli — d’altra parte, ho accettato l’incarico consapevole che si può svolgerlo solo così». Prossima mossa dopo la felice missione a Teramo? «Il derby di sabato con il Padova è, né più né meno, la partita della storia. E così la sto preparando assieme a mister Nicola Zanini, ai giocatori, ai tifosi». La partita della storia è definizione molto forte… «O anche della vita, se vogliamo. Nel senso che dobbiamo vincerla in campo e fuori, giocando alla grande e riempendo il Menti. L’incasso deve essere da record stagionale, perché la settimana dopo andrò in banca a ritirarlo per pagare anticipi a calciatori e dipendenti che non vedono da mesi lo stipendio». Si punta al grande spettacolo, par di capire. «Assieme ai capi della tifoseria sto preparando una curva che deve rimanere nella memoria di chi verrà allo stadio. Prometto effetti speciali che varranno da soli il prezzo del biglietto». Da dove nasce questa grande carica? «Dal dovere di ridare la giusta visibilità e credibilità a dei giovani professionisti, profondamente offesi da chi li ha abbandonati al loro destino. E quando parlo dei calciatori, non dimentico le loro famiglie, che stanno vivendo con disagio, ma con dignità, momenti così difficili». […] A proposito di economia, quando arriveranno i milioni per salvare il Vicenza? «Intanto pensiamo al Padova. E’ un derby che giocherò anch’io: un tempo in tribuna e un tempo in curva, pagando entrambi i biglietti». Complimenti… «Ci mancherebbe, se non do per primo l’esempio che curatore sono?».
Ore 11.20 – (Corriere del Veneto) […] Tutto è cambiato dopo l’ingresso in campo di Stefano Giacomelli, che Zanini aveva tenuto in panchina considerato che il capitano aveva dovuto fare i conti con qualche lieve acciacco in settimana. «Non so se sia il gol più bello che ho segnato con la maglia del Vicenza – sorride Giacomelli – ma di sicuro è il più importante. Tutti sanno quello che abbiamo passato, le situazioni che abbiamo dovuto affrontare, e a questo si deve aggiungere il fatto che non giocavamo da un mese. Per un periodo ci siamo allenati con la testa alle vicende societarie, e si capisce come il successo che abbiamo ottenuto a Teramo sia stato frutto della nostra voglia, del non accettare la sconfitta e di dare tutto e di più per portare a Vicenza un risultato positivo. Ce l’abbiamo fatta anche grazie ai tifosi, che ci sono stati sempre vicini, come del resto è sempre successo». Giacomelli sa che quello di Teramo è solo il primo passo, considerato che entro un paio di settimane arriveranno i quattro punti di penalizzazione che porteranno il Vicenza a quota 20 in classifica. «Con i tre punti di Teramo saremmo salvi anche con la penalizzazione — sottolinea Giacomelli — ma tutti noi siamo consapevoli che dovremo lottare su tutti i palloni ovunque giocheremo. Già sabato contro il Padova ci aspetta un match molto sentito, speriamo che il Menti sia pieno perchè i nostri tifosi sanno darci una spinta straordinaria». Quella contro il Padova dell’ex Pierpaolo Bisoli sarà l’ultima gara prima prima dello stop al mercato, che chiuderà i battenti il 31 gennaio alle ore 23. E proprio Giacomelli è uno dei biancorossi più ambiti. «Non dico niente — sottolinea l’attaccante vicentino — ho già dimostrato con i fatti altre volte di voler rimanere in biancorosso. Vedremo quello che succederà nei prossimi giorni». […]
Ore 10.50 – (Gazzettino) Il suo legame con i tifosi del Foggia è comunque rimasto intatto. «La mia famiglia vive ancora lì, è stata una storia d’amore. All’inizio ero un po’ dubbioso della scelta che avevo fatto, poi ho scoperto che è una piazza che ti fa sentire veramente importante, ti senti amato e ti senti giocatore. Devo solo ringraziare la tifoseria e la città che mi hanno accolto prima di tutto come uomo, e poi come calciatore. Per me è stata una seconda casa, è stato difficile andare via». A questo punto interviene il presidente Bonetto con un sorriso. «Non c’è due senza tre. Questa è la tua terza casa, vedrai che ti vorranno bene». Pronta la replica di Sarno: «Spero di trovare la stessa situazione anche qui». Poi aggiunge: «Ha ragione il presidente Bonetto quando dice che per vincere c’è bisogno dei tifosi. Quando sono arrivato al Foggia venivano allo stadio solo cinquemila spettatori, poi con il lavoro della società e con i risultati sono diventati trentamila». Ancora un flash a tinte biancoscudate, visto che venerdì ha effettuato il primo allenamento nel mitico Appiani. «So dove mi trovo, altrimenti non avrei fatto questa scelta. Sono qui per vincere».
