Ore 21.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Non chiedeva di meglio, Mauro Zironelli, se non un pomeriggio cosi’: bello e vincente, pratico e spettacolare. Finalmente una giornata in cui tutto e’ andato come volevamo, esordisce nel post partita. Il Gubbio e’ partito bene e nella prima mezzora c’ha messo un po’ in difficolta’. La nostra bravura e’ stata pero’ quella di avere pazienza e di prendere ritmo strada facendo. Ci siamo distesi evitando di affrettare i tempi della giocata e una volta trovato il gol siamo venuti fuori alla grande, creando almeno 4-5 belle opportunita’ da rete e andando a segno tre volte, cosa per noi abbastanza inconsueta. E’ stata una delle migliori prestazioni della stagione e ci ripaga di qualche pomeriggio nel quale, pur giocando ancora meglio, i punti non erano arrivati. Zironelli si gode anche l’impatto di Martignago, a segno alla prima occasione: Il suo gol ha rappresentato la ciliegina sulla torta di una seconda parte di gara eccelsa, e l’assist col tacco di Neto l’ha reso ancora piu’ bello. Ma tutta la squadra ha fatto bene: nei primi 35′ abbiamo faticato, poi ho visto un grande Mestre, quello che piace a me. Quando le mie squadre prendono fiducia poi c’e’ da divertirsi: voglio vederle sempre propositive, intraprendenti e coraggiose. Questo gruppo ha valori importanti e merita di raccogliere i frutti del proprio lavoro. Domandina lecita sui playoff: Si, ci crediamo e vogliamo risalire la classifica. Se giochiamo in questo modo verra’ tutto piu’ facile. […]
Ore 20.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Se non rasenta la perfezione e’ soltanto per via di quell’approccio un po’ soft. Ma il Mestre che passa a Gubbio dimostra di avere tutte le carte in regola per risalire in fretta la classifica. A tratti e’ sembrata una lezione di calcio, tanto bella e’ stata la prova offerta dall’undici di Zironelli al cospetto di una formazione che ha badato unicamente a difendersi, lucrando a piu’ non posso sull’iniziale vantaggio firmato da Casiraghi ma finendo ben presto per pagare dazio non appena la spia dell’energia ha cominciato a segnare rosso. Ben altro spartito quello mostrato dagli arancioneri, apparsi decisamente a loro agio e capaci di uscire alla distanza, quasi come se la fatica non toccasse loro in sorte. Anche sotto questo punto di vista, il successo del Barbetti acquista se possibile ancor piu’ forza e sostanza. Zironelli s’e’ compiaciuto di quanto hanno visto i suoi occhi. Ha tribolato un po’ nella prima mezzora, piu’ per meriti altrui che non per demeriti propri. E’ ripartito dalle certezze acquisite nel tempo, schierando una squadra giovane piena zeppa di under che in avvio ha finito per prestare un po’ il fianco alla piu’ esperta formazione eugubina. […]
Ore 20.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Miglior modo di cominciare il 2018 il Mestre non poteva trovarlo. Vittoria da urlo a Gubbio, tanta sostanza e altrettanta determinazione nel rimontare uno svantaggio che avrebbe potuto chiudere la partita. Alla fine è 3-1, con il sigillo finale di Martignago che regala la soddisfazione del gol all’ultimo arrivato. Insomma, difficile chiedere più di così a una squadra che, grazie soprattutto al suo allenatore, sta andando forse oltre i propri limiti. «Abbiamo fatto una grande partita — esulta Zironelli — devo fare i complimenti ai miei giocatori. Siamo stati cinici e bravi a sfruttare le occasioni che abbiamo avuto. Bravo Neto, Martignago gli ha chiesto il colpo di tacco, ma lui ce l’ha questo colpo. Abbiamo fatto una grandissima prestazione». […]
Ore 20.00 – (La Nuova Venezia) Le vittorie, quelle belle. Perché figlie di prestazioni che inducono a pensare sempre e comunque positivo, cosa che troppo spesso il Mestre aveva dimenticato lasciando qualche punto di troppo per strada. «Stavolta siamo stati veramente bravi ad avere pazienza», spiega Mauro Zironelli, «non che avessimo fatto male nella prima parte di gara, ma, una volta trovato il pari, ci siamo distesi e siamo venuti fuori alla grande, offrendo uno spettacolo gradevole e confezionando almeno 4-5 palle gol di indubbio spessore. È un successo che ci ripaga di qualche delusione di troppo, ma che conferma anche un’attitudine chiara che questa squadra sa incarnare, quella cioè di provare a fare sempre e comunque la partita». Zironelli sa bene quanto fosse importante ripartire con una vittoria: «Per il morale, per la classifica, anche e soprattutto per l’autostima. Questo gruppo merita di raccogliere soddisfazioni perché lavora tanto. Avete visto gli attaccanti quanto si sono dati da fare? Sono umili, sanno cosa sia il sacrificio, lottano su ogni pallone e sanno prendere coraggio quando è il momento giusto per farlo». […]
Ore 19.40 – (La Nuova Venezia) Inizia nel migliore dei modi il 2018 per il Mestre. Inizia con un autentico colpaccio in chiave playoff, con una vittoria bella e convincente in casa del Gubbio per 3-1. […] Un 1-1 che è arrivato soltanto nel finale di tempo, in maniera alquanto meritata perché l’equilibrio ha regnato sovrano nella prima parte di gara. Dopo una conclusione sull’esterno della rete di Sottovia, a permettere al Mestre di raddrizzare la sfida è Beccaro, innescato da un colpo di testa di Spagnoli. Bel gol del centrocampista arancionero, contestato per un presunto fuorigioco dal tecnico Pagliari (anche espulso nella circostanza). Il secondo tempo sembra la fotocopia della prima frazione, perché più o meno allo stesso minuto il risultato subisce un altro scossone. Solo che stavolta è il Mestre a mettere il muso avanti, con un tap-in di Spagnoli, che è il più lesto a raccogliere la respinta di un difensore dopo il tiro di Sottovia. E qui arriva il secondo merito degli arancioneri che, a differenza del Gubbio nel primo tempo, riescono a gestire il vantaggio senza grossi rischi e senza farsi mai prendere dal panico. […] Nel finale c’è gloria anche per l’ultimo arrivato Martignagno che, appena entrato, bagna il suo esordio in maglia mestrina con un diagonale imprendibile per Volpe. «Bisogna proseguire su questa strada», dice a fine gara Alberto Spagnoli, «abbiamo perso tanti punti contro avversarie di qualità inferiore, questo 3-1 è un bel segnale. All’inizio abbiamo fatto un po’ fatica, poi siamo venuti via alla grande prendendo ritmo e macinando gioco e occasioni». E sulle proteste eugubine per una presunta posizione irregolare in occasione del gol, Spagnoli rigetta le accuse: «Non penso fosse fuorigioco, sono partito in anticipo e mi sono trovato al posto giusto nel momento giusto».
