I numeri, si sa, nel calcio nascondono verità inconfutabili, e nel caso del Padova, primatista solitario del girone B di Serie C, rispettivamente con 5 e 6 lunghezze di vantaggio su Renate e Sambenedettese (ma i marchigiani hanno una partita in meno), dicono molto, con una sorpresa e un paio di conferme arrivate dal campo.
[…]Il tanto criticato Euganeo è il fortino di Bisoli e dei suoi, in un girone che ha perso per strada il Modena e che rischia seriamente di veder scomparire pure il Vicenza. La media-punti ottenuta da Pulzetti & C. davanti ai propri tifosi è di 2,40, frutto dei 24 raccolti in 10 partite casalinghe, caratterizzate da 7 successi e 3 pareggi. In sostanza, nel pur bistrattato e scomodo impianto di zona Due Palazzi, il Padova ha costruito, mattone dopo mattone, la sua leadership, con il 65% di rendimento in più rispetto a quello espresso in trasferta, dove la media-punti si abbassa a 1,56, con 14 messi in cascina in 9 gare esterne, dove si è vinto 4 volte, pareggiato 2 e perso 3 (con il Renate a Meda, a Teramo e Gubbio).
[…]Il mancato successo di Fano ha pregiudicato la possibilità di eguagliare il record storico di punti dopo 19 giornate nei campionati di terza serie, primato che i biancoscudati nella loro storia hanno raggiunto, a quota 40, in due stagioni, 1936/37 (e quella volta conclusero al primo posto) e 1970/71 (finirono terzi), ovviamente assegnando 3 punti a successo anche allora. Sarebbe stata una “chicca” in più sul dolce di fine anno (solare), ma in ogni caso il bottino di 38 rappresenta un risultato molto buono: media di 2 punti tondi tondi a partita.
[…]Delle tre capoliste della Serie C, la nostra è quella che ha realizzato di meno. Sono 26 gol in 19 partite, per una media di 1,42. In particolare, la difficoltà di andare a bersaglio si acuisce in trasferta: 11 reti in 9 incontri, media 1,22. In casa va un po’ meglio, salendo a 1,50: 15 palloni scagliati alle spalle dei portieri avversari in 10 match.
[…](Fonte: Mattino di Padova, Stefano Edel. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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Quando ha viaggiato a questo ritmo, il Padova è sempre arrivato a fine stagione al primo posto. Il passato strizza l’occhio ai biancoscudati e offre uno stimolo in più per proseguire l’ottimo cammino finora intrapreso. Nonostante la leggera frenata negli ultimi 5 impegni in cui l’undici di Bisoli ha conquistato sei punti (tre pareggi una vittoria e una sconfitta), il bottino complessivo delle prime 19 giornate è il più alto nei campionati professionistici da quando vengono assegnati i tre punti (stagione 1994-95). Con 38 punti all’attivo, e una media netta di due a partita, infatti, il Padova eguaglia i numeri del campionato di C2 2000-01 in cui la formazione allenata da Varrella aveva vinto 11 partite, con 5 pareggi e 3 sconfitte, esattamente come quest’anno. Alla fine arrivò primo e festeggiò la promozione con due turni d’anticipo. Stesso esito tre stagioni fa in serie D in cui Dionisi e colleghi fecero ancora meglio con 44 punti all’attivo (media 2,32), ma i valori in campo erano diversi.
[…]Da un campionato con una programmazione variegata, arrivano spunti interessanti. Alle 18.30, ad esempio, il Padova dà il meglio di sé, avendo vinto 5 partite su 6, con un pareggio a Salò a completare il quadro, mentre alle 14.30 sono arrivate 2 sconfitte e un pareggio. I giorni più fortunati sono il mercoledì (vittorie a Ravenna e con il Mestre) e il venerdì (3 punti con Bassano, Triestina e Renate e l’ultimo pareggio a Fano a sporcare la serie), mentre il sabato le cose non funzionano granché, con i ko a Teramo e Gubbio, il pari interno con la Reggiana e un’unica vittoria a Bergamo con l’Albinoleffe.
[…]Chiudiamo con due dati di buon auspicio. Pur chiudendo l’anno con il fiatone, nelle prime due gare del girone di ritorno la squadra ha fatto meglio rispetto all’andata con quattro punti all’attivo anziché tre. Un anno fa il Venezia, poi promosso, dopo 19 giornate aveva solo un punto in più del Padova (39), con lo stesso attacco (26 gol) e una rete in meno (15) al passivo, ma con le concorrenti (Pordenone a una lunghezza e Reggiana a tre) più vicine.
(Fonte: Gazzettino, Andrea Miola. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)