Ore 10.40 – (Gazzettino) […] È emozionato Vincenzo Sarno quando pronuncia le sue prime parole biancoscudate, affiancato dal presidente Roberto Bonetto e dal diggì Giorgio Zamuner. Pur spiegando ai cronisti che «sono una persona che parla poco», i suoi sentimenti arrivano forti e chiari. «Dico la verità, è stata una trattativa lampo, questione di due-tre giorni. Avevo anche altre offerte da squadre di serie C che puntano a vincere, ma appena ho saputo del Padova non ho avuto esitazioni e abbiamo trovato subito l’accordo perché la mia volontà era quella di venire qui».
Un primo assaggio delle sue qualità l’ha dato sabato in occasione del test con il Gavoranno mettendo lo zampino nei due gol di Ravanelli, mentre sabato in campionato riparte dal derby con il Vicenza. «Sono contento perché dopo cinque mesi che non toccavo la palla, è sempre bello fare qualcosa d’importante per la tua squadra. I derby sono le partite più belle da giocare. Mi dispiace di non essere nella condizione migliore, ma sono a disposizione del tecnico per cinque, dieci o anche quindici minuti». […]
Ore 10.30 – (Gazzettino) Noi l’abbiamo fatto con i fatti, voi fatelo con cori, applausi e incitamento per fare sentire il vostro calore ai giocatori. Smettiamola con le critiche a qualche giocatore che può essere più o meno in forma: aspettiamoli, perché tutti stanno dando il massimo per centrare l’obiettivo che tutti sogniamo. Uniti si vince, senza il vostro aiuto non andiamo da nessuna parte». Il patron elogia anche il lavoro del diggì Zamuner sul mercato: «Ha portato a buon fine tre trattative in entrata che non erano facili, giocatori come Salviato, Gliozzi e Sarno che in gergo tennistico sono delle teste di serie. Ci daranno una grande mano per raggiungere il sogno che stiamo aspettando. In linea di massima il nostro mercato è chiuso, anche se nel calcio mai dire mai». […]
Ore 10.20 – (Gazzettino) «La società ha fatto la sua parte compiendo sforzi importanti, adesso chiedo ai tifosi di starci vicini. Cerchiamo di fare diventare l’Euganeo una bolgia, e che a partire dalla gara con la Sambenedettese ci siano diecimila persone». Lancia un appello al popolo biancoscudato il presidente Roberto Bonetto a margine della presentazione di Sarno. «Abbiamo bisogno di voi – prosegue – Abbiamo la necessità di riempire questo stadio che sarà anche brutto e non sarà il meglio che offre il panorama calcistico come impianti, ma è lo stadio che abbiamo. Se vogliamo renderlo più bello, bisogna uscire da questa categoria e per farlo abbiamo bisogno del vostro calore. Padova è una città importante, dimostriamo che veramente vogliamo portare in alto questa società.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Bisoli cosa le ha detto? «L’avevo sentito già prima della firma. Mi ha iniziato a martellare fin da subito sul lavoro». I nuovi compagni li conosceva già? «Avevo preso informazioni anche sulla squadra, conosco Russo che è un amico e mi ha parlato bene di questo gruppo». Inevitabile, quindi, tornare sul suo addio a Foggia, dove ha rotto con società e allenatore ma è rimasto nel cuore della gente. «Quella con Foggia è stata veramente una storia d’amore. Arrivai che ero un po’ dubbioso sulla scelta, poi piano piano mi sono sentito a casa, mi hanno fatto sentire un giocatore vero ed importante. Devo solo ringraziare la tifoseria e la città, che mi hanno accolto benissimo come uomo e calciatore. È stata una seconda famiglia per me e ho faticato a lasciarla. Ma l’ho fatto per sposare un progetto importante e spero di trovare lo stesso affetto a Padova. Per vincere c’è bisogno sicuramente della vicinanza del pubblico. Tre anni fa a Foggia erano appena 5 mila le presenze allo stadio, poi grazie al lavoro ed ai risultati sono arrivati in 30 mila allo Zaccheria». […]