Ore 19.10 – (Il Piccolo) «Sono deluso dal risultato, non certo dalla grande prestazione della Triestina». Alla fine della partita con il Ravenna, mister Sannino è arrabbiato, lo si vede, ma assicura che è solamente per quel finale di match in cui è stata buttata al vento la vittoria, non certo per la prova della squadra. «A mio parere è stata una delle più belle partite della Triestina, non è mancata la cattiveria, i ragazzi hanno fatto una prova straordinaria sotto l’aspetto agonistico contro un Ravenna molto difficile da penetrare. E per carità, non parlo di ostruzionismo, perché poi ognuno interpreta la partita come meglio crede e con le sue armi. Fatto sta che noi abbiamo giocato sempre in attacco e loro hanno pensato solo a difendere. Ripeto, noi siamo stati bravissimi, a parte gli ultimi cinque minuti». In effetti, se è contento della prova complessiva della squadra, Sannino riconosce che in quel finale qualcosa non ha funzionato. E allora il tecnico prova a spiegare cosa non è andato per il verso giusto: «Il Ravenna ha messo dentro tutta la carrozzeria che aveva, tutti corazzieri, giocatori molto alti. Noi non abbiamo capito, e qui dobbiamo crescere sicuramente in maturità, che non dovevamo assolutamente far crossare perché ormai il loro gioco era solo quello di buttare la palla in mezzo per i neo entrati Marzeglia e Maistrello. Con una squadra che deve gettare il cuore oltre l’ostacolo e cerca di mettere solo palloni alti in area, noi avremmo dovuto attaccarli più alti e non farli crossare. Per un attimo mi ero messo anche a cinque dietro, con Bajic accanto a Lambrughi ed El Hasni, ma ho visto che non funzionava ed ero tornato indietro, subito dopo hanno messo quel cross per il gol. Peccato, ci siamo fatti prendere la smania di finire la partita, noi meritavamo la vittoria ma un episodio ha vanificato la felicità di uno stadio e dei tifosi». […]
Ore 18.50 – (Il Piccolo) Due punti gettati al vento nella serata del ritorno al Rocco dopo quaranta gorni di assenza. Una vittoria svanita al 5′ di recupero su una mischia che non bisognava concedere agli avversari. Ma l’1-1 finale (con un rigore negato agli alabardati nel primo tempo) sta a indicare come la Triestina, pur conducendo il gioco, contro una squadra guardinga e basta abbia fatto fatica. Troppa fatica. Un primo tempo con una sola accelerazione nel finale e con buone occasioni per gli ospiti. Una ripresa caratterizzata ancora dal ritmo basso, dalla difficoltà di incidere sulle fasce anche se impreziosita da una rete di rara bellezza inventata da quel genietto che risponde al nome di Mirco Petrella. Una rete a poco più di dieci minuti dal termine che ha fatto saltare in piedi il Rocco (e un tifoso della tribuna ne ha fatto le spese finendo all’ospedale, da ciò il lunghissimo recupero) ma non è bastato a sigillare il successo. Perché nel finale il Ravenna ha avuto il merito di crederci, l’Unione invece la presunzione (o la paura di vincere) di aver chiuso la contesa. Peccato, questa è la dura legge del girone di ritorno. Ed è bene che la Triestina di Sannino faccia tesoro al più presto della lezione. Per il primo match del nuovo anno il portiere Boccanera resta ai box fermato da un virus, battesimo tra i pali per il nuovo arrivato Miori. Sannino si spende subito anche la carta Lambrughi che va a far coppia al centro della difesa con El Hasni. Meduri fa il vertice basso del centrocampo e imposta per il tridente Petrella-Arma-Mensah. […] Ma la vera rivoluzione avviene al 27′. Escono Pizzul, Libutti e Porcari, dentro Grillo, Bajic e Bariti. E arriva subito la chance ma sulla stoccata di Bracaletti in area Venturi si supera. Ci vuole allora un numero di Petrella per sbloccare il risultato e a far esplodere il Rocco. Palla da sinistra di Mensah per l’attaccante mignon al limite dell’area: stop e veronica che fa fuori tutta la difesa con conclusione angolata a tu per tu con Venturi (33′). Una vera perla. Uno spettatore nell’esultanza si ferisce in tribuna. Stop al match per 4 minuti per i soccorsi. Petrella esce tra gli applausi ed entra Acquadro per blindare il centrocampo. Sembra fatta ma l’Unione arretra e così al 5′ di recupero il Ravenna trova il guizzo del pari: su un traversone dalla sinistra ponte di Marzeglia per Maistrello, Miori respinge ma nulla può sul tap-in di De Sena. 1-1 e tutti a casa. Con il magone.
Ore 18.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) La gradinata che trattiene verbalmente la squadra prima che rientri negli spogliatoi. Notabili neroverdi che abbandonano il loro posto storico in tribuna. Il nulla quanto a gol fatti, anche subiti vero, ma soprattutto nel costrutto di gioco. «Non abbiamo vinto e siamo tutti scontenti – sostiene Michele De Agostini, come sempre fra i migliori -; ma bisogna accettare il verdetto del campo. Gli errori sono stati parecchi, rispetto ai nostri standard di questo campionato e dei precedenti. Adesso, però, pensiamo al Bassano con grande fiducia». Tutti si attendevano di più e meglio. Che succede? «È un peccato, perché durante la sosta abbiamo lavorato bene, ma ci manca quel qualcosa in più che serve per vincere la partita. C’è da fare un lavoro a tutto tondo, ritrovando anche entusiasmo, cercando più fortuna lavorando». Leonardo Colucci ha il tono basso. «Ci aspettavamo tutti di più – ammette l’allenatore – invece abbiamo sbagliato tanto tecnicamente, così come negli ultimi 20 metri tanti cross non sono andati a buon fine ma sulla schiena dell’avversario. Bisognava essere bravi a non affrettare la giocata, lo avevo chiesto. I ragazzi però volevano la vittoria da dedicare a tifosi e società». Come cambiare andamento? «Dobbiamo fare di più davanti, anche con qualche giocata di un singolo. Per i ragazzi che abbiamo preso ci vuole pazienza, hanno fatto parecchio oggi, ma hanno poco minutaggio sulle gambe. A Nocciolini avevo chiesto di stare più vicino a Magnaghi, ma hanno giocato ancora poco assieme. Comunque non è un discorso di modulo, ma di equilibri e organizzazione, avendo qualche giocata del singolo a sorpresa. Ci vuole l’atteggiamento giusto». […]
Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Il mercato di gennaio ha cambiato pelle al ramarro, ma non il modo di giocare. Anzi, di non giocare. Il fanalino di coda Alma Juve Fano che aveva messo in difficoltà il Padova (1-1 nell’ultima del 2017) non ha avuto difficoltà a raccogliere un punto anche al Bottecchia nella prima del nuovo anno. Neroverdi bloccati sulle gambe, senza idee e con poca grinta. Colucci ha iniziato presentando subito Nocciolini e Bombagi. Ha poi gettato nella mischia anche gli altri due neoacquisti Cicerelli e Zammarini. Non solo: negli ultimi 20′ ha ripresentato dopo lo stop di due mesi per infortunio alla spalla anche Gerardi. Tutto inutile. Il lungo Thiam ha corso davvero pochi pericoli respingendo coi pugni i palloni spediti al centro verso gli avanti neroverdi dagli esterni pordenonesi. Alla fine musi lunghi e mugugni del pubblico. Al 4-3-3 di Colucci l’ex patavino Brevi ha risposto con un 3-5-2, trasformatosi spesso in un 5-3-2, guidato dall’ex neroverde Filippini, migliore in campo. Non c’è Germinale fra i granata, squalificato. Il Fano vuole sopperisce alla mancanza del suo bomber con la grinta e la determinazione. […] Ci vuole tempo, si dirà, per integrare i nuovi. Già, ma il tempo è l’unica cosa che manca a Colucci dopo il sontuoso mercato di riparazione, con il suo Pordenone uscito dalla zona playoff, a secco di vittorie dal 26 novembre dello scorso anno (3-2 con il Vicenza) e con un solo punticino incassato nelle ultime tre gare giocate. […]
Ore 17.40 – (Messaggero Veneto) Abbattuto, senza il mordente che caratterizzano le sue conferenze stampa: la prestazione di ieri del Pordenone ha messo moralmente a terra anche il suo condottiero, Leonardo Colucci. Lui dice di sentirsi «in discussione, perché è normale se non si vince» ma la società («Avanti con lui sino a fine stagione» ha garantito il presidente Lovisa) ribadisce la fiducia nei suoi confronti. L’allenatore sa di essere un privilegiato, perché con il Lovisa di un tempo e in altre piazze sarebbe già stato esonerato. Anche per questo dice che continuerà «a lavorare giorno e notte per il Pordenone garantendo sempre il massimo impegno». Sul match col Fano poco da dire e Colucci ne è consapevole. «Mi aspettavo molto di più, negli ultimi venti metri abbiamo affrettato la giocata e tanti cross non sono andati a buon fine – afferma -. Dobbiamo giocare più tranquillamente anche se capisco che i ragazzi volevano portare a casa a tutti i costi la vittoria per la società e i tifosi. Ringrazio i tifosi che ci hanno sostenuto fino all’ultimo e capisco il loro disappunto, espresso con i fischi: sono io il primo a essere dispiaciuto per la situazione». Il Pordenone, nonostante l’arrivo di Nocciolini e Cicerelli, sembra non avere idee dal punto di vista offensivo. Come dopo Reggio Emilia, però, il tecnico neroverde mette sotto accusa i giocatori: «A volte serve la giocata di un singolo che risolva la situazione, non si può sempre pensare di arrivare in porta tramite la manovra – risponde -. Non è un discorso di modulo, ma di equilibri e di organizzazione: a volte ci troviamo in difficoltà e c’è bisogno di un elemento che con un’invenzione risulti pericoloso. Quello che posso dire inoltre è che dobbiamo continuare a lavorare duramente per uscire da questo momento». […]
Ore 17.20 – (Messaggero Veneto) Neppure Nocciolini, in campo tutta la partita, e Cicerelli sono riusciti a dare una scossa. La sensazione, ieri, era comune a tutti: un gol non sarebbe arrivato neppure se il match fosse proseguito per altri novanta minuti. Il Pordenone comincia malissimo il suo 2018. Nella terza giornata di ritorno, nella prima gara ufficiale dell’anno, la squadra di Colucci non va oltre lo 0-0 con il Fano ultimo in classifica.Prosegue incessante la crisi – un successo negli ultimi undici incontri – e con essa il problema del gol, con il gruppo a secco da tre partite di campionato e incapace di dare segnali di risveglio neanche grazie ai nuovi arrivati, vale a dire l’ex Parma e l’ex Salernitana. Ciononostante il tecnico rimane al suo posto: «Avanti con lui sino a fine stagione» ha affermato a fine gara il presidente Mauro Lovisa. Ma se la squadra non riesce neppure a vincere queste gare, disputate in casa con un avversario di modesto valore, quando potrà pensare di conquistare i tre punti? Qualcuno – a oggi – scommetterebbe su di un successo sabato prossimo col Bassano, reduce da tre affermazioni consecutive? Pordenone disastroso ieri: prestazioni così fanno ricordare quelle del primo campionato di Lega Pro, stagione 2014-2015, quando però gli interpreti in campo erano di livello nettamente inferiore rispetto a questi. Out Berrettoni, Gerardi a disposizione ma in panchina, i neroverdi scendono in campo con i nuovi Nocciolini e Bombagi dal 1′: il modulo scelto è il 4-3-3, contro un Fano che si sistema col 3-5-2 con l’ex Filippini recuperato in extremis e titolare. I ramarri prendono subito in mano il possesso ma a livello offensivo non sono mai pericolosi. Non c’è una sola situazione che riesca a spezzare la linea difensiva avversaria. […] L’indice di pericolosità offensiva non s’impenna, il risultato rimane uguale anche per i secondi quarantacinque minuti e alla fine piovono fischi: il pubblico del Bottecchia, straordinario nell’incitare dal 1′ al 90′ la squadra, si stufa e non nasconde tutto il suo disappunto. Una situazione normale e lecita. Adesso il Pordenone, in particolare lo staff tecnico, deve riflettere e trovare il modo di uscire dalla crisi. […]
Ore 16.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Che seguisse la squadra in trasferta a Teramo lo aveva annunciato lui stesso, ma che Nerio De Bortoli seguisse la partita in curva con i tifosi biancorossi non se lo aspettava nessuno. Invece il curatore fallimentare nominato dal Tribunale per portare avanti l’esercizio provvisorio concesso giovedi scorso, ha stupito tutti entrando tra i primi nella curva quando ancora i tifosi dovevano arrivare. «Quando siamo entrati e l’abbiamo visto quasi non ci credevamo — racconta Carlo Ziggiotto, del gruppo Old Fans — ma con tutti è stato molto cortese rispondendo alle nostre curiosità e domande e rassicurandoci sul futuro del nostro Vicenza». Sulla possibilità di riaprire la campagna abbonamenti e sull’opportunità di aprire un contro corrente finalizzato a ricevere le libere offerte di chi intendesse aiutare il club berico, De Bortoli non si è espresso, impegnato com’era a seguire la gara. Una partita vissuta con grande trepidazione, soffrendo dopo il gol del vantaggio del Teramo ed esultando prima al pareggio segnato da De Giorgio su calcio di rigore e poi festeggiando il gol della vittoria di Giacomelli mostrando grandissima gioia per la conquista di una vittoria molto importante per la classifica del Vicenza, non esitando ad esibire la sciarpa del Lane tesa sopra il capo per dare spinta e vigore ai «compagni di tifo» nel settore ospiti del Bonolis. […]
Ore 16.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Al termine della gara Nicola Zanini è l’immagine della felicità. I tre punti conquistati sono il frutto della forza di un gruppo che non ha mai accettato l’idea di perdere. «Devo ringraziare la squadra per la reazione e per il carattere mostrato — sottolinea il tecnico — nel primo tempo eravamo tesi e nervosi ma, dopo il gol subito, abbiamo giocato come se ci fossimo liberati dalle tensioni vissute». Zanini spiega poi la decisione di tenere in panchina all’inizio Giacomelli e Comi. «Non erano al meglio e per questo ho pensato di utilizzarli a gara in corso. Sono entrati con il piglio giusto, hanno risposto bene, con Giacomelli che ha realizzato un gol tanto bello quanto importante. E’ stata la vittoria del gruppo, dell’unione, di una squadra che sta crescendo anche fuori dal campo sostenuta da un pubblico per il quale non ho più parole. I tifosi sono stati ancora una volta fantastici». A Zanini il sorriso viene meno quando gli si chiede se teme di poter perdere qualche giocatore con il mercato in corso. «Qualcuno potrebbe andare via — ammette — ma spero di no. Ma se qualcuno avrà offerte importanti, magari dalla categoria superiore, e deciderà di andare via non potrò che prenderne atto».