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) […] «Sono contento di essere qui e sono molto determinato a dare una grossa mano a questa squadra per tornare dove merita», le parole di Vincenzo Sarno nella presentazione di ieri allo stadio Euganeo. «Conosco Padova, il blasone della piazza, l’ambizione della società e sono anche emozionato. L’obiettivo è ritornare in B già la prossima primavera, sono venuto qui per vincere». Ed è questo il motivo principale per cui ha scelto il biancoscudo anche a fronte di qualche altra offerta. «È stata una trattativa-lampo, risolta in due-tre giorni. Avevo altre offerte da società di prima fascia della Serie C, ma, appena ho saputo di Padova, non ho esitato ad accettare ed abbiamo trovato subito l’accordo». […] Purtroppo la condizione migliore non arriverà in tempo per la gara di sabato prossimo a Vicenza. «Mi spiace di non essere al top, ma mi metto a disposizione e anche per 5 o 15 minuti sono pronto a scendere in campo. I derby sono le partite più belle da giocare».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) A fianco gli amici del cuore Antonio Vacca e Marcello Quinto (ora rispettivamente al Parma e alla Fidelis Andria), una squadra di fratelli acquisiti di cui Sarno è diventato il re insieme a Pietro Iemmello. Una sintonia perfetta in campo e fuori, con De Zerbi alla regìa. I social, le feste, le fughe a Napoli e le colonne sonore neomelodiche a fare da sfondo. Poi qualcosa si è rotto. Il Foggia beffato in finale playoff dal Pisa di “Ringhio” Gattuso, De Zerbi che se n’è andato e al suo posto ecco Giovannino Stroppa. Capace di portare i “satanelli” in B l’anno dopo, con Sarno protagonista di una cavalcata storica. Ma finirà lì, perché quando il gioco si è fatto duro, il mister lo ha messo fuori rosa. «Fortissimo tecnicamente ma troppo esile per la B», la scusa ufficiale. […] Ora Vincenzino è a Padova, dove non troverà le buche profonde delle strade (e delle anime) foggiane, ma prati verdi e curati. Un cosmo diverso, più “ammodo”, forse meno chiassoso, ma già pronto ad incoronarlo di nuovo.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Da Secondigliano, terra del “Gomorra” di Saviano e Savastano, a Padova, patria del Santo e di Giotto. È la lunga strada percorsa in quasi 30 anni da Vincenzino Sarno, passando prima da Torino, poi da Roma, Brescia, fino ai campacci della Sangiovannese e del Giulianova. […] Quando lo ha chiamato Roberto De Zerbi per portarlo a Foggia, ha capito che quella era la sua ultima possibilità per la gloria. E così è stato. L’inferno dello “Zaccheria” ha contagiato subito il ragazzino di Secondigliano, perché moriva di fame come lui. Dopo un lungo periodo di fallimenti, tifosi e città, ancora vedovi di Zemanlandia, volevano tornare a mangiare vittorie, bel calcio e quel po’ di gioia che ti può dare un pallone. E lì Vincenzino è rinato. Si è ripreso il suo 10 e se l’è messo sulle spalle. Un dribbling alla volta, è entrato nel cuore delle curve rossonere. Prime scettiche e poi innamorate.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) E’ il giorno di Vincenzo Sarno. Emozionato, con la voce rotta da sentimenti e passioni che si rimescolano. Quasi provato dentro, dopo la fine di una lunga storia d’amore col Foggia, club con cui c’è stato un feeling viscerale e che lo ha portato a segnare ben 30 gol negli ultimi tre campionati. Poi la rottura con il tecnico Giovanni Stroppa, le voci su una pubalgia secondo qualcuno messe in giro ad arte per giustificare un rapporto in frantumi con società e allenatore, visto che tutte le fonti consultate confermano come il trequartista napoletano, 29 anni, fisicamente stia bene. Certo, non gioca da sei mesi e la condizione non può essere quella ottimale, ma il colpo da novanta di gennaio mostra di essere preparatissimo nel giorno del suo sbarco a Padova. Sulla storia della società, sul valore della piazza e sugli obiettivi stagionali. «Ringrazio presidente e direttore per essere qui — dice e poi subito si emoziona, dichiarandolo — sono determinato a dare una grossa mano, a fare qualcosa per questa squadra. Comincio a Vicenza, le partite che piacciono a me, quelle in cui sugli spalti c’è l’inferno e in campo bisogna vincere con la personalità: dieci, quindici minuti li posso fare, mi metto a disposizione del mister anche se per forza di cose non posso essere al meglio». […]