Ore 16.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) La prima partita dopo il fallimento e la concessione dell’esercizio provvisorio si chiude con un successo importantissimo il Vicenza. Meglio di così, sinceramente, non si poteva sperare. Ci voleva una partita «da Lane», ci voleva un grande cuore a battere, ci voleva un ruggito di forza e di orgoglio per dimostrare che il Vicenza è vivo, che i colori biancorossi hanno voglia di continuare a vivere, nonostante tutto. […] Nella ripresa la partita si accende dopo quattro minuti con il soliti Varas e Bacio Terracino che combinano sulla corsia di destra trovando disattenta la difesa biancorossa, che permette al piccolo esterno del Teramo di battere a rete da distanza ravvicinata Valentini. Zanini corre ai ripari inserendo Giacomelli e Comi, e proprio il capitano biancorosso è il grande protagonista della svolta del match. Il gol incassato è come una scossa elettrica per i biancorossi, l’ex pescarese si schiera a sinistra dell’attacco andando spesso a combinare con Giraudo che, con l’ingresso di Giacomelli, prende fiducia e diventa molto più propositivo. E non è un caso che al 27’, proprio da una combinazione tra i due, nasca l’azione in cui Giraudo viene steso a terra da Sales che lo atterra mentre il giovane terzino stava per battere a rete. Sul dischetto va De Giorgio, che batte da manuale il penalty mandando portiere a sinistra e pallone in rete a destra. La formazione di Asta prova a riportarsi subito in vantaggio sfruttando un calcio di punizione di Varas che Speranza, grazie anche ad una indecisione di Valentini in uscita, manda di testa sul palo. Sembra il segnale di un finale di gara sofferto e in trincea a difesa del pareggio, invece prima Giacomelli calcia dai venti metri sfiorando la traversa, poi al 39’ si inventa un pazzesco slalom saltando i difensori del Teramo come birilli ed infilando Lewandoski sul primo palo. L’esultanza quasi in lacrime della squadra è la testimonianza della liberazione dalle tante tensioni vissute nelle ultime settimane con i giocatori che saltano sotto la curva dove sono sistemati i tifosi del Vicenza. Al triplice fischio del è solo festa tra squadra e tifoseria che sventola al cielo i vessilli. Una scena che non si vedeva da troppo tempo. Tre punti che testimoniano come la squadra sia viva e lotterà con le unghie e con i denti, già a partire dal derby di sabato prossimo con il Padova.
Ore 15.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Ha stupito la scelta di Pippo Inzaghi di non schierare titolare l’unico innesto (per ora) dal calciomercato. Marco Firenze ha così debuttato in arancioneroverde all’inizio della ripresa e gli sono bastati pochi giri di lancette per firmare la rete che ha rianimato un Venezia annichilito sul 3-0 all’intervallo. «Avverto sensazioni contrastanti. Da un lato sono molto felice per il gol, ma ovviamente sono altrettanto dispiaciuto per la sconfitta. La soddisfazione personale resta, segnare è sempre bello, ma purtroppo il retrogusto è dolceamaro». Troppo pesante il fardello incassato dagli arancioneroverdi nei primi 45′ per rimontarlo a una Salernitana pur in grossa difficoltà, reduce da due 0-3 consecutivi con Foggia e Palermo. «Un vero peccato, nel secondo tempo credo avremmo meritato il pareggio. Già non è mai facile giocare in questi stadi, figuriamoci andando sotto in questa maniera come è capitato a noi. Dopo l’intervallo peraltro, una volta arrivati a contatto con il 2-3 di Bentivoglio, abbiamo giocato davvero poco, i nostri avversari sono stati molto bravi perché su ogni palla perdevamo tempo». Il Venezia è in rottura prolungata da otto partite senza vittorie. «Sono arrivato in una grande squadra, dobbiamo lavorare e migliorare, col tempo ci toglieremo tante soddisfazioni. Io sono un giocatore che viene dal basso, ho voglia di arrivare in alto e mi ha stupito la grande fame di mister Inzaghi, uno che ha vinto tutto ma vive di calcio». […]
Ore 15.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Pazzo pomeriggio per il Venezia che in poco piu’ di 30 minuti si e’ trovato subito sotto di tre reti. Poi ad inizio ripresa è tornato in gioco con due gol non riuscendo però a coronare la rimonta uscendo da Salerno con le mani vuote. Una partita davvero strana con Inzaghi impietrito in panchina nella prima frazione di gara. L’inizio è devastante per il Venezia che nel giro di cinque giri di lancette si ritrova gia’ a rincorrere l’avversario. […] In apertura di ripresa, il Venezia accorcia su azione d’angolo. Pinato cerca la conclusione, e si infortuna, con Firenze, appena entrato in campo al posto di Modolo, che ribadisce in rete, guidando la rincorsa lagunare. Ed il Venezia ritorna in partita al 7′, con una staffilata dal limite di Bentivoglio che non lascia scampo ad Adamonis e rimettendo in bilico il risultato. Ora il Venezia ha maggiore coraggio con la Salernitana che si ritrova con la fobia di vedersi scappare un risultato che nei primi 45′ appariva gia’ acquisito. Adamonis va in fibrillazione e rischia grosso al 20′ quando, con un rinvio di piede colpisce addirittura Fabiano che, con maggiore fortuna, avrebbe potuto trovare anche la conclusione. Al 32′ finalmente si vede Zigoni, la cui conclusione e’ sporcata in angolo da Adamonis. Il Venezia stringe i tempi, la Salernitana sempre in affanno e senza fiato. In pratica, la formazione lagunare chiude la formazione di casa nella propria meta’ campo. Alla Salernitana resta il contropiede, con Domizzi che diventa un baluardo al 43′, anticipando in angolo Bocalon, che era solo davanti ad Audero. La squadra di Inzaghi cerca l’ultimo sussulto nell’extratime cercando di giocare sull’evidente paura di essere raggiunta nel risultato da parte della squadra di casa. Da qui un batti e ribatti nell’area granata, con parapiglia fra Ricci e Bentivoglio entrambi espulsi. A questo punto atrriva il triplice fischio con la Salernitana che può finalmente festeggiare.
Ore 15.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Qualcosa si è rotto. È l’impressione, piuttosto netta, che si ricava dopo il ko di Salerno che apre (male) il 2018 del Venezia. Le difficoltà incontrate sul mercato a trovare gli attaccanti che servono a Filippo Inzaghi c’entrano solo in parte, visto che il primo tempo di ieri all’Arechi entra di diretto nel museo degli orrori della stagione arancioneroverde. Alla fine sarà 3-2 e la spia dell’allarme suona all’impazzata, perché non può essere sempre un caso che, alla resa dei conti, la casella delle vittorie sia vuota. Qualcosa che scricchiola c’è e non potrà essere neppure Gianluca Litteri a risolvere tutti i problemi, sempre se arriverà. Paradossalmente, oltre agli attaccanti che continuano a non segnare, adesso sta diventando un problema pure la difesa e la possibile cessione di Andelkovic al Sassuolo di sicuro non aiuta a stare tranquilli. «Dobbiamo capire le cause dei tre gol subiti in un primo tempo che definirei incommentabile — dice Inzaghi nel dopopartita — evidentemente ci ha fatto male la sosta, devo prenderne atto. Qualcuno ha preso la gara sottogamba ma dobbiamo continuare a lavorare perché la classifica è buona e dobbiamo mantenere la calma. La Salernitana ha sicuramente dei meriti ma va detto che più volte abbiamo sfiorato il pareggio». […]
Ore 14.40 – (La Nuova Venezia) Il Venezia non può essere quello del primo tempo. Questo il comune denominatore di una trasferta amara e piena di rimpianti vista la ripresa. «In altre partite siamo andati sotto», analizza Maurizio Domizzi, «ma abbiamo sempre avuto una reazione, tenendo il risultato aperto. Stavolta, dopo il 2-0, non abbiamo reagito. E reagire significa avere lucidità, organizzazione: si possono prendere anche tre gol, ma non in questo modo».Sull’assenza di vittorie da oltre due mesi, il centrale chiede una reazione immediata. «A Foggia e Pescara siamo stati sfortunati», commenta, «e se non fosse andata così (pareggio e sconfitta ndr) questo momento sarebbe girato. La sconfitta è brutta e difficile da analizzare». Sul cartellino rosso finale a Simone Bentivoglio, sommato a quelli dell’ultima parte dell’anno, non si dice preoccupato. «A dicembre eravamo un po’ stanchi», osserva «ma quanto successo stavolta è un episodio».Anche per Emil Audero si srebbe dovuti entrare in campo con un approccio diverso. «Non ci aspettavamo un primo tempo così», spiega il portiere, «perché avevamo preparato bene la partita. Non c’è una spiegazione, siamo stati disordinati in campo; volevamo fare gioco, invece non rimediavamo ai buchi in difesa, eravamo lunghi e sbilanciati. Il secondo tempo è andato meglio». Sul momento negativo, il giocatore dell’Under 21 non parla di cala di cali di tensione. «Sappiamo che c’è da lavorare», continua, «ma abbiamo entusiasmo e voglia di tornare presto al successo: il gruppo è sempre stata la nostra forza. Vincere stavolta ci avrebbe dato slancio ma di recente siamo stati sfortunati negli episodi. I tre gol? Li vorrò rivedere ma potevamo fare meglio» […]
Ore 14.20 – (La Nuova Venezia) Il Venezia d’inizio 2018 è brutto, quasi da non crederci rispetto ad altre prestazioni viste pure lontano dal “Penzo”. E il tecnico Filippo Inzaghi non fa mistero, puntando il dito proprio sull’approccio alla gara, che ha finito per compromettere il risultato finale. «Sono arrabbiato per quanto avvenuto nei primi 45 minuti», dice, «mentre nella ripresa siamo stati la solita squadra, quella vista nei mesi precedenti. Peccato per l’occasione finale con Zigoni, avremmo potuto pareggiare; ci sarà da capire, da ragionare, potrebbe anche essere che abbia sbagliato qualcosa durante la sosta non essendo riusciti a ripartire bene». E, infatti, Inzaghi guarda proprio a questo aspetto, a una squadra che nelle recenti settimane ha perso la confidenza con i tre punti: gli ultimi sono arrivati il 12 novembre in casa con il Perugia. Da lì, solo pareggi e sconfitte, oltre alla beffa di Foggia con il doppio vantaggio a pochi minuti dalla fine e finita con un pareggio inaspettato. «Dovremmo analizzare cosa non va», continua l’allenatore del Venezia, «anche se credo che non abbiamo preso sottogamba l’impegno di Salerno. Il primo tempo non è commentabile, non siamo proprio scesi in campo, poi ci abbiamo messo uno spirito diverso e si è visto, perché avremmo potuto recuperare. Modolo è uscito perché me lo ha chiesto, ma in quel momento avrei fatto il cambio. Il mercato? Se ne sta occupando la società». […]
Ore 14.00 – (La Nuova Venezia) Zero assoluto nel primo tempo, qualcosa di meglio nella ripresa, quando il danno è ormai irreparabile. Guardi il punteggio, Salernitana 3 – Venezia 2, e ti viene da dire che tutto sommato la sconfitta è dignitosa e magari con mezzo chilo di “se” e di “ma” si poteva arrivare al pareggio. E magari è anche vero. Ma le partite durano 90′, questa addirittura sfiora i 100′, e quanto si è visto nel primo tempo deve per forza preoccupare. Un Venezia impresentabile, svagato, lento con il pallone, sempre messo male quando la palla va sui piedi avversari, se perfino la difesa – il reparto forte della squadra – si fa infilare come una squadretta. Colpa della sosta? Del mercato, dei singoli? Del tecnico? Inzaghi ci mette la faccia, si assume le responsabilità del disastro proteggendo il gruppo, bel gesto, ma sappiamo tutti e lo sa anche lui, che le colpe vanno ben individuate nei prossimi giorni e poi distribuite tra tutti. Buon lavoro, da qui alla prossima partita.Gli uomini sono sempre quelli, il segnale rosso scatta con i primi contrasti mollicci persi a centrocampo. Dopo 5′, su azione da corner, Audero respinge una capocciata di Rossi e Zito tutto solo fa gol da un metro. Meditare. La reazione non c’è, due palloni sparati nella appassionata curva salernitana non fanno testo, la squadra granata riparte in contropiede trovando spazio dappertutto (non solo Venezia sbilanciato, giocatori veramente in posizioni sbagliate) e quando Ricci sgancia un rasoterra nettamente deviato da Domizzi, imprendibile per Audero, la sentenza è già scritta. Tenete conto che Uefa, tivù, giornali o chicchessia possono dare il gol a Ricci, ma si tratta di un’autorete che l’ha vista anche la cieca di Sorrento, che abita non lontano da qui. Neanche il tempo di prendere nota e Salernitana al tris: da un pallone smanacciato da Audero nasce una mischia, si discute a colpi di replay se il gol è di Rossi (deviazione finale, volontaria?) o di Palombi, ma non cambia nulla: 3-0 e vergogna. […]
Ore 13.30 – (Mattino di Padova) CAMPODARSEGO. Anche se il tecnico del “Campo” Gianfranco Fonti ha ridimensionato l’importanza dello scontro diretto odierno tra Virtus Vecomp e Arzignano Valchiampo («quello che conta è pensare alla nostra partita senza dare attenzione a quello che succederà a Verona, il campionato è ancora lunghissimo», le sue parole alla vigilia), è innegabile che, dalle parti dello stadio “Gabbiano” l’attenzione sarà puntata sulle gesta di Aliù & Co. ma anche sulle notizie provenienti dal “Gavagnin-Nocini” di Montorio. Un pareggio fra le due inseguitrici e dirette concorrenti per la promozione nei professionisti potrebbe addirittura propiziare la prima mini-fuga del “Campo”, dopo aver raggiunto la vetta appena sette giorni fa. Tuttavia, i biancorossi si troveranno davanti a Carlino (nella Bassa Friulana) un Cjarlins Muzane (arbitro Daniele Virgilio di Trapani) che ha messo già in difficoltà un po’ tutti, Arzignano e Mantova in primis. […] Formazione Campodarsego (3-4-3): Pirana; Sanavia, Colman Castro, Leonarduzzi; Ndoj, Trento, Radrezza, Caporali; Aliù, Pietribiasi, Kabine. Allenatore Fonti. ESTE. La falsa partenza della prima di ritorno con la Clodiense è stata archiviata con il successo dell’ultimo turno con l’Adriese. Ecco perché l’Este vorrà sicuramente capitalizzare al massimo la sfida odierna in esterna con l’Ambrosiana (arbitro Marco Baronti di Pistoia), altra mina vagante del girone C. […] Formazione Este (4-3-3): Lorello; Gilli, Ferrando, Munaretto, Cassandro; Pizzolato, Pozza, Viviani; Florian, Fioretti, Bigoni. Allenatore Florindo. ABANO. Più scontro diretto di così non si può. Il match dello stadio delle Terme di Monteortone con la Calvi Noale (arbitro Marco Cecchin di Bassano) potrebbe diventare decisivo per l’Abano, ultimo in classifica a 13 punti, quattro in meno dei veneziani allenati da William Pianu, subentrato a Giovanni Soncin. […] Formazione Abano (4-3-3): Castaldo; Lacerti, Ceccarello, Manuel Cecconello, Dabalà; Faggin, Carteri, Boreggio; Rodriguez, Mattia Cecconello, Franceschini. Allenatore. Gabrieli.
Ore 13.00 – (Gazzettino) Gongola, Roberto Venturato, al termine di Ascoli-Cittadella. Il tecnico granata si assapora un importante successo, il sesto in trasferta, dove la sua squadra è in serie positiva da sei giornate: lontano dal Tombolato il Cittadella ha vinto quattro gare e pareggiate due. Numeri da grande squadra, che ad Ascoli ha saputo rimontare il risultato su un campo ostico per tutti. «Abbiamo sempre provato a mantenere il controllo della partita, cercando poi di essere incisivi davanti, ma nel primo tempo non lo siamo stati. Benino nel possesso della palla, ma l’Ascoli inizialmente è sceso in campo con grande foga, sapevamo che avrebbe giocato così e che sarebbe stato difficile spuntarla al Del Duca». Nei primi 45 minuti si poteva fare meglio, lo dice chiaramente Venturato: «Dovevamo sfruttare diversamente le ripartenze, nelle situazioni importanti non siamo stati incisivi». Molto meglio il Cittadella visto nella ripresa. «Abbiamo fatto qualcosa in più e giocato meglio. I ragazzi hanno creato diverse buone occasioni, e alla fine penso che la mia squadra abbia vinto con merito, anche se la partita è stata molto difficile, contro un avversario che ha valori e che può giocarsela con tutti». Decisivi sono stati gli ingressi in campo di Settembrini e Vido, che hanno impresso un altro ritmo alla gara. «A metà ripresa un po’ tutti i giocatori in campo sono calati a livello fisico, era comprensibile. Vido, Settembrini e dopo Kouame hanno fatto pesare la freschezza atletica, sono elementi di qualità e grandi capacità: ci hanno dato qualcosa in più». […]
Ore 12.40 – (Gazzettino) Il Cittadella ha cominciato l’anno nuovo così come aveva finito il 2017. Vincendo in trasferta, con lo stesso risultato, 2-1, anche se ad Ascoli diversamente da Vercelli la squadra di Venturato ha dovuto rimontare il gol di svantaggio. È stata una partita dai due volti, con minor ritmo e convinzione nel primo tempo rispetto alla ripresa, anche se un paio di buone occasioni erano capitate a Strizzolo pure nei primi 45 minuti. Gli ingressi di Settembrini e Vido hanno impresso l’accelerata che mancava, e indirizzato la partita sui binari granata. E proprio il giovane attaccante, appena arrivato dall’Atalanta, ha trovato nel finale il gol della vittoria. […] La prima opportunità per i colori granata è arrivata al 31′: Pasa scodella in area un invitante pallone sulla testa di Strizzolo che, credendosi forse in fuorigioco, gira però debolmente tra le braccia del portiere. Poi, su angolo di Chiaretti, è stato Varnier di testa ad indirizzare oltre la traversa. Quando sembrava che il Cittadella potesse piazzare la zampata vincente, a sorpresa è invece arrivato il vantaggio della squadra di casa, con Monachello al 41′ che sulla trequarti ha superato Scaglia prima di beffare Alfonso, fuori dai pali, con un sinistro sotto la traversa. Il montante l’ha sfiorato Strizzolo al 44′, da due passi, sul cross di Bartolomei. Il centravanti era tutto solo all’interno dell’area piccola. Dopo il brivido regalato in avvio di ripresa da Alfonso che ha lisciato il controllo sul retropassaggio di Varnier, Strizzolo in scivolata ha sfiorato il palo sul cross di Salvio. È però è un altro Cittadella, decisamente più convinto. Venturato ha indovinato i cambi: fuori Pasa e Arrighini, dentro Vido e Settembrini. Proprio quest’ultimo è affondato in area da Mogos al 18′, rigore. Dal dischetto, capitan Iori ha spiazzato Lanni. Sembra averne di più sulle gambe il Cittadella. Al 25′ Benedetti è rimpallato nell’area dell’Ascoli, quindi Vido conclude debolmente. Era un’altra potenziale occasione, come quella capitata sulla testa di Strizzolo alla mezz’ora (pallone fuori bersaglio anche questa volta). Il finale è del Cittadella e Vido ha fatto suo l’incontro al 41′, arrivando per primo sul pallone messo in mezzo da Salvi e rimpallato da un difensore. […]
Ore 12.20 – (Mattino di Padova) Dov’eravamo rimasti? Al successo per 2-1 dei granata allo stadio “Piola” di Vercelli, il 28 dicembre 2017. Ventitre giorni dopo, con lo stesso punteggio, il Cittadella espugna, alla prima di ritorno, il “Del Duca” di Ascoli, dove l’ultima volta in cui aveva fatto bottino pieno era stato il 5 novembre 2011, grazie ad un rigore di Di Roberto, mentre l’anno scorso, il 18 marzo, aveva lasciato l’intera posta in palio ai bianconeri marchigiani, allenati allora da Aglietti, che lo rimontarono dopo il rigore di Litteri. È la decima vittoria per gli uomini di Venturato in 22 giornate, la sesta in trasferta (le precedenti ad Empoli, Pescara, Palermo, Foggia e, appunto, Vercelli), a ribadire, se ancora ce ne fosse bisogno, che il passo e la mentalità sono da squadra abituata a giocarsela dappertutto senza timori o condizionamenti, superando, com’è sucesso anche stavolta, non poche difficoltà nei primi 45′. Alla distanza i padovani trovano sempre e comunque il bandolo della matassa e vengono a capo di avversari tosti, perché, seppure penultimi, i giocatori di Cosmi si sono loro opposti con grinta e decisione, andando in vantaggio e resistendo sino all’ingenuità commessa da Mogos sul neo-entrato Settembrini, costata il rigore del pareggio.Vido, il grande ritorno. A questo punto, prima di rivedere, attraverso gli episodi-chiave, la partita, la vetrina se la prende tutta Luca Vido, 21 anni il prossimo 3 febbraio, bassanese di nascita, cresciuto nel vivaio del Milan e acquistato dall’Atalanta in estate per lanciarlo nell’orbita della Serie A. […] Entrato al 15′ del secondo tempo al posto di Arrighini, il ragazzo ha avuto l’intelligenza (e la fortuna) di posizionarsi al posto giusto nel momento giusto e di piazzare il pallone del k.o. con un destro ad incrociare su cui Lanni ci è arrivato ma non sufficientemente per respingerlo. Era il 41′ e lì l’Ascoli non ci ha capito più nulla, crollando. E nel lunghissimo recupero (7 minuti) voluto dall’arbitro Aureliano (lo stesso del marzo scorso) ancora Vido ha avuto altre due buone opportunità per centrare la doppietta personale. Insomma, sentendo aria di casa, l’ex atalantino ha già fatto capire che potrebbe diventare decisivo da qui a fine torneo. […]
Ore 12.00 – (Mattino di Padova) Quando si dice: azzeccare i cambi. Al quarto d’ora della ripresa sono entrati Settembrini e Vido e hanno dato la scossa al Cittadella. Da allenatore sarà particolarmente contento per le scelte effettuate, giusto mister Venturato? «Sono entrati in una fase di calo da parte di tutti, nostra come dell’Ascoli. In quel momento aver avuto la possibilità di ricorrere a due giocatori freschi e di qualità ci ha dato qualcosa in più». Certo che nella ripresa si è visto un Citta più aggressivo. «Siamo scesi in campo con l’obiettivo di mantenere il possesso del gioco ed essere incisivi davanti. Nel primo tempo non ci siamo riusciti, o, meglio, abbiamo tenuto il possesso, ma negli ultimi 20-25 metri siamo mancati. Nella ripresa, invece, abbiamo creato diverse occasioni da gol che ci hanno portato a vincere, con merito, una sfida difficile, contro un avversario tosto, che ha mostrato di poter contare su valori importanti e che potrà giocarsi qualsiasi partita contro chiunque. La Serie B è questa, un campionato lungo in cui non bisogna mollare mai». […] Ma dove volete arrivare? Questo è il sesto successo esterno in campionato, nessuno ne ha ottenuti altrettanti, e la classifica è sempre più gratificante.«Vogliamo stare lì, rimanere vicini alle prime. Sappiamo che sarà molto difficile, ma vogliamo provarci, e vedere cosa succede nel finale del campionato». […]
Ore 11.40 – (Mattino di Padova) Litteri-Cittadella, siamo ai saluti? L’arrivo di Vido sembra aver spianato la strada alla cessione del centravanti catanese, di cui si vocifera da qualche settimana. La firma non c’è ancora e, ufficialmente, da Cittadella nessuno si sbilancia sulla questione, ma da quanto filtra esisterebbe già un accordo tra l’attaccante 29enne ed il Venezia,con offerta di due anni e mezzo di contratto, che dunque lo legherebbe alla società lagunare sino al 2020.La squadra di “Pippo” Inzaghi, che deve rimpiazzare Moreo, ceduto al Palermo, e lo spagnolo Geijo, ormai sul piede di partenza, avrebbe superato la concorrenza del Foggia, da tempo sulle tracce del giocatore, e pronta a mettere sul piatto l’attaccante Giacomo Beretta, più un conguaglio, per convincere il d.g. Marchetti. In casa granata si preferisce monetizzare ed è anche per questo motivo che il Venezia – che già aveva duellato con il Citta per accaparrarsi Vido, e che ha provato a riportare in Italia Denis dagli argentini del Lanus – risulta davanti rispetto ai pugliesi. Da Cittadella, in ogni caso, non è ancora arrivato il “via libera” all’operazione e il Foggia potrebbe ancora rilanciare, soprattutto se concretizzerà la cessione di Chiricò, che potrebbe fruttare 500 mila euro alle casse dei “satanelli”. […]
Ore 11.20 – (Corriere del Veneto) Torna a parlare il campo ed è subito blitz esterno per i granata che conquistano tre punti in rimonta ad Ascoli. La prima del 2018 del Cittadella restituisce due protagonisti: Venturato che azzecca tutti i cambi e Luca Vido che torna a vestire la casacca che l’ha consacrato nella passata stagione, firmando il gol che vale il successo. Applausi a Iori e compagni che, dopo aver subito per tutto il primo tempo, riescono a ribaltare la gara nella ripresa con un rigore del capitano e con un tiro preciso dell’ultimo innesto. […] Per vincerla Venturato si gioca la cara Kouamé ma a siglare il gol vittoria è Vido, confermando la bontà delle mosse del suo tecnico. L’attaccante si dimostra opportunista e piazza in rete una spizzata corta della retroguardia bianconera sul primo tiro di Kouamé. I sette minuti di recupero diventano interminabili, con i granata a spazzare palloni fino al triplice fischio che vale la prima vittoria esterna del 2018.
Ore 10.50 – (Gazzettino) L’attaccante ha avuto già in avvio la palla buona per lasciare il segno (diagonale a lato), salvo poi rifarsi quando sul filtrante proprio di Salviato ha indossato i panni del rifinitore servendo a centro area Capello, abile nel diagonale che è valso l’1-0. Il trequartista invece, accolto in campo dagli applausi dei tifosi, ha dimostrato subito di possedere numeri da categoria superiore, nonostante una condizione atletica che non può essere ottimale essendo rimasto a lungo ai box nel Foggia. Fatto sta che ha deliziato i presenti con alcune giocate da palati fini. E se il Padova ha ribaltato nel finale il risultato è in gran parte merito suo. Perché prima si è procurato una punizione sulla trequarti leggermente defilata a destra, e con il sinistro ha calibrato in mezzo un pallone con i giri giusti per l’incornata vincente di Ravanelli, perfetto nell’inserimento per il 2-2. E al fotofinish con altrettanta precisione ha battuto l’angolo che, prolungato di testa da Guidone, ha consentito ancora a Ravanelli di realizzare il 3-2, questa volta con un tocco sotto misura sul palo più lontano. […]
Ore 10.40 – (Gazzettino) Le notizie buone sono due. La prima riguarda i debutti convincenti di Gliozzi, protagonista di un buon primo tempo con tanto di assist per il vantaggio di Capello, e di Sarno che appena arrivato (venerdì) in poco più di venti minuti nella ripresa ha dato un assaggio delle sue qualità mettendo lo zampino con un mancino delizioso nei due sigilli timbrati da Ravanelli. La seconda è la sconfitta della Sambenedettese sul campo della Feralpisalò, risultato che permette ai biancoscudati di conservare sei lunghezze di vantaggio in classifica sui marchigiani e di mettersi alle spalle un’altra giornata di campionato. Della serie, come inizio di nuovo anno non c’è davvero male. Anche perché l’amichevole di ieri con il Gavorrano, penultimo nel girone A, serviva più che altro per ritrovare confidenza con il ritmo partita, mettendo in preventivo la mancanza di brillantezza alla luce della pesante preparazione svolta nelle ultime due settimane. E poi, appunto, gli occhi erano più che altro puntati proprio sui nuovi arrivati. Se Salviato è apparso ancora non al top sul piano atletico, oltre che un po’ distratto in occasione dell’incomprensione con Cappelletti che ha spianato la strada al momentaneo raddoppio ospite, Gliozzi e Sarno sono già diventati protagonisti.
Ore 10.30 – (Gazzettino) […] Ecco Ravanelli, alla sua prima doppietta in carriera: «Sono molto contento, anche per la vittoria. Abbiamo fatto un’ottima preparazione, sappiamo che le prime partite di campionato sono determinanti e già sabato dobbiamo essere pronti per il derby con il Vicenza». Con l’arrivo Salviato, Cappelletti ritornerà al centro, per cui ci sarà ancora più concorrenza. «Io, Cappelletti, Russo e Trevisan diamo sempre il massimo, poi sarà il tecnico a scegliere. Quando mi darà l’occasione, mi farò trovare pronto». Dopo l’infortunio di Madonna ha sempre giocato. «Sono molto contento che mi abbia dato fiducia, e spero di averla ripagata con le prestazioni». La società ha un accordo con il Sassuolo, per il quale in caso di promozione in serie B sarà rinnovato il suo prestito. «Sarei molto contento se fosse così, sono felice di fare parte di questo gruppo».
Ore 10.20 – (Gazzettino) Così il tecnico biancoscudato Bisoli dopo l’amichevole: «Mi sono piaciute le giocate fatte nel primo tempo, ma non il calo di concentrazione che abbiamo avuto. Abbiamo regalato due gol, e non deve succedere. È normale non essere brillanti, ma fisicamente siamo più avanti del Gavorrano che faceva fatica ad arrivare al cross. Ci siamo fatti due gol da soli: ben vengano gli errori, ci fanno capire che se non ci siamo con la testa, possiamo perdere con chiunque». Poi aggiunge: «All’intervallo mi sono arrabbiato, e i ragazzi hanno recepito il messaggio nella ripresa. Mi è piaciuto l’atteggiamento, abbiamo voluto ribaltare il risultato, non abbiamo permesso agli avversari di tirare in porta, e abbiamo segnato con due palle inattive che abbiamo provato a lungo ieri», ossia venerdì. «Dobbiamo metterci concentrazione per tutta la gara, sabato ci attende il derby con il Vicenza e dobbiamo farci trovare pronti». Un flash su Sarno. «Ha un piede fantastico, infatti ha battuto due calci piazzati e sono arrivati altrettanti gol. Bisogna saperlo aspettare, e avere una grande pazienza: voi giornalisti, e io ancora più di voi dato che è sei mesi che non si allena con una squadra. Però ha qualità, ed è importante quando gli avversari si chiudono». […]
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) La sfera è quindi sfilata alle spalle del centrale, permettendo a Moscati di recuperarla e segnare solo davanti a Bindi. […] E così il giocatore più fresco non poteva che essere Vicenzo Sarno, reduce da sei mesi fuori rosa in Serie B. Bisoli ha gettato immediatamente nella mischia il trequartista arrivato venerdì da Foggia e accolto con grande entusiasmo dai tifosi sul web. Entusiasmo percepito anche ieri dagli applausi convinti con i quali gli appena 305 spettatori hanno salutato il suo ingresso in campo al 24′ della ripresa. Sarno si è piazzato dietro Chinellato e Guidone, ha cercato spesso di farsi vedere tra le linee e provato un paio di accelerazioni anche per ravvivare una gara appiattitasi molto nella ripresa. E alla fine il suo sinistro è risultato decisivo. Al 32′ ha calciato il corner che Ravanelli ha incornato in rete e all’ultimo minuto si è ripetuto: il suo cross dalla bandierina è stato spizzato di testa da Guidone, che ha prolungato la sfera sul secondo palo, dove Ravanelli in spaccata ha segnato il tris.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Così, in una ripresa condizionata dalla girandola di cambi e da tanti giovani in campo, ci è voluta un’insolita doppietta su azione d’angolo di Ravanelli per regalare in extremis il successo ai padroni di casa. Di sicuro non è stata una partita anonima per i nuovi acquisti, su cui si sono posati, oltre agli occhi dell’allenatore di Porretta Terme, anche quelli dei (pochissimi) tifosi presenti. Buona la prima impressione destata da Gliozzi, schierato in avvio in coppia con Capello. […] Sarebbe stata molto buona, fino al 42′, anche la prova del figliol prodigo Salviato. Il terzino si è disimpegnato con personalità, ha messo in mezzo alcuni buoni traversoni e ha lanciato Gliozzi nell’azione del vantaggio. Ma dopo il pareggio del Gavorrano alla mezz’ora (troppo solo Moscati, che ha insaccato con un bolide dal limite dell’area), a ridosso dell’intervallo è arrivata la… frittata: nella propria trequarti campo Salviato non si è inteso con Cappelletti e ha provato a servirlo con un passaggio in orizzontale, mentre il compagno stava avanzando.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) La preparazione al derby di sabato prossimo a Vicenza inizia con una vittoria sofferta, faticosa ed indicativa sino ad un certo punto. Ma pur sempre una vittoria. Il Padova sconfigge il Gavorrano per 3-2 in amichevole allo stadio Euganeo nello scontro tra due squadre di serie C che hanno osservato il proprio turno di riposo questo week end. La differenza di spessore tra le due formazioni (biancoscudati primi nel girone B, toscani penultimi in quello A) si è vista solo a tratti, con gli uomini di Bisoli che hanno tenuto sempre in mano il pallino del gioco, faticando però a concretizzare nel primo tempo, e mostrando insolite disattenzioni difensive. Ecco perché il Gavorrano, senza sforzarsi troppo, è riuscito anche a chiudere avanti i primi 45′, recuperando il gol iniziale di Capello con una doppietta di Moscati.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Se è vero che vincere aiuta a vincere, il Padova può preparare il derby con il Vicenza con una buona dose di ottimismo. Il successo in rimonta sul Gavorrano, propiziato anche da una strigliata decisa dopo la doppietta di Moscati, la dice lunga sulla voglia di Pierpaolo Bisoli di arrivare al top: «Mi è piaciuto il giro palla nel primo tempo, un po’ meno la concentrazione, visto che abbiamo regalato due gol», le sue parole nel post-partita. «Da un lato non potevamo essere brillanti, certo, ma abbiamo commesso degli errori». «A livello fisico siamo più avanti degli altri», prosegue Bisoli. «Nel secondo tempo siamo riusciti a schiacciare dietro gli avversari e a ribaltare il risultato, anche perché – lo confesso – in precedenza mi ero arrabbiato con i ragazzi. In ogni caso, ben vengano gli errori: oggi (ieri, ndr) abbiamo capito che, se non ci siamo con la testa, possiamo perdere con chiunque». Bisoli si dice soddisfatto delle prestazioni dei nuovi acquisti: «Sarno ha un piede fantastico, dai suoi calci piazzati sono arrivati due gol. Dobbiamo saperlo attendere, anche perché non si allena con una squadra da sei mesi. È un giocatore di qualità e la qualità è importante. Basta avere pazienza». Idem per Gliozzi e Salviato: «Gliozzi ha avuto due occasioni per segnare e ha fatto una grande giocata sul gol di Capello. Salviato, invece, ha dimostrato di essere un giocatore molto attento e concentrato, che deve soltanto gestire le discese sulla fascia: meglio farne una in meno e far male». […]
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Non è ancora il Padova migliore, ma del resto a pensarci bene è meglio così. Imballato, impreciso a tratti, eppure capace di portare a casa la vittoria nell’amichevole con il Gavorrano. Un test che precede la prima del 2018 in programma sabato prossimo a Vicenza, in un derby che si annuncia a dir poco infuocato sabato prossimo al Menti. Per altro, il derby che «copre» quello mancato in Coppa Italia la scorsa settimana, quando i biancorossi, in sciopero a seguito della gravissima situazione societaria e dei mancati stipendi, non si presentarono all’Euganeo. Annotazioni sparse sul biancoscudo: il piede di Vincenzo Sarno è fatato, vellutato, può fare quello che vuole. E pur con un’autonomia di pochi minuti, riesce comunque giocando quasi da fermo a regalare due pennellate d’autore, che fruttano altrettanti gol di Luca Ravanelli. A proposito dell’ex capitano della Primavera del Sassuolo: al di là della doppietta che ne glorifica l’ascesa, Pierpaolo Bisoli dovrà pensarci bene prima di relegarlo in panchina, perché la sua crescita è davvero imponente e la maglia che contende a Daniel Cappelletti è una candidatura meritocratica che il giovane difensore può legittimamente porre in vista dell’incrocio pericoloso del Menti. Incrocio che sarà per cuori forti, mentre la Sambenedettese perde a Salò e l’ex Michele Serena fa un favore grosso così a suo figlio Riccardo, ancora una volta uno dei più in forma. […]